Tra i grandi film da vedere assolutamente mai realizzati il thriller occupa un posto d’onore. Il thriller è un genere di film dove spesso il cinema d’essai e l’aspetto commerciale della produzione riescono ad incontrarsi. Il pubblico infatti adora da sempre il Thriller e non dà particolare rilevanza al fatto che sia un thriller d’autore, come ad esempio nel caso dei film di Alfred Hitchcock, o un thriller con uno stile più commerciale.
Le caratteristiche del thriller
Lo scopo principale del thriller infatti è quello di creare adrenalina, suspense e grande incertezza nello sviluppo della storia. Il thriller è una girandola di emozioni forti in cui si alternano rivelazioni e misteri, suspense e momenti di riflessione, pericolo e ragionamento. Tutta la storia di solito è pervasa da un imminente senso di morte.
La tensione, in un thriller ben riuscito, dovrebbe crescere gradualmente e lasciare sempre meno spazio ai momenti di pausa, fino al climax finale. Nel climax finale, come in tutte le narrazioni riuscite, si arriva ad un punto di non ritorno, da dove il protagonista può uscire vincente o sconfitto.
Quello che il pubblico vuole è restare con il fiato sospeso fino alla fine. Se la dose di adrenalina è massiccia il risultato, per la gran parte del pubblico, è assicurato. Il film thriller ha avuto grande successo soprattutto negli Stati Uniti ed è stato meno praticato dai registi europei. La trama del thriller è caratterizzata da complotti, falsi indizi e improvvisi colpi di scena.
In ogni thriller esiste il cattivo, l’antagonista o un gruppo di antagonisti, che creano una serie di ostacoli al protagonista, spesso mettendo in pericolo la sua vita. Il conflitto quindi, elemento essenziale di tutte le narrazioni, nel genere thriller raggiunge i suoi livelli più elevati.
I sottogeneri del film thriller
Il thriller ha una quantità enorme di sottogeneri, e nuovi sottogeneri vengono costantemente creati dall’industria cinematografica. Alcuni sottogeneri del thriller sono ad esempio il thriller legale (legal thriller), il thriller di spionaggio (spy thriller), il thriller di azione o d’avventura, il thriller medico, il thriller poliziesco, il thriller romantico, il thriller storico, il thriller politico, il thriller religioso, il thriller high-tech, il thriller militare.
Il comune denominatore è tenere lo spettatore in bilico sulla poltrona, creare ansia e suspense fino ad arrivare al Climax finale. Nei Thriller più riusciti il climax finale può essere un’esperienza altamente stressante per il pubblico e diventare una scena che non si dimentica facilmente.
Un espediente tipico del genere thriller e quello di porre il protagonista di fronte ad un mistero. Spesso il protagonista del thriller è un detective o un investigatore, ma anche se un uomo comune è costretto a diventarlo durante gli eventi del racconto. I film di Hitchcock hanno spesso per protagonisti uomini normali accusati ingiustamente che devono confrontarsi con un mistero più grande di loro.
I sottogeneri principali del thriller sono: il thriller psicologico, Il thriller giallo, il film di mistero. A partire dagli anni della guerra fredda e dell’assassino del presidente degli Stati Uniti Kennedy si è diffuso rapidamente anche il thriller politico e il thriller tecnologico.
Spesso il genere thriller si sovrappone al genere horror e e azione, in film che sono un mix di vari generi. I film seminali che hanno dato origine al thriller potrebbero essere il primo film di Alfred Hitchcock Il pensionante e M, il mostro di Dusseldorf di Fritz Lang, capolavoro espressionista da non perdere degli anni 30. Nel film di Fritz Lang però è presente una forte componente sociale e antropologica.
Come funziona un thriller
Per film thriller troviamo due espedienti narrativi diversi: quello della suspense, che a volte diventa vera e propria paura, è quello dell’ enigma da risolvere, del mistero. Il primo aggancia lo spettatore a livello emotivo, stimolando l’adrenalina. Il secondo lo aggancia al livello mentale, stimolando il ragionamento per avvicinarsi alla soluzione del mistero. A seconda della prevalenza della componente emotiva o mentale abbiamo due tipi di film thriller molto diversi.
Far assistere lo spettatore ad un crimine che i personaggi protagonisti del film non hanno visto è uno degli stratagemmi più funzionali per creare tensione e coinvolgimento. Far sapere al pubblico di un pericolo imminente che il protagonista ignora è un espediente narrativo usato molto spesso nel cinema di Alfred Hitchcock.
Nel thriller le trame si confondono con le sottotrame in una complessità sempre crescente che confonde le idee al pubblico. Ci sono personaggi, soprattutto gli antagonisti, che operano nell’ombra e hanno atteggiamenti contraddittori. Una delle caratteristiche del thriller è quindi risultare inizialmente poco comprensibile e sciogliere i fili dell’intreccio mentre la narrazione procede.
Il thriller può essere raccontato senza scontri fisici e violenti come una battaglia psicologica e mentale tra il cattivo e il protagonista. Esempi tipici di questo genere di Thriller, definito giallo, sono ad esempio i libri di Agatha Christie o le puntate del telefilm il tenente Colombo.
Nel thriller puro invece prevale l’azione. Possono avvenire complotti governativi, omicidi di massa, scontri fisici tra il protagonista e gli antagonisti. Spesso il thriller si fonde con il genere d’azione, avventura, o la spy story sul modello di 007.
Crime, mystery e thriller Psicologici
I crime thriller sono storie di rapimenti e riscatti, prigionie. I temi più comuni del mystery thriller sono le indagini e le situazioni deduttive. Nei thriller psicologici avvengono giochi mentali e psicologici, stalking e tranelli. Le false accuse e la paranoia sono comuni nei thriller paranoidi. Minacce internazionali, spie, tecnologie pericolose, assassini e sorveglianza elettronica sono comuni nel thriller di spionaggio.
Noir thriller
Nel noir classico prevale la componente psicologica ed il ritmo è più lento e riflessivo. Nel noir thriller gli elementi tipici del cinema Noir si fondono con l’azione e lo scontro diretto. Il ritmo è più incalzante e possono avvenire sparatorie, aggressioni, omicidi e scontri fisici di diversa natura.
Thriller d’azione
Nel thriller d’azione l’attenzione dello spettatore è calamitata più dall’azione spettacolare che dall’intreccio e dalle sfumature psicologiche dei personaggi. Nel thriller classico invece gli eventi rimangono coperti dal mistero e la tensione è generata dal mistero e dal non conosciuto. È un genere di film ad alto budget, spesso produzioni degli studi cinematografici più grandi.
Thriller drammatico
Nel thriller drammatico il ritmo è più lento e l’attenzione del regista si focalizza di più sulle psicologie dei personaggi, sulla loro vita interiore, e sugli aspetti drammatici e realistici della loro vita. L’efficacia del thriller drammatico sta nel fatto che tutta la narrazione diventa piuttosto verosimile. L’elemento della paura e della minaccia straordinaria viene calato nella realtà ordinaria.
Altri sottogeneri del film thriller
Il thriller legale si svolge dentro e fuori le aule di tribunale e i protagonisti sono spesso avvocati, procuratori e uomini che si scontrano a livello giuridico. Il thriller medico si svolge nelle corsie di ospedale e nei laboratori medici dove si fanno le analisi degli elementi ritrovati sui luoghi del delitti, ed i protagonisti sono di solito i medici che collaborano all’indagine.
Il thriller politico racconta di solito personaggi vittime di un complotto su larga scala, in cui è coinvolta anche la classe politica e dal quale sembra non esserci alcuna via d’uscita. I crimini avvengono ai livelli più alti della società. Come accade in molti film di Alfred Hitchcock nel thriller psicologico lo scontro tra il protagonista e l’antagonista avviene quasi totalmente a livello psicologico, senza veri e propri scontri fisici. Molti film di David Lynch rientrano nel genere dei thriller psicologici.
Nel thriller religioso gli elementi del genere thriller si fondono con ambientazioni religiose in conventi, monasteri. Il racconto spesso presenta elementi esoterici e di tentazione demoniaca. Oppure di complotti e corruzione nelle organizzazioni religiose.
Il successo costante, la vitalità e la capacità del genere thriller di rinnovarsi costantemente ne fanno uno dei generi di film più importanti della storia del cinema. La sua popolarità è dovuta al fatto che è un genere che crea forti emozioni. Se un thriller non crea adrenalina allora non è un thriller.
I protagonisti del thriller
I protagonisti del genere thriller sono spesso persone normali che si trovano ad affrontare situazioni pericolose contro la loro volontà. Oppure a causa della loro inettitudine e della loro avidità come accade spesso nel genere Noir. Nel sottogenere crime spesso sono investigatori privati, poliziotti, detective, uomini duri e solitari. Sia i protagonisti più forti sia l’uomo comune, all’inizio del racconto, sono incapaci di affrontare la situazione di pericolo.
Tra protagonisti e antagonisti troviamo spesso criminali, assassini, vittime innocenti, donne minacciate da stalker, personaggi con un passato oscuro, psicotici, serial killer, sociopatici, agenti speciali di polizia, terroristi, poliziotti, evasi, investigatori privati, persone coinvolte in relazioni contorte, persone stanche della vita o psicologicamente instabili. Una vera e propria galleria di fauna umana da brivido.
I registi di film thriller
Alcuni dei registi influenzati principalmente dal genere thriller sono: Alfred Hitchcock, definito il maestro del brivido, David Fincher, David Lynch, Henri-Georges Clouzot, William Friedkin, Carol Reed, Michael Mann, Ridley Scott, Sydney Pollack, John Frankenheimer, Brian De Palma, Quentin Tarantino, Jonathan Demme, Alan Pakula, Roman Polański, Martin Scorsese, Bong Joon-ho, Steven Soderbergh.
Film thriller da vedere
Grandi classici e nuove produzioni indipendenti: ecco una lista di thriller da non perdere.
Le mani dell’altro (1924)
Le mani dell’altro (1924) è un film horror muto diretto da Robert Wiene, tratto dal romanzo francese Le mani di Orlac (1921) di Maurice Renard.
Orlac, un noto pianista, è su un treno che fa un incidente e perde le sue preziose mani. Viene tentata una cura severa: un trapianto di 2 nuove mani. Appartengono a un assassino. Orlac inizia una relazione conflittuale con loro e rifiuta di utilizzarle non appena scopre chi erano le sue nuove mani. A rendere complessa la circostanza è l’omicidio del suo papà, al quale la sua compagna si era rivolta per un prestito in contanti.
Le mani dell’altro un film di suspense tra le ultime opere d’arte del cinema espressionista di cui Robert Wiene aveva effettivamente realizzato il film manifesto, Il gabinetto del dottor Caligari.
Il film è ambientato in un’atmosfera cupa e oppressiva, tipica dell’espressionismo tedesco. L’uso delle luci e delle ombre, delle inquadrature distorte e delle espressioni facciali dei personaggi contribuisce a creare un’atmosfera di suspense e angoscia.
Le mani dell’altro è un film considerato un classico del cinema horror. È stato apprezzato per la sua storia originale, per la sua atmosfera inquietante e per la performance di Conrad Veidt, che interpreta Orlac con grande intensità.
Il film è stato rifatto più volte, tra cui nel 1935, nel 1960 e nel 1986.
M – Il mostro di Düsseldorf (1931)
M – Il mostro di Düsseldorf (1931) è un film noir tedesco diretto da Fritz Lang. Il film è considerato uno dei capolavori del cinema noir e uno dei film più importanti della storia del cinema.
La città è terrorizzata da un assassino di bambine, e la polizia non riesce a trovare nessuna traccia. Le organizzazioni malavitose hanno continui problemi con le retate della polizia e decidono di dare la caccia al mostro per conto proprio, riuscendo a scoprire un indizio: il “mostro”, nell’avvicinare le sue vittime fischietta un macabro motivo.
Il film è ambientato in una Berlino cupa e oppressiva. L’uso della luce e dell’ombra, delle inquadrature angolari e delle espressioni facciali dei personaggi contribuisce a creare un’atmosfera di suspense e angoscia.
M – Il mostro di Düsseldorf è un film complesso e ricco di significati. È un film sulla natura del male, sulla giustizia e sulla responsabilità sociale. È anche un film sulla paura e sull’orrore che può generare un assassino seriale.
Il film è stato interpretato da Peter Lorre nel ruolo di Hans Beckert. Lorre è stato un’interpretazione eccezionale, che ha contribuito a rendere il film un classico.
Capolavoro di Fritz Lang considerato uno dei capostipiti del filone noir che ebbe successo a Hollywood negli anni Quaranta, si ispira agli efferati crimini commessi in Germania negli anni venti da Fritz Haarmann e Peter Kürten. Film imperdibile per ogni cinefilo.
Guarda M – Il mostro di Düsseldorf
Scarface (1932)
Scarface è un film di mafia americano del 1932 diretto da Howard Hawks e prodotto da Hawks e Howard Hughes. La sceneggiatura del film, di Ben Hecht, è vagamente basata sul libro del 1929 di Armitage Trail, ispirato da Al Capone.
Il film vede Paul Muni nei panni del mafioso immigrato italiano Antonio “Tony” Camonte, un gangster che cresce fortemente attraverso la criminalità organizzata di Chicago, con un cast di supporto composto da George Raft e Boris Karloff.
L’ascesa al potere di Camonte combacia con la sua incessante ricerca della fidanzata del suo datore di lavoro, mentre sua sorella si innamora del suo miglior sicario. In evidente legame con la vita di Capone, una scena ritrae una variazione del massacro di San Valentino.
I 39 scalini (1935)
I 39 scalini è un film thriller di spionaggio britannico del 1935 diretto da Alfred Hitchcock, liberamente basato sul romanzo del 1915 I trentanove scalini di John Buchan. Il film è interpretato da Robert Donat nei panni di Richard Hannay, un comune uomo canadese che si ritrova coinvolto in una cospirazione per rubare informazioni militari segrete britanniche.
Hannay è a Londra quando incontra una misteriosa donna di nome Annabella Smith (Lucie Mannheim), che afferma di essere perseguitata da spie. Lei gli dice che sa di un complotto per rubare un segreto militare vitale, e gli chiede il suo aiuto. Hannay è scettico, ma accetta di aiutare Smith quando viene uccisa nel suo appartamento.
Con la polizia ora alle sue calcagna per l’omicidio di Smith, Hannay è costretto a fuggire. Si reca in Scozia, dove incontra Pamela (Madeleine Carroll), una donna che lo aiuta a nascondersi dalla polizia. Insieme, cercano di scoprire la verità sulla cospirazione e fermare le spie dal portare a termine i loro piani.
I 39 scalini è un classico thriller di spionaggio ricco di suspense ed eccitazione. Hitchcock costruisce magistralmente la tensione per tutto il film, e tiene il pubblico con il fiato sospeso fino alla fine. Il film è anche noto per l’uso innovativo di tecniche di ripresa, come le inquadrature in soggettiva e le inquadrature dall’alto.
Il mistero del falco (1941)
È un film thriller del 1941 diretto da John Huston e interpretato da Humphrey Bogart, Mary Astor, Peter Lorre e Sydney Greenstreet.
Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Dashiell Hammett, è considerato un classico del genere noir ed è stato accolto positivamente dalla critica e dal pubblico.
La trama segue il detective privato Sam Spade (interpretato da Bogart) che viene coinvolto in una complessa rete di inganni, omicidi e tradimenti, legati tutti alla ricerca di un prezioso falco di Malta. Durante le indagini, Spade si trova a dover confrontarsi con diversi personaggi sospetti, tra cui la bella ma ambigua Brigid O’Shaughnessy (interpretata da Astor) e i malviventi Joel Cairo (interpretato da Lorre) e Kasper Gutman (interpretato da Greenstreet).
