Quali sono le commedie da guardare più interessanti della storia del cinema? Considerato a lungo un genere minore, alcune commedie sono diventate dei cult, inseriti da importanti riviste di cinema e critici tra i film da vedere assolutamente. Prima di arrivare al cinema vediamo come nasce il genere della commedia nel teatro antico e nella letteratura.
Le origini della commedia
La parola “commedia deriva dal greco classico kōmōidía, che è composto dalle 2 parole festa e canto, ode. Le origini della commedia conosciute risalgono all’Antica Grecia in alcune opere di Aristotele, come La Poetica, e di Aristofane. In esse gli autori greci facevano ironia sugli stili di vita e le contraddizioni della società ateniese.
Le commedie teatrali venivano messe in scena nelle città dell’antica Grecia per fare satira sociale e politica, come avviene nei Talk Show televisivi di oggi. Spesso erano rappresentazioni su un conflitto di attualità, sui politici e sui personaggi noti della società, dove c’erano due schieramenti uno contro l’altro. Il pubblico si poteva identificare e nello stesso tempo divertirsi.
Il critico canadese Herman Northrop Frye ha identificato questo conflitto principale della commedia teatrale dell’antica Grecia nello scontro tra le giovani generazioni e le vecchie generazioni, tra chi non ha ancora autorità e potere e chi non vuole mollare il ruolo di prestigio conquistato nella società. Lo scontro era raccontato con toni divertenti e situazioni paradossali.
Mentre l’eroe preferito nella tragedia era un uomo virtuoso il protagonista delle commedie era spesso un uomo mediocre e pieno di difetti. Un personaggio ideale per raccontare i difetti della società con tono divertente.
Nel mondo islamico antico dove fu tradotta la poetica di Aristotele il termine commedia non veniva associato al divertimento. Fu piuttosto un genere associato alla poesia satirica da scrittori e poeti come Abu Bishr, Al-Farabi , Avicenna e Averroè.
La commedia attraversa tutte le epoche, da quella dell’antica Roma al Rinascimento, fino ad arrivare alle opere di Shakespeare.
Nel Medioevo il termine commedia si discosta dal significato di rappresentazione divertente e associata alla risata e assume il significato di poema con lieto fine. Come nel caso de La Commedia di Dante Alighieri.
La commedia nel cinema muto
La commedia è un genere cinematografico molto popolare che ha le sue caratteristiche principali nell’ironia, la satira e la derisione dei costumi sociali e morali. Agli albori del cinema, la commedia è stato da subito uno dei generi principali, soprattutto dopo la creazione dell’ industria di Hollywood. La commedia sentimentale nasce negli anni ’10 con film che raccontavano la separazione di due coniugi e la frequentazione di altri partner.
I film avevano un fine di contenimento dell’esplosione di divorzi dell’epoca. Terminavano sempre con finale moralista in cui i due coniugi tornavano a vivere insieme.
Grazie al genere della commedia comica e al personaggio di Charlot Charlie Chaplin diviene uno degli attori e registi più famosi del mondo. Innumerevoli sono i suoi capolavori, a partire dal film comico Il monello fino ad arrivare alla commedia amara e drammatica di Luci della ribalta.
Nel finale di Luci della ribalta Charlie Chaplin recita con un altro gigante della commedia, Buster Keaton. Alcune commedie di Buster Keaton sono assolutamente da vedere, sono dei veri e propri capolavori del genere slapstick, un genere tipico del L’era del muto in cui la comicità era focalizzata sull’azione e sulle gag fisiche. Ad esempio nei film Come vinsi la guerra o Il cameraman. Con l’avvento del sonoro la commedia incomincia a usare le gag anche attraverso i dialoghi.
La commedia sofisticata
Nel 1934 entrò in vigore il codice Hays e la rigidità della censura non permetteva più la distribuzione di opere che parlavano di adulterio coniugale. Il genere commedia si orientò allora verso il sottogenere della screwball comedy, la commedia sofisticata.
Questo genere di commedie aveva per protagonisti personaggi ricchi dell’alta borghesia. La commedia sofisticata fu frequentata da grandi registi come Frank Capra in film come Accadde in una notte, del 1934.
Film commedia americana
I film commedia americani sono tra i genere più antichi del cinema americano; alcuni dei film muti iniziali erano commedie, poiché lo slapstick divertente spesso si basa sull’azione e la mimica, senza richiedere il suono. Con l’introduzione del suono alla fine degli anni ’20 e ’30, i film commedia aumentarono di prestigio. Negli anni ’50, l’industria televisiva era diventata una forte concorrenza per l’industria cinematografica. Gli anni ’60 hanno visto un numero crescente di film divertenti pieni di star di Hollywood. Negli anni ’70 erano preferite le commedie nere. Figure di spicco negli anni ’70 furono Woody Allen e Mel Brooks. Il cinema americano si è specializzati dagli anni ’90 in poi anche nella caratteristica produzione delle commedie d’azione.
Ernst Lubitsch
Il maestro indiscusso della commedia sofisticata ad Hollywood fu Ernst Lubitsch. Lo stile di Lubitsch era brillante, coinvolgente e dinamico, fatto di improvvisi cambi di narrazione e di punti di vista. Tra le sue commedie da vedere più famose possiamo ricordare film come Il ventaglio di Lady Windermere, Mancia competente, Partita a quattro, Ninotchka, girati tra gli anni 20 e gli anni 30. Tra i suoi capolavori sicuramente anche, Vogliamo vivere!, una memorabile satira su Hitler, ispirata a Il grande dittatore di Charlie Chaplin.
Frank Capra
All’inizio degli anni trenta ad affermarsi come regista di commedie a Hollywood è soprattutto Frank Capra con i suoi film a lieto fine, epiloghi spesso inverosimili ed edulcorati.
Siamo in pieno New Deal e dopo la Grande Depressione gli Stati Uniti hanno bisogno di fiducia. Le case di produzione sono contente di produrre film che sostengono il progetto politico del governo di un nuovo sogno americano.
Howard Hawks
Degli anni 40-50 arriva al successo il maestro della commedia Howard Hawks, con film come sono Susanna! (1938), La signora del venerdì (1940) o Gli uomini preferiscono le bionde (1953).
Sono racconti cinematografici in cui l’autore si concentra principalmente sul conflitto tra vita noiosa e caos, con una regia invisibile che da rilevanza oggettiva ai fatti che accadono sullo schermo.
Billy Wilder
La commedia però diventa amara e si trasforma in film d’essai con maggiore spessore solo con il cinema di Billy Wilder. Wilder collaborò con grandi scrittori come come Charles Brackett o I. A. L. Diamond.
I suoi film sono una critica amara alla società occidentale pieni di umorismo nero, che ricordano in un certo senso lo spessore della grande commedia all’italiana.
I capolavori più importanti sono Scandalo internazionale, 1948, Quando la moglie è in vacanza, 1955, A qualcuno piace caldo, 1959, Sabrina, 1954, Arianna, 1957, Irma la dolce, 1963.
Film commedia all’italiana
Alla fine degli anni 50 nasce in Italia la cosiddetta commedia all’italiana, un genere di commedia che tratta temi sociali, politici e culturali da un punto di vista divertente e ironico. La commedia all’italiana riesce ad essere più incisiva di molti film drammatici considerati d’essai. Uno dei primi film è I soliti ignoti di Mario Monicelli, nel 1958.
La commedia all’italiana descriverà con straordinaria precisione e arguzia il costume della società italiana degli anni 60 e 70, come nessun altro genere sarà in grado di fare. L’attore Alberto Sordi sarà protagonista sul grande schermo di centinaia di film che racconteranno i vizi, l’opportunismo, la meschinità e la propensione alla truffa dell’italiano medio.
I principali registi della commedia all’italiana sono stati Mario Monicelli, Ettore Scola, Dino Risi, Luigi Zampa, Steno, Vittorio De Sica e Luigi Comencini.
Tutti i grandi attori italiani dell’epoca hanno frequentato il genere della commedia: furono Vittorio Gassman, Anna Magnani, Sophia Loren, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Aldo Fabrizi, Claudia Cardinale Gastone Moschin e Adolfo Celi.
Film commedia francesi
I film commedia francesi iniziarono ad apparire in numero sostanziale durante l’era dei film muti, dal 1895 al 1930. L’umorismo visivo di gran parte di questi film muti contava sula farsa e sul burlesque. Uno dei primi cortometraggi divertenti fu Watering the Gardener (1895) dei fratelli Lumière. Max Linder è stato un importante attore comico e può essere considerato la vera celebrità dei film commedia di quell’epoca.
