I migliori film sulla mafia da vedere

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I film sulla mafia, una sottocategoria dei film di gangster, sono anche un sottogenere dei film sulle sul crimine che si occupano di malavita organizzata mafiosa.  In particolare nei primi film, c’è una sostanziale sovrapposizione con il film noir. Varianti popolari del genere includono Poliziotteschi italiani, film della Triade cinese, film giapponesi della Yakuza e anche film dell’abisso indiano di Mumbai. Nel genere dei film di mafia sono stati realizzati alcuni tra i capolavori da vedere assolutamente.

Cosa significa Mafia

Mafia” è un termine che viene utilizzato per definire organizzazioni criminali che hanno una somiglianza con la mafia italiana. Il compito principale di organizzazioni del genere è generare profitti attraverso commerci illegali e crimini con l’uso della violenza. Le mafie spesso partecipano ad attività illegali come il gioco d’azzardo, truffe finanziarie, traffico di droga, estorsioni, ricatti e frodi. Oggi, la ‘Ndrangheta, proveniente dalla zona meridionale italiana della Calabria, è considerata la mafia più ricca e potente del mondo. Il termine “mafia” era inizialmente utilizzato solo per la mafia italiana e deriva dalla Sicilia, ma in realtà si è ampliato per incorporare varie altre organizzazioni simili, ad esempio “la mafia russa” o “la mafia giapponese”. 

Il termine è usato in modo informale dalla stampa e dal pubblico; le stesse compagnie criminali hanno i propri termini: ad esempio, la mafia siciliana e la relativa mafia italo-americana descrivono le loro compagnie come “Cosa Nostra”; la “mafia giapponese” si fa chiamare “Ninkyō dantai” ma è molto più comunemente chiamata ”  Yakuza” dal pubblico; la “mafia russa” di solito si definisce “Bratva”. Il termine “mafia” descrive comunemente la mafia siciliana o la mafia italo-americana, nonché in alcuni casi il crimine organizzato italiano in generale: camorra, ‘Ndrangheta,  ecc… .

I primi film di mafia

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Si ritiene che il film americano The Black Hand (1906) sia il primo film di mafia. Nel 1912, D. W. Griffith girò The Musketeers of Pig Street, un breve film crime per le strade di New York City che si dice fosse in realtà composto da veri mafiosi come cast di supporto.  Alcuni critici cinematografici hanno menzionato Regrowth (1915) come uno dei primi film di mafia.

I film di mafia hanno avuto origine nell’epoca del cinema muto ma il genere si è sviluppato nei primissimi anni ’30. Il successo era dovuto all’instabilità finanziaria e sociale causata dalla Grande Depressione, che incrementò la sottocultura della mafia negli Stati Uniti. Il fallimento di sforzi diretti e investimenti finanziari per garantire una certa protezione economica ha portato a situazioni che si rispecchiano nell’ondata di film di mafia a Hollywood e anche al loro fascino in una società delusa dallo stile di vita americano. 

I film di mafia negli anni ‘30

Gli anni 1931 e 1932 videro lo stile generare 3 classici dei film di mafia: Little Caesar, The Public Enemy, con gli attori Edward G. Robinson e James Cagney, e anche Scarface di Howard Hawks con Paul Muni. Questi film raccontano la rapida crescita, così come il rapido fallimento, di 3 giovani mafiosi, e rappresentano anche la categoria nella sua forma più pura.  Il mafioso in ogni film affronta un feroce fallimento raccontato per avvisare il pubblico delle ripercussioni del reato, come una vera e propria propaganda per la formazione delle masse attraverso il cinema. I mercati target erano solitamente in grado di relazionarsi con l’affascinante antieroe. Coloro che hanno sperimentato la Depressione hanno avuto la capacità di connettersi alla personalità del mafioso che si sforza di raggiungere la sua posizione e il successo, solo per perdere successivamente ogni cosa conquistata.  

Tali film dovevano finire costantemente con il personaggio principale del mafioso che moriva in una tempesta di proiettili nel finale del film a partire dal codice di produzione. Il personaggio principale del film era costantemente in qualche modo “deviato” dagli standard della cultura americana. In Little Caesar, è chiaramente suggerito che Caesar Enrico Bandello (Edward G. Robinson) sia gay poiché è chiaramente invidioso quando il suo bell’amico Joe Massaria (Douglas Fairbanks Jr) balla in modo seducente con la sua fan Olga (Glenda Farrell ), che lo spinge a commettere il suo primo errore significativo che causa il suo fallimento.  In The Public Enemy, il personaggio principale Tom Powers (James Cagney) è un misogino.  In Scarface, Tony Carmonte (Paul Muni) ha un interesse incestuoso appena velato per sua sorella Cesca (Ann Dvorak), che si traduce nella sua morte. Alcuni suggeriscono che il film di mafia nella sua forma più pura esistesse solo fino al 1933, quando le limitazioni del codice di produzione condizionarono film che non avevano lo stesso potere dei precedenti. 

Ecco una lista dei film di mafia da vedere, con una precisazione: spesso film di mafia e film di gangster sono confusi e sovrapposti sia dal pubblico che dalla critica, soprattutto al di fuori dell’Italia, e percepiti come un unico genere. Anche se inseriamo alcuni film americani degli anni ‘30 attribuibili di più ai film di gangster per la loro importanza nelle origini del genere cinematografico, i film di mafia sono qualcosa di differente. I film di mafia sono focalizzati maggiormente sulle più famose organizzazioni criminali e sulle loro dinamiche interne piuttosto che sulla vita di un gangster malavitoso. I film di mafia si concentrano sulla mafia italiana o italo-americana, sulla Camorra, sulla Ndrangheta, o la mafia cinese e giapponese. Esiste quindi una sottile differenza tra film di gangster e film di mafia.