Il film è noto per il suo stile elegante e sofisticato, la sua narrazione intricata e le performance memorabili dei suoi attori. In particolare, Bogart è stato lodato per la sua interpretazione di Spade, che lo ha reso uno degli attori più iconici della storia del cinema.
“Il mistero del falco” è stato nominato per tre premi Oscar, tra cui miglior film, miglior attore protagonista per Bogart e miglior sceneggiatura, ma non ha vinto in nessuna categoria. Tuttavia, è diventato un classico del cinema noir e un punto di riferimento per molti altri film del genere che sono seguiti.
La fiamma del peccato (1944)
È un film noir americano del 1944 diretto da Billy Wilder, co-scritto da Wilder e Raymond Chandler, nonché prodotto da Buddy DeSylva e anche Joseph Sistrom. La sceneggiatura del film era basata sulla storia di James M. Cain del 1943 con lo stesso titolo, che era una serie in otto parti per la pubblicazione Liberty nel febbraio 1936.
Il film è interpretato da Fred MacMurray nei panni di un venditore di polizze assicurative, Barbara Stanwyck come una casalinga incaricata di eliminare il marito, e Edward G. Robinson come investigatore dell’assicurazione il cui compito è scoprire false richieste di risarcimento. Il termine “doppio indennizzo” descrive una disposizione in specifici piani di polizza assicurativa sulla vita che aumenta il pagamento nei casi in cui la morte non è intenzionale.
Wilder ha considerato Double Indemnity il suo miglior film per quanto riguarda il minor numero di errori di sceneggiatura e di ripresa, e ha costantemente affermato che entrambi i punti di cui era più orgoglioso nella sua carriera erano gli elogi che ha ricevuto in merito a questo film.
La strada scarlatta (1945)
La strada scarlatta (1945) è un film noir diretto da Fritz Lang. Il film è un adattamento del romanzo La Chienne di Georges de la Fouchardière, già trasposto al cinema da Jean Renoir con il film La cagna del 1931.
Il film racconta la storia di Christopher Cross, un cassiere di banca che ha come unica grande passione la pittura. Un giorno, salvando una donna da un’aggressione, Christopher si innamora di lei. La donna, però, è una prostituta, e Christopher cade nelle sue trappole.
La strada scarlatta è un film cupo e pessimista, che esplora i temi della colpa, dell’amore e della redenzione. Il film è stato elogiato per la sua regia, la fotografia e le interpretazioni.
Edward G. Robinson interpreta Christopher Cross, un uomo onesto e rispettabile che viene trascinato nel male da una donna che ama. Joan Bennett interpreta Kitty Collins, una donna seducente e pericolosa che sfrutta Christopher per i suoi scopi.
Il film è stato un successo di critica e di pubblico, e ha contribuito a consolidare la reputazione di Fritz Lang come uno dei più grandi registi del cinema noir.
Un thriller Noir da non perdere assolutamente. È uno dei film hollywoodiani del regista tedesco Fritz Lang. Il personaggio dell’impiegato di banca interpretato dal grande attore Edward G. Robinson, collaboratore di Lang in altri film, è uno dei ritratti più patetici e disturbanti di quegli anni. Una parabola sulla capacità di manipolazione psicologica, con l’immancabile femme fatale interpretata da Joan Bennett.
Guarda La strada scarlatta
Detour (1945)
Detour (1945) è un film noir a basso budget diretto da Edgar G. Ulmer, con Tom Neal e Ann Savage. È considerato uno dei più grandi film del genere noir.
Questo film thriller dalle atmosfere noir si apre in medias res con Al Roberts, un pianista disoccupato, che fa un giro. Dopo aver fatto un viaggio, arriva in un ristorante lungo la strada a Reno, in Nevada, dove si siede al bancone e consuma lentamente una tazza di caffè.
Un altro cliente nella tavola calda suona una melodia sul jukebox, uno che sconvolge Al, perché lo informa della sua vita precedente a New York City, quando era amareggiato per aver sperperato la sua abilità musicale lavorando in un bar a basso costo.
Dopo che la sua compagna Sue Harvey, la diva del bar, interrompe il suo lavoro e se ne va per cercare fama a Hollywood, diventa depresso. Dopo alcune sofferenze, Al decide di fare un viaggio in California per vedere Sue e sposarla. Con pochi soldi, tuttavia, deve fare l’autostop in tutta la nazione.
Detour è un film suspense e atmosferico con un design cupo e fatalista. È noto per la sua nitida fotografia in bianco e nero, l’uso della narrazione in voice-over e le sue interpretazioni, in particolare quella di Neal nel ruolo del disperato e disilluso Al Roberts.
Il film non fu un successo commerciale quando fu pubblicato per la prima volta, ma è stato successivamente riscoperto e lodato per la sua originalità e il suo contributo al genere noir. Oggi è considerato un cult.
Lo straniero (1946)
Lo straniero (1946) è un film drammatico diretto da Orson Welles, con Edward G. Robinson e Orson Welles. È un adattamento del romanzo omonimo di Albert Camus.
Nel piccolo paese di Harper, vive Charles Rankin, che sta per sposare la figlia di un importante giudice. Ma Charles Rankin è in realtà Frank Kindle, un criminale del Terzo Reich che si è creato una nuova identità. L’ispettore Wilson è però sulle sue tracce. Altro splendido film thriller di Orson Welles da non perdere. Questa volta il regista si confronta con un budget più alto lavorando all’interno di uno studio di Hollywood.
Si tratta di uno stile più classico rispetto agli altri film indipendenti a cui il regista ci ha abituato. Anche la trama risulta fortemente influenzata dalle politiche editoriali del cinema mainstream americano dell’epoca. Ma il risultato è allo stesso modo eccellente grazie all’interpretazione dello stesso Orson Welles e di Edward G. Robinson.
Guarda Lo straniero
Il postino suona sempre due volte (1946)
Il postino suona sempre due volte è un film thriller noir del 1946 diretto da Tay Garnett e interpretato da Lana Turner e John Garfield. Il film si basa sull’omonimo romanzo di James M. Cain ed è diventato uno dei più grandi classici del genere.
La trama del film segue la storia di Frank Chambers, un vagabondo che arriva in una stazione di servizio gestita da Nick Smith e dalla sua giovane e attraente moglie Cora. Frank inizia una relazione con Cora e insieme pianificano di uccidere Nick per ereditare la sua fortuna. Dopo il primo tentativo fallito, i due amanti riescono a uccidere Nick, ma la loro relazione inizia a deteriorarsi e il segreto del loro crimine inizia a venire alla luce.
Il film è noto per le sue scene erotiche e violente, che sono state considerate molto audaci per l’epoca. Inoltre, la performance di Lana Turner nel ruolo di Cora è stata particolarmente apprezzata, e il suo abbigliamento e il trucco sono diventati iconici.
“Il postino suona sempre due volte” è stato anche oggetto di controversie e censure. Ad esempio, in Gran Bretagna il film è stato vietato per motivi di moralità fino al 1951.
Il film ha avuto un enorme impatto sulla cultura popolare e ha influenzato molti altri film del genere noir successivi. È stato anche oggetto di un remake nel 1981 con Jack Nicholson e Jessica Lange nei ruoli principali.
Il grande sonno (1946)
Il grande sonno un film noir del 1946 diretto da Howard Hawks, basato sull’omonimo romanzo di Raymond Chandler. Il film è interpretato da Humphrey Bogart e Lauren Bacall, che hanno dato vita a una delle coppie più iconiche della storia del cinema.
La trama segue il detective privato Philip Marlowe (interpretato da Bogart) mentre indaga su un caso per il ricco generale Sternwood (interpretato da Charles Waldron), che sta cercando di risolvere i problemi della sua famiglia con l’aiuto di Marlowe. La trama si complica rapidamente quando Marlowe si trova ad affrontare una serie di personaggi loschi e misteriosi, compresa la seducente figlia di Sternwood, Vivian (interpretata da Bacall), che si unisce a lui nella ricerca di indizi.
Il film è noto per il suo dialogo brillante e veloce, la regia sofisticata di Hawks e l’alchimia tra Bogart e Bacall, che si sono sposati poco dopo la fine delle riprese. Anche se il film è stato un successo al botteghino e ha ricevuto molte recensioni positive, il pubblico dell’epoca ha trovato la trama abbastanza complessa e confusa.
Il film è diventato un classico del cinema noir e ha influenzato molte opere successive del genere. È stato anche oggetto di numerose analisi e interpretazioni critiche, con particolare attenzione ai temi della corruzione, della sessualità e del potere in un mondo oscuro e pericoloso.
La casa rossa (1947)
La casa rossa è un film noir psicologico del 1947 diretto da Delmer Daves. Il film è basato sul romanzo del 1943 “The Red House” di George Agnew Chamberlain. La trama ruota attorno a una casa isolata situata nella campagna, conosciuta come “La casa rossa”, che nasconde molti segreti oscuri.
Il film segue la storia di Pete Morgan (interpretato da Edward G. Robinson), un uomo che vive in una fattoria con la sua sorella adottiva Ellen (interpretata da Allene Roberts). La loro vita tranquilla viene sconvolta quando due ragazzi del posto, Nath (interpretato da Lon McCallister) e Tibby (interpretato da Julie London), decidono di esplorare “La casa rossa” e scoprire i segreti che si nascondono dietro le sue pareti.
Man mano che la trama si sviluppa, emergono segreti familiari, intrighi e oscuri passati, che mettono in pericolo la stabilità e la sicurezza di Pete e Ellen. La presenza di un uomo misterioso di nome Mr. Osterloh (interpretato da Rory Calhoun) aggiunge ulteriore suspense e tensione alla storia.
“La casa rossa” è noto per la sua atmosfera inquietante e per le sue tematiche oscure. Il film esplora temi come il segreto, la colpa, l’ossessione e la violenza repressa. È considerato un esempio classico del genere film noir, con la sua trama intricata e il suo stile visivamente suggestivo.
La performance di Edward G. Robinson è particolarmente acclamata, offrendo una convincente interpretazione di un uomo tormentato dai suoi segreti e dal suo passato. La regia di Delmer Daves e la fotografia di Bert Glennon contribuiscono a creare un’atmosfera tesa e claustrofobica.
La signora di Shanghai (1947)
La signora di Shanghai è un film noir americano del 1947 diretto da Orson Welles, che recita anche nel film insieme alla sua ex moglie Rita Hayworth ed Everett Sloane. Il film è basato sul romanzo Se muoio prima di svegliarmi di Sherwood King.
Il film racconta la storia di Michael O’Hara, un marinaio che viene salvato in mare da una bella donna di nome Elsa Bannister. Elsa invita Michael a lavorare come membro dell’equipaggio sullo yacht del marito, e presto si ritrova coinvolto in una rete di intrighi e omicidi.
La signora di Shanghai è un film elegante e suspenseful che è considerato uno dei migliori lavori di Welles. Il film è noto per l’uso degli specchi, che creano un senso di disorientamento e inquietudine. Il film presenta anche una performance memorabile di Hayworth, che è sia affascinante che pericolosa.
La signora di Shanghai non fu un successo commerciale quando fu inizialmente distribuito, ma è stato successivamente rivalutato ed è ora considerato un classico del film noir.
Jim lo sfregiato (1948)
Jim lo sfregiato (1948) è un film noir diretto da Steve Sekely, con Paul Henreid, Joan Bennett e Eduard Franz. È un adattamento del romanzo The Scar di Cornell Woolrich.
Appena uscito di prigione, John Muller (Paul Henreid) organizza una rapina in una bisca di gioco d’azzardo proibita gestita da Rocky Stansyck (Thomas Browne Henry). L’irruzione va male e catturano molti degli uomini di Muller, quindi li costringono a identificare gli altri prima di eliminarli.
Stansyck ha una credibilità nel rintracciare e uccidere i suoi nemici, indipendentemente dal tempo necessario, quindi Muller decide di nascondersi. Prende un incarico d’ufficio consigliato dal fratello, Frederick (Eduard Franz), tuttavia capisce prontamente che lavorare per vivere non è per lui.
Questo è tra i film di gangster più popolari. Il film è stato diretto da Paul Henreid (Casablanca). Henreid non è stato accreditato come regista di Hollow Triumph, che era praticamente il suo debutto alla regia. Avrebbe continuato a dirigere Live Fast, Die Young e 28 episodi di Alfred Hitchcock Presents.
Le forze del male (1948)
Le forze del male (1948) è un film noir diretto da Abraham Polonsky, con John Garfield e Thomas Gomez. È un film di denuncia sociale che esplora il tema della corruzione e del potere della criminalità organizzata.
Il film racconta la storia di Joe Morse, un avvocato che lavora per Ben Tucker, un boss della malavita. Joe è un uomo ambizioso e determinato che vuole fare soldi e scalare la scala sociale.
Tuttavia, Joe è anche un uomo con un senso di giustizia e di moralità. Quando scopre che Tucker è coinvolto in una serie di attività criminali, Joe è costretto a fare una scelta.
Joe può continuare a lavorare per Tucker e diventare complice dei suoi crimini, oppure può denunciare Tucker alle autorità. Joe sceglie di denunciare Tucker, ma questa scelta avrà conseguenze devastanti per la sua vita.
Uno dei film thriller preferiti di Martin Scorsese. Come T-Men, il film fa un uso fantastico per catturare le immagini sul posto. A volte, i temi familiari del film e la scrittura stilizzata aiutano a elevare il conflitto a livelli quasi shakespeariani (o biblici, considerando la frequenza con cui allude alla storia di Caino e Abele). Sebbene di dimensioni piuttosto ridotte, Force of Evil trova successo nel suo obiettivo di comunicare idee grandiose e su larga scala.
Il terzo uomo (1949)
E’ un film thriller britannico del 1949, diretto da Carol Reed e scritto da Graham Greene. La pellicola è considerata un classico del genere noir e un esempio di cinematografia e cultura britannica.
La trama segue Holly Martins, uno scrittore americano che arriva a Vienna poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, invitato dal suo vecchio amico Harry Lime. Martins scopre che Lime è morto in un incidente stradale e si trova immerso in un mistero quando scopre che la circostanza della sua morte non è come gli è stata raccontata.
Martins incontra diverse persone legate a Lime, tra cui il suo ex fidanzato e un ufficiale della polizia britannica, che gli forniscono informazioni contrastanti sulla morte di Lime e sul suo passato. Martins comincia a indagare da solo e scopre che Lime era coinvolto in un traffico illecito di penicillina, vendendo la medicina a prezzi esorbitanti ai soldati feriti durante la guerra.
Martins si trova a dover affrontare la verità sulla vita e sulla morte di Lime, e viene costantemente minacciato da coloro che vogliono mantenere il segreto sulle loro attività criminali. La trama si avvicina a un climax quando Martins incontra il cosiddetto “terzo uomo”, un uomo misterioso che è stato testimone dell’incidente che ha causato la morte di Lime.
Il film ha avuto un grande successo all’epoca della sua uscita e continua ad essere apprezzato dal pubblico e dalla critica per la sua intensa sceneggiatura, le performance straordinarie del cast e la regia maestosa di Reed. In particolare, l’interpretazione di Orson Welles nei panni di Harry Lime è stata acclamata come una delle migliori della sua carriera.
Il film è stato accolto come un capolavoro del cinema e ha influenzato molte opere successive, sia in termini di trama che di stile. La colonna sonora del film, composta da Anton Karas, è diventata un classico e il film è stato inserito nella lista dei 100 migliori film di tutti i tempi dalla British Film Institute.