Quando il suono è arrivato nei cinema nel 1927, i film commedia sono tornati alla popolarità, grazie all’uso del dialogo. Dopo la seconda guerra mondiale, la cultura francese ha subito molti adattamenti negli anni ’40 e ’70, che hanno avuto una grande influenza sulle commedie di questa durata. Una varietà di comici francesi ha avuto la capacità di individuare un arrivare al mercato di lingua inglese in questo periodo; Fernandel, Bourvil, Louis de Funès e Jacques Tati.
All’inizio degli anni ’70, giovani attori nuovi della generazione del baby boom hanno recitato in film commedie: Gérard Depardieu, Splendid, Daniel Auteuil, Daniel Prévost e Coluche.
La commedia romantica
Uno dei principali sottogeneri della commedia, diventato uno dei generi di film più commerciali negli anni 2000 è la commedia romantica, un sottogenere dei film romantici. Famosi attori di Hollywood come Julia Roberts e Richard Gere sono dedicati principalmente a questo tipo di film, con mediocri risultati dal punto di vista artistico e straordinari incassi al botteghino.
La commedia romantica più recente raramente ha trovato una sua identità artistica ed è rimasto un fenomeno prevalentemente commerciale. Spesso sono state l’equivalente cinematografico del fenomeno di massa del romanzo rosa, prive di spessore.
La commedia nera
Perfetta invece come punto di collegamento tra il genere commedia e film d’essai è la commedia nera. Con questo genere si sono cimentati artisti del calibro di Stanley Kubrick come in il Dottor Stranamore, Ettore Scola, Marco Ferreri in Italia, e molti altri in varie parti del mondo.
La commedia nera, in antitesi con la commedia romantica patinata e sdolcinata, inserisce nel racconto elementi divertenti ma osceni, oscuri, spesso collegati alla morte. La black comedy è perfetta per raccontare in modo più leggero i lati più oscuri dell’essere umano e della società.
La commedia drammatica
La commedia drammatica, definita anche commedia amara, è un film che nonostante conservi il tono della commedia esplora vicende drammatiche, spesso prive di un lieto fine.
I personaggi della commedia drammatica hanno frequentemente un maggior spessore di quelli della commedia leggera: i registi possono inserire elementi più verosimili e rendere il cinema più simile alla vita, con alternanza di momenti divertenti e momenti drammatici.
Molti film di Federico Fellini, se proprio dovessimo assegnare un genere ad un autore geniale e inclassificabile, sono commedie drammatiche, dove il maestro del cinema italiano mescola con rara abilità momenti tragici e ironici, dramma e grottesco.
Negli anni 70, in Italia ad esempio, la commedia all’italiana cambia mentre cambia la società. L’ottimismo del boom economico cede il passo agli anni di piombo e al terrorismo.
La commedia diventa progressivamente più malinconica e drammatica, a cominciare da film come C’eravamo tanto amati di Ettore Scola. L’abbandono dei valori dell’amicizia e dell’amore in cambio dell’opportunismo e della carriera diventa uno dei temi dominanti.
I film hanno ancora quello spirito divertente ed ironico, ma esso è fortemente attenuato da riflessioni più impegnate, sguardi malinconici su una realtà spesso complessa è difficile.
La commedia non può permettersi più di essere troppo “leggera”, perché il declino della società incomincia ad essere preoccupante, e cambia anche lo sguardo sul mondo dei registi.
Il film comico
Il film comico, spesso distinto dalla commedia, è considerato spesso un genere a sé stante. Molti critici cinematografici considerano il genere comico come sottogenere della commedia. Nasce nell’epoca del muto con registi come Max Linder, Charlie Chaplin, Laurel & Hardy, Buster Keaton, Harry Langdon e Harold Lloyd.
Continua poi con il cinema sonoro con artisti come i fratelli Marx, Abbott and Costello, Jerry Lewis, Woody Allen e i Monty Python.
In Italia il cinema comico riscuote nel corso dei decenni sempre un grande successo con attori come Totò, Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Massimo Troisi, Paolo Villaggio, Carlo Verdone.
Il famoso impiegato sfigato Fantozzi, interpretato da Paolo Villaggio, è uno dei film comici italiani più grotteschi e allo stesso tempo più “neri” sulla mediocrità esistenziale, un grande successo del cinema italiano che ha dato vita a una lunga serie di sequel.
Altri generi di commedia
La commedia ha dato vita ad una miriade di sottogeneri, e probabilmente ci saranno critici cinematografici che ne identificheranno alcuni nuovi in futuro.
La commedia anarchica è un genere identificato da alcuni critici cinematografici focalizzato sulla presa in giro dell’autorità e del potere. Ad esempio film come quelli di Monty Python, o le commedie irriverenti americane come Animal House, del 1978, National Lampoon e molti dei film dei fratelli Marx.
La commedia da bagno: film grossolani e disgustosi girati con un approccio demenziale. Porky’s (1982), Scemo e più scemo (1994), American Pie (1999).
La commedia di buone maniere come il film Colazione da Tiffany, ambientate nel conformismo di una determinata classe sociale.
La commedia “farsa” che esagera situazioni al limite del paradosso come in A qualcuno piace caldo. Poi c’è la parodia, la commedia sul sesso, la commedia situazione, la commedia etero, la commedia surreale.
Film commedia da vedere
Dopo questo breve viaggio nella storia della commedia e dei vari sottogeneri genere cinematografici, ecco una lista di commedie d’essai da vedere assolutamente. Per chi ama il genere ma non vuole rinunciare alla qualità artistica e allo spessore culturale.
Charlie Chaplin – cortometraggi
Charlie Chaplin diventa conosciuto in tutto il mondo con i cortometraggi del suo personaggio Charlot, ispirato alla sua esperienza di vita, inventato nel 1914. Un vagabondo dalle scarpe enormi che aggiunge ai film comici dell’epoca la poesia del grande cinema. I cortometraggi di Charlie Chaplin spesso meno conosciuti dei suoi film di lungometraggio più famosi sono delle vere e proprie perle della commedia e dell’arte cinematografica mondiale. Film da non perdere assolutamente.
Guarda i cortometraggi di Charlie Chaplin
Il monello (1921)
Una donna molto povera abbandona suo figlio sperando che sia trovato da qualcuno che lo possa crescere nel benessere. Invece lo trova il vagabondo Charlot, che però non si tira certo indietro, prendi la cosa come una missione molto seria. Charlie Chaplin scrive, produce in maniera indipendente, dirige e interpreta il suo primo lungometraggio, capolavoro della storia del cinema che dopo un secolo conserva perfettamente intatto il suo fascino.
Guarda Il monello
Tiro a segno (1921)
Tiro a segno è un film d’azione commedia muto del 1921 a due rulli con Buster Keaton, scritto e diretto da Keaton e Edward F. Cline. È un cortometraggio di 21 minuti. Insoddisfatto del risultato, Keaton lo ha accantonato e il film non è stato lanciato. Il titolo descrive il segnale della mano segreto utilizzato dalla banda malavitosa del film. Keaton interpreta un vagabondo che inganna il suo tempo in un tiro a segno in un parco a tema. Credendo che Keaton sia un tiratore scelto, sia la banda omicida dei Blinking Buzzards che l’uomo che desiderano eliminare finiscono per assumerlo. Il film si conclude con un inseguimento selvaggio attraverso una casa piena di passaggi segreti e botole.
In contrasto con la “slapstick violenta” dei film che aveva effettivamente realizzato con Fatty Arbuckle, questo breve film mostra lo dtile pacifico, asciutto e divertente che diventò il segno distintivo di Keaton. Le scene culminanti dell’inseguimento all’interno della casa si svolgono su un set su due livelli, con pannelli a parete girevoli, botole e passaggi segreti.
La palla nº 13 (1924)
Sherlock Jr. è un film d’azione commedia muto americano del 1924 diretta e interpretata da Buster Keaton e scritto da Clyde Bruckman, Jean Havez e Joseph A. Mitchell. Include Kathryn McGuire, Joe Keaton e Ward Crane. Il film è considerato uno dei migliori commedie mai realizzate.
Sherlock Jr. Buster è un proiezionista e bidello. Quando il cinema è vuoto, studia un libro su Come essere un detective. Ama una splendida donna ma ha un concorrente, lo “sceicco locale”. Nessuno dei due ha molti soldi. Scopre una banconota da un dollaro nella spazzatura che ha spazzato via nell’atrio. Lo prende e lo include nei $ 2 che ha. Una signora afferma che ha perso un dollaro. Lo offre indietro. Quindi anche una vecchia donna afferma di aver perso un dollaro. Un ragazzo fruga nella spazzatura e scopre un portafoglio pieno di contanti.
