Tra i grandi film da vedere assolutamente mai realizzati il thriller occupa un posto d’onore. Il thriller è un genere di film dove spesso il cinema d’essai e l’aspetto commerciale della produzione riescono ad incontrarsi. Il pubblico infatti adora da sempre il Thriller e non dà particolare rilevanza al fatto che sia un thriller d’autore, come ad esempio nel caso dei film di Alfred Hitchcock, o un thriller con uno stile più commerciale.
Le caratteristiche del thriller
Lo scopo principale del thriller infatti è quello di creare adrenalina, suspense e grande incertezza nello sviluppo della storia. Il thriller è una girandola di emozioni forti in cui si alternano rivelazioni e misteri, suspense e momenti di riflessione, pericolo e ragionamento. Tutta la storia di solito è pervasa da un imminente senso di morte.
La tensione, in un thriller ben riuscito, dovrebbe crescere gradualmente e lasciare sempre meno spazio ai momenti di pausa, fino al climax finale. Nel climax finale, come in tutte le narrazioni riuscite, si arriva ad un punto di non ritorno, da dove il protagonista può uscire vincente o sconfitto.
Quello che il pubblico vuole è restare con il fiato sospeso fino alla fine. Se la dose di adrenalina è massiccia il risultato, per la gran parte del pubblico, è assicurato. Il film thriller ha avuto grande successo soprattutto negli Stati Uniti ed è stato meno praticato dai registi europei. La trama del thriller è caratterizzata da complotti, falsi indizi e improvvisi colpi di scena.
In ogni thriller esiste il cattivo, l’antagonista o un gruppo di antagonisti, che creano una serie di ostacoli al protagonista, spesso mettendo in pericolo la sua vita. Il conflitto quindi, elemento essenziale di tutte le narrazioni, nel genere thriller raggiunge i suoi livelli più elevati.
I sottogeneri del film thriller
Il thriller ha una quantità enorme di sottogeneri, e nuovi sottogeneri vengono costantemente creati dall’industria cinematografica. Alcuni sottogeneri del thriller sono ad esempio il thriller legale (legal thriller), il thriller di spionaggio (spy thriller), il thriller di azione o d’avventura, il thriller medico, il thriller poliziesco, il thriller romantico, il thriller storico, il thriller politico, il thriller religioso, il thriller high-tech, il thriller militare.
Il comune denominatore è tenere lo spettatore in bilico sulla poltrona, creare ansia e suspense fino ad arrivare al Climax finale. Nei Thriller più riusciti il climax finale può essere un’esperienza altamente stressante per il pubblico e diventare una scena che non si dimentica facilmente.
Un espediente tipico del genere thriller e quello di porre il protagonista di fronte ad un mistero. Spesso il protagonista del thriller è un detective o un investigatore, ma anche se un uomo comune è costretto a diventarlo durante gli eventi del racconto. I film di Hitchcock hanno spesso per protagonisti uomini normali accusati ingiustamente che devono confrontarsi con un mistero più grande di loro.
I sottogeneri principali del thriller sono: il thriller psicologico, Il thriller giallo, il film di mistero. A partire dagli anni della guerra fredda e dell’assassino del presidente degli Stati Uniti Kennedy si è diffuso rapidamente anche il thriller politico e il thriller tecnologico.
Spesso il genere thriller si sovrappone al genere horror e e azione, in film che sono un mix di vari generi. I film seminali che hanno dato origine al thriller potrebbero essere il primo film di Alfred Hitchcock Il pensionante e M, il mostro di Dusseldorf di Fritz Lang, capolavoro espressionista da non perdere degli anni 30. Nel film di Fritz Lang però è presente una forte componente sociale e antropologica.
Come funziona un thriller
Per film thriller troviamo due espedienti narrativi diversi: quello della suspense, che a volte diventa vera e propria paura, è quello dell’ enigma da risolvere, del mistero. Il primo aggancia lo spettatore a livello emotivo, stimolando l’adrenalina. Il secondo lo aggancia al livello mentale, stimolando il ragionamento per avvicinarsi alla soluzione del mistero. A seconda della prevalenza della componente emotiva o mentale abbiamo due tipi di film thriller molto diversi.
Far assistere lo spettatore ad un crimine che i personaggi protagonisti del film non hanno visto è uno degli stratagemmi più funzionali per creare tensione e coinvolgimento. Far sapere al pubblico di un pericolo imminente che il protagonista ignora è un espediente narrativo usato molto spesso nel cinema di Alfred Hitchcock.
Nel thriller le trame si confondono con le sottotrame in una complessità sempre crescente che confonde le idee al pubblico. Ci sono personaggi, soprattutto gli antagonisti, che operano nell’ombra e hanno atteggiamenti contraddittori. Una delle caratteristiche del thriller è quindi risultare inizialmente poco comprensibile e sciogliere i fili dell’intreccio mentre la narrazione procede.
Il thriller può essere raccontato senza scontri fisici e violenti come una battaglia psicologica e mentale tra il cattivo e il protagonista. Esempi tipici di questo genere di Thriller, definito giallo, sono ad esempio i libri di Agatha Christie o le puntate del telefilm il tenente Colombo.
Nel thriller puro invece prevale l’azione. Possono avvenire complotti governativi, omicidi di massa, scontri fisici tra il protagonista e gli antagonisti. Spesso il thriller si fonde con il genere d’azione, avventura, o la spy story sul modello di 007.
Crime, mystery e thriller Psicologici
I crime thriller sono storie di rapimenti e riscatti, prigionie. I temi più comuni del mystery thriller sono le indagini e le situazioni deduttive. Nei thriller psicologici avvengono giochi mentali e psicologici, stalking e tranelli. Le false accuse e la paranoia sono comuni nei thriller paranoidi. Minacce internazionali, spie, tecnologie pericolose, assassini e sorveglianza elettronica sono comuni nel thriller di spionaggio.
Noir thriller
Nel noir classico prevale la componente psicologica ed il ritmo è più lento e riflessivo. Nel noir thriller gli elementi tipici del cinema Noir si fondono con l’azione e lo scontro diretto. Il ritmo è più incalzante e possono avvenire sparatorie, aggressioni, omicidi e scontri fisici di diversa natura.
Thriller d’azione
Nel thriller d’azione l’attenzione dello spettatore è calamitata più dall’azione spettacolare che dall’intreccio e dalle sfumature psicologiche dei personaggi. Nel thriller classico invece gli eventi rimangono coperti dal mistero e la tensione è generata dal mistero e dal non conosciuto. È un genere di film ad alto budget, spesso produzioni degli studi cinematografici più grandi.
Thriller drammatico
Nel thriller drammatico il ritmo è più lento e l’attenzione del regista si focalizza di più sulle psicologie dei personaggi, sulla loro vita interiore, e sugli aspetti drammatici e realistici della loro vita. L’efficacia del thriller drammatico sta nel fatto che tutta la narrazione diventa piuttosto verosimile. L’elemento della paura e della minaccia straordinaria viene calato nella realtà ordinaria.
Altri sottogeneri del film thriller
Il thriller legale si svolge dentro e fuori le aule di tribunale e i protagonisti sono spesso avvocati, procuratori e uomini che si scontrano a livello giuridico. Il thriller medico si svolge nelle corsie di ospedale e nei laboratori medici dove si fanno le analisi degli elementi ritrovati sui luoghi del delitti, ed i protagonisti sono di solito i medici che collaborano all’indagine.
Il thriller politico racconta di solito personaggi vittime di un complotto su larga scala, in cui è coinvolta anche la classe politica e dal quale sembra non esserci alcuna via d’uscita. I crimini avvengono ai livelli più alti della società. Come accade in molti film di Alfred Hitchcock nel thriller psicologico lo scontro tra il protagonista e l’antagonista avviene quasi totalmente a livello psicologico, senza veri e propri scontri fisici. Molti film di David Lynch rientrano nel genere dei thriller psicologici.
Nel thriller religioso gli elementi del genere thriller si fondono con ambientazioni religiose in conventi, monasteri. Il racconto spesso presenta elementi esoterici e di tentazione demoniaca. Oppure di complotti e corruzione nelle organizzazioni religiose.
Il successo costante, la vitalità e la capacità del genere thriller di rinnovarsi costantemente ne fanno uno dei generi di film più importanti della storia del cinema. La sua popolarità è dovuta al fatto che è un genere che crea forti emozioni. Se un thriller non crea adrenalina allora non è un thriller.
I protagonisti del thriller
I protagonisti del genere thriller sono spesso persone normali che si trovano ad affrontare situazioni pericolose contro la loro volontà. Oppure a causa della loro inettitudine e della loro avidità come accade spesso nel genere Noir. Nel sottogenere crime spesso sono investigatori privati, poliziotti, detective, uomini duri e solitari. Sia i protagonisti più forti sia l’uomo comune, all’inizio del racconto, sono incapaci di affrontare la situazione di pericolo.
Tra protagonisti e antagonisti troviamo spesso criminali, assassini, vittime innocenti, donne minacciate da stalker, personaggi con un passato oscuro, psicotici, serial killer, sociopatici, agenti speciali di polizia, terroristi, poliziotti, evasi, investigatori privati, persone coinvolte in relazioni contorte, persone stanche della vita o psicologicamente instabili. Una vera e propria galleria di fauna umana da brivido.
I registi di film thriller
Alcuni dei registi influenzati principalmente dal genere thriller sono: Alfred Hitchcock, definito il maestro del brivido, David Fincher, David Lynch, Henri-Georges Clouzot, William Friedkin, Carol Reed, Michael Mann, Ridley Scott, Sydney Pollack, John Frankenheimer, Brian De Palma, Quentin Tarantino, Jonathan Demme, Alan Pakula, Roman Polański, Martin Scorsese, Bong Joon-ho, Steven Soderbergh.
Film thriller da vedere
Grandi classici e nuove produzioni indipendenti: ecco una lista di thriller da non perdere.
