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Il cinema indipendente di Kaneto Shindo

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Indice dei contenuti

Gli inizi di Kaneto Shindo nel cinema 

Nato ad Hiroshima nel 1912 Kaneto Shindo è uno dei più importanti registi del cinema giapponese. Cresciuto in una famiglia di proprietari terrieri, andati poi rovina. Nel 1927 entra negli studi della Shinko kinema, dove inizia a lavorare nel cinema giapponese, inizialmente come assistente alla scenografia. 

Lavora come scenografo nel celebre film La vendetta dei 47 ronin, del regista e suo maestro Kenji Mizoguchi. Nel corso degli anni trenta e quaranta tuttavia il suo impegno principale diventa quello di sceneggiatore. Negli anni 40 scrive le sue prime sceneggiature per il cinema per registi del calibro di Kon Ichikawa, Keisuke Kinoshita, Fumio Kamei, Tadashi Imai e Kōzaburō Yoshimura.

La sua collaborazione più vitale è quella con Kozaburo Yoshimura, insieme al quale fonda nel 1951 la casa di produzione indipendente Società del Cinema Moderno. Il regista che più influenza il suo cinema, in particolare per quel che riguarda il tema della condizione della donna e la risolutezza dei suoi personaggi femminili, è però Kenji Mizoguchi con cui lo stesso Shindo dedica un lungo documentario. 

I film di Kaneto Shindo

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Asai Monogatari

L’esordio alla regia avviene con Asai Monogatari, che vede tra gli interpreti protagonisti la sua futura moglie Nobuko Otowa. È un film che all’epoca sorprende la critica giapponese per la dimensione autobiografica con cui registra rievoca la vita della defunta prima moglie. Oltre all’attenzione per l’universo femminile nel film emerge l’osservazione dei dettagli apparentemente insignificanti della vita quotidiana, un aspetto centrale nella poetica cinematografica di Shindo. 

I bambini di Hiroshima

Nativo di Hiroshima Kaneto Shindo realizza uno dei film più importanti della storia del cinema giapponese sul disastro atomico, I bambini di Hiroshima

Takako Ishikawa è un insegnante al largo della costa di Hiroshima e non è tornato nella sua città colpita dalla bomba atomica da 4 anni. Il suo viaggio a Hiroshima diventa un viaggio nella sua patria distrutta, alla ricerca di vecchi amici sopravvissuti.

Il tono di Kaneto Shindo non è quello di un resoconto storico ma quello di un’emozione lirica intensa e trattenuta, che cerca la sua essenza nei dettagli. Il film riscuote un ottimo successo di critica e di pubblico e viene presentato al Festival di Cannes nel 1953. Una perla dimenticata tra i film da vedere assolutamente.

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L’isola nuda

La sua fama internazionale arriva però con un film successivo intitolato L’isola nuda, in cui racconta la faticosa e monotona vita quotidiana di una coppia di contadini. 

Marito e moglie vivono con i propri figli su un’isola selvaggia dove le condizioni di sopravvivenza sono molto difficili. Il duro lavoro dei campi, la monotonia delle giornate e il lutto per la morte di uno dei figli rendono difficile la loro vita. Ogni tanto devono spostarsi dalla loro piccola isola per approvvigionarsi di cibo e acqua nelle isole maggiori. L’uomo e la donna cercano di continuare a coltivare il loro terreno e combattere la rassegnazione di fronte alle avversità della vita. 

È un film coraggioso che abolisce completamente i dialoghi affidando esclusivamente la narrazione alla musica ed ai rumori. Il film vince il Gran Premio al Moscow International Film Festival e riscuote un grande successo di pubblico sia in Giappone che all’estero, anche se Kaneto Shindo viene criticato in patria per aver messo per la sua visione negativa del popolo giapponese proposta al pubblico internazionale. 

Onibaba – Le assassine

La componente estetica del cinema di Kaneto Shindo è evidente in Onibaba, film horror che racconta la storia di due donne abbandonate a sé stesse che vivono derubando e uccidendo Samurai sbandati. 

Ispirata ad un’antica fiaba buddista il film racconta la storia di due donne che vivono in estrema povertà, in una capanna sulla riva di un fiume. Sopravvivono uccidendo e derubando i samurai stremati dai combattimenti, con delle tecniche che hanno affinato nel tempo. 

Un giorno un vicino di casa, Hachi, comunica alle due donne che il il figlio di una di loro, andato in guerra, è morto. L’uomo si propone anche di aiutarle nei loro furti e nei loro omicidi. Ma le donne non si fidano e rifiutano. Ma con il tempo una delle due si innamorerà lentamente di Hachi. Una notte la donna uccide con una delle trappole collaudate un possente cavaliere con un inquietante maschera. Ma quando gli toglie la maschera scopre che dietro ci sono i tratti non umani di uno spaventoso demone.  

Nel film sono presenti altre costanti dell’opera del regista come l’attenzione al mondo di coloro che vivono ai margini della società e il peso che la sessualità ha nella formazione e nel comportamento dell’individuo. 

Kuroneko

Altro film horror di Kaneto Shindo particolarmente interessante è Kuroneko. Nell’epoca giapponese Jidai-geki, che parte dal XVII secolo, una terribile guerra civile dilania i villaggi del paese. Due donne che vivono in una casa di bambù vengono violentate e uccise da un gruppo di samurai senza scrupoli. Tempo dopo, nella stessa zona, alcuni samurai vengono ritrovati morti dissanguati. Il governatore invia un valoroso samurai allo scopo di indagare. 

Kaneto Shindo è stato un cineasta indipendente poco incline al compromesso. Shindo sconta forse eccessivamente l’incapacità di scegliere fra i modelli della tradizione e quelli invece offerti dal ondata del Nuovo Cinema degli anni 60. 

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