Stalker

“Stalker” è un film di fantascienza del 1979 diretto dal regista sovietico Andrei Tarkovsky. Il film è basato sul romanzo di fantascienza del 1972 “Picnic sul ciglio della strada” dei fratelli Arkady e Boris Strugatsky.

La trama segue un uomo di nome Stalker, che guida due uomini – uno scienziato e uno scrittore – in una zona proibita nota come “La Zona”. Si dice che nella Zona ci sia una stanza che esaudisce i desideri di coloro che vi entrano, ma l’accesso è fortemente controllato dalle autorità.

Il film è noto per la sua fotografia straordinaria e per la sua narrazione lenta e contemplativa. Inoltre, la pellicola esplora temi profondi come la natura dell’umanità, la fede, la religione e il significato della vita.

“Stalker” è stato ampiamente acclamato dalla critica, sia in patria che all’estero, ed è diventato uno dei film più influenti della storia del cinema sovietico. È stato anche un grande successo di botteghino in Unione Sovietica, nonostante le restrizioni governative sulla sua distribuzione.

Il film ha ispirato molti altri registi e artisti, ed è considerato un classico del cinema di fantascienza e uno dei capolavori di Tarkovsky. Se sei interessato alla fantascienza contemplativa e alla narrazione lenta, “Stalker” è sicuramente un film da non perdere.

Trama

“Stalker” è la storia di un uomo di nome Stalker, che guida due uomini – uno scienziato di nome Professore e uno scrittore di nome Scrittore – in una zona proibita conosciuta come “La Zona”. Si dice che nella Zona ci sia una stanza che esaudisce i desideri di coloro che vi entrano, ma l’accesso è fortemente controllato dalle autorità.

Stalker li guida attraverso una serie di luoghi pericolosi e surreali, aiutandoli ad evitare i pericoli lungo il percorso. Durante il viaggio, Stalker parla del suo lavoro e della sua vita, rivelando anche la sua convinzione che la Zona abbia il potere di cambiare le persone che vi entrano.

Arrivati alla Zona, i tre uomini affrontano una serie di prove e tribolazioni, scoprendo che la stanza che cercano è nascosta in un luogo segreto e difficile da raggiungere. 

Personaggi del film

Ecco una breve descrizione dei principali personaggi di “Stalker”:

Stalker: è il protagonista del film, un uomo che guida i suoi clienti attraverso la Zona. È un uomo misterioso e spirituale, che crede che la Zona possa cambiare le persone che vi entrano.

Professore: è uno dei clienti di Stalker, uno scienziato che vuole entrare nella stanza per trovare la risposta a tutte le domande dell’universo.

Scrittore: è l’altro cliente di Stalker, uno scrittore che spera di trovare l’ispirazione per il suo prossimo libro nella Zona.

Moglie di Stalker: anche se non appare fisicamente nel film, la moglie di Stalker è un personaggio importante nella vita del protagonista e viene menzionata diverse volte.

Ci sono anche altri personaggi minori, come i militari che sorvegliano la Zona e i lavoratori che cercano di rimuovere le macchine pericolose dalla zona. Tuttavia, il film si concentra principalmente sulla dinamica tra Stalker, il Professore e lo Scrittore.

Produzione 

“Stalker” è stato diretto da Andrei Tarkovsky, uno dei più importanti registi della storia del cinema sovietico. Il film è stato prodotto dalla Mosfilm, la più grande casa di produzione cinematografica russa.

La produzione del film è stata molto travagliata. Tarkovsky e gli sceneggiatori hanno lavorato a lungo sulla sceneggiatura e hanno girato il film per oltre due anni. Inoltre, molte delle scene del film sono state girate in esterni e in ambienti naturali, il che ha reso la produzione molto difficile.

Il budget del film è stato relativamente basso per gli standard di oggi, ma per l’epoca era considerevole. Nonostante ciò, il film ha avuto problemi di distribuzione in Unione Sovietica. Le autorità sovietiche non erano soddisfatte del contenuto del film, che sembrava essere una critica velata al regime, e hanno impedito la sua distribuzione per diversi anni.