Le mani dell’altro (1924)
Orlac, un noto pianista, è su un treno che fa un incidente e perde le sue preziose mani. Viene tentata una cura severa: un trapianto di 2 nuove mani. Appartengono a un assassino. Orlac inizia una relazione conflittuale con loro e rifiuta di utilizzarle non appena scopre chi erano le sue nuove mani. A rendere complessa la circostanza è l’omicidio del suo papà, al quale la sua compagna si era rivolta per un prestito in contanti. Le mani dell’altro un film di suspense tra le ultime opere d’arte del cinema espressionista di cui Robert Wiene aveva effettivamente realizzato il film manifesto, Il gabinetto del dottor Caligari.
M – Il mostro di Düsseldorf (1931)
La città è terrorizzata da un assassino di bambine, e la polizia non riesce a trovare nessuna traccia. Le organizzazioni malavitose hanno continui problemi con le retate della polizia e decidono di dare la caccia al mostro per conto proprio, riuscendo a scoprire un indizio: il “mostro”, nell’avvicinare le sue vittime fischietta un macabro motivo. Capolavoro di Fritz Lang considerato uno dei capostipiti del filone noir che ebbe successo a Hollywood negli anni Quaranta, si ispira agli efferati crimini commessi in Germania negli anni venti da Fritz Haarmann e Peter Kürten. Film imperdibile per ogni cinefilo.
Guarda M – Il mostro di Düsseldorf
Scarface (1932)
Scarface è un film di mafia americano del 1932 diretto da Howard Hawks e prodotto da Hawks e Howard Hughes. La sceneggiatura del film, di Ben Hecht, è vagamente basata sul libro del 1929 di Armitage Trail, ispirato da Al Capone. Il film vede Paul Muni nei panni del mafioso immigrato italiano Antonio “Tony” Camonte, un gangster che cresce fortemente attraverso la criminalità organizzata di Chicago, con un cast di supporto composto da George Raft e Boris Karloff. L’ascesa al potere di Camonte combacia con la sua incessante ricerca della fidanzata del suo datore di lavoro, mentre sua sorella si innamora del suo miglior sicario. In evidente legame con la vita di Capone, una scena ritrae una variazione del massacro di San Valentino.
Il mistero del falco (1941)
È un film thriller del 1941 diretto da John Huston e interpretato da Humphrey Bogart, Mary Astor, Peter Lorre e Sydney Greenstreet.
Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Dashiell Hammett, è considerato un classico del genere noir ed è stato accolto positivamente dalla critica e dal pubblico.
La trama segue il detective privato Sam Spade (interpretato da Bogart) che viene coinvolto in una complessa rete di inganni, omicidi e tradimenti, legati tutti alla ricerca di un prezioso falco di Malta. Durante le indagini, Spade si trova a dover confrontarsi con diversi personaggi sospetti, tra cui la bella ma ambigua Brigid O’Shaughnessy (interpretata da Astor) e i malviventi Joel Cairo (interpretato da Lorre) e Kasper Gutman (interpretato da Greenstreet).
Il film è noto per il suo stile elegante e sofisticato, la sua narrazione intricata e le performance memorabili dei suoi attori. In particolare, Bogart è stato lodato per la sua interpretazione di Spade, che lo ha reso uno degli attori più iconici della storia del cinema.
“Il mistero del falco” è stato nominato per tre premi Oscar, tra cui miglior film, miglior attore protagonista per Bogart e miglior sceneggiatura, ma non ha vinto in nessuna categoria. Tuttavia, è diventato un classico del cinema noir e un punto di riferimento per molti altri film del genere che sono seguiti.
La fiamma del peccato (1944)
È un film noir americano del 1944 diretto da Billy Wilder, co-scritto da Wilder e Raymond Chandler, nonché prodotto da Buddy DeSylva e anche Joseph Sistrom. La sceneggiatura del film era basata sulla storia di James M. Cain del 1943 con lo stesso titolo, che era una serie in otto parti per la pubblicazione Liberty nel febbraio 1936.
Il film è interpretato da Fred MacMurray nei panni di un venditore di polizze assicurative, Barbara Stanwyck come una casalinga incaricata di eliminare il marito, e Edward G. Robinson come investigatore dell’assicurazione il cui compito è scoprire false richieste di risarcimento. Il termine “doppio indennizzo” descrive una disposizione in specifici piani di polizza assicurativa sulla vita che aumenta il pagamento nei casi in cui la morte non è intenzionale. Wilder ha considerato Double Indemnity il suo miglior film per quanto riguarda il minor numero di errori di sceneggiatura e di ripresa, e ha costantemente affermato che entrambi i punti di cui era più orgoglioso nella sua carriera erano gli elogi che ha ricevuto in merito a questo film.
La strada scarlatta (1945)
Un anziano impiegato di banca, Christopher Cross, ha una moglie insopportabile ed un solo passatempo: la pittura. Un giorno incontra una donna, Kitty, che comincia a sfruttarlo scoprendo che i quadri che il cassiere dipinge possono essere venduti a buon prezzo.
Un thriller Noir da non perdere assolutamente. È uno dei film hollywoodiani del regista tedesco Fritz Lang. Il personaggio dell’impiegato di banca interpretato dal grande attore Edward G. Robinson, collaboratore di Lang in altri film, è uno dei ritratti più patetici e disturbanti di quegli anni. Una parabola sulla capacità di manipolazione psicologica, con l’immancabile femme fatale interpretata da Joan Bennett.
Guarda La strada scarlatta
Detour (1945)
Questo film thriller dalle atmosfere noir si apre in medias res con Al Roberts, un pianista disoccupato, che fa un giro. Dopo aver fatto un viaggio, arriva in un ristorante lungo la strada a Reno, in Nevada, dove si siede al bancone e consuma lentamente una tazza di caffè. Un altro consumatore nella tavola calda suona una melodia sul jukebox, uno che sconvolge Al, perché lo informa della sua vita precedente a New York City, quando era amareggiato per aver sperperato la sua abilità musicale lavorando in un bar a basso costo. Dopo che la sua compagna Sue Harvey, la diva del bar, interrompe il suo lavoro e se ne va per cercare fama a Hollywood, diventa depresso. Dopo alcune sofferenze, Al decide di fare un viaggio in California per vedere Sue e sposarla. Con pochi soldi, tuttavia, deve fare l’autostop in tutta la nazione.
Lo straniero (1946)
Nel piccolo paese di Harper, vive Charles Rankin, che sta per sposare la figlia di un importante giudice. Ma Charles Rankin è in realtà Frank Kindle, un criminale del Terzo Reich che si è creato una nuova identità. L’ispettore Wilson è però sulle sue tracce. Altro splendido film thriller di Orson Welles da non perdere. Questa volta il regista si confronta con un budget più alto lavorando all’interno di uno studio di Hollywood.
Si tratta di uno stile più classico rispetto agli altri film indipendenti a cui il regista ci ha abituato. Anche la trama risulta fortemente influenzata dalle politiche editoriali del cinema mainstream americano dell’epoca. Ma il risultato è allo stesso modo eccellente grazie all’interpretazione dello stesso Orson Welles e di Edward G. Robinson.
Guarda Lo straniero
Il postino suona sempre due volte (1946)
È un film thriller noir del 1946 diretto da Tay Garnett e interpretato da Lana Turner e John Garfield. Il film si basa sull’omonimo romanzo di James M. Cain ed è diventato uno dei più grandi classici del genere.
La trama del film segue la storia di Frank Chambers, un vagabondo che arriva in una stazione di servizio gestita da Nick Smith e dalla sua giovane e attraente moglie Cora. Frank inizia una relazione con Cora e insieme pianificano di uccidere Nick per ereditare la sua fortuna. Dopo il primo tentativo fallito, i due amanti riescono a uccidere Nick, ma la loro relazione inizia a deteriorarsi e il segreto del loro crimine inizia a venire alla luce.
Il film è noto per le sue scene erotiche e violente, che sono state considerate molto audaci per l’epoca. Inoltre, la performance di Lana Turner nel ruolo di Cora è stata particolarmente apprezzata, e il suo abbigliamento e il trucco sono diventati iconici.
“Il postino suona sempre due volte” è stato anche oggetto di controversie e censure. Ad esempio, in Gran Bretagna il film è stato vietato per motivi di moralità fino al 1951.
Il film ha avuto un enorme impatto sulla cultura popolare e ha influenzato molti altri film del genere noir successivi. È stato anche oggetto di un remake nel 1981 con Jack Nicholson e Jessica Lange nei ruoli principali.
Il grande sonno (1946)
È un film noir del 1946 diretto da Howard Hawks, basato sull’omonimo romanzo di Raymond Chandler. Il film è interpretato da Humphrey Bogart e Lauren Bacall, che hanno dato vita a una delle coppie più iconiche della storia del cinema.
La trama segue il detective privato Philip Marlowe (interpretato da Bogart) mentre indaga su un caso per il ricco generale Sternwood (interpretato da Charles Waldron), che sta cercando di risolvere i problemi della sua famiglia con l’aiuto di Marlowe. La trama si complica rapidamente quando Marlowe si trova ad affrontare una serie di personaggi loschi e misteriosi, compresa la seducente figlia di Sternwood, Vivian (interpretata da Bacall), che si unisce a lui nella ricerca di indizi.
Il film è noto per il suo dialogo brillante e veloce, la regia sofisticata di Hawks e l’alchimia tra Bogart e Bacall, che si sono sposati poco dopo la fine delle riprese. Anche se il film è stato un successo al botteghino e ha ricevuto molte recensioni positive, il pubblico dell’epoca ha trovato la trama abbastanza complessa e confusa.
Il film è diventato un classico del cinema noir e ha influenzato molte opere successive del genere. È stato anche oggetto di numerose analisi e interpretazioni critiche, con particolare attenzione ai temi della corruzione, della sessualità e del potere in un mondo oscuro e pericoloso.
La casa rossa (1947)
“La casa rossa” è un film noir psicologico del 1947 diretto da Delmer Daves. Il film è basato sul romanzo del 1943 “The Red House” di George Agnew Chamberlain. La trama ruota attorno a una casa isolata situata nella campagna, conosciuta come “La casa rossa”, che nasconde molti segreti oscuri.
Il film segue la storia di Pete Morgan (interpretato da Edward G. Robinson), un uomo che vive in una fattoria con la sua sorella adottiva Ellen (interpretata da Allene Roberts). La loro vita tranquilla viene sconvolta quando due ragazzi del posto, Nath (interpretato da Lon McCallister) e Tibby (interpretato da Julie London), decidono di esplorare “La casa rossa” e scoprire i segreti che si nascondono dietro le sue pareti.
