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Alfred Hitchcock

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Indice dei contenuti

Chi era Alfred Hitchcock? 

Colui che sarebbe diventato uno dei registi più famosi di tutti tempi era figlio di una modesta famiglia di commercianti, il padre era un commerciante di frutta e verdura, Alfred Hitchcock studiò in un severo collegio di padri Gesuiti. Dopo la perdita del padre si iscrive ad una scuola di ingegneria navale.

Dopo la fine della guerra trova lavoro come pubblicitario presso la Henley Telegraph and Cable Company. Il suo interesse a lavorare al cinema arriva quando la Famous Players-Lasky aprì una filiale a Londra. Lavora prima in ufficio che si occupa dei sottotitoli, poi passa alla sceneggiatura e alla regia. I primi film, Number 13 (1922) e Always Tell Your Wife (1923), non sono particolarmente riusciti. 

Gira altri due film muti: Il labirinto delle passioni (1925) seguito da Il pensionante (1926). Il pensionante è la prima opera particolarmente riuscita di Hitchcock, amata sia dalla critica che dal pubblico. Nel frattempo cambia produzione, inizia a lavorare con la British International Pictures con cui gira il suo primo film sonoro, Ricatto, del 1929.

Era stato scritto e concepito come un film muto, ma con l’arrivo della nuova tecnologia Hitchcock cambia la sceneggiatura poco prima delle riprese. Da quel momento in poi si diverte ad apparire come comparsa in tutti i suoi film, fino a diventare alcuni decenni più tardi anche un noto personaggio televisivo. Hitchcock crea con la sua personalità un brand fortissimo per tutti gli amanti del thriller, un genere da cui non si allontanerà mai. 

I film di Hitchcock a Hollywood 

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Alla metà degli anni trenta la sua fama di maestro del brivido arriva ad Hollywood con il film L’uomo che sapeva troppo, del 1934. Nel 1939 decide di spostarsi a lavorare ad negli Stati Uniti nella Mecca del cinema. Nel 1940 realizza Rebecca. Il film vince l’Oscar per la migliore attrice e porta sotto le luci della ribalta la giovane Jean Fontaine. 

Hitchcock si deve accontentare solo di una nomination come miglior regista. Nel corso della sua carriera seguiranno altre cinque nomination: Il sospetto (1941), Prigionieri dell’oceano (1944), Io ti salverò (1945), La finestra sul cortile (1954), Psyco (1960). 

Negli anni 40 Hitchcock torna in Inghilterra solo per realizzare due documentari di propaganda. Tornato a Hollywood gira Notorious. Nel cast ci sono due star di quegli anni Cary Grant e Ingrid Bergman. Il film è un enorme successo commerciale. 

Nel 1948 gira il suo primo film a colori Nodo alla gola, dove sperimenta qualcosa di mai realizzato fino ad allora: un piano sequenza che dura tutta la durata del film. Il periodo però non è dei migliori la sua casa di produzione, Transatlantic, fallisce, Hitchcock è costretto per un periodo a insegnare regia all’Università di Los Angeles. 

I capolavori di Hitchcock degli anni 50-60 

Nel 1951 riesce a riprendere la sua attività e Nel 1955 inizia la famosa serie televisiva Alfred Hitchcock presenta, con cui diventa anche un noto personaggio televisivo. Negli anni successivi realizza una serie di capolavori, uno dopo l’altro: Caccia al ladro (1955), La donna che visse due volte (1959), Gli uccelli (1963).

Il cinema secondo Hitchcock di Truffaut 

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Nel 1966 il libro-intervista realizzato da François Truffaut Il cinema secondo Hitchcock contribuisce a cambiare l’opinione sia della critica che del pubblico sulla sua opera. I critici americani non lo ritenevano un autore cinematografico di cinema d’essai ma un intrattenitore, un professionista del thriller. 

I critici francesi invece vedevano la sua filmografia in un altro modo: un grande autore con uno stile personale e riconoscibile che, per una serie di motivi, riusciva a lavorare con grandi budget all’interno degli Studios. Hitchcock sapeva usare e creare le star, sapeva rispettare i generi e le esigenze del cinema industriale. 

E faceva tutto questo senza rinunciare a creare come fanno i grandi artisti: diventare un mezzo di comunicazione tra l’opera d’arte e mondi sconosciuti. Gira film scavando nelle sue paure irrazionali e le trasforma in paure dell’inconscio collettivo. 

Fino agli anni 60 Alfred Hitchcock era considerato un buon artigiano, un creatore di thriller inserito nel sistema commerciale hollywoodiano, ma non era considerato un grande artista del cinema. 

Alfred Hitchcock, da intrattenitore ad artista 

I cineasti e critici francesi della Nouvelle Vague, tra cui Truffaut, Chabrol, Rivette, Rohmer, scrissero una serie di articoli sui Cahiers du cinema, la rivista diretta dal padrino del movimento Andre Bazin, che sovvertivano le idee tradizionali su certi film e su certi registi. Una delle loro tesi principali era che il cinema classico americano non era da considerare sempre cinema commerciale, quando dietro di esso c’era un regista dalla forte personalità. Cineasti che secondo il loro pensiero erano assolutamente dei grandi artisti e geni del cinema ma che riuscivano a lavorare all’interno del rigido sistema degli Studios. 

Tra di essi c’erano sicuramente Howard Hawks, Alfred Hitchcock e Orson Welles. Nei confronti di Alfred Hitchcock di cineasti francesi da Nouvelle veg conducono una vera e propria campagna promozionale che si diffonde ovunque. L’articolo fondamentale fu scritto nell’ottobre 1954 da Alexandre Astruc in un editoriale dal titolo Quando un uomo… 

I temi di Alfred Hitchcock 

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” Quando un uomo da 30 anni e attraverso 50 film racconta grossomodo sempre la stessa storia, quella di un’anima alle prese con il male, e mantiene lungo questa linea unica lo stesso stile fatto essenzialmente di un modo esemplare di spogliare i personaggi e immergerli nell’universo astratto delle loro passioni, mi sembra difficile non ammettere che ci si trova, per una volta, di fronte a ciò che appare sempre più raro in questa industria: un autore di film. “

La carriera di Hitchcock proseguirà per più di vent’anni dopo questo articolo e l’opera di promozione da parte dei cineasti dei Cahiers du cinema. Ma la suo stile e le sue tematiche rimarranno personali e coerenti fino alla fine della sua carriera, confermando quello che diceva Astruc. 

Ma mentre la carriera di Orson Welles non venne spesso premiata dal successo commerciale e il regista diventò un pericolo finanziario da evitare per gli Studios, i film di Hitchcock furono quasi tutti dei grandi successi commerciali e contribuirono a creare pregiudizi da parte di una certa critica che guardava con sospetto ai registi di Hollywood che incassavano al botteghino. 

Hitchcock, maestro del brivido 

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Uno dei motivi fu probabilmente che Hitchcock si specializzò in un solo genere che non abbandono mai. Il pubblico lo identificò nei decenni come il maestro del brivido e gli rimase fedele fino all’ultimo film. Già dagli inizi del suo percorso in Inghilterra Hitchcock si concentra sul genere thriller e sulla suspense. I temi morali che focalizzeranno la sua attenzione negli anni successivi sono la colpa e il peccato, la realtà e l’apparenza, l’angoscia e sospetto. 

