Haxan, la stregoneria attraverso i secoli

Indice dei contenuti

Introduzione

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Haxan è un film di avanguardia svedese del 1922 di Benjamin Christiansen, considerato uno dei più importanti e innovativi capolavori della storia del cinema. Il film inventa e mescola diversi generi in maniera davvero sorprendente. 50 anni prima di Godard e della Nouvelle Vague Benjamin Christiansen inventa il falso documentario e il cinema horror gotico e fantastico. 

I capolavori del cinema nordico: Haxan

Il cinema nordico offre alcuni cineasti che continuano a realizzare film importanti come Sjostrom e Christensen, che realizza un vero e proprio capolavoro la stregoneria attraverso i secoli (Haxan) del 1922. Un film metanarrativo metà documentaristico che racconta l’uso della stregoneria attraverso i secoli in un’ottica di tolleranza, con scene anche grottesche ironiche per descrivere un fenomeno oscuro di violenza e repressione. 

Dopo 100 anni dall’uscita di Haxan è ancora difficile trovare un film che rende in maniera così esemplare le atmosfere diaboliche e mefistofeliche della stregoneria, con immagini che risultano più spaventose dei peggiori film splatter contemporanei. Immagini inquietanti perché reali testimonianze di fatti realmente accaduti. 

Film costosissimo con grandi qualità di innovazione passato all’epoca quasi inosservato a causa del tema trattato. Controverso, blasfemo e in alcune scene anticlericale il film fu parzialmente censurato in Svezia e ne fu vietata completamente la circolazione negli Stati Uniti.

Haxan: la trama del film

Nella prima parte del film infatti è il regista stesso a prenderci per mano e a guidarci nell’analisi del testo Malleus Maleficarum, una specie di vademecum per inquisitori tedeschi nel XV secolo. Il regista ci mostra opere d’arte primitive: statue, dipinti, sculture che raffigurano demoni, poi analizza in modo scientifico la concezione del sistema solare e dei luoghi considerati porte per l’inferno nel Medioevo. 

Nella parte centrale del film Haxan il regista Benjamin Christiansen alterna con maestria rara la commedia, il tono grottesco, il dramma e l’orrore gotico. Si tratta di una serie di scene dove vengono mostrate le superstizione relative alla stregoneria e diverse apparizioni di Satana: il diavolo tenta una donna lontana dal marito e poi terrorizza un gruppo di monaci. 

Una donna che vuole a tutti i costi sedurre un frate si fa fare una pozione magica da una strega e la fa bere alla sua vittima. Il frate si eccita e inizia a correre dietro alla donna. 

Il film prosegue con una serie di narrazioni incrociate sul tema della stregoneria e del satanismo. Ognuna di queste scene è una sorta di seguito dello studio approfondito iniziato nelle prime scene del film, ma ora in forma di finzione e di film di genere horror

La sequenza seguente è la più famosa: delle donne abbandonano le proprie case con scope volanti per raggiungere il bosco dove si svolgerà il sabba con Satana. Indubbiamente tra le più potenti della storia del cinema

Sia figurativamente, che dal punto di vista dei contenuti, Christiansen costruisce una sequenza davvero memorabile, immagini fortemente ispirate dal punto di vista pittorico che fino a quel momento non si erano mai viste. 

Non contento del suo ruolo di regista e sceneggiatore, Christiansen si diverte anche a impersonare il ruolo di Satana, al quale durante il Sabba le streghe fanno la fila per baciare il sedere. In questa ed in altre scene ci sono contenuti impensabili per l’epoca: suore possedute da ossessioni erotiche perverse, sacrifici umani, torture e violenza. 

Non pensare però che questi contenuti siano realizzati in maniera rozza ed effettistica, come nei recenti film dell’orrore. Si tratta di scene altamente sofisticate con grande ispirazione artistica, mai volgari. Christiansen si rivela un grande artista figurativo. 

Nel finale il film cambia nuovamente registro e diventa documentario di denuncia e di inchiesta sociale. Il regista va in cerca delle radici del male, della causa di tanto dolore. E le trova nel diverso, nell’emarginato, nel folle che la società è perfino le istituzioni religiose condannano. È un sistema per proiettare il male che hanno dentro di sé all’esterno. 

La produzione

Il film è stato prodotto da una società svedese ma è stato girato interamente in Danimarca. Haxan fu la più costosa produzione in Danimarca e costò all’epoca 2 milioni di corone svedesi. Alcune scene del film infatti sono imponenti che hanno avuto bisogno di grandi mezzi. 

Il film ebbe un discreto successo in Svezia e Danimarca ma fu bloccato dalla censura in Francia, Germania, Stati Uniti. Fu considerata un’opera scandalosa, perversa ed anticlericale. In realtà è vero esattamente l’opposto Haxan è un film profondamente spirituale, il suo messaggio è profondamente etico. 

Nel 1968 è stata creata una nuova versione del film con la voce narrante di William Burroughs. Successivamente il film è stato restaurato diverse volte. 

Tra documentario e horror

La prima parte del film è un vero e proprio documentario e descrive l’immaginario oscuro di antiche popolazioni e le loro raffigurazione di demoni per esorcizzare le forze del male. Poi passiamo nel Medioevo e nel film si racconta l’inquisizione e i suoi metodi di tortura spietati e inumani.

