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Registi famosi: i migliori registi di tutti i tempi

Indice dei contenuti

Impresa difficile definire i migliori registi cinematografici di tutti i tempi: ognuno ha i suoi preferiti e il valore di un’opera artistica cambia con il passare del tempo e con le trasformazioni della società. Quello che sembrava straordinario ieri, forse a causa della moda e dello stile di vita di un’epoca ormai passata, oggi potrebbe non avere più lo stesso valore.

Questa non è assolutamente una lista che cercare di imporre un valore oggettivo e definitivo per i migliori registi, ma uno strumento per intraprendere un viaggio nella storia del cinema. Un’arte parzialmente svalutata e ridotto a semplice intrattenimento ormai da diversi decenni, in cui il pubblico non riesce più a fare distinzioni tra prodotti audiovisivi commerciali e cinema d’arte.

Le donne che hanno potuto esprimersi attraverso l’arte cinematografica sono state purtroppo poche: la possibilità di dirigere è stata raramente data loro. Ma le registe donne hanno fatto fantastici passi in avanti nel corso degli anni e abbiamo visto negli ultimi decenni alcuni lavori stimolanti e assolutamente magistrali.

Georges Méliès

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Georges Méliès (nato Marie-Georges-Jean Méliès; 8 dicembre 1861 – 21 gennaio 1938) è stato un illusionista, imprenditore, attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese. È considerato uno dei pionieri del cinema, noto per i suoi effetti speciali innovativi e per l’uso della fantasia e dell’immaginazione nei suoi film.

Méliès nacque a Parigi, in Francia, nel 1861. Da giovane, si interessò all’illusionismo e divenne un abile mago. Nel 1888, aprì il suo teatro di magia, il Théâtre Robert-Houdin, a Parigi.

Nel 1895, Méliès vide la prima proiezione pubblica di un film dei fratelli Lumière. Fu subito affascinato dalla nuova tecnologia e iniziò a sperimentare con il cinema.

Il primo film di Méliès, Le Voyage dans la Lune (1902), è considerato uno dei primi film di fantascienza. Il film è basato sul racconto di Jules Verne Dalla Terra alla Luna.

Méliès è noto per i suoi effetti speciali innovativi. Usava spesso trucchi fotografici, come il montaggio, la dissolvenza e la stop-motion, per creare effetti speciali realistici e fantasiosi.

Georges Méliès è forse il personaggio più straordinario e leggendario delle origini del cinema. Fu lui che sviluppò le prime tecniche del cinematografo come le dissolvenze e la colorazione del film. Méliès è molto affascinato dalla presentazione dei fratelli Lumière il 28 dicembre 1895 al “Cafè des Capucins”. Intende utilizzare il cinema a qualunque costo. Dopo la prima proiezione di immagini in movimento della storia si avvicina ai due fratelli per chiedere di acquistare uno dei loro apparecchi, ma essi rifiutano.

Il film che ha consacrato il successo di Méliès è stato Viaggio sulla luna. Il pubblico dell’epoca in realtà non aveva mai visto niente del genere: all’ingresso degli spettacoli molti individui presumevano di essere presi in giro. Il successo è stato enorme. Il film è stato proiettato in tutto il mondo e diversi registi hanno realizzato remake. Il cinema aveva scoperto il suo compito di rivelare i mondi interiori dell’immaginazione.

Guarda i film di Méliès

Alice Guy-Blaché

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Alice Guy-Blaché (nata Guy; pronuncia francese: [alis gi blɑʃe]; 1º luglio 1873 – 24 marzo 1968) è stata una pioniera del cinema francese, sceneggiatrice, produttrice e direttrice di studio. È ampiamente considerata la prima regista donna. Dal 1896 al 1906 è stata capo della produzione della Gaumont Film Company, dove ha diretto, scritto e prodotto oltre 2.000 cortometraggi. I suoi film erano caratterizzati dall’uso di effetti speciali innovativi, dall’esplorazione di questioni sociali e dal loro umorismo.

Alice Guy è nata a Saint-Mandé, in Francia, il 1º luglio 1873. Era la figlia di un giornalista e di una casalinga. Guy ha sviluppato un interesse per la fotografia in giovane età e ha iniziato a lavorare come segretaria per Léon Gaumont, il fondatore della Gaumont Film Company. Nel 1895, le è stato affidato il compito di supervisionare la nuova cinepresa cinematografo della società.

Guy ha rapidamente acquisito dimestichezza nell’uso del cinematografo e ha iniziato a realizzare cortometraggi. Nel 1896 le è stata assegnata una propria unità di produzione e si è resa responsabile della regia, della scrittura e della produzione di tutti i cortometraggi della società.

I film di Guy erano incredibilmente popolari e hanno contribuito a stabilire la Gaumont come una delle principali società cinematografiche. Ha sperimentato un’ampia varietà di generi, tra cui commedie, drammi e documentari. È stata anche una pioniera nell’uso degli effetti speciali, come la doppia esposizione e l’animazione stop-motion.

Guarda i film di Alice Guy-Blaché

Benjamin Christensen

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Benjamin Christensen (28 settembre 1879 – 2 aprile 1959) è stato un regista, sceneggiatore e attore danese. È considerato uno dei pionieri più importanti del cinema danese, e i suoi film sono noti per l’uso innovativo di cinematografia, montaggio e effetti speciali.

Christensen nacque a Viborg, in Danimarca, nel 1879. Studiò medicina all’Università di Copenaghen, ma alla fine decise di intraprendere una carriera teatrale. Iniziò a recitare nel 1901, e divenne rapidamente una delle stelle più popolari in Danimarca.

Nel 1906, Christensen fece il suo debutto alla regia con il cortometraggio Den hvide slavehandel (La tratta delle bianche). Il film fu un successo di critica e pubblico, e stabilì Christensen come un importante talento nell’industria cinematografica danese.

Christensen continuò a realizzare film per tutta l’epoca del cinema muto, e divenne noto per l’uso innovativo di cinematografia, montaggio e effetti speciali. Il suo film più famoso è Häxan (1922), un documentario muto sulla storia della stregoneria. Il film fu innovativo per l’uso del rallentatore, delle sovrapposizioni e delle immagini sovrapposte.

Altri film degni di nota di Christensen includono Blind Justice (1916), un dramma sulla pena di morte, e The Devil’s Circus (1926), un film horror su un uomo che vende la sua anima al diavolo.

Christensen continuò a realizzare film nell’era del cinema sonoro, ma non raggiunse mai lo stesso livello di successo di quanto fatto durante l’era del cinema muto. Realizzò una serie di film negli anni ’30 e ’40, ma non furono così ben accolti come i suoi film muti.

Guarda Haxan

Buster Keaton

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Joseph Frank Keaton, vero nome di Buster Keaton, nasce negli Stati Uniti, in Kansas, il 4 ottobre 1895. Come Charlie Chaplin è figlio di una coppia di artisti, ma meno sfortunati. Il padre ha una compagnia di vaudeville dove si esibisce la famosa sassofonista Mira Keaton e il mago Houdini.

Il piccolo Keaton partecipa agli spettacoli fin da bambino e ne diventa spesso il protagonista. Le sue esibizioni spericolate e le sue cadute gli frutteranno il soprannome di “Buster”. La sua mimica appare subito prodigiosa.

Buster Keaton scopre il cinema nel 1917. Secondo Buster è lo strumento perfetto per dare vita ai suoi personaggi. Abbandona la famiglia e si trasferisce a New York all’età di 22 anni, dove conosce l’attore Roscoe Arbuckle, specializzato nel lancio delle torte in faccia.  

L’esordio di Buster Keaton come regista è The High Sign: è la storia di un vagabondo in cerca di fortuna in un luna park che incontra un miliardario e sua figlia.

La carriera di Keaton iniziò a declinare alla fine degli anni ’20, quando la popolarità dei film muti diminuì. Continuò a realizzare film negli anni ’30 e ’40, ma non furono così riusciti come i suoi lavori precedenti.

Negli anni ’50, la carriera di Keaton ebbe una rinascita. Apparve in diversi film e programmi televisivi, e gli fu assegnato un Oscar onorario nel 1958.

Keaton è considerato uno dei più grandi comici di tutti i tempi. È noto per la sua commedia fisica innovativa, la sua espressione stoica e la sua capacità di creare personaggi indimenticabili. I suoi film sono ancora apprezzati dal pubblico oggi e continuano a ispirare registi di tutto il mondo.

Guarda Come vinsi la guerra

Charlie Chaplin

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Charles Spencer Chaplin (nato il 16 aprile 1889 a Londra, morto il 25 dicembre 1977 a Corsier-sur-Vevey, Svizzera) è stato un attore, comico, regista, sceneggiatore, compositore e maestro di pantomima britannico. È ampiamente considerato una delle figure più influenti nella storia del cinema. Chaplin raggiunse la fama con la sua identità scenica “Il vagabondo” ed è considerato uno dei migliori attori cinematografici di tutti i tempi.

Chaplin nacque a Londra, in Inghilterra, il 16 aprile 1889. Era figlio di Charles Chaplin Sr., intrattenitore di music hall, e Hannah Chaplin, cantante di music hall. I genitori di Chaplin si separarono quando lui aveva tre anni e fu allevato dalla madre fino a quando non fu ricoverata in un istituto per malati di mente. Chaplin trascorse la sua infanzia in workhouse e orfanotrofi.

Chaplin iniziò a esibirsi da bambino e fece il suo debutto professionale sul palco all’età di nove anni. Apparve in una varietà di produzioni teatrali, tra cui pantomime, music hall e spettacoli di vaudeville. Nel 1910, Chaplin si trasferì negli Stati Uniti per unirsi a una troupe di vaudeville.

Il suo personaggio di vagabondo diventa molto più straziante quando ti rendi conto che Charlie Chaplin stesso era un orfano che viveva sulla strada. Tutti noi amiamo gli emarginati e il vagabondo deve essere incoronato Re degli emarginati. Senza dialogo, Chaplin ha avuto la capacità di esplorare l’intera serie dei sentimenti umani.

Non puoi vedere Il monello senza ballare, non puoi goderti Luci della città senza riaccendere la tua sensazione di romanticismo e non puoi guardare Il grande dittatore senza assicurarti di riflettere e ridere sulla assurdità della guerra e della brama di potere.

Guarda i film di Charlie Chaplin

Fernand Leger

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Nato nel 1881, Fernand Leger iniziò come disegnatore per uno studio di architettura a Parigi nel 1903. Era un musicista davvero eclettico, creatore di animazioni di arazzi e vetri appannati, decoratore, ceramista, scultore, disegnatore, illustratore, ideatore di costumi, affermato sviluppatore.

Figlio di un allevatore di cani normanno si trasferisce a Parigi dove viene ammesso all’Ecole des Beaux-Arts, oltre a partecipare all’Accademia Julian e anche al Louvre. Nel 1911 espose il dipinto Nudi nel bosco al Salon des Indépendants insieme ad altri lavori dei suoi colleghi Robert Delaunay, Albert Gleizes, Henri Le Fauconnier, Jean Metzinger.

Nasce la discussione e anche il dibattito che diffondono il termine cubismo. Lo sviluppo del design di Fernand Leger è alimentato dal dinamico clima creativo parigino: a lui si ispira l’Impressionismo, i Fauves e anche i dipinti di Paul Cézanne.

