Cinema espressionista: film tedeschi e non solo

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L’espressionismo è stato tra i movimenti fondamentali della storia del cinema. Come nelle altre arti, si poneva l’obiettivo di mettere in primo piano le emozioni dei personaggi. Il punto di vista dell’espressionismo sul mondo è estremamente soggettivo, emotivo e non razionale. L’inconscio e le sue paure più ancestrali prendono vita nell’opera.

L’ Espressionismo nasce in Europa, nei primi anni del 900, che dura fino alla fine degli anni Venti. Trova il terreno più fertile dove mettere radici in Germania, un paese dove in quel momento regna un’atmosfera malsana, mentre il Nazismo si afferma. Un’atmosfera resa in modo magistrale da un film solo parzialmente espressionista come M, il mostro di Dusseldorf di Fritz Lang. Nelle città tedesche si ha l’impressione di poter incontrare “il male” dietro l’angolo: una sensazione di angoscia onnipresente.

Cosa significa espressionismo? L’espressionismo, come dice la stessa parola, è il contrario dell’impressionismo. Un modo di esprimersi che porta l’anima e il sentimento soggettivo dell’artista all’esterno. Le scenografie, le luci e i personaggi assumono forme estremamente irreali, distorte, allucinate, grottesche. Le luci sono nette e contrastate.

espressionismo

Origini dell’espressionismo

Il mondo oggettivo dell’impressionismo e del razionalismo non esiste. La realtà è lo specchio dell’inconscio dell’autore dell’opera d’arte, spesso delle sue paure profonde. L’inconscio crea la realtà.

In epoca contemporanea possiamo notare che il successo dell’espressionismo è andato oltre i movimenti che credevano nell’oggettività del reale. Tutti i movimenti new age, di crescita personale, di life coaching sono in qualche modo correlati alle teorie dell’ espressionismo. Cioè affermano che la realtà oggettiva non esiste. Che siamo noi stessi che creiamo il mondo intorno a noi e tutti gli eventi e le condizioni in cui scorre la nostra vita.

L’espressionismo tedesco però nasce in un periodo buio. Guerre, carestie, razionalità e positivismo che schiacciavano le personalità dell’individuo, l’ascesa al potere di regimi totalitari. All’espressionismo degli anni dieci e venti si associano immagini buie, cupe, tetre. Ombre inquietanti che strisciano sui muri, come in Nosferatu di William Murnau, uno dei maggiori registi influenzati dal cinema espressionista.

I padri teorici dell’espressionismo sono gli psicologi del profondo come Freud e Jung, o i filosofi del tempo interiore e della coscienza come Henri Bergson. Gli esponenti dell’espressionismo si ispiravano dichiaratamente ai temi del Romanticismo. Ma anche se rifiutavano il simbolismo si nota facilmente le influenze che i simboli hanno avuto sul movimento.

L’espressionismo e la pittura

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I pittori simbolisti, con l’uso di colori forti, forme e figure disegnate in modo netto e talvolta violento, volevano esprimere la loro soggettività come gli espressionisti. Ma i loro riferimenti culturali erano non facilmente comprensibili. Un modo di lavorare che non piacque agli espressionisti che lo consideravano troppo difficile per arrivare ad un pubblico non elitario.

Tra gli artisti precursori del movimento espressionista ci furono i pittori Munch, Matisse, Van Gogh. Li caratterizzava la loro espressività radicale del mondo interiore attraverso i colori violenti, l’incisività del segno e l’utilizzo di tecniche in disuso, come l’incisione su legno.

Tra i pittori della scuola dell’espressionismo tedesco si evidenzia l’uso della deformazione dei corpi e dei paesaggi, l’utilizzo di linee nette e il rifiuto di utilizzare la prospettiva per rendere realistica l’immagine. Le immagini sono piatte e frammentate dalle linee. Quello che a loro interessa di più è esprimere la disperazione e i sentimenti violenti dei soggetti che rappresentano. Una visione spesso cupa e pessimistica.

L’espressionismo, dopo la pittura, coinvolge tutte le arti: dalla letteratura al teatro, dalla musica al cinema.