I simboli del film di Hitchcock 

Per fare questo Hitchcock utilizza storie e azioni reali che acquistano però una dimensione fortemente simbolica. La vertigine, il senso di sprofondare e di affondare sono paure profonde dell’inconscio che percorrono gran parte della sua filmografia. Partendo da location e personaggi concreti i film di Hitchcock diventano durante la narrazione sempre più astratti e simbolici: i volti le luci gli oggetti i movimenti di macchina a spirale, le inquadrature dall’alto o dal basso non sono più semplici artifici registici ma vere e proprie gallerie iconografiche dell’inconscio. Questa capacità di Alfred Hitchcock di trasformare i dettagli e le immagini della realtà in un viaggio misterioso ed irrazionale, alla scoperta delle paure più nascoste, ne fa uno dei più grandi registi della storia del cinema

Anche i film apparentemente più leggeri che inseriscono un tono di commedia è una narrazione molto classica e adatta al grande pubblico di massa, come ad esempio Intrigo internazionale, Hitchcock mantiene sempre una dimensione sotterranea che consente agli spettatori più attenti una lettura più profonda. Quello che interessa davvero Hitchcock e analizzare la natura umana. I suoi personaggi sono sempre alla ricerca della propria identità all’interno di storie angosciose e disturbanti. 

Cinema sperimentale all’interno degli Studios 

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Lo stile di Hitchcock è una sperimentazione e un’innovazione continua durante tutta la sua filmografia. Il linguaggio classico viene trasgredito continuamente nei memorabili movimenti di macchina che ci portano dal più grande al più piccolo alla scoperta di dettagli insignificanti che consentono di scoprire l’assassino, come in Giovane e innocente. Oppure vere e proprie sfide delle idee classiche del fare cinema come il film girato in un unico piano sequenza di Nodo alla gola, del 1948. O la frammentazione dell’omicidio nella doccia di Psycho, che si ispira ai modelli dell’avanguardia Sovietica. 

Nei primi film come Il pensionante, del 1927, Ricatto del 1929, L’uomo che sapeva troppo del 1956, Il club dei 39 del 1935, Sabotaggio del 1936, Giovane innocente del 1937, La signora scompare del 1938 Hitchcock crea un universo morale e psicologico in cui le sue ossessioni personali diventano uno stile visivo e registico molto riconoscibile, che successivamente perfeziona di film in film. Il thriller di Hitchcock diventa sempre di più un viaggio onirico alla ricerca di un problema fondamentale l’identità dell’individuo, la scissione tra conscio e inconscio, normalità e follia, morale e istinto. 

Il pensionante – 1927

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E’ il primo vero lungometraggio di Alfred Hitchcock, con lo stile e la caratteristiche che lo renderanno famoso negli anni successivi: suspense, scontro tra bene e male, uno stile semplice ma appassionante. Siamo a Londra. In un buio pomeriggio invernale viene ritrovato il cadavere di una donna sulle rive del Tamigi, una folla di curiosi sia assembra per guardare. La notizia si diffonde velocemente in città: sembra che ci sia un killer che uccide donne bionde ogni martedì lasciando un biglietto con una firma: “Il vendicatore”.

Trama: “Il pensionante” è un thriller avvincente ambientato a Londra, dove una serie di omicidi efferati sono commessi da una figura misteriosa nota come “L’Avvoltoio”. L’Avvoltoio prende di mira giovani donne bionde e la città è sconvolta dalla paura e dalla paranoia.

La storia si concentra su una coppia, il signor e la signora Bunting, che gestiscono una pensione. Il loro ultimo inquilino, un uomo conosciuto solo come “Il Locandiere” e interpretato da Ivor Novello, solleva sospetti perché mostra comportamenti strani e corrisponde alla descrizione generale de L’Avvoltoio. Mentre il locandiere si coinvolge romanticamente con Daisy, la figlia dei Bunting, la tensione nella casa e nel quartiere si intensifica.

Il film esplora temi di sospetto, paranoia e la paura dell’ignoto, mantenendo nel contempo l’identità de L’Avvoltoio avvolta nel mistero.

Stile: Lo stile direttivo di Alfred Hitchcock è evidente in “Il pensionante”. Egli utilizza innovative tecniche di cinematografia e montaggio per creare suspense e tensione, anche nel formato del film muto. L’uso di Hitchcock della narrazione visiva e delle scene suggestive anticipa le tecniche che avrebbe successivamente utilizzato nei suoi lavori più famosi.

Ricezione: Alla sua uscita, “Il pensionante” ricevette l’acclamazione critica ed è considerato uno dei primi capolavori di Hitchcock. Aiutò a stabilire la sua reputazione come regista con un approccio unico e innovativo alla cinematografia. Il successo del film aprì la strada per la carriera successiva di Hitchcock a Hollywood e per la sua reputazione come il “Maestro del Suspense”.

“Il pensionante” è celebrato per il suo contributo al genere del thriller e per il suo ruolo nella formazione della carriera di Hitchcock come uno dei registi più influenti nella storia del cinema.

Agente segreto – 1940

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Nel 1916 si diffonde la notizia che uno scrittore britannico è morto al fronte. In realtà è una copertura per iniziare una missione da agente segreto in Svizzera. Il protagonista deve uccidere una spia per preservare gli interessi inglesi in Medio Oriente. Indicato tra i migliori film stranieri del 1936 dal National Board of Review of Motion Pictures.

Trama: “Agente segreto” narra la storia di Adolf Verloc, una spia e sabotatore che vive a Londra. Verloc è segretamente impiegato da un’ambasciata per svolgere attività di spionaggio. Gli viene affidato il compito di piazzare una bomba in un famoso luogo simbolo, con l’intento di causare caos e agitazione politica.

Le attività di Verloc sono condotte in segreto, persino dalla sua famiglia. Tuttavia, le sue azioni hanno conseguenze profonde e tragiche, portando a una catena di eventi che alla fine minacciano di rivelare il suo lavoro di spionaggio e mettere in pericolo coloro a cui tiene.

Il film esplora temi di spionaggio, intrighi politici e i dilemmi morali affrontati da individui coinvolti in attività clandestine.

Stile: La regia di Alfred Hitchcock in “Agente segreto” mostra la sua maestria precoce nel creare suspense e tensione. Il film presenta l’uso caratteristico di Hitchcock della narrazione visiva e delle innovative tecniche di ripresa. La capacità di Hitchcock di creare un senso di disagio e suspense è evidente per tutto il film.

Ricezione: “Agente segreto” ha ricevuto recensioni positive al momento della sua uscita ed è considerato una solida aggiunta alla filmografia iniziale di Hitchcock. Sebbene potrebbe non essere altrettanto noto come alcuni dei capolavori successivi di Hitchcock, è riconosciuto per la sua efficace rappresentazione dello spionaggio e per l’esplorazione del tributo psicologico di chi conduce una doppia vita.

Sebbene il film non sia altrettanto famoso come alcune delle opere successive di Hitchcock, rimane una voce significativa nella sua filmografia e viene apprezzato per il suo contributo al genere thriller di spionaggio e per il suo stile caratteristico.

Sabotaggio – 1936

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Il proprietario di un cinema lavora in realtà per un’organizzazione segreta che tenta di destabilizzare la situazione politica e sociale in Inghilterra attraverso attentati terroristici. Film all’epoca difficilmente reperibile nelle sale cinematografiche fuori dal Regno Unito, sarà distribuito successivamente in molti paesi negli anni 60, dopo il grande successo di Hitchcock. 

Trama: “Sabotaggio ” è ambientato a Londra e segue la storia di Verloc (interpretato da Oscar Homolka), proprietario di un cinema che è segretamente coinvolto in un’organizzazione terroristica. Senza il conoscenza della moglie Sylvia (interpretata da Sylvia Sidney), Verloc è incaricato di compiere un attentato dinamitardo nella città. Il gruppo a cui è affiliato intende causare caos e distruzione.