Cane randagio (1949)
Cane randagio (1949) è un film drammatico poliziesco neo-noir giapponese del 1949 diretto da Akira Kurosawa e interpretato da Toshirō Mifune e Takashi Shimura. Fu il secondo film di Kurosawa del 1949, prodotto dalla Film Art Association e distribuito dalla Shintoho.
Il film segue la storia di Murakami (Toshiro Mifune), un giovane detective della polizia metropolitana di Tokyo, che perde la sua pistola di servizio durante una colluttazione con un sospetto. Desideroso di trovare la pistola prima che venga usata in un crimine, Murakami intraprende una ricerca incessante che lo porta per i vicoli e le strade illuminate al neon di Tokyo del dopoguerra.
Lungo la strada, Murakami incontra una varietà di personaggi, tra cui una prostituta comprensiva, un gangster incallito e una misteriosa donna che potrebbe avere la chiave della pistola scomparsa. Mentre il tempo scorre, l’ossessione di Murakami per trovare la pistola cresce, minacciando di consumarlo completamente.
Cane randagio è un film sull’ossessione, la colpa e la lotta per trovare la giustizia in un mondo caotico. È anche un ritratto di Tokyo del dopoguerra, una città che ancora si sta riprendendo dagli effetti della guerra e si sta confrontando con le sfide della modernizzazione.
L’uomo che ingannò se stesso (1950)
L’uomo che ingannò se stesso (1950) è un film noir diretto da Felix E. Feist, con Lee J. Cobb, Jane Wyatt e John Dall. È un film noir classico che esplora il tema dell’inganno e della corruzione.
Il film racconta la storia di John Cullen, un detective corrotto che cerca di incastrare un giovane innocente per un omicidio che lui stesso ha commesso. Cullen è un uomo ambizioso e senza scrupoli che è disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole.
Tuttavia, Cullen si ritrova intrappolato nella sua stessa rete di menzogne. Man mano che il caso procede, Cullen diventa sempre più paranoico e perde il controllo. Alla fine, Cullen viene smascherato e arrestato.
Questo è tra i titoli con le migliori recensioni all’epoca della sua uscita. Lee J. Cobb (12 Angry Men, L’esorcista) interpreta il detective che cerca di riparare un reato vile. A quel tempo, i dirigenti dello studio non erano sicuri di questa distribuzione a causa della sua precedente interpretazione di Willy Loman in Death of a Salesman a Broadway.
La belva dell’autostrada (1953)
La belva dell’autostrada è un film noir del 1953 diretto da Ida Lupino. È considerato uno dei primi film noir ad essere stato diretto da una donna. La trama si concentra su due amici, Gilbert Bowen e Roy Collins, che decidono di fare un viaggio in auto attraverso il Messico. Purtroppo, durante il loro viaggio, prendono a bordo un autostoppista apparentemente innocuo di nome Emmett Myers. Tuttavia, si scopre presto che Myers è un pericoloso assassino in fuga dalla legge.
Il film è basato su una storia vera, l’assassino seriale Billy Cook, che terrorizzò gli Stati Uniti negli anni ’50. Nel film, Myers prende il controllo dell’auto di Bowen e Collins e li costringe ad aiutarlo nella sua fuga. I due amici si ritrovano intrappolati e diventano ostaggi di Myers, che li minaccia con una pistola durante tutto il viaggio.
Ciò che rende “La belva dell’autostrada” particolarmente notevole è il modo in cui Ida Lupino affronta i temi della mascolinità tossica e del pericolo costante che le donne affrontano nella società. Lupino, una delle poche registe donne del suo tempo, era famosa per la sua sensibilità verso le questioni sociali e la rappresentazione realistica dei personaggi femminili.
Il film è noto per la sua atmosfera cupa e claustrofobica. Lupino utilizza sapientemente la luce e l’ombra per creare una tensione costante, rendendo il pubblico incerto sul destino dei protagonisti. La performance di William Talman nel ruolo di Emmett Myers è particolarmente memorabile, con la sua interpretazione di un assassino spietato e privo di scrupoli.
“La belva dell’autostrada” è considerato uno dei classici del genere noir e ha ricevuto recensioni positive sia dalla critica che dal pubblico. È un film che esplora le oscure profondità della psiche umana e la lotta tra la vittima e il carnefice. La regia di Ida Lupino, insieme alla sceneggiatura e alle interpretazioni solide, ha contribuito a rendere questo film una pietra miliare nel cinema noir.
Mano pericolosa (1953)
Mano pericolosa (Pickup on South Street) è un film noir del 1953 diretto da Samuel Fuller, con Richard Widmark, Jean Peters e Thelma Ritter. È un film di spionaggio che esplora i temi della moralità e della corruzione.
Il film racconta la storia di Skip McCoy, un borseggiatore che ruba la borsetta di Candy, una donna che lavora per un agente sovietico. All’insaputa di Skip e Candy, la borsa contiene un microfilm che contiene informazioni segrete sul progetto Manhattan.
Skip viene avvicinato da un agente dell’FBI che gli offre 5.000 dollari per il microfilm. Skip accetta l’offerta, ma viene presto contattato anche dall’agente sovietico.
Skip si ritrova intrappolato tra due forze opposte: l’FBI e l’Unione Sovietica. Skip deve scegliere da che parte stare, ma qualsiasi scelta faccia avrà conseguenze drammatiche.
Mano pericolosa è un film cupo e pessimista che esplora i temi della moralità e della corruzione. Il film è stato elogiato per la sua regia, la fotografia e le interpretazioni.
Richard Widmark interpreta Skip McCoy, un uomo cinico e opportunista. Jean Peters interpreta Candy, una donna innocente e ingenua. Thelma Ritter interpreta Moe Williams, un’agente dell’FBI burbera e determinata.
Il film è stato un successo di critica e di pubblico, e ha contribuito a consolidare la reputazione di Samuel Fuller come uno dei grandi registi del cinema noir.
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The Wages of Fear (1953)
Il salario della paura (1953), noto anche come Le Salaire de la peur in francese, è un film d’azione thriller francese diretto da Henri-Georges Clouzot e interpretato da Yves Montand, Véra Clouzot, Gert Fröbe e Peter van Eyck. Il film è basato sul romanzo Break Clean di Pierre Boule.
Il film racconta la storia di quattro uomini disperati che intraprendono una pericolosa missione per trasportare nitroglicerina su strade pericolose in Sud America. Il film è noto per la sua trama di suspense, la sua rappresentazione realistica del pericolo e i suoi temi nichilistici.
Il salario della paura è stato un successo di critica e di pubblico, ed è considerato uno dei più grandi film di tutti i tempi. È stato nominato a due Oscar, tra cui quello per il miglior film straniero.
A Las Piedras, una piccola città isolata in Sud America, quattro uomini sono disperati di andarsene. Sono Mario (Yves Montand), un playboy corso; Jo (Peter van Eyck), un ex gangster ormai anziano; Luigi (Gert Fröbe), un uomo forte ma semplice; e Bimba (Folco Lulli), un olandese silenzioso e introspettivo.
Quando un incendio di un pozzo petrolifero scoppia in un vicino raffineria, la compagnia petrolifera offre 2.000 pesos al primo uomo che può trasportare la nitroglicerina al fuoco. I quattro uomini decidono di intraprendere la missione, sapendo che è probabile che sia fatale.
Il salario della paura è un film oscuro e nichilista che esplora temi di avidità, disperazione e futilità della vita. I personaggi del film sono tutti imperfetti e motivati dall’egoismo e alla fine sono sconfitti dalle proprie azioni. Il finale del film è particolarmente cupo, poiché suggerisce che non c’è via di fuga dalle conseguenze dei propri crimini.
Il grande caldo (1953)
Il grande caldo (1953) è un classico film noir americano diretto da Fritz Lang e interpretato da Glenn Ford, Gloria Grahame e Lee Marvin. Il film segue la storia di Dave Bannion, un detective della polizia inflessibile che si oppone a un potente sindacato del crimine che controlla la sua città.
Il grande caldo è noto per la sua azione frenetica, il suo realismo crudo e i suoi personaggi moralmente ambigui. È considerato uno dei migliori film noir mai realizzati.
Dave Bannion è un duro e devoto detective della polizia in una città corrotta. Quando il suo partner viene ucciso in servizio, Bannion è determinato a portare i killer alla giustizia. La sua indagine lo porta a Mike Lagana, un potente boss del crimine protetto dall’élite politica della città.
Bannion non si lascia scoraggiare dal pericolo e continua a perseguire Lagana. È persino disposto a rischiare la propria vita e la vita dei propri cari per portare giustizia.
Il grande caldo esplora temi di corruzione, violenza e la lotta tra bene e male. È un film cupo e cinico, ma offre anche un barlume di speranza nella forma della determinazione di Bannion a lottare per la giustizia.
La finestra sul cortile (1954)
E’ un film di suspense thriller americano del 1954 diretto da Alfred Hitchcock e scritto da John Michael Hayes basato sul racconto di Cornell Woolrich del 1942 “It Had to Be Murder”.
Il film è interpretato da James Stewart, Grace Kelly, Wendell Corey, Thelma Ritter e Raymond Burr. Fu selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954. Il film è considerato da numerosi spettatori, critici e studiosi tra i migliori film di Hitchcock e tra i migliori film mai realizzati e ha ottenuto 4 candidature per l’Oscar.
Con una gamba ferita, l’esperto fotografo Jeff è costretto su una sedia a rotelle nella sua casa nel Greenwich Village, a Manhattan. La sua finestra sul retro affaccia su un cortile e altre case. Durante un’intensa ondata di caldo, vede i suoi vicini di casa, che tengono le finestre aperte per rimanere freschi.
Si tratta di una donna solitaria che Jeff etichetta come “Miss Lonelyhearts”, una coppia di sposini, un pianista, una ballerina, una coppia di mezza età al cui cagnolino piace scavare nel giardino fiorito, e Lars Thorwald, un un venditore di bigiotteria di viaggio con la moglie costretto a letto.
Rapporto confidenziale (1955)
Rapporto confidenziale è un film del 1955 scritto, diretto e interpretato da Orson Welles, uno dei registi più influenti della storia del cinema. Il film è conosciuto anche con il titolo “Confidential Report”. È un thriller noir che ruota attorno alla figura enigmatica di Gregory Arkadin, un miliardario con un passato oscuro.
La trama di Rapporto confidenziale segue l’avventura di un investigatore privato chiamato Guy Van Stratten, interpretato da Robert Arden. Van Stratten viene assunto da un misterioso uomo di nome Jakob Zouk, che chiede al detective di scoprire il passato di Arkadin. La storia si snoda attraverso una serie di flashback e testimonianze di personaggi che hanno avuto a che fare con Arkadin, ciascuno dei quali rivela un tassello del suo oscuro passato.
Arkadin è un uomo di affari molto potente, ma le sue origini e le sue attività precedenti sono avvolte nel mistero. Durante il corso delle indagini, Van Stratten si imbatte in una serie di personaggi eccentrici e pericolosi, tra cui una donna misteriosa di nome Mily, interpretata da Paola Mori, e un ex associato di Arkadin di nome Bracco, interpretato da Akim Tamiroff. Ogni personaggio offre una versione diversa della vita di Arkadin, lasciando Van Stratten confuso su quale sia la verità.
Il film è noto per il suo stile visivo distintivo, con l’uso di luci e ombre suggestive e un’estetica tipica del cinema noir. Orson Welles, come regista, crea un’atmosfera di suspense e tensione mentre il protagonista cerca di scoprire la verità dietro Arkadin. La trama intricata e le interpretazioni di alto livello contribuiscono a rendere Rapporto confidenziale un film coinvolgente e affascinante.
Tuttavia, è importante notare che Rapporto confidenziale è un film che ha subito diverse versioni e montaggi nel corso degli anni. Welles inizialmente consegnò una versione del film al produttore Louis Dolivet nel 1955, ma il film fu successivamente rielaborato e rimontato senza il coinvolgimento diretto di Welles. Di conseguenza, ci sono diverse versioni del film circolanti, ognuna delle quali presenta leggere variazioni nella trama e nella struttura narrativa.
Nonostante le controversie riguardanti le varie versioni del film, Rapporto confidenziale rimane un’opera significativa nella filmografia di Orson Welles. È un esempio di cinema d’autore che esplora temi come l’identità, il potere e il passato oscuro. Sebbene il film non sia stato un grande successo commerciale all’epoca della sua uscita, è stato rivalutato nel corso degli anni e considerato una pietra miliare del cinema noir e del lavoro di Welles.
I diabolici (1955)
I diabolici (Les Diaboliques, 1955) è un film thriller diretto da Henri-Georges Clouzot, con Simone Signoret, Véra Clouzot, Paul Meurisse e Charles Vanel. È un classico del cinema noir che esplora i temi del male, della corruzione e della follia.
Il film racconta la storia di Nicole, la professoressa di un collegio per ragazzi, e di Michel, il marito di questa, che è anche il direttore del collegio. I due sono stanchi del dispotismo di Michel, e decidono di ucciderlo.
Insieme, Nicole e Michel escogitano un piano perfetto: fanno credere a Michel di essere partito per un viaggio d’affari, e poi lo avvelenano. Tuttavia, il corpo di Michel scompare, e le due donne si ritrovano intrappolate in una spirale di menzogne e paranoia.
Questo splendido thriller psicologico è basato sull’originale She Who Was No More (Celle qui n’était plus) di Pierre Boileau e Thomas Narcejac. Il film è stato il decimo film di maggior incasso dell’anno in Francia, ed ha anche ricevuto il Premio Louis Delluc nel 1954.
Henry George Clouzot, dopo aver completato The Wages of Fear, ha opzionato i diritti sulla sceneggiatura del film, evitando ad Alfred Hitchcock di realizzare il film. Questo film ha contribuito a motivare la realizzazione di Psycho di Hitchcock. Robert Bloch, autore di Psycho, ha menzionato in un incontro che il suo film horror preferito di tutti i tempi era Les Diaboliques.
Caccia al ladro (1955)
È un film thriller del 1955 diretto da Alfred Hitchcock e interpretato da Cary Grant e Grace Kelly. Il film è ambientato sulla Costa Azzurra in Francia ed è una storia di suspense e intrighi.
Cary Grant interpreta John Robie, un ex ladro d’arte che vive in esilio sulla Costa Azzurra. Quando una serie di furti di gioielli di lusso avviene in città, Robie diventa il principale sospettato della polizia francese. Deciso a dimostrare la sua innocenza, Robie decide di catturare il vero colpevole.
La bellissima Grace Kelly interpreta Frances Stevens, una ricca turista americana che si innamora di Robie. Insieme, i due formano un’alleanza per risolvere il mistero dei furti di gioielli e dimostrare l’innocenza di Robie.
Il film è stato girato interamente sulla Costa Azzurra, e la bellezza delle location, unita alla maestria di Hitchcock nella creazione di suspense, ha reso il film un grande successo,ed è diventato uno dei film più iconici di Hitchcock e un classico del cinema. La performance di Cary Grant è stata particolarmente apprezzata, così come la chimica tra Grant e Kelly sullo schermo.
Il film ha ricevuto tre nomination agli Oscar e ha vinto il premio per la migliore fotografia a colori. Il film è stato anche un grande successo commerciale, incassando oltre 7 milioni di dollari al botteghino.
Un bacio e una pistola (1955)
Un bacio e una pistola (1955) è un film noir neo-noir del crimine diretto da Robert Aldrich e interpretato da Ralph Meeker, Albert Dekker, Paul Stewart, Juano Hernandez e Wesley Addy.