Piccolo Cesare (1931)

E’ un film di mafia americano pre-codice del 1931 distribuito dalla Warner Brothers, diretto da Mervyn LeRoy e interpretato da Edward G. Robinson, Glenda Farrell e Douglas Fairbanks Jr. Il film racconta la storia di un mafioso che scala i ranghi della società fino a raggiungere i suoi livelli superiori. La storia è stata adattata dal libro con lo stesso nome di William R. Burnett. Little Caesar è stato il ruolo di esordio di Robinson e lo ha reso subito una star del cinema importante. Il film è spesso considerato uno dei primissimi film di mafia a tutti gli effetti e continua ad essere ben accolto dalla critica. Nel 2000, Little Caesar è stato incluso nella selezione annuale di 25 film al National Film Registry della Library of Congress essendo considerati “culturalmente, tradizionalmente o visivamente considerevoli”.

Nemico pubblico (1931)

E’ un film di mafia americano pre-Codice del 1931 prodotto e distribuito dalla Warner Bros. Il film è stato diretto da William A. Wellman e interpretato da James Cagney, Jean Harlow, Edward Woods, Donald Cook e Joan Blondell. Il film racconta la storia dell’ascesa di un ragazzo nella mafia nell’America metropolitana dell’era del proibizionismo. Gli attori di supporto sono Beryl Mercer, Murray Kinnell e Mae Clarke. La sceneggiatura del film è basata su un libro inedito – Beer and Blood di 2 precedenti giornalisti, John Bright e Kubec Glasmon – che avevano effettivamente visto alcune delle bande omicide di Al Capone a Chicago. Nel 1998, The Public Enemy è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry degli Stati Uniti dalla Library of Congress come “culturalmente, tradizionalmente o visivamente sostanziale”.

Scarface (1932)

Scarface è un film di mafia americano del 1932 diretto da Howard Hawks e prodotto da Hawks e Howard Hughes. La sceneggiatura del film, di Ben Hecht, è vagamente basata sul libro del 1929 di Armitage Trail, ispirato da Al Capone. Il film vede Paul Muni nei panni del mafioso immigrato italiano Antonio “Tony” Camonte, un gangster che cresce fortemente attraverso la criminalità organizzata di Chicago, con un cast di supporto composto da George Raft e Boris Karloff. L’ascesa al potere di Camonte combacia con la sua incessante ricerca della fidanzata del suo datore di lavoro, mentre sua sorella si innamora del suo miglior sicario. In evidente legame con la vita di Capone, una scena ritrae una variazione del massacro di San Valentino.

In nome della legge (1948)

Sicilia, 1948: un giovane magistrato palermitano viene inviato come pretore a Capodarso, un paesino siciliano e, per amore della giustizia e della legalità, si scopre chiamato a combattere contro numerose oppressioni sociali. La sua passione lo porterà a scontrarsi contro un notabile, il barone Lo Vasto e contro la mafia, rappresentata dal contadino Turi Passalacqua e dai suoi uomini. Il tutto contornato da una comunità estremamente diffidente e complice che impedisce il suo operato. Solo contro tutti, affiancato dal maresciallo della stazione regionale dei Carabinieri e dal suo giovane amico Paolino, la cui barbara uccisione lo convincerà a rinunciare alle sue dimissioni, porterà fino in fondo la sua lotta che consiste non solo nell’utilizzare la legge, ma anche nell’insegnarne il valore.

Un film sulla mafia affascinante nella sua spettacolarità ma estremamente ambigua dal punto di vista ideologico, è un film d’azione energico, capofila del cinema civile italiano degli anni Sessanta e il vero primo western del cinema italiano del dopoguerra.

Il magistrato (1959) 

Il magistrato è un film sulla mafia del 1959 diretto da Luigi Zampa e interpretato da Alberto Sordi, che interpreta il ruolo di un giudice istruttore di Milano. Il film è una commedia satirica che esplora il mondo della giustizia italiana dell’epoca.

La trama segue il giudice Del Popolo (interpretato da Sordi), che viene trasferito in una piccola città del Sud Italia dove deve indagare su un caso di omicidio. Il giudice incontra molte difficoltà nel cercare di fare giustizia a causa della corruzione e dell’influenza mafiosa sulla politica locale.

Il film mette in luce il contrasto tra la legalità e l’illegalità, tra la giustizia e l’ingiustizia, e tra il Nord e il Sud Italia. Il personaggio di Del Popolo rappresenta l’onestà e l’integrità nella giustizia, ma deve lottare contro un sistema corrotto e contro la mentalità provinciale e tradizionale del Sud Italia.

Il magistrato ha avuto un grande successo in Italia e ha ricevuto diversi premi, tra cui il Nastro d’Argento per la migliore sceneggiatura nel 1960. Il film è considerato uno dei capolavori di Alberto Sordi e ha contribuito ad accrescere la sua reputazione come uno dei più grandi attori italiani di tutti i tempi.

Mafioso (1962)

Mafioso è il film che ha dato inizio al successo americana dei film sulla mafia. Alberto Sordi fornisce una notevole prova di attore che integra commedia e drammatico. A quasi 60 anni, i temi di Mafioso risuonano ancora oggi. Nella parte preliminare del film, le distinzioni sociali e culturali tra Nord (Milano) e Sud (Sicilia) sono efficacemente rappresentate. Dagli abiti ai dialoghi, tutto è magistralmente realizzato. Nella 2a parte, una modifica tonale scatena l’angoscia nel personaggio di Sordi, perseguitato dal fantasma di una vita criminale. In Mafioso, la mafia mette un individuo nella trappola di un sistema malvagio.