Cinema espressionista tedesco

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Il movimento raggiunge il cinema soprattutto tra gli anni ’10 e gli anni ’20 del Novecento. A produrre i film espressionisti più importanti fu soprattutto la casa di produzione cinematografica tedesca Ufa. I confini storici dell’espressionismo non sono precisi perché all’espressionismo puro seguono altre correnti collegate, come il kammerspiel e La nuova oggettività.

Molti critici e storici sono concordi nel considerare l’unico vero film espressionista Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene. Ma anche i film di Murnau, Lang e Pabst sono ritenuti parzialmente espressionisti. Il cinema espressionista ha come caratteristica principale quella di distorcere la realtà in un universo visionario e allucinato con l’aiuto gli effetti speciali, e soprattutto con la luce e le ombre.

Le storie ruotano intorno al mondo soprannaturale, al mistero. Sono dense di atmosfere oscure e malefiche con uno stile esasperato ed emotivamente forte. Città fantasma o architetture vertiginose come quelle di Metropolis di Fritz Lang ne sono un esempio. Scenografie geometriche dagli angoli spigolosi. Volti pesantemente truccati di personaggi demoniaci o perseguitati. Scenografia dipinte o reali dentro le quali i personaggi si muovono come imprigionati in un labirinto.

Cinema espressionista: I film da vedere

Ecco una selezione essenziale dei film del cinema espressionista tedesco, e non solo, da vedere assolutamente.

Lo studente di Praga (1913)

“Lo studente di Praga” è un film muto diretto da Stellan Rye nel 1913. Questo film è considerato uno dei primi esempi di cinema dell’orrore e rappresenta un punto di svolta nella storia del cinema.

La trama del film è un adattamento della famosa leggenda di Faust e narra la storia di un giovane studente, interpretato da Paul Wegener, che fa un patto con il diavolo per ottenere una versione di se stesso più perfetta e affascinante. Questo film è noto per le sue innovative tecniche di ripresa e per essere uno dei primi esempi di utilizzo di effetti speciali per creare l’illusione della doppia esposizione e della duplicazione del personaggio principale.

“Lo studente di Praga” è stato un importante contributo al cinema espressionista tedesco ed è noto per la sua atmosfera gotica e il suo stile visivamente sorprendente. Questo film ha influenzato molti registi e è considerato un classico del cinema dell’orrore e del cinema d’autore.

Il gabinetto delle figure di cera (1924)

“Il gabinetto delle figure di cera” (“Das Wachsfigurenkabinett” in tedesco) è un film diretto da Paul Leni nel 1924. Questo è un film muto tedesco noto per essere uno dei primi esempi di cinema horror e fantastico.

La trama del film è divisa in diverse storie separate, ciascuna basata su un personaggio di una figura di cera in un museo delle cere. Le storie sono legate da un filo narrativo comune che coinvolge il proprietario del museo e la sua assistente. Il film è caratterizzato da atmosfere gotiche e da una serie di scene horror e strane.

“Das Wachsfigurenkabinett” è noto per il suo stile visivamente sorprendente e per le sue rappresentazioni spaventose. Il regista Paul Leni è stato un pioniere nel genere del cinema dell’orrore e ha contribuito a definire alcune delle convenzioni del genere. Questo film è considerato un importante contributo alla storia del cinema fantastico e horror.

Il Golem (1920)

“Il Golem” (“Der Golem” in tedesco) è un film muto diretto da Paul Wegener e Carl Boese nel 1920. È un classico del cinema espressionista tedesco ed è noto per il suo contributo al genere dell’orrore.

La trama del film si ispira al folklore ebraico e si concentra sulla creazione di un mostro di argilla, il Golem, da parte di un rabbino nella Praga medievale. Inizialmente creato per proteggere la comunità ebraica, il Golem diventa alla fine una forza distruttiva quando sfugge al controllo. Il film esplora temi di potere, responsabilità e le conseguenze di giocare con forze al di là del proprio controllo.

“Il Golem” è famoso per il suo straordinario design dei set ed effetti visivi, che erano innovativi per l’epoca. Paul Wegener, che ha anche interpretato il ruolo principale, è riconosciuto per la sua interpretazione del Golem. Questo film è considerato un’opera significativa nella storia del cinema dell’orrore ed ha lasciato un’impronta duratura nel genere.

