B movie: 30 film di serie B da vedere

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Agli antipodi di quelli che sono considerati film imperdibili e capolavori ci sono i B movie. Ma in alcuni casi, con il tempo, il valore di alcuni di questi film di serie B è stato rivalutato fino allo status di cult movie.

B movie: significato

Il termine b movie deriva dalla definizione inglese che gli studi cinematografici usavano dare a film minori che erano una sorta di continuazione di un film principale più costoso. Proprio come il lato B di un disco era da ascoltare successivamente ai brani principali, ma questo non significa che fosse di valore inferiore. 

Come nascono i B movie?

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Il b-movie nasce come strategia per riciclare scenografie, utilizzare attori del cast ancora sotto contratto quando le riprese del film principale sono terminate, e sfruttare i materiali di un film con un costo elevato per realizzarne uno con un costo molto più basso. Il b-movie di solito veniva realizzato in pochi giorni, spesso in meno di una settimana, e poi veniva proiettato nelle sale cinematografiche insieme al film principale. 

L’obiettivo era quello di proiettare due film al costo di un solo biglietto. Specialmente nelle città di provincia questo era possibile, ed il pubblico era contento di assistere a due spettacoli anziché uno. Il b movie proiettato dopo il film principale di solito non aveva una sua campagna pubblicitaria, non aveva cartelloni né comunicati stampa: veniva pubblicizzato solo all’ultimo momento con il trailer. Era come un bonus aggiuntivo dello spettacolo cinematografico principale, il film più costoso. 

In questo modo con lo stesso investimento uno studio cinematografico aveva la possibilità di aumentare gli incassi, a volte di raddoppiarli. In alcuni casi il b movies è diventato di maggiore incasso rispetto al film principale.  La storia del cinema è piena di b movies, in particolare prodotti dalle Major hollywoodiane negli anni 50 e 60. A partire dagli anni 70 il b movies è diventato un modo di lavorare di produzioni indipendenti e microimprese cinematografiche che utilizzavano un basso budget per realizzare film di genere con un appeal spudoratamente commerciale. 

Il b movie Infatti si differenzia notevolmente da un film d’essai indipendente a basso costo ed ha spesso poco a che fare con l’arte. Lo spirito del b movie è utilizzare materiali di basso livello, attori sconosciuti che provengono dal sottobosco del mondo del cinema per creare film che possono risultare interessanti per un pubblico ampio. 

Il B movie americano

il B movie americano si diffuse negli anni 40 e 50 nei generi del western, dell’orrore e della fantascienza. L’attore protagonista, con un unico contratto e un’unica paga, interpretava sia il film di serie A che il film di serie B. L’utilizzo del B movie i si diffuse anche ad altri generi: qualunque genere poteva essere adatto e il doppio spettacolo riscuoteva un buon successo. 

Con la diminuzione della rigidità della censura negli anni 60 i b-movie crebbero sempre di più, fino a diventare un genere autonomo con uscite pubblicizzate come i film di Serie A. I loro contenuti a volte erano spudoratamente violenti ed osceni, come nel genere grindhouse, che era distribuito fuori dalla grande distribuzione, in eventi speciali. 

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Le strategie pubblicitarie dei film grindhouse divennero molto efficaci, attraverso le tecniche di saturazione psicologica: tormentoni che bombardano il pubblico con slogan e trailer che lasciavano intuire il contenuto morboso, finché la curiosità di vedere il film non diventava irresistibile. 

Un altro fenomeno americano che riguarda i b movie e quello delle proiezioni di mezzanotte: film horror, eventi speciali dedicati ad un pubblico più giovane che vuole trascorrere la notte guardando con gli amici film spaventosi. Eventi che hanno determinato straordinari successi di piccoli film horror a basso costo, come ad esempio Halloween di John Carpenter, o il più recente The Blair Witch Project

Anche i film di arti marziali di Bruce Lee, il cosiddetto cinema di Hong Kong, distribuiti prima in Oriente e poi diffusi in Occidente, furono un fenomeno di notevole successo negli Stati Uniti. 

I b movie di Roger Corman

Uno dei registi americani che ha saputo meglio interpretare la logica del b-movie è sicuramente Roger Corman. Con trucchi ed effetti speciali spesso grotteschi e di bassa qualità Corman ha saputo dirigere e produrre film che si sono rivelati dei grandi successi commerciali e opere di buon valore artistico. la filmografia di Roger Corman, sia come regista che come produttore di film di serie B, è lunghissima.

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Un altro noto esponente del b movie americano fu Ed Wood, il regista famoso per aver realizzato alcuni dei film più brutti della storia del cinema. Il film Plan 9 from outer space, un classico del b movie di fantascienza-horror, uscì nelle sale cinematografiche nel 1959 ma fu ignorato dalla critica, ino a quando, nel 1978, due critici Americani lo definirono il più brutto film di tutti i tempi, il film divenne incredibilmente popolare. La folle trama del film, un pasticcio tra zombie, vampiri e UFO, risulta in effetti particolarmente divertente, ed il film è uno degli oggetti più bizzarri della storia del cinema che bisogna vedere almeno una volta nella vita. 

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Negli Stati Uniti il fenomeno dei film di serie B riguardò anche il western. I film western americani erano pensati come prodotti commerciali a basso costo senza particolare ispirazione artistica e creativa. Il loro grande successo accese l’interesse dell’industria del cinema italiano che produsse noti film western di serie B come Django e Uomo senza nome. Da questo gruppo di piccoli film di serie B senza pretese nacque però uno dei filoni del grande cinema d’autore italiano: il western di Sergio Leone. 

Negli anni Ottanta il fenomeno dei b-movie incominciò a declinare. Il pubblico americano si stava abituando sempre di più a film spettacolari e da grosse produzioni con effetti speciali. La produzione di B Movie però continuò con la distribuzione Home Video. I produttori di b-movies vendevano i loro prodotti direttamente a catene come Blockbuster, o alle televisioni via cavo che trasmettevano 24 ore su 24 e avevano bisogno di prodotti anche per riempire il palinsesto pomeridiano e notturno. 

Negli anni 90 i costi di produzione di un film negli Stati Uniti aumentarono drasticamente. Il fenomeno del b movie americano venne gradualmente sostituito dai film indipendenti che preferivano uno stile più intellettuale, da cinema d’essai e meno commerciale. Un cinema indipendente spesso anche citazionista e Pulp come il fenomeno Quentin Tarantino, esploso in quegli anni con i progetti low budget Le iene e Pulp Fiction. 

Con l’arrivo della tecnologia digitale e della distribuzione su internet i film indipendenti e di genere a basso costo si sono moltiplicati: si stima che siano oltre 5000 i piccoli film low budget prodotti ogni anno nel mondo. A partire dall’inizio degli anni 2000 il concetto di B Movie è sparito, sostituito con quello di film indipendente, senza più una netta distizione tra film d’autore e film commerciali.