Mentre Verloc si trova coinvolto in questa pericolosa missione, il film esplora i dilemmi morali che affronta, in particolare riguardo all’impatto delle sue azioni su persone innocenti, tra cui sua moglie e il fratello minore di lei, Stevie (interpretato da Desmond Tester).

Il film si sviluppa come un thriller avvincente, con la tensione che aumenta man mano che l’implicazione di Verloc nella trama terroristica diventa sempre più pericolosa.

Stile: La regia di Alfred Hitchcock in “Sabotaggio ” evidenzia la sua abilità nel creare suspense e tensione. Il film presenta l’uso caratteristico di Hitchcock di sequenze avvincenti e di narrazione visiva. Hitchcock crea un senso di disagio e ambiguità morale, elementi centrali nei temi del film.

Ricezione: “Sabotaggio ” ha ricevuto recensioni positive al momento della sua uscita ed è considerato uno dei lavori significativi di Hitchcock nel suo periodo britannico. È elogiato per la sua esplorazione degli aspetti psicologici e morali del terrorismo e per la sua narrativa avvincente.

Anche se “Sabotaggio ” potrebbe non essere altrettanto noto come alcune delle produzioni hollywoodiane successive di Hitchcock, rimane una voce significativa nella sua filmografia, che mette in mostra la sua maestria precoce nella creazione di suspense e la sua capacità di esplorare complesse questioni morali in una narrazione avvincente.

La signora scompare – 1938

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Una giovane donna inglese in viaggio in treno verso Londra conosce una signora anziana con cui si instaura subito una piacevole amicizia. Ma poco tempo dopo la signora scompare nel nulla, tutti negano di averla conosciuta e la giovane donna ha dei sospetti che dietro la sparizione ci sia un complotto. L’ultimo film di Hitchcock in Inghilterra, è il suo testamento cinematografico inglese. Apprezzatissimo e studiato nei dettagli da Francois Truffaut. 

Trama: “La signora scompare” è ambientato in un remoto villaggio europeo, dove un gruppo di passeggeri è bloccato in una locanda a causa di una valanga. Tra di loro c’è una giovane inglese di nome Iris Henderson (interpretata da Margaret Lockwood). Diventa amica di una anziana inglese di nome Miss Froy (interpretata da May Whitty) mentre attendono il treno per continuare il loro viaggio.

Tuttavia, quando Iris si sveglia da un sonnellino, Miss Froy è scomparsa, e gli altri passeggeri negano di averla mai vista. Iris è convinta che Miss Froy esista ed intraprende un viaggio per scoprire il mistero della sua scomparsa. Insieme a un altro passeggero, Gilbert (interpretato da Michael Redgrave), si mettono alla ricerca della signora scomparsa.

Il film è un mix di mistero, commedia e suspense, con Iris e Gilbert che affrontano numerosi ostacoli e personaggi eccentrici mentre cercano di risolvere l’enigma.

Stile: La regia di Alfred Hitchcock in “La signora scompare” mostra il suo talento nel creare suspense e nel creare personaggi memorabili. Il film presenta dialoghi spiritosi e coinvolgenti, con un intelligente mix di umorismo e tensione. La capacità di Hitchcock nel creare suspense è evidente per tutto il film, man mano che il mistero si approfondisce e le tensioni aumentano.

Ricezione: “La signora scompare” ha ricevuto acclamazioni critiche al momento della sua uscita ed è considerato uno dei migliori lavori di Hitchcock. È celebrato per la sua narrazione, il suo umorismo e i personaggi memorabili, in particolare per la vivace interpretazione di Margaret Lockwood nel ruolo di Iris. Il successo del film nel Regno Unito e negli Stati Uniti ha contribuito a consolidare la reputazione di Hitchcock come maestro del cinema.

“La signora scompare” rimane un classico nel genere del mistero e della suspense ed è apprezzato per il suo intrattenimento duraturo e la sua intelligente narrazione.

Jamaica Inn – 1939

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Il film è ambientato all’inizio del XIX secolo e la Giamaica è in è una taverna dove si è stabilito un covo di pirati in Cornovaglia. Di notte attirano le navi con dei segnali luminosi facendole naufragare sugli scogli. Uno dei film meno conosciuti di Hitchcock, passato quasi inosservato nelle sale cinematografiche dopo il grande successo de La signora scompare. 

Trama: Ambientato in Cornovaglia, Inghilterra, all’inizio del XIX secolo, “Jamaica Inn” segue la storia di Mary Yellen (interpretata da Maureen O’Hara), una giovane donna che arriva a Jamaica Inn per vivere con sua zia Patience (interpretata da Marie Ney) e il suo violento marito Joss (interpretato da Leslie Banks). Mary non sa che Jamaica Inn è un centro per contrabbandieri e che suo zio è il capo della banda.

Mentre Mary si trova coinvolta nelle pericolose attività degli abitanti criminali della locanda, incontra anche Jem Trahearne (interpretato da Robert Newton), uno sconosciuto affascinante che potrebbe essere la chiave per svelare i misteri di Jamaica Inn. Insieme, intraprendono un viaggio per smascherare la rete criminale.

Stile: La regia di Alfred Hitchcock in “Jamaica Inn” mette in mostra il suo talento per la suspense e l’atmosfera. Il film cattura l’atmosfera cupa e inquietante del romanzo e presenta elementi di mistero e intrigo, con i tocchi caratteristici di Hitchcock.

Ricezione: “Jamaica Inn” ha ricevuto recensioni miste al momento della sua uscita ed è spesso considerato uno dei lavori minori di Hitchcock. Alcuni critici hanno elogiato la sua atmosfera e le interpretazioni, mentre altri hanno trovato difetti nel ritmo e nell’adattamento. Lo stesso Hitchcock era apparentemente insoddisfatto del prodotto finale a causa di divergenze creative con i produttori.

Nonostante la ricezione mista, “Jamaica Inn” rimane parte della filmografia di Hitchcock ed è apprezzato da alcuni come un thriller atmosferico con un tocco gotico. È anche notevole per essere stato l’ultimo film di Hitchcock realizzato in Gran Bretagna prima del suo trasferimento a Hollywood, dove avrebbe poi creato alcune delle sue opere più iconiche.

I 39 scalini – 1935

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Un giovane canadese in viaggio a Londra rimane invischiato in una storia di spionaggio e deve difendersi da un’organizzazione segreta chiamata i 39 scalini. Ad aiutarlo troverà solo una donna di nome Pamela. Film particolarmente apprezzato dalla critica per i personaggi molto approfonditi, il ritmo serrato, la trama complessa e la suspense. 

Trama: “I 39 Scalini” segue la storia di Richard Hannay (interpretato da Robert Donat), un canadese in visita a Londra, che si trova invischiato in una rete di spionaggio e intrighi. Dopo aver assistito a uno spettacolo di varietà, Hannay incontra una misteriosa donna di nome Annabella Smith (interpretata da Lucie Mannheim), che gli confida un complotto che coinvolge spie che sono alla ricerca di segreti militari.

Quando Annabella viene assassinata nell’appartamento di Hannay, questi diventa il principale sospettato. Con la polizia alle calcagna, Hannay fugge in Scozia per scoprire la verità e scagionare se stesso. Lungo il percorso, incontra Pamela (interpretata da Madeleine Carroll), che inizialmente non crede alla sua storia ma alla fine diventa sua alleata.