DW Griffith

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David Wark Griffith, noto anche come D.W. Griffith, è stato un regista, produttore e sceneggiatore cinematografico statunitense, ampiamente considerato uno dei pionieri del cinema. È accreditato per aver sviluppato molte delle tecniche narrative e tecniche che vengono ancora utilizzate nella produzione cinematografica oggi, e i suoi film hanno avuto una profonda influenza sullo sviluppo della forma d’arte.

Griffith nacque a La Grange, nel Kentucky, il 22 gennaio 1875. Era figlio di un colonnello dell’esercito confederato e crebbe in povertà dopo la guerra civile. Griffith iniziò a lavorare come reporter di giornali e commediografo all’inizio degli anni 1890 e si trasferì a New York City nel 1900 per intraprendere una carriera teatrale.

Nel 1908, Griffith iniziò a lavorare come regista per la American Mutoscope and Biograph Company, pioniere nella produzione di cortometraggi. Griffith salì rapidamente nei ranghi dell’azienda e iniziò a sperimentare tecniche di produzione cinematografica innovative. Sviluppò l’uso di primi piani, campi lunghi e montaggio parallelo per creare narrazioni più complesse e coinvolgenti.

Griffith ha diretto dozzine di film, ma Nascita di una nazione è il suo lavoro più noto. Nonostante tutti i suoi successi, il film ha anche alcuni stereotipi razziali. È un peccato che un film storico così straordinario dal punto di vista tecnologico abbia anche una tale visione discriminatoria. Film successivi come Intolerance e anche Broken Blossoms tenteranno certamente di chiedere perdono e di affrontare queste trasgressioni, ma con scarso successo.

Guarda Intolerance

FW Murnau

Murnau

Friedrich Wilhelm Murnau, noto anche come F.W. Murnau, è stato un regista, produttore e sceneggiatore cinematografico tedesco, considerato una delle figure più importanti della storia del cinema. È noto soprattutto per i suoi film espressionista, come Nosferatu (1922) e L’ultima risata (1924), che esploravano temi di alienazione, ansia e condizione umana.

Murnau nacque a Bielefeld, in Germania, il 28 dicembre 1888. Proveniva da una famiglia benestante e studiò arte e letteratura all’Università di Münster. Dopo la laurea, lavorò come direttore di scena e regista prima di entrare nell’industria cinematografica nel 1913.

I primi film di Murnau furono realizzati in stile espressionista, caratterizzato dall’uso di set distorti, recitazione esagerata e lavoro di macchina soggettivo. Il suo film espressionista più famoso è Nosferatu, un film horror muto su un vampiro che si nutre degli abitanti di una piccola città. Il film è considerato un capolavoro del cinema espressionista ed è ancora ammirato per la sua atmosfera inquietante e l’uso innovativo degli effetti visivi.

FW Murnau era un altro immigrato tedesco a Hollywood, che ha attraversato il drammatico bagliore dei capolavori dell’espressionismo tedesco con film commerciali un po’ più sicuri girati nel periodo americano.

Faust è una storia di principi che è semplicemente terrificante come qualsiasi altra cosa in Nosferatu. E, forse il suo maggior successo, Sunrise: A Song of Two Humans ha vinto il premio come miglior film agli Oscar. E un capolavoro immenso come L’ultima risata. Un film che ha portato ad un livello successivo la storia del cinema.

Guarda L’ultima risata

Carl Theodor Dreyer

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Carl Theodor Dreyer (3 febbraio 1889 – 20 marzo 1968) è stato un regista e sceneggiatore danese, considerato uno dei più influenti personaggi della storia del cinema. Noto per il suo stile austero e intransigente, i film di Dreyer esploravano spesso temi di fede, morale e condizione umana. Le sue opere più celebrate includono La Passione di Giovanna d’Arco (1928), Il giorno dell’ira (1943) e La parola (1955).

Nato a Copenaghen, in Danimarca, Dreyer iniziò a lavorare come giornalista prima di entrare nell’industria cinematografica nel 1913. Inizialmente realizzò cortometraggi e documentari, ma fu con il suo debutto in un lungometraggio, La vedova del parroco (1920), che si stabilì la sua reputazione di regista serio.

Negli anni ’20, Dreyer produsse una serie di film muti acclamati che consolidarono la sua posizione di maestro del mezzo. Il suo capolavoro, La Passione di Giovanna d’Arco (1928), è un’interpretazione inquietante e visivamente sbalorditiva del processo e dell’esecuzione di Giovanna d’Arco. La fotografia in bianco e nero nitida del film e l’uso di primi piani e rallentamento creano un’esperienza potente e commovente.

Carl Theodor Dreyer è tra i più importanti registi del cinema mondiale. Maestro di uno stile molto rigoroso, spartano e morale, tratta nei suoi film temi fondamentali dello spirito umano come la fiducia, l’amore e la morte. Dreyer ha sempre negato la facile scorciatoia del cinema industriale.

I suoi film non hanno avuto un grande successo di pubblico e sono stati anche a lungo contrastati dalla censura come nel caso de La passione di Giovanna d’Arco, che è stato messo fuori legge dalla Chiesa cattolica. Un altro straordinario film di Dreyer è uno degli horror più belli mai realizzati: Vampyr. Diversi registi moderni hanno chiaramente affermato di essere stati influenzati e ispirati dal suo design.

Ida Lupino

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Ida Lupino è stata un’attrice, regista, sceneggiatrice e produttrice cinematografica britannica, naturalizzata statunitense. È stata una delle prime donne a dirigere film a Hollywood, e le sue opere sono state spesso caratterizzate da temi femministi e socialmente progressisti.

Lupino nacque a Londra, in Inghilterra, il 4 febbraio 1914. Era figlia di un attore e di una ballerina, e iniziò a recitare in teatro all’età di cinque anni. Nel 1932, si trasferì a Hollywood per intraprendere una carriera cinematografica.

Lupino ottenne rapidamente successo come attrice, recitando in una serie di film di successo, tra cui The Light That Failed (1939), They Drive by Night (1940) e The Sea Wolf (1941). Era nota per la sua bellezza, il suo talento recitativo e la sua capacità di interpretare ruoli sia drammatici che comici.

Nel 1949, Lupino decise di passare dietro la macchina da presa e di dirigere il suo primo film, Not Wanted. Il film, che trattava di un’adolescente incinta non sposata, fu un successo di critica e di pubblico, e Lupino fu la prima donna a vincere il Directors Guild of America Award per il miglior regista.

Ida Lupino ha svolto un lavoro interessante. Ha iniziato come attrice da ragazzina negli anni ’30 prima di co-fondare una società di produzione indipendente in cui creava, dirigeva e produceva anche i suoi film. Ovviamente, questo era generalmente insolito nella Hollywood degli anni ’50.

I suoi film trattavano argomenti tabù così come The Hitch-Hiker è considerato tra i migliori Film Noir di tutti i tempi. Ha terminato il suo lavoro decennale dirigendo praticamente 70 episodi TV per spettacoli tra cui The Twilight Zone, The Fugitive e Gilligan’s Island.

Guarda i film di Ida Lupino

Fritz Lang

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Fritz Lang è stato un regista, sceneggiatore e scrittore austriaco naturalizzato statunitense. È considerato uno dei maestri del cinema mondiale, ed è stato particolarmente influente nel genere poliziesco, nel genere noir e nel genere fantascientifico.

Lang nacque a Vienna nel 1890. Dopo aver studiato architettura e giurisprudenza, si dedicò alla regia cinematografica. Il suo primo film, “Harakiri” (1919), fu un successo di critica e di pubblico.

Negli anni ’20, Lang diresse alcuni dei film più importanti del cinema espressionista tedesco, tra cui “Metropolis” (1927), “M” (1931) e “Dr. Mabuse, der Spieler” (1922).

Con l’ascesa del nazismo in Germania, Lang emigrò negli Stati Uniti, dove continuò a dirigere film di successo, tra cui “Furia” (1936), “La donna del ritratto” (1944) e “La legge del silenzio” (1955).

Fritz Lang aveva due lavori: uno in Germania e anche un secondo a Hollywood. Il suo miglior cinema è quello degli anni ’20 e ’30 mentre lavorava in Germania, composto da Metropolis, M – il mostro di Dusseldorf e Il testamento del Dr. Mabuse. Quando Hitler salì al potere, lasciò la Germania.

Lavorando a Hollywood per i successivi 40 anni, come molti altri registi europei, non raggiunse più gli stessi livelli dei capolavori realizzati in Europa. Si dovette adattare alla macchina industriale ed impersonale del cinema americano. Ma ha realizzato comunque film strepitosi come Fury, La strada scarlatta e anche The Big Heat.

Guarda M – il mostro di Dusseldorf

Jean Epstein

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Jean Epstein è stato un pioniere del cinema francese, romanziere e teorico del cinema. È noto soprattutto per il suo film del 1928 “Cœur fidèle”, considerato un capolavoro del cinema d’avanguardia.

Epstein è nato a Varsavia, in Polonia, nel 1897. Si trasferì in Francia con la sua famiglia nel 1905 e iniziò a scrivere e pubblicare poesie e romanzi. Si interessò al cinema all’inizio degli anni ’10 e iniziò a realizzare cortometraggi nel 1916.

I primi film di Epstein erano sperimentali e spesso astratti. Utilizzava innovative tecniche di ripresa e stili di montaggio per creare film che erano diversi da tutto ciò che era stato visto prima. Il suo film del 1922 “L’Auberge rouge” è considerato uno dei primi esempi del cinema impressionista francese.

Jean Epstein era un personaggio molto eclettico. Si interessa sia di cinema che di letteratura progressista, ricerca scientifica, filosofia, psicologia. Fondamentale è l’incontro con Blaise Cendrars che nel 1921 promuove la rivista La poesie aujourd’ hui, un libro della conoscenza. Il suo film più importante è forse Cuore Fedele, oltre a La caduta della casa degli Usher.

Guarda Cuore Fedele

Ernst Lubitsch

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Ernst Lubitsch nasce a Berlino il 28 gennaio 1892. Fu tra i primi registi a finire per essere una vero celebrità a Hollywood e anche per avere un ampio mercato di riferimento senza sempre contare sulla partecipazione delle star nei tuoi film. Il suo stile leggero, comune ai suoi film di commedia, è stato battezzato il tocco di Lubitsch da Billy Wilder.

Nato in una povera famiglia di ebrei tedeschi, Lubitsch da giovane cerca di sbarcare il lunario vendendo tessuti. Diventa amico di Max Reinhardt, il supervisore del teatro tedesco a Berlino, che lo fa lavorare come aiuto regista. Poi è stato assunto come attore e ha anche collaborato con Reinhard in diverse produzioni cinematografiche, dove ha appreso la tecnica.

A quel tempo il cinema era ancora in una fase pioneristica e di esplorazione. Non è difficile per Lubitsch dirigere i primi film muti a basso budget, dove interpreta anche il ruolo principale. Inizia con il genere comico slapstick.

Sergei Eisenstein

Eisenstein

Sergei Michajlovič Ejzenštejn è stato un regista, sceneggiatore, montatore e teorico del cinema sovietico, considerato uno dei più influenti della storia del cinema per via dei suoi lavori rivoluzionari, per l’uso innovativo del montaggio e la composizione formale dell’immagine.

