Coscienza universale

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Il pianeta terra non è come pensano molti un ammasso di rocce, acqua, fuoco e gas. Sul pianeta terra e in tutto l’universo le cose funzionano in modo meraviglioso, con una precisione matematica incredibile. Esiste una sorta di coscienza universale che ha una propria crescita personale a livello cosmico. Non succede, non può succedere infatti che il sole un giorno si comporti come un uomo pigro. “No, Oggi sono stanco. Credo che sorgerò un paio d’ore più tardi”. No, non succede per errore che nasca un passero che per errore emette Il ruggito di un leone. Non succede che un fiore che nasce in uno spartitraffico dica che era meglio non nascere e rinunci ad esistere. No, Questo è un universo militare dove l’esperienza di vita è l’allenamento necessario per evolvere. O t’elevi o te levi, diceva una scritta tanti anni fa su un muretto di un lungomare. 

Il pianeta terra non è un ammasso di rocce, fuoco, gas ed acqua: è un essere vivente ed ha un’anima cosciente. Il pianeta Terra è un essere pensante dell’universo che prende le sue decisioni, propone soluzioni. Non succede mai che il pianeta Terra chiede una settimana di ferie perché è stressato: sa bene che questo è un universo di ferrea disciplina e bisogna rispettare anche i secondi. Il meccanismo non si ferma mai, con una precisione mostruosa, va avanti giorno dopo giorno, per milioni di anni. E grazie a questo implacabile meccanismo che tu puoi rimanere in vita, respirare, vivere e usufruire di tutte le risorse. 

L’idea di vita passiva che l’uomo occidentale si è creato nella sua mente è totalmente assurda: pretendere che tutte le comodità che usiamo siano inventate da qualcun altro, che il progresso non ci riguarda. La terra non è un pianeta dove trovi già tutto quello che è necessario: bisogna ingegnarsi, trovare le idee e costruire quello che serve. Altrimenti sarebbe normale non avere il sistema fognario e continuare a buttare gli escrementi dalle finestre, come nel Medioevo. 

Coscienza universale e stile di vita materialista

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Fin da bambini siamo abituati che tutto è divertente. La maestra si sforza per fare una lezione divertente, il libro di testo è pieno di figure colorate e divertenti. Poi crescendo conserviamo l’idea che nella vita tutto debba essere divertente. Invece scopriamo che la vita richiede una serie di prove difficili, da affrontare con tenacia e audacia. Ma i bambini abituati al divertimento diventano adulti incapaci di affrontare anche le piccole difficoltà. Adulti che anziché impegnarsi per trovare soluzioni e vie d’uscita preferiscono soccombere nella loro pigrizia.

Il pianeta Terra è a conoscenza del problema degli esseri umani: una specie che non è a livello animale ma che ha difficoltà a raggiungere il livello spirituale che gli è richiesto. Una specie anzi che, dopo aver raggiunto vette importanti nella storia, ha impostato negli ultimi secoli il suo stile di vita solo intorno al godimento del suo corpo fisico, al piacere dei sensi, al materialismo scientifico, all’illusione di dare un senso a tutto con la materia.

Ma l’affermazione quotidiana dell’universo che devasta la mente dei materialisti della politica, dell’economia, dell’informazione, tra i semplici cittadini, è sempre la stessa: la vita è un mistero e ogni sua manifestazione non può essere interpretata solo dal punto di vista materiale. E’ lo spirito che domina la materia e plasma la realtà. Tutto quello che la civiltà costruisce è opera dello Spirito. Perfino quella casa, quel tavolo, quella sedia che hai davanti ai tuoi occhi è il risultato di un lavoro spirituale. La confusione che regna sul pianeta terra è frutto della confusione dello spirito delle singole persone. 

Esistoni i segnali di una Coscienza universale?

Forse la pandemia potrebbe essere un segnale della coscienza universale, della consapevolezza dell’universo? Un segnale che dice: guardate che avete costruito delle città che sono delle prigioni, dei giganteschi assembramenti dove si vive molto male, in palazzi che sembrano gabbie. Dovete vivere in modo sostenibile, dovete acquisire più spazio. 

Forse è un segnale che vuole dire: è finito il momento della vita godereccia nei ristoranti, nei centri commerciali, le giornate perse nell’edonismo senza senso, il lavoro solo per portare a casa uno stipendio. È arrivato il momento di guardarsi dentro, di leggere, di documentarsi e di innalzare la propria consapevolezza verso mete più elevate, compatibili con il benessere globale. 

Forse è un segnale che vuole dire: fermatevi e fermate le vostre folli attività produttive ed economiche che generano inquinamento, in modo che i mari e i cieli possano rigenerarsi, in modo che le specie animali possano tornare a riappropriarsi dei territori che sono stati negati loro. 

Forse è un segnale che mette in evidenza che la specie umana non si è comportata così bene negli ultimi secoli, che le sue convinzioni economiche, politiche e sociali sono contraddittorie e pongono le loro basi sulla cartapesta. Uno scenario che crolla al primo soffio di vento perché non ha le fondamenta solide dell’etica ma è tenuto in piedi da fragili egoismi. 

