La sublimazione della paura
Ecco uno dei generi fondamentali della cinematografia che ha prodotto centinaia di film da vedere assolutamente. Come mai i film horror, la letteratura dell’orrore sono così amate e non conoscono crisi? Perché danno una soluzione ad uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano, quello di sublimare le paure più profonde ed irrazionali, le paure che sfuggono alla razionalità della coscienza. Perchè con la paura non si vive affatto bene e bisogna liberarsene. Anzi con la paura non si vive affatto. In che senso?
Molti pensano che il contrario dell’amore sia l’odio. In realtà amore e odio sono due facce della stessa medaglia. Il contrario dell’amore è la paura. Con la paura è impossibile amare ed essere felici. La paura è collegata a qualcosa che non esiste realmente nel momento presente: è un cattivo presentimento che si trova in un futuro ipotetico.
Qualcosa che temiamo ci può accadere. Che potrebbe verificarsi oppure no. La paura vive nella maggior parte dei casi nella nostra immaginazione: è una minaccia che proviene dall’immaginazione del futuro. Attraverso un romanzo o un film del terrore ci troviamo faccia a faccia con le nostre paure. Esse si materializzano sullo schermo o sulla pagina scritta e le viviamo come qualcosa che sta accadendo realmente, nel presente.
Vivere la paura più grande significa conoscerla meglio, ridimensionarla e infine sublimarla. Quando la paura non è più qualcosa di indefinito e prende forma possiamo tracciarne i confini, accettarla e superarla.
La nascita del genere horror
Il genere horror affonda le sue radici in tempi antichissimi, nella letteratura dell’antica Grecia e dell’antica Roma. Si tratta di racconti ispirati al folklore ed alla tradizione religiosa, ispirati dalle paure per ciò che è invisibile, sconosciuto o mostruoso. Storie popolate da esseri soprannaturali, spettri, fantasmi, vampiri, lupi mannari, assassini e da tutto ciò che è collegato al Male.
Una delle prime tracce del genere horror La troviamo in Plutarco, Nella sua opera Vite parallele descrive lo spirito malvagio dell’assassino Damone, che viene ucciso in un bagno pubblico a Cheronea. Plinio il Giovane racconta la storia di Atenodoro che per scrivere il suo libro si isola in una casa infestata dai fantasmi. Il romanzo moderno di Frankenstein trova ispirazione nella letteratura classica greca con i personaggi di Prometeo e Ippolito.
I migliori film horror alle origini del cinema
Il cinema Horror inizia quasi con L’invenzione stessa del Cinematografo. Il primo film horror viene attribuito a Georges Melies s’intitolava Le manoir du diable, seguito da un altro cortometraggio del regista-mago francese La caverna maledetta.
Grandi film horror dell’epoca del muto hanno segnato la storia del cinema come Nosferatu il vampiro di Murnau, Vampyr di Dreyer, o Il gabinetto del dottor Caligari, il film che ha avviato il movimento dell’espressionismo del cinema. In quegli anni il cinema Horror avrebbe avuto una grande fioritura presso i registi tedeschi.
Oltre al cinema di avanguardia anche Hollywood produce capolavori horror che sarebbero rimasti scolpiti nella memoria, come Frankenstein di James Whale e Dracula di Tod Browning. Negli anni 20 ci fu l’apparizione del primo mostro deforme della storia del cinema, Il gobbo di Notre Dame. Nel 1925 Hollywood produsse un altro film indimenticabile Il fantasma dell’opera, con l’attore Lon Chaney.
I migliori film horror da vedere negli anni ‘30 e ‘40
Negli anni 30 la Universal si specializzò in film horror dando vita ad una lunga galleria di mostri. Dopo Dracula e Frankenstein produssero film come La mummia, L’uomo invisibile. Gli altri studi come la Paramount e la Warner Brothers produssero meno film horror, ma con qualche buon risultato come La maschera di cera e il dottor Jekyll.
Negli anni 40 l’Universal si concentra sui lupi mannari con film come L’uomo lupo, e su una lunga serie di film su Frankenstein. La RKO produce invece L’uomo leopardo, Ho camminato con uno zombie, il bacio della pantera, con la regia di Jacques Tourneur.
I migliori film horror da vedere anni ‘50 e ‘60
Negli anni 50, grazie alla tecnologia e agli effetti speciali il cinema horror incrocia la fantascienza per raccontare la cupa atmosfera della guerra fredda, con film come La cosa da un altro mondo di Howard Hawks e L’invasione degli Ultracorpi di Don Siegel.
Tra la fine degli anni 50 e l’inizio degli anni 60 nasce la prima società di produzione specializzata esclusivamente in film horror, la Hammer film. Con il regista Terence Fisher produssero i prototipi di quelli che sarebbero diventati i moderni film horror. Alcuni titoli da ricordare sono La maschera di Frankenstein, Dracula il vampiro, il remake de La Mummia.
Roger Corman produsse innumerevoli film horror, specializzandosi dei cosiddetti b movie, e portando sullo schermo diversi racconti di Edgar Allan Poe. Il suo primo film fu il divertente ed esoterico horror/fantasy La sopravvissuta. Negli anni 60 il cinema Horror diventa più esplicito e più violento. I film horror vengono utilizzati anche per descrivere le paure legate alla politica e allo sviluppo tecnologico e consumistico, ad esempio nel film Assalto alla Terra.
Alla fine degli anni 60 i mostri classici passano in secondo piano e il cinema Horror diventa psicologico con film come Psycho di Alfred Hitchcock e l’occhio che uccide di Michael Powell. Vengono realizzati anche numerosi film indipendenti a basso costo come Blood Feast (1963) e Two Thousand Maniacs! (1964) che inaugurano il genere splatter più sanguinario. Nel 1968 George Romero porta alla ribalta il genere Zombie. Con budget bassissimo realizza uno dei più importanti horror dell’epoca La notte dei morti viventi.
I migliori film horror da vedere anni ‘70
Negli anni 70 invece il tema predominante del genere horror sembra essere la possessione demoniaca di bambini e adolescenti. Alcuni titoli sono Rosemary Baby di Roman Polanski, L’esorcista di William Friedkin, Audrey Rose, Il presagio. Un sottogenere horror che continuerà nei decenni successivi. Anche la guerra in Vietnam influenza film come Non aprite quella porta e l’ultima casa a sinistra.
Il fenomeno sempre più dilagante del consumismo e del cambiamento dello stile di vita ispirò numerosi horror, come il film di David Cronenberg Il demone sotto la pelle e il sequel de La notte dei morti viventi di George Romero intitolato Zombie, in cui i protagonisti rimangono intrappolati in un centro commerciale.
In Italia il maestro del brivido è Dario Argento. Il regista italiano realizza molti film horror di grande impatto, esportati in tutto il mondo. Intanto si cimenta con il genere anche il giovane e geniale regista Brian De Palma che realizza uno dei più grandi capolavori horror della storia del cinema: Carrie lo sguardo di Satana. Anche John Carpenter tra la fine degli anni 70 ed i primi anni 80 realizzerà diversi horror. Uno di essi diventa il più grande successo del genere slasher, un sottogenere dell’horror che ha come protagonisti un gruppo di giovani perseguitati da un serial killer. Si tratta di Halloween – La notte delle streghe.
Del 1979 il genere horror torna a fondersi con la fantascienza nel capolavoro di Ridley Scott Alien. Intanto in Europa nasce una nuova fertile produzione di film horror di serie B con registi italiani come Mario Bava, Lucio Fulci, Ruggero Deodato. Registi spagnoli come Paul Naschy, Amando de Ossorio e Jesús Franco. Anche il cinema di Hong Kong è molto prolifico nel genere horror.
I migliori film horror da vedere anni ‘80
Negli anni 80 i film horror diventano successi commerciali con un linguaggio meno originale e con registi con meno personalità. Escono film horror come Poltergeist, Venerdì 13, Nightmare, Hellraiser e molti altri. Fa eccezione il capolavoro di Stanley Kubrick, Shining, film d’autore al 100% che riesce anche ad avere anche un grande successo. John Carpenter realizza un horror fantascientifico bellissimo, ambientato tra i ghiacci del polo, che però non riscuote grande successo. Si tratta de La cosa, del 1982.
L’home video contribuì alla crescita di un florido mercato in VHS con film commerciali horror e b-movie di diversi genere. Molti registi realizzano film indipendenti horror con budget bassissimo destinato al mercato home video senza passare dalla distribuzione cinematografica. Film come Motel Hell, del 1980, e Basket case, del 1982, riprendevano temi del cinema horror precedente ma con un tono più ironico e grottesco. Alcuni registi come Sam Raimi e Peter Jackson creano un nuovo tipo di film horror comici con titoli come La casa 2 e Fuori di testa, entrambe film indipendenti low-budget.
La produzione indipendente a basso costo del cinema horror degli anni 80 dà vita alla creazione di diversi generi per diverse nicchie di pubblico. Quello che riscontra il maggior successo è il genere splatter, che mostra nella maniera più esplicita e truculenta sangue e violenza. Nascono una serie di personaggi che non erano stati utilizzati prima del cinema horror, come i Gremlins, gli elfi cattivi e le bambole assassine.
I migliori film horror da vedere anni ‘90
Negli anni 90 il cinema Horror non produce grandi novità. Continuano i sottogeneri ed i prototipi sperimentati degli anni 80. Vengono girati molti sequel, tra cui quelli di Halloween e di Nightmare. Il regista John Carpenter continua la sua attività con film horror con implicazioni sociali e politiche molto interessanti, come Il seme della follia. Il film Scream propone di nuovo il sottogenere del film horror comico.
Una delle poche produzioni originali, nel 1997, è il film canadese Il cubo che racconta le paure collegate a temi sociali come la burocrazia. Negli anni 90 il cinema horror passa in secondo piano rispetto ad altri generi. Troppi film mediocri prodotti per l’home video, splatter eccessivamente sanguinolenti, avevano saturato il mercato e avevano stufato il pubblico di adolescenti. I giovani cominciarono a preferire i film di fantascienza, sempre più spettacolari grazie anche all’impiego dei moderni effetti speciali digitali.
Fa eccezione il Dracula di Francis Ford Coppola che riporta l’horror alla tradizione classica della Hammer film. Nel 1999 il film indipendente The Blair Witch Project, girato con poche migliaia di euro da un gruppo di ragazzi americani, diventa un successo mondiale incassando più di 200 milioni di dollari in tutto il mondo. Si tratta in realtà di un film mediocre, ma lanciato attraverso innovative strategie di marketing attraverso internet ad un pubblico di adolescenti.