Ejzenštejn nacque a Riga, in Lettonia, il 23 gennaio 1898. Studiò architettura e ingegneria all’Istituto di ingegneria civile di Pietrogrado, ma si dedicò alla regia cinematografica. Il suo primo film, “Sciopero” (1925), fu un film di propaganda sulla rivolta dei lavoratori in Russia. Fu un successo di critica e di pubblico, e stabilì Ejzenštejn come uno dei principali registi della sua generazione.

Nel 1925, Ejzenštejn diresse “La corazzata Potëmkin”, un film sulla rivolta di un incrociatore russo. Il film è considerato uno dei più importanti film mai realizzati, ed è noto per le sue innovative tecniche di montaggio e il suo uso del montaggio.

Sergei Eisenstein ha trasformato il cinema in uno arma. Insieme agli altri registi sovietici, i loro esperimenti hanno rivelato cosa possono fare le immagini in movimento. Lasciano perdere il potere di cui il cinema ha bisogno per ricollocare gli individui politicamente tanto quanto emotivamente.

Sciopero è un ritratto incrollabile della disputa sul corso di lavoro. Ottobre (Dieci giorni che scossero il mondo) ha mostrato un’intera rivoluzione in corso. E, ovviamente, come forse hai visto in ogni corso di storia del cinema, la sequenza della scalinata di Odessa in La corazzata Potemkin sarà sicuramente considerata il più grande esempio di montaggio e grandiosa messa in scena cinematografica.

Guarda La corazzata Potemkin

Dziga Vertov

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Nato in Polonia nel 1896, Dziga Vertov è uno dei registi più importanti dell’avanguardia russa. Si trasferì in Russia dove studiò inizialmente medicina e poi poesia e narrativa. A Mosca inizia a interessarsi al cinema grazie al surrealismo.

Prende il soprannome con cui diventa noto, Dziga Vertov. Dopo la rivoluzione russa, trova lavoro nella redazione della settimana del cinema, una rotocalco con contenuti di propaganda gestito dal Partito Socialista.

In qualità di membro dello staff ha realizzato il suo primo breve film, L’anniversario della rivoluzione , tuttavia la sua vera individualità cinematografica inizia a emergere con la raccolta di docudrama Kino Pravda, un film di 20 minuti in cui inizia ad elaborare la sua teoria sul cinema e la realtà, che sfocia in un manifesto chiamato Kinoglaz .

Il manifesto specificava che la cinepresa doveva filmare la realtà nel modo più autentico possibile. Il suo capolavoro universalmente riconosciuto è il film sperimentale L‘uomo con la macchina da presa.

Guarda L’uomo con la macchina da presa

Jean Vigo

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Jean Vigo è stato un regista francese che ha contribuito a stabilire il realismo poetico nel cinema negli anni ’30. È noto soprattutto per i suoi due film, Zéro de conduite (1933) e L’Atalante (1934), che sono entrambi considerati classici del cinema francese. I film di Vigo sono caratterizzati dal loro realismo poetico, dai loro temi umanistici e dall’uso di innovative tecniche di montaggio.

Vita e carriera

Vigo nacque a Parigi il 26 aprile 1905. Suo padre era un giornalista anarchico e sua madre era una pittrice. Vigo crebbe in un ambiente bohémien e fu esposto all’arte e alla letteratura fin dalla giovane età. Iniziò a fare film all’inizio degli anni ’20 e si guadagnò rapidamente la reputazione di regista sperimentale e innovativo.

Registi come Jean Renoir hanno lavorato nello stile del realismo poetico, con film come La grande illusione e La regola del gioco. Julien Duvivier con Il bandito della Casbah e anche Marcel Carné con Il porto delle nebbie e Gli amanti perduti. A metà strada tra queste 2 correnti, dall’aspetto progressista oltre che realistico, si trova il lavoro di Jean Vigo.

Jean Vigo ha girato i suoi unici due film, Zero in condotta e L’Atalante, in uno stato febbrile all’inizio della malattia che avrebbe portato alla sua morte. In alcuni casi sul set è stato costretto a rimanere su un letto di ospedale da campo. Gli amici e anche i colleghi sono rimasti sorpresi dal fatto che volesse continuare il lavoro nonostante le sue condizioni gravi.

Tuttavia Jean Vigo non voleva fermarsi, per lui finire le riprese del film era una vera missione esistenziale. Capì di essere malato così come capì che il suo tempo stava finendo. È forse questa pressione, questa necessità che gli ha permesso di creare 2 capolavori?

Guarda L’Atalante

René Clair

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René Clair (nato René-Lucien Chomette; 11 novembre 1898 – 15 marzo 1981) è stato un regista e scrittore francese. È considerato uno dei pionieri del cinema, e i suoi film erano noti per il loro uso innovativo del suono, delle tecniche di ripresa e del montaggio. Clair era anche un narratore abile, e i suoi film esploravano spesso temi di amore, perdita e cambiamento sociale.

Clair è nato a Parigi, in Francia, nel 1898. È cresciuto interessato all’arte e alla letteratura, e ha iniziato a scrivere e pubblicare poesie e romanzi nei suoi primi anni dell’adolescenza. All’inizio degli anni ’20, si interessò al cinema e iniziò a realizzare cortometraggi. I suoi primi film erano sperimentali e spesso astratti, ma mostravano anche una grande promessa.

René Clair è popolare nelle nazioni anglosassoni e in Italia. Nella sua ricerca di una commedia umana globale tra background e progresso tecnologico, è il regista che lega Charlie Chaplin a De Sica, molto prima dei giovani pazzi della Nouvelle Vague.

Il cinema è la passione essenziale dell’intera vita di René Clair. frequenta sia la critica che la produzione di film con interesse. Un suo articolo sul cinema si intitola Il figlio del secolo in attesa di un film. Allo stesso tempo si relaziona con i futuri avanzamenti della 7a arte.

Non è molto diverso intellettualmente dai suoi compagni d’avanguardia. Nato e cresciuto nell’ambiente della borghesia commerciale parigina, riconosce la bellezza in declino della Belle Epoque. La sua prima creazione pubblicata nel 1916 è un addio a Emile Verhaeren.

Kenji Mizoguchi

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Kenji Mizoguchi è stato un regista giapponese considerato uno dei più importanti e influenti della storia del cinema. Nato a Tokyo nel 1898, iniziò a lavorare nel cinema come assistente alla regia negli anni ’20 e diresse il suo primo film nel 1923. Nel corso della sua carriera, Mizoguchi ha diretto oltre 80 film, spaziando tra diversi generi, tra cui il dramma, la storia, il melodramma e il giallo.

I film di Mizoguchi sono caratterizzati da una forte attenzione alla condizione femminile e ai temi sociali. Le sue protagoniste sono spesso donne forti e determinate che lottano per affermarsi in una società patriarcale. Mizoguchi è anche noto per il suo uso espressivo della fotografia e del montaggio, che crea atmosfere evocative e coinvolgenti.

La morte della madre quando Kenji ha 17 anni costringe il giovane a trovare un lavoro. A 22 anni entra nel cinema come attore e nel breve spazio di due anni dirige il suo primo film. Nel 1925 ha già diretto più di 30 film molto diversi tra loro: dai film contemporanei (gendaigheki) ai film storici (jidaigheki), ai film accademici o tratti dalla letteratura occidentale.

Negli anni successivi, il bombardamento di Tokyo durante la seconda guerra mondiale e l’umidità naturale del clima arrecheranno altri danni irreparabili al patrimonio cinematografico giapponese.

Guarda i film di Mizoguchi

Yasujiro Ozu

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Yasujiro Ozu è stato un regista giapponese considerato uno dei più importanti e influenti della storia del cinema. Nato a Tokyo nel 1903, iniziò a lavorare nel cinema come assistente alla regia negli anni ’20 e diresse il suo primo film nel 1927. Nel corso della sua carriera, Ozu ha diretto oltre 50 film, spaziando tra diversi generi, tra cui il dramma, la commedia e il melodramma.

I film di Ozu sono caratterizzati da un uso minimalista della tecnica cinematografica, con un focus particolare sulla quotidianità e sul rapporto tra le persone. Ozu è anche noto per il suo uso del “tatami shot”, una ripresa dall’alto che inquadra i personaggi seduti sul tatami, il tradizionale tappeto giapponese.

Yasujiro Ozu è nato nel quartiere Fukagawa di Tokyo, il secondo figlio di 5 fratelli e sorelle. È sempre stato alla larga dalle classi scolastiche per vedere film come Quo Vadis o Gli ultimi giorni di Pompei. Nel 1917 vide il film Civilization e decise che intendeva diventare un regista. All’età di 17 anni, è stato buttato fuori dalla stanza del dormitorio dopo essere stato accusato di aver scritto una lettera d’amore a un ragazzo di classe inferiore.

Ozu è stato assunto dalla Shochiku Film Company, come assistente nel dipartimento cinematografico, il 1 agosto 1923, contro i desideri di suo padre. La sua casa fu distrutta nel terremoto del 1923, tuttavia nessun membro della sua famiglia rimase ferito.

Il 12 dicembre 1924 Ozu iniziò un anno di servizio nelle forze armate. Nel 1927 fu coinvolto in una rissa in cui prese a pugni un altro personale al bar dello studio. Nel settembre 1927 diresse il suo primo film, Sword of Penitence.

Guarda i film di Ozu

Kaneto Shindo

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Nato a Hiroshima nel 1912, Kaneto Shindo è cresciuto in una famiglia di proprietari terrieri, poi andata in rovina. Nel 1927 entra nelle officine cinematografiche Shinko, dove inizia ad operare nel cinema giapponese, dapprima come assistente alla scenografia.

Lavora come regista nel famoso film La vendetta dei 47 ronin, del regista e anche suo insegnante Kenji Mizoguchi. Per tutti gli anni Quaranta e Trenta, tuttavia, il suo impegno principale finì per essere quello di sceneggiatore. Negli anni ’40 scrisse le sue prime sceneggiature di film per il cinema per registi della qualità di Kon Ichikawa, Keisuke Kinoshita, Fumio Kamei, Tadashi Imai e anche Kōzaburō Yoshimura.

La sua collaborazione più vitale è quella con Kozaburo Yoshimura, con il quale ha fondato nel 1951 l’azienda indipendente Società del Cinema Moderno. Il regista che più colpisce il suo cinema, soprattutto per quanto riguarda il tema della condizione femminile e della stabilità delle sue personalità femminili, è tuttavia Kenji Mizoguchi, con il quale lo stesso Shindo realizza un lungo docudramma.

Guarda i film di Kaneto Shindo

John Ford

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John Martin Feeney è nato il 1º febbraio 1894 a Cape Elizabeth, nel Maine. Suo padre era un falegname irlandese, e sua madre era una casalinga. Ford crebbe in una famiglia cattolica e conservò sempre un forte senso di appartenenza alla sua identità irlandese.

Ford iniziò la sua carriera nel cinema come attore, sceneggiatore e assistente alla regia. Nel 1917 diresse il suo primo film, A Woman’s Fool. Nel corso della sua carriera, Ford diresse oltre 140 film, spaziando tra diversi generi, tra cui il western, il dramma, la commedia e il film storico.