Man mano che la trama si sviluppa, emergono segreti familiari, intrighi e oscuri passati, che mettono in pericolo la stabilità e la sicurezza di Pete e Ellen. La presenza di un uomo misterioso di nome Mr. Osterloh (interpretato da Rory Calhoun) aggiunge ulteriore suspense e tensione alla storia.
“La casa rossa” è noto per la sua atmosfera inquietante e per le sue tematiche oscure. Il film esplora temi come il segreto, la colpa, l’ossessione e la violenza repressa. È considerato un esempio classico del genere film noir, con la sua trama intricata e il suo stile visivamente suggestivo.
La performance di Edward G. Robinson è particolarmente acclamata, offrendo una convincente interpretazione di un uomo tormentato dai suoi segreti e dal suo passato. La regia di Delmer Daves e la fotografia di Bert Glennon contribuiscono a creare un’atmosfera tesa e claustrofobica.
Jim lo sfregiato (1948)
Questo è tra i film di gangster più popolari. Il film è stato diretto da Paul Henreid (Casablanca). Henreid non è stato accreditato come regista di Hollow Triumph, che era praticamente il suo debutto alla regia. Avrebbe continuato a dirigere Live Fast, Die Young e 28 episodi di Alfred Hitchcock Presents.
Appena uscito di prigione, John Muller (Paul Henreid) organizza una rapina in una bisca di gioco d’azzardo proibita gestita da Rocky Stansyck (Thomas Browne Henry). L’irruzione va male e catturano molti degli uomini di Muller, quindi li costringono a identificare gli altri prima di eliminarli. Stansyck ha una credibilità nel rintracciare e uccidere i suoi nemici, indipendentemente dal tempo necessario, quindi Muller decide di nascondersi. Prende un incarico d’ufficio consigliato dal fratello, Frederick (Eduard Franz), tuttavia capisce prontamente che lavorare per vivere non è per lui.
Le forze del male (1948)
Uno dei film thriller preferiti di Martin Scorsese, Force of Evil racconta la storia di un avvocato che si trova coinvolto con un importante mafioso che vuole impossessarsi di tutti i piccoli racket. Il problema? Uno di quei racket è gestito dal fratello maggiore dell’avvocato.
Come T-Men, il film fa un uso fantastico per catturare le immagini sul posto. A volte, i temi familiari del film e la scrittura stilizzata aiutano a elevare il conflitto a livelli quasi shakespeariani (o biblici, considerando la frequenza con cui allude alla storia di Caino e Abele). Sebbene di dimensioni piuttosto ridotte, Force of Evil trova successo nel suo obiettivo di comunicare idee grandiose e su larga scala.
Il terzo uomo (1949)
E’ un film thriller britannico del 1949, diretto da Carol Reed e scritto da Graham Greene. La pellicola è considerata un classico del genere noir e un esempio di cinematografia e cultura britannica.
La trama segue Holly Martins, uno scrittore americano che arriva a Vienna poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, invitato dal suo vecchio amico Harry Lime. Martins scopre che Lime è morto in un incidente stradale e si trova immerso in un mistero quando scopre che la circostanza della sua morte non è come gli è stata raccontata.
Martins incontra diverse persone legate a Lime, tra cui il suo ex fidanzato e un ufficiale della polizia britannica, che gli forniscono informazioni contrastanti sulla morte di Lime e sul suo passato. Martins comincia a indagare da solo e scopre che Lime era coinvolto in un traffico illecito di penicillina, vendendo la medicina a prezzi esorbitanti ai soldati feriti durante la guerra.
Martins si trova a dover affrontare la verità sulla vita e sulla morte di Lime, e viene costantemente minacciato da coloro che vogliono mantenere il segreto sulle loro attività criminali. La trama si avvicina a un climax quando Martins incontra il cosiddetto “terzo uomo”, un uomo misterioso che è stato testimone dell’incidente che ha causato la morte di Lime.
Il film ha avuto un grande successo all’epoca della sua uscita e continua ad essere apprezzato dal pubblico e dalla critica per la sua intensa sceneggiatura, le performance straordinarie del cast e la regia maestosa di Reed. In particolare, l’interpretazione di Orson Welles nei panni di Harry Lime è stata acclamata come una delle migliori della sua carriera.
Il film è stato accolto come un capolavoro del cinema e ha influenzato molte opere successive, sia in termini di trama che di stile. La colonna sonora del film, composta da Anton Karas, è diventata un classico e il film è stato inserito nella lista dei 100 migliori film di tutti i tempi dalla British Film Institute.
L’uomo che ingannò se stesso (1950)
Questo è tra i titoli con le migliori recensioni all’epoca della sua uscita. Lee J. Cobb (12 Angry Men, L’esorcista) interpreta il detective che cerca di riparare un reato vile. A quel tempo, i dirigenti dello studio non erano sicuri di questa distribuzione a causa della sua precedente interpretazione di Willy Loman in Death of a Salesman a Broadway.
La ricca mondana Lois Frazer, che si separa dal suo coniuge in cerca di fortuna, Howard, trova una pistola che lui ha preso. Lo elimina con essa davanti al nuovo uomo nella sua vita, il tenente Ed Cullen, un detective di San Francisco. Lois, sposata due volte, riesce a controllare Cullen facendolo sbarazzare dello strumento del delitto e spostando il corpo.
La belva dell’autostrada (1953)
“The Hitch-Hiker” è un film noir del 1953 diretto da Ida Lupino. È considerato uno dei primi film noir ad essere stato diretto da una donna. La trama si concentra su due amici, Gilbert Bowen e Roy Collins, che decidono di fare un viaggio in auto attraverso il Messico. Purtroppo, durante il loro viaggio, prendono a bordo un autostoppista apparentemente innocuo di nome Emmett Myers. Tuttavia, si scopre presto che Myers è un pericoloso assassino in fuga dalla legge.
Il film è basato su una storia vera, l’assassino seriale Billy Cook, che terrorizzò gli Stati Uniti negli anni ’50. Nel film, Myers prende il controllo dell’auto di Bowen e Collins e li costringe ad aiutarlo nella sua fuga. I due amici si ritrovano intrappolati e diventano ostaggi di Myers, che li minaccia con una pistola durante tutto il viaggio.
Ciò che rende “The Hitch-Hiker” particolarmente notevole è il modo in cui Ida Lupino affronta i temi della mascolinità tossica e del pericolo costante che le donne affrontano nella società. Lupino, una delle poche registe donne del suo tempo, era famosa per la sua sensibilità verso le questioni sociali e la rappresentazione realistica dei personaggi femminili.
Il film è noto per la sua atmosfera cupa e claustrofobica. Lupino utilizza sapientemente la luce e l’ombra per creare una tensione costante, rendendo il pubblico incerto sul destino dei protagonisti. La performance di William Talman nel ruolo di Emmett Myers è particolarmente memorabile, con la sua interpretazione di un assassino spietato e privo di scrupoli.
“The Hitch-Hiker” è considerato uno dei classici del genere noir e ha ricevuto recensioni positive sia dalla critica che dal pubblico. È un film che esplora le oscure profondità della psiche umana e la lotta tra la vittima e il carnefice. La regia di Ida Lupino, insieme alla sceneggiatura e alle interpretazioni solide, ha contribuito a rendere questo film una pietra miliare nel cinema noir.
Mano pericolosa (1953)
A New York City Skip McCoy ruba il portafoglio di Candy: nel portafoglio ci sono microfilm di informazioni governative top secret. Candy non è a conoscenza di quello che c’era nella sua borsa ed è pedinata da una spia, Zara. Inizia una caccia al ladro per trovare chi ora ha i microfilm. Un informatore professionista Moe Williams interroga Zara sul furto. Dopo che gli è stata promessa una ricompensa Zara identifica il ladro, Skip, dalla sua foto segnaletica . Zara cerca di convincere Skip a rinunciare al film. Uno dei migliori film thriller da vedere di Samuel Fuller.
Guarda Mano pericolosa
La finestra sul cortile (1954)
E’ un film di suspense thriller americano del 1954 diretto da Alfred Hitchcock e scritto da John Michael Hayes basato sul racconto di Cornell Woolrich del 1942 “It Had to Be Murder”. Il film è interpretato da James Stewart, Grace Kelly, Wendell Corey, Thelma Ritter e Raymond Burr. Fu selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954. Il film è considerato da numerosi spettatori, critici e studiosi tra i migliori film di Hitchcock e tra i migliori film mai realizzati e ha ottenuto 4 candidature per l’Oscar.
Con una gamba ferita, l’esperto fotografo Jeff è costretto su una sedia a rotelle nella sua casa nel Greenwich Village, a Manhattan. La sua finestra sul retro affaccia su un cortile e altre case. Durante un’intensa ondata di caldo, vede i suoi vicini di casa, che tengono le finestre aperte per rimanere freschi. Si tratta di una donna solitaria che Jeff etichetta come “Miss Lonelyhearts”, una coppia di sposini, un pianista, una ballerina, una coppia di mezza età al cui cagnolino piace scavare nel giardino fiorito, e Lars Thorwald, un un venditore di bigiotteria di viaggio con la moglie costretto a letto.
Rapporto confidenziale (1955)
“Mr. Arkadin” è un film del 1955 scritto, diretto e interpretato da Orson Welles, uno dei registi più influenti della storia del cinema. Il film è conosciuto anche con il titolo “Confidential Report”. È un thriller noir che ruota attorno alla figura enigmatica di Gregory Arkadin, un miliardario con un passato oscuro.
La trama di “Mr. Arkadin” segue l’avventura di un investigatore privato chiamato Guy Van Stratten, interpretato da Robert Arden. Van Stratten viene assunto da un misterioso uomo di nome Jakob Zouk, che chiede al detective di scoprire il passato di Arkadin. La storia si snoda attraverso una serie di flashback e testimonianze di personaggi che hanno avuto a che fare con Arkadin, ciascuno dei quali rivela un tassello del suo oscuro passato.