Basato sul romanzo omonimo di Mickey Spillane, il film segue Mike Hammer, un duro e cinico investigatore privato che si ritrova coinvolto nella ricerca di una misteriosa valigia contenente un’arma potente. Il film è noto per la sua atmosfera oscura e violenta, i suoi temi nichilistici e il suo finale scioccante.
Un bacio e una pistola è considerato uno dei film più importanti del genere noir. È lodato per il suo realismo crudo, la sua visione cinica dell’umanità e l’uso innovativo di angoli di ripresa e illuminazione. Il film è stato anche elogiato per le sue interpretazioni, in particolare quella di Ralph Meeker nei panni di Mike Hammer.
Un bacio e una pistola è un classico film noir che è ancora attuale oggi. È un film potente e disturbante che esplora il lato oscuro della società americana.
Rififi (1955)
Rififi (1955) è un film francese di rapina diretto da Jules Dassin e interpretato da Jean Servais, Carl Möhner, Jules Dassin, Robert Manuel, Marie Sabouret, Janine Darcey, Claude Sylvain, Dominique Maurin.
Il film è basato sul romanzo omonimo del 1954 di Auguste Le Breton. Racconta la storia di quattro uomini che pianificano ed eseguono una coraggiosa rapina di una gioielleria a Parigi.
Rififi è noto per la sua lunga sequenza silenziosa della rapina stessa, girata in un’unica ripresa nell’arco di cinque notti. La sequenza è elogiata per il suo realismo e la sua tensione, ed è stata imitata molte volte da allora.
Il film è stato un successo di critica e di pubblico, ed è considerato uno dei più grandi film di rapina di tutti i tempi. È stato nominato per la Palma d’oro al Festival di Cannes del 1955 e ha vinto l’Oscar al miglior film straniero nel 1957.
Rififi è un film oscuro che esplora temi di avidità, tradimento e il potere corruttivo del denaro. È un ritratto ruvido e realistico dell’ambiente criminale, ed è spesso citato come un’influenza sulla Nouvelle Vague francese.
La morte corre sul fiume (1955)
La notte del cacciatore (1955) è un film thriller neo-noir americano diretto da Charles Laughton (nel suo unico ruolo da regista) e interpretato da Robert Mitchum, Shelley Winters e Lillian Gish. Il film è basato sul romanzo omonimo del 1953 di Davis Grubb.
Il film racconta la storia di Harry Powell, un predicatore autoproclamatosi che è anche un serial killer. Powell viaggia per il paese, sposando e uccidendo vedove facoltose e prendendo di mira i loro figli per l’eredità. Alla fine mette gli occhi su Willa Harper, una vedova con due giovani figli, John e Pearl.
La notte del cacciatore è un film visivamente suggestivo e atmosferico, con uno stile espressionista distintivo. Il film è anche noto per le sue interpretazioni, in particolare la rappresentazione di Powell da parte di Mitchum, che è considerata una delle migliori della storia del cinema.
La notte del cacciatore è un film complesso e ambiguo che è stato interpretato in molti modi diversi. Alcuni critici lo hanno visto come un film sulla natura del bene e del male, mentre altri lo hanno visto come un film sui pericoli del fanatismo religioso. Il film può anche essere visto come un commento sul paesaggio americano del dopoguerra, che era caratterizzato da ansia, paranoia e un senso di decadenza morale.
Rapina a mano armata (1956)
Rapina a mano armata (1956) è un film noir americano del 1956 diretto da Stanley Kubrick e scritto da Jim Thompson, basato sul romanzo Clean Break di Lionel White. Il film è interpretato da Sterling Hayden, Coleen Gray, Timothy Carey, Elisha Cook Jr. e Marie Windsor.
Il film racconta la storia di Johnny Clay, un criminale professionista che pianifica un ultimo colpo prima di ritirarsi. Assembla una squadra di cinque uomini, ciascuno con le proprie abilità uniche, per rapinare un ippodromo. Tuttavia, il colpo va storto e gli uomini sono costretti a improvvisare per scappare.
Rapina a mano armata è un classico film noir noto per la sua trama suspense, l’uso innovativo della narrazione non lineare e i suoi temi nichilistici. Il film è stato un successo di critica e di pubblico ed è considerato uno dei migliori film di Kubrick.
La regia di Kubrick in Il colpo è magistralmente suspense. Usa una varietà di tecniche per creare un senso di disagio e timore, tra cui primi piani, inquadrature a bassa angolazione e tagli improvvisi. La narrazione non lineare del film aggiunge anche alla suspense, poiché il pubblico non è sempre sicuro di cosa sta succedendo o di chi deve essere fidato.
Rapina a mano armata è un film oscuro e nichilista che esplora temi di destino, avidità e tradimento. I personaggi sono tutti imperfetti e motivati dall’egoismo e alla fine sono sconfitti dalle proprie azioni. Il finale del film è particolarmente cupo, in quanto suggerisce che non c’è via di fuga dalle conseguenze dei propri crimini.
L’infernale Quinlan (1958)
E’ un film del 1958 diretto da Orson Welles. È considerato uno dei grandi classici del genere film noir e un capolavoro del cinema americano del XX secolo.
La trama si concentra sulla relazione tra Mike Vargas e Hank Quinlan. Mike è un vice sceriffo americano che si trova in città per le nozze con Susan, la figlia di un ricco industriale messicano. Poco dopo la loro arrivata, una bomba viene fatta esplodere in un’automobile con alcuni membri importanti della città a bordo, e Mike e Quinlan si uniscono per indagare sul caso.
Quinlan è un agente di polizia locale che ha una lunga storia di corruzione e che è noto per la sua abilità nel risolvere i casi con metodi discutibili. Tuttavia, il suo modo di fare diventa sempre più sospetto per Mike, che comincia a sospettare che Quinlan stia nascondendo qualcosa. La tensione tra i due personaggi aumenta man mano che la loro indagine progredisce e che vengono a conoscenza di informazioni sconvolgenti sulla città e sulla sua criminalità organizzata.
Nel frattempo, Susan viene rapita da alcuni criminali che cercano di ricattare suo padre e che vogliono impedire a Mike e Quinlan di continuare le loro indagini. La trama si complica ulteriormente quando altri personaggi, tra cui un boss criminale, un trafficante di droga e un investigatore privato, entrano in gioco e rendono il caso sempre più complesso e pericoloso.
Welles ha diretto e interpretato il film, ma ha anche scritto la sceneggiatura e realizzato la fotografia. La sua regia è nota per le sue lunghe sequenze in una sola ripresa, l’utilizzo di tecniche innovative di montaggio e una forte enfasi sulle atmosfere e sui personaggi oscuri e complessi.
Il film è stato accolto positivamente dalla critica al momento della sua uscita, ma non ha avuto un grande successo commerciale. Tuttavia, negli anni successivi è diventato un film cult e ha guadagnato una reputazione come uno dei migliori film noir di tutti i tempi.
La donna che visse due volte (1958)
È un film thriller americano del 1958 diretto da Alfred Hitchcock. Il racconto è basato sul romanzo D’entre les morts del 1954 di Boileau-Narcejac. La sceneggiatura del film è stata creata da Alec Coppel e Samuel A. Taylor. Il film è interpretato da James Stewart nei panni dell’ex poliziotto investigativo John “Scottie” Ferguson, che si è ritirato poiché un indagine lo ha portato ad avere l’acrofobia, una grave paura dell’altezza con vertigini e un’errata sensazione di moto rotatorio. Scottie è assunto da un collega, Gavin Elster, come investigatore privato per seguire la moglie di Gavin, Madeleine (Kim Novak), che si comporta in modo strano.
Il film è stato girato nell’area della città di San Francisco, in California, oltre a Mission San Juan Bautista, Big Basin Redwoods State Park, Cypress Point su 17-Mile Drive e anche Paramount Studios a Hollywood. È il primo film in assoluto a utilizzare il dolly zoom, un effetto creato direttamente in fase di riprese che deforma il punto di vista per produrre disorientamento, per comunicare l’acrofobia di Scottie. Come risultato del suo utilizzo in questo film, l’effetto è comunemente descritto come “il risultato di Vertigo”. Vertigo ha ottenuto recensioni contrastanti al momento del lancio, ma attualmente è indicato come un capolavoro. Il film compare continuamente nei sondaggi americani sui migliori film di sempre, nelle prime posizioni insieme a Citizen Kane (1941) di Orson Welles.
Ascensore per il patibolo (1958)
Ascensore per il patibolo (1958) è un film thriller poliziesco francese diretto da Louis Malle e interpretato da Jeanne Moreau, Maurice Ronet e Lino Ventura. Il film è basato sul romanzo omonimo del 1954 di Noël Calef.
Julien Tavernier, un uomo d’affari, uccide sua moglie Corinne per incassare l’assicurazione sulla sua vita. Per creare un alibi, si fa intrappolare in un ascensore. Tuttavia, i suoi piani vanno inaspettatamente storti quando il meccanico dell’ascensore si ferisce e non può ripararlo. Julien è costretto a cavarsela da solo nello spazio ristretto, mentre il corpo di sua moglie giace inosservato nel loro appartamento.
Ascensore per il patibolo esplora temi come la paranoia, l’isolamento e il senso di colpa. Julien si ritrova intrappolato in una situazione disperata, da cui non può fuggire. L’ascensore diventa un simbolo della sua prigionia mentale e fisica. Il film mette anche in luce il senso di colpa di Julien per aver ucciso sua moglie.
Ascensore per il patibolo è stato un successo di critica e commerciale al momento della sua uscita. Il film è stato elogiato per la sua atmosfera claustrofobica e suspenseful, la sua interpretazione di Jeanne Moreau e la sua regia innovativa di Louis Malle.
Intrigo internazionale (1959)
E’ un film di spionaggio del 1959 diretto da Alfred Hitchcock. La trama ruota attorno al personaggio di Roger Thornhill, interpretato da Cary Grant, un uomo d’affari di New York che viene scambiato per un agente segreto di nome George Kaplan. Thornhill viene rapito da due uomini che credono che lui sia Kaplan e viene trasportato in una tenuta in campagna.
Lì incontra la misteriosa e affascinante Eve Kendall (interpretata da Eva Marie Saint), che sembra aiutarlo, ma in realtà sta lavorando con i suoi rapitori. Thornhill si ritrova coinvolto in una complicata trama di spionaggio e viene costantemente inseguito da uomini armati che vogliono eliminarlo. Il film si sviluppa attraverso una serie di inseguimenti mozzafiato e colpi di scena, che portano Thornhill a viaggiare attraverso il paese in una lotta per la sopravvivenza e per scoprire la verità dietro la sua identità scambiata.
La trama del film è piena di colpi di scena e suspense, e Hitchcock ha utilizzato molte delle sue famose tecniche di regia per creare un’atmosfera tesa e avvincente. Il film è anche noto per la sua straordinaria fotografia e per la colonna sonora composta da Bernard Herrmann. North by Northwest è stato un grande successo al box office e ha guadagnato un’ottima reputazione tra i critici e il pubblico. È considerato un classico del cinema e un esempio del meglio del genere spionaggio.
Psyco (1960)
Psyco è un film horror diretto da Alfred Hitchcock, con Janet Leigh, Anthony Perkins, John Gavin e Vera Miles. È considerato uno dei film più importanti e influenti della storia del cinema.
In un appuntamento di venerdì a mezzogiorno in un resort di Phoenix, la segretaria di un’agenzia immobiliare Marion Crane e il suo partner Sam Loomis esaminano la loro relazione coniugale distrutta a causa dei debiti di Sam. Marion accetta un pagamento in denaro di $ 40.000 che le è stato consegnato per un deposito, oltre a guidare a casa di Sam a Fairvale, in California.
Durante il viaggio, Marion cambia auto suscitando sospetti sia nel fornitore di automobili e in un poliziotto. Marion sceglie di passare la notte al Bates Motel, che si trova fuori dall’autostrada principale, e nasconde i soldi presi in un giornale. Il proprietario Norman Bates registra Marion sotto falso nome e la invita a cena con lui. Dopo che Norman è tornato a casa sua, Marion sente Norman discutere con sua madre.
La sceneggiatura di questo film di suspense, scritta da Joseph Stefano, era basata sull’omonimo libro del 1959 di Robert Bloch. Il film è interpretato da Anthony Perkins, Janet Leigh, Vera Miles, John Gavin e Martin Balsam.
Il film era inizialmente considerato discutibile ed ha accumulato recensioni contrastanti, ma l’entusiasmo del pubblico e anche gli eccezionali guadagni in biglietteria hanno innescato una significativa rivalutazione. Psycho è stato scelto per 4 Academy Awards, tra cui la migliore attrice non protagonista per Janet Leigh e il miglior regista per Hitchcock. Psycho è ora considerato tra le opere d’arte di Hitchcock, ed è anche il suo lavoro più popolare.
Il diabolico dottor Mabuse (1960)
I mille occhi del dottor Mabuse (1960) è un film noir tedesco del 1960 diretto da Fritz Lang e interpretato da Peter van Eyck, Dawn Addams, Gert Fröbe e Wolfgang Preiss. È il terzo e ultimo film della serie di Dr. Mabuse di Lang, dopo Il testamento del dottor Mabuse (1922) e Il ritorno del dottor Mabuse (1933).
Il film segue le gesta del dottor Mabuse, un criminale geniale che usa i suoi poteri ipnotici per controllare gli altri e accumulare una vasta fortuna. Mabuse si è ritirato dalla scena pubblica e ora opera nell’ombra, usando la sua rete di agenti per commettere i suoi crimini.
Quando una serie di omicidi bizzarri si verifica a Berlino, il commissario Kras (Peter van Eyck) viene incaricato di indagare. Presto si rende conto che gli omicidi sono opera di Mabuse, che li sta usando per distrarre le autorità mentre mette in atto il suo piano definitivo: prendere il controllo del mondo.
I mille occhi del dottor Mabuse esplora temi di potere, avidità e pericoli dell’ambizione incontrollata. È anche un monito sul potere dei mass media e sulla facilità con cui le persone possono essere manipolate.
Delitto in pieno sole (1960)
Delitto in pieno sole (1960), noto anche come Plein Soleil in francese e Delitto in pieno sole in italiano, è un film noir del 1960 diretto da René Clément e interpretato da Alain Delon, Maurice Ronet e Marie Laforêt. È un’adattamento non ufficiale del romanzo del 1955 di Patricia Highsmith Il talento di Mr. Ripley.
Philippe Greenleaf (Maurice Ronet), un giovane playboy americano ricco, è in vacanza in Italia con il suo amico Tom Ripley (Alain Delon), un giovane americano povero e ambizioso. Il ricco padre di Philippe manda Tom in Italia per persuadere Philippe a tornare a casa, ma Tom presto diventa ossessionato dalla ricchezza e dallo stile di vita di Philippe.
Quando la vita di Philippe inizia a precipitare, Tom approfitta della situazione assumendo l’identità di Philippe e smaltendo il suo corpo. Tom inizia quindi a vivere una vita di lusso, ma è costantemente perseguitato dalla paura di essere scoperto.
Delitto in pieno sole esplora temi di classe, ambizione e natura dell’identità. Il film è un monito sui pericoli dell’avidità e dell’ambizione.
Va’ e uccidi (1962)
Va’ e uccidi (1962) è un film thriller psicologico americano del 1962 diretto da John Frankenheimer, scritto da George Axelrod e basato sull’omonimo romanzo del 1959 di Richard Condon. Il film è interpretato da Laurence Harvey nei panni del sergente Raymond Shaw, un eroe di guerra in Corea che è stato lavato il cervello dai sovietici per diventare un assassino comunista, e Frank Sinatra nei panni del maggiore Bennett Marco, un commilitone che sospetta che qualcosa non va in Shaw.