Nonostante le difficoltà, “Stalker” è diventato uno dei film più influenti della storia del cinema sovietico e un classico del cinema di fantascienza. La sua fotografia straordinaria e la narrazione lenta e contemplativa hanno ispirato molti altri registi e artisti.

Distribuzione e accoglienza 

“Stalker” è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes nel 1979, dove ha ricevuto una standing ovation. Tuttavia, il film non è stato distribuito in Unione Sovietica fino al 1986, a causa delle preoccupazioni delle autorità sovietiche riguardo al contenuto politico del film.

Nonostante ciò, il film ha ottenuto un grande successo di critica a livello internazionale. Molti critici hanno elogiato la fotografia del film, la narrazione contemplativa e il suo significato filosofico. Il film è stato anche oggetto di discussioni accese riguardo alla sua interpretazione e al significato della Zona e della stanza.

Oggi “Stalker” è considerato uno dei capolavori del cinema sovietico e uno dei film più influenti di tutti i tempi. Nel 2017, è stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry della Library of Congress degli Stati Uniti, riconosciuto come “culturalmente, storicamente o esteticamente significativo”.

Stile

Lo stile di “Stalker” è tipico del regista Andrei Tarkovsky, che è noto per la sua narrazione lenta e contemplativa e la sua attenzione al simbolismo e alla metafisica.

Il film è caratterizzato da una fotografia straordinaria, che utilizza spesso inquadrature fisse e una luce morbida per creare un’atmosfera onirica e surreale. La musica del compositore sovietico Eduard Artemyev, che ha anche lavorato con Tarkovsky in altri film, sottolinea l’atmosfera misteriosa e inquietante del film.

La narrazione del film è molto lenta e riflessiva, con poche scene di azione o di dialogo. Invece, il film si concentra sui personaggi e sui loro pensieri e emozioni, e sulle loro esperienze nella Zona. Tarkovsky usa il simbolismo e l’immaginazione per creare un mondo surreale e metafisico, in cui la Zona rappresenta l’incognita dell’universo e la stanza rappresenta la conoscenza ultima.

Lo stile di “Stalker” ha influenzato molti registi successivi, sia in Russia che all’estero. La sua narrazione lenta e contemplativa, la fotografia straordinaria e la sua attenzione al simbolismo e alla metafisica sono diventati una sorta di marchio di fabbrica di Tarkovsky e un punto di riferimento per molti altri cineasti.

Il regista

Andrei Tarkovsky è stato uno dei più grandi registi della storia del cinema sovietico e uno dei maggiori esponenti del cinema mondiale. Nato nel 1932 a Zavrazhye, vicino a Mosca, Tarkovsky ha studiato presso il VGIK, la più importante scuola di cinema dell’Unione Sovietica, dove ha studiato con il regista e teorico del cinema Mikhail Romm.

Il primo lungometraggio di Tarkovsky, “L’infanzia di Ivan” (1962), ha vinto il Leone d’Oro al Festival di Venezia. Il film è stato seguito da altri capolavori come “Andrei Rublev” (1966), “Solaris” (1972) e “Lo specchio” (1975), che sono diventati dei classici del cinema mondiale.

Tarkovsky era noto per il suo stile lento e contemplativo, la sua attenzione al simbolismo e alla metafisica, e la sua visione del cinema come un’arte spirituale. Il suo lavoro è stato influenzato dalla poesia russa, dalla pittura e dalla musica, e ha spesso esplorato temi come la natura umana, la spiritualità e il significato della vita.

“Stalker” è considerato uno dei suoi film più importanti, e rappresenta il culmine del suo stile lento e riflessivo. Tarkovsky ha lavorato a lungo sulla sceneggiatura del film, e ha speso molto tempo a girare il film in esterni naturali, cercando di catturare l’essenza della Zona e della sua simbologia.

Tarkovsky morì nel 1986 a Parigi, a causa di un tumore al cervello. Nonostante la sua vita breve, ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia del cinema, e il suo lavoro continua ad influenzare molti registi e artisti di oggi.