Arkadin è un uomo di affari molto potente, ma le sue origini e le sue attività precedenti sono avvolte nel mistero. Durante il corso delle indagini, Van Stratten si imbatte in una serie di personaggi eccentrici e pericolosi, tra cui una donna misteriosa di nome Mily, interpretata da Paola Mori, e un ex associato di Arkadin di nome Bracco, interpretato da Akim Tamiroff. Ogni personaggio offre una versione diversa della vita di Arkadin, lasciando Van Stratten confuso su quale sia la verità.
Il film è noto per il suo stile visivo distintivo, con l’uso di luci e ombre suggestive e un’estetica tipica del cinema noir. Orson Welles, come regista, crea un’atmosfera di suspense e tensione mentre il protagonista cerca di scoprire la verità dietro Arkadin. La trama intricata e le interpretazioni di alto livello contribuiscono a rendere “Mr. Arkadin” un film coinvolgente e affascinante.
Tuttavia, è importante notare che “Mr. Arkadin” è un film che ha subito diverse versioni e montaggi nel corso degli anni. Welles inizialmente consegnò una versione del film al produttore Louis Dolivet nel 1955, ma il film fu successivamente rielaborato e rimontato senza il coinvolgimento diretto di Welles. Di conseguenza, ci sono diverse versioni del film circolanti, ognuna delle quali presenta leggere variazioni nella trama e nella struttura narrativa.
Nonostante le controversie riguardanti le varie versioni del film, “Mr. Arkadin” rimane un’opera significativa nella filmografia di Orson Welles. È un esempio di cinema d’autore che esplora temi come l’identità, il potere e il passato oscuro. Sebbene il film non sia stato un grande successo commerciale all’epoca della sua uscita, è stato rivalutato nel corso degli anni e considerato una pietra miliare del cinema noir e del lavoro di Welles.
I diabolici (1955)
Michel ha una relazione con Nicole Horner, un’insegnante della scuola. Piuttosto che antagonismo, le due donne hanno una relazione piuttosto stretta, basata principalmente sul loro apparente odio reciproco per Michel. È crudele con gli studenti, picchia Nicole e prende in giro Christina per le sue condizioni cardiache.
Minacciando un divorzio per attirare Michel nel condominio di Nicole a Niort, una città a diverse centinaia di chilometri di distanza, Christina lo seda. Le due donne poi lo annegano in una vasca da bagno e, tornando a scuola, scaricano il suo corpo nella piscina abbandonata. Lì l’uomo delle pulizie le dice che Michel aveva alloggiato nella stanza per un po’, ma che era stato visto raramente, se non mai, e non aveva conservato nulla lì.
Nicole vede sul giornale che la polizia ha trovato il cadavere. Quando Christina va all’obitorio, scopre che in realtà non è il corpo di Michel. Questo splendido thriller psicologico è basato sull’originale She Who Was No More (Celle qui n’était plus) di Pierre Boileau e Thomas Narcejac. Il film è stato il decimo film di maggior incasso dell’anno in Francia, ed ha anche ricevuto il Premio Louis Delluc nel 1954.
Henry George Clouzot, dopo aver completato The Wages of Fear, ha opzionato i diritti sulla sceneggiatura del film, evitando ad Alfred Hitchcock di realizzare il film. Questo film ha contribuito a motivare la realizzazione di Psycho di Hitchcock. Robert Bloch, autore di Psycho, ha menzionato in un incontro che il suo film horror preferito di tutti i tempi era Les Diaboliques.
Caccia al ladro (1955)
È un film thriller del 1955 diretto da Alfred Hitchcock e interpretato da Cary Grant e Grace Kelly. Il film è ambientato sulla Costa Azzurra in Francia ed è una storia di suspense e intrighi.
Cary Grant interpreta John Robie, un ex ladro d’arte che vive in esilio sulla Costa Azzurra. Quando una serie di furti di gioielli di lusso avviene in città, Robie diventa il principale sospettato della polizia francese. Deciso a dimostrare la sua innocenza, Robie decide di catturare il vero colpevole.
La bellissima Grace Kelly interpreta Frances Stevens, una ricca turista americana che si innamora di Robie. Insieme, i due formano un’alleanza per risolvere il mistero dei furti di gioielli e dimostrare l’innocenza di Robie.
Il film è stato girato interamente sulla Costa Azzurra, e la bellezza delle location, unita alla maestria di Hitchcock nella creazione di suspense, ha reso il film un grande successo,ed è diventato uno dei film più iconici di Hitchcock e un classico del cinema. La performance di Cary Grant è stata particolarmente apprezzata, così come la chimica tra Grant e Kelly sullo schermo.
Il film ha ricevuto tre nomination agli Oscar e ha vinto il premio per la migliore fotografia a colori. Il film è stato anche un grande successo commerciale, incassando oltre 7 milioni di dollari al botteghino.
L’infernale Quinlan (1958)
E’ un film del 1958 diretto da Orson Welles. È considerato uno dei grandi classici del genere film noir e un capolavoro del cinema americano del XX secolo.
La trama si concentra sulla relazione tra Mike Vargas e Hank Quinlan. Mike è un vice sceriffo americano che si trova in città per le nozze con Susan, la figlia di un ricco industriale messicano. Poco dopo la loro arrivata, una bomba viene fatta esplodere in un’automobile con alcuni membri importanti della città a bordo, e Mike e Quinlan si uniscono per indagare sul caso.
Quinlan è un agente di polizia locale che ha una lunga storia di corruzione e che è noto per la sua abilità nel risolvere i casi con metodi discutibili. Tuttavia, il suo modo di fare diventa sempre più sospetto per Mike, che comincia a sospettare che Quinlan stia nascondendo qualcosa. La tensione tra i due personaggi aumenta man mano che la loro indagine progredisce e che vengono a conoscenza di informazioni sconvolgenti sulla città e sulla sua criminalità organizzata.
Nel frattempo, Susan viene rapita da alcuni criminali che cercano di ricattare suo padre e che vogliono impedire a Mike e Quinlan di continuare le loro indagini. La trama si complica ulteriormente quando altri personaggi, tra cui un boss criminale, un trafficante di droga e un investigatore privato, entrano in gioco e rendono il caso sempre più complesso e pericoloso.
Welles ha diretto e interpretato il film, ma ha anche scritto la sceneggiatura e realizzato la fotografia. La sua regia è nota per le sue lunghe sequenze in una sola ripresa, l’utilizzo di tecniche innovative di montaggio e una forte enfasi sulle atmosfere e sui personaggi oscuri e complessi.
Il film è stato accolto positivamente dalla critica al momento della sua uscita, ma non ha avuto un grande successo commerciale. Tuttavia, negli anni successivi è diventato un film cult e ha guadagnato una reputazione come uno dei migliori film noir di tutti i tempi.
La donna che visse due volte (1958)
È un film thriller americano del 1958 diretto da Alfred Hitchcock. Il racconto è basato sul romanzo D’entre les morts del 1954 di Boileau-Narcejac. La sceneggiatura del film è stata creata da Alec Coppel e Samuel A. Taylor. Il film è interpretato da James Stewart nei panni dell’ex poliziotto investigativo John “Scottie” Ferguson, che si è ritirato poiché un indagine lo ha portato ad avere l’acrofobia, una grave paura dell’altezza con vertigini e un’errata sensazione di moto rotatorio. Scottie è assunto da un collega, Gavin Elster, come investigatore privato per seguire la moglie di Gavin, Madeleine (Kim Novak), che si comporta in modo strano.
Il film è stato girato nell’area della città di San Francisco, in California, oltre a Mission San Juan Bautista, Big Basin Redwoods State Park, Cypress Point su 17-Mile Drive e anche Paramount Studios a Hollywood. È il primo film in assoluto a utilizzare il dolly zoom, un effetto creato direttamente in fase di riprese che deforma il punto di vista per produrre disorientamento, per comunicare l’acrofobia di Scottie. Come risultato del suo utilizzo in questo film, l’effetto è comunemente descritto come “il risultato di Vertigo”. Vertigo ha ottenuto recensioni contrastanti al momento del lancio, ma attualmente è indicato come un capolavoro. Il film compare continuamente nei sondaggi americani sui migliori film di sempre, nelle prime posizioni insieme a Citizen Kane (1941) di Orson Welles.
Intrigo internazionale (1959)
E’ un film di spionaggio del 1959 diretto da Alfred Hitchcock. La trama ruota attorno al personaggio di Roger Thornhill, interpretato da Cary Grant, un uomo d’affari di New York che viene scambiato per un agente segreto di nome George Kaplan. Thornhill viene rapito da due uomini che credono che lui sia Kaplan e viene trasportato in una tenuta in campagna.
Lì incontra la misteriosa e affascinante Eve Kendall (interpretata da Eva Marie Saint), che sembra aiutarlo, ma in realtà sta lavorando con i suoi rapitori. Thornhill si ritrova coinvolto in una complicata trama di spionaggio e viene costantemente inseguito da uomini armati che vogliono eliminarlo. Il film si sviluppa attraverso una serie di inseguimenti mozzafiato e colpi di scena, che portano Thornhill a viaggiare attraverso il paese in una lotta per la sopravvivenza e per scoprire la verità dietro la sua identità scambiata.
La trama del film è piena di colpi di scena e suspense, e Hitchcock ha utilizzato molte delle sue famose tecniche di regia per creare un’atmosfera tesa e avvincente. Il film è anche noto per la sua straordinaria fotografia e per la colonna sonora composta da Bernard Herrmann. North by Northwest è stato un grande successo al box office e ha guadagnato un’ottima reputazione tra i critici e il pubblico. È considerato un classico del cinema e un esempio del meglio del genere spionaggio.
Psyco (1960)
In un appuntamento di venerdì a mezzogiorno in un resort di Phoenix, la segretaria di un’agenzia immobiliare Marion Crane e il suo partner Sam Loomis esaminano la loro relazione coniugale distrutta a causa dei debiti di Sam. Marion accetta un pagamento in denaro di $ 40.000 che le è stato consegnato per un deposito, oltre a guidare a casa di Sam a Fairvale, in California. Durante il viaggio, Marion cambia auto suscitando sospetti sia nel fornitore di automobili e in un poliziotto. Marion sceglie di passare la notte al Bates Motel, che si trova fuori dall’autostrada principale, e nasconde i soldi presi in un giornale. Il proprietario Norman Bates registra Marion sotto falso nome e la invita a cena con lui. Dopo che Norman è tornato a casa sua, Marion sente Norman discutere con sua madre.