I migliori film horror da vedere anni 2000
Negli anni 2000 il genere horror peggiora ulteriormente e cerca di inseguire il successo al botteghino con un interminabile serie di remake e sequel. I videogiochi spingono le case di produzione a investire in nuovi film sugli zombie producendo solo risultati mediocri. Vengono prodotti una lunga serie di film horror commerciali senza personalità come Amityville horror, The Ring, L’esorcista – la genesi, Freddy versus Jason, Resident Evil, Final Destination, The Exorcism of Emily Rose, Saw, L’enigmista, Hostel, Rec.
Un’eccezione all’omologazione crescente del cinema horror degli anni 2000 è il cinema di Rob Zombie, come il film La casa dei 1000 corpi. Rob Zombie è uno dei pochi registi a nutrire il suo cinema horror con interessanti riferimenti sociali e politici, come nel cinema di John Carpenter. Non ci sono distinzioni tra bene e male, tra buoni e cattivi. I mostri sono spesso delle vittime di un ingranaggio sociale mostruoso e violento.
I migliori film horror da vedere anni 2010
Negli anni 2010 c’è una rinascita del cinema horror d’autore con opere molto interessanti come Scappa – Get out di Jordan Peele ed i film del regista Ari Aster come Hereditary – le radici del male e Midsommar – il villaggio dei dannati.
Horror cult da vedere assolutamente
Ecco una lista selezionata dei film horror da vedere assolutamente almeno una volta nella vita. Alcuni sono film di culto che non hanno avuto successo all’epoca della loro uscita nei cinema, altri sono capolavori consacrati ed indiscutibili, altri ancora novità e gemme del cinema indipendente. Puoi cliccare sui link sotto ogni film, quando sono disponibili, per vedere i migliori film horror in streaming.
Il gabinetto del dottor Caligari (1920)
Opera capostipite del movimento espressionista è uno dei film che ha segnato la storia del cinema. Il dottor Caligari porta ad esibire come fenomeno da baraccone nelle feste di paese un sonnambulo. Il dottore racconta che è capace di intuire Il passato è di predire il futuro. Film sulle maschere invisibili che Indossiamo è sullo sdoppiamento della personalità, è un film cult che porta elementi registici e scenografici che non si erano mai visti prima, come le scenografie deformate per riprodurre le immagini oniriche e la recitazione stilizzata.
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Haxan, la stregoneria attraverso i secoli (1922)
Capolavoro horror unico nella storia del cinema Haxan è un film sulle streghe e anche un film saggio, un falso documentario ed un film di denuncia. Fu realizzato dal geniale regista svedese Benjamin Christensen, che nel film interpreta il diavolo. Profanazione di tombe, torture, suore indemoniate e sabba di streghe: Haxan, La stregoneria attraverso i secoli è un film horror incredibilmente originale e fuori dagli schemi che nel tempo è diventato leggendario. Non solo un horror ma un film di incredibile spessore morale e spirituale.
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Nosferatu (1922)
È un film horror gotico espressionista tedesco del 1922 diretto da F. W. Murnau e interpretato da Max Schreck nei panni del conte Orlok, un vampiro che approfitta della compagna (Greta Schröder) del suo rappresentante immobiliare (Gustav von Wangenheim) e porta il tormento nella loro comunità. È considerato uno dei grandi film da vedere assolutamente ed ha attraversato un secolo mantenendo perfettamente intatto il suo fascino e la sua potenza espressiva.
Le mani dell’altro (1924)
“Le mani dell’altro” è un film del 1924 diretto dal regista austriaco Robert Wiene. È un film muto dell’epoca del cinema espressionista tedesco, noto per la sua trama inquietante e il suo uso di tecniche visive distorte.
Il film segue la storia di Paul Orlac, un celebre pianista che perde entrambe le mani in un incidente ferroviario. Sotto la pressione della sua ambiziosa moglie, Yvonne, Orlac subisce un trapianto di mani che gli permette di suonare di nuovo il pianoforte. Tuttavia, Orlac inizia a temere che le nuove mani siano quelle di un assassino, poiché inizia a sperimentare visioni e incubi inquietanti.
Il film esplora temi come l’identità, la psicologia e il conflitto interiore, utilizzando un approccio visivo altamente stilizzato. La regia di Wiene utilizza l’illuminazione e l’angolazione della macchina da presa per creare un senso di tensione e disorientamento, mentre il design degli interni e dei costumi è altamente stilizzato e surreale.
Il film è stato oggetto di numerose riprese e adattamenti, tra cui un adattamento del 1935 con Peter Lorre e un remake del 1960 intitolato “The Hands of Orlac”. Il film è considerato un classico del cinema espressionista tedesco e ha influenzato numerosi registi successivi, tra cui Alfred Hitchcock e David Lynch.
Il Fantasma dell’Opera (1925)
È un adattamento cinematografico americano del 1925 del romanzo Le Fantôme de l’Opéra di Gaston Leroux del 1910, guidato da Rupert Julian e interpretato da Lon Chaney nel ruolo del protagonista del Fantasma che infesta il Teatro dell’Opera di Parigi, commettendo omicidi e guai nel tentativo di rendere la donna che ama una celebrità. Il film rimane famoso per il trucco spaventoso e auto-ideato di Chaney. Il film include inoltre Mary Philbin, Norman Kerry, Arthur Edmund Carewe, Gibson Gowland, John St. Polis e Snitz Edwards. Il film fu lanciato il 6 settembre 1925, in anteprima all’Astor Theatre di New York.
Una pagina di follia (1926)
Uno dei film capostipite del cinema Horror giapponese, girato da Teinosuke Kinugasa nel 1926 e poi perso per 45 anni, è in realtà un film capolavoro di avanguardia estrema che mescola espressionismo e surrealismo.
In un manicomio di campagna, sotto una pioggia torrenziale, il custode incontra i pazienti affetti da malattia mentale. Il giorno dopo arriva una giovane donna che è sorpresa di trovare suo padre lì che lavora come custode. La madre della donna è impazzita tempo primo a causa del marito, quando era un marinaio.
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Frankenstein (1931)
È un film horror di fantascienza americano del 1931 diretto da James Whale, scritto da Carl Laemmle Jr., e adattato anche da un’opera teatrale del 1927 di Peggy Webling, che successivamente era basata sul romanzo Frankenstein di Mary Shelley del 1818. Colin Clive interpreta Henry Frankenstein, un ricercatore che raccoglie resti umani con il suo aiutante per creare un essere vivente. L’essere, Frankenstein, è interpretato da Boris Karloff. Il trucco per il mostro è stato realizzato da Jack Pierce. Oltre a Clive e Karloff, gli attori del film sono Mae Clarke, John Boles, Dwight Frye e Edward Van Sloan.
Il film è stato un successo al momento del lancio, ed è stato ben accolto sia dal pubblico che dai critici cinematografici. Ha generato una serie di spin-off e sequel, e ha anche avuto una notevole influenza sulla cultura pop: le immagini di un ricercatore “pazzo” con un aiutante gobbo sono diventate famose.
Dracula (1931)
È un film horror americano del 1931 diretto e coprodotto da Tod Browning da una sceneggiatura creata da Garrett Fort e interpretato anche da Bela Lugosi. È basato sulla commedia teatrale del 1924 Dracula di Hamilton Deane e John L. Balderston, adattata dal romanzo Dracula del 1897 di Bram Stoker. Lugosi interpreta il conte Dracula, un vampiro che emigra dalla Transilvania in Inghilterra e succhia il sangue dalle proprie vittime. Dracula è stato un successo e al momento del lancio, oltre a portare a una serie di follow-up e spin-off. Ha avuto un impatto enorme sulla cultura pop.
Dr. Jekyll e Mr. Hyde (1931)
E’ un film dell’orrore americano del 1931, diretto da Rouben Mamoulian e interpretato da Fredric March, che interpreta un medico esperto che scopre una nuova formula che può scatenare le forze sataniche nelle persone. Il film è un adattamento de Lo strano caso del dottor Jekyll e anche di Mr Hyde, la storia di Robert Louis Stevenson del 1886 di un uomo che prende una cura che lo trasforma da un mite uomo di scienza in un pazzo assetato di sangue. Il film è stato un successo al momento del suo lancio. Scelto per 3 premi Oscar, March ha vinto il premio come miglior attore.
Il dottor Henry Jekyll (Fredric March), un tranquillo medico inglese nella Londra vittoriana, sostiene che in ogni uomo si nascondono impulsi sia cattivi che buoni. È pazzo della sua futura moglie Muriel Carew (Rose Hobart) e desidera sposarla. Suo padre, il generale di brigata Sir Danvers Carew (Halliwell Hobbes), ordina loro di aspettare. Una sera, mentre passeggia a casa con il suo collega, il dottor John Lanyon (Holmes Herbert), Jekyll conosce una cantante da bar, Ivy Pierson (Miriam Hopkins), che viene colpita da un uomo fuori dalla sua casa. Jekyll allontana l’uomo e porta Ivy nella sua casa per prendersi cura di lei.
La mummia (1932)
È un film horror americano del 1932 diretto da Karl Freund. La sceneggiatura del film di John L. Balderston è stata adattata da una sceneggiatura scritta da Nina Wilcox Putnam e da Richard Schayer. Lanciato da Universal Studios come parte del franchise di Universal Classic Monsters, il film è interpretato da Boris Karloff, Zita Johann, David Manners, Edward Van Sloan e Arthur Byron.
Nel film, Karloff interpreta Imhotep, una antica mummia egiziana che è stata eliminata per aver cercato di rianimare la sua defunta amante, Ankh-esen-amun. Dopo essere stato scoperto da un gruppo di scavatori, si traveste da un moderno egiziano chiamato Ardeth Bey e cerca Ankh-esen-amun, che pensa si sia reincarnata nel mondo contemporaneo. Pur essendo molto meno incisivo dal punto di vista culturale rispetto ai suoi precursori Dracula e Frankenstein, il film è stato comunque un buon successo, generando numerosi follow-up, remake, e spin-off.
Vampyr (1932)
“Vampyr” è un film sui vampiri del 1932 diretto da Carl Theodor Dreyer, considerato uno dei capolavori del cinema muto europeo. La trama segue Allan Gray, un giovane studioso del soprannaturale che si ritrova coinvolto in una serie di eventi misteriosi e spaventosi dopo essere giunto in un villaggio isolato.
