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La belva dell’autostrada

Indice dei contenuti

“La belva dell’autostrada” è un film thriller del 1953 diretto da Ida Lupino, una delle poche registe donne attive nell’industria cinematografica dell’epoca. È considerato uno dei primi film noir ad essere diretto da una donna.

La trama del film si basa su una storia vera e segue due amici, Roy Collins (interpretato da Edmond O’Brien) e Gilbert Bowen (interpretato da Frank Lovejoy), che partono per una gita di pesca in Messico. Lungo la strada, prendono a bordo un autostoppista, Emmett Myers (interpretato da William Talman), ignari del fatto che sia un pericoloso assassino ricercato dalla polizia.

Myers tiene in ostaggio i due uomini e li costringe a guidare attraverso il deserto messicano mentre cerca di sfuggire alla cattura delle autorità. Durante il viaggio, i protagonisti cercano disperatamente di trovare un modo per salvarsi e liberarsi dal pericoloso psicopatico.

Il film è noto per la sua tensione costante e per l’interpretazione di Talman nel ruolo dell’autostoppista psicopatico. Lupino crea un’atmosfera claustrofobica e di suspense attraverso la regia, concentrandosi sulle espressioni facciali e sulle dinamiche tra i personaggi principali. “La belva dell’autostrada” è un film che si distingue per l’assenza di scene romantiche o sottotrame, concentrando l’attenzione sulla pura tensione e sullo scontro tra i personaggi.

Il film ricevette recensioni positive dalla critica al momento della sua uscita, che elogiavano in particolare l’interpretazione di Talman e la regia di Lupino. È considerato uno dei classici del genere noir degli anni ’50 e rappresenta uno dei contributi significativi di Ida Lupino al cinema. Nel 1998, è stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry degli Stati Uniti per essere “culturalmente, storicamente o esteticamente significativo”.

“La belva dell’autostrada” è un thriller avvincente che offre un’esperienza di visione intensa e mozzafiato, evidenziando il talento di Ida Lupino e la sua abilità nel dirigere film di genere.

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Trama

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La trama di “La belva dell’autostrada” ruota attorno a due amici, Roy Collins e Gilbert Bowen, che partono per una gita di pesca in Messico. Lungo la strada, decidono di prendere a bordo un autostoppista per tenersi compagnia durante il viaggio. Tuttavia, si rendono presto conto che l’autostoppista, Emmett Myers, è un pericoloso assassino ricercato.

Myers tiene in ostaggio i due uomini e li costringe a guidare attraverso il deserto messicano mentre cerca di sfuggire alla cattura delle autorità. Roy e Gilbert si trovano intrappolati in una situazione estremamente pericolosa, costretti a obbedire ai capricci del loro carceriere per salvare le loro vite.

Nel corso del viaggio, Myers dimostra la sua spietatezza e instabilità psicologica, minacciando Roy e Gilbert in vari modi. I due amici cercano disperatamente di trovare un modo per scappare e mettersi in salvo, mentre la tensione e la paranoia aumentano costantemente.

La trama si sviluppa attraverso gli scontri psicologici tra i personaggi principali e le sfide che devono affrontare per cercare di sopravvivere. Roy e Gilbert devono mettere da parte le loro differenze e lavorare insieme per cercare di trovare un modo per neutralizzare l’autostoppista e fuggire dalla sua presa mortale.

“La belva dell’autostrada” è un thriller avvincente che mette in scena una lotta per la sopravvivenza in un ambiente ostile e pericoloso. La trama si basa sulla tensione costante e sulle dinamiche tra i personaggi, offrendo una narrazione avvincente che tiene gli spettatori con il fiato sospeso fino alla fine.

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Personaggi del film

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“La belva dell’autostrada” presenta un numero limitato di personaggi principali, focalizzandosi principalmente sui tre protagonisti principali:

Emmett Myers (interpretato da William Talman): Emmett Myers è l’autostoppista psicopatico che prende in ostaggio Roy e Gilbert. È un pericoloso assassino ricercato dalla polizia e dimostra una spietatezza e una brutalità senza pietà. Myers è un personaggio freddo, calcolatore e imprevedibile, che crea una costante tensione nel film.