La sceneggiatura di questo film di suspense, scritta da Joseph Stefano, era basata sull’omonimo libro del 1959 di Robert Bloch. Il film è interpretato da Anthony Perkins, Janet Leigh, Vera Miles, John Gavin e Martin Balsam. Il film era inizialmente considerato discutibile ed ha accumulato recensioni contrastanti, ma l’entusiasmo del pubblico e anche gli eccezionali guadagni in biglietteria hanno innescato una significativa rivalutazione. Psycho è stato scelto per 4 Academy Awards, tra cui la migliore attrice non protagonista per Janet Leigh e il miglior regista per Hitchcock. Psycho è ora considerato tra le opere d’arte di Hitchcock, ed è anche il suo lavoro più popolare.
Terrore alla 13ª ora (1963)
Opera prima di Francis Ford Coppola prodotta a basso costo da Roger Corman, che voleva un film sul modello di Psycho low budget con atmosfere gotiche ed efferati delitti. La famiglia Haloran si riunisce nel suo castello irlandese per commemorare la prematura scomparsa della piccola Kathleen, annegata sette anni prima. Incominciano a verificarsi avvenimenti misteriosi, come le apparizioni della bambina morta, e un killer armato d’ascia si aggira sul luogo.
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La ragazza che sapeva troppo (1963)
Thriller diretto dal regista italiano Mario Bava, è un film giallo è interpretato da John Saxon nei panni del dottor Marcello Bassi e Letícia Román nei panni di Nora Davis. La trama è incentrata su una ragazza di nome Nora, che fa un viaggio a Roma e assiste a un omicidio. Seguono numerosi altri omicidi, collegati a una serie di vittime selezionate in ordine alfabetico. La ragazza che sapeva troppo è considerato il primo film giallo in assoluto, una categoria di film con un mix di sensualità, horror e thriller.
In vacanza, Nora Davis (Letícia Román) arriva in aereo a Roma per visitare la sua zia anziana malata. La zia di Nora è curata dal dottor Marcello Bassi (John Saxon). La zia di Nora muore la sera dell’arrivo di Nora e lei si reca alla vicina struttura sanitaria per informare il dottor Bassi. Durante il viaggio, viene derubata in Piazza di Spagna. Vede il corpo di una donna morta che giace a terra vicino a lei; un maschio barbuto estrae un coltello dalla schiena della donna. Nora lo denuncia alle autorità che però non scoprono alcuna prova e credono che abbia le allucinazioni.
Repulsion (1965)
Un uomo, Colin, ama Carol e fa sforzi appassionati per affascinarla, ma Carol sembra indifferente. Carol è infastidita dalla relazione di Helen con un ragazzo di nome Michael, che a Carol non sembra piacere. Quando torna a casa dal lavoro, Carol è infastidita da dei lavori stradali sotto casa sua. Colin la incontra, passeggia per casa sua e tenta di baciarla numerose volte, ma lei rifiuta, correndo di sopra e lavandosi i denti prima di singhiozzare. Quella notte Helen interroga Carol per aver gettato lo spazzolino da denti di Michael e il rasoio elettrico nel gabinetto.
Basato su un racconto scritto da Roman Polanski e Gérard Brach, la trama segue Carol, una donna che subisce una serie di terribili esperienze. E’ un film di suspense che si concentra sulla prospettiva di Carol e sulle sue allucinazioni mentre entra in contatto con gli uomini. Ian Hendry, John Fraser, Patrick Wymark e Yvonne Furneaux compaiono in ruoli secondari.
Il giorno della civetta (1968)
Il giorno della civetta è un film di denuncia del 1968 diretto da Damiano Damiani, con Franco Nero e Claudia Cardinale, tratto dall’omonimo libro di Leonardo Sciascia. Il film, girato a Partinico, ha utilizzato un grande cast internazionale, con star del calibro di Lee J. Cobb, Serge Reggiani e Nehemiah Persoff.
Sicilia, 1961. L’ufficiale dei carabinieri Bellodi, parmense ed ex partigiano, in servizio in una cittadina, indaga sull’omicidio di Salvatore Colasberna, ucciso per aver rifiutato di accettare un accordo con un’impresa protetta della mafia. L’omicidio è avvenuto vicino a casa tua dove vivono Rosa Nicolosi, il suo compagno e il loro bambino. Nella stessa mattinata è scomparso anche il marito di Rosa Nicolosi. Il responsabile del comune, don Mariano Arena, organizza una manovra per depistare le indagini sull’omicidio Colasberna: in pratica sarebbe stato Nicolosi a eliminare l’impresario come amante di sua moglie. Il capitano cerca il corpo di Nicolosi, che pensa sia stato eliminato come testimone “fastidioso”.
L’uccello dalle piume di cristallo (1970)
E’ un film giallo del 1970 diretto da Dario Argento, nel suo esordio alla regia. Il film è il capostipite della categoria giallo italiano. Alla sua uscita il film è stato un notevole successo guadagnando 1.650.000.000 di lire italiane. E’ stato un successo anche fuori dall’Italia. Sam Dalmas è un autore americano in vacanza a Roma con la sua fidanzata inglese, Julia, sta vivendo il blocco dello scrittore ed è sul punto di tornare in America, tuttavia assiste all’aggressione di una signora in una galleria d’arte da parte di uno strano individuo in guanti neri che indossa un impermeabile. Cercando di raggiungerlo, Sam è intrappolato tra 2 porte a vetri azionate meccanicamente e può semplicemente guardare la fuga dell’uomo. La signora, Monica Ranieri, ha subito l’aggressione e la polizia sequestra il passaporto di Sam per impedirgli di lasciare la nazione. Si pensa che l’aggressore sia un serial killer che sta uccidendo le ragazze in tutta la città e Sam è un testimone cruciale.
Reazione a catena (1971)
A Bay of Blood (Reazione a catena) è un film thriller/giallo italiano del 1971 diretto da Mario Bava. Bava ha scritto la sceneggiatura del film con Giuseppe Zaccariello, Filippo Ottoni e Sergio Canevari. Il film è interpretato da Claudine Auger, Luigi Pistilli, Brigitte Skay, Nicoletta Elmi e Laura Betti. Carlo Rambaldi ha prodotto i raccapriccianti effetti speciali. La storia mostra una serie di omicidi rituali che hanno luogo intorno ad una baia. E’ un film che ha influenzato i film slasher che sarebbe seguito anni dopo, ritenuto tra i 50 più grandi film giallo/horror di sempre.
Durante la notte nella sua tenuta sulla baia, la contessa Federica Donati in sedia a rotelle viene aggredita e strangolata a morte dal suo compagno, Filippo Donati. Pochi minuti dopo, lo stesso Filippo viene pugnalato a morte da un aggressore, e le sue spoglie vengono poi trascinate nella baia. Dopo un esame, i poliziotti scoprono quello che pensano essere un biglietto d’addio scritto dalla contessa, tuttavia l’omicidio di Filippo non viene scoperto. Il rappresentante immobiliare Frank Ventura e la sua fidanzata Laura complottano per impadronirsi della baia. Dopo che la contessa ha rifiutato di offrire loro la casa, la coppia ha escogitato un piano con Filippo per uccidere il marito. Per completare la loro strategia, Ventura richiede la firma di Filippo su una serie di fascicoli legali. Non hanno idea, tuttavia, che lo stesso Filippo sia stato effettivamente ucciso.
Il Padrino (1972)
L’opera d’arte cinematografica di Francis Ford Coppola è un adattamento dell’omonimo romanzo di Mario Puzo. Marlon Brando offre tra le sue migliori interpretazioni come Don Vito Corleone, il patriarca della mafia a Corleone.
Questo è il film di mafia più popolare mai realizzato. Ogni appassionato di cinema riconoscerà l’immagine di Don Vito che tiene in braccio il felino o di Michael che chiude la porta alla sua vita precedente. Il Padrino incorpora alcuni dei minuti più significativi della storia del cinema. Puzo e allo stesso modo la splendida sceneggiatura del film di Coppola sono una base ideale per una produzione cinematografica epica ed importante, di grande valore figurativo e pittorico. Si tratta di un film dove l’azione e il crimine passa in secondo piano per lasciare spazio ad una grande saga familiare ed alle complesse dinamiche relazionali tra le famiglie mafiose.
Notte silenziosa, notte di sangue (1972)
Una serie di omicidi semina terrore in una piccola città del New England alla vigilia di Natale dopo che un uomo ha acquisito una proprietà immobiliare che era di un uomo ricoverato in un manicomio. Gran parte del cast e dei membri del team erano stati attori di Warhol: Mary Woronov, Ondine, Candy Darling, Kristen Steen, Tally Brown, Lewis Love, il regista Jack Smith e Susan Rothenberg.
Film thriller del 1972 inedito in Italia, è un cult horror precursore della categoria alcuni anni prima di Halloween, con una sceneggiatura intricata e riprese in soggettiva dell’assassino, che hanno influenzato molti film successivi. La sua creatività e la sua narrativa sono ciò che riesce a farne un piccolo cult movie della categoria.
Mean Streets (1973)
Il terzo film diretto da Martin Scorsese Mean Streets è tra i più importanti della sua filmografia. Scorsese ha affermato di essere stato attratto dall’idea di realizzare un film su di lui e sui suoi amici. Ha persino sfidato il personaggio di De Niro, Johnny Boy, il pazzo spericolato del film. Il film si svolge nella location di Little Italy, New York, oltre a raccontare le esperienze di Scorsese, c’è la mafia, la corruzione dei poliziotti, il crimine. La confezione è ancora quella da film indie low budget, girato in 16mm: questo rende questo film di mafia ancora più realistico ed affascinante.
Il padrino parte II (1974)
Un’altra opera d’arte cinematografica, con Michael Corleone interpretato da Pacino. Le melodie memorabili si gonfiano e la catastrofe di entrambi i film del Padrino ti travolge come una tempesta. Molto probabilmente nessun personaggio mostra la frase “il potere logora” più di Michael Corleone. Attraverso 2 film, vediamo come la sua crescita come mafioso sia direttamente correlata alla sua discendenza familiare. Entrambi i film sono opere d’arte, tuttavia Il Padrino II occupa la primissima posizione per la sua straordinaria messa in scena sul mondo della mafia.