Come vinsi la guerra (1926)
Quando Johnnie Gray, progettista di treni della Western & Atlantic Railroad, arriva a Marietta, in Georgia, trova la casa di Annabelle Lee, tra i due suoi amori di vita. L’altro è la locomotiva di treni chiamato “The General”. La guerra civile americana è scoppiata, e il fratello di Annabelle e suo padre si arruolano nelle forze armate. Per compiacere Annabelle, Johnnie si precipita ad arruolarsi anche lui, ma viene rifiutato. Annabelle dice a Johnnie che non parlerà con lui finché non lo vedrà nell’esercito.
Il film di Buster Keaton è stato ispirato da Great Locomotive Chase, una storia realmente accaduta durante la guerra civile americana. All’epoca del suo primo lancio non fu ben accolto dal pubblico e fu disprezzato dalla critica cinematografica, con incassi scarsi. Come ho vinsi la guerra è tra le più famose commedie mai realizzate. Un capolavoro comico da non perdere.
Guarda Come vinsi la guerra
Io… e il ciclone (1928)
Steamboat Bill, Jr. è una commedia d’azione muta del 1928 interpretata da Buster Keaton. Lanciato dalla United Artists, il film è il prodotto finale del gruppo di produzione indipendente di Keaton e una serie di autori di gag. Non è stato un successo al botteghino e ha finito per essere l’ultimo film che Keaton ha prodotto per United Artists. Keaton si è trasferito alla Metro-Goldwyn-Mayer, dove ha realizzato un ultimo film nel suo stile caratteristico, The Cameraman, prima che la sua regia fantasiosa fosse rimossa dallo studio.
Charles Reisner ha diretto il film e l’autore della storia accreditato era Carl Harbaugh. Il film, intitolato alla popolare registrazione di Arthur Collins del 1911 della melodia del 1910 “Steamboat Bill”, includeva anche Ernest Torrence, Marion Byron e Tom Lewis. Il film è inteso per quella che potrebbe essere l’acrobazia cinematografica più famosa di Keaton: l’esterno di una casa cade intorno a lui mentre si trova nell’esatta area della finestra aperta per evitare di essere schiacciato. Steamboat Bill, Jr. è stato un fallimento e ha ottenuto recensioni contrastanti al momento del suo rilascio. Dopo molti anni, Steamboat Bill, Jr. ha finito per essere considerato un’opera d’arte del suo periodo.
William “Steamboat Bill” Canfield è il proprietario e capitano di una pulitrice a pale, la Stonewall Jackson, che in realtà ha visto giorni molto migliori. Un nuovo addetto alle pulizie, J King, sta prendendo tutti i suoi clienti. King possiede anche la banca locale e l’hotel cittadino. In una celebrazione del lancio molto partecipata, sminuisce lo Stonewall Jackson. Costs riceve un telegramma in cui si afferma che suo figlio sta arrivando sul treno delle 10 del mattino, avendo completato i suoi studi di ricerca a Boston. La figlia di King, Kitty, torna dal college per fargli visita. Lei guida un’automobile alla moda.
Luci della città (1931)
Nei suoi ultimi anni, Charlie Chaplin era noto per aver portato il dramma nelle sue commedie ogni volta che ne aveva la possibilità. City Lights è il film in cui ne realizza entrambe le parti. Sebbene la sua struttura assomiglia al genere picaresco di Chaplin, c’è più di un obiettivo intenzionale poiché il vagabondo tenta di assistere una fioraia cieca, interpretata adorabilmente da Virginia Cherrill. Quando è ubriaco e non riesce a ricordare le sue azioni quando è sobrio, anche Harry Myers dovrebbe essere ricordato per il suo ruolo del milionario generoso in questo straordinario film.
I cittadini sono riuniti per la presentazione di un nuova statua dedicata alla “Pace e prosperità”. Dopo il discorso inaugurale il velo si alza e vediamo il Piccolo Vagabondo addormentato in grembo tra le figure scolpite. Riesce a lasciare la confusione dell’assemblea per girovagare per la città. Rimprovera 2 strilloni che lo prendono in giro per la sua miseria, e mentre apprezza timidamente una statua nuda ha un incontro quasi fatale con un ascensore.
Zero in condotta (1933)
Le vacanze sono terminate ed è il momento per i ragazzi di ritornare al terribile collegio, gestito da tutori ottusi e conformisti, incapaci di favorire la crescita di qualunque spirito di libertà e di creatività. Uno dei grandi capolavori della storia del cinema sul tema dell’infanzia e dei condizionamenti scolastici e sociali sulle giovani generazioni. Un inno alla libertà e alla creatività, una spinta a liberarsi dalle prigioni invisibili in cui tentano di rinchiudersi. Opera fondamentale da vedere almeno una volta nella vita. Un capolavoro dal genio di Jean Vigo.
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Sazen Tange e la pentola da un milione di Ryo (1935)
“Sazen Tange and the Pot Worth a Million Ryo” (in giapponese: “Tange Sazen Yowa: Hyakuman Ryo no Tsubo”) è un film giapponese del 1935 diretto da Sadao Yamanaka. Il film è un adattamento cinematografico di una novella giapponese del XVIII secolo scritta da Kyokutei Bakin.
La trama del film segue le avventure di Sazen Tange, un abile spadaccino con una mano sola, alla ricerca di un antico vaso giapponese dal valore di un milione di ryo. Nel corso della sua ricerca, Sazen incontra diversi personaggi eccentrici e si scontra con numerosi nemici, impegnandosi in duelli spettacolari.
Il film è considerato un classico del cinema giapponese e ha influenzato numerosi registi successivi. In particolare, il personaggio di Sazen Tange è diventato un’icona della cultura popolare giapponese e ha ispirato molte opere cinematografiche e televisive.
Purtroppo, il regista Sadao Yamanaka morì pochi anni dopo l’uscita del film, durante la Seconda guerra mondiale, rendendo “Sazen Tange and the Pot Worth a Million Ryo” una delle sue ultime opere. Tuttavia, la sua influenza nel cinema giapponese è ancora molto forte e il film rimane un’opera molto amata dalla critica e dal pubblico.
La signora del venerdì (1940)
His Girl Friday” è un film del 1940 diretto da Howard Hawks e interpretato da Cary Grant e Rosalind Russell. Il film è una commedia romantica che segue l’ex moglie e giornalista Hildy Johnson (interpretata da Russell) che torna in redazione per un’ultima storia prima di abbandonare il giornalismo e sposarsi di nuovo. Tuttavia, l’editore del giornale (interpretato da Grant), che è anche il suo ex marito, cerca di impedirle di lasciare il giornalismo e la coinvolge in una copertura di un caso di omicidio che si sviluppa in modo imprevedibile. Il film è noto per il suo dialogo veloce e tagliente e per la forte chimica tra Grant e Russell. È considerato uno dei migliori film della sua epoca ed è stato inserito nella lista dei 100 migliori film americani di tutti i tempi dell’American Film Institute.
Il cinismo a doppio taglio della commedia di Broadway di Ben Hecht e Charles MacArthur The Front Page non potrebbe essere più contemporaneo. Il regista ha avuto l’intuizione entusiasta di trasformare il personaggio maschile Hildy, protagonista del romanzo, in una donna ardente interpretata da Rosalind Russell nel film, innescando uno dei combattimenti di guerra tra uomo e donna più incendiari e divertenti nella storia del cinema.
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Monsieur Verdoux (1947)
“Monseiur Verdoux” è un film del 1947 diretto da Charlie Chaplin. Chaplin stesso interpreta il protagonista, un uomo che sposa e uccide donne per rubare i loro soldi. Il film è una satira della società capitalistica e dei valori tradizionali americani, e rappresenta una svolta nella carriera di Chaplin, che fino ad allora era noto soprattutto per le sue commedie mute. “Monsieur Verdoux” fu un insuccesso commerciale al momento della sua uscita, ma è stato rivalutato nel corso degli anni ed è considerato uno dei capolavori del regista.
La trama di “Monsieur Verdoux” ruota attorno al personaggio interpretato da Charlie Chaplin, Henri Verdoux, un ex-banchiere che, a causa della Grande Depressione degli anni ’30, perde il lavoro e si ritrova senza mezzi di sostentamento per sé e per la sua famiglia. Per sopravvivere, decide di sposare donne ricche e poi di ucciderle per prendere i loro soldi.