Roy Collins (interpretato da Edmond O’Brien): Roy Collins è uno dei due amici che partono per la gita di pesca. Dopo essere stato preso in ostaggio da Myers, Roy cerca di mantenere la calma e trovare un modo per sopravvivere insieme a Gilbert. È un personaggio coraggioso e determinato, che deve affrontare le proprie paure per superare la minaccia di Myers.

Gilbert Bowen (interpretato da Frank Lovejoy): Gilbert Bowen è l’altro amico di Roy coinvolto nell’incidente con l’autostoppista. Inizialmente più riluttante e spaventato, Gilbert si dimostra un alleato affidabile per Roy durante il loro terribile viaggio. Mentre cerca di affrontare la situazione, Gilbert affronta la sua paura e sviluppa una maggiore resilienza.

Altri personaggi nel film includono alcuni personaggi minori come gli abitanti locali messicani e le autorità di polizia che cercano di catturare Myers. Tuttavia, il focus principale è sul triangolo di tensione tra Myers, Roy e Gilbert, e sulle dinamiche psicologiche che si sviluppano tra di loro durante l’odissea nel deserto.

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Produzione

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“La belva dell’autostrada” è un film del 1953 diretto da Ida Lupino, che è anche stata coinvolta nella produzione del film. Lupino è stata una delle poche registe donne attive nell’industria cinematografica dell’epoca e ha contribuito a portare avanti tematiche innovative e audaci nei suoi film.

Il film è stato prodotto dalla The Filmakers, una casa di produzione indipendente fondata da Ida Lupino e il suo marito, Collier Young. La The Filmakers era nota per la produzione di film a basso budget che affrontavano tematiche socialmente rilevanti e spesso controversi.

“La belva dell’autostrada” è stato girato principalmente in Messico, che ha contribuito a creare l’atmosfera isolata e desolata del deserto in cui si svolge gran parte della trama. La produzione del film si è concentrata sull’utilizzo di location realistiche e sulla creazione di una tensione palpabile attraverso la cinematografia e la regia di Lupino.

La scelta del cast è stata fondamentale per il successo del film. William Talman è stato scelto per il ruolo dell’autostoppista psicopatico, Emmett Myers, e ha offerto una performance memorabile che ha contribuito a rendere il personaggio ancora più inquietante. Edmond O’Brien e Frank Lovejoy hanno interpretato rispettivamente i ruoli di Roy Collins e Gilbert Bowen, i due amici presi in ostaggio da Myers.

“La belva dell’autostrada” è stato accolto positivamente dalla critica al momento della sua uscita, che ha elogiato in particolare l’interpretazione di Talman e la regia di Lupino. Il film è considerato un classico del genere noir degli anni ’50 e rappresenta uno dei contributi significativi di Ida Lupino al cinema.

La produzione indipendente di “La belva dell’autostrada” ha dimostrato l’abilità di Lupino nel lavorare con risorse limitate e creare un’esperienza cinematografica coinvolgente nonostante il budget ridotto.

Distribuzione e accoglienza 

“La belva dell’autostrada” è stato distribuito nei cinema il 16 aprile 1953 dalla RKO Radio Pictures. Il film ha ricevuto una buona accoglienza dalla critica e ha avuto un impatto significativo sul pubblico.

La performance di William Talman nel ruolo dell’autostoppista psicopatico è stata particolarmente elogiata, riconosciuta come una delle sue migliori interpretazioni. La regia di Ida Lupino è stata apprezzata per la sua capacità di creare tensione e suspense, mantenendo gli spettatori sul bordo della loro poltrona per tutta la durata del film.

Dal punto di vista della critica, “La belva dell’autostrada” è stato considerato un successo. È stato apprezzato per il suo stile visivo, la trama coinvolgente e l’intensa atmosfera che Ida Lupino è stata in grado di creare. Il film è stato riconosciuto come un notevole esempio di film noir degli anni ’50 e ha consolidato la reputazione di Lupino come regista talentuosa e innovativa.

La ricezione del pubblico è stata anche positiva, con “La belva dell’autostrada” che ha riscosso un discreto successo al botteghino. Il film ha contribuito a consolidare il genere del thriller psicologico e ha aperto la strada a futuri film con trame simili.

