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I migliori film storici da vedere

Indice dei contenuti

I film storici ci trasportano in un passato lontano con minuziose ricostruzioni scenografiche, costumi e usanze dell’epoca. Il film storico è una vera e propria macchina del tempo. Trasportare il pubblico in un’altra epoca è uno degli aspetti più affascinanti che ha convinto migliaia di produttori a realizzare film storici a volte molto costosi. Il film storico infatti spesso assume i connotati di un colossal e di film epico

Le ricostruzioni scenografiche sono la parte più costosa della produzione di un film e nel caso dei film storici hanno un ruolo fondamentale con un forte impatto sul budget. Pensiamo ad esempio alle ricostruzioni di ambienti di epoche lontane fatte totalmente in teatri di posa. Le mura di un’antica città medievale sono ricostruite a grandezza naturale con un materiale leggero realizzato  in vetroresina. Un materiale molto resistente capace di sopravvivere per decenni dopo la fine delle riprese del film. 

Oppure la scenografia è reale ma bisogna affittare delle costose location di una certa epoca come ad esempio un castello medievale o una casa nobiliare dell’Ottocento. Grazie anche ai costumi i film storici hanno la capacità di fare qualcosa che le altre arti sono state capaci di fare solo parzialmente: catapultare lo spettatore in un altro spazio ed in un altro tempo, con una verosimiglianza incredibile. Nel film storici si raccontano vicende epiche, fatti storici importanti, mitologia e poemi epici, storie di imperi e civiltà scomparse. 

Il film storico può incrociare diversi altri generi cinematografici come ad esempio il genere catastrofico, in cui si raccontano i disastri naturali avvenuti in una determinata epoca. Oppure il dramma ed il genere biografico come nel caso di Barry Lyndon di Stanley Kubrick, dove l’intera narrazione è incentrata su un unico eroe principale. Ma il soggetto del racconto può essere anche un gruppo di più persone e di un determinato evento di cambiamento sociale come rivoluzioni e guerre. In questo caso il film storico incontra il genere del film bellico. 

Film in costume

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Quando l’ambientazione storica appare come un pretesto per mostrare immagini suggestive, spesso possiamo definire il film storico un film in costume. Il genere del film in costume si rivolge infatti ad un pubblico diverso, è in esso le vicende storiche non hanno un ruolo centrale. Si tratta di film meno impegnativi che possono attraversare i diversi generi cinematografici. I costumi e le scenografie hanno un ruolo decorativo dell’immagine senza agganciarsi necessariamente ai contenuti. 

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Il documentario storico

Una citazione a parte merita il documentario storico che si concentra sulla ricostruzione degli eventi reali avvenuti in una determinata epoca. La ricostruzione avviene attraverso scene di finzione, con scenografie, costumi ed ambienti ricostruiti. L’intento però è quello della ricostruzione minuziosa dei fatti e dei dettagli che si intende raccontare, partendo da testimonianze e documenti del tempo presente. 

Il film religioso e biblico

Un filone dei film storici particolarmente prolifico durante tutta la storia del cinema è quello dei film biblici e religiosi. Iniziato nell’ epoca del muto diventa uno dei generi più popolari di colossal americani appena furono creati gli studi di Hollywood. Uno degli esempi più celebri è il film I dieci comandamenti di Cecil B. Demille, enorme colossal sulle vicende bibliche del Popolo d’Israele e di Mosè. 

I film storici da non perdere

Tra i film da vedere assolutamente il genere storico, in tutte le sue varianti, è tra i più costosi e difficili da realizzare. Tra faraoniche scenografie, ricostruzioni d’epoca, costumi da premio Oscar e centinaia di comparse, ecco una breve lista di film storici molto interessanti, a volte imperdibili.

Vita e passione di Cristo (1903)

La seconda trasposizione cinematografica dei racconti dei Vangeli dopo l’invenzione del cinematografo. Il film è diviso in 27 quadri colorati a mano, e racconta la vita di Gesù di Nazareth dall’infanzia fino alla morte e alla resurrezione. Uno dei primi riusciti tentativi di film storico in costume con affascinanti scenografie, realizzato nel 1903 da Ferdinand Zecca in Francia per la nascente casa di produzione Pathè.

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Nascita di una nazione (1915) 

È un film storico muto del 1915 diretto da D.W. Griffith. È considerato un capolavoro del cinema per le sue tecniche innovative, ma è anche noto per le controversie legate ai suoi contenuti razzisti e alla sua celebrazione della Ku Klux Klan.

Il film racconta la storia di due famiglie durante la Guerra Civile Americana e la Ricostruzione successiva. La famiglia del Sud, i Cameron, rappresenta la nobiltà e la tradizione, mentre la famiglia del Nord, i Stoneman, rappresenta i radicali repubblicani e gli afroamericani. Il film presenta gli afroamericani come incivili, ignoranti e sessualmente pervertiti, mentre la Ku Klux Klan viene presentata come una forza giustiziera e salvatrice.

Il film è stato criticato per la sua rappresentazione distorta della storia e per la sua promozione del razzismo e della supremazia bianca. Tuttavia, è stato anche elogiato per il suo uso innovativo di tecniche cinematografiche come il montaggio parallelo e la messa a fuoco selettiva.

La controversia legata a “Nascita di una nazione” è ancora presente oggi, e il film è spesso studiato nei corsi di storia del cinema come esempio di come l’arte possa essere utilizzata per diffondere ideologie negative.