Il regista indipendente del nuovo millennio In effetti ha a disposizione tutti gli strumenti necessari per realizzare un film con pochissimi mezzi, con l’aiuto di telecamere digitali che generano immagini di altissima qualità paragonabili alla pellicola 35 millimetri, e software di editing non lineari che consentono un controllo totale del video e del suono. Alcuni registi indipendenti scelgono la strada del film di genere inseguendo un successo commerciale e professionale ispirato da quello che funziona nella grande distribuzione cinematografica. 

Altri utilizzano la possibilità di realizzare piccoli film a basso costo per creare delle vere e proprie opere d’arte, diverse anche dalla precedente concezione di film d’essai. Sono film che si liberano della struttura tipica del prodotto cinematografico e della percezione di intrattenimento per incrociare la video arte, la riflessione filosofica e la poesia. La tecnologia digitale e la distribuzione underground su internet sono oggi il terreno più fertile per ideare film sperimentali, alla ricerca di nuovi linguaggi di avanguardia

Cinema italiano di Serie B

Il cinema italiano di Serie B a basso costo è stato prolifico come quello americano. Dalla commedia erotica “pecoreccia” degli anni 60 destinata ad un pubblico in cerca di eccitazioni erotiche, fino al genere poliziesco di serie B definito “poliziottesco”, dove il poliziotto, giustiziere o anti eroe, combatte per ristabilire l’ordine in una città violenta, di solito Napoli, Roma o Milano. 

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La commedia sexy interpretata da attori come Lino Banfi, Renzo Montagnani e Alvaro Vitali, e da belle e giovani attrici come Edwige Fenech, Barbara Bouchet, Lory Del Santo, Nadia Cassini, era realizzata come una serie di gag comiche e strampalate, dal sapore assurdo e grottesco. Anche se questi film erano realizzati con l’ossessione di mostrare continuamente il corpo dell’attrice protagonista, la qualità degli attori e della scrittura hanno reso alcuni di essi davvero esilaranti, con un certo fascino cinematografico. 

Nel poliziesco di serie B è sicuramente da ricordare il contributo dell’attore Tomas Milian in diversi ruoli seriali, riproposti in molti film nel corso degli anni: dal commissario Giraldi, al proletariato ladruncolo delle periferie romane soprannominato “Er Monnezza”. 

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Un altro fenomeno italiano che riempi le sale cinematografiche negli anni 80 fu quello di Pierino. Interpretato da Alvaro Vitali, era ispirato da un personaggio dei fumetti di Antonio Rubino, che a sua volta ha ispirato una innumerevole serie di barzellette popolari. Pierino è un trentenne ma è piccolo sia fisicamente che psicologicamente, e va ancora a scuola. È sempre eccitato dalle avvenenti professoresse e dalle altre donne che incontra nelle sue avventure, e cerca sempre di spiarle nella loro intimità, mentre si spogliano, dai buchi della serratura. 

I film di serie B incassavano parecchio e riempivano le sale cinematografiche. Qualcuno pensò allora di crearne delle copie, cioè il lato B del film di serie B. Gli spaghetti western a basso costo, i film polizieschi e le commedie sexy si moltiplicarono con imbarazzanti imitazioni dei personaggi di successo. 

B movie da non perdere

Ci sono diverse ragioni per cui vale la pena guardare i B-movie, anche se potrebbero non avere la stessa produzione o il budget dei film di di grande successo. Ecco alcune ragioni:

  1. Intrattenimento puro: I B-movie spesso si concentrano sull’intrattenimento senza troppe pretese. Possono essere film divertenti da guardare senza la pressione di aspettative troppo alte.
  2. Originalità: I B-movie tendono ad essere più audaci e creativi rispetto ai film mainstream. Poiché non hanno a disposizione budget significativi, i registi e gli sceneggiatori sono spesso costretti a pensare in modo innovativo e trovare soluzioni creative per raccontare la loro storia.
  3. Cultura pop: Molti B-movie, soprattutto quelli degli anni ’50 e ’60, sono diventati icone della cultura pop. Hanno influenzato la musica, la moda e la cinematografia e hanno accumulato un seguito fedele nel corso degli anni.
  4. Camp e ironia: Alcuni B-movie sono così mal realizzati che diventano divertenti per il loro aspetto involontariamente comico. Questo ha portato a una cultura del “culto del trash”, in cui le persone si riuniscono per ridere dei difetti e delle stranezze dei film.
  5. Sperimentazione: I B-movie spesso sono il terreno fertile per registi emergenti e nuovi talenti. Alcuni registi di successo hanno iniziato la loro carriera lavorando su B-movie prima di fare il salto verso produzioni più grandi.
  6. Storie uniche: Poiché i B-movie non sono vincolati dalle aspettative del grande pubblico, possono esplorare temi e generi insoliti o trasgressivi che i film mainstream evitano. Questo può portare a storie uniche e sorprendenti.

Guardare i B-movie può essere un’esperienza divertente e appagante per chi è interessato al cinema al di fuori dei confini delle produzioni di alto budget. Ogni film ha la sua storia e il suo fascino unico, e potresti scoprire gemme nascoste e nuove prospettive sul mondo del cinema.

La cosa da un altro mondo (1951)

La cosa da un altro mondo (1951) è un film di fantascienza horror in bianco e nero diretto da Christian Nyby e prodotto da Edward Lasker per la Winchester Pictures Corporation, distribuito dalla RKO Radio Pictures. Il film è interpretato da Margaret Sheridan, Kenneth Tobey, Robert Cornthwaite e Douglas Spencer. James Arness interpreta The Thing, anche se è difficile riconoscerlo nel costume e nel trucco a causa della scarsa illuminazione e di altri effetti utilizzati per oscurarne i lineamenti.

Il film è basato sul racconto breve “Who Goes There?” di John W. Campbell. La storia segue un gruppo di scienziati che scoprono un disco volante precipitato nell’Artico. Presto gli scienziati si trovano a essere cacciati da una creatura dal disco volante che può mimetizzarsi in qualsiasi forma di vita.

La cosa da un altro mondo è stato un successo di critica e commerciale ed è considerato uno dei classici film di fantascienza degli anni ’50. Gli effetti speciali a basso budget del film sono invecchiati bene e la trama suspense e l’ambientazione atmosferica lo rendono ancora oggi un film godibile.

Ecco alcune delle cose che rendono La cosa da un altro mondo un classico b-movie:

  • Il budget limitato del film ha costretto i registi a essere creativi con gli effetti speciali. The Thing è per lo più nascosto nell’ombra e il suo vero aspetto è intravisto solo brevemente. Questo crea un senso di suspense e inquietudine, poiché il pubblico non è mai del tutto sicuro di cosa sia in grado di fare The Thing.
  • L’ambientazione del film è anche un elemento importante della sua atmosfera. L’Artico è un luogo remoto e desolato e fornisce lo sfondo perfetto per una storia su una creatura da un altro mondo.
  • Il cast del film è composto principalmente da attori sconosciuti, ma offrono buone interpretazioni. Margaret Sheridan è particolarmente efficace nel ruolo della protagonista femminile, che deve affrontare The Thing da sola.

La cosa da un altro mondo è un film ben fatto e suspense che è ancora piacevole da vedere oggi. È un classico esempio del genere b-movie ed è degno di essere visto da qualsiasi fan della fantascienza horror.