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Salvatore Giuliano (1962)

Salvatore Giuliano è un film di mafia del 1962 di Francesco Rosi. Il film esamina le circostanze che causarono la morte del bandito siciliano Salvatore Giuliano, scoperto a Castelvetrano la mattina presto del 5 luglio 1950. Il film è stato scelto tra i 100 film italiani da conservare. 1950: il corpo di a Castelvetrano viene scoperto il famigerato fuorilegge Salvatore Giuliano. Inizia un lungo flashback in cui si ripercorrono i primissimi anni del dopoguerra in Sicilia, la nascita della richiesta di indipendenza della Sicilia e le prime “imprese” di Giuliano, del cugino Gaspare Pisciotta e della loro banda criminale. Montelepre, paese natale di Giuliano, è protetto dai reparti antibanditismo dei Carabinieri nel tentativo di catturare lui e Pisciotta. I fuorilegge colpiscono ancora una volta: nel 1947 prende luogo la strage di Portella della Ginestra e poi la narrazione del film torna al ritrovamento del corpo di Salvatore Giuliano. Pisciotta fu arrestato, processato insieme ai suoi compari e condannato all’ergastolo.

A Ciascuno Il Suo (We Still Kill the Old Way, 1967)

“A ciascuno il suo” è un film sulla mafia italiano del 1967 diretto da Elio Petri. La trama del film si svolge in un piccolo paese del sud Italia e segue la vicenda di un farmacista di mezza età, Arturo Manno, interpretato da Gian Maria Volonté, che cerca di risolvere il misterioso omicidio di tre cittadini del paese.

La prima vittima è un avvocato che si opponeva alla costruzione di un nuovo cimitero, la seconda è un contadino che aveva avuto una relazione con la moglie di un amico di Arturo, mentre la terza è un giovane appartenente a una famiglia mafiosa locale. Arturo, ossessionato dal caso, indaga sui tre omicidi e cerca di scoprire il colpevole.

Il film affronta temi come la giustizia, la corruzione, l’amicizia e la vendetta, e offre una critica sociale della piccola comunità meridionale italiana. La pellicola è stata apprezzata per la regia di Elio Petri, per la fotografia di Luigi Kuveiller e per le performance degli attori, in particolare di Gian Maria Volonté. “A ciascuno il suo” ha vinto il premio per il miglior film al Festival di Berlino del 1967 ed è considerato un classico del cinema italiano.

Il giorno della civetta (1968)

Il giorno della civetta è un film sulla mafia del 1968 diretto da Damiano Damiani, con Franco Nero e Claudia Cardinale, tratto dall’omonimo libro di Leonardo Sciascia. Il film, girato a Partinico, ha utilizzato un grande cast internazionale, con star del calibro di Lee J. Cobb, Serge Reggiani e Nehemiah Persoff.

Sicilia, 1961. L’ufficiale dei carabinieri Bellodi, parmense ed ex partigiano, in servizio in una cittadina, indaga sull’omicidio di Salvatore Colasberna, ucciso per aver rifiutato di accettare un accordo con un’impresa protetta della mafia. L’omicidio è avvenuto vicino a casa tua dove vivono Rosa Nicolosi, il suo compagno e il loro bambino. Nella stessa mattinata è scomparso anche il marito di Rosa Nicolosi. Il responsabile del comune, don Mariano Arena, organizza una manovra per depistare le indagini sull’omicidio Colasberna: in pratica sarebbe stato Nicolosi a eliminare l’impresario come amante di sua moglie. Il capitano cerca il corpo di Nicolosi, che pensa sia stato eliminato come testimone “fastidioso”.

Gli intoccabili (Machine Gun McCain, 1969)

È un film sulla mafia italiano del 1969 diretto da Giuliano Montaldo e interpretato da un cast stellare che include Gian Maria Volontè, Florinda Bolkan, Peter Boyle, Anthony Dawson e Mariangela Melato.

La trama del film ruota attorno a una squadra di poliziotti corrotti che si occupano del racket mafioso della droga nella città di Genova. Il capo della banda è interpretato da Gian Maria Volontè, che dà vita a un personaggio estremamente ambiguo e intrigante, capace di passare dall’essere un uomo di successo a un criminale spietato in pochi istanti.

La storia si sviluppa attraverso una serie di colpi di scena e di situazioni drammatiche, che coinvolgono sia i poliziotti che i criminali che cercano di contrastarli. Il ritmo del film è serrato e coinvolgente, grazie alla regia sapiente di Montaldo e alla fotografia di Silvano Ippoliti, che riesce a catturare perfettamente l’atmosfera torbida e opprimente della città di Genova.

Il film è stato un grande successo al box office italiano al momento della sua uscita, grazie alla sua trama avvincente e al cast di altissimo livello. Il film è stato inoltre apprezzato dalla critica per la sua capacità di indagare il lato oscuro della società italiana degli anni ’60, attraverso un’analisi spietata della corruzione e della violenza che caratterizzavano molte città del Paese in quel periodo.

È un film sulla mafia che si distingue per la sua capacità di mescolare suspense, azione e denuncia sociale, dando vita a un’opera completa e coinvolgente.