Il film porta Hannay in un viaggio avvincente mentre cerca di sfuggire alla cattura ed esporre il gruppo di spionaggio noto come “I 39 Scalini”.

Stile: La regia di Alfred Hitchcock in “I 39 Scalini” mette in mostra il suo talento per la suspense e la narrazione innovativa. Il film presenta diverse sequenze iconiche, tra cui la famosa scena in cui Hannay e Pamela sono ammanettati insieme. La capacità di Hitchcock nel creare tensione e mantenere il pubblico coinvolto è ben evidente.

Ricezione: “I 39 Scalini” ha ricevuto acclamazioni critiche al momento della sua uscita ed è considerato uno dei classici di Hitchcock. È celebrato per la sua narrazione, l’uso intelligente dell’umorismo e la dinamica chimica tra gli attori protagonisti. Il successo del film ha contribuito a consolidare la reputazione di Hitchcock come maestro della suspense, sia in Gran Bretagna che a livello internazionale.

“I 39 Scalini” rimane un film amato e influente nel genere thriller ed è spesso considerato uno dei più grandi successi di Alfred Hitchcock.

Notorious – 1946

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Secondo Francois Truffaut l’apice dell’astrazione e della perfezione stilistica di Hitchcock è il film Notorious, l’amante perduta, del 1946. Il cineasta francese lo commenta in un articolo con queste parole: “Notorious è rimasto straordinariamente moderno, contiene poche scene ed è di una purezza magnifica. È riuscito a ottenere il massimo degli effetti col minimo degli elementi, tutte le scene di suspense sono costruite attorno a due oggetti, sempre gli stessi, la chiave e la falsa bottiglia di vino. Ha raggiunto il massimo della stilizzazione e il massimo della semplicità”. 

Notorious nasce da una sceneggiatura di Ben Hetch che unisce il genere spy story con la love story. Ingrid Bergman interpreta una donna che accetta l’incarico di spiare un amico del padre, Sebastian, per riscattarsi dalla sua condizione di figlia di un criminale nazista e donna di facili costumi. Cary Grant interpreta l’agente segreto che la costringe ad accettare l’incarico ma che si innamora anche di lei. Alicia però è costretta a sposare Sebastian. 

Se nella prima parte del film La divisione tra bene e male, tra buoni e cattivi, può sembrare semplificata come nel cinema classico di Hollywood, la progressione della storia mette completamente in discussione questi valori. L’eroe buono interpretato da Cary Grant forza e costringe la donna a rischiare la vita e la lascia tra le braccia del cattivo Sebastian. Dall’altra parte il cattivo è tradito dalla donna che finge di amarlo e lo sposa, nella sua buona fede e nel suo sincero sentimento di amore. 

Trama: La storia ruota attorno ad Alicia Huberman (interpretata da Ingrid Bergman), figlia di un ex spia nazista condannato. Dopo la condanna del padre, Alicia viene reclutata da un agente dei servizi segreti americani, T.R. Devlin (interpretato da Cary Grant), per infiltrarsi in un gruppo di nazisti che si sono trasferiti in Brasile dopo la Seconda Guerra Mondiale.

La missione di Alicia è avvicinarsi a uno dei leader nazisti, Alexander Sebastian (interpretato da Claude Rains), e raccogliere informazioni sulle loro attività. Mentre si immerge nella vita di Sebastian e degli altri membri del gruppo, tra cui sua oppressiva madre (interpretata da Madame Konstantin), i sentimenti di Alicia e Devlin l’uno per l’altro si intensificano.

Il film è una storia di spionaggio, inganni e ambiguità morale, in cui Alicia rischia la sua vita per scoprire segreti nazisti mentre naviga in una relazione romantica pericolosa.

Stile: La regia di Alfred Hitchcock in “Notorious” è celebrata per la maestria nella narrazione e le tecniche di costruzione della suspense. Il film è noto per le lunghe riprese, compresa una iconica scena di bacio di tre minuti tra Alicia e Devlin, e un elemento chiave della trama legato alle bottiglie di vino.

L’attenzione meticolosa di Hitchcock per i dettagli e la sua capacità di creare tensione attraverso sfumature sottili nelle performance rendono “Notorious” un punto di riferimento nella sua filmografia.

Ricezione: “Notorious” è stato un successo critico e commerciale al momento della sua uscita ed è considerato uno dei migliori lavori di Hitchcock. Ha ricevuto nomination agli Academy Award ed è stato elogiato per le interpretazioni, in particolare quelle di Ingrid Bergman e Cary Grant, oltre alla regia di Hitchcock.

Nel corso degli anni, “Notorious” è continuato a essere celebrato come un classico del genere thriller ed è noto per l’esplorazione di personaggi complessi e situazioni moralmente ambigue. Rimane un film amato e influente nell’opera di Hitchcock.

Il caso Paradine – 1947

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Maddalena Paradine è accusata di aver ucciso il marito vecchio e cieco. Ad accettare di difenderla in tribunale c’è un famoso avvocato di nome Kean. Film fallimentare alla sua uscita, sia dal punto di vista della critica che da quello del pubblico: incassi non furono sufficienti a coprire i costi di produzione. Lo stesso Hitchcock riteneva di aver fatto delle scelte sbagliate nel cast e nella sceneggiatura. Fu rivalutato successivamente dai cineasti francesi Rohmer e Chabrol. 

Trama: Il film ruota attorno al processo di Maddalena Anna Paradine (interpretata da Alida Valli), una donna italiana accusata dell’omicidio del suo ricco e anziano marito, il colonnello Paradine. Il caso Paradine diventa un’importante causa celebre e attira l’attenzione di un celebre avvocato di difesa, Anthony Keane (interpretato da Gregory Peck), che viene incaricato di rappresentare Maddalena.

Keane è un avvocato di successo con una reputazione immacolata, ma il caso Paradine lo mette alla prova sia professionalmente che personalmente. Durante il processo, Keane scopre che la sua cliente potrebbe nascondere segreti e che ci potrebbero essere forti indizi contro di lei. Nel frattempo, Keane si trova coinvolto emotivamente con Maddalena, mettendo a rischio il suo matrimonio con la devota moglie Gay (interpretata da Ann Todd).

Il film esplora il dramma legale, le ambiguità morali e le relazioni complesse dei personaggi, mentre il mistero intorno all’omicidio di Paradine si svela progressivamente durante il processo.

Stile: “Il Caso Paradine” riflette il tipico stile di Alfred Hitchcock, con un’attenzione particolare alla psicologia dei personaggi e ai dettagli visivi. Sebbene il film sia meno noto rispetto ad alcune delle opere più celebri di Hitchcock, presenta comunque il suo tocco distintivo nella costruzione della suspense e nella rappresentazione delle emozioni dei personaggi.

Ricezione: Nonostante il talento di Hitchcock e il cast di attori di talento, “Il Caso Paradine” non è stato un grande successo né di critica né di pubblico al momento della sua uscita. Alcuni critici hanno trovato il film troppo lento e melodrammatico. Tuttavia, nel corso degli anni, il film ha guadagnato una certa rivalutazione ed è stato apprezzato per le sue qualità cinematografiche e il suo esplorare temi complessi.

Mentre “Il Caso Paradine” potrebbe non essere uno dei film più noti di Hitchcock, rimane una parte interessante della sua filmografia e una testimonianza del suo talento nel dirigere drammi giudiziari e thriller con sfumature psicologiche.

Nodo alla gola – 1948

“Nodo alla Gola” è un film del 1948, diretto da Alfred Hitchcock. Questo è un thriller psicologico noto per il suo formato insolito e la sua trama avvincente.