Creature from the Black Lagoon (1954)

  • È un film horror sui mostri in bianco e nero 3D prodotto da William Alland e diretto da Jack Arnold, da una sceneggiatura di Harry Essex e Arthur Ross e da una storia di Maurice Zimm.
  • Il film è interpretato da Richard Carlson, Julia Adams, Richard Denning, Antonio Moreno e Whit Bissell. La creatura eponima è interpretata da Ben Chapman sulla terra e da Ricou Browning nelle scene subacquee.
  • Il film è ambientato nella foresta pluviale amazzonica, dove un gruppo di scienziati sta studiando la fauna locale. Presto scoprono una strana creatura che vive nella Laguna Nera. La creatura è un anfibio umanoide con denti e artigli affilati.
  • La creatura è attratta dalla bellezza di Kay Lawrence (Adams), una delle scienziate. La rapisce e la porta nella sua tana subacquea. Gli scienziati devono salvare Kay e distruggere la creatura.
  • Il film è stato un successo di critica e commerciale. È stato elogiato per gli effetti speciali, la regia e l’atmosfera. È stato anche un successo al botteghino, incassando oltre 5 milioni di dollari.
  • Al film sono seguiti due sequel, La vendetta della creatura (1955) e La creatura cammina tra noi (1956).
  • Il mostro della Laguna Nera è diventata un film sui mostri classico. È stata presente in numerosi film, serie televisive e fumetti.

Il film è considerato un classico dei generi fantascientifico e horror. È stato elogiato per gli effetti speciali, che erano rivoluzionari per l’epoca. L’atmosfera del film è anche molto efficace, creando un senso di suspense e orrore. Il mostro della Laguna Nera è un mostro memorabile e iconico, e il film è un must per qualsiasi fan del genere.

The Blob (1958)

The Blob è un film di fantascienza horror del 1958 diretto da Irvin Yeaworth Jr. e scritto da Kay Linaker e Theodore Simonson. È interpretato da Steve McQueen (nel suo primo ruolo da protagonista), Aneta Corsaut e Earl Rowe e Olin Howland.

Il film parla di una creatura aliena gelatinosa che precipita sulla Terra e inizia a divorare le persone. La creatura è inarrestabile e cresce sempre più grande e potente man mano che consuma più vittime. Un gruppo di adolescenti deve trovare un modo per fermare il Blob prima che distrugga la città.

The Blob è stato un successo di critica e commerciale. È stato elogiato per la sua trama suspense e gli effetti speciali efficaci. Il film è stato anche un successo al botteghino, incassando oltre 3 milioni di dollari.

The Blob è considerato un cult classic e ha ispirato molti altri film e serie televisive. È stato anche rifatto due volte, nel 1988 e nel 1995.

Ecco alcune delle cose che rendono The Blob un classico b-movie:

  • Il budget limitato del film ha costretto i registi a essere creativi con gli effetti speciali. Il Blob è per lo più realizzato con animazione stop-motion e proiezione posteriore, ma è comunque efficace e terrificante.
  • La trama suspense del film tiene il pubblico sulle spine. Il Blob è sempre un passo avanti rispetto ai personaggi, e non è mai chiaro chi sarà la sua prossima vittima.
  • I personaggi del film sono comprensibili e simpatici. Gli adolescenti del film stanno solo cercando di sopravvivere, e sono messi di fronte a un compito impossibile.

The Blob è un film ben fatto e suspense che è ancora piacevole da vedere oggi. È un classico esempio del genere b-movie, e vale la pena guardarlo per qualsiasi fan della fantascienza horror.

Ecco alcuni dettagli aggiuntivi che potrebbero interessarti:

  • Il titolo del film è un riferimento a una linea nel racconto “The Blob That Ate Cleveland” di Theodore Sturgeon.
  • Il design della creatura del film è basato su un’idea dell’attore Steve McQueen.
  • Gli effetti speciali del film sono stati realizzati dal team di Jack Rabin, Bert I. Gordon e Irving Block. Questo team era noto per il suo uso innovativo degli effetti speciali, e ha lavorato anche a film come The War of the Worlds (1953) e The Incredible Shrinking Man (1957).

L’assalto dei granchi giganti (1957)

  • È un film di fantascienza horror diretto da Roger Corman e prodotto da Alex Gordon. È interpretato da Richard Garland, Pamela Duncan e Russell Johnson.
  • Il film è ambientato su un’isola remota nell’Oceano Pacifico, dove un gruppo di scienziati sta conducendo ricerche. I ricercatori scoprono presto che l’isola è abitata da creature simili a granchi giganti che sono mutate dalle radiazioni.
  • I granchi mostruosi sono aggressivi e attaccano i ricercatori. I ricercatori devono trovare un modo per fermare i granchi mostruosi prima di essere tutti uccisi.
  • Il film è stato un fallimento critico e commerciale. È stato criticato per gli effetti speciali a basso budget e per la mancanza di originalità.
  • Tuttavia, il film ha acquisito un seguito di culto tra i fan dei B-movie. È considerato un classico esempio del genere.

Ecco alcune delle cose che rendono L’assalto dei granchi giganti un classico B-movie:

  • Il budget limitato del film ha costretto i registi a essere creativi con gli effetti speciali. I granchi mostruosi sono per lo più realizzati con animazione stop-motion e proiezione posteriore, ma sono comunque efficaci e terrificanti.
  • La trama del film è semplice e diretta, ma è comunque suspense e avvincente.
  • I personaggi del film sono comprensibili e simpatici. I ricercatori del film stanno solo cercando di sopravvivere, e sono messi di fronte a un compito impossibile.
  • Il film è anche degno di nota per l’uso di materiali radioattivi come espediente narrativo. Questo era un tema comune nei film di fantascienza degli anni ’50 e riflette la paura pubblica della guerra nucleare all’epoca.

L’assalto dei granchi giganti è un film ben fatto e suspense che è ancora piacevole da guardare oggi. È un classico esempio del genere B-movie e vale la pena guardarlo per qualsiasi fan della fantascienza horror.

Assalto alla Terra (1954)

  • È un film di fantascienza horror diretto da Gordon Douglas e prodotto da David Weisbart. È interpretato da James Whitmore, Edmund Gwenn, Joan Weldon e James Arness.
  • Il film parla di un nido di formiche giganti irradiate che vengono scoperte nel deserto del New Mexico. Le formiche diventano rapidamente una minaccia nazionale quando si scopre che due giovani regine e i loro consorti sono fuggiti per stabilire nuovi nidi.
  • Il film è stato un successo di critica e commerciale. È stato elogiato per la sua trama suspense e gli effetti speciali efficaci. Il film è stato anche un successo al botteghino, incassando oltre 2 milioni di dollari.
  • Assalto alla Terra è considerato un classico del genere fantascienza horror. È spesso citato come uno dei migliori film degli anni ’50.