Il Clan dei Siciliani (The Sicilian Clan, 1969)

È un film sulla mafia del 1969 diretto da Henri Verneuil e interpretato da Alain Delon, Jean Gabin e Lino Ventura. Il film è ambientato principalmente a Parigi e racconta la storia di un gruppo di criminali siciliani che pianificano il furto di una collezione di gioielli in un’importante gioielleria parigina.

Il personaggio principale è Roger Sartet, interpretato da Alain Delon, un ladro di gioielli che è stato catturato dalla polizia e detenuto in prigione. Tuttavia, il boss della mafia siciliana, Vittorio Manalese, interpretato da Jean Gabin, ha un piano per liberare Sartet dalla prigione e utilizzarlo per il furto dei gioielli. Per fare ciò, Manalese coinvolge anche il commissario Le Goff, interpretato da Lino Ventura, il quale ha una vecchia rivalità con Sartet.

La trama del film è piena di colpi di scena e azione, ma il punto forte del film è la rappresentazione del conflitto tra la vecchia e la nuova generazione di criminali. Gabin interpreta un capo mafioso vecchio stile, con un senso dell’onore e un rispetto per le tradizioni, mentre Delon è il giovane e ambizioso ladro che vuole sfondare e imporsi nel mondo del crimine.

Il film è considerato uno dei migliori film sulla mafia francesi e offre una buona rappresentazione del mondo criminale siciliano e dei suoi legami con la mafia francese. La colonna sonora di Ennio Morricone è stata anche particolarmente apprezzata e ha contribuito al successo del film.

Il caso Mattei (The Mattei Affair, 1972)

Il caso Mattei è un film sulla mafia del 1972 diretto da Francesco Rosi e ispirato alla vita di Enrico Mattei, un importante uomo d’affari italiano che fu presidente dell’Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) fino alla sua misteriosa morte nel 1962.

Il film racconta la storia di Mattei, interpretato da Gian Maria Volonté, dalla sua ascesa alla guida dell’Eni fino alla sua morte. La vicenda si sviluppa attraverso una serie di flashback, intervallati da scene in cui si indaga sulla morte di Mattei e sulle circostanze che la circondano.

Il film affronta temi importanti come la lotta per il controllo delle risorse energetiche e la corruzione nel mondo degli affari. Rosi utilizza una struttura narrativa complessa, alternando sequenze documentaristiche a momenti di finzione, per ricostruire la vita di Mattei e le complesse dinamiche del mondo petrolifero.

Il film è stato acclamato dalla critica per la sua regia innovativa e per l’interpretazione di Volonté, che ha vinto il premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes nel 1972. Il caso Mattei è considerato uno dei migliori film di Francesco Rosi. 

Il Padrino (1972)

L’opera d’arte cinematografica di Francis Ford Coppola è un adattamento dell’omonimo romanzo di Mario Puzo. Marlon Brando offre tra le sue migliori interpretazioni come Don Vito Corleone, il patriarca della mafia a Corleone.

Questo è il film di mafia più popolare mai realizzato. Ogni appassionato di cinema riconoscerà l’immagine di Don Vito che tiene in braccio il felino o di Michael che chiude la porta alla sua vita precedente. Il Padrino incorpora alcuni dei minuti più significativi della storia del cinema. Puzo e allo stesso modo la splendida sceneggiatura del film di Coppola sono una base ideale per una produzione cinematografica epica ed importante, di grande valore figurativo e pittorico. Si tratta di un film dove l’azione e il crimine passa in secondo piano per lasciare spazio ad una grande saga familiare ed alle complesse dinamiche relazionali tra le famiglie mafiose.

Lucky Luciano (1973)

https://youtu.be/JZNLQVoxCvk

Lucky Luciano è un film sulla mafia del 1973 diretto da Francesco Rosi. Il film è incentrato sulla figura di Salvatore Lucania, detto “Lucky Luciano”, il gangster della mafia italo-americana a New York e rientrato in Italia nel 1946. Il film è una sorta di biografia di Salvatore Lucania, alias Lucky Luciano, capo indiscusso della malavita italo-americana fin dal 1931, quando prese il potere sbarazzandosi di una quarantina di oppositori. Nel 1946 il governatore Thomas E. Dewey lo mandò in Italia. Da quel giorno Lucky ha vissuto una vita relativamente serena a Napoli, tuttavia ci sono nuove accuse per traffico di droga internazionale. Charles Siragusa, capo dell’Ufficio europeo degli stupefacenti, tenta inutilmente di smascherarlo. In una disputa alle Nazioni Unite, l’inquisitore Harry J. Anslinger e il delegato italiano si scontrano a causa di Luciano. Spinta dall’opinione popolare mondiale, la Guardia di Finanza sottopone Lucky a pedinamenti, interrogatori e perquisizioni. Nessuno scopre una sola prova contro di lui. Lucky Luciano muore per un arresto cardiaco all’aeroporto di Napoli, portando il mistero nella sua tomba.

Mean Streets (1973)

Il terzo film diretto da Martin Scorsese Mean Streets è tra i più importanti della sua filmografia. Scorsese ha affermato di essere stato attratto dall’idea di realizzare un film su di lui e sui suoi amici. Ha persino sfidato il personaggio di De Niro, Johnny Boy, il pazzo spericolato del film. Il film si svolge nella location di Little Italy, New York, oltre a raccontare le esperienze di Scorsese, c’è la mafia, la corruzione dei poliziotti, il crimine. La confezione è ancora quella da film indie low budget, girato in 16mm: questo rende questo film di mafia ancora più realistico ed affascinante.