Genuine (1920)

“Genuine” è un film muto diretto da Robert Wiene nel 1920. Robert Wiene è lo stesso regista noto per il celebre film “Il gabinetto del Dr. Caligari,” e “Genuine” è un altro esempio del suo contributo al cinema espressionista tedesco.

La trama di “Genuine” ruota attorno a una donna misteriosa, il cui fascino ha il potere di sedurre e corrompere gli uomini. Il film esplora temi di ossessione e manipolazione attraverso l’uso di simboli e immagini stravaganti tipiche dell’espressionismo.

Come molti film espressionisti, “Genuine” è noto per il suo stile visivo unico e stravagante. Wiene utilizza set elaborati e design dettagliati per creare un mondo cinematografico surreale e inquietante. Il film rappresenta una delle tante opere d’arte visiva del periodo espressionista e contribuisce alla sua eredità distintiva nel cinema.

Il gabinetto del dottor Caligari (1920)

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“Il gabinetto del dottor Caligari” (in tedesco “Das Cabinet des Dr. Caligari”) è un film muto tedesco diretto da Robert Wiene e uscito nel 1920. È un’iconica opera del cinema espressionista tedesco e uno dei film più influenti nella storia del cinema.

La storia si svolge in un piccolo villaggio tedesco e segue il protagonista Francis mentre racconta la sua inquietante esperienza con il dottor Caligari. Quest’ultimo è un ipnotizzatore che utilizza un sonnambulo di nome Cesare per commettere una serie di omicidi durante il sonno. Il film è noto per la sua narrazione frammentata e onirica, che crea una sensazione di follia e paranoia.

“Il gabinetto del dottor Caligari” è ampiamente considerato uno dei primi esempi del movimento espressionista nel cinema. L’aspetto visivo del film è caratterizzato da scenografie distorte, stravaganti giochi di luci e ombre, e un uso audace del contrasto per creare un mondo distorto e surreale che riflette lo stato mentale dei personaggi.

Il film ha avuto un’influenza duratura su molte generazioni di cineasti. Il suo stile visivo e la narrazione complessa hanno ispirato registi come Tim Burton, David Lynch e Terry Gilliam, e il suo impatto è evidente in molti film horror e thriller successi.

Alcuni critici hanno interpretato il film come una critica alla conformità sociale e alla manipolazione del potere. La figura del dottor Caligari rappresenta l’autorità e il controllo, mentre Cesare il sonnambulo può essere visto come un individuo privo di volontà propria, costretto a compiere atti violenti. Il film è noto anche per il suo inaspettato colpo di scena finale, che sfida le aspettative degli spettatori e solleva interrogativi sulla natura della realtà all’interno della storia.

“Il gabinetto del dottor Caligari” è considerato un capolavoro del cinema silenzioso e uno dei film più importanti della storia cinematografica. La sua influenza sul cinema, in particolare nel genere dell’horror e del thriller psicologico, persiste ancora oggi, e il suo stile visivo distintivo continua a ispirare gli artisti visivi di tutto il mondo.

Il dottor Mabuse (1922)

Il dottor Mabuse (“Dr. Mabuse, der Spieler” in tedesco) è un film muto diretto da Fritz Lang nel 1922. Questo è uno dei primi film importanti della carriera di Lang ed è un classico del cinema tedesco.

La trama del film ruota attorno al dottor Mabuse, un geniale criminale e giocatore d’azzardo che utilizza trucchi e inganni per manipolare e sfruttare le persone. Il film segue le sue attività criminali e il detective che cerca di fermarlo. “Dr. Mabuse” è noto per la sua trama complessa e per la caratterizzazione del suo enigmatico protagonista.

Questo film è stato un grande successo in Germania all’epoca e ha stabilito Fritz Lang come uno dei principali registi della sua generazione. È noto per i suoi temi psicologici e sociali profondi e per il suo stile visivo distintivo, che influenzò molti registi successivi. “Dr. Mabuse” è un importante contributo al cinema espressionista tedesco e al genere dei film criminali.

Nosferatu il vampiro (1922)

“Nosferatu il vampiro” (“Nosferatu, eine Symphonie des Grauens” in tedesco) è un film muto diretto da Friedrich Wilhelm Murnau nel 1922. Questo è uno dei primi film importanti ad adattare la storia di Dracula di Bram Stoker, anche se senza il permesso dell’autore, il che ha portato a controversie legali.