Negli anni successivi, “La belva dell’autostrada” ha continuato a guadagnare apprezzamento e rispetto come uno dei classici del genere noir. Nel 1998, è stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry degli Stati Uniti per la sua rilevanza culturale, storica ed estetica.

Complessivamente, “La belva dell’autostrada” è stato un successo critico e commerciale, contribuendo alla fama di Ida Lupino come regista audace e innovativa e lasciando un’impronta duratura nel panorama cinematografico.

Stile

Lo stile di “La belva dell’autostrada” riflette le caratteristiche distintive del genere noir degli anni ’50, con elementi visivi e narrativi che contribuiscono a creare un’atmosfera cupa e intensa.

Dal punto di vista visivo, il film sfrutta le tecniche tipiche del genere noir, come l’uso di ombre, luci contrastanti e composizioni visive suggestive. La cinematografia di Nicholas Musuraca cattura magistralmente l’ambiente desertico e disperato in cui si svolge gran parte della trama, creando un senso di claustrofobia e isolamento.

La regia di Ida Lupino si concentra sull’esplorazione delle dinamiche psicologiche dei personaggi. Lupino utilizza primariamente inquadrature ravvicinate per mettere in risalto le espressioni facciali e le tensioni emotive dei protagonisti. Questa scelta contribuisce a intensificare la suspense e ad avvicinare gli spettatori all’angoscia dei personaggi.

La trama di “La belva dell’autostrada” è guidata principalmente dalle azioni e dalle interazioni dei personaggi principali, mantenendo una narrazione lineare e senza intoppi. Il ritmo del film è sostenuto e la tensione aumenta costantemente, creando una sensazione di pericolo imminente e di ansia per i protagonisti.

Inoltre, “La belva dell’autostrada” si distingue per la sua messa in scena realistica e la sua capacità di creare un senso di autenticità. Il film è ispirato a una storia vera, e questo conferisce un elemento di realismo che contribuisce all’immersione degli spettatori nella trama.

Complessivamente, lo stile di “La belva dell’autostrada” si basa sull’estetica noir, con una combinazione di elementi visivi suggestivi, regia attenta e narrazione avvincente. Questa combinazione crea un’atmosfera avvolgente e coinvolgente che rende il film un classico del genere noir degli anni ’50.

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Il regista

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Il regista di “La belva dell’autostrada” è Ida Lupino. Nata il 4 febbraio 1918 a Londra, Lupino è stata un’attrice, regista e sceneggiatrice britannica-americana. È considerata una delle poche donne a essere riuscite a lavorare con successo dietro la macchina da presa durante l’era d’oro di Hollywood.

Lupino ha iniziato la sua carriera come attrice negli anni ’30, apparendo in diversi film sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito. Tuttavia, è nella sua carriera da regista che ha raggiunto notorietà e ha lasciato un’impronta significativa nel cinema.

“La belva dell’autostrada” è stato uno dei diversi film diretti da Ida Lupino, che si è guadagnata una reputazione come una delle poche registe donne a lavorare nel genere noir. La sua visione unica e audace ha portato ad affrontare tematiche tabù e socialmente rilevanti nei suoi film.

Lupino era conosciuta per il suo stile realistico e diretto, che si riflette nella messa in scena di “La belva dell’autostrada”. Il film mette in evidenza la sua abilità nel creare tensione e suspense attraverso l’uso di inquadrature ravvicinate e l’accentuazione delle dinamiche emotive dei personaggi.

Oltre a “La belva dell’autostrada”, Lupino ha diretto altri film notevoli, tra cui “Outrage” (1950), “The Bigamist” (1953) e “The Trouble with Angels” (1966). La sua carriera è stata caratterizzata da una sperimentazione narrativa e da una forte attenzione alla psicologia dei personaggi.

Ida Lupino è considerata un’importante figura nella storia del cinema, sia per il suo talento come attrice che per le sue realizzazioni come regista. Il suo contributo al cinema è stato riconosciuto con premi e onorificenze, e il suo stile distintivo ha influenzato generazioni di cineasti successivi.

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