La vicenda si sviluppa con la presentazione di Verdoux come un personaggio gentile e amichevole, ma che nasconde un lato oscuro e criminale. Nel corso del film, viene a galla anche il fatto che Verdoux ha una famiglia, composta da una moglie e un figlio, che non sanno nulla delle sue attività criminali.
La trama si complica quando Verdoux sposa una donna che si rivela essere una falsa vedova, che gli fa perdere tutti i suoi soldi e lo costringe a lavorare come giardiniere in una villa di campagna. Qui incontra una giovane donna, interpretata da Marilyn Nash, che simpatizza con lui e gli dà la forza di riscattarsi e cercare di redimersi dai suoi crimini.
Nella sua black comedy girata quando fu licenziato ed esiliato a causa delle sue idee comuniste Charlie Chaplin mette in scena la storia di Barbablù, utilizzando la sua commedia con un risentimento senza precedenti e un interesse per il destino sconosciuto nei suoi film. È proprio il contrasto tra i toni comici di Chaplin e anche le attività spietate dei personaggi principali a fornire alla commedia un’azione sconvolgente e insolita.
Jour de fête (1949)
Jacques Tati prima di Monsieur Hulot, con il suo desiderio di perfezionare circostanze già forti, in questo film tratto dal suo cortometraggio L’Ecole des facteurs (1947), che include anche lui stesso nel personaggio del postino François. I sonnolenti richiami alla cittadina della campagna francese di Jour de fête forniscono il paragone ideale con l’obiettivo di François di influenzare le spedizioni postali moderne “in stile americano” che ha visto in una pubblicità. Sebbene forse non sia così riuscito qui come nel suo lavoro successivo, Tati affina il suo umorismo estetico privo di dialoghi, una serie di vignette comiche vagamente collegate in cui le sue inquadrature da maestro consentono alle battute di districarsi in modo naturale.
Tre versioni di Jour de fête sono ancora disponibili: la versione in bianco e nero del 1949; la versione totale modificata del 1964 con l’aggiunta di colori disegnati a mano e la ristampa del 1995, ripristinata nella combinazione di colori originariamente prevista. Tutti e tre hanno il loro fascino e forniscono un eccellente resoconto della sua identità tra i maestri del cinema francese.
Le vacanze di Monsieur Hulot (1953 )
Impossibile fare una lista delle migliori commedie francesi senza includere Jacques Tati, tra i migliori registi francesi, folgorante star del burlesque, l’equivalente francese di Chaplin e Buster Keaton. Les Vacances de Monsieur Hulot è eccellente. La sua forma e il suo design unico fanno del maestro l’eroe perfetto per osservare con tutta leggerezza la dolce assurdità dei soggiorni estivi in riva al mare in un litorale eccessivamente ventoso.
In realtà non c’è storia nel film. Il dialogo è minimo ed è utilizzato solo per cose ridicole e prive di significato che pronunciano i turisti della stagione estiva. Suoni di ogni tipo finiscono per essere petardi, gettati per effetto comico. Il film è tra la migliore raccolta di gag visive mai viste, tuttavia è il contesto in cui sono inserite e l’ambiente del film che lo elevano in un altro mondo. Il personaggio centrale è una straordinaria amalgama di sconcerto per il mondo moderno, e ogni suo sforzo per adattarsi durante la sua vacanza al mare devasta l’ordine delle cose.
Un secchio di sangue (1959)
Divertente commedia horror dal re del b-movie del cinema indie Roger Corman, girata nel 1959. Una notte, dopo aver ascoltato le parole di un poeta che si esibisce al caffè The Yellow Door, l’ottuso cameriere Walter Paisley torna a casa per tentare di creare una scultura del volto della padrona di casa Carla, ma uccide accidentalmente il gatto. Girato con il tempo record di 5 giorni con un budget di soli $50000. Roger Corman, oltre che re dei b-movie è anche il re del low budget.
Guarda Un secchio di sangue
La Grande Guerra (1959)
La Grande Guerra era la commedia nella sua forma più sofisticata. La sua posizione antieroica nei confronti degli exploit italiani della prima guerra mondiale – che l’establishment voleva o proclamare o, meglio ancora, non recensire affatto – ha ispirato il film. Tuttavia, ha finito per essere popolare ed è stato eccezionalmente significativo, condividendo il Leone d’Oro della Mostra del Cinema di Venezia con il Generale Della Rovere di Rossellini.
Vittorio Gassman e Alberto Sordi sono al loro meglio come due soldati il cui obiettivo è solo quello di resistere. I loro sforzi per evitare un destino di paura sono straordinariamente divertenti, date le circostanze – perché Monicelli e gli sceneggiatori Age e Scarpelli fanno bene a creare un ambiente in cui la debacle della guerra è chiaramente evocata – ma l’ironia finale del loro destino è straziante.
La piccola bottega degli orrori (1960)
È un film commedia horror americano del 1960 diretto da Roger Corman. Scritto da Charles B. Griffith, il film è una farsa su un fioraio che coltiva una pianta che mangia sangue umano.
Gravis Mushnick possiede un negozio di fiori e designer, gestito da lui stesso e da 2 membri dello staff, la dolce Audrey Fulquard e l’imbarazzante Seymour Krelboined. Trovato su skid row, il negozio fatiscente ha poca organizzazione. Mushnick licenzia Seymour quando rovina una consegna di fiori per il malvagio dentista Dr. Farb. Seymour lo informa di una pianta unica che ha effettivamente coltivato da semi che ha ottenuto da un “appassionato di giardini giapponesi su Central Avenue”. Seymour confessa di aver chiamato la pianta “Audrey Jr.”, il che entusiasma la vera Audrey.
Jack Nicholson, descrivendo la reazione a una proiezione del film, disse che il pubblico rideva così forte che si poteva a malapena sentire il dialogo. L’attore disse che non aveva mai avuto una reazione così favorevole dal pubblico prima.
Tra le gemme di Corman, un soggetto folle che è stato scritto in una sera. Un film ben riuscito, con divertenti interpretazioni fornite dal cast e gli ottimi risultati di regia di Corman mentre lavorava sotto le pressioni autoimposte di riprese rapide e un piano di spesa a basso costo.
Guarda La piccola bottega degli orrori
L’Appartamento (1960)
L’Appartamento è una commedia romantica con riflessioni esistenziali sugli errori dell’innamoramento, in particolare dei padri di famiglia. È anche una commedia in cui l’apparente bravo ragazzo si lascia coinvolgere negativamente da tutti quelli che agiscono su di lui. Tra i grandi aspetti di The Apartment c’è la sensibilità alle molestie in ufficio e alle abitudini negative degli uomini al potere. È una delle migliori commedie romantiche sull’ambiente di lavoro: un film del maestro Billy Wilder che vale la pena rivedere ed appare eccezionale come la prima volta.
Alla fine degli anni ’50, C.C. “Bud” Baxter è un solitario sgobbone in una società di assicurazioni a New York City. Per scalare la gerarchia aziendale, consente a 4 supervisori aziendali di avere il suo appartamento nell’Upper West Side per passare il tempo con le loro amanti. Baxter gestisce il programma delle “prenotazioni”, tuttavia il flusso stabile di donne in entrata e in uscita fa credere ai suoi vicini di casa che è un playboy, portando a casa una donna diversa ogni notte.
Divorzio All’italiana (1961)
Vincitore del l’Oscar, il film di Pietro Germi racconta una storia eccellente con momenti divertenti molto intelligenti. Il film è pieni di movimenti della macchina da presa davvero fenomenali oltre che di una straordinaria regia di Germi e di un’ottima interpretazione di Marcello Mastroianni.
Mastroianni interpreta Ferdinando Cefalù, un uomo annoiato della moglie, tanto da volerla ammazzare. Desidera sposare Angela, una ragazza innocente che ricambia il suo amore. Indipendentemente dall’essere un aristocratico, Ferdinando desidera solo Angela e la sua giovinezza e sviluppa un piano per uccidere la moglie.
Convinto che la sua strategia funzionerà sicuramente, inizia a immaginare il piano e come gli sarà vantaggioso; tutto è abbastanza ottimista per lui. La follia e l’eccentricità di Ferdinando sono spesso rappresentate da contrazioni del corpo che Mastroianni esegue meravigliosamente durante il film.
Nonostante sia stato rilasciato nel 1961, il film è piuttosto diverso dalle commedie tipicamente realizzate all’epoca. I suoi momenti più belli sono nel ruolo di Mastroianni e nel diabolico progetto del suo personaggio.