La trama segue due studenti universitari, Brandon Shaw (interpretato da John Dall) e Philip Morgan (interpretato da Farley Granger), che uccidono deliberatamente un loro compagno di classe, David Kentley, solo per il gusto di compiere un crimine perfetto. Dopo l’omicidio, organizzano una cena nell’appartamento in cui hanno nascosto il corpo, invitando amici, familiari e persino il loro professore, Rupert Cadell (interpretato da James Stewart). Brandon e Philip cercano di nascondere il cadavere e di rimanere impassibili mentre il loro professore inizia a sospettare che qualcosa di losco sia in corso.

Una delle caratteristiche più notevoli di “Nodo alla Gola” è il suo formato insolito. Hitchcock ha girato il film in modo tale da sembrare girato in un’unica inquadratura continua, creando l’illusione che l’intero film sia composto da un singolo piano sequenza. Questo approccio sperimentale contribuisce alla tensione e all’atmosfera claustrofobica del film.

La trama di “Nodo alla Gola” è basata su una pièce teatrale di Patrick Hamilton ed è stata adattata per lo schermo da Hume Cronyn. Il film è noto per la sua trama avvincente e le prestazioni eccezionali del cast. Hitchcock esplora temi di colpa, moralità e narcisismo attraverso i personaggi principali.

Il peccato di Lady Considine – 1949

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Nella prima metà dell’Ottocento in Australia un nobile irlandese si innamora di una tormentata donna alcolizzata, moglie di un ricco imprenditore. Un film anomalo per Hitchcock, un melodramma in costume girato con la tecnica del piano sequenza, già sperimentata dal regista in Nodo alla gola. Il pubblico che si aspettava un thriller carico di adrenalina rimase profondamente deluso. Anni dopo il regista Rivette e altri critici dei Cahiers du cinema parlano di capolavoro dimenticato e sconosciuto del grande regista britannico. 

Trama: Il film è ambientato nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, e segue la storia di Lady Henrietta Flusky (interpretata da Ingrid Bergman), moglie del neo-nominato Governatore Charles Adare (interpretato da Michael Wilding). Lady Henrietta è tormentata e ossessionata dal suo passato, che include un incidente scandaloso coinvolgente suo marito e il suo ex-amante, Samson Flusky (interpretato da Joseph Cotten).

Mentre Lady Henrietta lotta con l’alcolismo e il tormento emotivo, stringe una stretta amicizia con la sua cameriera, Milly (interpretata da Margaret Leighton). Milly si rende conto dei segreti di Lady Henrietta e inizia a manipolare la situazione a suo vantaggio.

Il film esplora temi di amore, gelosia e redenzione mentre le relazioni tra i personaggi diventano sempre più complesse. Esplora anche le dure realtà della vita coloniale in Australia.

Stile: La regia di Alfred Hitchcock in “Il peccato di Lady Considine” è nota per le lunghe riprese e i carrelli, un’allontanamento dal suo stile più tipico basato sulla suspense. Hitchcock ha cercato di creare un’ambientazione storica lussureggiante e il film è noto per la sua bellezza visiva e l’attenzione ai dettagli nella ricreazione dell’ambientazione del XIX secolo.

Ricezione: “Il peccato di Lady Considine” ha ricevuto recensioni miste al momento della sua uscita e non è stato un successo commerciale. I critici dell’epoca erano divisi riguardo al ritmo del film e alla sua differenza rispetto alle tipiche opere di suspense di Hitchcock. Tuttavia, negli anni successivi, alcuni critici e appassionati di Hitchcock hanno rivalutato il film e ne hanno elogiato le qualità uniche, tra cui le interpretazioni del cast e l’atmosfera dell’epoca.

Anche se “Il peccato di Lady Considine” potrebbe non essere altrettanto noto come alcune delle altre opere di Hitchcock, rimane un interessante diversivo per il regista e viene apprezzato da alcuni per l’ambientazione storica e il dramma incentrato sui personaggi.

Paura in palcoscenico – 1950

“Paura in Palcoscenico” è un film del 1950, diretto da Alfred Hitchcock. Questo è un thriller psicologico noto per la sua trama complessa e i personaggi ben sviluppati.

La trama segue una giovane attrice dilettante, Eve Gill (interpretata da Jane Wyman), che si impegna a scoprire la verità dietro a un omicidio di cui è accusato Jonathan Cooper (interpretato da Richard Todd), un attore da lei conosciuto. Eve inizia a indagare per dimostrare l’innocenza di Cooper e si imbatte in una serie di colpi di scena e inganni. Marlene Dietrich interpreta Charlotte Inwood, una famosa attrice coinvolta nella vicenda, e la sua interpretazione è uno dei punti salienti del film.

“Stage Fright” è noto per il suo uso della narrazione non affidabile, che mette in dubbio la veridicità delle testimonianze dei personaggi e dei flashback. Il film esplora anche il tema dell’ossessione e dell’identità. Sebbene non sia considerato uno dei capolavori di Hitchcock, il regista ha sperimentato con la trama e la struttura narrativa in modo interessante.

In generale, “Paura in Palcoscenico” è un thriller intrigante che offre uno sguardo affascinante nel mondo del teatro e dell’interpretazione e presenta molti degli elementi distintivi del cinema di Alfred Hitchcock.

L’altro uomo – 1951

“L’Altro Uomo” è un film del 1951, diretto da Alfred Hitchcock. Questo è un thriller psicologico noto per la sua trama intrigante e il suo uso efficace della suspense.

La trama segue due uomini, Guy Haines (interpretato da Farley Granger) e Charles Bruno (interpretato da Robert Walker), che si incontrano casualmente su un treno. Durante la conversazione, Bruno suggerisce una proposta di omicidio: ciascuno di loro dovrebbe uccidere una persona di cui l’altro desidera liberarsi. Guy inizialmente prende la proposta alla leggera, ma Bruno, che è instabile mentalmente, inizia a prendere sul serio la cosa e commette un omicidio. Questo mette Guy in una situazione angosciante, in quanto si ritrova coinvolto in un omicidio senza averlo commesso.

Il film esplora temi di colpa, doppia vita e il peso di un segreto oscuro. Hitchcock utilizza la trama per creare tensione e suspense, in particolare nelle sequenze chiave come la scena del parco dei divertimenti.

“L’Altro Uomo” è considerato uno dei capolavori di Hitchcock e uno dei suoi film più memorabili. La performance di Robert Walker nel ruolo di Bruno è stata particolarmente acclamata. Il film è un esempio classico del genere thriller e ha influenzato molti registi successivi nel campo del cinema suspense.

Io confesso – 1953

“Io Confesso” è un film del 1953, diretto da Alfred Hitchcock. Questo è un thriller psicologico che ruota attorno a un prete cattolico coinvolto in un omicidio e alle conseguenze che ne derivano.

La trama segue il prete cattolico Padre Michael Logan (interpretato da Montgomery Clift), che viene a conoscenza di un segreto confessionale che coinvolge l’omicidio di un avvocato. Tuttavia, poiché è vincolato dal segreto confessionale, non può condividere queste informazioni con la polizia, anche quando diventa il principale sospettato dell’omicidio. La tensione sale mentre la polizia cerca di risolvere il caso e il prete cerca di proteggere la sua fede e il suo segreto confessionale.

“Io Confesso” è noto per la sua trama intricata e per il conflitto morale del personaggio principale. Alfred Hitchcock sfrutta abilmente la situazione unica del segreto confessionale per creare suspense e dramma. Il film esplora temi di colpa, redenzione e moralità.