Chinatown (1974)
“Chinatown” è un film del 1974 diretto da Roman Polanski e scritto da Robert Towne. La pellicola è considerata un classico del genere noir e viene spesso inserita nella lista dei migliori film di tutti i tempi.
La trama segue le indagini del detective privato Jake Gittes (interpretato da Jack Nicholson) su un complesso caso di corruzione e intrighi che coinvolgono l’approvvigionamento d’acqua della città di Los Angeles durante gli anni ’30. Gittes viene ingaggiato da una donna che si fa chiamare Evelyn Mulwray (interpretata da Faye Dunaway) per indagare sulla sua presunta infedeltà, ma presto si ritrova coinvolto in una rete di bugie e segreti pericolosi.
“Chinatown” è stato accolto molto positivamente dalla critica e ha vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale. La pellicola è nota per la sua interpretazione ambigua della morale e della giustizia, nonché per il suo stile cinematografico ispirato ai film noir classici degli anni ’40 e ’50. Il film ha anche influenzato molte opere successive, in particolare nella narrativa neo-noir. Se sei appassionato di film noir o di gialli classici, è un film da non perdere.
La conversazione (1974)
È un film del 1974 scritto e diretto da Francis Ford Coppola. Il film è un thriller psicologico che segue le vicende di Harry Caul, interpretato da Gene Hackman, un esperto di sorveglianza elettronica che viene ingaggiato per registrare la conversazione di una coppia misteriosa. La registrazione sembra essere un semplice lavoro, ma presto si rivela molto più complessa e pericolosa di quanto Harry avesse mai immaginato.
Il film è stato acclamato dalla critica per la sua trama intrigante, la regia di Coppola e la performance di Gene Hackman. Il cast del film include anche John Cazale, Allen Garfield, Cindy Williams e Frederic Forrest. Il film è stato nominato a tre Premi Oscar, tra cui Miglior Film, Miglior Sceneggiatura Originale e Miglior Montaggio, vincendo quest’ultimo.
Il film è considerato un capolavoro del cinema americano degli anni ’70 e uno dei migliori film di Coppola. È stato anche citato come una delle maggiori influenze del regista Quentin Tarantino per il suo stile di narrazione non lineare e la costruzione della tensione.
Il film esplora temi come la privacy, la tecnologia, la paranoica e la solitudine, mantenendo lo spettatore sul bordo del sedile fino alla sorprendente conclusione. “La conversazione” è un’opera di rara bellezza e profondità, che continua ad avere un forte impatto sul cinema e sulla cultura popolare.
Vestito per uccidere (1980)
E’ un film thriller sensuale americano del 1980 scritto e diretto da Brian De Palma. Interpretato da Michael Caine, Angie Dickinson, Nancy Allen e Keith Gordon, il film illustra gli eventi che hanno portato all’omicidio di una casalinga di New York City (Dickinson) prima di incontrare una prostituta (Allen) che è testimone del delitto. Include numerosi riferimenti al film Psycho di Alfred Hitchcock del 1960. Lanciato nel luglio 1980, Dressed to Kill è stato un successo in biglietteria negli Stati Uniti, guadagnando oltre $ 30 milioni. Ha ottenuto valutazioni per lo più positive ed è stato definito il primo meraviglioso film americano degli anni ’80. Dickinson ha vinto il Saturn Award come migliore attrice per la sua interpretazione. Allen ha ottenuto sia un’elezione al Golden Globe Award come New Star of the Year, sia al Golden Raspberry Award per la peggiore attrice.
La casalinga sessualmente frustrata Kate Miller sta andando a sessioni di trattamento con lo psicoanalista di New York City, il dottor Robert Elliott. Durante una consultazione, Kate cerca di sedurlo, ma Elliott rifiuta, dicendo che metterebbe in pericolo la sua felice relazione coniugale. Kate va da sola al Metropolitan Museum of Art dove all’improvviso flirta con una strana persona sconosciuta. Kate e lo sconosciuto si seguono a vicenda nella galleria finché alla fine finiscono fuori, dove Kate lo raggiunge in un taxi. Molto probabilmente vanno a casa sua e fanno l’amore.
Videodrome (1983)
Videodrome è un film di mistero e horror di fantascienza canadese del 1983 scritto e diretto da David Cronenberg e interpretato da James Woods, Sonja Smits e Debbie Harry. Max Renn è il capo di CIVIC-TV, una misteriosa emittente televisiva di Toronto. Harlan, l’automobilista di CIVIC-TV, fa conoscere a Max Videodrome, un programma senza trama trasmesso dalla Malesia che mostra persone gravemente ferite e persino uccise. Credendo che questo sia il futuro della televisione, Max ordina ad Harlan di iniziare a utilizzare il programma senza licenza.
Videodrome è stato il primo film di Cronenberg ad ottenere il supporto di uno studio di Hollywood. Con il budget più alto dei suoi film precedenti, il film è stato un fallimento in biglietteria, recuperando solo $ 2,1 milioni da un piano di budget di $ 5,9 milioni. Attualmente è considerato un classico di culto, indicato come uno dei migliori di Cronenberg, oltre a un esempio cruciale di body horror e fantascienza.
Velluto blu (1986)
Blue Velvet è un film di mistero e thriller americano del 1986 scritto e diretto da David Lynch. Il film è interpretato da Kyle MacLachlan, Isabella Rossellini, Dennis Hopper e Laura Dern, e prende il nome dall’omonima canzone del 1951. Il film racconta di un giovane studente universitario che, tornando a casa per visitare il padre malato, trova in un campo un orecchio umano reciso. L’orecchio poi lo porta a scoprire una cospirazione criminale e ad avere una relazione romantica con un cantante in difficoltà.
Omicidio a luci rosse (1984)
È un film thriller erotico americano del 1984 diretto , co-scritto e prodotto da Brian De Palma. Nel cast Craig Wasson, Gregg Henry, Melanie Griffith e Deborah Shelton. Il film è un tributo ai film degli anni ’50 di Alfred Hitchcock, in particolare La finestra sul cortile, Vertigo e Dial M for Murder, prendendo trame e temi come il voyeurismo. Al momento del suo lancio, il film ha ottenuto un caloroso successo al botteghino e recensioni contrastanti, e il ruolo di Melanie Griffith ha guadagnato apprezzamento e le ha portato un’elezione al Golden Globe. Attualmente è considerato un film cult.
La star di b movie Jake Scully ha recentemente abbandonato il suo ruolo di vampiro in un film spaventoso a basso budget dopo che la sua claustrofobia ne ha ostacolato la performance. Dopo essere tornato a casa scopre che la moglie lo tradisce, si separa da lei e rimane anche senza casa. Durante un corso di tecnica di recitazione, dove incontra Sam Bouchard, a cui Scully rivela le sue preoccupazioni e gli anni dell’infanzia, fonte della sua claustrofobia. Scully trova un posto dove stare: il ricco amico di Sam ha intrapreso un viaggio in Europa e ha anche bisogno di una guardiano per la sua casa ultramoderna sulle colline di Hollywood.
C’era una volta in America (1984)
Once upon a time in America è tra i film più grandiosi mai realizzati. È stato l’ultimo film della carriera di Sergio Leone, nonché l’unico film che ha terminato negli ultimi tredici anni della sua vita.
Inizialmente desiderava che il film fosse diviso in 2 lungometraggi di tre ore, ma lo studio lo ha informato che doveva essere ridotto in un solo film. Leone ha montato fino a 269 minuti, ma lo studio non era soddisfatto dei suoi sforzi per ridurlo. Ha concesso una versione di 229 minuti, ma la versione americana è stata ulteriormente ridotta senza la sua approvazione a 139 minuti.
Il risultato dei tagli è stata una complicazione tra i mercati target. Solo nel 2012 la versione di 255 minuti riportata è stata resa disponibile al pubblico. Alcuni dei contenuti sono molto pesanti e spingono ai limiti, anche per un film di gangster. La versione completa di C’era una volta in America è uno dei migliori film di gangster di tutti i tempi.
Gli intoccabili (1987)
Interpretato da attori incredibili e diretto da Brian De Palma, Gli intoccabili è tra i film di gangster più famosi mai realizzati. Kevin Costner, Sean Connery e Robert De Niro ci regalano interpretazioni straordinarie. Gli intoccabili è un film di crimine dell’era del proibizionismo che mescola in modo fantastico dramma, poliziesco e thriller.
La regia, nonostante si tratti di un film hollywoodiano ad alto budget con molti elementi classici, è a tratti pura avanguardia: De Palma inventa una delle più memorabili sparatorie della storia del cinema nella sequenza finale alla stazione di Chicago, alternando rallenty e movimenti di macchina iperbolici. Non a caso per questa scena il regista è stato più volte definito genio balistico.
Quei bravi ragazzi (1990)
Quei bravi ragazzi è uno dei grandi capolavori del cinema di mafia. Martin Scorsese ha utilizzato un adattamento del romanzo Wiseguy di Nicholas Pillegi per la sceneggiatura del film. Lo stile del regista adrenalinico e spettacolare esplode in questo film con continui fuochi d’artificio. Tante sono le scene memorabili e il contrappunto tra canzoni romantiche e violenza è un’invenzione eccezionale.
Il film inizia con Liotta come narratore che afferma “per quanto posso tenere a mente, ho sempre desiderato essere un gangster”. Da lì, il film ti porta in un’avventura nel mondo della mafia italiana a Brooklyn e, a metà visione, molto probabilmente desideri essere tu stesso un mafioso. C’è sesso, droga e dipendenze in abbondanza. Alla fine del film, Scorsese si sbarazza della visione attraente dei gangster e mostra il suo personaggio principale con qualcosa che ogni gangster detesta: un topo intrappolato.
Twin Peaks: Fuoco cammina con me (1992)
È un film del 1992 diretto da David Lynch, che fa parte dell’universo narrativo della celebre serie televisiva “Twin Peaks”. Il film è stato distribuito tra la seconda e la terza stagione della serie televisiva, e funge da prequel alla vicenda narrata nella serie.