Ecco alcune delle cose che rendono Assalto alla Terra un classico b-movie:

  • Il budget limitato del film ha costretto i registi a essere creativi con gli effetti speciali. Le formiche sono per lo più realizzate con animazione stop-motion e proiezione posteriore, ma sono comunque efficaci e terrificanti.
  • La trama suspense del film tiene il pubblico sulle spine. Le formiche sono sempre un passo avanti rispetto ai personaggi, e non è mai chiaro chi sarà la loro prossima vittima.
  • I personaggi del film sono comprensibili e simpatici. I ricercatori e il personale militare del film stanno solo cercando di fare il loro lavoro, e sono messi di fronte a un compito impossibile.
  • Il film riflette anche la paura pubblica della guerra nucleare dell’epoca. Le formiche sono un prodotto delle radiazioni e rappresentano il potere distruttivo delle armi nucleari.

Assalto alla Terra è un film ben fatto e suspense che è ancora piacevole da vedere oggi. È un classico esempio del genere b-movie e vale la pena guardarlo per qualsiasi fan della fantascienza horror.

L’esperimento del dottor K. (1958)

  • È un film di fantascienza horror diretto da Kurt Neumann e prodotto da Edward Lasker per la Winchester Pictures Corporation, distribuito da RKO Radio Pictures. È interpretato da David Hedison, Patricia Owens, Vincent Price, e Herbert Marshall.
  • Il film è basato sul racconto breve “La mosca” di George Langelaan del 1957. La storia segue uno scienziato che accidentalmente fonde il suo DNA con quello di una mosca dopo aver utilizzato un dispositivo di teletrasporto sperimentale.
  • Il film è stato un successo di critica e commerciale. È stato elogiato per la sua trama suspense e gli effetti speciali. Il film è stato anche un successo al botteghino, incassando oltre 3 milioni di dollari.
  • The Fly è considerato un classico del genere fantascienza horror. È stato rifatto due volte, nel 1986 e nel 1989.

Ecco alcune delle cose che rendono L’esperimento del dottor K. un classico b-movie:

  • Il budget limitato del film ha costretto i registi a essere creativi con gli effetti speciali. La scena della trasformazione della mosca è per lo più realizzata con animazione stop-motion, ma è comunque efficace e disturbante.
  • La trama suspense del film tiene il pubblico sulle spine. Lo scienziato viene lentamente trasformato in una mosca, e non è mai chiaro cosa diventerà in seguito.
  • I personaggi del film sono comprensibili e simpatici. Lo scienziato sta solo cercando di fare il suo lavoro, e viene messo di fronte a una situazione impossibile.
  • Il film riflette anche la paura pubblica della sperimentazione scientifica all’epoca. Il dispositivo di teletrasporto è un’invenzione pericolosa, e ha conseguenze terribili per lo scienziato.

L’esperimento del dottor K. è un film ben fatto e suspense che è ancora piacevole da vedere oggi. È un classico esempio del genere b-movie e vale la pena guardarlo per qualsiasi fan della fantascienza horror.

Plan 9 from Outer Space (1959)

  • È un film di fantascienza horror diretto da Ed Wood e prodotto da Wood e sua moglie, Dolores Fuller. È interpretato da Bela Lugosi, Tor Johnson, Vampira e Criswell.
  • Il film parla di alieni che vengono sulla Terra per resuscitare i morti in modo da aiutarli a conquistare il pianeta.
  • Il film è stato un fallimento di critica e commerciale. È stato elogiato per il suo valore di campo e l’umorismo involontario, ma è stato anche criticato per i suoi valori produttivi scadenti e la mancanza di coerenza.
  • Plan 9 from Outer Space è considerato uno dei peggiori film mai realizzati ed è stato parodiato e citato in molti altri film e programmi televisivi.

Ecco alcune delle cose che rendono Plan 9 from Outer Space un classico di culto:

  • Il budget limitato del film ha costretto i registi a essere creativi con gli effetti speciali. I dischi volanti sono per lo più fatti di cartone e corda, ma sono comunque efficaci e divertenti.
  • La trama del film è insensata e piena di buchi, ma è anche stranamente avvincente.
  • Il cast del film è composto da attori e attrici emergenti, nonché da alcuni dei nomi più importanti del cinema horror, tra cui Bela Lugosi, che è morto durante la produzione ed è stato filmato postumo in diverse scene.
  • Il regista del film, Ed Wood, è considerato uno dei peggiori registi di tutti i tempi, ma è anche uno dei più amati. I suoi film sono spesso elogiati per il loro valore di campo e l’umorismo involontario.

Plan 9 from Outer Space è un film che è sia brutto che buono allo stesso tempo. È un film che vale la pena vedere per la sua importanza storica e il suo umorismo involontario.

The Killer Shrews (1959)

  • È un film di fantascienza horror diretto da Ray Kellogg e prodotto da Jack Rabin e Al Zimbalist. È interpretato da James Best, Mala Powers e John Carradine.
  • Il film parla di un gruppo di scienziati che vengono inviati su un’isola per indagare sulla scomparsa di una squadra di ricerca. Presto scoprono che l’isola è abitata da topi giganti che sono stati mutati dalle radiazioni.
  • Il film è stato un fallimento di critica e commerciale. È stato criticato per gli effetti speciali a basso budget e per la mancanza di originalità.
  • The Killer Shrews è considerato un classico di culto tra gli appassionati di B-movie. È stato elogiato per la sua premessa esagerata e per i suoi effetti speciali kitsch.

Ecco alcune delle cose che rendono The Killer Shrews un classico B-movie:

  • Il budget limitato del film ha costretto i registi a essere creativi con gli effetti speciali. I topi killer sono per lo più realizzati con animazione stop-motion e proiezione sul retro, ma sono comunque efficaci e terrificanti.
  • La trama del film è semplice e lineare, ma è comunque suspense e emozionante.
  • I personaggi del film sono comprensibili e simpatici. Gli scienziati stanno solo cercando di fare il loro lavoro, e si trovano di fronte a un compito impossibile.
  • Il film riflette anche la paura pubblica delle radiazioni all’epoca. I topi killer sono un prodotto delle radiazioni e rappresentano il potere distruttivo delle armi nucleari.

The Killer Shrews è un film ben fatto e suspense che è ancora piacevole da vedere oggi. È un classico esempio del genere B-movie e vale la pena guardarlo per qualsiasi fan della fantascienza horror.

Il cervello che non voleva morire (1962)

  • È un film di fantascienza horror diretto da Joseph Green e prodotto da Sam Sherman. È interpretato da Jason Evers, Virginia Leith e Leslie Daniel.
  • Il film parla di un pazzo scienziato che tiene in vita la testa mozzata della sua fidanzata in un barattolo. Tenta di trapiantarle la testa sul corpo di un’altra donna, ma l’esperimento va male.
  • Il film è stato un fallimento di critica e commerciale. È stato criticato per gli effetti speciali a basso budget e per la mancanza di originalità.
  • Il cervello che non voleva morire è considerato un classico di culto tra gli appassionati di B-movie. È stato elogiato per la sua premessa esagerata e per i suoi effetti speciali kitsch.

Ecco alcune delle cose che rendono Il cervello che non voleva morire un classico B-movie:

  • Il budget limitato del film ha costretto i registi a essere creativi con gli effetti speciali. La testa mozzata è per lo più realizzata con una parrucca e una maschera, ma è comunque efficace e inquietante.
  • La trama del film è insensata e piena di buchi, ma è anche stranamente avvincente.
  • Il cast del film è composto da attori per lo più sconosciuti, ma danno il massimo.
  • Il regista del film, Joseph Green, è noto per i suoi film camp e esagerati, e Il cervello che non voleva morire non fa eccezione.