Durante la guerra di Corea, il sergente Raymond Shaw e la sua compagnia vengono catturati dai cinesi e portati in Manciuria. Lì, sono sottoposti a tecniche di lavaggio del cervello e programmati per uccidere su comando. Shaw viene scelto come l’agente dormiente perfetto perché è un eroe di guerra e il figlio di una figura politica di spicco.
Va’ e uccidi è un film suspense e inquietante che esplora temi di lavaggio del cervello, manipolazione politica e Guerra Fredda. Il film è anche un commento sui pericoli del potere illimitato e sulla corruzione del sistema politico americano.
Va’ e uccidi è stato un successo di critica e di pubblico, ed è considerato uno dei migliori film degli anni ’60. Il film è stato nominato a sette premi Oscar, tra cui miglior film, miglior regista e miglior attore per Laurence Harvey.
Il coltello nell’acqua (1962)
Il coltello nell’acqua (Nóż w wodzie) è un film thriller psicologico polacco del 1962 scritto e diretto da Roman Polański al suo debutto cinematografico, con Leon Niemczyk, Jolanta Umecka e Zygmunt Malanowicz.
Una coppia, Andrzej e Krystyna, fa una gita in barca a vela, accompagnata da un autostoppista che hanno raccolto lungo la strada. Man mano che la giornata procede, le tensioni aumentano tra i tre uomini e Andrzej diventa sempre più sospettoso delle intenzioni dell’autostoppista.
Il coltello nell’acqua esplora temi come potere, mascolinità e gelosia. Il film è uno studio delle dinamiche di potere e controllo tra uomini e esamina anche la natura distruttiva della gelosia.
Il coltello nell’acqua è stato un successo di critica e di pubblico al momento dell’uscita. Il film è stato elogiato per la sua scrittura acuta, la sua perspicacia psicologica e le interpretazioni. È stato da allora riconosciuto come un film di riferimento nel cinema polacco.
Il promontorio della paura (1962)
Il promontorio della paura (1962) è un film thriller psicologico teso e suspense diretto da J. Lee Thompson e interpretato da Gregory Peck, Robert Mitchum e Polly Bergen. È stato adattato da James R. Webb dal romanzo del 1957 “The Executioners” di John D. MacDonald.
Sam Bowden (Gregory Peck) è un avvocato di provincia nella Carolina del Nord. Ha uno studio legale di successo, una moglie e una figlia amorevoli e una casa confortevole. Tuttavia, la sua vita idilliaca viene distrutta quando Max Cady (Robert Mitchum), un detenuto recentemente rilasciato, arriva in città.
Max Cady è un psicopatico ossessionato dalla vendetta. Crede che Sam sia responsabile della sua condanna a otto anni di carcere e che sia determinato a fargli pagare. Max inizia a perseguitare e molestare la famiglia di Sam e Sam è costretto a prendere misure disperate per proteggerli.
Il promontorio della paura esplora temi di paura, paranoia e la natura del male. È un film oscuro e disturbante che esamina le strategie a cui le persone sono disposte a ricorrere per proteggere i propri cari.
Terrore alla 13ª ora (1963)
Terrore alla 13ª ora (1963) è un film horror a basso budget diretto da Francis Ford Coppola, con William Campbell, Luana Anders e Bart Patton. È un film di suspense che esplora i temi della violenza, della follia e del destino.
Il film racconta la storia di Louise Haloran, una giovane donna che torna a casa per il funerale di sua sorella, annegata nel laghetto del castello di famiglia sette anni prima. Louise inizia a vedere il fantasma di sua sorella, e presto si ritrova intrappolata in una spirale di menzogne e paranoia.
Terrore alla 13ª ora è un film cupo e inquietante che esplora il tema del male. Il film è stato elogiato per la sua regia, la fotografia e le interpretazioni.
William Campbell interpreta Richard Haloran, il marito di Louise e il nuovo amministratore del castello. Luana Anders interpreta Louise Haloran, la giovane donna che torna a casa per il funerale di sua sorella. Bart Patton interpreta l’assassino, un uomo che indossa una maschera di ascia.
Opera prima di Francis Ford Coppola prodotta a basso costo da Roger Corman, che voleva un film sul modello di Psycho low budget con atmosfere gotiche ed efferati delitti.
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La ragazza che sapeva troppo (1963)
La ragazza che sapeva troppo (1963) è un thriller diretto dal regista italiano Mario Bava, è un film giallo è interpretato da John Saxon nei panni del dottor Marcello Bassi e Letícia Román nei panni di Nora Davis. La ragazza che sapeva troppo è considerato il primo film giallo in assoluto, una categoria di film con un mix di sensualità, horror e thriller.
In vacanza, Nora Davis (Letícia Román) arriva in aereo a Roma per visitare la sua zia anziana malata. La zia di Nora è curata dal dottor Marcello Bassi (John Saxon). La zia di Nora muore la sera dell’arrivo di Nora e lei si reca alla vicina struttura sanitaria per informare il dottor Bassi.
Durante il viaggio, viene derubata in Piazza di Spagna. Vede il corpo di una donna morta che giace a terra vicino a lei; un maschio barbuto estrae un coltello dalla schiena della donna. Nora lo denuncia alle autorità che però non scoprono alcuna prova e credono che abbia le allucinazioni.
Repulsion (1965)
Repulsion (1965) è un film horror psicologico diretto da Roman Polanski, con Catherine Deneuve, Yvonne Furneaux, Ian Hendry, John Fraser e Patrick Wymark. È considerato uno dei capolavori di Polanski e un film di riferimento nel genere dell’horror psicologico.
Il film esplora i temi dell’isolamento, dell’alienazione e della repressione sessuale, e racconta la storia di Carol Ledoux, una giovane donna che diventa sempre più ritirata e paranoica dopo che sua sorella la lascia sola nel loro appartamento di Londra.
Un uomo, Colin, ama Carol e fa sforzi appassionati per affascinarla, ma Carol sembra indifferente. Carol è infastidita dalla relazione di Helen con un ragazzo di nome Michael, che a Carol non sembra piacere. Quando torna a casa dal lavoro, Carol è infastidita da dei lavori stradali sotto casa sua.
Colin la incontra, passeggia per casa sua e tenta di baciarla numerose volte, ma lei rifiuta, correndo di sopra e lavandosi i denti prima di singhiozzare. Quella notte Helen interroga Carol per aver gettato lo spazzolino da denti di Michael e il rasoio elettrico nel gabinetto.
Basato su un racconto scritto da Roman Polanski e Gérard Brach, la trama segue Carol, una donna che subisce una serie di terribili esperienze. E’ un film di suspense che si concentra sulla prospettiva di Carol e sulle sue allucinazioni mentre entra in contatto con gli uomini. Ian Hendry, John Fraser, Patrick Wymark e Yvonne Furneaux compaiono in ruoli secondari.
Blow-Up (1966)
Blow-Up (1966) è un film thriller psicologico britannico diretto da Michelangelo Antonioni, scritto da Edward Bond e Antonioni, e basato sul racconto “Le gocce del diavolo” di Julio Cortázar. Il film è interpretato da David Hemmings nei panni di Thomas, un fotografo di moda che diventa sempre più ossessionato da una serie di fotografie che ha scattato in un parco, che crede possano mostrare un omicidio. Vanessa Redgrave interpreta la donna che fotografa.
Blow-Up è stato il primo film in lingua inglese di Antonioni ed è stato un successo di critica e di pubblico. Il film è stato nominato a due Oscar, tra cui quello per la migliore sceneggiatura originale. Ha anche vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes del 1967.
Thomas, un fotografo di moda di successo, si è stancato della sua routine e sta cercando qualcosa di nuovo eccitante. Un giorno, mentre scatta fotografie in un parco, scatta una serie di foto di una giovane donna e di un uomo che litigano. Quando sviluppa le fotografie, crede di aver catturato un omicidio.
Thomas diventa sempre più ossessionato dalle fotografie e passa ore a esaminarle e a cercare di decifrarne il significato. Comincia anche a pedinare la donna nelle fotografie, sperando di saperne di più su di lei e su cosa è successo nel parco.
Blow-Up è un film complesso e ambiguo che è stato interpretato in molti modi diversi. Alcuni critici l’hanno visto come un film sulla natura della realtà e della percezione, mentre altri l’hanno visto come un film sui pericoli dell’ossessione.
Senza un attimo di tregua (1967)
Senza un attimo di tregua (1967) è un film thriller poliziesco neo-noir diretto da John Boorman e interpretato da Lee Marvin nei panni di Walker, un ladro professionista che viene tradito dai suoi soci e lasciato per morto. Walker intraprende una ricerca incessante di vendetta, rintracciando i suoi ex soci e prendendosi la sua vendetta uno per uno.
Il film è basato sul romanzo The Hunter del 1963 di Donald E. Westlake, con lo pseudonimo di Richard Stark. Il romanzo di Westlake è caratterizzato da un tono cupo e nichilista, da una struttura narrativa non convenzionale e dall’esplorazione di temi come la natura della violenza e l’inutilità della vendetta. L’adattamento cinematografico del romanzo di Boorman è fedele alla sua fonte, ma porta anche il suo stile unico al film, creando un neo-noir visivamente suggestivo e atmosferico che è considerato un classico del genere.
Walker è un ladro professionista che viene tradito dai suoi soci dopo un colpo di successo. Lasciato per morto, Walker si risveglia in un ospedale senza memoria della sua identità o degli eventi che hanno portato al suo tradimento. Si mette alla ricerca dei suoi ex soci per vendicarsi, ma presto scopre di non essere l’unico che li sta cercando.
Senza un attimo di tregua è un film che esplora temi di violenza, vendetta e natura dell’identità. La ricerca di vendetta di Walker è alla fine inutile, poiché porta solo a più violenza e distruzione. Il finale del film è cupo e nichilista, suggerendo che non c’è via di fuga dal ciclo della violenza. Tuttavia, il film offre anche un barlume di speranza, poiché il viaggio di Walker attraverso la violenza e la vendetta gli permette di ritrovare la sua identità e il suo scopo nella vita.
Il giorno della civetta (1968)
Il giorno della civetta è un film di denuncia del 1968 diretto da Damiano Damiani, con Franco Nero e Claudia Cardinale, tratto dall’omonimo libro di Leonardo Sciascia. Il film, girato a Partinico, ha utilizzato un grande cast internazionale, con star del calibro di Lee J. Cobb, Serge Reggiani e Nehemiah Persoff.
Sicilia, 1961. L’ufficiale dei carabinieri Bellodi, parmense ed ex partigiano, in servizio in una cittadina, indaga sull’omicidio di Salvatore Colasberna, ucciso per aver rifiutato di accettare un accordo con un’impresa protetta della mafia. L’omicidio è avvenuto vicino a casa tua dove vivono Rosa Nicolosi, il suo compagno e il loro bambino.
Nella stessa mattinata è scomparso anche il marito di Rosa Nicolosi. Il responsabile del comune, don Mariano Arena, organizza una manovra per depistare le indagini sull’omicidio Colasberna: in pratica sarebbe stato Nicolosi a eliminare l’impresario come amante di sua moglie. Il capitano cerca il corpo di Nicolosi, che pensa sia stato eliminato come testimone “fastidioso”.
L’uccello dalle piume di cristallo (1970)
E’ un film giallo del 1970 diretto da Dario Argento, nel suo esordio alla regia. Il film è il capostipite della categoria giallo italiano. Alla sua uscita il film è stato un notevole successo guadagnando 1.650.000.000 di lire italiane. E’ stato un successo anche fuori dall’Italia.
Sam Dalmas è un autore americano in vacanza a Roma con la sua fidanzata inglese, Julia, sta vivendo il blocco dello scrittore ed è sul punto di tornare in America, tuttavia assiste all’aggressione di una signora in una galleria d’arte da parte di uno strano individuo in guanti neri che indossa un impermeabile.
Cercando di raggiungerlo, Sam è intrappolato tra 2 porte a vetri azionate meccanicamente e può semplicemente guardare la fuga dell’uomo. La signora, Monica Ranieri, ha subito l’aggressione e la polizia sequestra il passaporto di Sam per impedirgli di lasciare la nazione. Si pensa che l’aggressore sia un serial killer che sta uccidendo le ragazze in tutta la città e Sam è un testimone cruciale.
I senza nome (1970)
Il cerchio rosso (1970) è un film noir francese diretto da Jean-Pierre Melville. Il film è interpretato da Alain Delon nei panni di Corey, un ex detenuto che si unisce a due altri criminali per pianificare un grande colpo.
Il film inizia con Corey che viene rilasciato dal carcere. È determinato a fare la cosa giusta, ma viene presto tentato di tornare a una vita criminale da un vecchio socio di nome Vogel. Vogel è un fuggitivo noto che sta pianificando un grande colpo. Corey accetta riluttante di aiutare Vogel e presto recluta un altro criminale di nome Jansen.
I tre criminali intendono rapinare un negozio di gioielli, ma il loro colpo è complicato dalla presenza di un determinato ispettore di polizia di nome Mattei. Mattei è determinato a fermare il colpo e si è disposto a tutto per farlo.
Il film culmina in un teso stallo tra i criminali e la polizia. Il cerchio rosso è un film noir elegante e suspense che è considerato un classico del genere.
Il film esplora temi di destino, libero arbitrio e natura del crimine. Esamina anche il rapporto tra l’individuo e la società.
Reazione a catena (1971)
Reazione a catena è un film thriller/giallo italiano del 1971 diretto da Mario Bava. Bava ha scritto la sceneggiatura del film con Giuseppe Zaccariello, Filippo Ottoni e Sergio Canevari. Il film è interpretato da Claudine Auger, Luigi Pistilli, Brigitte Skay, Nicoletta Elmi e Laura Betti.
Carlo Rambaldi ha prodotto i raccapriccianti effetti speciali. La storia mostra una serie di omicidi rituali che hanno luogo intorno ad una baia. E’ un film che ha influenzato i film slasher che sarebbe seguito anni dopo, ritenuto tra i 50 più grandi film giallo/horror di sempre.
Durante la notte nella sua tenuta sulla baia, la contessa Federica Donati in sedia a rotelle viene aggredita e strangolata a morte dal suo compagno, Filippo Donati. Pochi minuti dopo, lo stesso Filippo viene pugnalato a morte da un aggressore, e le sue spoglie vengono poi trascinate nella baia. Dopo un esame, i poliziotti scoprono quello che pensano essere un biglietto d’addio scritto dalla contessa, tuttavia l’omicidio di Filippo non viene scoperto.
Il rappresentante immobiliare Frank Ventura e la sua fidanzata Laura complottano per impadronirsi della baia. Dopo che la contessa ha rifiutato di offrire loro la casa, la coppia ha escogitato un piano con Filippo per uccidere il marito. Per completare la loro strategia, Ventura richiede la firma di Filippo su una serie di fascicoli legali. Non hanno idea, tuttavia, che lo stesso Filippo sia stato effettivamente ucciso.
Il Padrino (1972)
Il Padrino (1972) è un film drammatico gangster diretto da Francis Ford Coppola, con Marlon Brando, Al Pacino, James Caan, Richard Castellano, Robert Duvall, Sterling Hayden, John Marley, Richard Conte, e Diane Keaton. È basato sull’omonimo romanzo del 1969 di Mario Puzo.
Il film racconta la storia della famiglia Corleone, una potente famiglia mafiosa di New York. Il patriarca della famiglia, Vito Corleone, è un uomo rispettato e temuto, che gestisce gli affari della famiglia con saggezza e astuzia. Quando Vito viene ferito in un attentato, suo figlio Michael, un giovane idealista, si trova costretto a prendere il suo posto.