Il padrino parte II (1974)

Un’altra opera d’arte cinematografica, con Michael Corleone interpretato da Pacino. Le melodie memorabili si gonfiano e la catastrofe di entrambi i film del Padrino ti travolge come una tempesta. Molto probabilmente nessun personaggio mostra la frase “il potere logora” più di Michael Corleone. Attraverso 2 film, vediamo come la sua crescita come mafioso sia direttamente correlata alla sua discendenza familiare. Entrambi i film sono opere d’arte, tuttavia Il Padrino II occupa la primissima posizione per la sua straordinaria messa in scena sul mondo della mafia.

Yakuza (1974) 

Il film “Yakuza” del 1974 è un film sulla mafia giapponese diretto da Sydney Pollack, con protagonisti Robert Mitchum e Ken Takakura.

La trama ruota intorno a Harry Kilmer (Mitchum), un ex soldato americano che viene richiamato in Giappone dal suo amico d’infanzia George Tanner (Brian Keith), proprietario di una società che ha rapporti commerciali con la yakuza, la mafia giapponese. Tanner chiede ad Harry di aiutarlo a liberare la figlia rapita dalla yakuza e, nonostante inizialmente riluttante, Harry accetta.

Nel tentativo di salvare la ragazza, Harry deve affrontare i membri della yakuza e il loro capo, Tanaka Ken (Takakura), che era stato uno dei migliori amici di George Tanner. Nel corso del film, emergono anche i trascorsi di Harry con Tanaka Ken e la sua storia d’amore con la sorella di Ken, Eiko (Keiko Kishi).

Il film è noto per la sua attenzione ai dettagli nella rappresentazione della cultura giapponese e della yakuza, oltre che per le interpretazioni di Mitchum e Takakura, che sono stati elogiati per la loro capacità di esplorare la complessità dei loro personaggi. La colonna sonora è stata composta da Dave Grusin e il tema principale, “Harlem Nocturne”, è stato eseguito da Takakura stesso.

“Yakuza” è un film coinvolgente e intenso che mescola elementi di film poliziesco, dramma e thriller psicologico, ed è considerato un classico del genere.

L’assassinio di un allibratore cinese (1976)

È un film sulla mafia del 1976 diretto da John Cassavetes. La trama segue il proprietario di un club notturno di nome Cosmo Vitelli (interpretato da Ben Gazzara), un uomo d’affari ambizioso che cerca di tenere il suo locale a galla malgrado i problemi finanziari.

La situazione di Cosmo peggiora quando viene coinvolto con dei gangster che lo costringono a pagare un debito di gioco di 23.000 dollari. Per saldare il debito, Cosmo accetta di uccidere un uomo per conto dei gangster, ma il piano va storto e Cosmo viene ferito gravemente.

Il film è stato elogiato per la sua interpretazione realistica del mondo della malavita, per la sua fotografia cupa e per la performance di Ben Gazzara, che ha ricevuto ampi consensi dalla critica per la sua interpretazione del personaggio di Cosmo. Tuttavia, il film non è stato un grande successo al botteghino, ma è stato rivalutato nel corso degli anni come uno dei capolavori del cinema indipendente americano degli anni ’70.

Nel 1978, Cassavetes ha diretto una seconda versione del film, che è stata accorciata di circa 20 minuti e ha ricevuto una risposta positiva dal pubblico e dalla critica. Questa versione è spesso considerata la migliore tra le due, anche se entrambe sono apprezzate per la loro forza emotiva e per la loro capacità di rappresentare la complessità della natura umana.

Corleone (1978) 

Il film “Corleone” del 1978, diretto da Pasquale Squitieri, è un dramma sulla mafia che racconta la vita del famigerato boss mafioso Salvatore Giuliano, interpretato da Giuliano Gemma.

La trama si concentra sulla vita di Giuliano, dalla sua infanzia fino alla sua morte misteriosa nel 1950. Il film segue il giovane Salvatore mentre si unisce al gruppo di banditi locali, diventa un eroe della lotta contro i potenti e finisce per diventare un capo mafioso a pieno titolo.

Il personaggio di Giuliano è rappresentato come un uomo diviso tra la sua volontà di combattere l’oppressione e l’ingiustizia e il desiderio di guadagnare denaro e potere. La sua storia è intrecciata con quella della Sicilia del dopoguerra, un periodo segnato dalla povertà, dalla corruzione e dalla violenza.

Il film è stato molto criticato per la sua rappresentazione del personaggio di Giuliano come un eroe romantico, piuttosto che come un criminale senza scrupoli. Tuttavia, il film è stato lodato per le sue interpretazioni, in particolare quella di Gemma nel ruolo del protagonista.

In generale, “Corleone” è un film che esplora la complessità della mafia siciliana e le sue radici nella storia e nella cultura dell’isola. Anche se controverso, il film ha contribuito a rinnovare l’interesse per la figura di Salvatore Giuliano e per la storia della mafia in Italia.

L’anno del dragone (Year of the Dragon, 1985)

È un film sulla mafia cinese del 1985 diretto da Michael Cimino, basato sull’omonimo romanzo di Robert Daley. Il film è ambientato nel quartiere di Chinatown a New York City durante il Capodanno cinese del 1983, e segue la storia di Stanley White (interpretato da Mickey Rourke), un ufficiale della polizia che cerca di sgominare la mafia cinese che controlla il quartiere.