Il cervello che non voleva morire è un film che è sia brutto che bello allo stesso tempo. È un film che vale la pena vedere per la sua importanza storica e il suo umorismo involontario.

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Manos: The Hands of Fate (1966)

  • È un film horror diretto da Harold P. Warren e prodotto da Al Adamson. È interpretato da Tom Neyman, John Reynolds, Diane Mahree e Paul Blaisdell.
  • Il film parla di una famiglia che si perde in una strada deserta e si imbatte in una casa abitata da un culto che adora il diavolo guidato dal temibile Maestro e dal suo servitore Torgo.
  • Il film è stato un fallimento di critica e commerciale. È stato criticato per i valori di produzione a basso budget, la recitazione amatoriale e la trama insensata.
  • Manos: The Hands of Fate è considerato uno dei peggiori film mai realizzati. È stato parodiato e citato in molti altri film e programmi televisivi.

Ecco alcune delle cose che rendono Manos: The Hands of Fate un classico di culto:

  • Il budget limitato del film ha costretto i registi a essere creativi con le loro risorse. Il culto che adora il diavolo è per lo più composto da sagome di cartone e riprese di repertorio, ma è comunque efficace e inquietante.
  • La trama del film è insensata e piena di buchi, ma è anche stranamente avvincente.
  • Il cast del film è composto da attori per lo più sconosciuti, ma danno il massimo.
  • Il regista del film, Harold P. Warren, è un vero regista indipendente che ha realizzato il film con i suoi soldi.

Manos: The Hands of Fate è un film che è sia brutto che bello allo stesso tempo. È un film che è così brutto che è bello. È un film che vale la pena vedere per la sua importanza storica e il suo umorismo involontario.

Django (1966)

  • È un western all’italiana diretto da Sergio Corbucci e prodotto da Franco Solinas. È interpretato da Franco Nero, José Canalejas e José Bódalo.
  • Il film parla di un misterioso vagabondo di nome Django che viene assunto da un gruppo di rivoluzionari messicani per aiutarli a rovesciare un generale corrotto.
  • Il film è stato un successo di critica e commerciale. È stato elogiato per le sue immagini stilose, le sue sequenze d’azione suspense e il suo iconico personaggio, Django.
  • Django è considerato uno dei più grandi western all’italiana mai realizzati. È stato imitato e citato in molti altri film e programmi televisivi.

Ecco alcune delle cose che rendono Django un classico western all’italiana:

  • Le immagini stilose del film sono una parte importante del suo fascino. Il film è pieno di immagini evocative, come l’abito nero di Django e il suo cappello iconico.
  • Le sequenze d’azione suspense del film sono anche un punto culminante. Il film è pieno di sparatorie, inseguimenti e altre sequenze emozionanti.
  • L’iconico personaggio di Django è una delle principali ragioni del suo successo. Django è una figura misteriosa e silenziosa che è anche un abile pistolero. È un personaggio popolare che è stato imitato e citato in molti altri film e programmi televisivi.

Django è un western all’italiana ben fatto che è ancora piacevole da vedere oggi. È un classico esempio del genere, ed è un film che vale la pena vedere per qualsiasi fan dei western.

Il grande silenzio (1968)

  • È un western all’italiana diretto da Sergio Corbucci e prodotto da Franco Solinas. È interpretato da Jean-Louis Trintignant, Klaus Kinski, e Frank Wolff.
  • Il film è ambientato nel 1880, in Utah, e parla di un cacciatore di taglie muto di nome Silenzio che si unisce a un gruppo di banditi per aiutarli a sconfiggere un gruppo di soldati corrotti.
  • Il film è stato un successo di critica e commerciale. È stato elogiato per la sua atmosfera cupa e violenta, le interpretazioni magistrali e la colonna sonora iconica di Ennio Morricone.
  • Il grande silenzio è considerato uno dei migliori western all’italiana mai realizzati. È stato inserito nella lista dei 100 migliori film di tutti i tempi da Empire magazine.

Ecco alcune delle cose che rendono Il grande silenzio un classico western all’italiana:

  • L’atmosfera cupa e violenta del film è una delle sue caratteristiche più distintive. Il film è pieno di violenza e sangue, e l’ambientazione invernale del film contribuisce a creare un’atmosfera di desolazione e solitudine.
  • Le interpretazioni magistrali dei tre protagonisti sono un altro punto di forza del film. Jean-Louis Trintignant è straordinario nei panni del protagonista muto, Klaus Kinski è terrificante nel ruolo del villain Tigrero, e Frank Wolff è un’ottima spalla per i due protagonisti.
  • La colonna sonora iconica di Ennio Morricone è un’altra caratteristica importante del film. La musica di Morricone è essenziale per creare l’atmosfera cupa e violenta del film.

Il grande silenzio è un western all’italiana cupo e violento, ma anche profondamente umano. È un film che esplora temi come la vendetta, la giustizia e la redenzione. È un film che vale la pena vedere per qualsiasi fan dei western.

La banda del Gobbo (1972)

La banda del gobbo è un film poliziesco italiano del 1972 diretto da Umberto Lenzi. Il film vede protagonisti Tomas Milian nel ruolo del Gobbo, un criminale romano che torna in Corsica dopo una lunga latitanza. Il film è stato un successo commerciale e ha contribuito a consolidare la carriera di Milian come attore di film polizieschi.

La trama del film è piuttosto semplice: il Gobbo, un criminale ricercato, torna in Corsica per vendicare la morte del suo fratello gemello. Il Gobbo si unisce a un gruppo di banditi e insieme pianificano una rapina a un casinò. Tuttavia, il piano va storto e il Gobbo si ritrova a dover affrontare un gruppo di poliziotti corrotti.

Il film è girato in un stile classico, con molte scene d’azione e di combattimento. Milian interpreta il Gobbo con grande carisma e il film è pieno di dialoghi divertenti e ironici.

La banda del gobbo è un film che è stato apprezzato sia dai critici che dal pubblico. È un film divertente e d’azione che è un classico del genere poliziesco italiano.

Ecco alcuni dei punti di forza del film:

  • Tomas Milian è straordinario nel ruolo del Gobbo. È un personaggio carismatico e affascinante che è sia divertente che pericoloso.
  • Il film è pieno di scene d’azione e di combattimento. Lenzi è un regista esperto di scene d’azione e il film è pieno di sequenze esaltanti.
  • Il film è divertente e ironico. I dialoghi sono divertenti e il film è pieno di momenti che fanno ridere.

La banda del gobbo è un film che è un must per gli appassionati di film polizieschi italiani. È un film divertente, d’azione e con un grande protagonista.

Il mio nome è Nessuno (1973)


Il mio nome è Nessuno è un film western italiano del 1973 diretto da Tonino Valerii e interpretato da Terence Hill e Henry Fonda. Il film è un sequel di Lo chiamavano Trinità (1970), ma è ambientato in un periodo successivo e racconta una storia completamente diversa.