John Ford è stato uno dei pochi registi a vincere 4 Oscar. Inizia a fare film nell’era del cinema muto. John Ford è uno dei più grandi registi della storia del cinema, riconosciuto maestro da colleghi come Akira Kurosawa, Martin Scorsese, Sam Peckinpah, Sergio Leone, Clint Eastwood, Wim Wenders , così come François Truffaut. I loro film sono stati influenzati dallo stile cinematografico di John Ford.

Secondo Orson Welles, John Ford è stato il più grande regista di sempre. Eccellenti critici cinematografici hanno effettivamente elogiato la sua complessa e lunga filmografia, da Truffaut a Jean-Luc Godard.

La popolarità di John Ford, maestro dei western, è legata alla collaborazione con famose star. Il volto che i film di John Ford evocano all’istante è quello di John Wayne, con il quale ha realizzato 21 film, ma anche Victor McLaglen, Henry Fonda, John Carradine e Lee Marvin.

Otto Preminger

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Otto Preminger (5 dicembre 1905-23 aprile 1986) è stato un importante regista origine austro-ungarica, anche produttore e attore a Hollywood e nello scenario del teatro di New York a Broadway. Nell’aprile del 1935, mentre Preminger lavorava a Vienna in teatro, ricevette una convocazione dal produttore Darryl F. Zanuck, fondatore di Twentieth Century-Fox, che cercava nuovi talenti. Preminger accettò un invito a lavorare per la Fox a Los Angeles.

La sua carriera artistica è durata più di 50 anni. La sua fama è dovuta soprattutto a importanti film noir come Laura (1944) e Fallen Angel (1945), e anche ad alcuni importanti adattamenti di romanzi e opere teatrali. Molti suoi film ebbero problemi a Hollywood: i temi trattati erano in quell’epoca tabù. La dipendenza dalla droga in L’uomo col braccio d’oro, lo stupro in Anatomia di un omicidio e l’omosessualità in Tempesta su Washington (Advise & Consent).

La sua fama di uomo collerico, violento e arrogante ha contribuito a renderlo una figura autoritaria e leggendaria allo stesso tempo, ma forse fu solo un atteggiamento strategico per portare a termine le sue produzioni e limitare l’invadenza dei dirigenti degli Studios. È stato scelto due volte per l’Oscar come miglior regista.

Michael Powell

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Michael Powell, nato il 30 settembre 1905, è stato un regista inglese, famoso per la sua collaborazione con Emeric Pressburger. Con la loro azienda di produzione The Archers, insieme hanno sviluppato una raccolta di classici film britannici, in particolare The Life e anche Death of Colonel Blimp (1943), A Canterbury Tale (1944), I Know Where I’m Going! Il suo film del 1960 Peeping Tom fu aspramente criticato, mentre oggi è considerato un film di culto. Fu così diffamato al primo lancio che la sua carriera fu seriamente danneggiata.

Numerosi registi come Martin Scorsese, Francis Ford Coppola e anche George A. Romero hanno davvero indicato Powell come maestro. Nel 1981 ha ottenuto il BAFTA Academy Fellowship Award insieme al suo partner Pressburger, il più grande onore che la British Film Academy possa offrire a un regista.

Jean Cocteau

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Jean Cocteau è stato un poeta, drammaturgo, romanziere, regista, designer e artista francese. È stato una figura centrale dell’avanguardia francese nei primi anni del XX secolo, e il suo lavoro ha contribuito a plasmare lo sviluppo dell’arte e della letteratura moderna.

Cocteau nacque a Maisons-Laffitte, in Francia, nel 1889. Iniziò la sua carriera come poeta e drammaturgo, e rapidamente si guadagnò una reputazione per il suo lavoro sperimentale e innovativo. La sua prima opera teatrale, I matrimoni della Torre Eiffel (1921), fu una collaborazione con Pablo Picasso ed Erik Satie, e contribuì a lanciare il movimento Dada in Francia.

Cocteau ha lavorato anche come regista, e ha diretto alcuni dei film più importanti dell’avanguardia francese. I suoi film più famosi includono Il sangue di un poeta (1930), La bella e la bestia (1946) e Orfeo (1950). Questi film sono caratterizzati dall’uso del simbolismo, dall’esplorazione dell’inconscio e dall’uso innovativo di tecniche cinematografiche.

L’infanzia di Jean Cocteau ha prontamente rivelato il suo interesse per le arti visive e anche per la poesia. In realtà, il piccolo Jean, rimanendo in condizioni di salute precarie, investe ore nella costruzione di minuscoli teatrini di marionette nel cortile e nell’illustrazione.

Quando vede i suoi genitori uscire spesso di sera per andare a teatro, lasciandolo solo in casa, l’esigenza di frequentare gli spettacoli teatrali diventa per lui un’ossessione. Un interesse per l’arte che saprà realizzare qualche anno dopo. Tra i suoi capolavori Il testamento di Orfeo e Il sangue di un poeta.

Guarda Il testamento di Orfeo

Alfred Hitchcock

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Alfred Hitchcock nacque il 13 agosto 1899 a Leytonstone, in Inghilterra. Era il più giovane di tre figli nati da William Alfred Hitchcock, un commerciante di carta, e Emma Jane Hitchcock, una casalinga. Hitchcock frequentò il St. Ignatius’ College di Londra e in seguito si iscrisse alla London County Council School of Marine Engineering and Navigation. Tuttavia, lasciò la scuola all’età di 16 anni per intraprendere una carriera nel cinema.

Hitchcock iniziò la sua carriera nel settore cinematografico come designer di titoli per la Famous Players-Lasky film company. Salì rapidamente i ranghi, lavorando come montatore, assistente alla regia e direttore artistico.

Nel frattempo cambia produzione, inizia a collaborare con la British International Pictures con la quale gira il suo primo film sonoro, Blackmail, nel 1929. È stato scritto e concepito come un film muto, ma con l’arrivo della nuova tecnologia Hitchcock cambia poco la sceneggiatura prima di girare.

Da quel momento in poi si è divertito ad apparire come comparsa in tutti i suoi film, fino a diventare un noto personaggio televisivo pochi decenni dopo. E’ considerato da tutti come il più grande regista del genere thriller.

Luis Bunuel

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Luis Bunuel, maestro del cinema surrealista, nacque a Calendar, una piccola città dell’Aragona, in Spagna, il 22 febbraio 1900. Fu mandato a studiare in un’università dei Gesuiti. Probabilmente, questa esperienza fatta di regole rigide e noiosa vita quotidiana contribuisce a sviluppare la sua profonda ostilità verso le istituzioni cattoliche.

Trasferitosi a Madrid per svolgere ricerche all’università, ha l’opportunità di essere totalmente libero di conoscere cosa lo interessa di più: le opere letterarie e la filosofia. Tra i suoi intimi amici del periodo universitario ci sono il poeta Federico Garcia Lorca e Salvador Dalì, il pittore surrealista con il quale svilupperà un lungo sodalizio.

Scopre i film di Buster Keaton e Fritz Lang e lavora a Parigi come assistente del regista Jean Epstein. Un cinema fuori da logiche narrative, dentro il territorio dell’assurdo e dell’immaginazione. Tanti i suoi capolavori imperdibili: Il fascino discreto della borghesia, L’angelo sterminatore, Bella di giorno, Il fantasma della libertà. E molti altri.

Guarda L’angelo sterminatore

Mario Monicelli

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Mario Monicelli (16 maggio 1915 – 29 novembre 2010) è stato un regista, sceneggiatore e attore italiano. È considerato uno dei più importanti registi della commedia all’italiana, e i suoi film sono noti per il loro umorismo pungente e la loro satira sociale.

Monicelli nacque a Roma il 16 maggio 1915. Studiò giurisprudenza all’Università di Roma, ma alla fine decise di dedicarsi al cinema. Iniziò la sua carriera come sceneggiatore, scrivendo per alcuni dei più importanti registi italiani dell’epoca, tra cui Vittorio De Sica, Luchino Visconti e Roberto Rossellini.

Nel 1948 Monicelli fece il suo debutto alla regia con il film Totò cerca casa, una commedia con Totò. Il film fu un successo di critica e di pubblico, e segnò l’inizio della carriera di Monicelli come regista.

Monicelli ha diretto oltre 50 film, tra cui alcuni dei classici della commedia all’italiana, come I soliti ignoti (1958), La grande guerra (1959), Amici miei (1975) e Amici miei atto II (1982). I suoi film sono caratterizzati da un umorismo pungente e una satira sociale, e spesso esplorano temi di classe, politica e società.

Monicelli ha lavorato con alcuni dei più grandi attori italiani, tra cui Totò, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni e Sophia Loren. I suoi film hanno avuto un impatto significativo sulla cultura italiana, e hanno contribuito a rendere la commedia all’italiana uno dei generi cinematografici più popolari al mondo.

Chantal Akerman

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Nata a Bruxelles nel 1950, Chantal Akerman è nata da genitori ebrei emigrati dalla Polonia. I nonni di sua madre e anche sua madre furono deportati ad Auschwitz.

Decide di dedicarsi al cinema dopo essere stata colpita dal film Il bandito a 11 anni di Jean-Luc Godard nel 1965 e anche dopo un corso di studi alla Brussels Film School nel 1971 si trasferisce negli Stati Uniti, a New York..

Negli Stati Uniti ha girato il suo primo cortometraggio Saute ma ville, un film catastrofico in stile burlesque fatto all’età di 18 anni su una ragazza che fa saltare in aria il suo forno e finisce anche per distruggere l’intera città.

Il film ottiene un’attenzione cruciale e anche la gratitudine del regista belga André Delvaux. Attualmente da questo lavoro si comprende la passione per un cinema all’avanguardia, fuori dalle regole e da ogni tipo di classificazione commerciale.

Orson Welles

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George Orson Welles nacque il 6 maggio 1915 a Kenosha, Wisconsin. Era il figlio di Richard Head Welles, un inventore, e Beatrice Ives Welles, una pianista da concerto. Welles era un bambino dotato che mostrò un interesse precoce per la recitazione e la regia. Iniziò la sua carriera in teatro da adolescente, e si fece rapidamente un nome come regista talentuoso e innovativo.

Nel 1934, Welles si trasferì a New York City per intraprendere una carriera in radio. Divenne rapidamente una personalità radiofonica popolare, ed era noto per il suo stile drammatico e innovativo. Nel 1938, diresse e narrò un adattamento radiofonico di La guerra dei mondi di H.G. Wells, che causò un panico diffuso tra gli ascoltatori che credevano che stesse avvenendo un’invasione aliena.

Quando Orson Welles ha creato Citizen Kane, è stata una maledizione oltre che una vera benedizione. Al momento dell’uscita, il film non è stato immediatamente accolto come il più grande film mai realizzato. Il percorso dei film in seguito è diventato una battaglia in salita per Welles.

Le interferenze sul lavoro gli hanno richiesto di diventare un cineasta indipendente e ha anche trascorso i successivi 3 anni a finire i film che ha lasciato incompleti.

Welles continuò a dirigere, recitare e produrre film per tutta la sua carriera. Tuttavia, non raggiunse mai più lo stesso livello di successo di Quarto potere. Ha realizzato numerosi film notevoli, tra cui L’orgoglio degli Amberson (1942), Il tocco del diavolo (1958) e F for Fake (1973).