La trama del film si concentra sulla figura dell’agente dell’FBI Chester Desmond, inviato nella cittadina di Twin Peaks per indagare sull’omicidio di Teresa Banks, una giovane donna che presentava diverse somiglianze con Laura Palmer, la vittima principale della serie televisiva. Durante le indagini, Desmond si imbatte in una serie di strani indizi che lo portano a scoprire la presenza di forze sovrannaturali nella città, che sembrano essere legate all’omicidio di Teresa.
Il film si sofferma in particolare sulla figura di Laura Palmer, mostrando alcuni momenti della sua vita precedenti alla sua morte, che vengono approfonditi e analizzati in modo più dettagliato rispetto alla serie televisiva. In particolare, vengono esplorati alcuni aspetti della vita di Laura che non erano stati affrontati nella serie televisiva, come ad esempio la sua relazione con Bobby Briggs e la sua lotta contro il suo abusivo padre.
Il film è stato accolto in modo controverso dalla critica e dal pubblico al momento della sua uscita, ma nel corso degli anni ha acquisito uno status di culto, soprattutto tra i fan della serie televisiva. Il film è noto per la sua atmosfera onirica e surreale, tipica dello stile di David Lynch, e per le sue tematiche complesse e misteriose, che hanno contribuito a fare di “Twin Peaks” una delle serie televisive più amate e influenti degli anni ’90.
Fargo (1996)
Avendo realizzato il neo-noir più tradizionale con il loro debutto, Blood Simple, i fratelli Coen hanno optato per una versione più sovversiva con Fargo. La storia coinvolge un venditore di automobili mite che assume due uomini per rapire sua moglie. La sua speranza è che il riscatto di suo padre possa essere destinato a riparare alcuni dei suoi problemi di denaro. Certamente, lo scenario si inasprisce e la poliziotta Marge Gunderson (un’eccellente Frances McDormand), che è incinta, è pronta per indagare.
Scambiando le immagini standard intrise di ombre del sottogenere per ampi tratti dei paesaggi innevati del Midwest, i Coen adottano un’impostazione noir convenzionale, lo collocano in un’impostazione non convenzionale e sovrappongono le indagini sotto uno strato di cortesia del Midwest. Il risultato è una commedia nera diabolicamente creativa che si è rivelata essere l’esplosione dei Coen.
L.A. Confidential (1997)
“L.A. Confidential” è un film del 1997 diretto da Curtis Hanson e basato sull’omonimo romanzo di James Ellroy. Il film è un thriller neo-noir ambientato a Los Angeles negli anni ’50, ed è considerato uno dei migliori film del genere.
La trama segue tre poliziotti, interpretati da Kevin Spacey, Russell Crowe e Guy Pearce, che indagano su una serie di omicidi legati alla corruzione nella polizia e alla malavita organizzata. Mentre cercano di risolvere il caso, i tre personaggi si scontrano con i loro limiti personali e con l’oscura realtà di Los Angeles.
Il film è stato ampiamente elogiato dalla critica per la sua regia, la sceneggiatura, le interpretazioni degli attori e l’ambientazione accurata dell’epoca. Ha ricevuto nove nomination agli Academy Awards, vincendone due per la miglior sceneggiatura non originale e la miglior attrice non protagonista (Kim Basinger).
“L.A. Confidential” è un film complesso e coinvolgente che offre uno sguardo affascinante sulla città di Los Angeles negli anni ’50, mentre esplora temi universali come la corruzione, la vendetta e l’etica professionale. È un film da vedere per gli appassionati del genere neo-noir e del cinema in generale.
Eyes Wide Shut (1999)
“Eyes Wide Shut” è un film drammatico del 1999 diretto da Stanley Kubrick e interpretato da Tom Cruise e Nicole Kidman.
la trama di “Eyes Wide Shut” segue il personaggio di Bill Harford, interpretato da Tom Cruise, che è sposato con Alice (interpretata da Nicole Kidman). Dopo che Alice confessa la sua fantasia sessuale a Bill durante una serata con gli amici, Bill inizia a diventare ossessionato dall’idea della infedeltà e decide di intraprendere un viaggio notturno per esplorare la sua propria sessualità.
Nel corso della sua esplorazione, Bill viene a conoscenza di una società segreta che organizza feste a tema sessuale esclusive, e decide di partecipare a una di queste feste in incognito. Durante la festa, Bill viene messo alla prova e minacciato da un gruppo di membri misteriosi della società che lo accusano di aver violato le regole.
Bill inizia quindi a indagare sulla società segreta e scopre un mondo oscuro e pericoloso di segreti, misteri e potere. Mentre cerca di uscire dalla società, Bill viene messo in pericolo e deve lottare per la sua vita e la sua integrità mentale.
Il film è stato acclamato dalla critica per la sua regia e la sua fotografia, ma ha anche suscitato controversie per la sua rappresentazione della sessualità e della religione. Nel complesso, “Eyes Wide Shut” è considerato uno dei più grandi film di Kubrick e uno dei più importanti film della sua carriera.
Mulholland Drive (2001)
“Mulholland Drive” è un film del 2001 diretto da David Lynch. È un film di genere neo-noir che si sviluppa attorno a due personaggi principali, Betty Elms (interpretata da Naomi Watts) e Rita (interpretata da Laura Harring), che si incontrano in seguito a un incidente d’auto sulla Mulholland Drive a Los Angeles.
La trama di “Mulholland Drive” è complessa e onirica, e può essere difficile da riassumere in poche parole. La storia inizia con l’incontro tra Betty Elms, una giovane attrice che viene a Los Angeles per realizzare il suo sogno di diventare una star del cinema, e Rita, una donna che ha perso la memoria a seguito di un incidente d’auto sulla Mulholland Drive. Insieme, le due donne iniziano a indagare sul passato di Rita, svelando una serie di misteri e intrighi che coinvolgono alcuni personaggi bizzarri e pericolosi.
Nel corso del film, assistiamo a numerose scene oniriche e surreali che mettono in discussione la realtà e la logica della trama. Ad esempio, ci sono scene in cui personaggi mutano improvvisamente il loro aspetto o comportamento, o in cui situazioni apparentemente normali diventano all’improvviso inquietanti e inspiegabili.
“Mulholland Drive” è stato acclamato dalla critica per la sua direzione, il suo cast, la sua fotografia e la sua colonna sonora, ed è considerato un classico del cinema contemporaneo. Tuttavia, è anche noto per essere un film difficile da decifrare e interpretare, e il suo significato e la sua trama sono stati oggetto di molte interpretazioni e teorie diverse.
Classificato come thriller psicologico, Mulholland Drive ha fatto vincere a Lynch il premio per la migliore regia al Festival di Cannes del 2001, condividendo il premio con Joel Coen per L’uomo che non c’era. Lynch ha anche avito un’elezione all’Oscar per il miglior regista. Il film ha migliorato notevolmente la carriera hollywoodiano di Watts ed è stato anche l’ultimo lungometraggio con protagonista l’attrice Ann Miller. Mulholland Drive è comunemente considerato uno dei migliori lavori di Lynch e anche uno dei migliori film di sempre.
Una vita migliore (2007)
Il protagonista del film Una vita migliore è Andrea Casadei, giovane investigatore specializzato in intercettazioni audio, vive a Roma, una città filmata dal regista Fabio del Greco in un bianco e nero cupo e pieno di ombre. Andrea, interpretato dallo stesso Fabio del Greco, accetta lavori su commissione da mariti traditi dalle mogli, o da madri che vogliono scoprire cosa fanno i propri figli fuori casa. Ma quello che lo affascina davvero delle intercettazioni audio e carpire i segreti delle persone, ascoltare per caso conversazioni in un bar, farsi un’idea di quello che anima i sentimenti e i pensieri della gente. Il film centra un tema fondamentale del mondo in cui viviamo: la mancanza di amore. I valori propagandati dai mass media e dalla politica occidentale sono contro l’amore. Raccontano alle persone che non esiste o suggeriscono il messaggio che è meglio evitarlo. Il successo e la bellezza esteriore, il potere sono invece valori che sono spacciati come fondamentali. La figura misteriosa e tormentata di Marina si riflette in una Roma cupa e senza anima.
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Non è un paese per vecchi (2007)
È un film del 2007 diretto dai fratelli Joel ed Ethan Coen e basato sul romanzo omonimo di Cormac McCarthy. Il film ha vinto quattro premi Oscar, tra cui quello per il miglior film.
La trama segue Llewelyn Moss (interpretato da Josh Brolin), un cacciatore texano che scopre un carico di eroina e una borsa piena di denaro in un luogo dove si è appena svolto uno scontro a fuoco tra narcotrafficanti. Moss decide di prendere il denaro, ma viene inseguito da un assassino implacabile di nome Anton Chigurh (interpretato da Javier Bardem), che ha il compito di recuperare la borsa.
Il film è ambientato in un’atmosfera cupa e violenta, tipica del western americano, ma con una forte componente psicologica. Il personaggio di Chigurh è particolarmente interessante, in quanto rappresenta il male assoluto e il caos che governa il mondo.
Il film ha ricevuto ampi consensi da parte della critica per la sua regia, la fotografia, la sceneggiatura e le interpretazioni degli attori. In particolare, Javier Bardem è stato lodato per la sua performance come Chigurh, che gli ha valso un Oscar come miglior attore non protagonista. È considerato uno dei migliori film del decennio.
Passion (2010)
È un film thriller erotico del 2012 scritto e diretto da Brian De Palma, con Rachel McAdams e Noomi Rapace. È un remake in lingua inglese del film thriller di Alain Corneau del 2010 Love Crime, con la storia notevolmente modificata. Il film è stato scelto per la competizione per il Leone d’Oro alla 69a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Christine, una dirigente di marketing americana che opera in Germania, sta collaborando con la sua protetta Isabelle a una campagna di marketing per un cellulare nuovo. Isabelle, che sta segretamente incontrando Dirk, il fidanzato di Christine, ha un’ottima idea pubblicitaria. Isabelle è gelosa, ma si riappacifica con Christine quando condivide con lei la storia di come è morto suo fratello quando Christine lo afferma come suo. Su sollecitazione del suo aiutante Dani, Isabelle pubblica una versione della sua pubblicità su Internet, dove diventa virale. Christine giura vendetta, prendendola in giro con un sex tape che Isabelle aveva realizzato con Dirk. Dopo che Isabelle, sconvolta dall’accaduto, ha avuto un incidente con la sua automobile nel parcheggio dell’azienda, Christine condivide il video sulla sicurezza con il resto dell’azienda, mettendo in imbarazzo Isabelle che cade in depressione clinica.
