Esiste oggi una gran confusione su quali sono i film d’essai, una discussione che va avanti da più di un secolo. Il cinema è arte o intrattenimento? Grande spettacolo di massa o creazione capace di ispirare e di migliorare la società? Quanto sono collegati i film d’essai ed il cinema indipendente? Da quando i grandi studi e il sistema della propaganda hanno conquistato il monopolio totale del pubblico cinematografico mondiale l’arte cinematografica è diventata un calderone dentro il quale mettere cose che non hanno nulla in comune. Per capire questo concetto innanzitutto bisogna comprendere cos’è l’arte.
L’arte è una delle espressioni fondamentali dell’essere umano ed ha la precisa funzione di aumentare la consapevolezza, la comprensione di mondi invisibili e spirituali, svelare i misteri della vita. In ogni grande civiltà, come ad esempio L’antica Roma, la Persia, L’antica Cina e l’India l’arte è stata al centro della società, strettamente collegata alla spiritualità ed alla vita politica.
L’arte e lo sviluppo delle civiltà
Nell’antica Grecia, ad esempio, I filosofi e gli artisti rivestivano un ruolo di importanza fondamentale: erano delle vere guide politiche e spirituali che ispiravano le decisioni anche sullo svolgimento della vita quotidiana. Ogni civiltà evoluta ha avuto l’arte tra i suoi punti fondamentali. l’Italia è stato il paese più bello ed ammirato nel mondo all’epoca del Rinascimento grazie alla grandiosità dell’arte che produceva e degli artisti che la realizzavano. Ma quando è avvenuto l’annichilimento dell’arte nella storia moderna?
Il passaggio è evidente: la degradazione dell’arte è avvenuta quando i committenti ed i produttori non erano più individui con l’interesse di espandere le coscienze della popolazione. Da strumento di ispirazione spirituale l’arte è diventata strumento di propaganda politica ed ideologica e si è mescolata con le forme di intrattenimento di massa.
I film d’essai ed i mass media del ‘900
Il cinema nasce in un periodo di enormi cambiamenti del piano mentale dell’umanità, un’epoca di rapidissimo sviluppo dei mezzi di comunicazione. I film non nascono assolutamente come forma d’arte: si presentano all’inizio come una straordinaria invenzione, un fenomeno fisico di riproduzione della realtà. I fratelli Lumière infatti utilizzarono il Cinematografo come strumento di riproduzione documentaristica della realtà.
George Melies portò il cinema verso il mondo dell’arte con fantasiose scenografie e fantastici racconti, dipingendo a mano i fotogrammi dei suoi cortometraggi. Ma il cinema non era ancora riuscito a togliersi di dosso quel marchio di fenomeno da baraccone, intrattenimento da sagra di paese. Un marchio che non riuscirà mai a togliersi, almeno fino ad oggi.
Quali sono i film d’essai?
Tornando alla domanda fondamentale, ma quindi quali sono i film d’essai? Cosa si può considerare arte cinematografica e cosa no? Il primo grande equivoco è che il pubblico ormai è abituato a considerare il cinema come un mondo fantastico dove si investono budget straordinari e dove vediamo volti di attori famosi, esseri quasi mitologici.
Tutto questo ovviamente non c’entra nulla con l’arte: i più grandi maestri della storia della pittura e della letteratura hanno realizzato le loro opere senza alcun budget, semplicemente utilizzando la loro creatività. Se hai molti soldi per comprare costose tele e colori o per acquistare preziosi blocchi di marmo questo non significa che dipingerai un quadro straordinario o che creerai una scultura destinata a rimanere nella storia dell’arte.
La maggior parte delle grandi opere d’arte della letteratura mondiale sono state scritte con un foglio di carta ed una penna. I più grandi quadri della storia dell’arte sono stati dipinti con una semplice tela ed un pennello, ed il mercato dell’arte non attribuiva ad essi alcun valore. L’essere umano ha bisogno di molto tempo per capire che cosa ha valore e che cosa non ne ha: molto spesso fa degli errori di valutazione. Spesso è molto suggestionabile, manipolabile.
Il cinema è arte o intrattenimento?
La prima critica che viene fatta ad un ragionamento del genere è che il cinema è diverso dalle altre arti: ha bisogno di tecnologia, di una troupe tecnica, di attori famosi, di scenografie e di effetti speciali. Non è vero. Non era vero ai tempi dei fratelli Lumière ed è ancora meno vero oggi, quando la tecnologia consente di fare qualsiasi cosa con costi vicini allo zero. La verità è che le grandi idee, l’ispirazione e la creatività si riescono ad imporre aldilà di qualsiasi budget, di qualsiasi ricchezza materiale.
Tutto ruota intorno alla visione dell’artista, del filmakers che con poco o nulla possono creare immagini e storie straordinarie. Se il cinema indipendente spesso produce cose di valore inferiore rispetto al cinema mainstream la causa è la mancanza di idee e di visione dei filmakers indipendenti che cercano di imitare il modello del cinema mainstream, nel tentativo di diventare famosi e di imporsi all’attenzione del pubblico.