Il Padrino è un film epico e complesso, che esplora i temi della famiglia, della violenza, del potere e della moralità. Il film è stato elogiato per la sua regia, le interpretazioni, la sceneggiatura e la fotografia.
Questo è il film di mafia più popolare mai realizzato. Ogni appassionato di cinema riconoscerà l’immagine di Don Vito che tiene in braccio il felino o di Michael che chiude la porta alla sua vita precedente. Il Padrino incorpora alcuni dei minuti più significativi della storia del cinema.
Puzo e allo stesso modo la splendida sceneggiatura del film di Coppola sono una base ideale per una produzione cinematografica epica ed importante, di grande valore figurativo e pittorico. Si tratta di un film dove l’azione e il crimine passa in secondo piano per lasciare spazio ad una grande saga familiare ed alle complesse dinamiche relazionali tra le famiglie mafiose.
Notte silenziosa, notte di sangue (1972)
Notte silenziosa, notte di sangue (1972) è un film slasher americano diretto da Theodore Gershuny e co-prodotto da Lloyd Kaufman. Il film è interpretato da Patrick O’Neal e dall’attrice di culto Mary Woronov in ruoli da protagonisti, con John Carradine in un ruolo di supporto. Racconta la storia di un uomo che eredita una villa che un tempo era un manicomio, e inizia a indagare su alcuni crimini che sono accaduti in tempi antichi, spaventando le persone che vivono nella regione.
Una serie di omicidi semina terrore in una piccola città del New England alla vigilia di Natale dopo che un uomo ha acquisito una proprietà immobiliare che era di un uomo ricoverato in un manicomio. Gran parte del cast e dei membri del team erano stati attori di Warhol: Mary Woronov, Ondine, Candy Darling, Kristen Steen, Tally Brown, Lewis Love, il regista Jack Smith e Susan Rothenberg.
Notte silenziosa, notte di sangue è un cult horror precursore della categoria alcuni anni prima di Halloween, con una sceneggiatura intricata e riprese in soggettiva dell’assassino, che hanno influenzato molti film successivi. La sua creatività e la sua narrativa sono ciò che riesce a farne un piccolo cult movie della categoria.
Un tranquillo weekend di paura (1972)
Un tranquillo weekend di paura (1972) è un film thriller di sopravvivenza neo-western americano diretto da John Boorman e scritto da James Dickey, che ha adattato il suo romanzo omonimo del 1970. È interpretato da Jon Voight, Burt Reynolds, Ned Beatty e Ronny Cox.
Il film è stato un successo di critica e commerciale, incassando oltre 45 milioni di dollari in tutto il mondo. È stato nominato per tre Academy Awards, tra cui Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Montaggio. Deliverance è considerato un classico del cinema americano ed è spesso citato come uno dei più grandi film degli anni ’70.
Ed Gentry (Jon Voight), Lewis Medlock (Burt Reynolds), Bobby Trip (Ned Beatty) e Drew Ballinger (Ronny Cox) sono quattro amici che decidono di fare un viaggio in canoa lungo il fiume Cahulawassee in Georgia, prima che venga inondato da una nuova diga. Vengono avvertiti dai locali dei pericoli del fiume, ma ignorano i loro avvertimenti.
Un tranquillo weekend di paura è un film sulla lotta per la sopravvivenza e la natura dell’uomo. Esplora temi di mascolinità, violenza e moralità. Il film solleva anche questioni sul rapporto tra uomo e natura.
Mean Streets (1973)
Mean Streets (1973) è un film poliziesco americano co-scritto e diretto da Martin Scorsese, prodotto da Irwin Winkler e Robert Chartoff. Il film è interpretato da Harvey Keitel e Robert De Niro nei panni di due giovani uomini coinvolti nel mondo sotterraneo di Little Italy, New York City, all’inizio degli anni ’70.
Charlie “Chazz” Palantine (Keitel) è un giovane che sta cercando di guadagnarsi da vivere nelle strade dure di Little Italy. È combattuto tra la sua lealtà al suo amico e collega piccolo teppista, Johnny Boy (De Niro), e il suo desiderio di vivere una vita normale.
Johnny Boy è un personaggio selvaggio e imprevedibile che si mette sempre nei guai. Deve soldi a un usuraio ed è costantemente inseguito dalla polizia. Charlie cerca di aiutare Johnny Boy, ma il comportamento sconsiderato di Johnny Boy sembra sempre metterli entrambi nei guai.
Il terzo film diretto da Martin Scorsese Mean Streets è tra i più importanti della sua filmografia. Scorsese ha affermato di essere stato attratto dall’idea di realizzare un film su di lui e sui suoi amici. Ha persino sfidato il personaggio di De Niro, Johnny Boy, il pazzo spericolato del film.
Il film si svolge nella location di Little Italy, New York, oltre a raccontare le esperienze di Scorsese, c’è la mafia, la corruzione dei poliziotti, il crimine. La confezione è ancora quella da film indie low budget, girato in 16mm: questo rende questo film di mafia ancora più realistico ed affascinante.
Il lungo addio (1973)
Il lungo addio (1973) è un film neo-noir di mistero diretto da Robert Altman e interpretato da Elliott Gould nei panni di Philip Marlowe, un investigatore privato che si ritrova coinvolto in una rete di omicidi, ricatti e tradimenti.
Il film è basato sul romanzo omonimo del 1953 di Raymond Chandler, ma l’adattamento di Altman è un’interpretazione libera e disinvolta della fonte. Il film è noto per la sua struttura narrativa non convenzionale, il suo tono cinico e sardonico e l’esplorazione di temi come l’alienazione, il disinganno e il declino del sogno americano.
Philip Marlowe è un investigatore privato che viene assunto da Terry Lennox, un ex soldato ed ex fidanzato della sua ex moglie, per trovare sua moglie Sylvia, che è scappata con un altro uomo. Mentre Marlowe indaga, scopre una rete di corruzione e tradimento che lo porta a mettere in discussione tutto ciò che credeva di sapere sul caso.
Il lungo addio è un film profondamente cinico sulla società americana. I personaggi del film sono tutti imperfetti e moralmente ambigui, e il mondo in cui vivono è uno di corruzione, violenza e disperazione. Il tono del film è anche molto cupo e pessimista, e non offre risposte o soluzioni facili ai problemi che esplora.
Il padrino parte II (1974)
Il padrino parte II (1974) è un film drammatico gangster diretto da Francis Ford Coppola, e interpretato da Al Pacino, Robert De Niro, Robert Duvall, Diane Keaton e Talia Shire. È il sequel del film del 1972 Il padrino, e racconta la storia di Michael Corleone, il figlio di Vito Corleone, mentre cerca di espandere l’impero criminale della sua famiglia.
Il film è diviso in due linee temporali: la prima segue Michael Corleone (Al Pacino) nel 1958, mentre cerca di consolidare il suo potere come capo della famiglia Corleone; la seconda segue Vito Corleone (Robert De Niro) nel 1945, mentre costruisce il suo impero criminale.
Nella linea temporale del 1958, Michael si trova ad affrontare una serie di sfide. Deve affrontare la rivalità dei clan mafiosi rivali, la corruzione della politica e la lealtà dei suoi stessi uomini. Nel frattempo, deve anche affrontare i propri demoni interiori, mentre si rende conto che sta diventando sempre più simile a suo padre.
Nella linea temporale del 1945, Vito Corleone è un giovane uomo che sta costruendo la sua fortuna nel mondo della mafia. Deve affrontare la concorrenza dei clan mafiosi rivali, e deve anche imparare a bilanciare la sua vita criminale con la sua vita familiare.
Un’altra opera d’arte cinematografica, con Michael Corleone interpretato da Pacino. Le melodie memorabili si gonfiano e la catastrofe di entrambi i film del Padrino ti travolge come una tempesta. Molto probabilmente nessun personaggio mostra la frase “il potere logora” più di Michael Corleone.
Attraverso 2 film, vediamo come la sua crescita come mafioso sia direttamente correlata alla sua discendenza familiare. Entrambi i film sono opere d’arte, tuttavia Il Padrino II occupa la primissima posizione per la sua straordinaria messa in scena sul mondo della mafia.
Chinatown (1974)
Chinatown è un film del 1974 diretto da Roman Polanski e scritto da Robert Towne. La pellicola è considerata un classico del genere noir e viene spesso inserita nella lista dei migliori film di tutti i tempi.
La trama segue le indagini del detective privato Jake Gittes (interpretato da Jack Nicholson) su un complesso caso di corruzione e intrighi che coinvolgono l’approvvigionamento d’acqua della città di Los Angeles durante gli anni ’30. Gittes viene ingaggiato da una donna che si fa chiamare Evelyn Mulwray (interpretata da Faye Dunaway) per indagare sulla sua presunta infedeltà, ma presto si ritrova coinvolto in una rete di bugie e segreti pericolosi.
“Chinatown” è stato accolto molto positivamente dalla critica e ha vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale. La pellicola è nota per la sua interpretazione ambigua della morale e della giustizia, nonché per il suo stile cinematografico ispirato ai film noir classici degli anni ’40 e ’50. Il film ha anche influenzato molte opere successive, in particolare nella narrativa neo-noir. Se sei appassionato di film noir o di gialli classici, è un film da non perdere.
La conversazione (1974)
È un film del 1974 scritto e diretto da Francis Ford Coppola. Il film è un thriller psicologico che segue le vicende di Harry Caul, interpretato da Gene Hackman, un esperto di sorveglianza elettronica che viene ingaggiato per registrare la conversazione di una coppia misteriosa. La registrazione sembra essere un semplice lavoro, ma presto si rivela molto più complessa e pericolosa di quanto Harry avesse mai immaginato.
Il film è stato acclamato dalla critica per la sua trama intrigante, la regia di Coppola e la performance di Gene Hackman. Il cast del film include anche John Cazale, Allen Garfield, Cindy Williams e Frederic Forrest. Il film è stato nominato a tre Premi Oscar, tra cui Miglior Film, Miglior Sceneggiatura Originale e Miglior Montaggio, vincendo quest’ultimo.
Il film è considerato un capolavoro del cinema americano degli anni ’70 e uno dei migliori film di Coppola. È stato anche citato come una delle maggiori influenze del regista Quentin Tarantino per il suo stile di narrazione non lineare e la costruzione della tensione.
Il film esplora temi come la privacy, la tecnologia, la paranoica e la solitudine, mantenendo lo spettatore sul bordo del sedile fino alla sorprendente conclusione. “La conversazione” è un’opera di rara bellezza e profondità, che continua ad avere un forte impatto sul cinema e sulla cultura popolare.
Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975)
Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975) è un film poliziesco americano diretto da Sidney Lumet e scritto da Frank Pierson. Il film è interpretato da Al Pacino nel ruolo di Sonny Wortzik, un rapinatore di banche inesperto che tiene in ostaggio una filiale di Brooklyn della Chase Manhattan Bank con un team di tre complici. Quando la rapina va storta, Sonny prende in ostaggio e chiede un riscatto di 1 milione di dollari.
Il film è basato sulla vera storia del tentativo di rapina di una banca di Brooklyn del 1972 da parte di John Wojtowicz e Salvatore Naturile. Wojtowicz, che era un travestito, rapinò la banca per finanziare l’intervento di riassegnazione del sesso del suo amante.
Quel pomeriggio di un giorno da cani è stato un successo di critica e di pubblico, incassando oltre 50 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget di 4,5 milioni di dollari. È stato nominato a sei premi Oscar, tra cui miglior film e miglior attore per Pacino. Il film ha vinto il premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale.
Quel pomeriggio di un giorno da cani è considerato uno dei più grandi film polizieschi di tutti i tempi. È elogiato per la sua rappresentazione realistica della rapina, i suoi personaggi complessi e la sua trama. Il film è anche degno di nota per l’esplorazione di temi come l’identità di genere, la sessualità e l’alienazione sociale.
Profondo rosso (1975)
Profondo rosso (1975) è un film giallo italiano diretto da Dario Argento e interpretato da David Hemmings, Clara Calamai, Macha Méril, Eros Pagni, Giuliana Calandra. Il film racconta la storia di Marcus Daly, un pianista jazz che assiste impotente all’omicidio di una parapsicologa. Il ragazzo decide di iniziare a indagare per conto proprio, ma si accorge che tutte le persone in grado di aiutarlo a risolvere il mistero vengono uccise.
Marcus Daly è un pianista jazz inglese che vive a Roma. Un giorno, mentre sta passeggiando per strada, assiste all’omicidio di una parapsicologa, Helga Ulmann. La donna è stata uccisa da un uomo mascherato con un paio di guanti neri. Marcus è sconvolto dall’accaduto e decide di iniziare a indagare per conto proprio.
Profondo rosso è un film che esplora temi come la violenza, il mistero e la paranoia. Il film è caratterizzato da una forte atmosfera di suspense e inquietudine, che viene creata da una serie di elementi, tra cui la colonna sonora inquietante di Goblin, la fotografia cupa e claustrofobica di Vittorio Storaro e la regia nervosa e tesa di Dario Argento.
L’amico americano (1977)
L’amico americano (in tedesco: Der amerikanische Freund) è un film neo-noir del 1977 diretto da Wim Wenders e adattato dal romanzo del 1974 Il gioco di Ripley di Patricia Highsmith. È interpretato da Bruno Ganz, Dennis Hopper, Gérard Blain, Nicholas Ray, Samuel Fuller, Jean Eustache e Roger Cox.
Il film segue la storia di Jonathan Zimmermann (Bruno Ganz), un corniciaio terminale di Amburgo, in Germania, che viene avvicinato da Tom Ripley (Dennis Hopper), un ricco e amorale mercante d’arte americano. Ripley propone a Zimmermann di fungere da corriere per una serie di falsi d’arte, promettendogli una grande somma di denaro in cambio del suo aiuto.
Zimmermann è inizialmente titubante, ma alla fine accetta il piano di Ripley per provvedere alla sua famiglia dopo la sua morte. Tuttavia, man mano che Zimmermann si coinvolge di più nei falsi, inizia a mettere in discussione la moralità delle sue azioni e la vera natura della sua relazione con Ripley.
L’amico americano esplora temi di colpa, moralità e natura del male. È anche un film sulla relazione tra arte e criminalità e sui modi in cui le persone possono essere manipolate per guadagno personale.
Vestito per uccidere (1980)
E’ un film thriller erotico americano del 1980 scritto e diretto da Brian De Palma. Interpretato da Michael Caine, Angie Dickinson, Nancy Allen e Keith Gordon. Il film illustra gli eventi che hanno portato all’omicidio di una casalinga di New York City (Dickinson) prima di incontrare una prostituta (Allen) che è testimone del delitto. Include numerosi riferimenti al film Psycho di Alfred Hitchcock del 1960.
Lanciato nel luglio 1980, Dressed to Kill è stato un successo in biglietteria negli Stati Uniti, guadagnando oltre $ 30 milioni. Ha ottenuto valutazioni per lo più positive ed è stato definito il primo meraviglioso film americano degli anni ’80. Dickinson ha vinto il Saturn Award come migliore attrice per la sua interpretazione. Allen ha ottenuto sia un’elezione al Golden Globe Award come New Star of the Year, sia al Golden Raspberry Award per la peggiore attrice.
La casalinga sessualmente frustrata Kate Miller sta andando a sessioni di trattamento con lo psicoanalista di New York City, il dottor Robert Elliott. Durante una consultazione, Kate cerca di sedurlo, ma Elliott rifiuta, dicendo che metterebbe in pericolo la sua felice relazione coniugale. Kate va da sola al Metropolitan Museum of Art dove all’improvviso flirta con una strana persona sconosciuta. Kate e lo sconosciuto si seguono a vicenda nella galleria finché alla fine finiscono fuori, dove Kate lo raggiunge in un taxi. Molto probabilmente vanno a casa sua e fanno l’amore.