La trama del film è la seguente:

Nessuno è un giovane pistolero che ammira il leggendario Jack Beauregard, un cacciatore di taglie ormai anziano e desideroso di ritirarsi. Nessuno convince Jack a tornare in azione per un’ultima impresa: sconfiggere il Mucchio Selvaggio, un gruppo di 150 fuorilegge che seminano il terrore nel West.

Il film è stato un successo di critica e commerciale, e ha consacrato Terence Hill come uno dei più grandi interpreti del genere western.

Ecco alcuni dei punti di forza del film:

  • La coppia Terence Hill-Henry Fonda è un’accoppiata vincente. Hill è perfetto nel ruolo del giovane pistolero scanzonato, mentre Fonda è straordinario nel ruolo del leggendario cacciatore di taglie.
  • La storia è avvincente e piena di colpi di scena. Il film è un western classico, ma con un tocco di ironia e comicità che lo rende unico.
  • Le scene d’azione sono spettacolari. Il film è pieno di sparatorie, inseguimenti e combattimenti che tengono incollato lo spettatore allo schermo.

Il mio nome è Nessuno è un film western che è ancora oggi molto apprezzato dagli appassionati del genere. È un film divertente, pieno di azione e con una grande storia.

La liceale (1975)

La liceale è un film commedia sexy italiano del 1975 diretto da Michele Massimo Tarantini. Il film è interpretato da Gloria Guida, Lino Banfi, Alvaro Vitali e Ilona Staller.

La trama del film è semplice e lineare. Loredana d’Amico è una giovane liceale che è in conflitto con i suoi genitori, che non la capiscono. Loredana è una ragazza vivace e indipendente, che ama divertirsi e fare esperienze nuove.

Un giorno, Loredana incontra il professor Gianni Guidi, un insegnante di matematica che si invaghisce di lei. Guidi inizia a perseguitare Loredana, che inizialmente lo respinge. Tuttavia, i due finiscono per innamorarsi.

Nel frattempo, Loredana viene coinvolta in una serie di avventure, che la portano a conoscere personaggi eccentrici e situazioni esilaranti.

Il film è stato un grande successo di pubblico, e ha contribuito a lanciare la carriera di Gloria Guida. Il film è stato anche criticato per il suo contenuto sessualmente esplicito, che era all’epoca considerato molto provocatorio.

La liceale è stato un grande successo di pubblico, e ha contribuito a lanciare la carriera di Gloria Guida. Il film è stato anche criticato per il suo contenuto sessualmente esplicito, che era all’epoca considerato molto provocatorio.

La banda del trucido (1976)

La banda del trucido è un film poliziesco italiano del 1976 diretto da Stelvio Massi e interpretato da Tomas Milian nel ruolo di Sergio Marazzi, alias Er Monnezza. Il film è il sequel di Il trucido e lo sbirro (1976) e il terzo film della serie dedicata al personaggio di Er Monnezza.

La trama del film è la seguente:

Il commissario Ghini (Luc Merenda) è sulle tracce di un pericoloso criminale, Belli (Elio Zamuto), che ha organizzato una rapina a due rappresentanti di gioielli. Ghini chiede aiuto a Er Monnezza, un ex ladro che ora fa l’autista di autobus. Er Monnezza accetta di collaborare con la polizia, ma solo per salvare la vita di sua figlia, Ranocchia (Alessandra Mambretti), che è stata rapita da Belli.

Il film è un tipico esempio di B-movie italiano, con una trama semplice e lineare, ma con un ritmo incalzante e scene d’azione spettacolari. Tomas Milian è perfetto nel ruolo di Er Monnezza, un personaggio antieroe che è allo stesso tempo simpatico e pericoloso.

Ecco alcuni dei punti di forza del film:

  • Tomas Milian è straordinario nel ruolo di Er Monnezza.
  • Il ritmo del film è incalzante.
  • Le scene d’azione sono spettacolari.

La banda del trucido è un film che è ancora oggi molto apprezzato dagli appassionati del genere poliziesco italiano. È un film divertente, pieno di azione e con un grande protagonista.

Ecco alcune critiche positive e negative del film:

  • “Tomas Milian è perfetto nel ruolo di Er Monnezza, e il film è pieno di scene d’azione spettacolari.”
  • “La trama è semplice e lineare, e il film è un po’ troppo violento.”

Nel complesso, La banda del trucido è un film B-movie italiano che è ancora oggi molto apprezzato dagli appassionati del genere.

La dottoressa ci sta col colonnello (1978)

https://youtu.be/tIPO4MEbB7k?si=036pm_cJurHkL6gv

La dottoressa ci sta col colonnello è un film comico italiano del 1978 diretto da Michele Massimo Tarantini. Il film è interpretato da Lino Banfi, Nadia Cassini e Alvaro Vitali.

La trama del film è incentrata sul colonnello Anacleto Punzone, un medico militare che è innamorato della bella dottoressa Eva Russell. Punzone è però un uomo insicuro della sua virilità e, per conquistare la donna, decide di sottoporsi a un trapianto di pene. Il trapianto viene eseguito da un collega del colonnello, il dottor Arturo Mazzancolla, che ha un pene di dimensioni eccezionali.

Il trapianto ha successo, ma Punzone scopre presto che non è tutto oro quello che luccica. Il nuovo pene, infatti, è molto più grande di quello precedente e causa a Punzone non pochi problemi. Il colonnello deve infatti imparare a gestire il suo nuovo membro, che è oggetto di ammirazione e invidia da parte di tutti gli uomini che lo incontrano.

Il film è una commedia esilarante che fa leva sul tema della virilità maschile. Lino Banfi è in gran forma nel ruolo del colonnello Punzone, un uomo ingenuo e goffo che si ritrova suo malgrado al centro di una situazione imbarazzante. Nadia Cassini è una bella e sensuale dottoressa Russell, che è inconsapevole dei problemi che il suo amore causerà a Punzone. Alvaro Vitali interpreta il dottor Mazzancolla, un uomo vanitoso e narcisista che è geloso del successo del colonnello.

La dottoressa ci sta col colonnello è un film divertente e scorrevole, che è stato un grande successo al botteghino. Il film è stato anche oggetto di polemiche per il suo contenuto esplicito, che ha fatto infuriare alcuni gruppi di moralisti. Tuttavia, il film è riuscito a conquistare il pubblico grazie al suo umorismo popolare e alla sua satira dei tabù sessuali.

The Wizard of Speed and Time (1979)

  • È un film indipendente a basso budget diretto da Mike Jittlov. [Immagine del poster del film Il mago della velocità e del tempo (1979)]
  • Il film è interpretato da Mike Jittlov nei panni di se stesso, un artista degli effetti speciali che crea una macchina del tempo per viaggiare nel futuro.
  • Il film è un mix di live-action e animazione, e presenta una varietà di tecniche di effetti speciali.
  • Il film è stato un fallimento critico e commerciale, ma da allora è diventato un cult.