Gray viene coinvolto nella lotta tra una coppia di fratelli e una vampira che ha messo gli occhi su una giovane ragazza del villaggio, Léone. La vampira e i suoi seguaci cercano di rapire Léone per farne la loro schiava e alimentarsi del suo sangue, ma Gray, con l’aiuto del fratello di Léone, tenta di fermarli.
Il film è noto per il suo stile visivo unico, che combina l’uso di ombre, effetti di luce e inquadrature insolite per creare un’atmosfera di angoscia e terrore. Il regista utilizza anche il suono in modo innovativo, con effetti sonori come il cigolio di un mulino a vento e le urla della vampira che amplificano l’ansia e l’angoscia del pubblico.
“Vampyr” è stato accolto con critiche miste al momento della sua uscita, ma negli anni successivi è stato rivalutato e considerato una pietra miliare del cinema horror. Il film ha ispirato numerosi registi e ha influenzato lo sviluppo del cinema d’arte e dell’horror per decenni.
In Vampyr c’è una costante sensazione di sofferenza ed elementi impercettibili che si aggirano in ogni angolo. La fotografia di Rudolph Maté documenta ogni sfumatura di luce e anche di oscurità in una danza straordinaria. Inquadrature famosissime, come quella di un uomo con una falce che suona un campanello e anche l’indicazione di una locanda che sporge contro un cielo oscuro. Scene di culto come quella in cui Dreyer utilizza una claustrofobica soggettiva che consente al pubblico di “entrare” nella bara dove viene messo Alan.
Guarda Vampyr in streaming
L’uomo invisibile (1933)
È un film horror di fantascienza americano del 1933 diretto da James Whale basato sul romanzo The Invisible Man di H. G. Wells del 1897, prodotto dalla Universal Pictures, e interpretato da Gloria Stuart, Claude Rains e William Harrigan. Il film vede protagonista il Dr. Jack Griffin (Rains) ricoperto di cerotti e con gli occhi coperti da occhiali scuri, frutto di un esperimento segreto che lo rende invisibile, che prende alloggio nella cittadina di Iping, fino a quando la sua padrona di casa non scopre il segreto. Lion torna al laboratorio di ricerca del dottor Cranley (Henry Travers), e rivela la sua invisibilità al dottor Kemp (William Harrigan) e alla moglie Flora Cranley (Gloria Stuart) che scoprono che Griffin è diventato pericoloso, fino a commettere omicidi. Il film è rimasto in promozione per la Universal già nel 1931, quando Richard L. Schayer e Robert Florey hanno raccomandato che il romanzo di Wells sarebbe stato un eccellente seguito del film dell’orrore Dracula. La Universal scelse piuttosto di realizzare Frankenstein nel 1931. Ciò ha causato una serie di aggiustamenti della sceneggiatura del film, nonché una varietà di potenziali registi
Al lancio del film nel 1933, fu un grande successo economico per la Universal e ottenne solide recensioni da numerose riviste. Il film ha generato numerosi follow-up che erano non associati al film iniziale negli anni ’40. È uno dei loro film preferiti dai registi John Carpenter, Joe Dante e Ray Harryhausen.
La maschera di cera (1933)
È un film horror di mistero americano del 1933 diretto da Michael Curtiz e interpretato da Lionel Atwill, Fay Wray, Glenda Farrell e Frank McHugh. È stato lanciato dalla Warner Bros. e registrato in Technicolor a due colori.
A Londra nel 1921, Ivan Igor è un intagliatore che gestisce una galleria di cere che è in difficoltà economica. Una sera piovosa, offre una visita a un caro amico, il dottor Rasmussen, e un critico di film d’arte, il signor Galatalin, mostrando loro le sue sculture di Giovanna d’Arco, Voltaire e la sua preferita, Maria Antonietta. Entusiasta, Galatalin si offre di inviare il lavoro di Igor alla Royal Academy dopo il suo ritorno da un viaggio in Egitto, e lui e Rasmussen se ne vanno. Il compagno di Igor, Joe Worth, non produrrà mostre macabre come quelle che attirano gruppi ai loro rivali, entra e suggerisce di sciogliere la loro galleria per raccogliere una copertura assicurativa di ₤ 10.000.
Assalto alla Terra (1954)
È un film americano di fantascienza horror del 1954 della Warner Bros. scritto da David Weisbart, diretto da Gordon Douglas, e interpretato da James Whitmore, Edmund Gwenn, Joan Weldon e James Arness. Il film è basato su un adattamento del racconto di George Worthing Yates, che in seguito è diventata la sceneggiatura di un film di Ted Sherdeman e adattata anche da Russell Hughes. Questo film è solo uno dei primi film sui mostri nucleari degli anni ’50, e anche il primo lungometraggio sul “grande insetto” a utilizzare i parassiti come mostri.
Un nido di enormi formiche irradiate viene scoperto nel deserto del New Mexico; diventano una minaccia nazionale quando si scopre che due giovani formiche regina sono scappati per costruire nuovi nidi. La ricerca a livello nazionale alla fine sfocia in una battaglia nel sistema di tubi di scarico di Los Angeles.
Dementia (1955)
Un incubo visionario, senza dialoghi, durante una notte di una donna sola a Los Angeles. Tra horror, film noir e film espressionista, concepito inizialmente come un cortometraggio dal regista basandosi su un sogno raccontatogli dalla sua segretaria, Barrett, che è diventata anche l’interprete del film. Girato da John Parker nel 1955, è un incubo ad occhi aperti tra horror, film espressionista, noir e cinema sperimentale.
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La sopravvissuta (1957)
Una donna viene messa in trance psichica e rimandata indietro nel tempo direttamente nel corpo di uno dei suoi antenati medievali, che è condannata a morire come strega. Fugge e una vera strega di nome Livia (Allison Hayes), che lavora con il diavolo. C’è anche un’altra strega, una canaglia che aiuta Livia, e uno dei sensitivi che fa un viaggio indietro nel tempo con lei.
Prodotto e diretto da Roger Corman, questo è un film di serie B insolito e divertente: violenza, reincarnazione, viaggi nel tempo, commedia e divertimento. Ci sono scene divertenti con la strega e il folletto che si trasformano in animali. Anche il becchino è divertente con le sue rime e discussioni spiritose. Satana è fantastico, con le sue continue risate e un enorme forcone. Di sabato, convoca un trio di ragazze morte per arrampicarsi dalla tomba e ballare.
Il film è particolarmente degno di nota per l’aspetto dell’attrice Hayes, il suo abito molto attillato. Hayes era probabilmente una starlet di film di serie B degli anni ’50, soprattutto per la sua apparizione in L’attacco della donna di 50 piedi. Il film è stato girato in sei giorni con un piano di budget di $ 70.000, in un vecchio supermercato.
Ha un culto tra i fan di film spaventosi, drive-in, film indipendenti con budget ridotto. Se ti piace qualcuno di quelli, dopo devi dare un’occhiata. Se apprezzi questo film, potresti anche apprezzare come The Mole People, Attack of the Crab Monsters, The Leach Woman, The Deadly Mantis e Premature Burial.
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I vampiri (1957)
I Vampiri è un film horror italiano del 1957 diretto da Riccardo Freda e terminato dal direttore della fotografia del film, Mario Bava. Nel cast Gianna Maria Canale, Carlo D’Angelo e Dario Michaelis. Il film ha a che fare con una serie di omicidi di ragazze che vengono scoperte con tubi di drenaggio del sangue. I giornali parlano di un serial killer chiamato il Vampiro, che motiva il giovane giornalista Pierre Lantin a indagare sui delitti.
All’epoca della sua uscita il film fu percepito come un oggetto originale e strano per seguaci del genere horror. Le scene davvero spaventose si riducono a poche sequenze. Il film stabilì il requisito di un design estetico che sarebbe stato la struttura per molti film horror italiani simili: ragnatele, porte che cigolano, degenerazione e un’illuminazione fantastica. Qualsiasi individuo curioso di cinema horror italiano dovrebbe vederlo: un film ignorato e sottovalutato, con suggestioni dal cinema neorealista.
Un secchio di sangue (1959)
A Bucket of Blood è un film horror commedia americano del 1959 diretto da Roger Corman. Ha come protagonista Dick Miller ed è stato inserito nella cultura beatnik della West Coast alla fine degli anni ’50. Il film, prodotto con un piano di spesa di $ 50.000, è stato girato in 5 giorni e condivide molti stili cinematografici a basso budget tipicamente legati al lavoro di Corman.
Il film è una satira comica oscura su un giovane cameriere un po’ stupido e impressionable che lavora in un caffè, noto come un bravo scultore. Egli uccide involontariamente il gatto della sua padrona di casa e nasconde il suo corpo nell’argilla di una scultura per nascondere la prova. Finisce per essere un serial killer quando è costretto a produrre un lavoro simile.
A Bucket of Blood è stato il primo di un trio di collaborazioni tra Corman e Griffith nella categoria dell’orrore divertente, che includono The Little Shop of Horrors, che fu girato negli stessi set, e Creature from the Haunted Sea. Il film è una satira non solo dei film di Corman, ma anche del mondo dell’arte astratta oltre ai film per adolescenti degli anni Cinquanta a basso budget. Il film è stato applaudito in molti ambienti come una rappresentazione sincera e indiscriminata dei molti elementi della cultura beatnik.
Guarda Un secchio di sangue
La piccola bottega degli orrori (1960)
È un film commedia horror americano del 1960 diretto da Roger Corman. Scritto da Charles B. Griffith, il film è una farsa su un fioraio che coltiva una pianta che mangia sangue umano.
Gravis Mushnick possiede un negozio di fiori e designer, gestito da lui stesso e da 2 membri dello staff, la dolce Audrey Fulquard e l’imbarazzante Seymour Krelboined. Trovato su skid row, il negozio fatiscente ha poca organizzazione. Mushnick licenzia Seymour quando rovina una consegna di fiori per il malvagio dentista Dr. Farb. Seymour lo informa di una pianta unica che ha effettivamente coltivato da semi che ha ottenuto da un “appassionato di giardini giapponesi su Central Avenue”. Seymour confessa di aver chiamato la pianta “Audrey Jr.”, il che entusiasma la vera Audrey.
Jack Nicholson, descrivendo la reazione a una proiezione del film, disse che il pubblico rideva così forte che si poteva a malapena sentire il dialogo. L’attore disse che non aveva mai avuto una reazione così favorevole dal pubblico prima.