La trama del film segue la storia di un agente immobiliare, Hutter, che viene inviato in Transilvania per trattare la vendita di una casa a Nosferatu, un vampiro. Il film è noto per la sua rappresentazione del vampiro, interpretato da Max Schreck, caratterizzato da un aspetto terrificante e iconico.

“Nosferatu” è considerato uno dei primi film sui vampiri e un capolavoro del cinema espressionista tedesco. È noto per il suo uso di luci e ombre, atmosfera gotica e per l’interpretazione di Schreck come uno dei vampiri più spaventosi nella storia del cinema. Nonostante la controversia legale, il film ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura cinematografica ed è ancora oggi un’icona del cinema horror.

La strada (1923)

“La strada” (Die Straße) è un film muto tedesco diretto da Karl Grune nel 1923. Questo film è noto come un esempio del cinema espressionista tedesco ed è basato su una storia di Heinrich Zille.

La trama del film segue una giovane madre, Maria, e suo figlio piccolo mentre lottano per sopravvivere nelle strade cupe e cupe di una città senza nome. Mentre cercano di sfuggire alla miseria, incontrano una serie di personaggi vari, alcuni compassionevoli e altri spietati, mentre cercano di trovare una vita migliore.

“La strada” è un film notevole per la sua rappresentazione dell’alienazione e della disperazione nella società urbana dell’epoca. Utilizza l’estetica espressionista per enfatizzare l’atmosfera tetra e opprimente delle strade della città. Il film è considerato un classico del cinema silenzioso tedesco ed è apprezzato per il suo contributo al genere espressionista.

Faust (1926)

“Faust” è un film del 1926 diretto da Friedrich Wilhelm Murnau. Questo film è un adattamento cinematografico del dramma “Faust” di Johann Wolfgang von Goethe, uno dei lavori più celebri della letteratura tedesca.

La trama del film segue la storia di Faust, un dottore disilluso e desideroso di conoscere i segreti dell’universo. Faust fa un patto con il diavolo, Mefistofele, in cui scambia la sua anima per il potere e la giovinezza. Il film esplora temi di tentazione, redenzione e la lotta tra il bene e il male.

“Faust” è noto per la sua straordinaria cinematografia e il suo uso innovativo degli effetti speciali per l’epoca. Friedrich Wilhelm Murnau è stato un regista influente nel cinema del periodo, ed è noto anche per il suo lavoro in “Nosferatu il vampiro” (1922). “Faust” è considerato uno dei suoi capolavori e uno dei film più importanti del cinema silenzioso tedesco.

Destino (1922)

“Destino” (Schicksal) è un film muto del 1921-1922 diretto da Fritz Lang. Questo film è un adattamento cinematografico del romanzo “Destino” (Der Regisseur) di Hans Müller-Einigen.

La trama del film segue la storia di un regista teatrale che affronta diverse sfide personali e professionali mentre cerca di portare avanti la sua compagnia teatrale. Il film esplora temi di destino, passione e conflitti umani.

“Destino” è uno dei primi lavori di Fritz Lang prima della sua fama per film come “Metropolis” (1927) e “M – Il mostro di Düsseldorf” (1931). Non è così noto come alcuni dei suoi film successivi, ma mostra comunque le prime abilità di regia di Lang e offre uno sguardo interessante nella sua carriera in evoluzione.

Metropolis (1927)

“Metropolis” è un rivoluzionario film muto diretto da Fritz Lang nel 1927. È un capolavoro della fantascienza e uno dei film più iconici nella storia del cinema.

La trama di “Metropolis” è ambientata in un futuro distopico in cui la società è divisa in due classi: l’élite ricca che vive nel lusso in superficie e gli oppressi operai che lavorano duramente nelle condizioni sotterranee. La storia segue il figlio del governante della città che scopre le difficoltà degli operai e cerca di colmare il divario tra le classi.

Il “Metropolis” di Fritz Lang è noto per i suoi innovativi effetti speciali, straordinarie scenografie e una narrativa visionaria. Ha avuto una profonda influenza sul genere della fantascienza e rimane un classico nella storia del cinema. I temi del film legati all’ineguaglianza sociale e alla resilienza umana continuano ad essere rilevanti ancora oggi.