Ecco alcune delle cose che rendono Il mago della velocità e del tempo un cult:

  • Il budget basso e la produzione indipendente del film gli conferiscono un fascino unico.
  • Il mix di live-action e animazione del film è visivamente accattivante.
  • Gli effetti speciali del film sono rivoluzionari per l’epoca.
  • L’umorismo autoironico del film è accattivante.
  • Il creatore del film, Mike Jittlov, è un vero regista indipendente che ha realizzato il film con i propri soldi e risorse.

Il mago della velocità e del tempo è un film che è sia unico che imperfetto. È un film che non ha paura di essere diverso, ed è un film che ha ispirato una generazione di registi.

Incubo sulla città contaminata (1980)

Incubo sulla città contaminata è un film horror italiano del 1980 diretto da Umberto Lenzi. È un film di fantascienza con elementi splatter, che racconta la storia di una città invasa da mutanti creati da una contaminazione nucleare.

Dean Miller, un giornalista televisivo, viene inviato a intervistare un famoso scienziato che sta per atterrare all’aeroporto di una grande città. Ma insieme allo scienziato scendono anche dei mostri che travolgono le forze di polizia e in breve invadono la città.

Miller e sua moglie, Anna, si trovano intrappolati in un luna park e cercano di sfuggire ai mutanti. Nel frattempo, il governo cerca di trovare un modo per fermare la contaminazione.

Incubo sulla città contaminata è un film che ha diviso la critica. Alcuni lo hanno elogiato per i suoi effetti speciali e per la sua atmosfera horror, mentre altri lo hanno criticato per la sua violenza e per la sua trama troppo semplice.

Il film è stato anche oggetto di polemiche per la sua rappresentazione dei mutanti, che sono spesso mostrati come esseri brutali e violenti.

  • Gli effetti speciali, che sono stati realizzati con tecniche innovative per l’epoca.
  • L’atmosfera horror, che è creata da un uso sapiente di luci, suoni e montaggio.
  • La performance di Hugo Stiglitz, che interpreta Dean Miller con carisma e suspense.
  • La trama, che è troppo semplice e lineare.
  • La violenza, che è spesso gratuita e gratuita.
  • La rappresentazione dei mutanti, che è spesso stereotipata e razzista.

Incubo sulla città contaminata è un film che non è adatto a tutti i palati. Tuttavia, è un film che merita di essere visto per la sua importanza storica e per la sua originalità.

La casa sperduta nel parco (1980)

La casa sperduta nel parco è un film italiano del 1980, diretto da Ruggero Deodato. È un film thriller, ascrivibile al genere “revenge movie”, incentrato sul tema della violenza sessuale.

La storia racconta di Tom, un giovane ricco che invita a una festa in villa due ragazzi sbandati, Alex e Ricky. Tom e i suoi amici hanno in mente di divertirsi facendo delle beffe ai due ragazzi. Tuttavia, Alex e Ricky si rivelano essere due individui pericolosi e violenti. Alex è un maniaco stupratore, mentre Ricky è un ritardato mentale soggiogato alla volontà del primo.

I due ragazzi si vendicano delle umiliazioni subite, aggredendo e uccidendo i giovani ricchi. La violenza del film è molto forte e esplicita, e il finale è particolarmente crudele.

La casa sperduta nel parco è stato un film controverso, criticato per la sua violenza e il suo sadismo. Tuttavia, il film è anche stato riconosciuto come un cult del genere horror, e ha avuto un certo impatto sulla cultura popolare.

Il film è stato diretto da Ruggero Deodato, regista italiano conosciuto per i suoi film horror e splatter. Deodato ha diretto anche altri film del genere revenge movie, come Cannibal Holocaust (1980) e Inferno in diretta (1985).

Il cast del film è composto da David Hess, Giovanni Lombardo Radice, Annie Belle e Christian Borromeo.

La casa sperduta nel parco è un film che non è adatto a un pubblico sensibile. Tuttavia, è un film che merita di essere visto, almeno per conoscere uno dei più controversi film del genere horror.

La città sconvolta: caccia al maniaco (1980)

La città sconvolta: caccia al maniaco (1980) è un film poliziesco italiano diretto da Umberto Lenzi. È un film di genere giallo, con elementi di thriller e horror.

La storia racconta di un maniaco omicida che terrorizza la città di Roma. Il maniaco uccide giovani donne, decapitandole e lasciando le loro teste in luoghi pubblici. La polizia, guidata dal commissario Santamaria, è sulle sue tracce, ma non riesce a fermarlo.

Il film è ambientato in una Roma cupa e inquietante. L’atmosfera è resa ancora più angosciante dalla colonna sonora di Stelvio Cipriani.

La città sconvolta: caccia al maniaco è un film che ha diviso la critica. Alcuni lo hanno elogiato per la sua tensione e suspense, altri lo hanno criticato per la sua violenza e il suo sadismo.

Il film è stato apprezzato per l’atmosfera cupa e inquietante, per la regia di Umberto Lenzi e per le interpretazioni di George Eastman e Barbara Bouchet.

Tuttavia, il film è stato anche criticato per la sua violenza eccessiva e il suo sadismo. Alcune scene, come l’omicidio di Carlotta, sono particolarmente crudeli e disturbanti.

Pierino contro tutti (1981)

Pierino contro tutti è un film comico italiano del 1981 diretto da Marino Girolami. Il film è interpretato da Alvaro Vitali, Michele Gammino, Michela Miti, Riccardo Billi, Enzo Liberti, Attilio Dottesio, Diana Dei.

Il film è il primo della fortunata serie di film di Pierino, basati sulle popolari barzellette e storie a proposito del giovanissimo discolo.

La trama del film è incentrata su Pierino, un bambino di scuola elementare che è sempre in giro a combinare guai. Dopo un incidente, la sua maestra viene sostituita da una giovane e bella supplente, di cui Pierino si innamora subito. Deve però affrontare la rivalità con il professor Celani, che a sua volta sta tentando di sedurre la nuova arrivata.

Il film è un susseguirsi di gag e situazioni comiche, in cui Pierino mette in difficoltà tutti coloro che lo circondano. Il professor Celani, in particolare, è vittima delle sue burle più crudeli.

Pierino contro tutti è stato un grande successo al botteghino, lanciando la carriera di Alvaro Vitali come attore comico. Il film ha contribuito a creare il mito di Pierino, un personaggio che è diventato un’icona della cultura popolare italiana.

Ecco alcuni dettagli aggiuntivi sul film:

  • Il film è stato girato a Roma e a Viterbo.
  • Il titolo del film è un riferimento al fatto che Pierino si trova a dover affrontare tutti, dal professore alla preside, fino ai suoi stessi compagni di classe.
  • Il film ha generato una serie di sequel, tra cui Pierino colpisce ancora (1982), Pierino torna a scuola (1983), Pierino contro tutti a scuola (1984), Pierino torna a casa (1985), Pierino torna a scuola di nuovo (1986) e Pierino medico della mutua (1988).

Il film è stato criticato per il suo umorismo spesso volgare e per la sua rappresentazione di un’Italia provinciale e bigotta. Tuttavia, il film è riuscito a conquistare il pubblico grazie al suo ritmo serrato e alla sua comicità slapstick.