Il film presenta una forte tensione razziale e culturale, con White che cerca di fare giustizia a modo suo, ma finisce per essere in conflitto con la comunità cinese e con alcuni membri della sua stessa forza di polizia. Nel corso della storia, White si innamora di Tracy Tzu (interpretata da Ariane), una giovane cinese-americana, ma il loro rapporto diventa complicato a causa dei conflitti tra le loro comunità.

Il film è stato ben accolto dalla critica per la sua regia e la performance di Rourke, ma è stato anche criticato per la sua rappresentazione stereotipata dei personaggi cinesi. Nonostante ciò, il film è considerato un classico del cinema d’azione degli anni ’80.

Il pentito (The Repenter, 1985) 

È un film sulla mafia italiano del 1985 diretto da Pasquale Squitieri e interpretato da Franco Nero, Claudia Cardinale e Tony Musante.

La trama del film segue la storia di Tommaso Buscetta, un famoso pentito della mafia italiana che decide di collaborare con la giustizia per rivelare i segreti dell’organizzazione criminale. La storia si svolge negli anni ’80 e segue la vita di Buscetta dalla sua fuga in Brasile alla sua consegna alle autorità italiane, fino al processo a Palermo nel 1986.

Il film affronta temi importanti come la criminalità organizzata, la corruzione, la giustizia e il valore della parola data. Grazie alla bravura degli attori, in particolare di Franco Nero nella parte di Buscetta, il film riesce a trasmettere un senso di tensione e drammaticità, senza perdere di vista l’importanza del tema trattato.

Il film è stato un successo di pubblico e di critica, ricevendo numerosi premi, tra cui il Nastro d’argento per il miglior attore protagonista a Franco Nero. Il film è considerato uno dei migliori del regista Pasquale Squitieri e una delle migliori rappresentazioni cinematografiche della mafia italiana.

L’onore dei Prizzi (Prizzi’s Honor, 1985)

E’ un film sulla mafia americano del 1985 diretto da John Huston, con Jack Nicholson e Kathleen Turner nei panni di 2 abili assassini della mafia che, dopo essersi innamorati, lavorano per eliminarsi a vicenda. La sceneggiatura del film co-scritta da Richard Condon è basata sul suo libro del 1982 con lo stesso identico nome. Il cast di supporto del film è composto da Anjelica Huston (figlia del regista e allora fidanzata di Nicholson), Robert Loggia, John Randolph, CCH Pounder, Lawrence Tierney e William Hickey. Stanley Tucci appare in una piccola parte. È stato l’ultimo dei film di John Huston ad essere distribuito nel corso della sua vita. Il film ha ottenuto 8 candidature ai 58 ° Academy Awards (Miglior film, Miglior regista, Miglior attore e Miglior sceneggiatura adattata) con la figlia di Houston che ha vinto come Miglior attrice non protagonista. Il film ha anche vinto quattro Golden Globe.

Il siciliano (The Sicilian, 1987)

https://youtu.be/Cn3ORlrUY2U

E’ un film sulla mafia drammatico storico del 1987 diretto e coprodotto da Michael Cimino. Il film è stato adattato da Steve Shagan e da un Gore Vidal non accreditato tratto dall’omonimo libro di Mario Puzo del 1984. Christopher Lambert interpreta Salvatore Giuliano, il famigerato fuorilegge che ha tentato di liberare la Sicilia dei primi anni ’50 dalla guida italiana. Il film è interpretato anche da Terence Stamp, Joss Ackland, John Turturro e Barbara Sukowa.

Salvatore Giuliano, famigerato fuorilegge, insieme alla sua banda di guerriglieri, cercò di liberare la Sicilia dei primi anni ’50 dal dominio italiano e farne uno stato americano. Giuliano ruba ai ricchi proprietari terrieri per dare le risorse ai contadini, che a loro volta lo acclamano come loro salvatore. Man mano che il suo fascino di lui cresce, cresce anche il suo ego, e alla fine crede di essere al di sopra del potere del suo sostenitore, il mafioso Don Masino Croce. Don Croce, a sua volta, si propone di eliminarlo convincendo il cugino e più stretto consigliere Gaspare “Aspanu” Pisciotta ad assassinarlo.

Gli intoccabili (1987)

Interpretato da star straordinarie e diretto da Brian De Palma, Gli intoccabili è tra i film di mafia più popolari mai realizzati. Kevin Costner, Sean Connery e Robert De Niro ci offrono interpretazioni notevoli. Gli intoccabili è un film di crimine del periodo del proibizionismo che integra dramma, criminalità e thriller in un modo eccezionale. Pur avendo una confezione classica e mainstream, il film rivela pian piano un’anima nascosta di cinema d’avanguardia: il genio balistico di De Palma nella scena finale della sparatoria alla stazione di Chicago, ispirata al film capolavoro dell’avanguardia russa la corazzata Potëmkin di Eisenstein, è arte delle immagini in movimento all’ennesima potenza.

Il padrino parte 3 (The Godfather Part III, 1990)

E’ un film di mafia americano del 1990 prodotto e diretto da Francis Ford Coppola dalla sceneggiatura del film scritta in collaborazione con Mario Puzo. Il film è interpretato da Al Pacino, Diane Keaton, Talia Shire, Andy García, Eli Wallach, Joe Mantegna, Bridget Fonda, George Hamilton e Sofia Coppola. È l’ultima e la terza parte della trilogia de Il Padrino. Seguito de Il padrino (1972) e Il padrino parte II (1974), conclude la storia immaginaria di Michael Corleone, il patriarca della famiglia Corleone che cerca di legittimare il suo impero criminale. Il film contiene anche resoconti romanzati di due eventi della vita reale: la morte di Papa Giovanni Paolo I nel 1978 e lo scandalo bancario papale del 1981-1982, entrambi collegati agli affari di Michael Corleone.