M – Il mostro di Düsseldorf (1931)

“M – Il mostro di Düsseldorf” (M – Eine Stadt sucht einen Mörder) è un film diretto da Fritz Lang nel 1931. Questo è un importante film del cinema tedesco ed è noto per essere uno dei primi film sonori.

La trama del film segue la caccia a un criminale seriale che terrorizza la città di Düsseldorf, in Germania. Il criminale, interpretato da Peter Lorre, è un pedofilo e assassino di bambini. La comunità decide di catturare il criminale in proprio, portando a una caccia all’uomo che coinvolge sia la polizia che i criminali della città.

“M – Il mostro di Düsseldorf” è un film influente che ha contribuito a stabilire Fritz Lang come uno dei grandi registi del cinema. È noto per la sua atmosfera cupa e la sua esplorazione dei temi dell’alienazione sociale e della giustizia. La performance di Peter Lorre nel ruolo del criminale è particolarmente acclamata. Il film è un classico del cinema mondiale ed è considerato uno dei migliori film mai realizzati.

Il testamento del dottor Mabuse (1933)

“Il testamento del dottor Mabuse” (Das Testament des Dr. Mabuse) è un film diretto da Fritz Lang nel 1933. Questo film è il sequel del celebre film muto di Lang del 1922, “Il dottor Mabuse, il giocatore.”

La trama del film segue le indagini della polizia per fermare un’organizzazione criminale guidata da un enigmatico criminale, il dottor Mabuse. Questo personaggio è un genio del male che pianifica e ordina una serie di atti criminali complessi. La storia esplora temi di follia, manipolazione mentale e il conflitto tra il bene e il male.

“Il testamento del dottor Mabuse” è noto per essere stato realizzato durante il periodo del cinema sonoro emergente e per l’uso creativo di effetti sonori e visivi. È considerato un classico del cinema tedesco e un esempio importante del genere thriller psicologico. Fritz Lang ha creato un film che continua a influenzare il cinema noir e il cinema di suspense fino ai giorni nostri.

Frankenstein (1931)

“Frankenstein” è un film diretto da James Whale nel 1931 ed è una delle produzioni più iconiche del cinema horror. Questo film è una delle prime e più influenti interpretazioni cinematografiche del romanzo di Mary Shelley, “Frankenstein; or, The Modern Prometheus.”

La trama segue il dottor Henry Frankenstein, interpretato da Colin Clive, mentre tenta di creare una creatura umana attraverso esperimenti scientifici e il reperimento di parti di cadaveri. La creatura, interpretata da Boris Karloff, prende vita ma si trasforma in una forza distruttiva.

Il film “Frankenstein” di James Whale è noto per la sua atmosfera cupa, la performance straordinaria di Boris Karloff nel ruolo della creatura, e la sua rappresentazione di temi come l’etica scientifica, la responsabilità e l’alienazione. È considerato un classico del cinema horror e ha contribuito a definire l’immagine iconica del mostro di Frankenstein. Questo film è stato fondamentale per la storia del cinema e continua ad essere una pietra miliare nel genere dell’horror.

L’angelo azzurro (1930)

“L’angelo azzurro” (Der blaue Engel) è un film diretto da Josef von Sternberg nel 1930. Questo film è noto per essere stato il primo film sonoro tedesco ed è uno dei capolavori del cinema tedesco e del regista Josef von Sternberg.

La trama del film ruota attorno a un rispettato professore di liceo, interpretato da Emil Jannings, che si innamora di una spogliarellista di nome Lola, interpretata da Marlene Dietrich, che si esibisce nell’Angelo Azzurro, un club notturno decadente. Il professore si lascia coinvolgere nella sua passione per Lola e perde gradualmente il suo status e la sua dignità, finendo per esibirsi insieme a lei nel club.

“L’angelo azzurro” è noto per essere un film che ha lanciato la carriera di Marlene Dietrich e per la sua atmosfera decadente e oscura. È un film che esplora temi di perdita di dignità, ossessione e decadimento morale. La performance di Dietrich è stata acclamata e ha contribuito a renderla una stella di fama internazionale. Il film è un classico del cinema espressionista tedesco.

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