Forse è un segnale che dice che certe attività di schiavitù non sono più necessarie, ed in certi attività l’uomo non è più indispensabile e viene sostituito dai robot. L’uomo non deve dedicarsi più alla sopravvivenza materiale a tutti i costi ma deve osservarsi dentro di sè per avere la possibilità di dedicarsi ad attività costruttive. 

Ignorare la coscienza universale per tornare alla normalità

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Ma è triste constatare che i segnali non vengono interpretati o addirittura non vengono affatto recepiti. La maggior parte dell’umanità insiste, ottusa più che mai, nella sua visione materialista senza speranza. 

Non vedono alcun messaggio, non ammettono l’esistenza di nessuna coscienza universale, ma solo una insopportabile impossibilità di riempirsi la pancia al ristorante, di andare all’aperitivo con gli amici o tornare a godere in libertà nei bordelli di Stato. Sbraitano contro la fine dell’economia insostenibile, disperati per la perdita del posto di lavoro, tentando di distruggere i robot che arrivano per sostituirli. Rifiutano assolutamente di guardarsi dentro perché ci trovano un vuoto che fa venire le vertigini e li lascia senza fiato. L’unico modo di riempire quel vuoto e di tornare al più presto alle normali attività quotidiane. 

Ma anche se a governare gli stati finiscono i peggiori inetti di una popolazione le evoluzioni su larga scala non tornano indietro. I pianeti, gli universi non cambiano idea perché lo ha detto un idiota eletto da un popolo di idioti. L’evoluzione dell’universo militare va avanti senza tregua: o t’elevi o te levi. 

Grazie alla lunga e ripetitiva narrazione dei canali mainstream molte persone sono state portate a pensare quello che si voleva pensassero: il virus è la morte e il vaccino è l’immortalità, l’antidoto definitivo, per tornare a godere della nostra vita materialista. Tutta la narrazione del mainstream ha associato continuamente, forzatamente, ossessivamente immagini di morte con il covid, creando forme pensiero di paura e di terrore che hanno creato danni irreparabili.

Quando chi gestisce i governi e l’informazione è un incompetente i risultati sono disastrosi. Il mainstream è uno dei veri grandi nemici dell’umanità: viviamo su un pianeta dove questi settori sono gestiti da persone completamente ottuse. Milioni di persone che lavorano nella politica, nei giornali, nelle televisioni, nel cinema, nella sanità completamente incompetenti che cercano l’appagamento del proprio ego e del proprio stile di vita materialista. 

I dati che smentiscono il terrore

Ci sono migliaia di informazioni che confermano il contrario delle forme pensiero del terrore. Un ministro della salute, ad esempio, che dichiara più volte pubblicamente che non ha idea di cosa ci sia nel vaccino e se funzioni. Non è lui il ministro della Salute? Viene detto più volte dai cosiddetti esperti “autonominati” che ci sono seri dubbi sulla sua efficacia, che anche dopo aver fatto tutte le dosi necessarie è possibile ammalarsi e contagiare gli altri. Come lo spieghi? 

L’Inter vince lo scudetto e Milano si trasforma per 24 ore nel più grande assembramento dell’ anno. Gente che si abbraccia ovunque, che copula per le strade. I grandi esperti hanno predetto subito la catastrofe e l’innalzamento della curva dei contagi. Invece nulla, addirittura un abbassamento della curva. Come lo spieghi? 

La Svezia è stato il paese più liberale nell’affrontare la pandemia: non ha imposto neanche la mascherina, le attività sono rimaste aperte senza alcun lockdown, affidandosi solo al comportamento responsabile dei cittadini per il distanziamento. Risultato: sui ricoveri per covid non c’è alcuna differenza tra i paesi che hanno applicato rigidi lockdown e hanno fatto collassare l’economia e La Svezia. La Svezia sta venendo fuori dalla pandemia esattamente come altri Stati, ma senza alcun provvedimento restrittivo. Come lo spieghi? 

Il Green pass è un tentativo dei governi per testare fino a che punto possono spingersi. In Spagna è stato già annullato per incostituzionalità e probabilmente questa è la fine che farà nella maggior parte dei paesi. I paesi con una popolazione con la consapevolezza più bassa arriveranno per ultimi, come al solito. 

I valori etici della coscienza universale

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In un’ottica di evoluzione della coscienza universale invece il virus è la cosa più sensata che sia successa da 5000 anni: vuole comunicarci che il nostro stile di vita, le nostre convinzioni, il nostro tipo di economia sono sbagliati e bisogna resettare tutto, bisogna ricominciare daccapo. Chi segue le demenziali linee guida dei governi si abbassa ad un livello tale da rendere inefficace ogni innalzamento della sua consapevolezza: anziché interpretare il segnale in modo corretto segue la strada dell’autodistruzione materialista, del capitalismo agonizzante.

Può tornare a godere nei ristoranti, nei cinema, negli stadi e nei bordelli di stato. Quelli che invece hanno impiegato bene il loro tempo durante questa pandemia si sono evoluti su un altro piano, hanno capito che il mondo così com’è non va più bene, che bisogna riformulare le proprie credenze, cambiare gli stili di vita. Lavorare in accordo con i valori etici della coscienza universale.

Fabio Del Greco

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