Blow Out (1981)
Blow Out (1981) è un film thriller neo-noir americano scritto e diretto da Brian De Palma e interpretato da John Travolta, Nancy Allen, Dennis Franz e John Lithgow. Il film segue Jack Terry, un tecnico del suono che crede di aver registrato prove di un assassinio politico.
Jack Terry, un tecnico del suono per film a basso budget, registra accidentalmente un rumore strano mentre lavora fino a tardi una notte. Il rumore si rivela essere un colpo di pistola che ha ucciso il candidato alla presidenza, il governatore Burke. Terry crede che l’assassinio sia stato insabbiato e si mette a indagare per scoprire la verità.
Blow Out esplora temi come paranoia, ossessione e il potere del suono. Il film è uno sguardo cupo e ruvido sul lato oscuro della politica americana, e non si tira indietro nel rappresentare violenza e corruzione.
Blow Out è stato un successo di critica e di pubblico al momento dell’uscita. Il film è stato elogiato per la sua scrittura acuta, la regia e le interpretazioni. È stato da allora riconosciuto come un film di riferimento nel genere neo-noir.
Videodrome (1983)
Videodrome è un film di mistero e horror di fantascienza canadese del 1983 scritto e diretto da David Cronenberg e interpretato da James Woods, Sonja Smits e Debbie Harry.
Max Renn è il capo di CIVIC-TV, una misteriosa emittente televisiva di Toronto. Harlan, l’automobilista di CIVIC-TV, fa conoscere a Max Videodrome, un programma senza trama trasmesso dalla Malesia che mostra persone gravemente ferite e persino uccise. Credendo che questo sia il futuro della televisione, Max ordina ad Harlan di iniziare a utilizzare il programma senza licenza.
Videodrome è stato il primo film di Cronenberg ad ottenere il supporto di uno studio di Hollywood. Con il budget più alto dei suoi film precedenti, il film è stato un fallimento in biglietteria, recuperando solo $ 2,1 milioni da un piano di budget di $ 5,9 milioni. Attualmente è considerato un classico di culto, indicato come uno dei migliori di Cronenberg, oltre a un esempio cruciale di body horror e fantascienza.
Velluto blu (1986)
Blue Velvet è un film di mistero e thriller americano del 1986 scritto e diretto da David Lynch. Il film è interpretato da Kyle MacLachlan, Isabella Rossellini, Dennis Hopper e Laura Dern, e prende il nome dall’omonima canzone del 1951.
Il film racconta la storia di Jeffrey Beaumont (Kyle MacLachlan), un giovane studente che, tornando a casa dopo un’operazione alla vista, trova un orecchio mozzato in un campo. Jeffrey inizia a indagare sull’orecchio e si ritrova coinvolto in un mondo sotterraneo di violenza, sesso e corruzione.
Velluto blu esplora i temi del bene e del male, della dualità dell’uomo e della natura della realtà. Il film è un’indagine sull’oscuro lato dell’animo umano e sulla capacità dell’uomo di violenza e depravazione.
Velluto blu è stato un successo di critica e commerciale. Il film è stato elogiato per la sua regia, le sue interpretazioni, la sua fotografia e la sua colonna sonora. Il film è stato anche elogiato per la sua esplorazione di temi complessi e controversi.
Omicidio a luci rosse (1984)
È un film thriller erotico americano del 1984 diretto , co-scritto e prodotto da Brian De Palma. Nel cast Craig Wasson, Gregg Henry, Melanie Griffith e Deborah Shelton. Il film è un tributo ai film degli anni ’50 di Alfred Hitchcock, in particolare La finestra sul cortile, Vertigo e Dial M for Murder, prendendo trame e temi come il voyeurismo.
Al momento del suo lancio, il film ha ottenuto un caloroso successo al botteghino e recensioni contrastanti, e il ruolo di Melanie Griffith ha guadagnato apprezzamento e le ha portato un’elezione al Golden Globe. Attualmente è considerato un film cult.
La star di b movie Jake Scully ha recentemente abbandonato il suo ruolo di vampiro in un film spaventoso a basso budget dopo che la sua claustrofobia ne ha ostacolato la performance. Dopo essere tornato a casa scopre che la moglie lo tradisce, si separa da lei e rimane anche senza casa.
Durante un corso di tecnica di recitazione, dove incontra Sam Bouchard, a cui Scully rivela le sue preoccupazioni e gli anni dell’infanzia, fonte della sua claustrofobia. Scully trova un posto dove stare: il ricco amico di Sam ha intrapreso un viaggio in Europa e ha anche bisogno di una guardiano per la sua casa ultramoderna sulle colline di Hollywood.
C’era una volta in America (1984)
C’era una volta in America (1984) è un film epico del crimine diretto da Sergio Leone e interpretato da Robert De Niro, James Woods, Elizabeth McGovern e Joe Pesci. Il film racconta la storia di Noodles, un giovane ebreo cresciuto nel Lower East Side di New York City negli anni ’20 e ’30, e dei suoi amici, che diventano gangster.
Il film è diviso in due parti: la prima parte racconta la storia di Noodles e dei suoi amici da giovani, mentre la seconda parte racconta la loro storia da adulti.
Nella prima parte, Noodles è un giovane idealista che sogna di diventare un musicista. I suoi amici, però, sono più interessati al mondo del crimine. Noodles si ritrova quindi coinvolto in una banda di gangster, guidata da Max Bercovicz. La banda diventa sempre più potente, e Noodles diventa uno dei suoi membri più importanti.
Nella seconda parte, Noodles è un uomo adulto che vive a Los Angeles. È un uomo solo e depresso, che ha perso tutto ciò che aveva di importante. Un giorno, Noodles riceve una lettera da Max, che lo invita a tornare a New York. Noodles torna a New York, e scopre che Max è morto. Noodles inizia a indagare sulla morte di Max, e scopre che la verità è molto più complessa di quanto immaginasse.
C’era una volta in America è tra i film più grandiosi mai realizzati. È stato l’ultimo film della carriera di Sergio Leone, nonché l’unico film che ha terminato negli ultimi tredici anni della sua vita.
Inizialmente desiderava che il film fosse diviso in 2 lungometraggi di tre ore, ma lo studio lo ha informato che doveva essere ridotto in un solo film. Leone ha montato fino a 269 minuti, ma lo studio non era soddisfatto dei suoi sforzi per ridurlo. Ha concesso una versione di 229 minuti, ma la versione americana è stata ulteriormente ridotta senza la sua approvazione a 139 minuti.
Il risultato dei tagli è stata una complicazione tra i mercati target. Solo nel 2012 la versione di 255 minuti riportata è stata resa disponibile al pubblico. Alcuni dei contenuti sono molto pesanti e spingono ai limiti, anche per un film di gangster. La versione completa di C’era una volta in America è uno dei migliori film di gangster di tutti i tempi.
Blood Simple (1984)
Blood Simple (1984) è un film thriller neo-noir scritto, diretto e co-prodotto dai fratelli Coen, e interpretato da Frances McDormand, John Getz, Dan Hedaya, M. Emmet Walsh, Deborah Neumann, Raquel Gavia e Samm-Art Williams. Il film è basato sul romanzo omonimo del 1981 di James M. Cain.
Un losco proprietario di un night club assume due detective privati per uccidere la moglie infedele. Tuttavia, il piano va storto e tutti i coinvolti si ritrovano invischiati in una rete di inganni e omicidi.
Blood Simple esplora temi quali violenza, tradimento e ossessione. Il film è uno sguardo cupo e ruvido sul lato oscuro della natura umana, e non si tira indietro nel rappresentare violenza e corruzione.
Blood Simple ha avuto una profonda influenza sul cinema neo-noir. Il film ha contribuito a definire lo stile del genere, che è caratterizzato dalla sua atmosfera oscura e cruda, dall’attenzione all’ambiguità morale e dall’uso della violenza. Il film è stato elogiato anche per la sua influenza sui film successivi dei fratelli Coen, come Miller’s Crossing (1990) e Non è un paese per vecchi (2007).
Gli intoccabili (1987)
Gli intoccabili (The Untouchables) è un film del 1987 diretto da Brian De Palma e interpretato da Kevin Costner, Sean Connery, Robert De Niro e Andy García. Il film è basato sull’omonimo romanzo di Eliot Ness e racconta la storia della squadra di agenti federali che si oppone al potente boss mafioso Al Capone durante il proibizionismo.
Nel 1929, Eliot Ness viene incaricato dal governo federale di smantellare il racket del contrabbando di alcol di Al Capone. Ness si avvale dell’aiuto di un gruppo di agenti speciali, tra cui Jim Malone, George Stone e Oscar Wallace. I quattro agenti si scontrano con la brutalità di Capone e dei suoi uomini, ma non si arrendono e continuano a combattere per la giustizia.
Interpretato da attori incredibili e diretto da Brian De Palma, Gli intoccabili è tra i film di gangster più famosi mai realizzati. Kevin Costner, Sean Connery e Robert De Niro ci regalano interpretazioni straordinarie. Gli intoccabili è un film di crimine dell’era del proibizionismo che mescola in modo fantastico dramma, poliziesco e thriller.
La regia, nonostante si tratti di un film hollywoodiano ad alto budget con molti elementi classici, è a tratti pura avanguardia: De Palma inventa una delle più memorabili sparatorie della storia del cinema nella sequenza finale alla stazione di Chicago, alternando rallenty e movimenti di macchina iperbolici. Non a caso per questa scena il regista è stato più volte definito genio balistico.
Il mistero della donna scomparsa (1988)
Scomparsa (1988), noto anche come The Vanishing in inglese, è un film thriller olandese diretto da George Sluizer e interpretato da Bernard-Pierre Donnadieu, Geneviève Bujold e François Berléand. Il film è basato sul romanzo L’uovo d’oro del 1983 di Tim Krabbé.
Il film racconta la storia di Rex Hofman, un uomo che intraprende una disperata ricerca della sua fidanzata Saskia dopo che lei scompare durante una sosta in una stazione di servizio remota. Il film è noto per la sua atmosfera cupa e nichilista e il suo finale scioccante.
Rex Hofman è un uomo che sta viaggiando con la sua fidanzata Saskia attraverso la Francia. Si fermano in una stazione di servizio remota e Saskia scompare senza lasciare traccia. Rex è lasciato a cercarla, ma viene accolto solo da silenzio e negazione. Man mano che si addentra nel mistero, scopre una rete di inganno e violenza.
Scomparsa è un film cupo e nichilista che esplora temi di perdita, ossessione e l’inutilità della speranza. Il protagonista del film, Rex Hofman, è un uomo che è consumato dalla sua ricerca della sua fidanzata scomparsa e alla fine si perde nel processo. Il finale del film è particolarmente scioccante, in quanto suggerisce che non c’è giustizia o chiusura per coloro che sono stati ingiustamente trattati.
Quei bravi ragazzi (1990)
Quei bravi ragazzi (Goodfellas) è un film del 1990 diretto da Martin Scorsese e interpretato da Robert De Niro, Ray Liotta, Joe Pesci, Lorraine Bracco e Paul Sorvino. Il film è basato sull’autobiografia di Henry Hill, un gangster italoamericano che ha trascorso 25 anni in carcere.
Il film racconta la storia di Henry Hill, un giovane italoamericano che cresce nel quartiere di Little Italy a New York City negli anni ’50. Henry è affascinato dal mondo della mafia, e inizia a lavorare per il clan dei Lucchese. Henry diventa rapidamente un membro importante della banda, e partecipa a una serie di attività criminali, tra cui estorsione, rapine e traffico di droga.
Quei bravi ragazzi è uno dei grandi capolavori del cinema di mafia. Martin Scorsese ha utilizzato un adattamento del romanzo Wiseguy di Nicholas Pillegi per la sceneggiatura del film. Lo stile del regista adrenalinico e spettacolare esplode in questo film con continui fuochi d’artificio. Tante sono le scene memorabili e il contrappunto tra canzoni romantiche e violenza è un’invenzione eccezionale.
Il film inizia con Liotta come narratore che afferma “per quanto posso tenere a mente, ho sempre desiderato essere un gangster”. Da lì, il film ti porta in un’avventura nel mondo della mafia italiana a Brooklyn e, a metà visione, molto probabilmente desideri essere tu stesso un mafioso.
C’è sesso, droga e dipendenze in abbondanza. Alla fine del film, Scorsese si sbarazza della visione attraente dei gangster e mostra il suo personaggio principale con qualcosa che ogni gangster detesta: un topo intrappolato.
Twin Peaks: Fuoco cammina con me (1992)
È un film del 1992 diretto da David Lynch, che fa parte dell’universo narrativo della celebre serie televisiva “Twin Peaks”. Il film è stato distribuito tra la seconda e la terza stagione della serie televisiva, e funge da prequel alla vicenda narrata nella serie.
La trama del film si concentra sulla figura dell’agente dell’FBI Chester Desmond, inviato nella cittadina di Twin Peaks per indagare sull’omicidio di Teresa Banks, una giovane donna che presentava diverse somiglianze con Laura Palmer, la vittima principale della serie televisiva. Durante le indagini, Desmond si imbatte in una serie di strani indizi che lo portano a scoprire la presenza di forze sovrannaturali nella città, che sembrano essere legate all’omicidio di Teresa.
Il film si sofferma in particolare sulla figura di Laura Palmer, mostrando alcuni momenti della sua vita precedenti alla sua morte, che vengono approfonditi e analizzati in modo più dettagliato rispetto alla serie televisiva. In particolare, vengono esplorati alcuni aspetti della vita di Laura che non erano stati affrontati nella serie televisiva, come ad esempio la sua relazione con Bobby Briggs e la sua lotta contro il suo abusivo padre.
Il film è stato accolto in modo controverso dalla critica e dal pubblico al momento della sua uscita, ma nel corso degli anni ha acquisito uno status di culto, soprattutto tra i fan della serie televisiva. Il film è noto per la sua atmosfera onirica e surreale, tipica dello stile di David Lynch, e per le sue tematiche complesse e misteriose, che hanno contribuito a fare di “Twin Peaks” una delle serie televisive più amate e influenti degli anni ’90.
Fargo (1996)
Fargo (1996) è un film del 1996 scritto, prodotto e diretto dai fratelli Coen. Frances McDormand interpreta Marge Gunderson, una capo della polizia incinta del Minnesota che indaga su un triplice omicidio che si verifica dopo che un disperato venditore di auto (William H. Macy) inscena il rapimento di sua moglie per il riscatto in denaro.
Jerry Lundegaard (William H. Macy), un venditore di auto a Minneapolis, si è indebitato ed è così disperato per i soldi che assume due teppisti (Steve Buscemi, Peter Stormare) per rapire sua moglie, Jean (Kristin Rudrud). Jerry ha in programma di incassare il riscatto dal suo ricco padre (Harve Presnell), pagando ai teppisti una piccola parte e tenendo il resto per saldare i suoi debiti. Tuttavia, il piano va rapidamente in fumo quando uno dei teppisti spara accidentalmente e uccide un agente di polizia dello stato.
Fargo esplora i temi dell’avidità, della disperazione e delle conseguenze delle cattive decisioni. Il film è anche uno studio del contrasto tra l’ambiente urbano e rurale del Midwest, con la città di Minneapolis che rappresenta la sofisticatezza e l’ambizione di Jerry Lundegaard, mentre le cittadine rurali di Brainerd e Fargo rappresentano la semplicità e l’onestà di Marge Gunderson.