Guarda Lo straniero

Akira Kurosawa

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Akira Kurosawa nacque il 23 marzo 1910 a Ōimachi, nel distretto Ōmori di Tokyo. Iniziò la sua carriera nel cinema nel 1936 come assistente alla regia per la Toho Film Company. Nel 1943 diresse il suo primo film, Sugata Sanshiro, un film di arti marziali che fu un successo di critica e pubblico.

Negli anni ’50, Kurosawa diresse alcuni dei suoi film più importanti, tra cui Rashōmon (1950), I sette samurai (1954) e La fortezza nascosta (1958). Questi film furono acclamati dalla critica e vinsero numerosi premi, tra cui l’Oscar per il miglior film straniero per Rashōmon.

Negli anni ’60, Kurosawa continuò a dirigere film di successo, tra cui Yojimbo (1961), Sanjuro (1962) e Kagemusha (1980). Questi film esplorarono temi come la violenza, la vendetta e il destino.

Non è necessario comprendere la cultura giapponese o essere uno studioso del periodo Sengoku del paese per apprezzare ciò che indica il lavoro di Akira Kurosawa. Il fatto è che Kurosawa ha preso storie che sono incredibilmente particolari e le ha anche rese pertinenti a livello globale. I suoi racconti hanno preso motivi tipici della sua stessa cultura ma anche di Shakespeare e hanno scoperto un messaggio che ha risuonato in tutto il mondo.

Di tutti i registi di questa lista, forse nessuna persona ha avuto così tanta influenza globale sul cinema come Mr. Kurosawa. Dai suoi impressionanti samurai come Yojimbo e Seven Samurai alla sua drammatizzazione contemporanea come Ikiru e The Bad Sleep Well, c’è qualcosa che tutti possiamo percepire dal suo lavoro.

Billy Wilder

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Samuel “Billy” Wilder nacque il 22 giugno 1906 a Sucha, in Austria. Iniziò la sua carriera come giornalista a Vienna, ma presto passò a scrivere sceneggiature. Nel 1933, fuggì a Parigi per sfuggire al regime nazista, e poi a Hollywood nel 1934.

A Hollywood, Wilder si affermò rapidamente come sceneggiatore di successo. Scrisse le sceneggiature di numerosi film popolari, tra cui Ninotchka (1939), Double Indemnity (1944) e The Lost Weekend (1945).

Wilder iniziò a dirigere i suoi propri film alla fine degli anni ’40. Fece il suo debutto alla regia con The Major and the Minor (1942), ma il suo film di svolta arrivò con Double Indemnity, un thriller noir che ha anche co-scritto.

Billy Wilder è riuscito a lavorare all’interno del sistema dello studio, oltre a dare ancora ai suoi film un punto di vista e una personalità distinti. Ha aiutato il fatto che fosse anche uno scrittore, tuttavia, indipendentemente dall’argomento, Billy Wilder ha raccontato sempre le sue storie in modo coerente.

Non possiamo pensare ai Film Noir senza il suo La fiamma del peccato (Double Indemnity), il suo inquietante meta-dramma Sunset Blvd. ha mostrato un cuore oscuro al centro della popolarità, e anche la sua divertente commedia A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot) è vicino al capolavoro. Non dimenticare i suoi drammi crudi e sinceri come Giorni perduti (The Lost Weekend) e anche L’appartamento.

Federico Fellini

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Federico Fellini nacque il 20 gennaio 1920 a Rimini, all’epoca in provincia di Forlì (oggi un capoluogo di provincia), in una famiglia d’estrazione modesta. Mostrò un interesse precoce per il disegno e il cinema, e iniziò a lavorare come vignettista e fumettista per il quotidiano Il Resto del Carlino.

Nel 1939 si trasferì a Roma per studiare arte, ma ben presto si avvicinò al mondo del cinema. Nel 1943 iniziò a lavorare come assistente alla regia per Roberto Rossellini, e nel 1945 debuttò come regista con il cortometraggio La voce della luna.

Carriera da regista

Fellini iniziò a farsi notare con il suo secondo film, I vitelloni (1953), un ritratto satirico della gioventù italiana del dopoguerra. Il film fu un successo di critica e di pubblico, e consacrò Fellini come uno dei registi più promettenti del suo tempo.

Negli anni successivi, Fellini continuò a realizzare film sempre più originali e sperimentali, che esploravano la natura dell’immaginazione e del sogno. Tra i suoi film più importanti di questo periodo figurano La strada (1954), Le notti di Cabiria (1957), La dolce vita (1960), (1963), Satyricon (1969), Roma (1972), Amarcord (1973).

Al di fuori del movimento del Neorealismo del dopoguerra, non c’è cinema italiano senza Federico Fellini. Spiegare è accessorio, l’aggettivo che ti viene in mente è “meraviglioso”. La Dolce Vita è un viaggio figurativo dentro un’epoca che il film stesso trasforma in mito e realtà, così come guardando Roma sembra di entrare nel più importante museo di pittura del pianeta.

I Vitelloni è una racconto di formazione giovanile, così come 8 1/2 è un poema sul processo creativo, sul labirinto misterioso che è la psiche umana. Probabilmente nessuno ha realizzato così tanti capolavori come Federico Fellini, raggiungendo una vetta altissima, dove si incontrano i grandi artisti della storia umana.

Ingmar Bergman

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Nato il 14 luglio 1918 a Uppsala in Svezia, Ingmar Bergman è stato solo uno dei più importanti filmmaker della storia cinematografica. La sua filmografia ha una severa coerenza nell’esplorare i tormenti dell’essere umano. Tra i suoi drammi ci sono alcuni dei lavori cinematografici più significativi di tutti i tempi.

Il film di svolta di Bergman arrivò nel 1951 con L’estate con Monika, una storia di formazione su una storia d’amore estiva di una giovane coppia. Il film fu un successo critico e commerciale, e stabilì Bergman come un nuovo grande talento nel cinema svedese.

Negli anni che seguirono, Bergman diresse una serie di film sempre più acclamati, tra cui Il settimo sigillo (1957), Il posto delle fragole (1957), Persona (1973), Fanny e Alexander (1982). I suoi film erano spesso caratterizzati dall’esplorazione di dilemmi morali difficili e dall’uso del simbolismo e dell’allegoria.

Ingmar Bergman è un uomo che ha vissuto molto più nella dimensione dei sogni che nella realtà. Ha esplorato in più i fatti che hanno avuto luogo nel suo mondo interiore piuttosto che quelli della vita all’aria aperta. L’esplorazione del mondo onirico lo ha avvicinato molto a Federico Fellini, con il quale era un buon amico e con il quale si è confrontato diverse volte.

Mentre Fellini rappresenta il lato pazzo, divertente e grottesco del sogno, Bergman è l’esploratore del lato più oscuro e tormentato dell’essere umano che sprofonda nel nulla e nella mancanza di senso e identità.

Henri-Georges Clouzot

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Henri-Georges Clouzot (20 novembre 1907 – 12 gennaio 1977) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese. È considerato uno dei più importanti registi francesi del XX secolo, noto per i suoi thriller psicologici e i suoi film noir.

Clouzot è nato a Niort, in Francia. Ha iniziato la sua carriera come giornalista e critico cinematografico, prima di passare alla regia. Il suo debutto cinematografico è stato nel 1943 con L’assassin habite au 21, un thriller noir che ha contribuito a definire il genere in Francia.

I film successivi di Clouzot hanno consolidato la sua reputazione come uno dei registi più importanti d’Europa. Quai des orfèvres (1947) è un poliziesco classico che ha vinto il Grand Prix al Festival di Cannes. Manon (1949) è un melodramma tragico che ha lanciato la carriera di Brigitte Bardot. Les diaboliques (1955) è un thriller psicologico che ha ricevuto una nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale.

Le salaire de la peur (1953) è il film più famoso di Clouzot. È un thriller drammatico ambientato in Sud America che racconta la storia di un gruppo di uomini che si imbarcano in una pericolosa missione per trasportare esplosivi attraverso una giungla in fiamme. Il film ha vinto il Leone d’oro al Festival di Venezia ed è considerato uno dei migliori film di tutti i tempi.

Negli anni ’60, Clouzot ha continuato a girare film di successo, tra cui Les bonnes femmes (1960), un dramma satirico, e La vérité (1960), un thriller psicologico. Tuttavia, la sua carriera è stata segnata da un fallimento commerciale e critico con Le chat (1969), un thriller psicologico che ha ricevuto recensioni negative.

Clouzot ha continuato a girare film fino alla sua morte nel 1977. Il suo ultimo film, L’enfer (1974), è un thriller psicologico che è stato completato da suo figlio, Claude Clouzot.

Robert Bresson

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Robert Bresson nacque il 25 settembre 1901 a Bromont-Lamothe, in Francia. Iniziò la sua carriera nel cinema come sceneggiatore negli anni ’30. Il suo primo film come regista, Les Affaires publiques (Affari pubblici), fu una commedia breve uscita nel 1934.

Dopo aver prestato servizio nella seconda guerra mondiale, Bresson tornò al cinema con Les Anges du péché (Gli angeli del peccato) nel 1943. Il film, una storia di redenzione e perdono, stabilì lo stile distintivo di Bresson nella regia.

Negli anni ’50, Bresson diresse una serie di film acclamati, tra cui Journal d’un curé de campagne (Diario di un prete di campagna) nel 1951, Un condamné à mort s’est échappé (Un condannato a morte è fuggito) nel 1956 e Pickpocket nel 1959. Questi film erano caratterizzati da un dialogo scarno, attori non professionisti e l’uso da parte di Bresson di montaggio ellittico e fotografia in profondità di campo.

Discutere di Robert Bresson, nell’era delle serie TV e dei film originali in streaming, può essere complicato. Per fortuna, Robert Bresson è stato in grado di girare i suoi film in un altro contesto. Non sarebbe stato facile in un periodo di omologazione di massa del linguaggio cinematografico, in cui il pubblico sta lentamente perdendo la capacità di riconoscere un opera d’arte.

Robert Bresson è proprio il regista che forse meglio rappresenta il rovescio di questa presente omologazione. Creatore di un cinema rigoroso che fa perno su solide strutture riflessive e spirituali, Bresson esplora il significato profondo di tutte le parti della produzione di un film.

Robert Bresson si sarebbe semplicemente sentito davvero disgustato tra questi film presentati oggi dalla stampa oltre che dal grande pubblico come “opere d’arte”. Bresson ha effettivamente girato diverse vere opere d’arte.

Satyajit Ray

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Satyajit Ray nacque il 2 maggio 1921 a Calcutta, in India. Suo padre, Sukumar Ray, era un famoso scrittore e illustratore, e sua madre, Suprabha Ray, era una musicista. Ray iniziò a studiare arte e disegno da giovane, e in seguito si laureò in storia all’Università di Calcutta.

Nel 1943, Ray iniziò a lavorare come assistente di produzione per il regista francese Jean Renoir, che stava girando il film La grande illusione a Calcutta. Questa esperienza fu fondamentale per lo sviluppo di Ray come regista, e gli diede l’opportunità di imparare da uno dei maestri del cinema mondiale.