Quali sono i film d’essai? Grandi spettacoli e opere d’arte
Il cinema mainstream somiglia molto ad uno spettacolo circense, ad una partita di football, a dei fuochi d’artificio. Il film d’essai invece è qualcosa che dovrebbe essere fruito con rispetto e sacralità, come si fa quando si visita un importante museo o una galleria d’arte. I grandi spettacoli di massa hanno una funzione completamente diversa dall’arte. Essi esistono da tempi antichissimi: gli spettacoli gladiatori dell’antica Roma non avevano la funzione di espandere la consapevolezza e la civiltà, erano solo dei momenti di eccitazione di massa e di intrattenimento, uno sfogo liberatorio di pulsioni e di emozioni.
Il sistema della propaganda, molto consapevole della potenza dell’arte cinematografica, ha trasformato i film in un mezzo di comunicazione di massa, un grande spettacolo liberatorio di intrattenimento attraverso il quale si possono influenzare le mode, gli stili di vita ed i valori dell’intera società. Il cinema è ancora agli inizi rispetto alle altre Arti millenarie: è come un bambino sprovveduto che può facilmente essere messo in trappola da individui più scaltri e con maggiore esperienza.
Ma lo spartiacque tra film d’arte e film di intrattenimento è molto semplice: il film d’essai serve ad espandere la consapevolezza dell’individuo ed a far evolvere la civiltà, mentre il grande spettacolo di intrattenimento serve ad eccitare le masse attraverso emozioni e sensazioni. Sono due tipi di film e due tipi di pubblico completamente diversi, che hanno esigenze diverse.
Quali sono i film d’essai e qual’è il suo pubblico
Lo spettatore di film d’arte, esattamente come il fruitore di opere d’arte, è alla ricerca di un’ispirazione superiore, di un’espansione della propria consapevolezza, del senso della vita. Lo spettatore di film di intrattenimento è alla ricerca di evasione, di emozioni forti, dello stupefacente stordimento degli effetti speciali.
Questo non significa che il grande film spettacolare non abbia la stessa dignità e la stessa necessità di esistere di un film d’arte. Non significa che un film di intrattenimento non possa comprendere anche una certa quantità di genuina ricerca artistica. Significa semplicemente che la visione complessiva con cui sono stati realizzati I due tipi di film sono completamente diverse e vanno verso obiettivi diversi.
Il pubblico cinematografico di oggi ha le idee davvero confuse perché anche ciò che è ritenuto da tutti cinema d’essai è stato monopolizzato dall’industria cinematografica e dai grandi studi film. Dalle prime apparizioni dei grandi film d’arte negli anni Venti i grandi studi cinematografici hanno compreso che quella nicchia, rivolta ad un certo tipo di pubblico, era profittevole.
Il cinema della propaganda
Hanno creato immediatamente appositi dipartimenti per la produzione di film d’essai con lo scopo conquistare quel determinato mercato. In questo modo anche il pubblico in cerca di ispirazione finiva nella loro rete, con la possibilità di creare forme pensiero, mode e stili di vita anche per quel tipo di persone che altrimenti non avrebbero avuto interesse per le loro produzioni mainstream.
Il 90% di quello che oggi è considerato cinema d’essai e d’arte è in realtà prodotto dallo stesso sistema che realizza i film di intrattenimento: magari questa nicchia non rende loro grossi guadagni: il pubblico interessato a questa ricerca della consapevolezza è limitato. Ma consente ai grandi studi di conquistare la leadership culturale, filosofica e spirituale della contemporaneità.
Il problema è che una stessa entità non può perseguire obiettivi così diversi, che vanno in direzioni diametralmente opposte. I film d’essai del sistema non hanno quella profondità di visione tipica della vera opera d’arte che offre ispirazione e miglioramento della vita. Sono delle caricature dell’opera d’arte, delle pallide imitazioni.
La storia del cinema è ciò che rimane
Negli anni 20 i grandi film d’essai furono realizzati con mezzi limitati per volontà dei singoli filmakers: il mondo del cinema era ancora in grande fermento e sviluppo, c’erano decine di avanguardie artistiche che si svilupparono anche attraverso i film. Oggi i film che arrivano al grande pubblico sono esclusivamente i film prodotti dal sistema: se non sei dentro un certo sistema non hai la distribuzione per raggiungere il pubblico.
Il tempo però è un giudice impietoso e cancella tutti i tentativi maldestri di false leadership culturali e artistiche. Il tempo è come la macina di Amleto che filtra solo ciò che serve ed ha valore. La tecnologia crea continuamente nuovi scenari che fanno fallire i vecchi sistemi basati sul monopolio dei mercati. Il cinema non fa eccezione: lo streaming ha democratizzato la possibilità di distribuire i film in tutto il mondo. Sopravvivono solo i film da vedere assolutamente.
Ma qual è la risposta definitiva alla domanda “quali sono i film d’essai ?”. La risposta è che un film d’essai è un’opera d’arte che fornisce ispirazione e ricerca della verità agli individui ed alle società che le stanno cercando. Gli Individui e le società che non le cercano, che cercano invece lo svago, l’intrattenimento e le emozioni forti, non si evolvono, e sono destinati ad una costante regressione. E’ quello che sta accadendo da qualche secolo, soprattutto in Occidente. Per fortuna, da qualche parte, ci sono individui che percorrono la strada opposta, e si faranno carico di trascinare la pesante zavorra.