Intolerance (1916)

Intolerance è un film storico muto del 1916 diretto da David Wark Griffith. È un film epico che racconta quattro storie separate ambientate in quattro periodi storici diversi: l’antica Babilonia, la Francia del XVII secolo, gli Stati Uniti del XX secolo e la Palestina del I secolo. Le storie sono intrecciate per mostrare come l’intolleranza abbia causato sofferenza nel corso della storia.

Il Kolossal che ha cambiato la storia del cinema apportando geniali e numerose innovazioni anche al linguaggio cinematografico. Realizzato dal leggendario regista David W. Griffith come risposta alle accuse di razzismo per il suo film precedente, Nascita di una nazione.

Quattro storie distinte in un arco di 2.500 anni raccontate in parallelo sull’intolleranza dell’umanità nel corso dei secoli: i conflitti nell’antica Babilonia, adulterio e crocifissione nella storia biblica della Giudea, il Rinascimento francese, i disordini sociali e i crimini della storia americana dei primi anni del ‘900.

Capolavoro del cinema muto che ha cambiato la storia di Hollywood e dei film. Uno dei primi kolossal della storia del cinema, un film con scenografie e costumi incredibili. Guardando questo capolavoro in alta definizione nella versione restaurata si ha l’impressione che la spettacolarità dei moderni film storici di Hollywood non abbia fatto chissà quali grandi progressi. Un film talmente ambizioso da restare, anche a distanza di un secolo, una delle opere da vedere assolutamente. 

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I dieci comandamenti (1923)

I dieci comandamenti è un film storico muto del 1923 diretto da Cecil B. DeMille. È un film epico che racconta la storia biblica di Mosè e della sua liberazione degli ebrei dall’Egitto.

Il film inizia con Mosè, un bambino ebreo, che viene salvato dalla morte dal faraone Seti I. Mosè viene adottato dalla sorella del faraone, Miriam, e cresce come un principe egiziano. Tuttavia, Mosè scopre in seguito la sua vera identità e si unisce agli schiavi ebrei.

Mosè guida gli ebrei fuori dall’Egitto attraverso il Mar Rosso. Dopo aver raggiunto il Monte Sinai, Mosè riceve i dieci comandamenti da Dio. I dieci comandamenti sono un insieme di leggi che Dio dà agli ebrei per guidarli nella vita.

Classico del cinema muto è la prima versione de I dieci comandamenti diretta e prodotta da Cecil B. De Mille. Un film che, per l’epoca, fu un colossal di proporzioni enormi. De Mille spese 1,4 milioni di dollari, costruendo una città egizia nei pressi di Guadalupe, in California.

Statue colossali, piramidi, templi e altre costruzioni rappresentarono una vera e propria meraviglia della finzione cinematografica. Per evitare che una scenografia di tale ricchezza venisse usata da altri registi De Mille, al termine delle riprese, preferì distruggere tutto quanto.

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La corazzata Potemkin (1925)

La corazzata Potemkin (1925) è un film storico drammatico muto sovietico diretto da Sergej Michajlovič Ėjzenštejn. È un film storico che racconta la storia dell’ammutinamento dei marinai dell’incrociatore corazzato Potemkin Tauride, avvenuto a Odessa nel 1905.

La rivolta dei marinai della corazzata Potemkin e dei cittadini di Odessa contro la spietata polizia dello zar, che reagisce con una rappresaglia e compie una strage. Sergej Eisenstein realizza un film su commissione del Goskino, l’ufficio per la cinematografia e la produzione di film in Unione Sovietica.

E’ un film di “propaganda” per la celebrazione della rivoluzione del 1905, ma Eisenstein lo fa diventare un’opera sperimentale e grandiosa, destinata a cambiare per sempre la storia del cinema e del montaggio.

Il dramma della rivoluzione russa raccontato attraverso uno dei più grandi capolavori cinematografici. Un film spettacolare con una ricostruzione storica impressionante che ha influenzato centinaia di registi delle generazioni successive

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Napoleon (1927)

“Napoleon” è un film muto storico epico diretto da Abel Gance nel 1927. Questo film rappresenta un importante esempio di innovazione tecnica e artistica nella storia del cinema.

La pellicola racconta la vita di Napoleone Bonaparte, iniziando dalla sua giovinezza in Corsica fino alla sua salita al potere come imperatore francese e alla sua successiva disfatta. Il film è noto per la sua visione innovativa del cinema, utilizzando tecniche come la panoramica, la cinepresa a mano, il montaggio in parallelo, il doppio esposizione, lo schermo diviso e altre innovazioni che all’epoca erano considerate sorprendenti.

In particolare, il regista Abel Gance utilizzò una tecnologia chiamata “Polyvision” che utilizzava tre proiettori per creare un’immagine estremamente ampia che copriva una porzione di 180 gradi dello schermo. Questa tecnica era all’avanguardia per l’epoca e rappresentava un notevole progresso nella proiezione cinematografica.

Il film è stato un grande successo, sia dal punto di vista commerciale che artistico, ma ha anche causato problemi finanziari per la sua produzione costosa. Inoltre, nonostante sia stato un grande successo iniziale, “Napoleon” non ha ottenuto un grande successo internazionale e la sua diffusione fu limitata.

Alexander Nevsky (1938)

“Alexander Nevsky” è un film storico del 1938 diretto da Sergei Eisenstein e Dmitri Vasilyev. Il film racconta la storia del principe russo Alexander Nevsky, che nel XIII secolo guidò il suo esercito a difendere la Russia contro l’invasione dei Cavalieri Teutonici.

Il film è noto per le sue spettacolari sequenze di battaglia, in particolare la battaglia sul ghiaccio, in cui l’esercito russo affronta i Cavalieri Teutonici sul ghiaccio del lago Peipus. La scena è stata girata con un grande sforzo, con l’utilizzo di migliaia di comparse, centinaia di cavalli e mezzi di trasporto appositamente costruiti per attraversare il ghiaccio.

Il film è stato prodotto in un momento in cui la Russia stava affrontando le minacce del nazismo in Europa, e per questo motivo è stato utilizzato come propaganda politica. Il personaggio di Alexander Nevsky è stato presentato come un eroe nazionale russo che ha difeso la sua patria contro gli invasori stranieri, creando un forte senso di orgoglio nazionale tra gli spettatori sovietici.

La colonna sonora del film, composta da Sergei Prokofiev, è stata particolarmente acclamata, con l’utilizzo di strumenti come il coro e l’organo per creare un’atmosfera drammatica e potente.

“Alexander Nevsky” è considerato uno dei capolavori del cinema sovietico, nonché un classico del cinema di guerra. Il film è stato riedito e restaurato diverse volte nel corso degli anni ed è ancora oggi considerato uno dei film più importanti nella storia del cinema russo.

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Quo Vadis? (1951)

“Quo Vadis?” è un film storico epico del 1951 diretto da Mervyn LeRoy, basato sull’omonimo romanzo storico di Henryk Sienkiewicz, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1905.

Il film racconta la storia di un ufficiale romano di nome Marco Vinicio (interpretato da Robert Taylor) che si innamora della cristiana Lygia (interpretata da Deborah Kerr) durante il regno dell’imperatore Nerone (interpretato da Peter Ustinov). La trama ruota intorno alla lotta di Marco Vinicio per trovare la fede e il suo amore per Lygia, nonostante le persecuzioni dei cristiani da parte dell’impero romano.

Il film è stato un grande successo commerciale e ha vinto numerosi premi, tra cui l’Oscar per i migliori costumi e la migliore scenografia. La colonna sonora, composta da Miklós Rózsa, ha vinto anche il premio Oscar per la migliore colonna sonora originale.

“Quo Vadis?” è stato acclamato per la sua regia, le scenografie elaborate e le performance degli attori, in particolare quella di Peter Ustinov nella parte di Nerone. Il film ha anche influenzato la rappresentazione popolare dell’antica Roma nella cultura popolare, con i costumi e gli ambienti del film che hanno ispirato molti successivi film e produzioni teatrali ambientati nella stessa epoca storica.

I bambini di Hiroshima (1952)

I bambini di Hiroshima (1952) è un film drammatico storico giapponese diretto da Kaneto Shindō. Il film racconta la storia di Takako Ishikawa, un’insegnante che torna ad Hiroshima quattro anni dopo lo scoppio della bomba atomica.

Takako Ishikawa è un insegnante al largo della costa di Hiroshima e non è tornato nella sua città colpita dalla bomba atomica da 4 anni. Il suo viaggio a Hiroshima diventa un viaggio nella sua patria distrutta, alla ricerca di vecchi amici sopravvissuti.

La città è stata quasi ricostruita, ma la tragedia è ancora molto presente: i volti sfigurati, le membra rattrappite, le donne sterili e i bambini minorati senza allegria. In un vecchio cieco accompagnato dal nipote Taro Takako riconosce il servitore della propria famiglia, distrutta con la casa.

Film giapponese che testimonia un momento della storia drammatico come l’esplosione della bomba ad Hiroshima. Il regista Kaneto Shindo adotta uno stile lirico e intenso, descrivendo i dettagli della vicenda con grande realismo. Girato nel 1953 e selezionato in concorso al Festival di Cannes. Il capolavoro di un regista giapponese poco conosciuto in occidente.

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I racconti della Luna pallida d’agosto (1953)

I racconti della Luna pallida d’agosto (1953) è un film drammatico storico del regista giapponese Kenji Mizoguchi. Il film è ambientato nel Giappone del XVI secolo e racconta due storie intrecciate tra loro:

Giappone, fine del XVI secolo: il vasaio Genjurō e suo fratello Tobei, vivono con le loro mogli Miyagi e Ohama in un villaggio della regione di Omi; Genjurō, convinto di poter guadagnare molti soldi vendendo la propria merce nella città vicina, si reca nella contea di Omizo insieme a Tobei, che si unisce a lui col solo scopo di poter diventare un samurai.

Uno dei grandi capolavori della storia del cinema firmato dal regista giapponese Kenji Mizoguchi. Ambientazione storica in un Giappone oscuro e sanguinario che sembra l’inferno sulla terra. Una storia esoterica universale sulla tentazione demoniaca che si maschera da passione amorosa. Se non hai mai visto questo film giapponese devi rimediare assolutamente. 

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La porta dell’Inferno (1953)

La porta dell’inferno (1953) è un film drammatico storico giapponese diretto da Teinosuke Kinugasa. Il film è ambientato nel Giappone feudale e racconta la storia di Morito, un samurai che salva la vita al suo signore e ottiene in cambio il diritto di soddisfare un desiderio.

Durante la ribellione di Heiji, in Giappone, nel 1159, Lord Kiyomori si allontana dal suo castello per andare a combattere. Mentre è assente alcuni signori locali tentano un colpo di stato per impadronirsi del Castello Sanjo. Il samurai Endō Morito scorta la dama di compagnia Kesa mentre si allontana dal palazzo travestita da sorella del daimyō, dando al padre e alla sorella reale il tempo di fuggire senza essere visti.

Perla cinematografica giapponese dimenticata in Occidente vincitore di un premio Oscar per i costumi, La porta dell’Inferno è un film altamente figurativo. La riproduzione dei costumi e delle scenografie del Giappone medievale è estremamente affascinante.

Una società in guerra dove l’arroganza e la brutalità dei Samurai sono essenziali per sopravvivere. Ancora una volta un tema ricorrente nella cinematografia giapponese d’essai: l’amore malato, la possessività, incapacità di gestire le passioni sentimentali portano l’uomo a distruggere se stesso e il mondo che lo circonda. 

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Ben-Hur (1959)

“Ben-Hur” è un film epico storico del 1959 diretto da William Wyler, basato sul romanzo del 1880 “Ben-Hur: A Tale of the Christ” di Lew Wallace. Il film ha vinto undici premi Oscar, compreso quello come miglior film, e ha ottenuto un enorme successo di critica e di pubblico.

Il film segue la vita di Judah Ben-Hur, un nobile ebreo che vive ai tempi di Gesù Cristo. Dopo essere stato ingiustamente accusato di un crimine e condannato a lavorare come schiavo per anni, Ben-Hur giura vendetta contro il suo ex amico e compagno di studi, Messala, che lo ha tradito.

La storia di Ben-Hur si intreccia con quella di Gesù Cristo, che viene presentato come un personaggio di sfondo ma influente sulla trama. Il film culmina in una spettacolare scena di corsa delle quadrighe nel Circo Massimo di Roma, nella quale Ben-Hur gareggia contro Messala. Il cast del film include Charlton Heston nel ruolo di Judah Ben-Hur, Jack Hawkins come il patrizio romano Quinto Arrio, Stephen Boyd come Messala e Haya Harareet come Esther, l’amica d’infanzia di Ben-Hur.

Il film è stato un enorme successo per la sua regia, sceneggiatura, recitazione e effetti speciali, in particolare la scena della corsa delle quadrighe, che è stata acclamata come una delle sequenze più epiche nella storia del cinema. Il film è diventato un classico del cinema e continua a essere visto e amato da molte persone in tutto il mondo.

Spartacus (1960)

“Spartacus” è un film storico epico del 1960 diretto da Stanley Kubrick, basato sulla storia vera di Spartaco, un gladiatore schiavo che guidò una rivolta contro il dominio romano nel 73 a.C.

Il film è interpretato da Kirk Douglas nel ruolo del protagonista, e comprende un cast stellare, tra cui Laurence Olivier, Jean Simmons, Peter Ustinov e Charles Laughton. La sceneggiatura è stata scritta da Dalton Trumbo, il quale aveva subito le conseguenze del maccartismo a Hollywood.

La trama del film segue la storia di Spartaco, un gladiatore schiavo che viene addestrato a combattere nella città di Capua. Dopo un’umiliante sconfitta contro un gladiatore romano, Spartaco guida una rivolta contro i suoi oppressori e viene presto raggiunto da altri schiavi che vogliono la libertà. Insieme, formano un esercito di ribelli che sfidano l’esercito romano in una serie di scontri epici.

Il film ha vinto quattro premi Oscar, tra cui quello per la migliore fotografia e il migliore attore non protagonista per la performance di Ustinov. È diventato un classico del cinema e ha influenzato molti altri film epici successivi, con la sua rappresentazione iconica di una rivolta contro un oppressore tirannico.

Il vangelo secondo Matteo (1964)

Il Vangelo secondo Matteo (1964) è un film storico diretto dal regista italiano Pier Paolo Pasolini. Il film è una trasposizione cinematografica del Vangelo secondo Matteo, uno dei quattro vangeli canonici del Nuovo Testamento.

Racconto fedele della vita di Gesù Cristo tratto dal Vangelo di Matteo, il film parte dall’annunciazione a Maria della nascita del figlio di Dio, per mostrare il matrimonio con Giuseppe e la fuga in Egitto per sfuggire alla strage degli innocenti.

Nella seconda parte vediamo Gesù ormai adulto superare le tentazioni nel deserto e poi partire verso Israele, insieme agli Apostoli, per predicare la parola di Dio, fino alla crocifissione e alla resurrezione.

Film del grande regista e poeta italiano Pierpaolo Pasolini, interpretato da attori non professionisti e contadini, in linea con lo stile del neorealismo. Il Vangelo secondo Matteo fece molto discutere per la sua visione laica del racconto religioso. Bloccato dalla censura, procurò al regista una denuncia per vilipendio alla religione.

Simon del deserto (1965)

È un film surreale e storico del 1965 diretto dal regista Luis Buñuel. Il film racconta la storia di Simón (interpretato da Claudio Brook), un santo che vive in cima a una colonna nel deserto per cercare di raggiungere la perfezione spirituale.

Il film è una satira sull’ambizione umana e sulla religione organizzata. Simón è considerato un santo da molte persone che si radunano attorno alla sua colonna, ma il film mostra anche come l’umanità sia corrotta e come i suoi seguaci cerchino di manipolare la sua immagine per fini personali.

Il film è noto per la sua struttura surreale e per le numerose immagini simboliche. Buñuel fa spesso uso di immagini shock per creare una forte impressione sullo spettatore, e ci sono molte scene che possono essere interpretate in modi diversi.

È un film che affronta temi molto complessi, come la religione, l’immagine pubblica e la corruzione umana, attraverso un linguaggio visivo molto forte e originale. Se sei appassionato di cinema d’autore potrebbe essere un’ottima scelta.

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La battaglia di Algeri (1966)

È un celebre film storico del 1966 diretto da Gillo Pontecorvo che narra la storia della rivoluzione algerina contro il dominio coloniale francese negli anni cinquanta.

Il film si concentra sulle vicende che portano alla fondazione del Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) algerino e sulla lotta armata contro l’esercito francese, mettendo in evidenza le strategie impiegate dalle due parti in conflitto.

La pellicola è stata realizzata in uno stile realistico e documentaristico, con l’uso di un cast composto principalmente da attori non professionisti e la riproduzione accurata dei luoghi reali degli eventi.

Il film si concentra in particolare sulla figura di Ali La Pointe, un giovane algerino che diventa uno dei leader della resistenza e sul colonnello Mathieu, l’ufficiale francese incaricato di reprimere la rivolta.

Il film è stato molto apprezzato dalla critica e ha vinto numerosi premi, tra cui il Leone d’Oro al Festival di Venezia. È considerato un classico del cinema politico e un importante documento storico sulla guerra d’indipendenza algerina.

Aguirre furore di Dio (1972) 

È un film drammatico storico del 1972 diretto da Werner Herzog, ambientato durante la spedizione spagnola del XVI secolo alla ricerca della leggendaria città d’oro di El Dorado. Il film è incentrato sulla figura di Don Lope de Aguirre, interpretato da Klaus Kinski, un ambizioso conquistador spagnolo che guida la spedizione nella giungla amazzonica.

Il film è stato girato in gran parte in Perù, utilizzando attori locali per i ruoli dei nativi americani. La pellicola ha guadagnato un grande successo di critica e pubblico, diventando uno dei film più celebri di Herzog e uno dei capolavori del cinema d’autore degli anni ’70.

Il film è particolarmente noto per la performance iconica di Kinski, che ha dato vita a uno dei personaggi più memorabili del cinema. Il film ha una forte carica simbolica e metaforica, esplorando temi come l’ambizione, la follia, la corruzione e la discesa verso l’autodistruzione.

La colonna sonora del film, composta da Popol Vuh, un gruppo tedesco di musica new age, è stata anche molto apprezzata, contribuendo a creare l’atmosfera surreale e misteriosa del film.

È un film di grande importanza storica e culturale, che ha influenzato profondamente il cinema d’autore degli anni successivi. Il suo stile unico e la performance indimenticabile di Klaus Kinski lo rendono una pietra miliare del cinema tedesco e mondiale.

Barry Lyndon (1975)

Barry Lyndon è un film storico drammatico del 1975 diretto da Stanley Kubrick e tratto dal romanzo “Le Memorie di Barry Lyndon” di William Makepeace Thackeray. Ambientato nella seconda metà del XVIII secolo, il film racconta la storia di Redmond Barry, un giovane irlandese di umili origini che cerca di scalare la scala sociale per diventare un nobile.

La pellicola è stata acclamata per la sua bellezza visiva, grazie alla fotografia di John Alcott e ai costumi di Milena Canonero, entrambi vincitori dell’Oscar per il loro lavoro. La scelta di Kubrick di utilizzare solo la luce naturale nella fotografia ha creato immagini molto realistiche e suggestive.

Il film è anche noto per la sua lunghezza e per il suo ritmo lento, caratteristiche che lo rendono piuttosto impegnativo per alcuni spettatori. Tuttavia, molti apprezzano la cura dettagliata e l’attenzione ai particolari che Kubrick ha dedicato alla ricostruzione dell’epoca, creando un’esperienza cinematografica immersiva.

Barry Lyndon ha ricevuto sette nomination agli Oscar, vincendone quattro per la fotografia, i costumi, la scenografia e la colonna sonora. Anche se il film non ha avuto un grande successo al botteghino al momento della sua uscita, è considerato oggi uno dei capolavori di Kubrick e uno dei migliori film mai realizzati sulla vita nel XVIII secolo.

1900 (1976)

Il film è stato diretto da Bernardo Bertolucci nel 1976. Si tratta di un film storico e politico che racconta la storia di due famiglie, una contadina e una aristocratica, dall’inizio del XX secolo fino alla fine della seconda guerra mondiale, attraverso le vite dei loro figli, Alfredo (interpretato da Robert De Niro) e Olmo (interpretato da Gérard Depardieu).

Il film affronta temi come la lotta di classe, l’oppressione e la resistenza politica, e mostra il divario tra i due mondi, quello dei contadini poveri e quello dei nobili proprietari terrieri, e come essi vengono stravolti dall’avvento del fascismo.

Il film ha una durata di oltre cinque ore ed è stato realizzato in due parti, ognuna di circa due ore e mezza. Il cast del film è ricco di stelle del cinema internazionale, tra cui oltre a De Niro e Depardieu, anche Burt Lancaster, Donald Sutherland, Sterling Hayden e Dominique Sanda.

1900 è stato accolto con recensioni contrastanti alla sua uscita, ma è considerato uno dei film più importanti della filmografia di Bertolucci e un capolavoro del cinema italiano. La sua durata e la sua complessità lo rendono un film impegnativo, ma la sua narrazione epica e la sua forte carica politica lo rendono un’opera memorabile e indimenticabile.

Sebastiane (1976)

Sebastiane (1976) è un film drammatico storico britannico diretto da Derek Jarman. Il film è ambientato nell’antica Roma e racconta la storia di Sebastiano, un soldato romano che viene martirizzato per la sua fede cristiana.

Nel terzo secolo dopo Cristo Sebastiane fa parte delle guardie dell’imperatore Diocleziano. Quando cerca di evitare l’uccisione di uno dei fidanzati dell’imperatore viene severamente punito, privato del suo ruolo e mandato in esilio in una lontana località. La gente pensa che Sebastiane sia un paleocristiano ma in realtà egli adora il dio Febo Apollo con il quale sublima la sua attrazione erotica per i corpi maschili.

Rivisitazione della storia di San Sebastiano attraverso i vangeli apocrifi firmata dal regista icona del movimento gay Derek Jarman. Una metafora storica potente sulle discriminazioni e le persecuzioni contro l’omosessualità.

Alla sua uscita il film fece scandalo in Inghilterra e fu censurato in molti altri paesi. I corpi e le effusioni amorose dei centurioni romani vengono mostrate infatti senza filtri. Il film è stato realizzato da Jarman con dialoghi in presa diretta  in latino. 

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Il Nome Della Rosa (1986)

È un film storico del 1986 diretto da Jean-Jacques Annaud, basato sull’omonimo romanzo di Umberto Eco. La pellicola è ambientata nel XIV secolo in un’abbazia benedettina in cui si verificano una serie di omicidi misteriosi. Il protagonista, interpretato da Sean Connery, è un frate francescano di nome Guglielmo da Baskerville, che viene chiamato per indagare sugli omicidi insieme al suo assistente Adso da Melk, interpretato da Christian Slater.

Nel corso del film, Guglielmo utilizza la sua conoscenza della filosofia e della scienza per risolvere i delitti, mentre Adso si innamora di una giovane donna che vive nell’abbazia. Il film esplora anche le tensioni tra la Chiesa e le istituzioni laiche, nonché la lotta per il potere all’interno dell’abbazia stessa.

Il film è stato un grande successo al botteghino e ha ricevuto molte recensioni positive dalla critica, che ha lodato la sua fedeltà al romanzo di Eco, la sua fotografia impressionante e le forti performance degli attori principali. Il film è stato inoltre nominato a numerosi premi, vincendo il premio César per la migliore fotografia e il premio BAFTA per la migliore scenografia.

È un film avvincente e visivamente mozzafiato che affronta temi importanti come la religione, la scienza e il potere, offrendo allo spettatore uno sguardo suggestivo sulla vita nel Medioevo.

Ran (1987)

“Ran” è un film epico storico giapponese del 1985 diretto da Akira Kurosawa. Il film è stato ispirato al dramma di Shakespeare “Re Lear” e segue la storia di Hidetora Ichimonji, un signore della guerra giapponese che decide di dividere il suo regno tra i suoi tre figli anziché passarlo al suo erede naturale, causando disordini e tragedie.

Il film è noto per la sua spettacolare cinematografia, l’uso del colore e per la sua colonna sonora. È stato anche lodato per la sua capacità di trasmettere un senso di grandiosità e tragedia attraverso l’uso di immagini potenti e simboliche.

“Ran” ha ricevuto numerose nomination e premi, tra cui una nomination all’Oscar come miglior regia e una vittoria al Festival di Cannes come miglior regia. È considerato uno dei capolavori di Kurosawa e uno dei film più importanti della storia del cinema giapponese.

L’ultimo imperatore (1987)

Il film è stato diretto da Bernardo Bertolucci e uscito nel 1987. Si tratta di un film biografico storico sulla vita dell’ultimo imperatore cinese, Pu Yi, interpretato da tre attori diversi a seconda dell’età del personaggio.

La storia inizia con la detronizzazione di Pu Yi da parte del governo comunista cinese e poi passa a mostrare la sua vita come imperatore, a partire dalla sua incoronazione all’età di tre anni. Il film segue Pu Yi attraverso la sua infanzia, l’adolescenza e l’età adulta, mostrando le sue relazioni con i suoi consiglieri, la sua famiglia, le sue mogli e gli altri membri della corte imperiale.

Il film ha vinto nove premi Oscar, tra cui quello per il miglior film, la miglior regia e la migliore sceneggiatura originale. Ha ricevuto anche molti altri premi e riconoscimenti internazionali. Il film è stato elogiato per la sua ricostruzione accurata dell’epoca e per la sua attenzione ai dettagli, nonché per le interpretazioni degli attori, la colonna sonora e la fotografia.

È un film che racconta la storia di un uomo che ha vissuto un’esperienza straordinaria, ma che alla fine ha scoperto che la sua vita era cambiata per sempre. Il film offre un’interessante visione dell’impero cinese del XX secolo, una civiltà millenaria che ha subito profondi cambiamenti politici e sociali nel corso del XX secolo.

Kundun (1997)

“Kundun” è un film storico del 1997 diretto da Martin Scorsese che racconta la vita del Dalai Lama Tenzin Gyatso, dall’età di due anni fino alla sua fuga in India nel 1959, a causa dell’invasione del Tibet da parte della Cina comunista.

Il film è una rappresentazione fedele della vita del Dalai Lama, interpretato dall’attore tibetano Tenzin Thuthob Tsarong. La storia inizia quando il giovane Tenzin viene scelto come la reincarnazione del tredicesimo Dalai Lama, e mostra la sua educazione e la sua ascesa al potere durante un periodo tumultuoso della storia del Tibet.

Il film esplora anche la complessa relazione tra il Tibet e la Cina, che ha portato alla conquista del Tibet e all’esilio del Dalai Lama. Scorsese utilizza un approccio poetico e spirituale nella sua rappresentazione della vita del Dalai Lama, utilizzando immagini suggestive e una colonna sonora evocativa per evocare un senso di spiritualità e di pace interiore.

Il film ha ricevuto recensioni positive dalla critica ed è stato nominato per quattro Premi Oscar, tra cui quello per la Migliore Fotografia. “Kundun” è un ritratto toccante e poetico della vita del Dalai Lama e della sua lotta per mantenere la pace e la spiritualità nella sua terra natale.

Cantando dietro i paraventi (2003)

È un film storico del 2003 diretto dal regista Ermanno Olmi, con protagonisti Hiroshi Abe, Béatrice Romand e Jacques Gamblin. Il film è una coproduzione internazionale tra Italia, Francia e Giappone, ed è stato presentato in concorso al Festival di Cannes del 2003.

La trama del film si svolge durante l’era Meiji del Giappone, nel XIX secolo. La storia segue un giovane studente di medicina giapponese, Muzuki, che viene inviato in una remota isola del Giappone per assistere il medico locale. Mentre si trova sull’isola, Muzuki incontra una giovane donna francese di nome Alice, che vive con suo padre, un noto artista. Muzuki si innamora di Alice, ma deve affrontare le difficoltà di una relazione interculturale e le tensioni politiche che stanno emergendo nel Giappone di quell’epoca.

Il film è notevole per la sua estetica visiva, con un uso attento del colore e della luce per creare un’atmosfera sognante e onirica. La colonna sonora del film è anch’essa molto suggestiva, con musiche composte da Ennio Morricone.

È un film molto poetico e sensibile, che esplora temi come l’amore, l’identità culturale e il conflitto tra tradizione e modernità. È un’opera lirica e delicata che incanta lo spettatore con la sua bellezza visiva e la sua profondità emotiva.

Apocalypto (2006) 

Apocalypto è un film d’azione, avventura e storico diretto da Mel Gibson e uscito nel 2006. La trama si svolge nella Mesoamerica del XV secolo, e segue la vita di un giovane cacciatore Maya di nome Jaguar Paw, interpretato da Rudy Youngblood.

La storia inizia con un attacco a sorpresa da parte di una tribù nemica che porta via Jaguar Paw e molti altri membri della sua tribù come prigionieri per sacrifici umani. La moglie di Jaguar Paw e il loro figlio piccolo riescono a nascondersi in una buca nel terreno, mentre lui cerca disperatamente di trovare un modo per fuggire e tornare dalla sua famiglia.

Il film presenta molte scene di violenza e sacrifici umani, nonché raffigurazioni realistiche delle antiche pratiche Maya e della cultura della Mesoamerica. La trama si snoda attraverso l’azione e la tensione mentre Jaguar Paw cerca di fuggire dalla prigionia e salvare la sua famiglia.

Il film ha ricevuto una nomination all’Oscar per la miglior fotografia e ha ricevuto critiche positive per la sua fedeltà storica e la sua capacità di mostrare la cultura Maya in modo autentico. Tuttavia, il film è stato anche criticato per la sua rappresentazione eccessivamente violenta e stereotipata dei popoli indigeni. Apocalypto è un film d’azione avvincente e spettacolare che offre uno sguardo su un’epoca e una cultura antica.

Zoè (2008)

Gli orrori della guerra e dell’occupazione nazista in Piemonte, un film sulla Resistenza in forma di favola non si era mai visto. Con Francesco Baccini, Serena Grandi e Bebo Storti.

Premiato al Salento International Film, al MIFF Milano International Film Festival (Miglior montaggio ), al Terre di Siena Film Festival (Premio della Critica “Music Feel”), al Festival del Film di Brazov (Migliori Costumi ), al Busseto Film Music Festival (Migliore colonna sonora ), al Festival Internazionale “Storie nella Storia” (Migliore Regia, miglior attore protagonista, miglior attrice non protagonista).

Guarda Zoè

Il monaco (2011)

Il monaco (2011) è un film thriller, storico diretto da Dominik Moll, con Vincent Cassel e Geraldine Chaplin. Il film è un adattamento del romanzo omonimo, un classico della letteratura gotica scritto da Matthew Gregory Lewis nel 1796.

Nella Spagna del XVII secolo un bambino viene abbandonato davanti al portone di un monastero. Da adulto diventerà il padre cappuccino Ambrosio. Cresciuto con i frati, è stimato per essere sempre stato un uomo di Dio incorruttibile, di grande rigore morale e spirituale. Ambrosio è un esempio per gli altri. Egli però si trova improvvisamente ad affrontare le tentazioni a causa di un uomo che arriva nel convento.

Uno dei migliori film storici ambientati nel medioevo, realizzato nel 2011. Girato in una location claustrofobica dentro le mura di un convento medievale, simile a quella del celebre romanzo di Umberto Eco Il nome della rosa, Il monaco, interpretato da Vincent Cassel, è un film francese, diretto da Dominik Moll.

In equilibrio tra dramma e thriller che si fonde in parte anche con il genere horror. Il tema è quello della possessione satanica che distrugge l’uomo attraverso la bellezza e la seduzione. Ma è anche il tema opposto: l’uomo di Dio estremamente rigoroso, che mortifica il corpo, che diventa una vittima di un terribile fanatismo spirituale. 

Guarda il monaco

Il figlio di Saul (2015)

È un film storico ungherese del 2015 diretto da László Nemes e interpretato da Géza Röhrig. Il film ha vinto il Grand Prix al Festival di Cannes del 2015 ed è stato candidato all’Oscar come Miglior Film Straniero.

Il film è ambientato nel campo di concentramento di Auschwitz durante l’Olocausto. La storia segue la vita di Saul Ausländer, un prigioniero ebreo che lavora come membro del Sonderkommando, un gruppo di prigionieri costretti a lavorare nei crematori e nelle camere a gas del campo. Mentre lavora, Saul scopre il corpo di un bambino che crede sia suo figlio e decide di dare una degna sepoltura al piccolo.

La trama del film è molto cruda e disturbante, mostrando l’orrore dell’Olocausto e il ruolo che i prigionieri ebrei sono costretti a svolgere nei campi di concentramento. La regia di Nemes è particolarmente interessante, poiché la maggior parte del film è girata in primo piano sul viso del protagonista, creando un senso di claustrofobia e isolamento. Il film è stato molto apprezzato dalla critica per la sua rappresentazione realistica e rispettosa dell’Olocausto, oltre che per le prestazioni degli attori.

È un film potente e toccante che mette in luce la brutalità e l’umanità dell’Olocausto. Non è un film facile da guardare, ma è una testimonianza importante di uno dei periodi più oscuri della storia dell’umanità.

Silence (2016)

“Silence” è un film storico del 2016 diretto da Martin Scorsese, basato sul romanzo storico del 1966 di Shūsaku Endō con lo stesso nome. Il film è ambientato nel XVII secolo e segue la storia di due giovani sacerdoti gesuiti portoghesi, Sebastião Rodrigues (interpretato da Andrew Garfield) e Francisco Garupe (interpretato da Adam Driver), che viaggiano in Giappone per trovare il loro mentore, il padre Ferreira (interpretato da Liam Neeson), di cui si dice essere caduto in apostasia.

Nel corso del loro viaggio, i due giovani sacerdoti incontrano un paese che è estremamente ostile al cristianesimo, dove i cristiani vengono perseguitati e uccisi. Il film mette in scena la loro lotta per trovare il padre Ferreira e la loro esperienza di fede di fronte alla violenza e alla sofferenza.

Il film è una riflessione profonda sulla fede, il dubbio e la sofferenza, e affronta temi universali come la ricerca di senso in situazioni difficili, la coerenza dei propri valori di fronte alle avversità, e la tensione tra la libertà personale e il rispetto delle culture e delle tradizioni degli altri.

“Silence” ha ricevuto molte recensioni positive per la regia di Scorsese, la fotografia mozzafiato, la sceneggiatura e le interpretazioni degli attori. Tuttavia, è stato anche criticato per essere un film lento con una trama complicata e pesante.

“Silence” è un film impegnativo ma profondo, che affronta temi esistenziali universali in modo attento e rispettoso.

The Northman (2022)

“The Northman” è un film d’azione, film d’avventura e storico diretto da Robert Eggers del 2022. Il film è ambientato nell’Islanda del X secolo e segue la storia di un giovane vichingo, interpretato da Alexander Skarsgård, in cerca di vendetta per la morte del padre.

Il cast del film include anche Anya Taylor-Joy, Nicole Kidman, Willem Dafoe, Ethan Hawke e Björk. La colonna sonora del film è stata composta da Mark Korven.

Il regista Robert Eggers è noto per aver diretto “The Witch” e “The Lighthouse”, e “The Northman” mantiene lo stesso tono oscuro e inquietante dei suoi film precedenti.

Il film è stato girato in diverse location tra cui l’Irlanda del Nord e la Nuova Zelanda, con un’ambientazione spettacolare e una fotografia mozzafiato.

“The Northman” è un’epica storia di vendetta e ha un forte impatto visivo, grazie alla regia di Eggers e al cast di talentuosi attori.

Babylon (2023)

“Babylon” è un film storico drammatico diretto da Damien Chazelle, il regista vincitore di un premio Oscar per “La La Land”. Il film è ambientato nell’epoca d’oro di Hollywood degli anni ’20 e segue la storia di una giovane attrice e di un autista di colore che lottano per affermarsi nell’industria cinematografica.

Il cast del film include diversi attori di talento come Margot Robbie, Brad Pitt, Diego Calva, Li Jun Li, Jovan Adepo, Olivia Wilde, Max Minghella, Katherine Waterston e altri.

Manny Torres, un immigrato messicano che è salito dalla povertà per diventare un produttore cinematografico di successo, sta lottando per farsi un nome nella nuova era del cinema. È diviso tra la sua lealtà alla sua star del cinema muto, Norma Desmond, e il suo desiderio di abbracciare il futuro dei film sonori.

Norma Desmond è una star del cinema muto in declino che si rifiuta di rinunciare alla sua carriera. È disperata per fare un ritorno, ma il suo stile di recitazione obsoleto e i tempi che cambiano rendono difficile trovare lavoro.

Il film è stato in produzione per diversi anni e il regista ha dichiarato che lo considera come un omaggio alla Hollywood classica, sia in termini di stile che di narrazione, ed è stato descritto come un film epico che esplora il lato oscuro dell’industria cinematografica, con temi come il potere, la corruzione e la lotta per l’uguaglianza di genere e razziale.

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Adele Resilienza

Laureata in giurisprudenza, grafologa, sceneggiatrice, scrittrice, storica e critica cinematografica dal 2010.
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