Il film di debutto di Ray, Pather Panchali (Il lamento sul sentiero), fu rilasciato nel 1955. Il film, ambientato in Bengala negli anni ’20, racconta la storia di una famiglia povera. Pather Panchali fu un successo internazionale, e vinse il premio per il miglior film al Festival di Cannes.

Il padre del cinema indiano, Satyajit Ray ha creato un cinema umano oltre che potente. Come i suoi contemporanei del neorealismo italiano, Ray ha lavorato con budget minimi, troupe inesperte e non attori.

È la sua trilogia di Apu per cui Ray è più conosciuto: Pather Panchali, Aparajito e Apur Sansar, tre film che sono diventati opere fondamentali nella storia del cinema. Il lavoro registico di Ray era appena iniziato e ha anche continuato a realizzare film altrettanto magistrali nei successivi 40 anni.

Guarda i film di Satyajit Ray

John Cassavetes

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Cassavetes è nato a New York City il 9 dicembre 1929, in una famiglia greco-americana. Ha iniziato la sua carriera in teatro, lavorando come attore e regista. All’inizio degli anni ’50, iniziò a comparire nei film e si guadagnò rapidamente una reputazione per le sue interpretazioni intense e naturali.

Cassavetes ha esordito alla regia con il film Shadows del 1959. Il film, girato con un budget ridotto e con attori non professionisti, è stato un successo di critica e commerciale. Ha stabilito Cassavetes come un nuovo importante talento nel cinema americano.

Negli anni che seguirono, Cassavetes ha diretto una serie di film sempre più acclamati, tra cui Too Late Blues (1961), Faces (1968), Husbands (1970), A Woman Under the Influence (1974) e Opening Night (1977). I suoi film erano spesso caratterizzati dal loro realismo crudo, dall’esplorazione di dilemmi morali difficili e dall’uso di simbolismo e allegoria.

La sua arte cinematografica è principalmente concentrata sulla recitazione, tuttavia John Cassavetes ha finito per essere un eccezionale regista cinematografico anche dal punto di vista delle immagini, del montaggio, di tutto. A Cassavetes viene generalmente attribuita l’apertura di una nuova era del cinema indipendente.

Troverai lavori grintosi con immagini girate con la cinepresa a mano come Shadows e Faces insieme a devastanti storie come Husbands, Minnie e Moskowitz. E anche se desideri vedere tra le performance più strazianti di un’attrice, dai un’occhiata a Gena Rowlands in A Woman Under the Influence.

Jean-Luc Godard

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Godard nacque a Parigi il 3 dicembre 1930. Studiò legge e filosofia all’Università di Parigi, ma alla fine lasciò per intraprendere una carriera nel cinema. Iniziò la sua carriera come critico cinematografico, scrivendo per Cahiers du Cinéma, una rivista che era all’avanguardia della Nouvelle Vague francese.

Nel 1959, Godard fece il suo debutto alla regia con il cortometraggio À bout de souffle. Il film, interpretato da Jean-Paul Belmondo e Jean Seberg, fu un successo di critica e commerciale. Stabilì Godard come un nuovo talento importante nel cinema francese.

La Nouvelle Vague fu un movimento cinematografico che emerse in Francia alla fine degli anni ’50. Il movimento fu caratterizzato dal suo rifiuto delle tecniche cinematografiche tradizionali e dalla sua adozione dell’esperimento e dell’innovazione. Godard fu una delle figure di spicco della Nouvelle Vague, e i suoi film furono tra i più influenti del movimento.

Mentre Hollywood ha investito anni cercando di perfezionare il “cinema impercettibile”, Jean-Luc Godard si è posto l’obiettivo personale di far esplodere tutto. Come i russi degli anni ’20 che usavano il montaggio, Godard ha usato il suo cinema per portare innovazioni. Per lui, il “film come intrattenimento domestico” non è semplicemente monotono, è offensivo.

Al centro del movimento della New Wave francese, Godard iniziò a riformulare il thesaurus del linguaggio cinematografico. I suoi lavori eccezionali consistono in Breathless, Contempt, Alphaville, Pierrot le Fou e anche Weekend.

Roman Polansky

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Polanski è nato a Parigi, in Francia, nel 1933. I suoi genitori tornarono in Polonia dalla Francia nel 1936, tre anni prima dell’inizio della seconda guerra mondiale. L’infanzia di Polanski è stata segnata dall’occupazione nazista della Polonia. Fu costretto a vivere in un ghetto ebraico e in seguito fuggì in campagna.

Il primo lungometraggio di Roman Polansky, Il coltello nell’acqua, è un film spettacolare e un thriller serrato. Il regista ha continuato in questa modalità di nuovo con destrezza inquietante in Repulsion, Cul-de-sac e The Tenant.

I più grandi lavori di Polanski sono Rosemary’s Baby e Chinatown, due film che lo hanno consacrato tra i filmmaker più famosi di tutti i tempi. Con Rosemary’s Baby riesce a cavalcare quella linea sottile tra pace della mente e follia. Chinatown è un ritorno al passato di Film Noir che colpisce tutti i temi e gli stili del genere. Indipendentemente dalla sua vita personale invece scomoda, Polanski ha portato con sé una grande innovazione a Hollywood.

Francis Ford Coppola

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Coppola è nato a Detroit, Michigan, il 7 aprile 1939. È il figlio di Carmine Coppola, un compositore e direttore d’orchestra, e Italia Coppola, un’aspirante attrice. Coppola è cresciuto a Queens, New York City, e ha frequentato scuole cattoliche. Ha sviluppato un interesse per il cinema in giovane età e ha iniziato a realizzare i suoi propri cortometraggi al liceo.

Dopo essersi diplomato al liceo, Coppola ha frequentato la Hofstra University, dove ha studiato cinema. Si è trasferito alla UCLA dopo due anni e si è laureato nel 1963 con una laurea in arti figurative in cinema.

Il primo lungometraggio di Coppola, Dementia 13 (1963), è stato un film horror a basso budget che ha scritto, diretto e prodotto. Il film è stato un fallimento critico e commerciale, ma ha aiutato Coppola a affermarsi come un regista talentuoso.

La svolta di Coppola è arrivata nel 1969 con l’uscita di Finian’s Rainbow. Il film era una commedia musicale che è stata un successo critico e commerciale. Ha vinto due Oscar, tra cui la migliore colonna sonora originale per John Williams.

Coppola ha continuato a realizzare film di successo per tutti gli anni ’70 e ’80. Alcuni dei suoi film più notevoli di questo periodo includono Il padrino (1972), Il padrino – Parte II (1974), La conversazione (1974), Apocalypse Now (1979), Il Cotton Club (1984) e Peggy Sue si è sposata (1986).

Questi film sono stati tutti acclamati dalla critica e commercialmente di successo. Hanno esplorato anche temi complessi come la famiglia, la lealtà e il potere.

Coppola ha continuato a realizzare film negli anni ’90 e 2000, ma non ha avuto lo stesso livello di successo che aveva avuto negli anni ’70 e ’80. Alcuni dei suoi film più notevoli di questo periodo includono New York Stories (1989), Dracula (1992), Jack (1996) e La tetralogia (2001-2009).

Guarda Terrore alla 13a ora

Andrei Tarkovsky

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Tarkovskij nacque il 4 aprile 1932 a Zavrazhye, nell’oblast’ di Kirov, nella RSFSR russa. Suo padre, Arsenij Tarkovskij, era un poeta, e sua madre, Marija Ivanovna Višnjakova, era un’insegnante. Tarkovskij studiò musica e arabo all’Università Statale di Mosca prima di iscriversi alla Facoltà di Regia dell’Istituto Statale di Cinematografia (VGIK) nel 1957.

Il suo primo lungometraggio, L’infanzia di Ivan (1962), fu un successo di critica e commerciale, vincendo il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Il film, ambientato durante la seconda guerra mondiale, racconta la storia di un giovane ragazzo che cerca vendetta per la morte della sua famiglia.

I film successivi di Tarkovskij, tra cui Andrej Rublëv (1966), Solaris (1972), Lo Stalker (1979), Nostalghia (1983) e Il sacrificio (1986), consolidarono ulteriormente la sua reputazione come uno dei registi più importanti della sua generazione. I suoi film sono caratterizzati da un ritmo lento, inquadrature lunghe e uso del simbolismo. I film di Tarkovskij esplorano spesso temi di spiritualità, religione e condizione umana.

In 100 migliori film di tutti i tempi di Sight & Sound, Andrei Tarkovsky si è classificato con tre dei suoi film: Andrei Rublev, The Mirror e Stalker. Tarkovsky è uno dei principali registi cinematografici della Russia e nonostante il fatto che la sua filmografia sia un po’ più breve di molti altri in questa lista, ciò che ha realizzato in quei pochi film è sufficiente per consacrarlo come uno dei migliori registi di tutti i tempi.

Francois Truffaut

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Truffaut nacque in una famiglia operaia a Parigi il 6 febbraio 1932. I suoi genitori divorziarono quando era giovane, e fu cresciuto da sua madre e dal suo ragazzo. Truffaut era un bambino problematico, e fu espulso dalla scuola all’età di 14 anni. Iniziò a lavorare come operaio, ma sviluppò anche una passione per il cinema. Iniziò a scrivere critica cinematografica per varie pubblicazioni, e divenne una figura di spicco nel movimento della Nouvelle Vague francese.

È stato uno dei registi più influenti del cinema francese. Oltre all’attività di regista, ha affiancato quella di critico cinematografico, nella redazione del Cahier du Cinema.

Il lavoro di Francois Truffaut nel cinema copre trent’anni, dagli anni ’50 agli anni ’80, e si iscrive anche a quello di vari altri amici-registi del cinema francese come Jean-Luc Godard, Claude Chabrol, Éric Rohmer, Jacques Rivette.

Questa squadra di giovani, sotto la guida del critico André Bazin, ha sviluppato uno dei movimenti cinematografici più cruciali della storia del cinema, La Nouvelle Vague, la nuova ondata francese che ha sviluppato nuove onde in vari altri parti del mondo.

Tra queste nazioni ci sono anche gli Stati Uniti d’America e anche il movimento della Nuova Hollywood. Scorsese, Coppola, De Palma e altri registi americani che sarebbero finiti per diventare famosissimi iniziano i loro primi passi spinti dalla Nouvelle Vague francese, un cinema conosciuto in tutto il mondo. Il primo film di lungometraggio di Truffaut fu I 400 colpi. Ebbe un grande successo al Festival di Cannes nel 1959.

Guarda L’amore fugge

Stanley Kubrick

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Stanley Kubrick è nato a New York, Manhattan, il 26 luglio 1928, da Jacob Leonard Kubrick, un medico americano nato in una famiglia ebrea di origine austriaca, polacca e rumena, nonché da Sadie Gertrude Perveler, una casalinga americana, ugualmente di discendenza ebraica.

Da bambino si appassiona all’antica Grecia e anche alle fiabe nordiche, agli scacchi e alle canzoni jazz. Temporaneamente si guadagnava da vivere con le partite di scacchi e suonava anche la batteria.

Nel 1945, i genitori regalano a Stanley una macchina fotografica e il giovane inizia a fare foto di un edicolante rattristato dall’informazione della morte del presidente Roosevelt, offrendo a Look la pubblicazione.