Sebbene “Io Confesso” non sia stato uno dei film più celebri di Hitchcock al momento della sua uscita, è stato rivalutato nel corso degli anni ed è apprezzato per la sua profondità psicologica e il suo stile distintivo. Montgomery Clift offre una prestazione memorabile nel ruolo del prete tormentato, e il film si distingue per la sua atmosfera cupa e suggestiva.

Il delitto perfetto – 1954

“Il Delitto Perfetto” è il titolo italiano del film “Dial M for Murder” del 1954, diretto da Alfred Hitchcock. Questo è un thriller psicologico basato su una pièce teatrale di Frederick Knott. Il film è noto per la sua trama intricata e i suoi colpi di scena.

La trama ruota attorno a Tony Wendice (interpretato da Ray Milland), un uomo che complotta per uccidere sua moglie, Margot (interpretata da Grace Kelly), per ereditare la sua fortuna. Tony assume un ex collega del college per compiere l’omicidio perfetto, ma le cose non vanno come previsto e si sviluppa una serie di eventi complessi.

Gran parte del film è ambientata in un’unica location, l’appartamento della coppia, e Hitchcock utilizza abilmente la suspense e la tensione psicologica per tenere gli spettatori incollati allo schermo.

“Il Delitto Perfetto” è noto anche per essere stato uno dei primi film a essere realizzato in 3D, sebbene la maggior parte delle proiezioni nei cinema non abbiano utilizzato questa tecnologia. Il film è diventato un classico del cinema noir e ha contribuito a consolidare la reputazione di Alfred Hitchcock come maestro del thriller.

La finestra sul cortile – 1954

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Secondo i “giovani turchi” dei Cahiers du cinema la definizione dominante di maestro del brivido era limitante per Alfred Hitchcock. A confermare questo c’era un film come La finestra sul cortile, un geniale congegno metacinematografico, una riflessione sul osservare e sull’ essere osservato. James Stewart è un fotoreporter immobilizzato su una sedia a rotelle a causa di un incidente, e passa il tempo a spiare dalla finestra il cortile e gli appartamenti dei suoi vicini di casa che abitano di fronte a lui.

Il suo personaggio allude direttamente alla condizione dello spettatore cinematografico che assiste immobile sulla sua poltrona al film. Ogni finestra di ogni appartamento che James Stewart osserva con il suo binocolo è un possibile film, un possibile mondo. Uno dei film da vedere assolutamente almeno una volta nella vita per ogni amante del grande cinema.

Trama: Il film segue la storia di L.B. “Jeff” Jefferies (interpretato da James Stewart), un fotografo professionista confinato a una sedia a rotelle a causa di una gamba fratturata. Jeff vive in un appartamento di New York con vista su un cortile interno e osserva la vita dei suoi vicini attraverso la finestra. Durante le calde notti estive, Jeff inizia a sospettare che uno dei suoi vicini, Lars Thorwald (interpretato da Raymond Burr), abbia commesso un omicidio.

Jeff condivide le sue preoccupazioni con la sua fidanzata Lisa Fremont (interpretata da Grace Kelly) e il suo amico Stella (interpretato da Thelma Ritter). Insieme, cercano di raccogliere prove e scoprire la verità sull’omicidio presunto, mettendo a repentaglio la loro sicurezza.

Il film esplora temi di osservazione, voyeurismo, e la sottile linea tra la curiosità innocente e l’invadenza.

Stile: La regia di Alfred Hitchcock in “La finestra sul cortile” è celebre per l’uso innovativo della prospettiva visiva e per la creazione di tensione attraverso la pura osservazione. Gran parte del film è girata dall’appartamento di Jeff, consentendo agli spettatori di vedere ciò che vede lui e di condividere la sua paranoia e il suo senso di impotenza.

La ripresa di Hitchcock e il suo uso di primi piani, piani sequenza e montaggio ritmico contribuiscono a creare una narrazione coinvolgente e tesa.

Ricezione: “La finestra sul cortile” è stato un grande successo critico e commerciale al momento della sua uscita ed è considerato uno dei capolavori di Hitchcock. Ha ricevuto quattro nomination agli Academy Award, compresa quella per il miglior regista.

Nel corso degli anni, il film è stato elogiato per la sua capacità di mantenere lo spettatore incollato allo schermo e per le interpretazioni di James Stewart, Grace Kelly e gli altri membri del cast. È diventato un punto di riferimento nel cinema di suspense e continua a essere amato e studiato come un classico senza tempo.

Caccia al ladro – 1955

“Caccia al Ladro” è un film del 1955 diretto da Alfred Hitchcock. Il titolo originale è “To Catch a Thief”. Questo film è un thriller romantico che si svolge sulla Costa Azzurra in Francia ed è noto per le sue scenografie lussuose e il suo intrigante mix di suspense e romance.

La trama segue John Robie (interpretato da Cary Grant), un ex ladro di gioielli noto come “Il Gatto”, che viene coinvolto in una serie di furti di gioielli in Costa Azzurra. Poiché Robie è l’unico membro sopravvissuto della sua vecchia banda, diventa il principale sospettato. Per dimostrare la sua innocenza e smascherare il vero ladro, Robie cerca di risolvere il caso insieme a una ricca ereditiera francese, interpretata da Grace Kelly.

Il film è noto per la sua eleganza visiva e le spettacolari scene d’azione, tra cui una famosa scena di inseguimento in auto lungo le strade tortuose della Costa Azzurra. Cary Grant e Grace Kelly hanno una chimica evidente sullo schermo, il che ha contribuito al successo del film.

“Caccia al Ladro” è considerato uno dei lavori meno intensi di Hitchcock, ma rimane un film molto apprezzato grazie al suo stile sofisticato e al suo fascino. È uno dei film più iconici degli anni ’50 e ha contribuito a consolidare la reputazione di Hitchcock come uno dei registi più celebri di Hollywood.

La congiura degli innocenti – 1955

“La congiura degli innocenti” è un film del 1955 diretto da Alfred Hitchcock. Questa commedia nera è notevole perché rappresenta una deviazione dallo stile tipico di Hitchcock, noto per i suoi thriller e film di suspense. Il film è basato su una novella di Jack Trevor Story ed è stato girato principalmente in Vermont, negli Stati Uniti.

La trama ruota attorno al cadavere di un uomo di nome Harry, trovato in un bosco da diverse persone nel corso della giornata. Iniziano così una serie di eventi comici mentre i personaggi cercano di nascondere, spostare o scoprire cosa sia successo a Harry. Il film è una commedia nera che tratta la morte in modo leggero e ironico.

Il cast include Shirley MacLaine nel suo primo ruolo cinematografico, John Forsythe, Edmund Gwenn e Jerry Mathers. Nonostante sia stato un insuccesso al botteghino quando è uscito, il film ha guadagnato una reputazione cult nel corso degli anni ed è apprezzato per la sua stravaganza e il suo humor macabro. “La congiura degli innocenti” rappresenta una curiosa deviazione dalla filmografia tipica di Hitchcock, ma è un esempio interessante del suo talento versatile come regista.

L’uomo che sapeva troppo – 1956

“L’uomo che sapeva troppo” (The Man Who Knew Too Much) è un film del 1956 diretto da Alfred Hitchcock. Si tratta di un thriller che ruota attorno a una storia di spionaggio e rapimento ambientata in Marocco. Ecco una panoramica del film:

Trama: Il film segue la storia di Dr. Benjamin “Ben” McKenna (interpretato da James Stewart) e sua moglie Josephine “Jo” McKenna (interpretata da Doris Day), una coppia americana in viaggio in Marocco insieme al loro giovane figlio Hank. Durante una visita al mercato di Marrakech, fanno la conoscenza di un uomo francese che viene assassinato poco dopo, ma prima di morire rivela un segreto a Ben. Questo segreto coinvolge un complotto di spionaggio internazionale.