Una vita difficile (1961)
Il film racconta la storia della politica nazionale italiana dal 1944 al 1960, dalle difficoltà della seconda guerra mondiale alla fine del fascismo e alla nascita della Repubblica italiana fino all’ascesa del Partito Comunista Italiano. Segue la vita di Silvio, che crede fortemente che il suo attivismo politico debba essere premiato ma alla fine si rende conto che l’Italia è cambiata e deve trasformarsi con essa.
Nel 1944 lo studente romano Silvio Magnozzi (Alberto Sordi), è 2° tenente del Regio Esercito in servizio presso il Lago di Como. Dopo l’abbandono italiano dell’8 settembre 1943, Silvio si iscrive a un gruppo partigiano regionale per continuare a combattere i nazisti che ancora abitano le campagne italiane. Cercando di trovare un posto sicuro dove stare, viene mandato in un albergo. Viene trovato da un soldato tedesco che intende ucciderlo sul posto. Elena (Lea Massari), la figlia dell’albergatore, gli salva la vita uccidendo con un ferro da stiro il tedesco. Lo accompagna in un rifugio: il mulino di proprietà dei suoi defunti nonni. Per tre mesi, lui ed Elena vivono insieme. Alla fine di quel periodo Silvio va via senza neanche salutarla e si unisce ai partigiani.
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Il Sorpasso (1962)
È uno dei migliori esempi di commedia all’italiana in quanto rivela l’Italia moderna degli anni ’60 con la crescita finanziaria e anche l’impennata della società “nouveau-riche”, principalmente grazie a un mercato in rapida crescita. Il duo Gassman e Jean-Louis Trintignant, fanno di questo set uno dei più magici. Le distinzioni di individualità di entrambi i personaggi, che si concludono con un destino straziante piuttosto indesiderato da parte del pubblico di riferimento della commedia, fanno di “Il Sorpasso” uno dei film più affascinanti e insoliti.
Bruno Cortona è un dongiovanni, fanatico della vita facile e appassionato della Dolce Vita italiana, che dopo aver ottenuto l’appoggio di Roberto Mariani, timido e schivo praticante di giurisprudenza che ha bisogno di passare la giornata a studiare, lo invita a passare la giornata con lui in un viaggio in auto. Un po’ scettico, Roberto accetta questa insolita richiesta dando inizio al curioso viaggio attraverso il paese.
Il duo funziona perfettamente e anche la distinzione dei personaggi si irradia davvero in un film che ci porta a capire l’Italia degli anni ’60. Nonostante le loro differenze e conflitti apparentemente inevitabili, finiscono per volersi bene.
Sembra che a Roberto piaccia Bruno più di quanto egli piaccia a Bruno. La differenza di individualità è inoltre un’allegoria e una descrizione della “nuova vita” che si stava sviluppando in Italia in quel momento.
Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo (1963)
It’s a Mad, Mad, Mad, Mad World è una commedia d’azione americana del 1963 diretta da Stanley Kramer con una storia e una sceneggiatura di William Rose e Tania Rose. Il film, interpretato da Spencer Tracy con un cast all-star, ha a che fare con la folle ricerca di $ 350.000 in contanti rubati da parte di un gruppo di persone sconosciute.
“Smiler” Grogan, un prigioniero, scappa dalla sicurezza della polizia ma si scontra con la sua auto sulla California State Route 74. 5 conducenti si fermano per assisterlo: Melville Crump, un dentista in seconda luna di miele con la moglie Monica; Lennie Pike, ditta di traslochi di mobili; Ding Bell e Benjy Benjamin, 2 amici in viaggio per Las Vegas; e anche J. Russell Finch, un commerciante di alghe, che fa un viaggio con la moglie Emmeline e con la sua rumorosa e ridicola suocera, la signora Marcus. Poco prima di morire, Grogan racconta loro di $ 350.000 nascosti nel Santa Rosita State Park sotto “un’enorme W”. Dopo che la squadra smette di cercare un compromesso per dividere il denaro, decide di correre per trovarlo.
La pantera rosa (1963)
E’ un film commedia del 1963 diretto da Blake Edwards e interpretato da Peter Sellers, David Niven, Capucine e Claudia Cardinale. Il film segue l’ispettore francese Clouseau mentre cerca di recuperare una grande gemma chiamata “La pantera rosa”, rubata da un ladro misterioso. Il film è diventato famoso per la performance di Peter Sellers nel ruolo di Clouseau e per la musica iconica di Henry Mancini. “The Pink Panther” è stato seguito da numerosi sequel e ha ispirato una serie di cartoni animati.
Il primo in assoluto di una raccolta di 5 film divertenti sul goffo infedele investigatore pseudo-francese di Peter Sellers, ispettore capo Clouseau, The Pink Panther è anche tra i più determinati, raffinati e pigri della serie. Sebbene estremamente divertente, il personaggio di Sellers ha avuto solo importanza dal secondo film, A Shot in the Dark, in poi.
Il dottor Stranamore (1964)
E’ un film del 1964 diretto da Stanley Kubrick. Si tratta di una commedia nera sulla guerra nucleare, ambientata durante la Guerra Fredda, e vede Peter Sellers interpretare tre diversi personaggi. Il film segue le conseguenze di un attacco nucleare accidentale lanciato dagli Stati Uniti contro l’Unione Sovietica, e le disperate e folli tentativi dei personaggi di impedire la distruzione del mondo. Il film è considerato un classico del cinema e una satira brillante sulla politica internazionale e la corsa agli armamenti nucleari durante la Guerra Fredda. Basterebbe sicuramente la telefonata tra i presidenti per certificare questa black comedy come uno dei film più cupi e divertenti di sempre, raggiungendo picchi di umorismo tra lo scomodo e l’essenziale. Alcune scene, come la sequenza della guerra, restano tra le più folli mai viste.
Simon del deserto (1965)
Simón, un santone dalla barba lunga, vive su una colonna in pieno deserto, quasi in totale digiuno. La gente lo venera come un Messia. Commedia surreale e di critica di altissimo livello e raffinatezza ai dogmi religiosi dal genio surrealista di Luis Bunuel. Nato come un progetto di cortometraggio, Simon è diventato uno dei personaggi più iconici del grande regista spagnolo. Nella versione originale in lingua spagnola il modo di parlare del santone è davvero buffo e grottesco, cosa completamente persa nel doppiaggio.
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Prendi i soldi e scappa (1969)
E’ un film del 1969 scritto, diretto e interpretato da Woody Allen. È una commedia surreale che segue la vita di Virgil Starkwell, un criminale goffo e maldestro che cerca inutilmente di compiere rapine. Il film utilizza un narratore onnisciente per prendere in giro la vita di Virgil e i suoi fallimenti, ed è noto per l’umorismo visivo e il carattere sperimentale della narrazione. “Prendi i soldi e scappa” è considerato uno dei primi film di successo di Allen e ha avuto un impatto duraturo sulla cultura popolare.
La trama segue la vita di Virgil Starkwell, interpretato da Woody Allen, dall’infanzia alla maturità, concentrandosi sulla sua carriera criminale. Virgil è un ladruncolo goffo e maldestro che cerca di compiere rapine in banca e in altri luoghi, ma viene sempre catturato dalle autorità. Nonostante sia un criminale, Virgil è rappresentato come un personaggio comico e sfortunato, le cui azioni portano sempre a conseguenze imprevedibili e divertenti. Durante il film, il personaggio si sposa due volte, entra e esce di prigione, e si trova coinvolto in situazioni sempre più assurde.
La narrazione è sostenuta da un narratore onnisciente che commenta e ironizza sulla vita di Virgil, e il film presenta anche alcuni elementi sperimentali, come l’uso di schermate a quadri bianchi e neri per rappresentare le azioni del personaggio.
Che carriera che si fa con l’aiuto di mammà!… (1970)
Prima di diventare una grande star negli anni ’80 in un duetto con Gérard Depardieu nei film di Francis Veber, Pierre Richard ha rivelato la sua capacità comica in film più particolari in cui brillava con l’umorismo naturale che lo identifica. Qualcosa che non può essere descritto coinvolge sempre la famosa goffaggine del personaggio, che raggiunge una misura poetica dietro la sua potenza comica. Questo vale per Le Distrait, che la star ha diretto lui stesso.
Pierre Malaquet è un ragazzo fantasioso, estremamente distratto e folle, non di questo mondo, che entra costantemente in situazioni comiche. Ha lavorato con una grande agenzia pubblicitaria “Jerico” su suggerimento di sua madre. Concentrato con strani concetti di marketing, le sue pubblicità sembrano film horror; morte, violenza e umorismo nero esistono in tutte le sue opere. È convinto che le pubblicità “sbalorditive” siano le più efficienti. Le sue azioni frustrano i suoi colleghi, tuttavia, con loro sorpresa, il severo datore di lavoro, il signor Guiton, lo perdona per tutte le sue stranezze: ha una relazione segreta con la mamma di Malaquet, Glycia.
Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971)
“Bananas” è un film del 1971 scritto, diretto e interpretato da Woody Allen. È una commedia satirica che segue le avventure di un uomo insicuro di nome Fielding Mellish, interpretato da Allen, che si unisce alla rivoluzione in una piccola repubblica immaginaria dell’America Latina. Il film è noto per il suo umorismo eccentrico, i suoi colpi di scena e il suo stile comico surreale, caratteristico della filmografia di Allen.
La trama di “Bananas” segue le vicende di Fielding Mellish (interpretato da Woody Allen), un nevrotico produttore di documentari che cerca di conquistare il cuore della sua amata Nancy (Louise Lasser), attivista politica che si impegna per la causa dei poveri e degli oppressi. Dopo che Nancy lo lascia, Fielding si ritrova a sperimentare una crisi esistenziale e decide di viaggiare in una piccola repubblica immaginaria dell’America Latina. Lì, incontra un gruppo di ribelli che cercano di rovesciare il regime al potere e finisce per diventare il loro leader.
In seguito, la situazione politica nel paese diventa sempre più caotica e surreale, con Fielding che si trova coinvolto in una serie di situazioni comiche e assurde, come una partita di pallacanestro con regole stravaganti, un processo farsesco in cui viene accusato di tradimento e un colpo di stato che lo rende il nuovo dittatore del paese. Insieme a questa trama principale, il film presenta anche una serie di scene e gag umoristiche che satirizzano vari aspetti della società americana e della politica internazionale, mantenendo sempre uno stile comico surreale e paradossale.
C’eravamo tanto amati (1974)
Capolavoro di Ettore Scola, questa commedia di culto segue 3 amici nel corso di 30 anni. Gianni, Marco e Nicola, si incontrano per la prima volta come giovani ottimisti alla guida della battaglia dell’Italia per la liberazione dal fascismo. Dopo la guerra, si allontanano, con l’intenzione di realizzare i loro sogni. Nei decenni che seguono, le loro vite si intersecano, rivedendo l’impatto e l’adattamento non solo dei loro sogni e fallimenti, ma di quelli dell’Italia in generale. Una commedia romantica di personaggi cinici che si fanno facilmente corrompere, con un sapore amaro e malinconico sul tempo che passa e su come le vite cambiano con le pressioni sociali e l’incapacità di conservare la propria coerenza. E’ una di quelle commedie che si ribaltano in dramma esistenziale e che ad un certo punto, con l’intensità delle emozioni che trasmette, può rigare il tuo viso di lacrime.
Frankenstein Junior (1974)
Frankenstein Junior di Mel Brooks del 1974 è una commedia horror senza tempo con incredibili attori che raggiungono i vertici della loro recitazione: Gene Wilder, Madeline Kahn, Teri Garr, Marty Feldman, Peter Boyle, Cloris Leachman, e Gene Hackman.
Il dottor Frederick Frankenstein è un dottore in una scuola medica americana e fidanzato con Elizabeth. Finisce per essere esasperato quando qualcuno solleva l’argomento di suo nonno Victor Frankenstein, il famigerato ricercatore pazzo con cui non desidera essere associato, e insiste sul fatto che il suo cognome è diverso ed è “Fronkensteen”. Quando un avvocato lo informa che ha acquisito la proprietà della sua famiglia in Transilvania dopo la morte del suo bisnonno, il barone Beaufort von Frankenstein, Frederick fa un viaggio in Europa per esaminare la casa. Alla stazione ferroviaria della Transilvania, è raggiunto da un servitore gobbo con gli occhi da insetto di nome Igor, il cui nonno lavorava per Victor. C’è anche una bella donna, la giovane assistente Inga.
La sceneggiatura umoristica nominata all’Oscar di Brooks e Wilder parodia in modo impeccabile l’horror Frankenstein del 1931 di James Whale. La regia di Brooks crea la sensazione di quei film di mostri senza tempo così bene che hai l’impressione che questo sia un film che appartiene davvero ai classici come Dracula e The Wolfman. Questo è il film migliore e anche il più pazzo di Brooks, tra le migliori parodie horror da vedere assolutamente.
Fantozzi (1975)
I film di Fantozzi sono alcuni dei film comici italiani più importanti di sempre e sono in realtà carichi di modi di dire e parole che attualmente fanno parte della lingua italiana. In essi si racconta la vita di Ugo Fantozzi, un impiegato italiano incredibilmente sfortunato, che fa da quadro ai costumi e alle abitudini della piccola borghesia italiana. Scene cult in enorme quantità: Fantozzi e il suo socio Filini che giocano a tennis, Fantozzi che si butta dal balcone per prendere l’autobus e arrivare in ufficio in orario, la proiezione de La corazzata Potemkin…
Brutti, sporchi e cattivi (1976)
È un film straordinario, non solo per i suoi momenti umoristici, ma anche per il suo stile grottesco con un potente contenuto e un linguaggio forte. Viene spesso definito una commedia grottesca poiché si discosta dalle commedie drammatiche che erano ancora in fase di lancio. Come Fantozzi, anche questo uscì nella seconda metà degli anni ’70, sviluppando un nuovo tipo di comicità italiana, costruendo una trama con elementi comici pieni di significato.
È, di gran lunga, il ruolo più duro di Nino Manfredi, dove interpreta un uomo grottesco e maleducato con un occhio solo. Giacinto vive con tutti i suoi figli, i nipoti, i loro partner e ogni tipo di “familiare” che possiate ricordare, in una minuscola capanna con più di 10 persone ammassate all’interno. Dopo aver perso l’occhio, la sua assicurazione gli ha offerto una grossa somma, che rifiuta di condividere con il resto della “famiglia” tenendola nascosta.
“Brutti, sporchi e cattivi” fa uso di molte parolacce e scene legate al sesso. Le sue figlie sono definite da lui stesso come prostitute, così come i suoi figli sono chiamati maiali, ladri e assassini che desiderano solo rubare i suoi soldi. Il film è un capolavoro che ha cambiato il panorama della commedia italiana.
Io e Annie (1977)
Annie Hall, è un film d’essai inquadrato nel genere della commedia romantica del 1977. Annie Hall è Woody Allen al rovescio, dalla sua narrativa ai suoi personaggi femminili. Il film ha una magia particolare: un dolce sapore nostalgico nelle sue battute diventate celebri, un desiderio malinconico per un’epoca meno complicata e per un luogo dove tutto sembrava possibile con l’amore.
Il comico Alvy Singer sta cercando di capire perché la sua relazione con Annie Hall è finita un anno prima. Cresciuto a Brooklyn, ha irritato sua madre con preoccupazioni esistenziali, ed era precoce nella sessualità, baciando all’improvviso una compagna di scuola a 6 anni e non comprendendo perché non fosse desiderosa di ricambiare. Annie e Alvy sentono un altro uomo deridere il lavoro di Federico Fellini e Marshall McLuhan. Quella notte, Annie non ha interesse per il sesso con Alvy. Piuttosto, discutono della sua prima moglie, il cui ardore non gli ha procurato alcun godimento. La sua seconda relazione coniugale è stata con una scrittrice di New York a cui non piaceva lo sport e non era in grado di raggiungere l’orgasmo.
L’amore fugge (1979)
Truffaut chiude con L’amore fugge la serie dedicata ad Antoine Doinel. Dopo sette anni Antoine e Christine divorziano, pur rimanendo buoni amici. Antoine ha una relazione con Liliane, amica di Christine, ha pubblicato un’autobiografia che parla dei suoi amori e trova lavoro come correttore di bozze ed inizia anche un’allegra, anche se tumultuosa relazione, con Sabine, commessa in un negozio di dischi. Una commedia sentimentale da vedere assolutamente. Allegro e malinconico, passionale e distaccato nello stesso tempo, il film ripropone lo stile unico di Truffaut. Uno dei registi che ha saputo raccontare meglio l’amore sul grande schermo dei cinema.
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Blues Brothers (1980)
Il cantante blues e criminale Jake Blues esce di prigione dopo aver scontato 3 anni e viene preso da suo fratello Elwood nella sua Bluesmobile, un precedente veicolo della polizia malconcio. Elwood mostra le sue abilità saltando un ponte levatoio aperto. I fratelli esplorano l’orfanotrofio cattolico dove sono cresciuti e vengono a sapere da suor Mary Stigmata che sarà chiuso a meno che non vengano raccolti $ 5.000 di tasse sugli immobili. Durante una predicazione del reverendo Cleophus James alla Triple Rock Baptist Church, Jake ha un’idea: possono riformare la loro band, i Blues Brothers, che si è sciolta quando Jake è andato in prigione, e raccogliere i soldi per salvare l’orfanotrofio.