Il Padrino Parte III ha ottenuto recensioni favorevoli, anche se non esattamente allo stesso livello dei primi 2 film; i critici hanno applaudito la bravura di Pacino e la sceneggiatura del film, tuttavia, hanno criticato la trama complicata e l’interpretazione di Sofia Coppola. Il film ha incassato 136,8 milioni di dollari ed è stato scelto per 7 Academy Awards, tra cui Miglior film. Nel dicembre 2020, è stata lanciata una variazione recut del film, intitolata The Godfather Coda: The Death of Michael Corleone, per accompagnare il 30 ° anniversario della variazione iniziale.

King of New York (1990)

“King of New York” è un film sulla mafia del 1990 diretto da Abel Ferrara e interpretato da Christopher Walken, David Caruso, Laurence Fishburne, Wesley Snipes e altri attori di talento.

La trama del film segue Frank White (Christopher Walken), un ex detenuto che, dopo essere stato rilasciato dal carcere, diventa il capo di un’organizzazione criminale a New York City. White, un personaggio complesso e ambiguo, cerca di bilanciare il suo ruolo criminale con un desiderio di giustizia sociale e di aiutare i poveri della città.

Il film è noto per la sua atmosfera cupa e violenta, che riflette il lato oscuro del sottobosco criminale di New York City. Il personaggio di Frank White, interpretato magistralmente da Christopher Walken, è il fulcro del film e il suo carisma e la sua presenza magnetica hanno reso il personaggio un’icona del cinema degli anni ’90.

“King of New York” è stato acclamato dalla critica per la sua regia, la colonna sonora, la fotografia e le interpretazioni degli attori. Tuttavia, il film è stato anche criticato per la sua violenza eccessiva e il suo uso della droga come tema centrale della trama.

Goodfellas (1990)

Goodfellas è uno dei grandi capolavori del cinema di mafia. Martin Scorsese ha utilizzato un adattamento del romanzo Wiseguy di Nicholas Pillegi per la sceneggiatura del film. Lo stile del regista adrenalinico e spettacolare esplode in questo film con continui fuochi d’artificio. Tante sono le scene memorabili e il contrappunto tra canzoni romantiche e violenza è un’invenzione eccezionale.

Il film inizia con Liotta come narratore che afferma “per quanto posso tenere a mente, ho sempre desiderato essere un gangster”. Da lì, il film ti porta in un’avventura nel mondo della mafia italiana a Brooklyn e, a metà visione, molto probabilmente desideri essere tu stesso un mafioso. C’è sesso, droga e dipendenze in abbondanza. Alla fine del film, Scorsese si sbarazza della visione attraente dei gangster e mostra il suo personaggio principale con qualcosa che ogni gangster detesta: un topo intrappolato.

Carlito’s Way (1993)

Carlito’s Way è un film sulla mafia del 1993 diretto da Brian De Palma e interpretato da Al Pacino, Sean Penn, Penelope Ann Miller, John Leguizamo, e Viggo Mortensen. La trama segue la storia di Carlito Brigante (interpretato da Al Pacino), un ex detenuto portoricano che cerca di ricostruire la sua vita dopo essere stato rilasciato dal carcere.

Carlito si impegna a uscire dal giro della criminalità, ma la sua ex fidanzata Gail (interpretata da Penelope Ann Miller) lo coinvolge in una truffa ai danni del procuratore distrettuale. Nel frattempo, il suo amico Dave Kleinfeld (interpretato da Sean Penn) diventa sempre più coinvolto con la mafia e porta Carlito con sé.

La tensione aumenta quando Carlito scopre che Kleinfeld ha tradito la sua fiducia e sta cercando di fare affari con il boss mafioso Benny Blanco (interpretato da John Leguizamo). Carlito cerca di sottrarsi al suo passato criminale, ma alla fine deve confrontarsi con il suo destino.

Il film è noto per la performance di Al Pacino nel ruolo di Carlito, che gli ha valso una nomination all’Oscar come miglior attore. La regia di De Palma è altrettanto notevole, con alcune sequenze d’azione mozzafiato e una fotografia intensa. “Carlito’s Way” è considerato uno dei migliori film di gangster degli anni ’90 e una delle opere più significative di De Palma.

Casinò (1995)

“Casinò” è un film sulla mafia del 1995 diretto da Martin Scorsese e interpretato da Robert De Niro, Sharon Stone e Joe Pesci. Il film è ispirato alla vera storia del casinò Stardust di Las Vegas negli anni ’70 e ’80.

La trama del film segue il personaggio di Sam “Ace” Rothstein (interpretato da De Niro), un abile gestore di casinò che viene inviato a Las Vegas per gestire il casinò Tangiers, di proprietà della mafia. Rothstein diventa presto uno dei più grandi gestori di casinò della città, ma la sua posizione è minacciata da vari problemi, tra cui l’amicizia con il suo vecchio amico e socio Nicky Santoro (interpretato da Pesci) e l’instabile moglie Ginger (interpretata da Stone).

Il film è noto per la sua rappresentazione cruda e realistica della vita dei casinò di Las Vegas negli anni ’70 e ’80, con la violenza, la droga, il gioco d’azzardo e la corruzione che sono tutti temi importanti nella trama. “Casinò” è stato ben accolto dalla critica e ha ricevuto numerose nomination ai premi cinematografici, tra cui l’Oscar per la miglior attrice per Sharon Stone.