Mentre una donna viene costretta a confessare descrive i particolari di un Sabba al quale ha partecipato. Sacrificio di neonati, apparizioni di demoni, una scena di finzione da antologia, uno dei vertici assoluti del cinema Horror. Il regista con ironia si diverte ad interpretare il diavolo in persona. 

I volti dei personaggi sono filmati con molta naturalezza e con uno stile moderno lontano dall’espressività esagerata dell’epoca, con uno stile di recitazione minimalista. Le scenografie nelle parti di finzione sono straordinarie avvolgenti e fantastiche ispirate alla pittura fiamminga. 

Le immagini di Haxan hanno una carica straordinaria e colpiscono lo spettatore direttamente nel suo inconscio. Il film è stato apprezzato nel corso del ventesimo secolo da personaggi come William Burroughs e sono state create versioni di diversa durata. La versione più recente rimasterizzata in alta definizione dura 104 minuti. 

Un film completamente fuori dalla sua epoca: di avanguardia non solo stilistica ma contenutistico. Come le scene si raccontano con l’anticipo di 50 anni Le tentazioni del demonio nei confronti delle suore di un convento. Tra follia, superstizione, fanatismo e leggende popolari Haxan è certamente uno dei migliori film horror della storia del cinema che ogni amante della settima arte dovrebbe vedere.

Perché Haxan è un film da vedere assolutamente 

Perché Haxan è un film così importante nella storia del cinema? Perché affronta uno dei temi più importanti della storia dell’umanità cercando di dare delle risposte concrete. Si tratta del tema del male. 

La storia dell’uomo appare, ad uno sguardo lucido, come la storia della lotta tra bene e male. Da sempre l’essere umano prova a dare una risposta all’apparente banalità del satanismo. Perché perseguitare creature innocenti e fragili attribuendogli poteri maligni, che non sono altro che proiezioni della nostra mente? 

Dalla sfida di Giobbe a Dio, nell’Antico Testamento, alla ricerca delle motivazioni di tanta sofferenza, Haxan è uno dei milioni di tentativi degli ultimi cinquemila anni di storia di dare risposta al quesito fondamentale della storia: perché il male, senza alcun motivo preciso, trionfa sul bene? 

Guarda il film

Il diverso e il male 

La risposta in haxan è che il male lo creiamo noi, attraverso credenze e fanatismi sbagliati. Proiettare il male che abbiamo dentro di noi su persone che appaiono diverse rispetto agli standard della società. Il diverso, l’emarginato, Il brutto è un mostro che segue il culto di Satana. 

Haxan ci parla della discriminazione nella sua forma assoluta, totalitaria. Portare a credere che certi individui siano il male, e che vanno eliminati. Il male in realtà è la forma di pensiero del giudice, di colui che vuole elevarsi al di sopra e condannare: è lui il vero criminale che andrebbe fermato. 

L’idea onnipresente del conflitto 

Questo tipo di discriminazione sembra essere la spina dorsale della storia, in ogni categoria: ricchi contro schiavi, popoli e razze differenti in conflitto, religioni in competizione pronto di grassi guerra. Ognuno è pronto a dichiarare in ogni epoca che l’altro è il male, e che bisogna combatterlo. 

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Tutte le tradizioni filosofiche, tutte le religioni indicano che la strada è quella dell’accordo universale. Bisogna andare tutti d’accordo, rispettare le diversità e suonare all’unisono come una grande orchestra. 

Ma l’uomo sembra ancora ad uno stadio di evoluzione primitivo. Continua a cercare il conflitto ed ad autodistruggersi. Perché se è vero che siamo tutti parte di un’unica coscienza è vero anche che distruggendo il diverso da te distruggi te stesso. 

In Haxan – la stregoneria attraverso i secoli, il pensiero maligno e discriminatorio domina gli uomini di chiesa e li  trasformarli in assassini. Ma da dove arrivano queste loro convinzioni che giustificano tanta violenza?  Come possono credere di essere paladini del bene e della religione cristiana? 

Il pensiero che crea il male 

Il pensiero è una delle forze più potenti dell’universo e può essere manipolato in tanti modi. Attraverso le religioni un tempo o attraverso i media oggi. E qual è la tecnica per creare il disastro? Instillare piano piano nel tempo un’idea assoluta di divisione e di conflitto. Ripetere continuamente ogni giorno con gli slogan della propaganda chi sono i cattivi, chi sono i colpevoli e la causa del male. 

Queste affermazioni, anche le più assurde, se ripetute ogni giorno nel corso del tempo, diventano realtà. La realtà percepita da chi non ha un pensiero proprio. E così la drammatica esperienza di migliaia di donne e anziani nell’epoca della stregoneria sembra oggi solo il soggetto di un horror gotico. Ma non è il modo in cui il regista Christiansen tratta l’argomento nel suo film Haxan. 

In Haxan la ricerca sul male diventa una specie di atto di sopravvivenza, di studio necessario e improrogabile. Perché dietro il Sabba satanico e la stregoneria possiamo leggere anche i mali del nostro tempo. Il 900 è stato il secolo del conflitto creato dalla mente dell’uomo che ha raggiunto i vertici più tragici. È la condizione ora, nel presente, anche se apparentemente migliorata, non sembra cambiare direzione. 

L’uomo è ancora convinto della necessità del conflitto, di dare la colpa agli altri, di creare un capro espiatorio per il male che esiste dentro di lui. Eppure tanti segnali sembrano indicarci la strada opposta. L’unione armoniosa e la cooperazione sembra essere l’unica strada possibile per salvarsi. 

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