Negli stessi anni segue gli studi di ricerca creativa sulla fotografia (che avranno un impatto negativo sulle sue performance scolastiche) e inizia ad essere entusiasta della poesia e anche della filosofia, che lo porteranno a studiare l’ideologia di Nietzsche.

Nel 1949 dirige il cortometraggio Day of the Fight, un docudramma autoprodotto sul pugile Walter Cartier realizzato con soli 3.900 dollari da amici e familiari, e che rivende alla RKO per 4.000 dollari. Il seguente docudramma, realizzato per RKO $ 1.500, è Flying Padre, su un sacerdote del New Mexico che viaggia attraverso la vasta area della sua chiesa utilizzando un piccolo aereo da viaggio.

Guarda Paura e desiderio

Michael Cimino

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Cimino nacque a New York City il 3 febbraio 1939. Studiò architettura e arti drammatiche all’Università di Yale e in seguito lavorò come regista di spot pubblicitari e sceneggiatore. Nel 1974, fece il suo debutto cinematografico con Thunderbolt e Lightfoot, un thriller criminale con Clint Eastwood. Il film fu un successo di critica e commerciale e contribuì a stabilire Cimino come un importante regista.

Il film successivo di Cimino, Il cacciatore (1978), fu un trionfo di critica e commerciale e vinse cinque Oscar, tra cui miglior film e miglior regista. Il film racconta la storia di tre amici di una piccola città della Pennsylvania che vengono mandati a combattere nella guerra del Vietnam. Il cacciatore è considerato uno dei film più grandi mai realizzati ed è noto per la sua rappresentazione senza giri di parole degli orrori della guerra.

Dopo Il cacciatore, la carriera di Cimino iniziò a vacillare. Il suo prossimo film, I cancelli del cielo (1980), fu un disastro di critica e commerciale ed è considerato uno dei flop più grandi della storia del cinema. I film successivi di Cimino, come L’anno del dragone (1985) e Il siciliano (1987), furono anche fallimenti commerciali e critici.

Cimino continuò a girare film per tutto il decennio degli anni ’90 e 2000, ma non recuperò mai il successo di critica e commerciale della sua prima carriera. Il suo ultimo film, Il grande e cattivo amore (2007), fu un fallimento di critica e commerciale.

Cimino morì il 2 luglio 2016, all’età di 77 anni. Era una figura complessa e contraddittoria, ma era anche un regista talentuoso che ha realizzato alcuni dei film più importanti degli anni ’70.

John Boorman

John-Boorman

Boorman è nato a Lee-on-the-Solent, Hampshire, Inghilterra, il 17 gennaio 1933. Ha studiato inglese e letteratura all’Università di Oxford e ha iniziato la sua carriera come regista di documentari per la BBC. Nel 1965, ha debuttato nel cinema con Catch Us If You Can, un thriller criminale commedia nera. Il film è stato un successo di critica e commerciale e ha lanciato la carriera di Boorman.

Il film successivo di Boorman, Point Blank, è stato un thriller criminale neo-noir con Lee Marvin. Il film è stato un successo di critica e commerciale ed è considerato uno dei migliori film neo-noir mai realizzati.

Il film di svolta di Boorman è arrivato con Deliverance, un thriller suspense su quattro amici che vanno in gita in canoa nella natura selvaggia della Georgia e vengono attaccati da un gruppo di montanari. Il film è stato un successo di critica e commerciale ed è stato nominato a tre Oscar, tra cui miglior film.

Boorman ha seguito Deliverance con una serie di film di successo, tra cui Zardoz (1974), un film di fantascienza con Sean Connery; Exorcist II: The Heretic (1977), un sequel del film horror del 1973 L’esorcista; e Excalibur (1981), un film fantasy sulla leggenda di Re Artù.

Negli anni ’80 e ’90, Boorman ha continuato a girare film, ma non ha raggiunto lo stesso livello di successo critico o commerciale di quanto ha fatto negli anni ’70. Negli ultimi anni, Boorman ha diretto una serie di documentari, tra cui Stolen Seas (2009), un film sull’eccessivo sfruttamento della pesca; e Seahorse (2016), un film sul declino della popolazione di cavallucci marini.

Martin Scorsese

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Martin Scorsese è nato il 17 novembre 1942 nella zona di Flushing del distretto del Queens a New York City. La sua famiglia si trasferì a Little Italy a Manhattan prima dell’inizio della scuola. Sia la madre che il padre di Scorsese, Charles Scorsese e Catherine Scorsese, lavoravano nel Garment District di New York. Entrambi erano di origine italiana.

Da adolescente nel Bronx, Scorsese affittava regolarmente pellicole di Pressburger e Powell come The Tales of Hoffmann (1951) da un negozio che aveva una replica della bobina. Era tra i soli 2 individui che lo affittarono ininterrottamente; l’altro era il futuro regista cinematografico George A. Romero.

Dopo essersi diplomato al liceo, Scorsese ha frequentato la New York University, dove ha studiato cinema. Si è laureato nel 1968 con una laurea in arte cinematografica.

Il primo lungometraggio di Scorsese, Chi bussa alla mia porta, è stato distribuito nel 1967. Il film è stato un fallimento critico e commerciale, ma ha aiutato Scorsese a affermarsi come un regista talentuoso.

La svolta di Scorsese è arrivata nel 1972 con l’uscita di Boxcar Bertha. Il film è stato un successo critico e commerciale, e ha affermato Scorsese come un regista importante a Hollywood.

Scorsese ha continuato a realizzare film di successo per tutti gli anni ’70 e ’80. Alcuni dei suoi film più notevoli di questo periodo includono Mean Streets (1973), Taxi Driver (1976), Raging Bull (1980) e The King of Comedy (1983).

Questi film erano tutti caratterizzati dalla loro violenza, dall’umorismo nero e dall’esplorazione di temi come la religione, la colpa e la redenzione. Furono anche tutti acclamati dalla critica e commercialmente di successo.

Scorsese ha continuato a realizzare film di successo negli anni ’90 e 2000. Alcuni dei suoi film più notevoli di questo periodo includono Quei bravi ragazzi (1990), Casino (1995), Gangs of New York (2002), The Departed (2006) e Hugo (2011).

Questi film erano tutti acclamati dalla critica e commercialmente di successo. Hanno continuato anche a esplorare temi che erano stati centrali nel lavoro di Scorsese per tutta la sua carriera, come la violenza, la religione e la colpa.

Wim Wenders

Wim-Wenders

Wim Wenders è uno dei registi più importanti e influenti del cinema tedesco e internazionale. Nato a Düsseldorf nel 1945, ha iniziato la sua carriera cinematografica nel 1967 con il cortometraggio “Scenari”. Nel corso dei decenni successivi, ha diretto una serie di film che hanno esplorato temi quali la solitudine, l’alienazione, l’amore e la ricerca di un senso di appartenenza.

I suoi film più noti includono:

  • “Alice nelle città” (1974), un road movie con Bruno Ganz e Rüdiger Vogler che racconta l’incontro tra due uomini alla ricerca di un senso di appartenenza;
  • “Paris, Texas” (1984), un dramma con Harry Dean Stanton e Nastassja Kinski che racconta la storia di un uomo che cerca di ritrovare la moglie e il figlio scomparsi;
  • “Il cielo sopra Berlino” (1987), un film fantastico con Bruno Ganz e Otto Sander che racconta la storia di due angeli che osservano la vita degli esseri umani.

Wenders è un regista eclettico che ha sperimentato diversi generi, dalla commedia al dramma, dal documentario al musical. I suoi film sono caratterizzati da un uso espressivo della fotografia e da una forte attenzione ai temi esistenziali.

Franco Piavoli

Franco-Piavoli

Franco Piavoli nasce a Pozzolengo nel bresciano nel 1933. Frequenta il liceo e nel 1956 si laurea in giurisprudenza a Pavia. Completa la sua formazione dedicandosi allo studio dell’orticoltura oltre che all’ecologia. Appassionato di pittura e fotografia, diventa amico del giovane fotografo locale Ugo Mulas.

Divenne anche avvocato, poi insegnante di diritto ed economia aziendale nelle scuole secondarie. Segue con tenacia le sue passioni, realizzando un cinema indipendente poetico di rara bellezza: una vita e anche una poetica maturate a stretto contatto con il territorio di origine, la bella frazione di Brescia, l’anfiteatro delle colline moreniche, una costante risorsa di idee.

I film di Piavoli sono caratterizzati da inquadrature lunghe, panoramiche lente e l’uso della luce naturale. Spesso utilizza telecamere a mano, e i suoi film hanno un aspetto grezzo e non rifinito. Questo è intenzionale, poiché Piavoli vuole creare film che si sentano reali e immediati.

I film di Piavoli esplorano spesso temi come il tempo, la memoria e il rapporto tra uomo e natura. È interessato al modo in cui il tempo può distorcere la nostra percezione della realtà, e spesso utilizza flashback e slow-motion per creare un’atmosfera onirica. Piavoli è anche interessato al modo in cui la natura può riflettere il nostro stato d’animo interiore, e i suoi film spesso presentano paesaggi mozzafiato e primi piani di dettagli naturali.

Brian De Palma

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Brian De Palma (11 settembre 1940) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense. È considerato uno dei registi più importanti e influenti del cinema contemporaneo.

De Palma è nato a Newark, nel New Jersey, nel 1940. Ha studiato cinema all’Università di New York, dove ha realizzato diversi cortometraggi, tra cui The Wedding Party (1963), che è stato il suo primo film a ricevere un’ampia distribuzione.

Nel 1968, De Palma ha diretto il suo primo lungometraggio, Murder à la mod, un film noir con una giovane Angie Dickinson. Il film è stato un successo di critica e ha lanciato la carriera di De Palma come regista.

I film di Brian De Palma sono sono controversi, non solo nell’argomento, ma anche nello stile. In altre parole, è difficile accettare passivamente un film di Brian De Palma. È un lavoro interessante che esplora spesso la parte tabù e oscura dell’esperienza umana, in alcuni casi.

Il suo impatto hitchcockiano è evidente in Sisters, Dressed to Kill e Body Double, ma la filmografia di De Palma è molto più sfumata di così. Vari altri momenti salienti includono The Untouchables, Blow Out, e uno dei più efficaci adattamenti di Stephen King, Carrie. Brian De Palma ha innovato il linguaggio cinematografico con sequenza dove l’organizzazione del tempo e dello spazio è stupefacente. Forse il film più straordinario della sua filmografia è quello che ha spianato la sua carriera: Il fantasma del palcoscenico.

Michael Mann

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Michael Mann (nato il 5 febbraio 1943) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico americano. È noto per i suoi film polizieschi stilizzati, che spesso esplorano temi di ossessione, violenza e ambiguità morale. I film di Mann sono anche noti per la loro meticolosa attenzione ai dettagli, il loro realismo crudo e l’uso di tecniche di regia innovative.

Michael Mann ha studiato letteratura inglese all’Università del Wisconsin-Madison, e poi ha lavorato come giornalista per The Miami Herald. All’inizio degli anni ’70, si è trasferito a Los Angeles per intraprendere una carriera in televisione.