La coppia si trova coinvolta in un’organizzazione criminale e inizia a cercare di sventare un piano di omicidio e rapimento. La loro ricerca li porta a Londra, dove si svolgerà il clou del dramma.

Il film esplora il tema dell’innocenza messa alla prova e la lotta di una coppia comune contro forze oscure e potenti.

Stile: Alfred Hitchcock ha diretto “L’uomo che sapeva troppo” con la sua consueta abilità nella costruzione della suspense e nell’uso della tensione psicologica. Il film presenta alcune sequenze memorabili, tra cui una scena di caccia nel Royal Albert Hall a Londra.

Ricezione: Il film è stato ben accolto dalla critica e dal pubblico al momento della sua uscita. È noto per le performance di James Stewart e Doris Day, che hanno offerto interpretazioni convincenti. La colonna sonora del film include la canzone “Que Sera, Sera (Whatever Will Be, Will Be)”, che divenne un grande successo e vinse un premio Oscar.

“L’uomo che sapeva troppo” è uno dei remake più noti di Hitchcock, poiché aveva già diretto una versione omonima nel 1934. La versione del 1956 è considerata un classico del regista e del genere thriller e ha contribuito a consolidare la reputazione di Hitchcock come maestro della suspense.

Il ladro – 1956

“Il ladro” è un film del 1956 diretto da Alfred Hitchcock. Si tratta di un thriller drammatico basato su una storia vera che esplora temi di identità erronea e giustizia. Ecco una panoramica del film:

Trama: Il film è basato sulla storia vera di Christopher Emmanuel “Manny” Balestrero, interpretato da Henry Fonda. Manny è un musicista alle prese con le difficoltà economiche, che lavora come contrabbassista in un nightclub per mantenere la moglie, Rose (interpretata da Vera Miles), e i loro due giovani figli. Quando Rose ha bisogno di cure dentali, Manny decide di chiedere un prestito sulla sua polizza assicurativa sulla vita, ma quando si reca in un ufficio di assicurazioni per richiedere informazioni, viene erroneamente identificato come un uomo che aveva precedentemente commesso una serie di rapine.

Manny viene arrestato e accusato dei crimini che non ha commesso. Il film segue il suo calvario attraverso il sistema giudiziario, affrontando un processo e la possibilità di essere condannato ingiustamente. Rose, sua moglie, diventa sempre più angosciata mentre lotta per dimostrare l’innocenza del marito.

Stile: La regia di Alfred Hitchcock in “Il ladro” è caratterizzata dal realismo e dall’allontanamento dal suo solito stile di suspense. Ha cercato di creare un’atmosfera simile a un documentario e ha persino utilizzato alcune delle location effettive dove sono avvenuti gli eventi.

La rappresentazione cruda del sistema di giustizia penale e il suo impatto sulla vita delle persone comuni contribuiscono alla sua intensità e al peso emotivo del film.

Ricezione: “Il ladro” ha ricevuto recensioni positive per la sua avvincente narrazione e le interpretazioni di Henry Fonda e Vera Miles. È stato elogiato per l’esplorazione del tema dell’identità erronea e dell’ingiustizia subita dall’innocente.

Sebbene potrebbe non essere altrettanto conosciuto come alcuni dei lavori più famosi di Hitchcock, “Il ladro” è apprezzato per la sua deviazione dal suo tipico stile e per la sua affascinante esplorazione di un errore giudiziario realmente accaduto.

La donna che visse due volte – 1958

“La donna che visse due volte” (Vertigo) è un film del 1958 diretto da Alfred Hitchcock. È uno dei capolavori di Hitchcock noti per la sua complessa trama e l’esplorazione del tema dell’ossessione. Ecco una panoramica del film:

Trama: Il film segue la storia di John “Scottie” Ferguson, interpretato da James Stewart, un investigatore privato affetto da vertigini acrofobiche a seguito di un trauma. Dopo un’esperienza traumatica in cui è stato testimone della morte di un poliziotto mentre cercava di salvarlo da un tetto, Scottie si è ritirato dalla polizia.

Viene assunto da un vecchio amico, Gavin Elster (interpretato da Tom Helmore), per seguire sua moglie, Madeleine Elster (interpretata da Kim Novak). Gavin sospetta che Madeleine stia agendo in modo strano e potrebbe essere posseduta da uno spirito. Mentre Scottie inizia a seguire Madeleine, si infatua di lei e si trova coinvolto in un mistero complesso legato al passato di Madeleine.

Il film esplora i temi dell’ossessione, dell’identità e della manipolazione, mentre Scottie si immerge sempre più nell’enigma di Madeleine.

Stile: Alfred Hitchcock ha diretto “La donna che visse due volte” con grande maestria nella creazione di suspense e nell’uso di simbolismo visivo. Il film è noto per il suo uso di tecniche di ripresa innovative, tra cui il “dolly zoom”, una tecnica che crea l’effetto di vertigine.

La fotografia e la colonna sonora del film contribuiscono a creare un’atmosfera avvolgente e inquietante.

Ricezione: Al momento della sua uscita, “La donna che visse due volte” ha ricevuto recensioni contrastanti, ma nel corso degli anni è diventato uno dei film più celebrati di Hitchcock e uno dei grandi classici del cinema. Il film è stato elogiato per le interpretazioni di James Stewart e Kim Novak, così come per la sua complessa trama e il suo esplorare i confini tra realtà e illusione.

“La donna che visse due volte” è considerato un’opera d’arte cinematografica e un’importante pietra miliare nella filmografia di Hitchcock.

Intrigo internazionale (1959)

“Intrigo Internazionale” è un famoso film del 1959 diretto da Alfred Hitchcock. È un thriller d’azione che ha come protagonista Cary Grant nel ruolo del protagonista, con Eva Marie Saint, James Mason e Martin Landau nei ruoli chiave.

La trama segue Roger Thornhill (interpretato da Cary Grant), un pubblicitario di New York che si trova coinvolto in una serie di eventi straordinariamente pericolosi quando viene scambiato per un uomo di nome George Kaplan da agenti governativi e da spie internazionali. Thornhill si ritrova in una fuga incessante attraverso gli Stati Uniti, cercando di sfuggire ai suoi inseguitori e di scoprire la verità dietro la sua identità confusa.

Il film è noto per la sua trama avvincente, il suo umorismo, le sue sequenze d’azione spettacolari e la sua regia magistrale da parte di Hitchcock. Tra le scene più iconiche ci sono l’inseguimento nei campi di mais, l’incontro sul Monte Rushmore e l’uso creativo dei luoghi reali e degli effetti speciali.

“Intrigo Internazionale” è stato acclamato dalla critica e ha ottenuto un grande successo al botteghino. È considerato uno dei capolavori di Hitchcock e un classico del cinema americano. Il film è apprezzato per il suo mix di suspense, azione e humor, ed è spesso citato come uno dei migliori esempi del genere thriller.

Psyco – 1960

“Psycho” è un famoso film thriller psicologico del 1960 diretto da Alfred Hitchcock. È basato sul romanzo omonimo di Robert Bloch e ha raggiunto lo status di film cult grazie alla sua influenza duratura sul genere thriller e horror.