The Blues Brothers è un film divertente con una storia meravigliosamente ritmata, una sceneggiatura incisiva e un tripudio di automobili che ti tengono occupato ogni volta che le rapine di Belushi e Aykroyd sono un po’ eccessive. Naturalmente, il cuore del film rimane nella sua musica: Cab Calloway, Ray Charles e James Brown. È “Respect” di Aretha Franklin che ti fa tremare sulla sedia.
Broadway Danny Rose (1984)
Broadway Danny Rose è un film del 1984 diretto da Woody Allen, che narra la storia di un manager di artisti di scarso successo, Danny Rose, interpretato da Allen stesso, che si ritrova coinvolto in una serie di disavventure con i suoi clienti e con la sua ex fidanzata. Il film è una commedia dal tono leggero, ambientata nel mondo del vaudeville e del cabaret newyorkese degli anni ’50. Broadway Danny Rose è stato molto apprezzato dalla critica per la sua ironia, la capacità di cogliere il lato comico delle situazioni più drammatiche e l’interpretazione di Woody Allen.
Woody Allen si preoccupa sia di seppellire che di lodare il suo eroe Danny Rose in questo ritratto lirico della Great White Way. Un ottimista perspicace e anche un sognatore permanente, l’ingenuo rappresentante teatrale Danny stravede per la sua triste scuderia, xilofonisti ciechi, ballerini professionisti di tip tap, pinguini pattinatori sul ghiaccio vestiti, normalmente, da rabbini chassidici. Eppure è così chiaro a tutti gli altri che un’età sta passando rapidamente. Sebbene sia certamente un semplice personaggio comico, Allen gli dà uno sguardo compassionevole, afflitto dal dolore e affettuoso.
La rosa purpurea del Cairo (1985)
Woody Allen ha detto diverse volte che La rosa purpurea del Cairo è tra i suoi film preferiti che ha diretto, e non è una sorpresa: è il suo film più creativo e compassionevole. Fornendo la sua migliore interpretazione dei 13 film che ha realizzato con il regista, Mia Farrow interpreta una donna solitaria che va al cinema per vivere i suoi sogni attraverso le sue star preferite. Anche quando il frettoloso Tom Baxter (un giovane Jeff Daniels) esce dallo schermo ed entra nella sua vita, tiene sotto controllo i suoi sentimenti e le sue aspettative. Il film si sviluppa in modo stravagante verso un ultimo atto straziante ed elegiaco che ci suggerisce, per quanto straordinario possa sembrare, perché andiamo al cinema.
She’s Got ta Have It (1986)
Spike Lee fa il suo esordio come regista con questo film indipendente a basso budget, in bianco e nero, che finì per essere tra i film più cruciali anni ’80 per incoraggiare la produzione indie. Lee ha portato sullo schermo una voce e una verosimiglianza mai viste prima, con un film saggio, avventuroso e divertente. Il tema principale sulle libertà delle donne è ancora pertinente 30 anni dopo.
Nola Darling è una giovane artista che vive a Brooklyn e gestisce 3 corteggiatori: il ben intenzionato e rispettoso Jamie Overstreet, l’egocentrico Greer Childs e il portabiciclette Mars Blackmon. Nola è coinvolta con ognuno di loro, ma rifiuta di dedicarsi completamente a uno in particolare, apprezzando piuttosto la sua flessibilità individuale, mentre ogni ragazzo la desidera per se.
Mortacci (1989)
Questa black comedy italiana si svolge in un cimitero i defunti ogni notte si incontrano. Sono destinati a non entrare nella fase successiva dell’immortalità, fino alla morte dell’ultimo essere umano vivente che li ricorda. Con il ricordo delle loro vite vengono presentate le diverse personalità: Alma, un’attrice cinematografica (Carol Alt) che assiste ogni notte al futile tentativo del suo ex amante (Malcolm McDowell) di suicidarsi sulla sua tomba; Angelo, un donnaiolo (Andy Luotto) morto per l’imbarazzo; Felice e Giggetto, due mendicanti (Eraldo Turra e Luciano Manzalini) che lasciano rapidamente il gruppo poiché l’ultima donna (Mariangela Melato) che li ricorda muore mentre visita la loro tomba. La narrazione è interrotta dall’arrivo di Lucillo (Sergio Rubini), un soldato che è stato ritenuto morto in Libano e che è anche costretto dai suoi compaesani a fingere che ciò è vero, poiché hanno costruito un monumento su di lui, diventato eroe popolare. Il guardiano del cimitero Domenico (Vittorio Gassman) è inconsapevole di tutto quello che avviene.
Drunken Master (1994)
Drunken Master II è un film d’azione commedia di kung fu di Hong Kong del 1994 diretto da Lau Kar-leung e interpretato da Jackie Chan nei panni di un maestro di arti marziali cinesi. È il seguito del film Drunken Master di Chan del 1978, diretto da Yuen Woo-ping. Un film pieno di scene d’azione sbalorditivo che stabilisce una sorta di standard: potrebbe non essere possibile filmare una scena di battaglia migliore. 6 anni dopo la sua uscita in Asia, e oltre vent’anni dopo che l’iniziale Drunken Master ha reso Jackie Chan una star a Hong Kong, The Legend of Drunken Master potrebbe essere la commedia d’azione kung fu più sbalorditiva mai vista. Il film mette in mostra Chan nella sua disinvolta magnificenza, sbalorditivo nella sua capacità di far sembrare divertenti duelli complessi. Jackie ha recitato e diretto numerosi film d’azione nei suoi giorni pre-Hollywood. Questo può essere il suo capolavoro.
Il film è ambientato nella Cina dell’inizio del XX secolo. Wong Fei-hung, oltre a suo padre Wong Servant e kei-ying Tso, si trova a Canton dopo un viaggio nel nord-est quando incontra Fu Wen-chi, un ex militare del periodo Qing. Dopo uno scambio di battute, Wong e Fu cambiano involontariamente i loro pacchetti. Wong finisce con il sigillo imperiale mentre Fu riceve il ginseng che il padre di Wong aveva acquistato per un cliente. Non identificato da Wong, il sigillo imperiale è tra i molti manufatti cinesi che il console britannico sta tentando di portare di nascosto dalla Cina alla Gran Bretagna.
La Cité de la peur (1994)
Il film inizia con un’anteprima di Red Is Dead, un film horror su un serial killer comunista elimina le sue vittime con falce e martello, il primo giorno dell’evento di Cannes. Quando compaiono i titoli di coda tutti lasciano la sala cinematografica tranne Odile Deray, che sta tentando di ottenere una valutazione positiva del film chiedendo ad un critico di scrivere un buon articolo, ma il critico rifiuta. Mentre Odile lascia il cinema insoddisfatta, il proiezionista del film viene ucciso da un assassino allo stesso modo che si vede nel film.
È ormai un film cult intramontabile che non ha bisogno di introduzioni nel campo della commedia francese. Le sue numerose scene cult che non sono invecchiate dalla sua uscita nel 1994, sono servite dalla band di Dummies che si ritrovano in compagnia di un killer di proiezionisti nel bel mezzo del festival di Cannes. Tra i ruoli più divertenti che Gérard Darmon abbia mai eseguito.
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I Tenenbaum (2001)
E’ un film commedia americana del 2001 diretto da Wes Anderson. La pellicola è una commedia drammatica che segue le vicende della famiglia Tenenbaum, una famiglia di intellettuali e eccentrici di New York City. Il film ruota attorno a Royal Tenenbaum (interpretato da Gene Hackman), un padre che ha tradito e abbandonato la sua famiglia anni prima, e che ora cerca di riconciliarsi con i suoi figli, Chas (interpretato da Ben Stiller), Margot (interpretata da Gwyneth Paltrow) e Richie (interpretato da Luke Wilson).
Il film è stato acclamato dalla critica per la sua scrittura brillante, la recitazione di alto livello e la regia visionaria di Anderson. Il film è stato nominato per un premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Il film è considerato uno dei migliori film di Wes Anderson e un classico moderno del cinema indipendente americano.
Gwyneth Paltrow, Luke Wilson e Ben Stiller interpretano i fratelli, che si muovono in una scenografia tipicamente di Anderson, con tratti iper-stilizzati e sfumature pastello. La sceneggiatura contiene tante buone idee, tuttavia è la narrativa sfortunata sull’amore e l’insoddisfazione che conferisce al film la sua magia.