Mann ha iniziato la sua carriera come scrittore e produttore televisivo. Ha creato la serie televisiva Miami Vice (1984-1989), che è stata un successo di critica e di pubblico. Ha anche diretto diversi episodi della serie, e il suo lavoro nello show ha contribuito a stabilire la sua reputazione di regista di drammi d’azione stilizzati e suspense.

Mann ha esordito nel cinema con Thief (1981), un thriller poliziesco neo-noir con James Caan. Il film è stato un successo di critica e di pubblico, e ha stabilito lo stile caratteristico di Mann di realismo crudo e violenza stilizzata.

I film successivi di Mann includono The Last of the Mohicans (1992), un epico dramma d’azione storico con Daniel Day-Lewis; Heat (1995), un thriller poliziesco neo-noir con Al Pacino e Robert De Niro; The Insider (1999), un dramma biografico con Russell Crowe e Al Pacino; Collateral (2004), un thriller poliziesco neo-noir con Tom Cruise e Jamie Foxx; Miami Vice (2006), un adattamento cinematografico della serie televisiva di Mann; Public Enemies (2009), un dramma poliziesco biografico con Johnny Depp; Blackhat (2015), un thriller di cybercrimine con Chris Hemsworth; e Luck (2011-2012), una serie televisiva sul mondo delle corse di cavalli.

Danny Boyle

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Danny Boyle è un regista britannico che ha vinto un Oscar, due BAFTA, un Golden Globe e un Directors Guild of America Award. È noto per il suo lavoro in film come Shallow Grave, Trainspotting, 127 Hours e Slumdog Millionaire.

Boyle è nato a Radcliffe, Greater Manchester, Inghilterra, il 20 ottobre 1956. Ha studiato inglese e cinema all’Università di Salford e ha iniziato la sua carriera realizzando documentari televisivi. Nel 1994, ha debuttato nel cinema con Shallow Grave, un thriller criminale commedia nera. Il film è stato un successo di critica e commerciale e ha lanciato la carriera di Boyle.

Il film successivo di Boyle, Trainspotting (1996), è stato un adattamento del romanzo omonimo di Irvine Welsh. Il film è stato un successo di critica e commerciale ed è considerato uno dei più grandi film britannici di tutti i tempi. Trainspotting è stato nominato all’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale e ha vinto il BAFTA per il miglior film.

Luc Besson

Luc-Besson

Luc Besson è un noto regista francese che ha affascinato il pubblico di tutto il mondo con i suoi film visivamente sbalorditivi e pieni di azione. Nato a Parigi il 18 marzo 1959, Besson ha sviluppato una passione per il cinema in giovane età, spesso saltava la scuola per guardare film nei cinema locali. La sua carriera cinematografica è decollata negli anni ’80 con una serie di film acclamati dalla critica, tra cui “Le Dernier Combat” (1983), un film d’azione post-apocalittico, e “Subway” (1985), un thriller stiloso ambientato nel sottosuolo parigino.

Il successo internazionale di Besson arrivò con “The Big Blue” (1988), un dramma subacqueo visivamente sbalorditivo che ha catturato il pubblico con la sua cinematografia mozzafiato e la storia dell’ossessione di due amici per il freediving. Il successo del film ha catapultato Besson a Hollywood, dove ha continuato a farsi notare con film come “La Femme Nikita” (1990), un thriller d’azione su un’assassina donna, e “Léon: The Professional” (1994), un cult classico su un sicario e una giovane ragazza.

La versatilità di Besson come regista è evidente nella sua variegata filmografia, che spazia dai generi d’azione e fantascienza agli epici storici e ai drammi romantici. Si è anche cimentato nella produzione e nella scrittura, dimostrando il suo talento dietro le quinte. Le sue produzioni degne di nota includono “Taxi” (1998), una commedia d’azione ad alta intensità, e “District 9” (2009), un film d’azione fantascientifico sudafricano.

Joel e Ethan Coen

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Joel ed Ethan Coen sono registi americani noti per i loro film eccentrici, oscuri e spesso violenti. Hanno scritto e diretto alcuni dei film più acclamati dalla critica e di successo commerciale degli ultimi 30 anni, tra cui Fargo (1996), Il grande Lebowski (1998), Non è un paese per vecchi (2007) e Il Grinta (2010).

Joel Coen è nato il 29 novembre 1954 a St. Louis Park, Minnesota. Ethan Coen è nato il 21 settembre 1957 a St. Louis Park, Minnesota. I fratelli sono cresciuti a Minneapolis e hanno frequentato il Simon’s Rock of the Bard College a Great Barrington, Massachusetts. Dopo essersi laureati, si sono trasferiti a New York City, dove hanno lavorato come montatori e sceneggiatori cinematografici.

Nel 1984, i fratelli Coen debuttano alla regia con la commedia poliziesca Blood Simple. Il film ha ottenuto un successo di critica e ha affermato i fratelli Coen come una voce unica e innovativa nel cinema americano.

I fratelli Coen hanno continuato a scrivere e dirigere una vasta gamma di film, tra cui commedie, drammi, thriller e western. Sono stati elogiati per i loro dialoghi taglienti, i loro personaggi memorabili e la loro capacità di mescolare generi e stili.

I fratelli Coen hanno vinto quattro premi Oscar, tra cui Miglior film e Miglior sceneggiatura non originale per Non è un paese per vecchi. Hanno vinto anche tre Golden Globe Award e due BAFTA Award.

David Lynch

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David Lynch (nato il 20 gennaio 1946) è un regista, pittore, musicista e fotografo americano. È noto per i suoi film surreali, spesso disturbanti e psicologicamente carichi. I suoi film esplorano temi di alienazione, ossessione e il lato oscuro della natura umana.

Lynch ha studiato cinema all’Università del Kansas, dove ha realizzato diversi cortometraggi, tra cui The Grandmother (1967) e Eraserhead (1977). Eraserhead, un biopic oscuro e disturbante sulla discesa di un uomo nella follia, è stato il primo lungometraggio di Lynch e ha stabilito il suo stile unico e inquietante.

I film successivi di Lynch includono The Elephant Man (1980), un dramma biografico su Joseph Merrick, Blue Velvet (1986), un mistero neo-noir su un giovane che scopre un oscuro segreto nel suo quartiere, Twin Peaks: Fire Walk with Me (1992), un prequel della sua serie televisiva cult Twin Peaks, Mulholland Drive (2001), un thriller psicologico neo-noir, e Inland Empire (2006), un film sperimentale e lynchiano su un’attrice di Hollywood che si perde sempre più in un mondo surreale e onirico.

Se hai letto la sua pubblicazione sulla meditazione trascendentale, sai che David Lynch ha la tendenza a “catturare” le sue idee da qualche parte nelle profondità del suo subconscio. Guardando i suoi film, finisce per essere subito chiaro che questo è completamente esatto.

Quello che Lynch ci mostra sono sogni, inspiegabili e oscuri. Eraserhead è una sfida, Blue Velvet è un mal di testa suburbano, così come Lost Highway è un enigma doppelgänger per porre fine a tutti i film di questo genere. La terza stagione di Twin Peaks sono quasi 18 ore di televisione eccitante e audace. Il suo coronamento molto probabilmente finirà per essere Mulholland Dr., considerato come uno dei più grandi capolavori di tutti i tempi. E puoi dimenticare lo straordinario The Elephant Man? Una filmografia incredibile, piena di pietre miliari del cinema.

Matteo Garrone

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Matteo Garrone è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. È nato a Roma il 15 ottobre 1968.

Garrone ha iniziato la sua carriera come regista di cortometraggi, vincendo il David di Donatello per il miglior cortometraggio nel 1996 con Terra di mezzo. Il suo debutto cinematografico è avvenuto nel 2000 con L’imbalsamatore, un film noir ambientato a Roma che ha vinto il Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia.

Il film successivo di Garrone, Gomorra (2008), è un adattamento del romanzo omonimo di Roberto Saviano. Il film è un ritratto realistico della camorra napoletana ed è stato un successo di critica e pubblico, vincendo il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes.

Garrone ha continuato a dirigere film di successo, tra cui Reality (2012), un film satirico sulla televisione italiana che ha vinto il Leone d’oro al Festival di Venezia, e Dogman (2018), un dramma ambientato a Roma che ha vinto il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes.

Garrone è un maestro nel creare un senso di realismo nei suoi film. I suoi film sono spesso ambientati in luoghi reali e presentano personaggi che sono tratti dalla vita reale. Garrone è anche un maestro nel catturare l’atmosfera di un luogo o di un periodo storico.

Paolo Sorrentino

Paolo-Sorrentino

Paolo Sorrentino è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. È nato a Napoli il 31 maggio 1970.

Sorrentino ha iniziato la sua carriera come regista di cortometraggi, vincendo il David di Donatello per il miglior cortometraggio nel 2001 con Un paradiso. Il suo debutto cinematografico è avvenuto nel 2001 con L’uomo in più, un film drammatico che ha vinto il David di Donatello per il miglior regista esordiente.

Il film successivo di Sorrentino, Le conseguenze dell’amore (2004), è un dramma ambientato a Napoli che ha vinto il Premio della giuria al Festival di Cannes. Il film è stato un successo di critica e pubblico e ha lanciato la carriera internazionale di Sorrentino.

Sorrentino ha continuato a dirigere film di successo, tra cui Il divo (2008), un biopic su Giulio Andreotti che ha vinto il Golden Globe per il miglior film straniero, La grande bellezza (2013), un film satirico sulla società italiana che ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero, e È stata la mano di Dio (2021), un film autobiografico che ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes.

Sorrentino è un regista versatile che ha esplorato una varietà di generi, tra cui il dramma, la commedia, il biopic e il musical. I suoi film sono caratterizzati da una regia elegante e raffinata, una sceneggiatura intelligente e un’attenzione alla bellezza e alla malinconia.

Darren Aronofsky

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Aronofsky è nato a Brooklyn, New York, il 12 febbraio 1969. Ha studiato cinema alla Harvard University e successivamente all’American Film Institute (AFI). Dopo la laurea all’AFI, Aronofsky ha realizzato una serie di cortometraggi, tra cui Supermarket Sweepstakes (1991) e Pi (1998).

Il successo di Aronofsky è arrivato con il suo film del 2000 Requiem for a dream, un dramma oscuro e disturbante su quattro personaggi che lottano tutti contro la dipendenza. Il film è stato un successo di critica e commerciale e ha stabilito Aronofsky come un nuovo talento importante nel cinema americano.

Ha seguito con una serie di film acclamati, tra cui The Fountain (2006), un’epica visivamente sbalorditiva sull’amore e l’immortalità; The Wrestler (2008), un dramma realistico e grintoso su un wrestler professionista; Black Swan (2010), un thriller psicologico su una ballerina che diventa ossessionata dalla perfezione; Noah (2014), un’epica biblica sulla storia dell’Arca di Noè; e Mother! (2017), un film horror psicologico su una donna tormentata da una serie di strani visitatori nella sua casa.

I migliori film di Aronofsky sono ancorati a antieroi testardi e strazianti, spinti all’autodistruzione dal loro fascino. Un altro punto notevole da considerare sulla sua filmografia è la sua capacità di oscillare tra lo-fi 16mm (Black Swan, The Wrestler) e lo splendido e anche lussureggiante (The Fountain, Noah).

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Fabio Del Greco