Il film segue la storia di Marion Crane, interpretata da Janet Leigh, una segretaria che ruba una grossa somma di denaro dal suo datore di lavoro e si mette in viaggio per sfuggire alla polizia. Si ferma al Bates Motel, un isolato motel gestito da Norman Bates, interpretato da Anthony Perkins, e il film prende una svolta inquietante da lì.

“Psycho” è noto per molte scene iconiche, tra cui la famosa sequenza della doccia, che è diventata un punto di riferimento nel cinema. Il film è noto anche per la sua musica incisiva, composta da Bernard Herrmann, che ha contribuito a creare un’atmosfera di suspense.

Alfred Hitchcock è considerato uno dei maestri del cinema e “Psycho” è uno dei suoi lavori più celebri. Il film ha introdotto nuove tecniche cinematografiche e ha influenzato il modo in cui i thriller psicologici sono stati realizzati da allora. La sua trama ricca di suspense e la sorprendente narrazione hanno reso “Psycho” un classico del cinema che è ancora amato e studiato oggi.

Gli uccelli – 1963

“Gli uccelli” è un film del 1963 diretto da Alfred Hitchcock. Si tratta di un famoso thriller psicologico e horror, basato su un racconto breve di Daphne du Maurier.

La trama del film ruota attorno a una serie di attacchi di uccelli a un piccolo villaggio costiero in California. La protagonista, Melanie Daniels, interpretata da Tippi Hedren, si trova coinvolta in queste strane e violente incursioni degli uccelli, e insieme ad altri residenti del villaggio, cerca di capire cosa stia causando questo comportamento anomalo delle creature.

“Gli uccelli” è noto per le sue sequenze di attacchi di uccelli altamente suspense e per la sua atmosfera inquietante. Alfred Hitchcock utilizzò abilmente la colonna sonora e gli effetti sonori per creare tensione. Il film è considerato uno dei capolavori di Hitchcock e un classico del cinema horror e thriller.

Le performance degli attori, in particolare quella di Tippi Hedren, sono state apprezzate, e il film ha avuto un impatto duraturo sulla cultura popolare. “Gli uccelli” è ancora oggi citato come uno dei film più influenti e memorabili del regista britannico.

Marnie – 1964

“Marnie” è un film del 1964 diretto da Alfred Hitchcock. Il film vede Tippi Hedren nel ruolo principale, interpretando il personaggio di Marnie, e Sean Connery nel ruolo di Mark Rutland.

La storia segue Marnie, una giovane donna con un passato tormentato che è una ladra abituale e una bugiarda compulsiva. Assume diverse identità mentre si sposta da un lavoro all’altro, ma il suo comportamento diventa sempre più erratico e autodistruttivo. Mark Rutland, un ricco uomo d’affari, diventa affascinato da Marnie e decide di impiegarla nonostante il suo passato criminale. Si impegna anche a scoprire le ragioni dietro il suo comportamento.

“Marnie” esplora temi di trauma, psicologia e identità. Approfondisce il passato tormentato di Marnie e la sua complessa relazione con Mark Rutland, che è determinato ad aiutarla a confrontarsi con i traumi del suo passato. Il film è noto per la sua narrazione avvincente ed esplorazione di questioni psicologiche.

Sebbene “Marnie” abbia ricevuto recensioni miste alla sua uscita iniziale, nel corso degli anni ha ottenuto riconoscimenti come un film stimolante e psicologicamente intenso. La regia di Alfred Hitchcock e le interpretazioni di Tippi Hedren e Sean Connery sono state elogiate per il loro contributo alla profondità e complessità del film.

Il sipario strappato – 1966

“Il sipario strappato” è un film del 1966 diretto da Alfred Hitchcock. Questo thriller di spionaggio vede come protagonisti Paul Newman e Julie Andrews.

La trama ruota attorno a un famoso scienziato americano, interpretato da Paul Newman, che decide di disertare dal suo paese durante una visita alla Germania dell’Est durante la Guerra Fredda. La sua compagna, interpretata da Julie Andrews, lo segue nella fuga. Tuttavia, le autorità dell’Est tedesco sospettano che ci sia qualcosa di strano nel loro comportamento e tentano di ostacolarli.

Il film è noto per alcune scene di spionaggio e fughe avvincenti. “Il sipario strappato” è un esempio di film di Hitchcock ambientato nella Guerra Fredda, che esplora i temi della tradimento, del doppio gioco e dell’inganno. Sebbene non sia considerato uno dei capolavori più celebri di Hitchcock, presenta comunque elementi di suspense e intrighi tipici della sua filmografia.

Topaz – 1969

“Topaz” è un film del 1969 diretto da Alfred Hitchcock. Questo thriller di spionaggio è basato sul romanzo omonimo di Leon Uris.

La trama del film è ambientata durante la Guerra Fredda e coinvolge varie agenzie di intelligence, spie e intrighi politici. Segue gli sforzi di un agente di intelligence francese per scoprire una rete di spie sovietiche operante negli Stati Uniti. Man mano che la storia si sviluppa, porta il pubblico in diverse località internazionali, tra cui Cuba.

“Topaz” è noto per la sua trama complessa e i temi di spionaggio. Sebbene abbia ricevuto recensioni contrastanti al momento della sua uscita e non sia stato accolto così bene come alcuni dei lavori precedenti di Hitchcock, offre comunque una storia intrigante ricca di suspense e intrighi. Lo stile distintivo di Hitchcock e il suo talento per la narrazione avvincente sono evidenti in tutto il film.

Frenzy (1972)

“Frenzy” è un film del 1972 diretto da Alfred Hitchcock. Si tratta di un thriller britannico ed è noto per essere uno dei lavori successivi di Hitchcock.

La trama del film ruota attorno a una serie di omicidi commessi da un serial killer a Londra. La storia segue un uomo che diventa il principale sospettato per gli omicidi e i suoi sforzi per dimostrare la sua innocenza mentre cerca di scoprire la vera identità dell’assassino. “Frenzy” è noto per il suo tono oscuro e suspense, oltre che per la sua esplorazione della mente di un assassino psicopatico.

Sebbene “Frenzy” abbia ricevuto recensioni positive ed è considerato uno dei successi successivi di Hitchcock, è anche noto per i suoi contenuti grafici e per essere una deviazione da alcuni degli stili di regia più controllati di Hitchcock nei suoi lavori precedenti. Il film dimostra la capacità di Hitchcock di creare tensione e suspense in una narrazione avvincente e coinvolgente.

Complotto di famiglia (1976)

“Complotto di famiglia” è un film del 1976 diretto da Alfred Hitchcock. Questo film è noto per essere l’ultimo lavoro diretto da Hitchcock prima del suo ritiro dalla regia.

La trama di “Complotto di famiglia” segue le vicende di un medium finto e della sua compagna mentre intraprendono una ricerca per trovare un erede scomparso di una ricca famiglia. Nel processo, si trovano coinvolti in una serie di eventi misteriosi e sospetti, tra cui rapimenti e omicidi. Il film mescola elementi di mistero, commedia e suspense, caratteristici dello stile di Hitchcock.

“Complotto di famiglia” è noto per il suo tono leggero e la sua atmosfera giocosa, che è un po’ diversa dai thriller più intensi per cui Hitchcock è famoso. Il film rappresenta un’evoluzione del lavoro del regista verso uno stile più leggero e divertente. Sebbene non sia considerato uno dei capolavori di Hitchcock, rimane una parte significativa della sua filmografia e offre l’opportunità di vedere il suo tocco distintivo anche nei generi della commedia e del mistero.

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