Tra le gemme di Corman, un soggetto folle che è stato scritto in una sera. Un film ben riuscito, con divertenti interpretazioni fornite dal cast e gli ottimi risultati di regia di Corman mentre lavorava sotto le pressioni autoimposte di riprese rapide e un piano di spesa a basso costo.
Guarda La piccola bottega degli orrori
La maschera del demonio (1960)
Nella Moldavia del XVII secolo, la principessa Asa Vajda, sospettata di stregoneria, viene condannata dall’Inquisizione e muore maledicendo la sua stessa famiglia, responsabile del suo destino. Nel diciannovesimo secolo, i medici Kruvajan e Gorobec, mentre si recano a una conferenza medica, trovano la bara di Asa lungo il tragitto e la svegliano accidentalmente. Lei si propone sistematicamente di vendicarsi…
Il film fu stroncato dalla critica italiana mentre fu subito apprezzato in Francia come opera d’arte “pittorica”. E’ sicuramente uno dei migliori film di Bava con sequenze di grande fascino e orrore. La versione inglese è stata devastata da un doppiaggio mediocre. La critica inglese lo ha apprezzato relativamente a causa della sua produzione a basso costo. Negli successivi il film fu rivalutato e considerato tra i migliori film horror mai realizzati: un festival del proibito che libera un interesse adolescenziale per il mondo soprannaturale, acclamato come il capolavoro dell’horror gotico italiano. La cinematografia in chiaroscuro meravigliosamente composta, lo stile espressionistico e la regia forniscono al film un atmosfera unica. Il cinema nella sua forma più abbondante e grandiosa, traboccante di immagini altisonanti.
Psycho (1960)
Questo film horror basato su una storia vera di Ed Gein e dagli omicidi nel Wisconsin. Ci sono stati diversi seguiti di questo capolavoro della storia del cinema diretto da Alfred Hitchcock.
Gein si occupava delle faccende domestiche nel suo ranch. Ha sbarrato gli spazi utilizzati da sua madre, costituiti dal negozio al piano di sopra, dal negozio al piano di sotto e dallo spazio abitativo, lasciandoli puliti. Mentre il resto della casa è diventato progressivamente ripugnante, questi spazi hanno continuato a essere eccellenti. Gein visse in seguito in una piccola stanza accanto alla cucina. In quel momento divenne curioso di leggere le pubblicazioni pulp e i racconti di viaggio, specialmente quelli che coinvolgevano cannibali o crimini nazisti. Gein era un tuttofare e ottenne un aiuto per il ranch dal governo federale a partire dal 1951. Aiutava periodicamente la squadra stradale della comunità e anche il personale di trebbiatura dei raccolti nel luogo.
Carnival of Souls (1962)
Film indipendente a basso budget straordinariamente riuscito ed originale, fonte di ispirazione per registi come David Lynch. Un gruppo di amici in automobile attraversa un ponte e precipita nel fiume. Muoiono tutti tranne la protagonista Mary, che esce completamente illesa dalle acque melmose.
Da quel momento Mary, sotto shock per l’incidente, vive in una specie di limbo psicologico e decide di trasferirsi in un’altra città per lavorare come suonatrice di organo in una chiesa. Un uomo dall’aspetto inquietante però incomincia a perseguitarla ovunque. L’uomo misterioso è interpretato dallo stesso regista Herk Harvey.
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The Brain That Wouldn’t Die (1962)
E’ un film horror di fantascienza americano con contaminazioni body horror del 1962 diretto da Joseph Green e scritto da Green e Rex Carlton. Il film fu terminato nel 1959 con il titolo The Black Door, ma non fu lanciato nelle sale fino al 3 maggio 1962, quando fu lanciato con il suo nuovo titolo come doppio lungometraggio con Invasion of the Star Creatures. Il film si concentra su un medico pazzo che crea un modo per mantenere in vita parti del corpo. Mantiene in vita la testa tagliata della sua futura moglie per giorni, oltre a mantenere in vita un uomo deforme, tra i suoi precedenti esperimenti. Il particolare strumento narrativo di un medico pazzo che scopre un modo per mantenere in vita una testa umana era stato utilizzato in precedenza nella narrativa, oltre a varie altre versioni su questo tema. Condivide numerosi elementi della storia con il film dell’orrore della Germania occidentale The Head (1959).
I tre volti della paura (1963)
Il film è composto da 3 episodi, ognuno dei quali rappresenta una racconto terribile. Il telefono: Rosy trascorre una notte particolarmente impegnativa, intercettata al telefono da un perfetto sconosciuto che le rivela la sua morte… I Wurdalak: un vampiro gestisce usa una donna per infestare la campagna slava. L’ultima goccia: forse la signorina Chester non avrebbe dovuto davvero prendere l’anello tra i suoi clienti appena scomparsi…
La caratteristica più inquietante del film è la sua scenografia, in particolare gli interni pittoricamente fantastici. La sceneggiatura e il doppiaggio sono metodi sopra la media”. L’episodio “La goccia d’acqua” è il migliore delle 3 storie ed è stata definita “l’opera più spaventosa di Bava”. “The Wurdalak” è una “piccola opera d’arte” grazie anche all’interpretazione di Karloff che ricorda qualcosa de La notte dei morti viventi. Si tratta di una fantastica antologia dell’orrore, piena di suspense e paura per tutto la durata.
Onibaba – Le assassine (1964)
Il regista Kaneto Shindo è l’autore di Onibaba, film horror che racconta la storia di due donne abbandonate a sé stesse che vivono derubando e uccidendo Samurai sbandati. Ispirata ad un’antica fiaba buddista il film racconta la storia di due donne che vivono in estrema povertà, in una capanna sulla riva di un fiume. Sopravvivono uccidendo e derubando i samurai stremati dai combattimenti, con delle tecniche che hanno affinato nel tempo.
Un giorno un vicino di casa, Hachi, comunica alle due donne che il il figlio di una di loro, andato in guerra, è morto. L’uomo si propone anche di aiutarle nei loro furti e nei loro omicidi. Ma le donne non si fidano e rifiutano. Ma con il tempo una delle due si innamorerà lentamente di Hachi. Una notte la donna uccide con una delle trappole collaudate un possente cavaliere con un inquietante maschera. Ma quando gli toglie la maschera scopre che dietro ci sono i tratti non umani di uno spaventoso demone.
L’ultimo uomo sulla Terra (1964)
L’ultimo uomo sulla Terra è un film di fantascienza horror post-apocalittico del 1964 basato sul romanzo I Am Legend del 1954 di Richard Matheson. Il film è stato diretto da Ubaldo Ragona e da Sidney Salkow. Nel cast Vincent Price e Franca Bettoia. La sceneggiatura del film è stata scritta in parte da Matheson, tuttavia lo scrittore è rimasto deluso dal risultato.
È il 1968 e il dottor Robert Morgan rimane in una Terra in cui ogni altra persona è stata contaminata da un virus che li ha effettivamente trasformati in non morti, animali vampirici che non sopportano il sole, hanno paura degli specchi e sono anche respinti dall’aglio. Certamente eliminerebbero Morgan se potessero, eppure sono poco intelligenti oltre che deboli. Ogni giorno Morgan esegue lo stesso identico rituale: si sveglia, raccoglie i suoi strumenti e va alla ricerca di vampiri, eliminandone il maggior numero possibile e bruciando i corpi per evitare che tornino. Durante la notte, si nasconde all’interno della sua casa.
Il film non è stato considerato un successo al momento del suo lancio, in seguito è diventato un classico, forse il ruolo più interessante di Vincent Price. Ci fu un remake del 1971 con Charlton Heston, The Omega Man, ma non è allo stesso livello.
L’ora del lupo (1968)
Una giovane coppia di artisti si ritira in una capanna sulla piccola isola di Baltrum in questo film horror psicologico svedese del maestro del cinema Ingmar Bergman che trasforma i disturbi del sonno e l’isolamento in terribili visioni. Il pittore Johan Borg e la sua giovane moglie incinta Alma vivono sulla piccola isola di Baltrum. Johan condivide con Alma quadri di visioni spaventose che ha avuto e inizia a dare loro nomi, inclusi Birdman, Insects, Meat-Eeaters, Schoolmaster e Lady With a Hat. Mentre la sua insonnia peggiora, Alma rimane sveglia al suo fianco.
Rosemary’s Baby (1968)
In quanto agnostico, Roman Polanski ha intenzionalmente tessuto un filo di incertezza nel suo adattamento del libro. Quell’incertezza aumenta l’elemento di horror psicologico di Rosemary’s Baby. Quando una giovane coppia, Rosemary (Mia Farrow) e Guy (John Cassavetes), si trasferiscono in una casa di New York e fanno amicizia con una coppia di anziani, le loro vite iniziano a prendere strade diverse.
La professione dell’uomo è in trasformazione, tuttavia Rosemary immagina strani scenari. La crescente paura di Rosemary potrebbe essere dovuta a un disturbo mentale o potrebbe essere dovuta a qualcosa di sinistro che sta accadendo all’interno dell’appartamento. Rosemary’s Baby è un capolavoro horror che ha finito per essere una delle pietre miliari del sottogenere.
La notte dei morti viventi (1968)
E’ un film indipendente di genere horror americano del 1968 diretto, fotografato e montato da George A. Romero, con una sceneggiatura di John Russo e Romero, e interpretato anche da Duane Jones e Judith O’Dea. La storia segue 7 individui che sono intrappolati in una fattoria di campagna nella Pennsylvania occidentale, che è sotto attacco da parte di un gruppo di zombie carnivori. Dopo essere passato attraverso numerose bozze, l’ultima sceneggiatura di Russo e Romero si è ispirata al romanzo I Am Legend di Richard Matheson del 1954. Le riprese principali sono avvenute tra il luglio 1967 e il gennaio 1968 nell’area di Evans City. Gli attori e il team includevano i familiari del regista, amici, attori locali e amatoriali, nonché proprietari di case del luogo. Il film è stato il lancio alla regia di Romero che ha utilizzato molte delle strategie di regia di guerriglia che aveva perfezionato nel suo lavoro commerciale ed è riuscito a finire il film con un piano di spesa di circa 100.000 dollari.
Dopo la sua anteprima a Pittsburgh il 1 ° ottobre 1968, La notte dei morti viventi alla fine ha guadagnato 12 milioni di dollari a livello locale e 18 milioni di dollari in tutto il mondo, guadagnando più di 250 volte il suo piano di budget e rendendolo tra uno delle produzioni cinematografiche più gratificanti mai realizzate all’epoca. La violenza e il sangue del film erano considerati rivoluzionari per l’epoca, provocando un ampio dibattito e valutazioni sfavorevoli al suo primo lancio. Alla fine ha raccolto un culto di adesione e riconoscimento tra i dubbiosi, ed è apparso negli elenchi dei film migliori mai realizzati da punti. Regolarmente riconosciuto come il primo film di zombi moderno e anche un esempio nel progresso del genere horror, il film contiene una critica alla società degli Stati Uniti durante gli anni ’60, e fu uno dei primi film ad avere un afroamericano nel ruolo principale.
Kuroneko (1968)
Altro film horror di Kaneto Shindo particolarmente interessante è Kuroneko. Nell’epoca giapponese Jidai-geki, che parte dal XVII secolo, una terribile guerra civile dilania i villaggi del paese. Due donne che vivono in una casa di bambù vengono violentate e uccise da un gruppo di samurai senza scrupoli. Tempo dopo, nella stessa zona, alcuni samurai vengono ritrovati morti dissanguati. Il governatore invia un valoroso samurai allo scopo di indagare.
L’uccello dalle piume di cristallo (1970)
È un film Giallo horror italiano del 1970 diretto da Dario Argento, nel suo lancio alla regia. Il film è il capostipite della classifica cinematografica italiana Giallo. Alla sua uscita, il film ebbe un notevole successo incassando 1.650.000.000 di lire italiane. Fu un successo anche fuori dall’Italia. Sam Dalmas è uno scrittore americano in vacanza a Roma con la sua fidanzata inglese, Julia, che sta vivendo il blocco dell’autore ed è sul punto di tornare in America, tuttavia assiste all’aggressione di una ragazza in una galleria d’arte da parte di un tipo strano a guanti neri usando un impermeabile. Tentando di raggiungerlo, Sam viene catturato tra 2 porte di vetro azionate meccanicamente e riesce a vedere l’uomo scappare. La ragazza, Monica Ranieri, è stata aggredita e le autorità hanno preso il passaporto di Sam per impedirgli di lasciare la nazione. Si ritiene che il nemico sia un serial killer che sta eliminando le donne in tutta la città e Sam è un testimone essenziale.
Notte silenziosa, Notte di sangue (1972)
Capostipite del genere horror-slasher americano, ancora prima di Halloween – La notte delle streghe di John Carpenter, Notte silenziosa, Notte di sangue è stato girato nel 1972 da Theodore Gershuny. Un uomo pericoloso ricoverato in un manicomio eredita una grande casa. Dopo alcuni anni esce dal manicomio per vendere la casa perché ha bisogno di soldi. Una serie di omicidi efferati avvengono nella piccola città.
Film indipendente con una regia molto particolare che spiazza e sorprende lo spettatore. Girato con colori spenti e plumbei in una cupa atmosfera invernale, girato con mezzi di fortuna, non è affatto un film di confezione, e questo lo rende un racconto autentico, che ti immerge direttamente nei luoghi dove si svolge la storia.
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L’ultima casa a sinistra (1972)
E’ un film di vendetta del 1972 diretto da Wes Craven. Il film è stato scritto da Craven e la trama segue la storia di due adolescenti, Mari e Phyllis, che vengono rapite da un gruppo di criminali fuggitivi. Durante il loro sequestro, le ragazze sono sottoposte a gravi violenze fisiche e psicologiche, compresa la tortura e la violenza sessuale.
I criminali, alla fine, si nascondono nella casa di una coppia di genitori delle ragazze, ignari della loro presenza. Quando scoprono la verità sui loro ospiti, i genitori decidono di vendicarsi per la morte delle loro figlie.
La trama è piena di colpi di scena e di momenti intensi e disturbanti, e il film è stato considerato una critica sociale sulla violenza e l’impunità. Tuttavia, la rappresentazione della violenza ha suscitato molte critiche e ha portato a numerose controversie. Il film è stato acclamato come uno dei primi slasher movie e ha ispirato molti altri film nella stessa categoria.
L’esorcista (1973)
L’esorcista è il capostipite ed il miglior film del sottogenere horror sull’esorcismo, un film d’arte eccitante che ha sbalordito il pubblico di tutto il mondo. Alcuni spettatori ebbero addirittura malori durante le proiezioni. Diretto da William Friedkin, scritto da William Peter Blatty, fotografia di Owen Roizman, interpretato con maestria da Jason Miller, Ellen Burstyn, Max von Sydow e Linda Blair nei panni dell’indemoniata Regan, è uno dei grandi capolavori della storia dei film. Il film va oltre l’essere semplicemente spaventoso, finendo per essere un dramma profondo: è l’elemento umano che colpisce nel segno.
Anche chi non l’ha visto lo associa al film più spaventoso mai realizzato. Altri non sono nemmeno film di esorcismo: sono semplicemente film che non sono “L’esorcista”. Qualunque altra cosa è un imitazione. La Regan MacNeil di Blair è posseduta dal diavolo Pazuzu, e Chris di Burstyn è disperata e deve aiutarla. Viaggio da brivido nell’orrore puro, inizia con risonanze magnetiche e diagnosi mediche con cui Chris cerca di capire le condizioni di sua figlia, fino ad arrivare a scene cult che hanno terrorizzato gli spettatori di tutto il mondo. Cosa che spaventa ancora di più, è un horror ispirato da una storia vera.
The Werewolf of Washington (1973)
È un film commedia horror sui lupi mannari del 1973 diretto da Milton Moses Ginsberg. La trama segue il giornalista Jack Whittier, che viene inviato a Budapest come inviato presidenziale durante la presidenza di Nixon. Dopo essere stato morso da un lupo mannaro, Jack si trasforma in un licantropo e deve lottare per mantenere il controllo delle sue azioni. Il film è stato criticato per la sua recitazione e la sua trama poco coerente, ma è considerato un film cult degli anni ’70.
La trama di segue il giornalista Jack Whittier, che viene inviato a Budapest come inviato presidenziale durante la presidenza di Nixon. Mentre lì, Jack viene morso da un lupo mannaro e inizia a sviluppare i sintomi della trasformazione in un licantropo. Con il tempo, Jack comincia a perdere il controllo delle sue azioni e ad avere incubi notturni. Nonostante i suoi sforzi per nascondere la sua condizione, Jack viene indagato per una serie di omicidi e deve lottare per mantenere il controllo delle sue azioni prima che sia troppo tardi. Nel frattempo, cerca anche di risolvere il mistero dietro la sua trasformazione e di scoprire chi o cosa sta dietro la sua condizione di licantropo.
Carrie, lo sguardo di Satana (1976)
La timida sedicenne Carrie White, vive con la sua mamma instabile mentalmente e fanatica religiosa Margaret, è in difficoltà al college ed è vittima di bullismo dai suoi coetanei. Quando Carrie vive la sua prima mestruazione nella doccia dell’istituto, si preoccupa, non essendo a conoscenza del fenomeno. I compagni di scuola di Carrie la umiliano. A seguito di conversazioni con la signorina Collins e il preside, Carrie viene espulsa dalla scuola per una giornata. Dopo essere arrivata a casa, Margaret informa Carrie che le sue mestruazioni sono causate dal peccato, e rinchiude Carrie in un “armadio di preghiera” simile a un altare per pregare per la misericordia.
Carrie è un film horror soprannaturale basato sul primo libro uscito di Stephen King. Il regista Brian De Palma è stato affascinato dalla storia. È la prima di oltre 100 produzioni cinematografiche e televisive adattate o basate sulle opere pubblicate di King. Carrie è diventato un cult movie poco dopo la sua uscita ed è considerato uno dei migliori adattamenti da libro a film di tutti i tempi.
La casa con le finestre che ridono (1976)
È un film horror italiano del 1976 scritto e diretto da Pupi Avati. Il film è stato girato al Lido degli Scacchi in provincia di Ferrara. Stefano (Lino Capolicchio) vive in un paese delle Valli di Comacchio dove è stato chiamato per restaurare un affresco che mostra quello che sembra il martirio di San Sebastiano, che fu dipinto su un muro distrutto della chiesa da uno strano artista scomparso chiamato Legnani..
Mentre vive per un breve periodo nella casa che era di proprietà dei 2 fratelli del pittore scomparso, Stefano inizia una relazione amorosa con Francesca (Francesca Marciano) e scopre che il pittore era stato in realtà un pazzo. In particolare, Stefano scopre che l’artista, assistito dai suoi 2 fratelli altrettanto pazzi, era stato un assassino. Alcuni abitanti del villaggio vengono uccisi, incluso la sua fidanzata, e Stefano pensa che l’assassino stia tentando di impedirgli di scoprire la realtà dietro l’artista del dipinto.
Suspiria (1977)
Suzy, una giovane americana, arriva a Friburgo per prendere lezioni in un’illustre accademia di danza. L’ambiente di base della scuola sorprende la ragazza, è un ambiente inquietante e strano. Le accadono terribili disavventure: un giovane apprendista viene ucciso, un pianista cieco ha la gola tagliata al proprio animale domestico … Anche Suzy è spesso malata. Suzy scopre che la scuola era la casa di una terribile strega soprannominata la Madre dei Sussurri. E se la scuola fosse ancora sotto il suo controllo?
Ricco di suspense ma spesso rovinato da discussioni in inglese artificiose e inadeguate, Suspiria è principalmente sangue, con poca trama o intrigo, Suspiria fu ritenuto inferiore al lancio di Argento L’uccello dalle piume di cristallo (1970. Alcuni lo etichettarono come una debole replica de L’esorcista.
Argento lavora duramente con tagli d’urto, luci colorate e strani angoli di videocamera e fa un film che è una delizia per gli occhi. Negli anni successivi alla sua uscita, Suspiria è stato menzionato dalla critica come un film cult, un prototipo horror estremo applaudito da storici e critici cinematografici per il suo lavoro di colori e scenografie intricate: ogni fotogramma è composto da un’attenzione creativa e sorprendente al colore, ritenuto tra i film più spaventosi di sempre.
Halloween La notte delle streghe (1978)
Esiste ancora qualcuno che non ha visto Halloween – La notte delle streghe di John Carpenter? Forse. 31 ottobre 1963, in una piccola città della provincia americana, Haddonfield, Il piccolo Michael Myers uccide a coltellate la sorella Judith. Viene ricoverato in un istituto psichiatrico ma 15 anni dopo, riesce a scappare ed a tornare nella sua città. Il dottor Sam Loomis, lo psichiatra che ha seguito Michael nel corso degli anni, lo conosce molto bene e sa quali potranno essere le sue mosse. Michael uccide un meccanico, indossa i suoi vestiti e torna nella sua fatiscente casa natale, ora abbandonata. Film indipendente girato con un piccolissimo budget, ha incassato nel mondo oltre 80 milioni di dollari dell’epoca. E’ lo slasher movie di maggior successo, horror da guardare ad Halloween, e uno dei 5 film più redditizi della storia del cinema.
The Fury (1978)
“The Fury” è un film di vendetta del 1978 diretto da Brian De Palma e interpretato da Kirk Douglas, John Cassavetes, Amy Irving e Carrie Snodgress.
La trama del film segue Gillian, una giovane dotata di poteri paranormali, che viene rapita da un’organizzazione governativa segreta che vuole sfruttare i suoi poteri. Suo padre, Peter Sandza (interpretato da Douglas), un agente della CIA, intraprende una lotta contro il tempo per salvarla.
Il film è stato accolto positivamente dalla critica per la sua regia visivamente impressionante e per le interpretazioni degli attori, ma è stato anche criticato per la sua trama poco coerente. È considerato un classico del cinema horror fantascienza degli anni ’70.
Il killer del trapano (1979)
Il primo film del regista Abel Ferrara realizzato in maniera indipendente e a bassissimo budget. L’artista Reno Miller ( interpretato dallo stesso regista Abel Ferrara) e la sua ragazza Carol entrano in una chiesa dove si avvicina un vagabondo che vuole parlare con l’artista, ma Reno e Carol, spaventati, fuggono via. Reno torna a casa e trova una grossa bolletta dell’elettricità, la bolletta del telefono, e non può permettersi di pagare l’affitto. Lentamente Reno si trasforma in uno psicopatico assassino, in una discesa agli inferi senza ritorno.
Alien (1979)
Tra i film horror sugli alieni niente batte la suspense di “Alien” di Ridley Scott. A bordo dell’astronave Nostromo, l’ufficiale Ripley (Sigourney Weaver) e il resto della sua squadra ottengono un clandestino indesiderato. Il film del 1979 ha vinto l’Academy Award per i migliori effetti visivi ed è uno dei film più inquietanti del genere di fantascienza.
L’astronave Nostromo sta tornando sulla Terra con una squadra di sette membri: il capitano Dallas, l’ufficiale esecutivo Kane, l’ufficiale di mandato Ripley, il navigatore Lambert, l’ufficiale scientifico Ash e gli ingegneri Parker e Brett. Scoprendo una trasmissione da una luna vicina, il sistema informatico della nave, la Madre, risveglia la squadra dal sonno. Per politica aziendale che necessita di accettare qualsiasi possibile richiesta di aiuto, arrivano sulla luna nonostante le perplessità di Parker. Gli ingegneri rimangono a bordo per i lavori di riparazione mentre Dallas, Kane e Lambert esaminano la superficie. Scoprono che il segnale proviene da una nave aliena in rovina e vi entrano, perdendo il contatto con la Nostromo. Ripley analizza parte della trasmissione, identificandola come un avvertimento, tuttavia non può trasmettere i dettagli a chi si trova sulla nave in rovina.
Shining (1980)
“Shining” è un film del 1980 diretto da Stanley Kubrick e basato sul romanzo omonimo di Stephen King. Il film è considerato un classico del genere horror e viene spesso citato come uno dei migliori film di tutti i tempi.
La storia segue Jack Torrance, interpretato da Jack Nicholson, che accetta un impiego come guardiano invernale in un grande hotel isolato in montagna. Con sua moglie Wendy (interpretata da Shelley Duvall) e il loro figlio Danny (interpretato da Danny Lloyd), Jack si stabilisce nell’hotel durante la stagione invernale, ma presto inizia a sperimentare visioni allucinanti e a perdere la propria sanità mentre l’hotel è attanagliato da forze soprannaturali.
“Shining” è famoso per la sua eccellente regia, la cinematografia mozzafiato e la musica spaventosa di Kubrick. Jack Nicholson fornisce un’interpretazione iconica e intensa come Jack Torrance, e il film è diventato un simbolo della sua carriera. La scena in cui Jack rompe la porta della stanza di Danny con un ascia è diventata un’immagine iconicamente spaventosa nella cultura popolare.
Lanciato lo stesso mese esatto del primo venerdì 13 , Shining non è solo un film horror degli anni ’80. È un film che ha lasciato un segno indelebile, come quasi tutti i film del maestro Stanley Kubrick. Un film d’essai con una straordinaria fotografia, la bravura delle star Shelley Duvall e Jack Nicholson. E’ l’unico film horror girato da Kubrick nella sua carriera. The Shining rimane un film di culto inquietante e agghiacciante con un grande impatto sul cinema moderno.
Inferno (1980)
Inferno è un film horror italiano di genere soprannaturale del 1980 scritto e diretto da Dario Argento e interpretato da Irene Miracle, Leigh McCloskey, Eleonora Giorgi, Daria Nicolodi e Alida Valli. La trama segue l’indagine di una ragazza sulla scomparsa di sua sorella, che viveva in un appartamento di New York City che fungeva anche da casa per una strega secolare. Un seguito tematico di Suspiria (1977), il film è la seconda parte della trilogia delle Tre Madri di Argento, sebbene sia la prima in assoluto nella trilogia a esplicitare il concetto delle Tre Madri. Tutti e 3 i film sono in parte originati dall’opera di Thomas de Quincey del 1845 Suspiria de Profundis, una raccolta di poesie in prosa in cui propone il principio di 3 “Ladies of Sorrow ” (Mater Lachrymarum, Mater Suspiriorum e Mater Tenebrarum), in concomitanza con le 3 Parche e Grazie nel folklore greco.
Rose Elliot, una poetessa che vive da sola nell’Upper West Side di New York, acquista un libro da un antiquario, intitolato Le tre madri. Il libro, scritto da un alchimista di nome Varelli, racconta di 3 sorelle malvagie che governano il mondo con dolore, lacrime e oscurità e dimorano all’interno di diverse case che erano state effettivamente costruite per loro dall’alchimista. Mater Suspiriorum, la Madre dei Sospiri, risiede a Friburgo. Mater Lachrymarum, la Madre delle Lacrime, risiede a Roma, e Mater Tenebrarum, la Madre delle Tenebre, risiede a New York. Rose crede di risiedere nella struttura di Mater Tenebrarum e scrive a suo fratello Mark, apprendista di musica a Roma, spingendolo a farle visita. Utilizzando le idee offerte nel libro, Rose esplora la cantina del palazzo e trova un buco nel pavimento che si arriva in una sala da ballo piena d’acqua.
Un lupo mannaro americano a Londra (1981)
Grazie a Un lupo mannaro americano a Londra, è iniziata la tradizione delle orribili scene di trasformazione e bar inospitali, duplicata in molti film successivi. Per un regista con un’abbondante eredità dai film commedia, “Un lupo mannaro americano a Londra” si adatta perfettamente a John Landis. È una commedia horror con un grande cuore comico nero, che supera i titoli degli stessi anni. La trasformazione al chiaro di luna di Rick Baker è stata una scoperta, una scena incredibile in cui le ossa si la pelle si è estendono fino a lacerarsi. È un film horror con una profondità genuina, fedele al costume dei lupi mannari, ma con un taglio all’avanguardia.
La casa (1981)
È un film horror splatter del 1981 diretto da Sam Raimi. La storia segue un gruppo di giovani che si reca in una capanna isolata in mezzo alla foresta e incontra forze demoniache. Il film è diventato famoso per la sua violenza e l’utilizzo di effetti speciali, ed è considerato un classico del genere horror. È stato seguito da due sequel e una serie televisiva.
Il film è stato distribuito nel 1981 ed ha avuto un budget di 350.000 dollari. La distribuzione originale del film è avvenuta negli Stati Uniti, dove è stato presentato in alcune sale cinematografiche e in festival di film indipendenti. Successivamente, il film è stato distribuito in altri paesi, incluso il Regno Unito, e ha acquisito un vasto seguito di culto.
Scanners (1981)
Scanners è un film di fantascienza con elementi di body horror del 1981 diretto da David Cronenberg. Il film segue la storia di un uomo che scopre di avere la capacità di leggere i pensieri degli altri e che diventa coinvolto in una lotta tra due fazioni di scanner che lottano per il controllo della loro mente. Il film ha guadagnato popolarità per le sue scene violente e per le sue immagini inquietanti e ha anche definito Cronenberg come uno dei principali registi del genere horror/sci-fi.
Scanners segue la storia di Cameron Vale, un uomo che scopre di avere la capacità di leggere i pensieri degli altri e di influenzare le loro menti. Vale viene reclutato da un’organizzazione segreta che vuole utilizzare le sue capacità per combattere un’altra fazione di scanner che sta cercando di prendere il controllo del mondo. La storia si concentra sulla lotta tra Vale e i leader della fazione malvagia, che hanno il controllo di molti scanner e stanno cercando di aumentare il loro potere. Vale deve trovare un modo per fermare i piani della fazione e salvare il mondo dalla loro influenza mentale distruttiva.
Scanners è stato accolto con recensioni miste quando è uscito nel 1981. Alcuni critici hanno lodato il film per il suo approccio distopico alla tecnologia e per le sue scene violente e inquietanti, mentre altri hanno criticato la trama confusa e la recitazione non convincente. Nonostante le recensioni miste, Scanners ha avuto un discreto successo commerciale al botteghino e ha guadagnato una certa popolarità negli anni successivi. Il film ha definito David Cronenberg come un regista di talento e ha influenzato molti altri film del genere horror/sci-fi. Oggi, Scanners è considerato un classico del genere e viene spesso citato come uno dei migliori film di fantascienza degli anni ’80.
La cosa (1982)
Tra la varietà di film d’autore horror diretti da John Carpenter, The Thing non è stato apprezzato dai critici e dal pubblico durante il suo lancio iniziale. Quarant’anni dopo, è uno dei film horror di fantascienza più apprezzati nel panorama cinematografico di tutti i tempi. I registi stanno ancora ricercando gòi incredibili effetti speciali all’avanguardia di Rob Bottin.
Videodrome (1983)
“Videodrome” è un body horror del 1983 diretto da David Cronenberg. Si tratta di un thriller fantascientifico che esplora i pericoli della tecnologia e la distorsione della realtà attraverso i mass media. Il film è considerato un classico del cinema di fantascienza e viene spesso citato come esempio di un film “body horror” che esplora i temi della tecnologia e della manipolazione della realtà.
La trama di “Videodrome” segue il produttore televisivo Max Renn, che cerca programmi estremi per la sua rete. Quando incontra “Videodrome”, un programma che sembra mostrare torture e omicidi in diretta, Max è immediatamente affascinato e deciso a trasmetterlo. Tuttavia, presto scopre che “Videodrome” ha un effetto allucinogeno sulla sua mente e sta manipolando la sua percezione della realtà. Max si trova a lottare contro forze oscure che vogliono utilizzare “Videodrome” come arma per controllare la mente delle masse. La trama diventa sempre più surreale e disturbante, con Max che deve affrontare non solo la minaccia di “Videodrome”, ma anche la sua stessa identità e la natura della realtà.
La mosca (1986)
E’ un film body horror sci-fi del 1986 diretto da David Cronenberg. Il film ha ricevuto lodi per la sua recitazione, effetti visivi e suspense. La trama segue la storia del geniale scienziato Seth Brundle, che sta lavorando a una macchina teletrasportatrice che potrebbe cambiare il mondo. Tuttavia, durante una prova, Brundle accidentalmente teletrasporta una mosca nella macchina insieme a lui, causando una fusione genetica tra i due organismi.
Brundle inizia a notare gradualmente cambiamenti nel suo corpo e comportamento, diventando sempre più mostruoso e perdendo il controllo delle sue azioni. La sua ex-fidanzata Veronica, che è anche un giornalista, scopre la verità sulle sue condizioni e cerca di aiutarlo a trovare una cura, ma Brundle sta diventando sempre più pericoloso e imprevedibile.
Aliens (1986)
“Aliens” è un film del 1986 diretto da James Cameron e interpretato da Sigourney Weaver, Michael Biehn e Paul Reiser. È il sequel del film del 1979 “Alien” di Ridley Scott. Il film segue l’ufficiale di bordo Ellen Ripley, che si unisce ad una squadra di marines per affrontare una minaccia aliena sulla colonia remota di LV-426. Dopo essere rimasta intrappolata in ibernazione per 57 anni, Ripley si unisce alla missione per sconfiggere gli alieni e sopravvivere.
“Aliens” è stato acclamato dalla critica per il suo realismo spettacolare, la regia eccezionale e le intense performance dei suoi attori. Il film ha anche avuto un grande successo commerciale e ha vinto due premi Oscar per la migliore fotografia e il miglior sonoro. Inoltre, “Aliens” è considerato uno dei migliori sequel di tutti i tempi e una pietra miliare del genere di fantascienza. Il suo mix di azione, avventura e orrore ha influenzato molte altre pellicole del genere e ha reso il franchise “Alien” uno dei più popolari e longevi della storia del cinema.
Spostando la location principale da una casa infestata alla guerra del Vietnam, “Aliens” ha Il suo punto di forza nel raccontare ancora il personaggio di Ripley tanto quanto l’iniziale film. Aumenta semplicemente la portata e la scala. Gli Xenomorfi sono tornati, ma questa volta hanno portato la loro mamma. Grazie a una scena eliminata da “Alien”, il ciclo di vita delle feroci bestie non è mai stato completamente scoperto. Ecco spuntare quindi un mostro molto più spaventoso: la Regina Aliena. “Aliens” è anche una sceneggiatura perfetta, senza una cornice o una linea di dialogo sprecata.
Essi vivono (1988)
Una commedia horror fantascientifica pungente e una critica feroce della cultura capitalista, è uno di quei film che devi vedere assolutamente se non l’hai ancora fatto. Qui l’elemento di commedia non è l’aspetto principale, ma ci sono diverse scene divertenti. In They Live, uno dei migliori film distopici mai realizzati, il regista John Carpenter ci mostra il potere occulto dei media televisivi. Roddy Piper interpreta Nada, un vagabondo che scopre un paio di occhiali da sole che gli permettono di vedere il mondo così com’è: gestito da zombie mostruosi con messaggi subliminali che ipnotizzano le persone a prostrarsi al dio denaro e a essere dominati da una specie aliena che vuole il potere mondiale. Tra le diverse scene divertenti una delle più celebri scazzottate di tutti i tempi tra Piper e Keith David.
Tetsuo: The Iron Man (1989)
“Tetsuo: The Iron Man” è un film giapponese del 1989 diretto da Shinya Tsukamoto. Si tratta di un film di fantascienza cyberpunk che esplora i temi della tecnologia, della mutazione umana e della soggettività.
La trama segue il personaggio di un uomo che, dopo essere stato coinvolto in un incidente con un cyborg, comincia a sviluppare gradualmente delle caratteristiche metalliche. Man mano che il suo corpo si trasforma, il personaggio diventa sempre più impazzito e violento, causando caos e distruzione ovunque vada.
Il film è stato acclamato per la sua visione surreale e disturbante della tecnologia e della sua relazione con l’umanità, così come per la sua eccezionale regia, fotografia e montaggio. “Tetsuo: The Iron Man” ha anche avuto un grande impatto sulla cultura popolare e ha ispirato molte altre opere nei generi della fantascienza e dell’horror.
Il viaggio disordinato e sensuale del regista giapponese Shinya Tsukamoto porta il cyberpunk in alcuni luoghi straordinari nuovi di zecca, utilizzando innovativi effetti a basso budget per raccontare la storia surreale di un “feticista del metal” la cui morte in un incidente di auto e camion innesca un oltraggioso capitolo nel progresso umano.
Fuoco cammina con me (1992)
Lanciato come prequel della serie tv Twin Peaks, Fire Walk with Me è un horror degli anni ’90 fa ripercorrere al pubblico la storia di Laura Palmer (Sheryl Lee), fino al punto in cui la serie precedente inizia. Fire Walk with Me usa la voce, la profondità e il contesto sociale in cui vive Laura per descrivere l’orrore che circonda le situazioni del suo omicidio. Il film fu accolto negativamente al festival di Cannes e dai critici. Anche il pubblico, che si aspettava maggiori chiarimenti sui misteri lasciati nella prima serie, non gradì particolarmente l’opera, giudicata generalmente troppo caotica. Negli anni successivi il “caos” è diventato la migliore qualità del film: lo stile visionario e onirico di David Lynch. Un film di avanguardia realizzato in formato seriale, vent’anni prima delle serie TV in streaming. Solo Lynch poteva essere così geniale.
Dracula di Bram Stoker (1992)
“Dracula” del 1992 è un film drammatico horror diretto da Francis Ford Coppola e basato sul romanzo di Bram Stoker del 1897 con lo stesso nome. Il film presenta una versione rivisitata della storia originale di Dracula, concentrandosi sulla relazione tra il conte Dracula e la giovane scrittrice Mina Harker.
Gary Oldman interpreta il ruolo del conte Dracula, mentre Winona Ryder è Mina Harker. Il cast comprende anche Anthony Hopkins, Keanu Reeves e Richard E. Grant. Il film ha ottenuto elogi per le sue performance di altissimo livello, la regia visivamente affascinante di Coppola e la sua rappresentazione elaborata della figura del conte Dracula.
Il film ha anche ricevuto molte critiche per la sua rappresentazione libera e controversa della storia originale, nonché per la sua natura romantica e sessuale del rapporto tra Dracula e Mina. Nonostante ciò, “Dracula” del 1992 è considerato un classico del genere horror e continua ad avere un seguito di appassionati di tutto il mondo. Questo horror cult degli anni ’90 reinventa la storia di Stoker del XIX secolo. La sua fotografia, lo stile dei costumi e l’uso del colore lo rendono un horror gotico stravagante.
Tesis (1996)
“Thesis” è un film horror spagnolo del 1996 diretto da Alejandro Amenábar. È un thriller che esplora il mondo accademico e le conseguenze che possono derivare da una ricerca universitaria.
La protagonista, Angelika, è una giovane studentessa di cinema che sta lavorando alla sua tesi sulle rappresentazioni della morte nei film. Durante le sue ricerche, incontra uno studente che sta lavorando su un argomento simile, ma con un focus sui snuff movies, ovvero i film che rappresentano la morte reale di persone. Mentre Angelika continua a scavare nel mondo oscuro dei snuff movies, incontra molte difficoltà e incontra persone che cercano di impedirle di continuare le sue ricerche. Inizia anche a ricevere minacce e a temere per la propria vita.
“Thesis” è stato molto ben accolto dalla critica e considerato uno dei migliori film spagnoli degli anni ’90. Ha vinto numerosi premi, tra cui quattro premi Goya, che sono i premi cinematografici spagnoli più importanti. Il film è interessante perché offre un’introspezione sui pericoli del mondo accademico e su come la ricerca può portare a conseguenze imprevedibili. Inoltre, la trama avvincente e gli enigmi psicologici hanno fatto di “Thesis” un film che è rimasto nelle menti di molte persone. Questo film è vincitore di 7 premi Goya 1996, consistenti nei premi per il miglior film, la migliore sceneggiatura originale e il miglior regista.
Oldboy (2003)
Se stai cercando di trovare un classico horror coreano, guarda questo intramontabile thriller di vendetta del 2003 di Park Chan-Wook “Oldboy”. Oh Dae-su (Choi Min-sik) è stato imprigionato nello stesso identico spazio per 15 anni. Non ha idea di chi lo abbia imprigionato o perché. Un giorno, viene rilasciato spontaneamente, il che avvia la ricerca di coloro che gli hanno rovinato la vita in modo che possa mettere in atto la sua vendetta. Lungo la strada, Dae-su si innamora di una giovane chef, il che complica la sua preparazione alla vendetta.
Questo è un film pieno di colpi di scena, svolte, cospirazioni e bugie; quando credi di aver capito dove sta andando il film, Park ribalta le tue aspettative. Park è un regista eccezionalmente dotato e registra la sottigliezza e la complessità della vendetta, uno stile che amplia nel resto della sua Trilogia della vendetta, che consiste in “Sympathy for Mr. Vengeance” e “Lady Vengeance”.
La casa del diavolo (2005)
E’ un film splatter del 2005 diretto da Rob Zombie. Si tratta di un film horror che segue la storia della famiglia Firefly, un gruppo di criminali che viene inseguito da uno sceriffo determinato a fermarli. Il film è noto per la sua rappresentazione intensa e cruda della violenza, oltre che per la sua regia audace e la sua trama avvincente. Il film ha avuto una ricezione mista da parte della critica e del pubblico. Molti hanno elogiato la regia di Zombie e la sua rappresentazione intensa e cruda della violenza, ma altri hanno criticato il film per la sua gratuita rappresentazione della violenza e per i suoi contenuti disturbanti. Si tratta di un film che ha diviso il pubblico e la critica per la sua rappresentazione intensa e cruda della violenza e per i suoi contenuti disturbanti. Tuttavia, molti fan del genere horror hanno elogiato la regia di Zombie e la sua trama avvincente.
Primo morso (2006)
Gus è un uomo affascinante che lavora come chef in un ristorante asiatico a Montreal. Il suo manager lo manda in una remota isola della Thailandia per conoscere un maestro del cibo zen e per migliorare l’alta qualità delle sue ricette. Lì trova una strana ragazza chiamata Lake che vivein una caverna e lo informa che il maestro di preparazione del cibo Zen è morto. È molto probabile che Gus rimanga nella caverna e inizi una relazione con Lake.
Bite è un film indipendente canadese che attraversa vari generi di film nella sua narrativa, passando improvvisamente dal romanticismo al thriller all’horror sui fantasmi. La direzione, montaggio e scrittura non sono mai banali, sostenuti da inquadrature con obiettivi grandangolari che aumentano la tensione e da attori in forma superba.
Guarda Primo morso
Martyrs (2008)
“Martyrs” è un film francese splatter del 2008 scritto e diretto da Pascal Laugier. La trama del film segue la storia di una giovane donna che è stata rapita e torturata da un gruppo misterioso da quando era bambina. Dopo essere stata liberata, la giovane donna inizia una missione per vendicarsi dei suoi aguzzini e scoprire la verità dietro il loro gruppo.
Il film è stato acclamato da molti critici come uno dei film più disturbanti e intensi mai realizzati e viene spesso descritto come un’opera di genere horror / thriller molto introspettiva che tratta questioni spirituali ed esplora temi come la tortura, la vendetta e la fede. “Martyrs” è stato anche accolto come un film esteticamente e tecnicamente notevole, con molte lodi per la sua regia, la fotografia e la recitazione.
Thirst (2009)
Il film horror coreano di Park Chan-Wook del 2009 “Thirst” è una storia di vampiri toccante, attraente e cruenta che offre un nuovo punto di vista sul sottogenere. Sang-hyun (Song Kang-ho) è un prete che è innamorato segretamente di una moglie chiamata Tae-ju (Ok-bin Kim) e questo mette in crisi la sua fede. Nel tentativo di mostrare il suo impegno nei confronti di Dio, Sang-hyun si offre volontario per fare da cavia per un vaccino contro un’infezione fatale. L’esperimento va male e si trasforma in un vampiro. Sang-hyun lotta per impedire il suo desiderio per il sangue umano, ma alla fine non riesce a frenare il suo appetito.
Quando Sang-hyun si nutre, non è semplicemente violento; fa veramente impressione. “Thirst” ha forse la scena di sesso più popolare che mai vista in un film horror. Tune, che ha interpretato il ruolo del cattivo patriarca in “Parasite”, ancora una volta è protagonista come un vampiro pieno di apatia per il suo nuovo stato d’essere. Sang-hyun entra in diretto contrasto con Tae-ju, totalmente libera e sensuale, che desidera esercitare il potere su coloro che la mettono in discussione.
Shutter Island (2010)
Leonardo DiCaprio recita in questo thriller horror ambientato in un manicomio degli anni 2000. Shutter Island di Martin Scorsese è un film intrigante pieno di cospirazioni e paura che lascia in sospeso la verità. Come sempre quando Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio fanno squadra, il film è un’opera d’arte del cinema americano. Nel 1954, il maresciallo vedovo degli Stati Uniti Edward “Teddy” Daniels e il suo nuovo partner, Chuck Aule, salgono su un traghetto per Shutter Island, dove sorge l’Ashecliffe Hospital per pazzi criminali, per indagare sulla scomparsa di una paziente, Rachel Solando, che è stata incarcerata per aver annegato i suoi tre figli. Nonostante sia tenuta in una cella chiusa a chiave sotto costante supervisione, è scappata dall’ospedale e dall’isola.
Questo è un film da vedere se stai cercando un noir intelligente che si impegni con intriganti preoccupazioni filosofiche sulla psichiatria offrendo immagini sensazionali. Nonostante tutti i suoi precedenti successi dagli anni ’70 in poi, Shutter Island finì per essere il film di Martin Scorsese con il maggior incasso fino a quando non fu superato da The Wolf of Wall Street. L’impatto del film sui sensi è devastante.
The Skin I Live In (2011)
Un chirurgo estetico che vive in una splendida proprietà in affitto nasconde un trucco oscuro e una donna adorabile in questo film horror psicologico vincitore del premio Goya. The Skin I Live In inizia con un medico che tenta di stabilire un metodo per preservare le vittime di ustioni dopo che sua moglie è morta in un terribile incendio, scegliendo una ragazza inconsapevole come cavia per una pelle artificiale nuova, e alla fine la vicenda degenera in un’odissea che sviluppa qualcosa di abominevole.
Molto più della storia di un ricercatore pazzo e della sua bestia, questo film horror spagnolo del famoso regista Pedro Almodovar va oltre i luoghi comuni e racconta la perdita, il dolore e il significato della vita attraverso il suo marchio di fabbrica di ambiguità sessuale. Un film composto di melodramma, moralità, segreti e omicidi.
The Love Witch (2016)
Elaine, una splendida giovane strega, sta guidando ad Arcata, in California, una città in cui la stregoneria è accettata, per iniziare una nuova vita dopo la morte del marito Jerry. Forse Elaine potrebbe averlo ucciso. Quando è lì, prende in affitto una casa vittoriana di proprietà della maestra di Elaine, Barbara, e arredata dalla sua decoratrice d’interni, Trish Manning. Nel tentativo di fare amicizia con la ragazza, Trish porta Elaine in una casa da tè, dove incontra il marito Richard, che si innamora rapidamente di Elaine. Volendo trovare un nuovo amante, Elaine esegue un rituale per scoprirne uno e incontra Wayne, un insegnante di letteratura al college. I due si recano nella casa di Wayne, dove lei gli fa consumare una miscela che include allucinogeni. Quando i due fanno l’amore, Wayne finisce per essere possessivo, e questo mette in ansia Elaine. Muore il giorno successivo ed Elaine seppellisce il suo corpo con un amuleto contro la stregoneria che contiene la sua urina. Decide che il prossimo uomo che tenterà di sedurre sarà Richard perché è sposato e non può essere possessivo.
The Love Witch di Anna Biller differisce da qualsiasi altra commedia horror recente. Il film si appoggia molto alla sua meravigliosa fotografia stile anni ’60, che ha il potere di ricordare i film di Dario Argento in alcune scene. C’è una bellezza dello sguardo che Anna Biller ha costruito in tutto il suo splendore technicolor che ti lancia subito un incantesimo. The Love Witch si prende cura di essere sia oscuro che luminoso, è un film su una strega con alcune battute davvero meravigliose e ironiche grazie all’attrice perfetta per la storia, Samantha Robinson.
The Handmaiden (2016)
Park Chan-wook è tra i fantastici visionari del nostro tempo. Parla un linguaggio poetico specifico in gran parte del suo lavoro e, attraverso una psicologia sessuale stravagante, riesce a esplorare i lati invisibili dell’essere umano. Il film di Park del 2016, “The Handmaiden”, è una storia di avidità, desiderio e tradimento che si divide in 3 parti, con la bellissima fotografia del direttore della fotografia Chung-hoon Chung.
Quando un’ancella di nome Sook-hee (Kim Tae-ri) arriva nella stravagante tenuta di Lady Hideko (Kim Min-hee) per volere del il conte Fujiwara (Ha Jung-woo), viene catturata dall’oscurità. Qui le cose non sono mai come appaiono. Da un lato, Sook-hee e Fujiwara stanno progettando di prendere la fortuna della famiglia di Hideko. Dall’altro lato, mentre Sook-hee acquisisce la fiducia di Hideko, un amore imprevisto sboccia con una forza dirompente. Questo è solo l’inizio. La complessità della storia e la partecipazione di tutti diventano più contorte ad ogni capitolo e la capacità di Park di tenerti agganciato per 144 minuti è impressionante.
La cura dal benessere (2016)
“La cura dal benessere” è un film che segue in modo originale la tradizione dei film sul manicomio, girato nel 2016 diretto da Gore Verbinski. Il film segue la storia di un uomo di nome Lockhart, interpretato da Dane DeHaan, che viene inviato in una remota clinica di benessere in Svizzera per recuperare il CEO della sua compagnia.
Una volta lì, Lockhart scopre che la clinica è strana e inquietante, e che i suoi pazienti sono intrappolati lì contro la loro volontà. Con l’aiuto di una giovane infermiera, interpretata da Mia Goth, Lockhart inizia a indagare sulla clinica e sul suo misterioso fondatore, che sembra avere la capacità di guarire le malattie più gravi.
Il film è stato accolto con recensioni contrastanti, con alcuni che lo hanno lodato per la sua atmosfera inquietante e la sua narrativa intricata, mentre altri lo hanno criticato per la sua mancanza di coerenza e la sua conclusione confusa. Nonostante ciò, “La cura dal benessere” è considerato un film di culto tra i fan del genere horror/thriller e continua ad avere un seguito dedicato.
A Cure for Wellness è stato girato in una vera struttura sanitaria della prima guerra mondiale in cui lo stesso Hitler avrebbe potuto essere ricoverato. Un thriller psicologico ambientato principalmente in un remoto centro termale “sanitario” nelle Alpi che ha tutte le caratteristiche visive di un manicomio dell’era della tubercolosi.
Suspiria (2018)
A più di quarant’anni dalla sua uscita, il classico dei film horror italiani di Dario Argento ha un remake, diretto da Luca Guadagnino. Ambientato in una scuola di danza, dove dove avvegono omicidi di ragazze, Suspiria usa per il suo ruolo principale Dakota Johnson, circondata da Chloë Grace Moretz, Mia Goth, e Tilda Swinton e Sylvie Testud come istruttrici oppressive e forse di più. Tra i film spaventosi più attesi del 2018 è un film che trasforma il film originale di Dario Argento in qualcosa di completamente diverso, con un linguaggio registico rigoroso che ne fa molto di più di un semplice horror soprannaturale: uno straordinario film d’autore.