Fargo è stato un successo di critica e commerciale. Il film ha vinto cinque premi Oscar, tra cui miglior film, miglior regista, miglior attrice per McDormand, miglior sceneggiatura originale e miglior fotografia.
L.A. Confidential (1997)
L.A. Confidential è un film del 1997 diretto da Curtis Hanson e basato sull’omonimo romanzo di James Ellroy. Il film è un thriller neo-noir ambientato a Los Angeles negli anni ’50, ed è considerato uno dei migliori film del genere.
La trama segue tre poliziotti, interpretati da Kevin Spacey, Russell Crowe e Guy Pearce, che indagano su una serie di omicidi legati alla corruzione nella polizia e alla malavita organizzata. Mentre cercano di risolvere il caso, i tre personaggi si scontrano con i loro limiti personali e con l’oscura realtà di Los Angeles.
Il film è stato ampiamente elogiato dalla critica per la sua regia, la sceneggiatura, le interpretazioni degli attori e l’ambientazione accurata dell’epoca. Ha ricevuto nove nomination agli Academy Awards, vincendone due per la miglior sceneggiatura non originale e la miglior attrice non protagonista (Kim Basinger).
“L.A. Confidential” è un film complesso e coinvolgente che offre uno sguardo affascinante sulla città di Los Angeles negli anni ’50, mentre esplora temi universali come la corruzione, la vendetta e l’etica professionale. È un film da vedere per gli appassionati del genere neo-noir e del cinema in generale.
Eyes Wide Shut (1999)
Eyes Wide Shut è un film drammatico del 1999 diretto da Stanley Kubrick e interpretato da Tom Cruise e Nicole Kidman.
la trama di “Eyes Wide Shut” segue il personaggio di Bill Harford, interpretato da Tom Cruise, che è sposato con Alice (interpretata da Nicole Kidman). Dopo che Alice confessa la sua fantasia sessuale a Bill durante una serata con gli amici, Bill inizia a diventare ossessionato dall’idea della infedeltà e decide di intraprendere un viaggio notturno per esplorare la sua propria sessualità.
Nel corso della sua esplorazione, Bill viene a conoscenza di una società segreta che organizza feste a tema sessuale esclusive, e decide di partecipare a una di queste feste in incognito. Durante la festa, Bill viene messo alla prova e minacciato da un gruppo di membri misteriosi della società che lo accusano di aver violato le regole.
Bill inizia quindi a indagare sulla società segreta e scopre un mondo oscuro e pericoloso di segreti, misteri e potere. Mentre cerca di uscire dalla società, Bill viene messo in pericolo e deve lottare per la sua vita e la sua integrità mentale.
Il film è stato acclamato dalla critica per la sua regia e la sua fotografia, ma ha anche suscitato controversie per la sua rappresentazione della sessualità e della religione. Nel complesso, “Eyes Wide Shut” è considerato uno dei più grandi film di Kubrick e uno dei più importanti film della sua carriera.
Mulholland Drive (2001)
Mulholland Drive è un film del 2001 diretto da David Lynch. È un film di genere neo-noir che si sviluppa attorno a due personaggi principali, Betty Elms (interpretata da Naomi Watts) e Rita (interpretata da Laura Harring), che si incontrano in seguito a un incidente d’auto sulla Mulholland Drive a Los Angeles.
La trama di “Mulholland Drive” è complessa e onirica, e può essere difficile da riassumere in poche parole. La storia inizia con l’incontro tra Betty Elms, una giovane attrice che viene a Los Angeles per realizzare il suo sogno di diventare una star del cinema, e Rita, una donna che ha perso la memoria a seguito di un incidente d’auto sulla Mulholland Drive. Insieme, le due donne iniziano a indagare sul passato di Rita, svelando una serie di misteri e intrighi che coinvolgono alcuni personaggi bizzarri e pericolosi.
Nel corso del film, assistiamo a numerose scene oniriche e surreali che mettono in discussione la realtà e la logica della trama. Ad esempio, ci sono scene in cui personaggi mutano improvvisamente il loro aspetto o comportamento, o in cui situazioni apparentemente normali diventano all’improvviso inquietanti e inspiegabili.
“Mulholland Drive” è stato acclamato dalla critica per la sua direzione, il suo cast, la sua fotografia e la sua colonna sonora, ed è considerato un classico del cinema contemporaneo. Tuttavia, è anche noto per essere un film difficile da decifrare e interpretare, e il suo significato e la sua trama sono stati oggetto di molte interpretazioni e teorie diverse.
Classificato come thriller psicologico, Mulholland Drive ha fatto vincere a Lynch il premio per la migliore regia al Festival di Cannes del 2001, condividendo il premio con Joel Coen per L’uomo che non c’era. Lynch ha anche avito un’elezione all’Oscar per il miglior regista.
Il film ha migliorato notevolmente la carriera hollywoodiano di Watts ed è stato anche l’ultimo lungometraggio con protagonista l’attrice Ann Miller. Mulholland Drive è comunemente considerato uno dei migliori lavori di Lynch e anche uno dei migliori film di sempre.
Una vita migliore (2007)
Una vita migliore (Per una vita migliore) è un film del 2007 diretto da Fabio del Greco e interpretato da Fabio del Greco, Chiara Pavoni, Gennaro Mottola, Gabriele Guerra e Sveva Tedeschi. Il film è ambientato a Roma e racconta la storia di Andrea Casadei, un giovane investigatore specializzato in intercettazioni telefoniche.
Il protagonista del film Una vita migliore è Andrea Casadei, giovane investigatore specializzato in intercettazioni audio, vive a Roma, una città filmata dal regista Fabio del Greco in un bianco e nero cupo e pieno di ombre.
Andrea, interpretato dallo stesso Fabio del Greco, accetta lavori su commissione da mariti traditi dalle mogli, o da madri che vogliono scoprire cosa fanno i propri figli fuori casa. Ma quello che lo affascina davvero delle intercettazioni audio e carpire i segreti delle persone, ascoltare per caso conversazioni in un bar, farsi un’idea di quello che anima i sentimenti e i pensieri della gente.
Il film centra un tema fondamentale del mondo in cui viviamo: la mancanza di amore. I valori propagandati dai mass media e dalla politica occidentale sono contro l’amore. Raccontano alle persone che non esiste o suggeriscono il messaggio che è meglio evitarlo. Il successo e la bellezza esteriore, il potere sono invece valori che sono spacciati come fondamentali. La figura misteriosa e tormentata di Marina si riflette in una Roma cupa e senza anima.
Guarda Una vita migliore
Non è un paese per vecchi (2007)
È un film del 2007 diretto dai fratelli Joel ed Ethan Coen e basato sul romanzo omonimo di Cormac McCarthy. Il film ha vinto quattro premi Oscar, tra cui quello per il miglior film.
La trama segue Llewelyn Moss (interpretato da Josh Brolin), un cacciatore texano che scopre un carico di eroina e una borsa piena di denaro in un luogo dove si è appena svolto uno scontro a fuoco tra narcotrafficanti. Moss decide di prendere il denaro, ma viene inseguito da un assassino implacabile di nome Anton Chigurh (interpretato da Javier Bardem), che ha il compito di recuperare la borsa.
Il film è ambientato in un’atmosfera cupa e violenta, tipica del western americano, ma con una forte componente psicologica. Il personaggio di Chigurh è particolarmente interessante, in quanto rappresenta il male assoluto e il caos che governa il mondo.
Il film ha ricevuto ampi consensi da parte della critica per la sua regia, la fotografia, la sceneggiatura e le interpretazioni degli attori. In particolare, Javier Bardem è stato lodato per la sua performance come Chigurh, che gli ha valso un Oscar come miglior attore non protagonista. È considerato uno dei migliori film del decennio.
Passion (2010)
È un film thriller erotico del 2012 scritto e diretto da Brian De Palma, con Rachel McAdams e Noomi Rapace. È un remake in lingua inglese del film thriller di Alain Corneau del 2010 Love Crime, con la storia notevolmente modificata.
Il film è stato scelto per la competizione per il Leone d’Oro alla 69a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Christine, una dirigente di marketing americana che opera in Germania, sta collaborando con la sua protetta Isabelle a una campagna di marketing per un cellulare nuovo. Isabelle, che sta segretamente incontrando Dirk, il fidanzato di Christine, ha un’ottima idea pubblicitaria.
Isabelle è gelosa, ma si riappacifica con Christine quando condivide con lei la storia di come è morto suo fratello quando Christine lo afferma come suo. Su sollecitazione del suo aiutante Dani, Isabelle pubblica una versione della sua pubblicità su Internet, dove diventa virale. Christine giura vendetta, prendendola in giro con un sex tape che Isabelle aveva realizzato con Dirk.
Dopo che Isabelle, sconvolta dall’accaduto, ha avuto un incidente con la sua automobile nel parcheggio dell’azienda, Christine condivide il video sulla sicurezza con il resto dell’azienda, mettendo in imbarazzo Isabelle che cade in depressione clinica.
Il cigno nero (2010)
Il cigno nero (Black Swan) è un film del 2010 diretto da Darren Aronofsky e interpretato da Natalie Portman, Mila Kunis, Vincent Cassel, Barbara Hershey, Winona Ryder e Sebastian Stan. Il film è ambientato nel mondo del balletto e racconta la storia di Nina Sayers, una giovane ballerina classica che viene scelta per interpretare il ruolo del cigno bianco e del cigno nero nella produzione del Teatro Bolshoi de Il lago dei cigni.
Nina Sayers è una giovane donna che vive con la madre iperprotettiva, Erica, un’ex ballerina, e balla con una compagnia di New York City. Nina fa un’audizione per i ruoli e fa una prova impeccabile nei panni di Odette, ma non riesce a interpretare Odile. Nina chiede a Thomas di rivalutare il suo ruolo. Quando lui la bacia con la forza, lei lo morde e scappa dal suo posto di lavoro.
Più tardi quel giorno, Nina vede la lista di controllo del cast e scopre con sopresa di aver ricevuto i ruoli principali. A un gala che celebra il nuovo spettacolo, una Beth ubriaca l’accusa di aver fornito favori sessuali a Thomas in cambio del ruolo. Thomas crede che Beth stesse tentando il suicidio. Nina vede Beth dopo un incidente in ospedale e vede anche che le sue gambe sono state gravemente ferite, il che implica che sicuramente non avrà più la capacità di esibirsi come ballerina.
La sceneggiatura è stata scritta da Mark Heyman, John McLaughlin e Andres Heinz, basata su una storia iniziale di Heinz. Il film è interpretato da Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey e anche Winona Ryder.
Il regista ha considerato Black Swan un pezzo da accompagnamento al suo film del 2008 The Wrestler, con entrambi i film che raccontano di performance impegnative per diversi tipi di arte. Portman e Kunis si sono formati in danza classica per diversi mesi prima dell’inizio delle riprese.
Shutter Island (2010)
Shutter Island è un film del 2010 diretto da Martin Scorsese e basato sul romanzo omonimo di Dennis Lehane. La trama segue i due investigatori federali Teddy Daniels (interpretato da Leonardo DiCaprio) e Chuck Aule (interpretato da Mark Ruffalo) che sono stati incaricati di indagare sulla scomparsa di una paziente criminale dalla clinica psichiatrica di Shutter Island.
La clinica, situata su un’isola al largo della costa del Massachusetts, è nota per i suoi metodi brutali e controversi, che includono la lobotomia e l’uso di droghe sperimentali. Mentre Teddy e Chuck indagano sulla scomparsa della paziente, si imbattono in una serie di indizi e segreti che li portano a dubitare delle motivazioni del personale della clinica e della stessa natura dell’isola.
Con il passare del tempo, Teddy comincia a essere tormentato da flashback traumatici della sua vita personale, il che rende sempre più difficile per lui distinguere la realtà dalla finzione. La trama si dipana quindi in una serie di colpi di scena e rivelazioni, culminando in un finale sorprendente che lascia lo spettatore con molti dubbi e domande.
Il film è stato accolto positivamente dalla critica e ha incassato oltre 290 milioni di dollari in tutto il mondo. La performance di DiCaprio è stata particolarmente apprezzata e il film ha ricevuto numerosi premi e nomination. “Shutter Island” è un thriller psicologico intenso e complesso che tiene lo spettatore sul filo del rasoio fino alla fine.
Babycall (2011)
Babycall (2011) è un film del 2011 diretto da Pål Sletaune e interpretato da Noomi Rapace, Kristoffer Joner, Vetle Qvenild Werring, Stig R. Amdam, Maria Bock, Torkil Johannes Swensen Høeg, Bjørn Moan. Il film è ambientato in Norvegia e racconta la storia di Liv, una giovane madre single che vive in un appartamento in un grande condominio.
Anna e suo figlio di 8 anni Anders fuggono da un tragico passato famigliare: il padre del bambino è un uomo violento e pericoloso. Si trasferiscono in una casa segreta e Anna compra un babycall per tenere sotto controllo Anders mentre dorme. Una notte Anna si sveglia di soprassalto: dalla camera di Anders provengono dei rumori, sembra stia avvenendo un omicidio.
Noomi Rapace interpreta con bravura un personaggio inquieto e ossessionato del controllo in questo intrigante thriller psicologico. Una donna che non sorride mai, ombrosa, che cerca di salvare il suo fragile equilibrio mentale. Storia d’amore, maternità e violenza, tra grigi esterni cittadini e interni claustrofobici.
Guarda Babycall
Gone Girl (2014)
Gone Girl è un film di mistero e thriller psicologico americano del 2014 diretto da David Fincher e scritto da Gillian Flynn, basato sul suo libro del 2012 con lo stesso nome.
Ambientata nel Missouri, la storia è un mistero che segue gli eventi che circondano Nick Dunne (interpretato da Ben Affleck), che finisce per essere il principale sospettato dell’inaspettata scomparsa di sua moglie, Amy (Rosamund Pike).
Il film è interpretato anche da Neil Patrick Harris e Tyler Perry. Gone Girl è stato presentato in anteprima come film di apertura al 52esimo New York Film Festival. È stato un successo commerciale e importante, guadagnando $ 369 milioni in tutto il mondo contro un piano di spesa di $ 61 milioni, diventando il film di Fincher con il maggior incasso.
Sicario (2015)
Sicario (2015) è un film thriller d’azione neo-western diretto da Denis Villeneuve e scritto da Taylor Sheridan. Il film è interpretato da Emily Blunt, Josh Brolin, Benicio del Toro e Jon Bernthal.
Il film segue la storia di Kate Macer, un’agente dell’FBI idealista che viene reclutata da un misterioso gruppo di lavoro governativo per aiutarli a smantellare un cartello della droga messicano. Kate si ritrova presto sopraffatta e mette in discussione la propria moralità mentre si intreccia in un mondo di violenza e corruzione.
Kate Macer è un’agente dell’FBI esperta che è abituata a lavorare entro i confini della legge. Tuttavia, quando viene reclutata da un misterioso gruppo di lavoro governativo, viene catapultata in un mondo in cui le regole sono sfocate e le conseguenze sono alte.
Sicario esplora temi di moralità, violenza e la natura della guerra alla droga. È un film complesso e stimolante che sfida gli spettatori a considerare le conseguenze delle loro azioni.
Mademoiselle (2016)
La cameriera (2016) è un film thriller psicologico sudcoreano scritto e diretto da Park Chan-wook, basato sul romanzo Fingersmith (2005) di Sarah Waters. Il film è interpretato da Kim Min-hee, Ha Jung-woo, Cho Jin-woong e Kim Tae-ri.
Ambientato negli anni ’30 durante l’occupazione giapponese della Corea, La cameriera racconta la storia di una giovane donna di nome Sookee che viene addestrata per essere la cameriera di un’ereditiera giapponese di nome Lady Hideko. