Stanley Kubrick è stato uno dei più famosi ed importanti registi di tutti i tempi. Nato a New York, Manhattan, il 26 luglio 1928, da Jacob Leonard Kubrick, un medico americano nato in una famiglia ebrea di origini austriache, rumene e polacche, e da Sadie Gertrude Perveler, una casalinga americana, anch’essa di origine ebraica. Si è appassionato da ragazzino all’antica Grecia e delle fiabe nordiche, agli scacchi e alla musica jazz. Per un periodo si guadagnava da vivere grazie alle partite di scacchi e suonava la batteria.
L’incontro di Kubrick con la fotografia
Nel 1945 i genitori gli regalano una macchina fotografica e inizia a guadagnare con una foto di un edicolante rattristato dalla notizia della morte del presidente Roosevelt, che offre alla rivista Look. Negli stessi anni segue studi di ricerca creativa in fotografia (che influiranno negativamente sulla sua rendita scolastica) e comincia ad appassionarsi alla poesia e al simbolismo, che lo porteranno a studiare la filosofia di Nietzsche.
A diciannove anni, investe 5 sere a settimana nella sala di proiezione cinematografica del Museum of Modern Art di New York, visionando vecchi film e dopo 4 anni di studio presso la movie art academy, pagati grazie al reddito da giornalista regionale, sceglie di impegnarsi attivamente al cinema.
I primi cortometraggi
Nel 1949 dirige il cortometraggio Day of the Fight, documentario autoprodotto sul pugile Walter Cartier realizzato con soli 3.900 dollari avuti da amici e famiglia, e che rivende alla RKO per 4.000 dollari. Il successivo documentario, pagato dalla RKO 1.500 dollari, è Flying Padre, su un sacerdote del New Mexico che compie un viaggio nella vasta area della sua parrocchia utilizzando un piccolo aereo da viaggio.
Paura e desiderio (1953)
Dopo aver effettivamente ottenuto un certo successo con i suoi primissimi cortometraggi, scelse di lasciare il suo incarico alla rivista Look per iniziare la sua professione di regista a tempo pieno producendo il suo primissimo film di lungometraggio nel 1953, Paura e desiderio, che poi si è rivelato difficile da trovare per diversi anni, indicato dall’autore, in età adulta, “un duro sforzo compiuto con un metodo maldestro”, che però gli permette di imparare di più sulla professione di regista.
“Paura e desiderio” è un film bellico del 1953. È stato il primo lungometraggio di Kubrick ed è considerato uno dei suoi primi lavori sperimentali. Ecco una panoramica del film:
Trama: “Paura e desiderio” racconta la storia di un piccolo gruppo di soldati che rimangono bloccati dietro le linee nemiche durante una guerra non specificata. I soldati devono trovare un modo per sfuggire e tornare alle loro linee. Mentre navigano nel terreno ostile, affrontano la paura, la paranoia e le complessità morali della guerra.
Il film esplora gli effetti psicologici del combattimento e la natura disumanizzante della guerra. Approfondisce i pensieri interiori e i conflitti dei personaggi mentre affrontano le sfide della sopravvivenza.
Stile: Lo stile distintivo di Stanley Kubrick è evidente anche nel suo primo lavoro. “Fear and Desire” presenta una fotografia innovativa e una cinematografia che sarebbero diventate caratteristiche distintive dei film successivi di Kubrick. Il film sperimenta anche con la struttura narrativa e le tecniche di narrazione.
Ricezione: Alla sua uscita, “Paura e desiderio” ricevette recensioni miste e una distribuzione limitata. Lo stesso Kubrick non era soddisfatto del film e in seguito cercò di impedirne le proiezioni, portando alla sua relativa oscurità per molti anni. Tuttavia, con il senno di poi, il film è considerato una pietra miliare nella carriera di Kubrick, dimostrando il suo talento precoce e prefigurando i temi e le tecniche che avrebbe esplorato nei suoi successivi e più celebrati lavori.
Sebbene “Paura e desiderio” potrebbe non essere così noto come i film successivi di Kubrick, rimane un punto di interesse per gli studiosi e gli appassionati di cinema poiché offre spunti sulla sperimentazione iniziale del regista e sul suo sviluppo come cineasta.
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Il bacio dell’assassino (1955)
“Il bacio dell’assassino” è un film noir del 1955 scritto e diretto da Stanley Kubrick. Questo film è uno dei primi lavori cinematografici di Kubrick ed è noto per essere stato realizzato con un budget estremamente limitato. Ecco una panoramica del film:
Trama: “Il bacio dell’assassino” è una storia di noir ambientata a New York City. La trama segue la vita di Davey Gordon, un pugile in declino che lavora come tassista durante il giorno. Davey si innamora di Gloria, una ballerina di nightclub tormentata dal suo boss, Vincent Rapallo. Quando Gloria cerca di scappare da Rapallo, scatena una serie di eventi che portano a un violento confronto finale tra Davey e Rapallo.
Il film presenta una narrazione non lineare, con flashback che esplorano le vite dei personaggi principali e le circostanze che li hanno portati a questa collisione fatale.
Stile: “Il bacio dell’assassino” è caratterizzato dallo stile di Kubrick, anche se è uno dei suoi lavori più sperimentali e di basso budget. Il film presenta l’uso distintivo della fotografia in bianco e nero e delle luci per creare un’atmosfera di noir. Nonostante le limitazioni finanziarie, Kubrick dimostra la sua abilità tecnica e la sua visione cinematografica emergente in questo film.
Ricezione: Il film non è stato un grande successo commerciale all’epoca della sua uscita, ma ha attirato l’attenzione come uno dei primi lavori di Stanley Kubrick. È stato rivalutato nel corso degli anni per il suo stile visivo e la sua narrativa di genere noir. Sebbene non sia uno dei film più noti di Kubrick, ha contribuito a stabilire il suo talento come regista emergente.
“Il bacio dell’assassino” è un esempio dei primi passi di Stanley Kubrick nel mondo del cinema e mostra alcuni dei temi e delle tecniche che sarebbero diventati distintivi nella sua carriera futura.
Rapina a mano armata (1956)
Nel 1955 realizza Il bacio dell’assassino. Subito dopo firma un accordo con la United Artists. Nel 1956 Kubrick stabilì una piccola attività con il produttore James B. Harris. Il primissimo film con la nuova produzione è Rapina a mano armata, che racconta della tentata rapina in un ippodromo attraverso immagini documentarie e una struttura narrativa che va avanti e indietro nel tempo, invertendo l’ordine cronologico dei fatti, per rivelare la stessa verità sotto diversi punti di vista. Un film che non ha un ottimo successo commerciale, ma ottiene numerosi consensi favorevoli da parte della critica.
“The Killing” è un film noir del 1956. È un classico film di rapina noto per la sua struttura narrativa non lineare e per l’influenza esercitata su successivi film criminali. Ecco una panoramica del film:
Trama: “The Killing” racconta la storia di Johnny Clay, interpretato da Sterling Hayden, un criminale appena uscito di prigione che pianifica una rapina in un ippodromo al fine di assicurarsi un futuro finanziario. Riunisce un gruppo di individui diversi con varie competenze per aiutarlo a compiere la rapina. Il piano è meticoloso e prevede tempismo, distrazioni ed esecuzione precisa.
Tuttavia, durante la rapina, si verificano complicazioni ed eventi inaspettati che portano a una serie di momenti tesi e suspense. Il film esplora le motivazioni dei personaggi e i dilemmi morali che affrontano nel tentativo di portare a termine la rapina audace.
Stile: La regia di Stanley Kubrick in “The Killing” è contraddistinta dalle sue innovative tecniche di narrazione. Il film utilizza una struttura narrativa non lineare, saltando avanti e indietro nel tempo per mostrare diverse prospettive sulla rapina. Questo approccio narrativo fu rivoluzionario all’epoca e influenzò i futuri cineasti.
Il film presenta anche l’attenzione caratteristica di Kubrick per i dettagli e la sua capacità di creare una sensazione di tensione e disagio attraverso la cinematografia e il ritmo.
Ricezione: “The Killing” ricevette elogi dalla critica al momento della sua uscita ed è considerato uno dei classici film di rapina dell’epoca. Fu lodato per la suspense della narrazione e la struttura narrativa innovativa. Sebbene non sia stato un grande successo al botteghino durante la sua distribuzione iniziale, ha successivamente guadagnato riconoscimenti come un film molto influente nel genere criminale.
“The Killing” è un esempio precoce del talento di Stanley Kubrick come regista e della sua volontà di sperimentare con tecniche di narrazione. Rimane un’opera significativa nella storia del cinema ed è celebrato per il suo contributo al genere del film criminale.
Orizzonti di gloria (1957)
Con Orizzonti di gloria (Paths of Glory, 1957), Kubrick è diventato il più importante regista della sua generazione, sia dal punto di vista industriale che come autore cinematografico. Il film contro la guerra è basato sull’omonimo libro di Humphrey Cobb.
A differenza di qualsiasi altro film di guerra del suo genere, Orizzonti di gloria divide allo stesso modo la sua attenzione tra ufficiali e soldati semplici, costruendo una storia intricata di una guerra combattuta non solo su campi di battaglia aperti, ma anche nelle sale conferenze.
La premiere del film ha avuto luogo a Monaco di Baviera il 18 settembre 1957. Quando il film fu scelto per il Festival di Berlino del 1958, i francesi minacciarono di ritirarsi del tutto se il film fosse stato proiettato alla kermesse. A livello individuale, Orizzonti di gloria è stato particolarmente gratificante per Kubrick perché è stato sul set con la sua futura moglie, Susanne Christian, che chiude il film con la sua commovente interpretazione di una melodia tedesca.
Trama: “Orizzonti di gloria” è ambientato durante la Prima Guerra Mondiale e ruota attorno alle azioni di un’unità dell’esercito francese comandata dal Generale George Broulard (interpretato da Adolphe Menjou). Quando l’unità riceve l’ordine di effettuare un attacco suicida su una posizione tedesca apparentemente impenetrabile nota come la “Formica,” i soldati si trovano di fronte a un compito impossibile. L’attacco fallisce e molti soldati rifiutano di continuare a causa dell’estremo pericolo.
Il Colonnello Dax (interpretato da Kirk Douglas), un ufficiale di principi, difende i suoi uomini dall’accusa di codardia. Tuttavia, i vertici militari decidono di fare un esempio di alcuni soldati e ne selezionano tre per un processo e un’esecuzione per dare l’esempio agli altri.
Il film esplora temi di ingiustizia, gli effetti disumanizzanti della guerra e i dilemmi morali affrontati da coloro che detengono posizioni di autorità.
Stile: “Orizzonti di gloria” mostra il talento registico di Stanley Kubrick e la sua capacità di creare film potenti e che suscitano riflessioni. La cinematografia del film, in particolare l’uso di riprese in movimento e primi piani, è notevole. La regia di Kubrick mette in luce il tributo emotivo e psicologico della guerra sia sui soldati che sugli ufficiali.
Recezione: Alla sua uscita, “Orizzonti di gloria” ricevette acclamazione critica per la sua potente narrazione e le forti interpretazioni. Fu anche controverso per la sua rappresentazione del mondo militare. Sebbene non fosse un successo commerciale all’epoca, il film ha in seguito ottenuto riconoscimenti come un classico del genere bellico e è considerato uno dei primi capolavori di Kubrick.
“Orizzonti di gloria” è celebrato per la sua esame senza compromessi delle complessità morali della guerra e per la sua condanna della freddezza e dell’ingiustizia che possono verificarsi all’interno dell’alto comando militare.
Spartacus (1960)
Spartacus (1960) è un leggendario film storico. La sceneggiatura del film di Dalton Trumbo era basata su Spartacus di Howard Fast. È la storia della vita di Spartacus, il leader di una rivolta di schiavi nell’antichità.
Con un piano di spesa di $ 12 milioni, Il film finì per essere l’attività più costosa della Universal per l’anno 1960. Fu il primo film a colori di Kubrick e il suo primissimo a utilizzare un formato widescreen. La produzione del film si è rivelata difficile, principalmente a causa delle modifiche alla censura e dei problemi con la sceneggiatura, che è stata completamente riscritta più volte.
Prima che Kubrick firmasse il contratto per la regia, il regista più esperto e affidabile Anthony Mann era stato assunto per dirigere Spartacus. Kirk Douglas propose la candidatura di Kubrick, con il quale aveva effettivamente collaborato in Orizzonti di gloria.
Kubrick diventò famoso per la sua presunzione e la totale assenza di compassione nella lavorazione dei suoi film. Douglas, furioso, gli ha lanciato una sedia quando ha tagliato tutti i primi piani dello Spartacus crocifisso dall’ultima scena del film.
Trama: “Spartacus” racconta la storia di Spartaco, un gladiatore e schiavo interpretato da Kirk Douglas. Spartaco diventa il leader di una rivolta di schiavi contro l’oppressiva Repubblica Romana. Il film esplora temi di libertà, oppressione e la resilienza dello spirito umano contro la tirannia.
Mentre Spartaco guida un crescente esercito di schiavi ribelli, conquista i cuori e le menti di coloro che si uniscono alla sua causa. Il film esplora anche gli intrighi politici e le lotte di potere all’interno della classe dirigente romana.
Stile: “Spartacus” è notevole per la sua grande produzione e vasta portata. Il film presenta ampie sequenze di battaglia, scenografie impressionanti e una colonna sonora memorabile di Alex North. Stanley Kubrick ha diretto il film, ma ha disconosciuto gran parte di esso a causa di divergenze creative con lo studio e la star del film, Kirk Douglas. Tuttavia, il film conserva comunque lo stile visivo e narrativo di Kubrick.
Recezione: Alla sua uscita, “Spartacus” ha ricevuto l’acclamazione critica ed è stato un successo commerciale. È stato nominato per sei premi Oscar, tra cui Miglior Film, e ha vinto quattro Oscar. Il successo del film ha contribuito a consolidare Kirk Douglas come una leggenda di Hollywood e ha contribuito alla popolarità del genere epico cinematografico nei primi anni ’60.
“Spartacus” è celebrato per la sua importanza storica e per l’esplorazione di temi che resonano con il pubblico nel corso del tempo. Rimane un classico nel genere epico cinematografico ed è ricordato per le sue interpretazioni memorabili e la sua narrazione epica.
Lolita (1962)
Lolita è un film diretto da Stanley Kubrick nel 1962. Il film è basato su un romanzo di Vladimir Nabokov, che ha anche realizzato la sceneggiatura. Il film ha ottenuto la candidatura all’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale (accreditata a Vladimir Nabokov).
E’ una storia sul desiderio di un uomo maturo per una giovane ninfetta tentatrice. Non è un film che mostra la sessualità, le sue immagini sono suggestive, con molti riferimenti metaforici.
Kubrick e Harris avrebbero dovuto riscrivere la storia e buttare via tutta la versione di Nabokov. Ci sono numerose distinzioni tra l’adattamento cinematografico di Kubrick-Harris e quello di Nabokov, consistenti in alcune scene che sono state completamente escluse.
Al momento del lancio del film, il sistema di punteggio non era in vigore e il Codice Hays, che risale agli anni ’30, disciplinava ancora la censura dei film. La censura dell’epoca impediva le proiezioni del film; Kubrick in seguito ha commentato:
“Avrei inserito l’elemento sensuale della loro relazione con lo stesso peso di Nabokov se avessi potuto rifare il film ancora una volta.”
Kubrick suggeriva indirettamente la natura della relazione tra i due protagonisti, attraverso accenni visivi come Humbert che dipinge le dita dei piedi di Lolita. Nell’intervista del 1972 a Newsweek (dopo che il sistema di classificazione era stato effettivamente presentato alla fine del 1968), Kubrick dichiarò che “molto probabilmente non avrebbe effettivamente realizzato il film” se avesse capito in anticipo quanto sarebbero stati difficili i problemi di censura.
Trama: “Lolita” narra la storia di Humbert Humbert, un professore di letteratura di mezza età interpretato da James Mason, che si infatua e si ossessiona con una ragazza adolescente di nome Dolores Haze, soprannominata Lolita, interpretata da Sue Lyon. Dopo essere diventato inquilino nella casa della madre di Lolita, Humbert diventa sempre più attratto da Lolita e alla fine sposa la madre, Charlotte Haze, per rimanere vicino a lei. Dopo la morte improvvisa di Charlotte, Humbert prende la custodia di Lolita e intraprende un viaggio attraverso il paese, coinvolgendosi in una relazione disturbante e illecita con lei.
Il film esplora la natura complessa e moralmente problematica dell’ossessione e delle azioni di Humbert, così come la manipolazione e il trauma vissuto da Lolita.
Stile: La regia di Stanley Kubrick in “Lolita” è caratterizzata dal suo stile visivo distintivo e dalla sua attenzione meticolosa ai dettagli. Il film mantiene un delicato equilibrio tra commedia nera e dramma disturbante, riflettendo il tono satirico e provocatorio del romanzo.
Ricezione: All’uscita, “Lolita” ha suscitato controversie e recensioni contrastanti a causa del suo audace soggetto e del modo in cui tratta i temi tabù del romanzo di Nabokov. Nonostante le sfide, il film è stato riconosciuto per le interpretazioni, in particolare per quella di James Mason nel ruolo di Humbert. Nel corso degli anni, ha guadagnato riconoscimento come un classico e una coraggiosa esplorazione di un argomento controverso.
“Lolita” rimane un’opera significativa nella filmografia di Stanley Kubrick, nota per la sua volontà di affrontare argomenti difficili e provocatori mentre mostra l’abilità narrativa e lo stile visivo di Kubrick.
Il dottor Stranamore (1964)
Il film è stato diretto, prodotto e co-scritto da Stanley Kubrick, con Peter Sellers e George C. Scott e include Sterling Hayden, Keenan Wynn e Slim Pickens. Il film è vagamente basato sul thriller di Peter George Red Alert (1958).
La storia descrive un generale folle dell’aeronautica degli Stati Uniti che prepara un attacco nucleare all’Unione Sovietica. Il presidente degli Stati Uniti, i suoi consulenti, i capi di stato maggiore e un ufficiale della Royal Air Force tentano di evitare un armageddon nucleare.
Kubrick insisteva sul fatto che lo spazio doveva avere un soffitto molto inclinato dato che sosteneva che un edificio e una costruzione triangolari sarebbero stati più resistenti alle onde d’urto di una bomba nucleare. Adam, che in realtà si era formato come scenografo dopo aver prestato servizio come pilota nella seconda guerra mondiale, portò con sé questo concetto; Kubrick ha apprezzato tanto i bozzetti preliminari di Adam, che egli, che aveva sentito dire che Kubrick era estremamente difficile da accontentare, è rimasto sorpreso.
Peter Sellers aveva 4 ruoli significativi, e la Columbia Pictures ha accettato di finanziare il film. La condizione proveniva dal punto di vista dello studio dal fatto che fosse basato sul lavoro di Sellers in cui il suo singolo personaggio presumeva una varietà di identità.
Per una modifica dell’ultimo minuto di Kubrick, una delle scena fondamentali del film doveva essere preceduta da una rissa sfrenata con i pasticcini del tavolo del buffet della War Room. La battaglia, che è stata girata ma eliminata prima dell’ultima stampa del film, inizia con l’ambasciatore sovietico de Sadeski (Peter Bull) che reagisce al pericolo di una perquisizione lanciando una torta alla crema.
2001: Odissea nello spazio (1968)
2001: Odissea nello spazio è un leggendario film di fantascienza del 1968 prodotto e diretto da Stanley Kubrick. Il film segue un viaggio su Giove con l’intelligenza artificiale Hal dopo la scoperta di uno strano monolite nero che ha un impatto sul progresso umano.
Film sull’esistenzialismo, sullo sviluppo umano, innovazione, e vita extraterrestre. Kubrick e Clarke hanno scritto prima basandosi sul romanzo originale di 2001, senza le restrizioni della produzione del film, e poi hanno creato la sceneggiatura finale. Hanno preparato i crediti della scrittura per essere “Sceneggiatura di Stanley Kubrick e Arthur C. Clarke, basata su un racconto di Arthur C. Clarke e Stanley Kubrick” per mostrare la loro preminenza nei loro campi particolari.
Clarke ha selezionato nel libro le descrizioni più chiare dello strano monolite e dello Star Gate; Kubrick ha reso il film più sconcertante riducendo i dialoghi e la narrazione lineare. Kubrick ha affermato che il film è “essenzialmente un’esperienza visiva e non verbale” che “colpisce il pubblico a un livello interiore di consapevolezza, semplicemente come fa la musica o la pittura”.
2001: Odissea nello spazio è stato realizzato con degli specchi riflettenti, sia per le scene spaziali che per quelle ambientate sulla Terra. Il metodo includeva un diverso proiettore di paesaggi impostato ad un angolo ideale rispetto alla macchina da presa e uno specchio semi-argentato posizionato davanti a un angolo di 45º che mostrava l’immagine prevista in linea con l’obiettivo della videocamera su uno sfondo retroriflettente.
Arthur C. Clarke, preoccupato che Kubrick potesse rifiutare una maggiore collaborazione con lui perchè era gay, un giorno ha trovato il coraggio di affrontare il problema a testa alta. Sfruttando il momento, ha rapidamente rivelato durante un loro incontro:
Stan, voglio che tu capisca che sono un omosessuale molto ben adattato.
Si Capisco.
Stanley Kubrick fu accusato di aver girato gran parte del video dell’atterraggio sulla luna di Apollo 11 e 12, probabilmente a causa del fatto che aveva diretto 2001: Odissea nello spazio, che è parzialmente ambientato sulla Luna e includeva risultati unici innovativi.
Nel luglio 2009, Weidner ha pubblicato sulla sua pagina web “Secrets of the Shining”, dove specifica che Shining di Kubrick (1980 ) è una confessione velata del suo ruolo nel lavoro di falsificazione dell’atterraggio sulla luna. Secondo questa tesi sarebbe rimasto su un’astronave intorno all’orbita terrestre e il falso filmato fu trasmesso come “in diretta dalla Luna.”
Arancia meccanica (1971)
Arancia meccanica (1971) è un film distopico, prodotto e diretto da Stanley Kubrick, basato sull’omonimo libro di Anthony Burgess del 1962. Utilizza immagini inquietanti e violente. Il tema centrale del film è la malattia mentale, la delinquenza giovanile, e altri problemi sociali, politici e finanziari in una Gran Bretagna distopica del prossimo futuro.
Lanciato alla fine del 1971, il film ha innescato un notevole dibattito negli Stati Uniti con la sua violenza classificata come X; dopo aver rischiato il reato penale in Inghilterra, Kubrick ritirò il film dalla circolazione britannica fino a dopo la sua morte. Il punto di vista era diviso sul significato della visione di Kubrick del futuro, tuttavia, sia che la polemica attirasse i curiosi o li respingesse, Arancia meccanica ha finito per essere un successo. Sulla scia dei premi del New York Film Critics Circle come miglior film, miglior regista e miglior sceneggiatura, Kubrick ha ottenuto le candidature all’Oscar in tutte e 3 le categorie.
Dopo una diagnosi medica era stato previsto che nel giro di un anno Anthony Burgess sarebbe passato all’altro mondo. La diagnosi medica lo aveva effettivamente spinto a un’attività energica per raccogliere denaro.
L’autore della sceneggiatura del film Terry Southern ha fornito a Kubrick una copia del romanzo, tuttavia, mentre stava progettando un lavoro associato a Napoleone Bonaparte, Kubrick lo mise da parte. La moglie di Kubrick, in un’intervista, ha specificato di avergli suggerito il libro dopo averlo letto.
Era entusiasta di qualsiasi cosa: la trama, i concetti, i personaggi e, naturalmente, il linguaggio. La storia funziona, ovviamente, su numerosi livelli: politico, sociologico, filosofico e, ciò che è essenziale, su un livello psicologico-simbolico ed onirico.
Kubrick ha scritto una sceneggiatura fedele all’originale, affermando: “Credo che tutto ciò che Burgess avesse bisogno di dichiarare sulla storia sia stato affermato nel libro, tuttavia ho creato un paio di concetti narrativi utili e migliorato alcune scene”. Kubrick ha basato la sceneggiatura sull’edizione ridotta del libro negli Stati Uniti, che ha tralasciato l’ultimo capitolo.
A causa della lingua Nadsat che Burgess ha creato per il libro, a Kubrick presumibilmente il libro non è piaciuto alla prima lettura. La lingua, in realtà identificata come la parola russa per “adolescente” e consisteva in slang in rima russo, ha lasciato perplesso il regista.
L’interpretazione di Malcolm McDowell nei panni di Alex DeLarge, il personaggio principale, è davvero notevole. Alcuni critici lo hanno classificato come il migliore ruolo che questo attore abbia mai interpretato. Kubrick ha affermato che se non avesse potuto far svolgere a McDowell il ruolo principale, molto probabilmente non avrebbe mai realizzato il film.
Quando McDowell ha iniziato a vestirsi mettendo il sospensorio per proteggere i genitali sotto i pantaloni, Kubrick lo ha informato che sarebbe stato molto meglio sopra i suoi pantaloni, e l’aspetto è apparso nel film.
Dal momento che era quasi come una vicenda tribale, si trattava di fare qualcosa che in effetti questi uomini avrebbero fatto a se stessi. La truccatrice Barbara Daly creò l’idea per utilizzare ciglia finte.
Kubrick ha pagato 10.000 dollari per utilizzare 30 secondi della canzone Singing in the Rain. McDowell e Kubrick hanno impiegato ore a registrare le voci fuori campo del film nelle 2 settimane successive alla produzione. Per rilassarsi dal lavoro, fu messo un tavolo da ping pong fuori dallo studio di registrazione. Kubrick ha descritto che una settimana era stata effettivamente investita giocando a ping pong quando McDowell ha scoperto che sarebbe stato pagato solo per una settimana per questo lavoro di doppiaggio.
Le ambientazioni hanno l’aspetto scintillante di una location in stile milanese: sedie a forma di utero, tavoli di vetro spesso, alluminio spazzolato e cromo, punti di vista asettici di cemento grezzo e plastica bianca modellata. Nudi in fibra di vetro, come le femmine di Playboy al Korovamilk bar, funzionano come tavolini e danno latte con mescalina dai loro capezzoli.
Nel libro di Burgess non c’è una descrizione specifica dell’interno del bar, tuttavia Kubrick e il giovane John Berry (lo scenografo del film) lo hanno pensato come luogo della stimolazione sessuale del cliente. Poco prima di questo, l’artista pop londinese Allen Jones ha sviluppato gli arredi, costruiti con manichini femminili a grandezza naturale. Inizialmente, Kubrick chiese a Jones l’approvazione per utilizzare le sue sculture in Arancia meccanica.
Il soggiorno della gattara, che Alex uccide con un’enorme scultura a forma di fallo, è adornato con il tipo di dipinti sgargianti e sensuali che hanno afflitto la consapevolezza della Pop-art di recente.
A preoccupare è il concetto popolare del XIX secolo, ancora sostenuto oggi, che l’arte ti fa bene, che la funzione delle grandi arti è quella di offrire un elevamento etico. Il messaggio di Kubrick, amplificato dall’unicità di Burgess, è il contrario: l’arte non ha funzione etica. L’arte serve, piuttosto, a promuovere una consapevolezza entusiasta.
Per l’uscita del film negli Stati Uniti, per passare dalla classificazione dei film X a quella più disponibile per il pubblico, Kubrick ha tagliato alcuni episodi e ha cambiato 2 scene. Come risultato, Arancia Meccanica è stato scelto per un Oscar in 4 categorie, da Miglior Film e Miglior Regia.
Il film ha avuto un grande eco mediatico in tutto il mondo. I giornali hanno pubblicato rapporti sui reati che avrebbero dovuto essere effettivamente compiuti sotto il suo impatto. I giornali e i tribunali britannici hanno descritto l'”Arancia meccanica” come un film promotore della violenza giovanile di strada, anche se la prova che il film ha motivato gli adolescenti a dedicarsi ai reati non è stata convincente. Kubrick e Burgess hanno protetto la loro opera e il diritto alla totale libertà di parola.
Barry Lyndon (1975)
È un adattamento cinematografico del libro d’amore picaresco della letteratura inglese senza tempo di William Makepeace Thackeray, La fortuna di Barry Lyndon (1844). Alla ricerca di un vero realismo, Kubrick ha insistito fermamente sull’utilizzo non solo di autentici decori, ma anche di abiti; tutte le riprese sono state fatte sul posto.
Kubrick utilizza una voce narrante che risuona dietro le quinte. Come detto più volte da Kubrick, una realtà particolare deve nascere nella comprensione del pubblico dalla sintesi dell’azione sullo schermo e dal punto di vista di un narratore inaffidabile. Per Kubrick le parole sono fischi e campanelli: più ce ne sono, più perdi la comprensione del mondo.
Un’altra caratteristica del film è la ripetizione speculare delle situazioni: il film inizia con la battaglia del padre di Barry e finisce con una battaglia, quella dello stesso Barry con il figliastro. Nel corso della storia si ripetono ritmicamente scene di giochi di carte.
Consumato dall’idea di ricreare sullo schermo il Settecento con precisione documentaria, Kubrick abbandonò i teatri di posa e scelse di realizzare studi specifici in aree vere. L’edificio e le costruzioni, così come gli arredi e i vari accorgimenti, non avrebbero dovuto essere effettivamente datati dopo l’epoca dell’azione cinematografica, praticamente tutta l’architettura presente nelle immagini del film si è sviluppata entro i limiti del XVIII e XII secolo.
Alla ricerca di location appropriate, Kubrick si è rivolto a Ken Russell, un regista britannico che in quel momento aveva già girato una serie di film storici (Women in Love, The Music Lovers).
Lo strumento cruciale a cui Kubrick si è rivolto per immergere il pubblico nell’ambiente del XVIII secolo è la luce. Ricreando sullo schermo il periodo precedente alla creazione dell’energia elettrica, il regista, insieme al cameraman John Olcott, ha abbandonato il più possibile l’uso dell’illuminazione a favore della luce naturale.
Per ottenere un risultato così perfetto, Kubrick ha acquistato 3 obiettivi Carl Zeiss Planar con apertura f/0.7. C’erano solo 10 obiettivi di quel tipo, di cui 3 per Stanley Kubrick.
In Barry Lyndon, si intuisce la citazione diretta dei dipinti di Antoine Watteau, Jean-Honore Fragonard, William Hogarth, Thomas Gainsborough, Daniel Khodovetsky, George Stubbs e Johann Zoffany. Kubrick suggerisce anche gli stili del Romanticismo: le opere di John Constable, Adolf von Menzel, così come i preraffaelliti.
Sulla base delle immagini di questi e di altri artisti si costruisce la scelta cromatica della messa in scena. Ryan O’Neal ha dichiarato:
“Scoprì un quadro – non ricordo quale – e mise Marisa e me proprio come se fossimo in quel quadro.”
Gli attori si spostano in modo davvero misurato o non fanno alcun movimento, come figure sulla tela. Come le rime, sullo schermo appaiono stili tipici della pittura di paesaggio o scene di gruppo.
Come punti di riferimento servivano autentici abiti scoperti da collezionisti e completamente copiati, insieme a quadri del XVIII secolo, come le opere dei pittori sopra ricordate. Nello spirito dell’epoca, i vestiti avevano un sacco di pizzi, velluto e componenti ornamentali.
Sono stati presi in affitto numerosi abiti, ma la maggior parte è stata personalizzata, il che ha richiesto circa diciotto mesi.
Le scene a lume di candela hanno reso la vita difficile anche ai costumisti. La verità è che in tali condizioni, il colore bianco sembrava troppo brillante, quindi doveva essere modificato.
Come sempre con Kubrick, l’accompagnamento musicale ha giocato un ruolo non meno essenziale delle immagini in Barry Lyndon (ha vinto un altro Oscar per questo film). Dopo aver ascoltato tutta la musica dei secoli XVII-XVIII, Kubrick scelse numerosi brani popolari dell’epoca, come le donne folk d’Irlanda e la marcia di Hohenfriedberg.
Kubrick usa un metodo affascinante per affrontare la musica sul set del film (come Sergio Leone). Il regista riproduceva la musica sul set per riprodurre lo stato d’animo necessario per il cast e la troupe. L’approccio funzionava: Barry Lyndon è pensato come interazione unificata delle parti musicali e visive.
Shining (1980)
Shining è un film horror prodotto e diretto da Stanley Kubrick e co-scritto con l’autrice Diane Johnson. Il film è basato sull’omonimo libro del 1977 di Stephen King.
A causa di disparità, incertezze, significato e distinzioni dal libro, ci sono state molte speculazioni sui significati e sull’azione del film.
Ci sono state numerose variazioni per le uscite cinematografiche, ognuna molto più corta della precedente, con circa 27 minuti di taglio. Le reazioni moderne della critica sono state miste, la valutazione ha finito per essere più vantaggiosa negli anni successivi, ed è ora ampiamente concorde nel riconoscimento come uno dei più grandi film horror mai realizzati. The Shining è ben noto ai critici di oggi ed è diventato un caposaldo della cultura popolare.
Stephen King ha sempre protestato nel corso degli anni per il suo malcontento per l’adattamento cinematografico del suo libro. Egli ha altresì avuto parole estreme per i film come, “Io li vedo come un prodotto inferiore della finzione, della letteratura, e un mezzo più effimero.”
Jack Nicholson ha mostrato la relazione Duvall/Kubrick in un documentario intitolato Stanley Kubrick: A Life in Pictures. Kubrick era sulla stessa identica frequenza con Nicholson e lo trattava con riguardo, ma era sempre antipatico per Duvall.
Come ha verificato Vivian Kubrick nel commento in The Making of The Shining, Stanley Kubrick ha intenzionalmente maltrattato Duvall per aumentare l’insicurezza di Wendy Torrance. Potrebbe anche essere sentito nel backstage del film affermare agli altri membri della troupe, “Non avere compassione di Shelley”.
Nel libro, le occasioni raccapriccianti sono ambientate nella stanza 217, non nella stanza 237. Non c’era la stanza 237 nell’hotel, quindi quel numero è stato cambiato.
Il film è stato uno dei primissimi in cui è stato utilizzato il sistema di stabilizzazione della macchina da presa Steadicam. Kubrick lo ha fatto per rivelare l’ambiente dal punto di vista del bambino Danny. Per la registrazione di queste scene, Garrett Brown ha messo la macchina da presa non in alto, ma in basso del sistema Steadicam, creato appositamente per le riprese dal basso.
Il film include 2 labirinti, le siepi all’esterno e l’Overlook hotel. Il labirinto di siepi appare in 2 tipi, la variante alta 13 piedi all’esterno e il design all’interno dell’Overlook. Inoltre, nell’inquadratura dall’alto che ingrandisce Wendy e Danny al centro del labirinto, il labirinto varia dalla versione all’aperto non solo nell’avere molti più passaggi, ma anche per il fatto che i lati sono immagini speculari l’uno dell’altro.
900 lotti di sale e polistirolo sono stati utilizzati per realizzare i dintorni del labirinto pieni di neve alla fine del film. Il labirinto stesso è stato costruito a grandezza naturale nell’aeroporto vicino agli “Elstree Studios”, ed era facile perdersi al suo interno.
Full Metal Jacket (1987)
Full Metal Jacket (1987) è l’ultimo film di Stanley Kubrick sulla guerra. In questo film, ha voluto rivelare la natura stessa della guerra.
L’esercito e la guerra scelgono il destino di tutti, indipendentemente dagli ordini che arrivano dall’alto, strategie, desideri, concetti e obiettivi dell’individuo stesso…
Nella primavera del 1980, il regista Stanley Kubrick contattò Michael Herr, l’autore di una raccolta di memorie sulla guerra del Vietnam, per discutere su come raccontare l’Olocausto con il film, ma alla fine ha scelto la Guerra del Vietnam.
Dopo molto tempo, Kubrick ha trovato il racconto The Short-Timers di Gustav Hasford. Nel 1982, Kubrick ha letto il libro due volte e, insieme ad Hasford, ha deciso che sarebbe stato la base per la sceneggiatura del futuro film. Nel 1985 Stanley Kubrick, Gustav Hasford e Michael Herr hanno collaborato per la sceneggiatura.
Stanley Kubrick aveva una tecnica piuttosto strana per il casting nel suo nuovo film. Per acquisire un ruolo era sufficiente inviare un video con una registrazione. Rapidamente, circa 3.000 cassette sono state inviate a Kubrick dagli Stati Uniti e dal Canada, ognuna delle quali è stata vista dai suoi assistenti, che ne hanno scelto 800.
Kubrick diede il ruolo principale a Bruce Willis, sconosciuto a quel tempo, ma l’attore rifiutò. Anche Anthony Michael Hall si stava preparando per il lavoro di 8 mesi, ma alla fine è passato a Matthew Modine.
Kubrick ha assegnato ad Arnold Schwarzenegger il ruolo di un soldato soprannominato “Animal Mother”, ma ha rifiutato l’accordo, quindi questo ruolo è stata interpretato da Adam Baldwin.
Le riprese di Full Metal Jacket iniziarono nell’agosto 1985. Oltre alle strutture, si è discusso della ricreazione della natura asiatica. Per questo obiettivo sono state portate dalla Spagna 200 palme e 150 mila piante tropicali di plastica da Hong Kong. 4 carri armati M41 provenivano dal Belgio e gli elicotteri S55 sono stati noleggiati e ridipinti di verde.
Eyes Wide Shut (1999)
Eyes Wide Shut (1999) è un film esistenziale sull’umanità, la sessualità, la fedeltà coniugale e la natura e il significato della vita. La routine e le banalità della vita che spesso producono un risultato soporifero sui personaggi principali negli altri film di Kubrick funzionano qui in in modo opposto, offrendo possibilità di consapevolezza.
Nonostante il fatto che Bill Harford (Tom Cruise) e Alice Harford (Nicole Kidman) affrontano tutti i problemi della condizione umana così comuni nei primi film di Kubrick, Eyes Wide Shut risveglia i suoi personaggi principali alla verità della loro condizione e quindi consente loro di fare scelte consapevoli che alla fine rafforzano il loro legame.
Nel corso del film, gli Harford eliminano le loro maschere metaforiche e reali, finendo per essere aperti l’uno all’altro. Questo smascheramento espone alcuni fatti inquietanti sui desideri umani e su come questi desideri mettano in discussione la fedeltà coniugale, e allo stesso modo migliora la relazione coniugale degli Harford.
Alla fine del film, Alice e Bill sono consapevoli dei propri desideri. Piuttosto che rovinare la loro relazione coniugale, la sincera confessione della coppia di questi desideri alla fine rafforza la loro dedizione a rimanere insieme. La fallibilità e la fragilità umana potrebbero rendere Bill e Alice incapaci di vivere con i loro occhi completamente aperti. L’ultimo film di Kubrick raccomanda che i loro occhi possano almeno essere ben chiusi.
Eyes Wide Shut è vagamente basato sulla novella di Arthur Schnitzler Doppio sogno, che è stata pubblicata nel 1926. Pensando che il film è ambientato nella New York degli anni ’90, non è senza dubbio un adattamento diretto, tuttavia si sovrappone nella trama e nello stile.
Per conferire al film un’atmosfera da sogno, i realizzatori hanno utilizzato una tecnica di ripresa della vecchia scuola e un tapis roulant. “In alcune scene, gli sfondi erano lastre per retroproiezioni”, ha raccontato il direttore della fotografia Larry Smith: “riprendevamo Tom che passeggiava su un tapis roulant”.
Dopo aver impostato il tapis roulant a una velocità particolare, gli mettevano addosso un’illuminazione per imitare lo splendore dei numerosi negozi che passavano sullo sfondo.
Kubrick ha scelto di scoprire la sua storia psicanalizzando le sue star, spingendo Cruise e Kidman ad ammettere le loro preoccupazioni sulla relazione coniugale nelle discussioni che i 3 avevano promesso di mantenere segrete.
La linea tra verità e finzione è stata intenzionalmente offuscata. La coppia ha dormito troppo nella camera da letto dei loro personaggi, ha scelto i colori delle tende, ha sparso i vestiti sul pavimento e ha persino lasciato la maschera sul comodino proprio come ha fatto Cruise nel film.
Per enfatizzare eccessivamente la sorpresa tra la coppia immaginaria, Kubrick dirige ogni star individualmente e proibisce loro di condividere le istruzioni. Solo per un minuto dell’ultimo video in cui Alice fa l’amore con un bell’ufficiale della marina – una storia di fantasia che perseguita Bill per tutto il film – Kubrick ha richiesto che Kidman girasse 6 giorni di scene di sesso.
Non solo le ha chiesto di assumere più di 50 posizioni sensuali, ha anche proibito a Cruise di stare sul set e ha proibito a Kidman di ridurre le preoccupazioni del marito informandolo di ciò che accadeva durante le riprese.
Le maschere utilizzate nel film non sono semplicemente il frutto dell’immaginazione di Kubrick. Nel loro design, assomigliano alle maschere usate dai visitatori alla famosa celebrazione al palazzo del castello di Ferrés nel 1972.
La celebrazione è stata organizzata dalla famiglia Rothschild e dalla massoneria. È davvero paragonabile a ciò che accade nel film di Kubrick. Anche il palazzo in cui sono avvenute le riprese delle scene a Somerton è di proprietà dei Rothschild.
6 giorni dopo aver consegnato un ultimo taglio del montaggio di Eyes Wide Shut, il 7 marzo 1999, Kubrick morì nel sonno all’età di 70 anni.