Il cigno nero (2010)
La storia si concentra su una produzione del balletto Il lago dei cigni di Tchaikovsky da parte della compagnia del New York City Ballet. Lo spettacolo prevede che una ballerina interpreti l’innocente e delicato White Swan, per il quale la ballerina professionista Nina Sayers (Portman) si adatta perfettamente, oltre all’oscuro e anche sensuale Black Swan, che sono qualità meglio incarnate dalla rivale Lily (Kunis). Nina è sconcertata da una sensazione di immenso stress quando scopre di portare a termine il proprio dovere, facendole perdere il senso della realtà e cadere nella follia.
Nina Sayers è una giovane donna che vive con la madre iperprotettiva, Erica, un’ex ballerina, e balla con una compagnia di New York City. Nina fa un’audizione per i ruoli e fa una prova impeccabile nei panni di Odette, ma non riesce a interpretare Odile. Nina chiede a Thomas di rivalutare il suo ruolo. Quando lui la bacia con la forza, lei lo morde e scappa dal suo posto di lavoro.
Più tardi quel giorno, Nina vede la lista di controllo del cast e scopre con sopresa di aver ricevuto i ruoli principali. A un gala che celebra il nuovo spettacolo, una Beth ubriaca l’accusa di aver fornito favori sessuali a Thomas in cambio del ruolo. Thomas crede che Beth stesse tentando il suicidio. Nina vede Beth dopo un incidente in ospedale e vede anche che le sue gambe sono state gravemente ferite, il che implica che sicuramente non avrà più la capacità di esibirsi come ballerina.
La sceneggiatura è stata scritta da Mark Heyman, John McLaughlin e Andres Heinz, basata su una storia iniziale di Heinz. Il film è interpretato da Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey e anche Winona Ryder. Il regista ha considerato Black Swan un pezzo da accompagnamento al suo film del 2008 The Wrestler, con entrambi i film che raccontano di performance impegnative per diversi tipi di arte. Portman e Kunis si sono formati in danza classica per diversi mesi prima dell’inizio delle riprese.
Shutter Island (2010)
“Shutter Island” è un film del 2010 diretto da Martin Scorsese e basato sul romanzo omonimo di Dennis Lehane. La trama segue i due investigatori federali Teddy Daniels (interpretato da Leonardo DiCaprio) e Chuck Aule (interpretato da Mark Ruffalo) che sono stati incaricati di indagare sulla scomparsa di una paziente criminale dalla clinica psichiatrica di Shutter Island.
La clinica, situata su un’isola al largo della costa del Massachusetts, è nota per i suoi metodi brutali e controversi, che includono la lobotomia e l’uso di droghe sperimentali. Mentre Teddy e Chuck indagano sulla scomparsa della paziente, si imbattono in una serie di indizi e segreti che li portano a dubitare delle motivazioni del personale della clinica e della stessa natura dell’isola.
Con il passare del tempo, Teddy comincia a essere tormentato da flashback traumatici della sua vita personale, il che rende sempre più difficile per lui distinguere la realtà dalla finzione. La trama si dipana quindi in una serie di colpi di scena e rivelazioni, culminando in un finale sorprendente che lascia lo spettatore con molti dubbi e domande.
Il film è stato accolto positivamente dalla critica e ha incassato oltre 290 milioni di dollari in tutto il mondo. La performance di DiCaprio è stata particolarmente apprezzata e il film ha ricevuto numerosi premi e nomination. “Shutter Island” è un thriller psicologico intenso e complesso che tiene lo spettatore sul filo del rasoio fino alla fine.
Babycall (2011)
Anna e suo figlio di 8 anni Anders fuggono da un tragico passato famigliare: il padre del bambino è un uomo violento e pericoloso. Si trasferiscono in una casa segreta e Anna compra un babycall per tenere sotto controllo Anders mentre dorme. Una notte Anna si sveglia di soprassalto: dalla camera di Anders provengono dei rumori, sembra stia avvenendo un omicidio.
Noomi Rapace interpreta con bravura un personaggio inquieto e ossessionato del controllo in questo intrigante thriller psicologico. Una donna che non sorride mai, ombrosa, che cerca di salvare il suo fragile equilibrio mentale. Storia d’amore, maternità e violenza, tra grigi esterni cittadini e interni claustrofobici.
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Gone Girl (2014)
Gone Girl è un film di mistero e thriller psicologico americano del 2014 diretto da David Fincher e scritto da Gillian Flynn, basato sul suo libro del 2012 con lo stesso nome. Ambientata nel Missouri, la storia è un mistero che segue gli eventi che circondano Nick Dunne (interpretato da Ben Affleck), che finisce per essere il principale sospettato dell’inaspettata scomparsa di sua moglie, Amy (Rosamund Pike). Il film è interpretato anche da Neil Patrick Harris e Tyler Perry. Gone Girl è stato presentato in anteprima come film di apertura al 52esimo New York Film Festival. È stato un successo commerciale e importante, guadagnando $ 369 milioni in tutto il mondo contro un piano di spesa di $ 61 milioni, diventando il film di Fincher con il maggior incasso.
Oltre la nebbia (2017)
Una settimana prima di Pasqua un grande attore scompare dal set dove si gira un film storico. Un investigatore privato viene discretamente incaricato del fatto. Fin dall’inizio egli prova l’inquietante percezione di essere in qualche modo coinvolto nelle vicende trascorse dello scomparso. I luoghi, tra cui un’ex fabbrica di cioccolato, dove anni prima una bambina era morta in circostanze misteriose, sono intrisi di segni esoterici.
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Mio figlio (2017)
Julien è sempre in viaggio per lavoro. Le sue continue assenze da casa e l’incapacità di occuparsi di suo figlio Mathys hanno distrutto il suo matrimonio con Marie. Mentre si trova in Francia riceve un’inquietante chiamata dalla sua ex moglie: il loro bambino, che ora ha sette anni, è scomparso mentre faceva un campeggio sulle Alpi. Julien raggiunge subito il luogo della scomparsa e inizia con grande tenacia e determinazione a cercare suo figlio, indagando personalmente.
Partendo da uno spunto narrativo ben consolidato nel genere thriller, Mio figlio del regista francese Christian Carion è un film da non perdere soprattutto per lo stile con cui è stato girato. Concepito fin dall’inizio come un film da realizzare quasi in tempo reale, nell’arco di 6 giorni di riprese, il regista utilizza con il suo attore protagonista Guillaume Canet un metodo di improvvisazione radicale.
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L’affido – una storia di violenza (2017)
Miriam Besson e Antoine Besson sono una coppia divorziata. Hanno una figlia che sta per compiere diciotto anni, Joséphine, e un figlio di undici anni, Julien. Miriam vuole tenere il figlio più piccolo lontano da suo padre, che lei accusa di essere un uomo violento. Chiede l’affidamento esclusivo di Julien: il bambino è traumatizzato non vuole più rivedere il padre.
In L’affido – una storia di violenza Xavier Legrand racconta i personaggi con grande umanità. Una vicenda drammatica in cui il piccolo Julien è destinato a perdere l’ingenuità della sua fanciullezza in una battaglia di sopravvivenza. Il film, girato con una stile sobrio ed intimista, mette in luce una visione amara e senza speranza della natura umana, con gli uomini che pur di sfuggire alla solitudine ed al fallimento, diventano persecutori violenti e assassini.
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Slow Life (2021)
Lino Stella prende un periodo di ferie dal suo alienante lavoro per dedicarsi al relax e alla sua passione: disegnare fumetti. Ma non ha previsto certi elementi di disturbo: l’invadente amministratrice del palazzo dove vive, il postino che consegna multe e cartelle esattoriali pazze, una vigilessa prepotente, un agente immobiliare molto intraprendente, la vecchia signora del piano di sotto che alleva la colonia felina del condominio. Questi personaggi renderanno la sua vacanza un inferno.
Un film indipendente anarchico e ambizioso, del regista Fabio del Greco. In Slow life vengono trattati temi importanti della quotidianità di ogni cittadino: lo Stato e la burocrazia che diventano spietati oppressori, il meccanismo di interazione sociale che si trasforma in una trappola, le proprie passioni e la creatività che vengono soffocate. Un film thriller, con sfumature di commedia nera, dramma e grottesco, da non perdere.
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Casa occupata (2021)
Una grande stanza, un pianista solitario, una misteriosa presenza e il mondo fuori, entro strade solitarie, attorno a una piscina, lungo un fiume, sempre lei, ancora lei. Vacui ricordi di una storia d’amore. Un assiduo gioco di specchi attende l’uomo, quando a bussare alla sua porta sarà una strana donna fin troppo somigliante all’anima che dimora nella sua casa. Un’opera poetica dalla struttura linearmente intellegibile che si rifà all’immaginario dei film gotico-romantici, della vita oltre la morte e dell’amore oltre ogni concreto ostacolo al vivere, con al centro il suo indissolubile mistero e la caducità dell’amore terreno.
The Dark Web (2022)
Un avvincente cortometraggio thriller drammatico di Andres Di Bono prodotto negli Stati Uniti nel 2022. Un padre disperato esplora le profondità del famigerato Dark Web per trovare un nuovo cuore per il figlio malato che sembra avere ormai i giorni contati. Di fronte alla perdita della sua famiglia e forse di più, deve rispondere alla domanda: “Fino a che punto è disposto ad andare?”. Un thriller serrato e condensato in un film breve che racconta una vicenda che mette seriamente a dura prova il personaggio protagonista, un padre lasciato solo a fare i conti con le proprie risorse interiori e che non riceve nessun aiuto dal mondo “legale” che lo circonda. Fino a che punto è possibile affidarsi al mondo illegale del dark web? Che cosa succede quando ci troviamo di fronte ad un bivio che può significare vita o morte? C’è un punto in cui si è chiamati a scommettere tutto quello che si ha, e anche di più, su un unico giro di roulette, e per farlo serve un coraggio enorme.