Amityville Possession (1982)

Amityville Possession è un film horror soprannaturale americano del 1982 diretto da Damiano Damiani e interpretato da James Olson, Burt Young, Rutanya Alda e Diane Franklin. È il secondo film della serie horror Amityville ed è un sequel non ufficiale del film del 1979 The Amityville Horror.

Il film racconta la storia della famiglia Montelli, che si trasferisce nella famigerata casa di Amityville dopo gli omicidi DeFeo. La famiglia inizia presto a sperimentare eventi strani e terrificanti, e il figlio maggiore, Sonny, viene sempre più posseduto da uno spirito maligno.

Amityville Possession è stato un fallimento critico e commerciale, ma da allora ha guadagnato un seguito di culto tra gli appassionati di horror. Il film è noto per la sua rappresentazione grafica della possessione demoniaca e per l’uso di immagini religiose.

Ecco alcune delle cose che rendono Amityville Possession un film disturbante:

  • La rappresentazione della possessione demoniaca del film è molto grafica e realistica.
  • Il film utilizza immagini religiose in un modo che è sia scioccante che disturbante.
  • L’atmosfera del film è oppressiva e claustrofobica.
  • Il finale del film è ambiguo e inquietante.

Se stai cercando un film horror disturbante, Amityville Possession è sicuramente da vedere.

Quella villa in fondo al parco (1982)

Quella villa in fondo al parco è un film horror fantascientifico italiano del 1982 diretto da Giuliano Carnimeo.

Il film racconta la storia di Terry, una giovane donna che arriva su un’isola dei Caraibi per indagare sulla morte della sorella, Marlis, che è stata trovata uccisa e sbranata dai ratti. Terry viene aiutata nelle sue indagini da Fred, uno scrittore di gialli che ha conosciuto all’aeroporto.

Ben presto, Terry e Fred scoprono che l’assassino è un mutante metà scimmia e metà ratto, creato da un medico in un laboratorio sull’isola. Il mutante è feroce e incontrollabile, e si nasconde nei boschi intorno all’isola.

Terry e Fred riescono a rintracciare il mutante e a ucciderlo, ma non prima che abbia ucciso molte persone. Il film si conclude con Terry che torna negli Stati Uniti, traumatizzata da quanto ha vissuto.

Personaggi

Terry: Una giovane donna che indaga sulla morte della sorella.
Fred: Uno scrittore di gialli che aiuta Terry nelle indagini.
Marlis: La sorella di Terry, uccisa dal mutante.
Il mutante: Un mostro metà scimmia e metà ratto, creato da un medico.

Quella villa in fondo al parco è un film di serie B, ma è riuscito a conquistare un certo seguito di culto tra gli appassionati di horror. Il film è noto per le sue creature mostruose, le scene gore e l’atmosfera inquietante.

Il film è stato elogiato per gli effetti speciali, che all’epoca erano considerati molto realistici. Le scene gore sono state apprezzate dai fan dell’horror, ma hanno anche suscitato alcune critiche. L’atmosfera inquietante del film è stata creata grazie alla regia di Giuliano Carnimeo e alla colonna sonora di Stefano Mainetti.

Demoni (1985)

Demoni è un film horror italiano del 1985 diretto da Lamberto Bava e prodotto da Dario Argento. Il film è noto per il suo uso di effetti speciali pratici e trucchi gore, che all’epoca erano considerati molto realistici.

La storia segue un gruppo di persone che sono intrappolate in un cinema di Berlino Ovest durante una proiezione di un film horror. Il cinema è invaso da demoni che posseggono le persone, trasformandole in creature mostruose.

Il film è stato un successo di critica e commerciale, e ha contribuito a lanciare la carriera di Lamberto Bava. È stato anche uno dei film che ha contribuito a definire il genere splatter italiano.

Il film inizia con due giovani donne, Sharon e Jenny, che si incontrano per vedere un film horror al cinema Metropol di Berlino Ovest. Anche il dottor Paul McCoy, uno scienziato che sta studiando un virus demoniaco, è in sala.

Durante la proiezione, i demoni si liberano da una pellicola cinematografica contaminata e iniziano a possedere le persone. Sharon e Jenny sono tra le prime a essere possedute, e iniziano a uccidere le persone che le circondano.

Personaggi

Sharon: Una giovane donna che è posseduta da un demone.
Jenny: Un’amica di Sharon che è posseduta da un demone.
Dr. Paul McCoy: Uno scienziato che sta studiando un virus demoniaco.
Critica

Demoni è stato un successo di critica e commerciale. Il film è stato elogiato per i suoi effetti speciali pratici e trucchi gore, che all’epoca erano considerati molto realistici. La storia è stata anche elogiata per la sua suspense e il suo ritmo.

Demoni è stato uno dei primi film a utilizzare effetti speciali pratici e trucchi gore per creare mostri realistici. I demoni del film sono stati creati utilizzando una combinazione di protesi, trucco e animatronici.

Gli effetti speciali sono stati realizzati da Sergio Stivaletti, che ha lavorato anche in altri film di Argento, come Suspiria (1977) e Profondo rosso (1975). I trucchi gore sono stati realizzati da Giannetto De Rossi, che ha lavorato anche in altri film horror, come Zombie (1978) e La casa (1980).

Demoni è considerato uno dei film più rappresentativi del genere splatter italiano. Il genere splatter è caratterizzato da una forte violenza grafica e da un uso eccessivo del sangue e degli organi interni.

Deliria (1987)

Il film è diretto da Michele Soavi e interpretato da Laura Trotter, David Brandon e Serena Grandi.
Il film parla di una giovane donna di nome Alicia che viene invitata a una prova teatrale per un nuovo musical. Tuttavia, presto si rende conto che il teatro è infestato da un assassino.
Il film è noto per la sua violenza grafica e il gore, ed è stato paragonato ad altri film horror italiani dell’epoca, come Demoni (1985) e Stage Fright (1987).

Deliria è stato distribuito in Italia nel 1987 ed è stato accolto con recensioni contrastanti. Tuttavia, il film ha da allora guadagnato un seguito di culto tra gli appassionati di horror.

Ecco una breve sintesi della trama:

Alicia è una giovane donna che viene invitata a una prova teatrale per un nuovo musical. È entusiasta dell’opportunità, ma presto si rende conto che c’è qualcosa di sbagliato. Il teatro è buio e deserto, e c’è un’atmosfera strana nell’aria.

Alicia inizia ad avere strane visioni, e presto si rende conto che il teatro è infestato da un assassino. L’assassino è una figura mascherata che si aggira per il teatro, uccidendo chiunque gli si pari davanti.

Alicia deve trovare un modo per sopravvivere alla furia dell’assassino ed evadere dal teatro viva.

Deliria è un film horror ben fatto con alcuni effetti speciali impressionanti. Il film è anche piuttosto suspenseful, e fa un buon lavoro nel creare tensione. Tuttavia, il film è anche piuttosto violento e gory, quindi non è per i deboli di cuore.

Se sei un fan dei film horror italiani, allora dovresti assolutamente dare un’occhiata a Deliria. È un film ben fatto e suspenseful che ti terrà sicuramente con il fiato sospeso.

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Fabio Del Greco

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