In generale, “Casinò” è un film complesso e coinvolgente che esplora il lato oscuro dell’industria del gioco d’azzardo e della mafia a Las Vegas. La regia di Scorsese, insieme alle performance stellari del cast, rendono questo film un must-see per gli appassionati del cinema crime e della cultura americana degli anni ’70 e ’80.

Donnie Brasco (1997)

“Donnie Brasco” è un film sulla mafia del 1997 diretto da Mike Newell e interpretato da Al Pacino e Johnny Depp. Il film è basato sulla vera storia di Joseph D. Pistone, un agente dell’FBI che sotto copertura si infiltra nella famiglia criminale Bonanno di New York negli anni ’70.

La trama del film segue la vita di Donnie Brasco (interpretato da Depp), l’alias utilizzato dall’agente dell’FBI Joseph D. Pistone, mentre si infiltra nella mafia per raccogliere prove contro il boss della famiglia Bonanno, Sonny Black (interpretato da Pacino). Il film mostra la crescente amicizia tra Brasco e Black, la loro partecipazione a crimini organizzati, e la difficoltà di Brasco nel bilanciare la sua vita da agente dell’FBI con quella di membro della mafia.

Il film ha ricevuto un grande successo di critica e di pubblico per la sua fedeltà alla storia vera, la regia di Newell, la sceneggiatura di Paul Attanasio e le interpretazioni di Pacino e Depp. Il film è stato anche lodato per la sua rappresentazione accurata del mondo della mafia e delle dinamiche di potere che lo governano.

“Donnie Brasco” è un film di gangster emozionante e ben realizzato che ha saputo catturare l’attenzione del pubblico con la sua storia vera e le forti interpretazioni del cast.

Tano da Morire (To Die for Tano, 1997)

“Tano da Morire” è un film sulla mafia e musical italiano del 1997 diretto da Roberta Torre. Film sconosciuto. La trama è incentrata sulla vita della comunità di un paese della Sicilia e sulla morte di Tano Guarrasi, un uomo che lavorava come bracciante nei campi e che viene ucciso all’inizio del film.

La moglie di Tano, Grazia, è disperata per la sua morte e cerca di scoprire chi ha commesso il delitto. Tuttavia, la comunità locale è fortemente influenzata dalla mafia e dalla cultura dell’omertà, e la maggior parte delle persone non vuole parlare con lei o con le autorità.

Grazia si unisce a un gruppo di donne che cercano di ottenere giustizia per la morte di Tano, ma la loro lotta è difficile e spesso mettono a rischio la loro stessa vita. Nel frattempo, il fratello di Tano, Ciccio, cerca di proteggere la sua famiglia dalla mafia, ma finisce per diventare lui stesso coinvolto in questioni pericolose.

Il film esplora i temi della mafia, dell’omertà e della violenza che permeano la vita in Sicilia, e mostra come queste realtà influenzino le relazioni e le dinamiche tra le persone. La regia di Roberta Torre è molto particolare e crea un’atmosfera surreale e onirica, che enfatizza la dimensione simbolica del film.

Il film è stato accolto positivamente dalla critica ed è stato selezionato per il Festival di Cannes nel 1997. Ha inoltre vinto numerosi premi, tra cui il David di Donatello per il miglior regista esordiente.

Gomorra (2008)

Negli anni 2000 la produzione cinematografica mondiale si è ampliata per produrre film di mafia come genere spettacolare. I famosi film di mafia hanno avuto molto apprezzamento. Gomorra si basa su un libro con lo stesso nome su una famiglia della camorra napoletana ma in realtà è un film anti spettacolare, girato con un rigore estremo ed una regia fuori dagli schemi.

Gomorra è un atto d’accusa contro i film di mafia che hanno spinto i giovani a condurre una vita criminale ed è una galleria di personaggi indimenticabili. Girato da Matteo Garrone con la cinepresa a mano con uno stile realistico e attori straordinariamente efficaci, è uno spaccato di vita della camorra nella zona di Napoli straordinariamente potente. Probabilmente il miglior film sulla camorra della storia del cinema.

Sicilian Ghost Story (2017)

Sicilian Ghost Story è un film sulla mafia italiano del 2017 diretto da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. È basato sulla narrazione su fatti reali “Il cavaliere bianco” nel volume We Won’t Be Confused Forever di Marco Mancassola. Il film è stato selezionato nella Settimana Internazionale della Critica al Festival di Cannes 2017. È stata la prima volta in assoluto che un film italiano ha aperto la Settimana della Critica, ricevendo una standing ovation di dieci minuti.

In un paesino siciliano ai margini di un bosco, Giuseppe, un ragazzino di 13 anni, scompare. Luna, la sua compagna di scuola innamorata di lui, non accetta la sua strana scomparsa. Si ribella al silenzio e alla complicità che la circondano, e per scoprire il mistero scende nel mondo oscuro che lo ha di fatto inghiottito e che ha come ingresso magico un lago. Solo il loro amore indissolubile avrà la capacità di riportarlo in vita.

Piccolo film indipendente poco conosciuto e distribuito con difficoltà, è in realtà un vero e proprio capolavoro. Una cinematografia eccezionale, scene sottomarine e una narrazione meravigliosa, i co-registi hanno trovato un tono da favola nera sorprendente per raccontare una storia terribile basata su delitto di mafia reale. Un superbo lavoro tecnico che trasforma la dura verità in un mito con numerose implicazioni, potenziando il significato degli eventi in un limbo tra reale e sogno spettrale. Imperdibile.

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