Festival in Cannes (2001)
Cannes, 1999 . Alice, un’attrice, vuole dirigere un film indipendente, ed è in cerca di finanziatori. Conosce Kaz, un affarista chiacchierone, che le promette 3 milioni di dollari se userà Millie, una star francese che ha oltrepassato la sua giovinezza e non trova più ruoli interessanti. Il popolare filmakers indipendente Henry Jaglom, poco conosciuto in Europa, gira una commedia sentimentale con grande libertà stilistica, che sembra un documentario e si concentra sulle performance degli attori con un metodo di improvvisazione spontaneo e fluido, ispirato dal cinema di Cassavetes.
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Primo morso (2006)
Gus è un uomo affascinante che lavora come cuoco in un ristorante orientale a Montreal. Il suo capo lo manda in una sperduta isola della Thailandia per incontrare un maestro della cucina zen e migliorare la qualità delle sue pietanze. Lì incontra una misteriosa donna di nome Lake che vive in una grotta e lo informa che il maestro della cucina zen è morto.
Primo morso è un film indipendente canadese molto originale che incrocia nella sua narrazione diversi generi cinematografici passando in modo repentino dal romanticismo alla suspense fino all’ horror. Tra misticismo, magia nera, storie d’amore e isole tropicali, Primo morso è l’odissea di un uomo che rimane prigioniero in una trappola dalla quale non riesce più ad uscire, smarrito tra passioni e cibi esotici.
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Hollywood Dreams (2007)
L’ambiziosa attrice Margie Chizek cerca la celebrità a Hollywood. Viene rifiutata dalla scena cinematografica, si innamora, scopre l’inganno dietro il mondo della pubblicità e del marketing. Salvata dalla rovina da un gentile produttore, Margie riesce ad entrare nel mondo di Hollywood e ama un giovane attore, che sta sviluppando la sua carriera fingendo di essere gay. Hollywood Dreams coinvolge il pubblico grazie alla straordinaria interpretazione di Tanna Frederick e al suo personaggio di attrice tormentata e mentalmente instabile.
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Inseguendo le farfalle (2009)
Nina fugge da casa ore prima del suo matrimonio. Per non rimandare il matrimonio sua madre, fa credere di essere Nina e sposa il suo promesso sposo. Non molto tempo dopo iniziano la ricerca per trovare Nina e riportarla indietro: il fidanzato di Nina è sicuro che non lo ama più. Un bambino nerd di quindici anni incontra Nina per strada e tenta di impressionarla con la Corvette di suo padre. Intanto una ragazza ribelle e il suo uomo che è appena scappato di prigione incontrano il ragazzo e rubano la sua Corvette, seminando il panico con una serie di furti mentre si dirigono in Canada, alla ricerca di una vita migliore.
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Queen of The Lot (2010)
Un braccialetto elettronico alla caviglia e gli arresti domiciliari non bastano a fermare l’aspirante attrice Maggie Chase (Tanna Frederick) nel rperseguire i suoi obiettivi: diventare famosa nel mondo del cinema e trovare una relazione sentimentale. Maggie vuole arrivare a diventare protagonista di film di altissima qualità e abbandonare il mondo dei B movie.
Il regista Henry Jaglom sembra aver vissuto in prima persona le frustrazione e le assurdità dell’industria cinematografica mainstream di Los Angeles e di come essa vampirizzi l’anima delle persone che sono dentro di essa. Un’altra delle qualità di Jaglom come sceneggiatore e regista è la sua capacità di saper raccontare una vicenda drammatica e allo stesso tempo amare i suoi personaggi senza sentimentalismi. Queen of the Lot è uno film indipendente con uno stile ben riconoscibile di un autore fuori dagli schemi e dalle banalità dei film commerciali. Tanna Frederick è di nuovo un’attrice appassionata e talentuosa al servizio di Jaglom.
Tournee – Il vero burlesque (2010)
Joachim Zand, un produttore televisivo in crisi, torna in Francia dopo un lungo periodo trascorso negli Stati Uniti. Joachim aveva tagliato tutti i rapporti in Francia: amici, nemici, figli. Ispirato al cinema americano indipendente degli anni ’70 di John Cassavetes. Il personaggio protagonista è interpretato dallo stesso regista, che si dimostra un attore di alto livello. Presentato al Festival di Cannes 2010 dove ha vinto il premio Fipresci ed il premio come miglior regista. Film molto interessante, da non perdere.
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Adorabili amiche (2012)
E’ un film commedia francese del 2010 diretto da Fabien Onteniente. La trama segue tre amiche francesi di mezza età che partono per un viaggio in macchina in Spagna per assistere a un matrimonio, ma si trovano coinvolte in una serie di avventure e disavventure. Il cast include gli attori Jane Birkin, Caroline Cellier e Catherine Jacob nei ruoli delle protagoniste. Il film ha ricevuto recensioni miste dalla critica, ma è stato apprezzato dal pubblico per il suo umorismo e la rappresentazione di donne mature e indipendenti.
Il film racconta la storia di tre amiche francesi, Thelma (interpretata da Jane Birkin), Louise (interpretata da Caroline Cellier) e Chantal (interpretata da Catherine Jacob), che decidono di partire per un viaggio in macchina in Spagna per assistere a un matrimonio. Durante il viaggio, le tre donne si imbattono in diverse situazioni comiche e inaspettate, tra cui il furto della loro macchina, l’incontro con una banda di motociclisti e una notte trascorsa in una cella di polizia. Nel frattempo, i loro familiari e amici si preoccupano per la loro scomparsa e cercano di rintracciarle.
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Il giorno più bello (2017)
Andi è un pianista ricoverato in clinica per fibrosi polmonare, in attesa di un donatore per un trapianto che forse non arriverà in tempo. Benno è un ladro ricoverato nella stessa clinica per tumore al cervello e la diagnosi gli lascia poco tempo da vivere. Benno riesce a convincere il timido Andi a seguirlo nella sua idea folle: scappano dalla clinica dove sono ricoverati e trovano un po’ di denaro per fare un viaggio in Africa per vivere il giorno più bello della loro vita.
Un on the road a bordo di un camper che attraversa il Sud dell’Africa, da Mombasa a Cape Town. Un viaggio che diventa metafora del senso della vita. Il giorno più bello sceglie il tono della commedia per raccontare un tema drammatico come quello della morte e della malattia terminale, trovando equilibrio nell’interpretazione dei due protagonisti che non scade mai nel patetismo.
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The Astronot (2018)
The Astronot segue il viaggio di Daniel McKovsky, un’anima errante e persa che ha trascorso gli ultimi 30 anni della sua vita da solo, guardando le stelle attraverso il suo fidato telescopio di ottone. I ricordi della scomparsa di suo padre durante la seconda guerra mondiale perseguitano la mente di Daniel mentre continua a cercare uno scopo nella vita. Cresciuto senza sua madre e lasciato a se stesso nei boschi dell’Oregon centrale, Daniel sogna di diventare un astronauta ed esplorare le vaste distese sconosciute dello spazio. Tuttavia, l’ironia della sua situazione non gli sfugge, poiché rimane intrappolato nel suo mondo isolato.
The Astronot è una commedia romantica con un’estetica vintage che si svolge in una remota area rurale degli Stati Uniti. Nonostante il suo tono spensierato, il film esplora le sfide che la vita può portare e l’impatto che hanno sul viaggio di Daniel. Le sue tragiche esperienze creano una profonda empatia con il pubblico, mentre assistono a un personaggio divertente e accattivante che lotta per trovare il suo posto nel mondo. Con il suo mix di umorismo e dramma, The Astronot è un film unico e accattivante che lascerà gli spettatori a tifare per il successo di Daniel.
Slow Life (2021)
Lino Stella prende un periodo di ferie dal suo alienante lavoro per dedicarsi al relax e alla sua passione: disegnare fumetti. Ma non ha previsto certi elementi di disturbo. Una commedia nerissima e surreale dal regista Fabio del Greco, che assume nel finale i toni del thriller e dell’horror. Il tema è quello vissuto dai cittadini ogni giorno sulla propria pelle: la persecuzione da parte dello stato, delle tasse, delle regole del condominio, della burocrazia che ci schiaccia come individui. Un film indipendente anarchico ed ambizioso che ci porta a riflettere su come l’essere umano sia ridotto a rotella di un ingranaggio. Un ingranaggio che non è interessato alla sua felicità né alla sua dignità. Da guardare assolutamente.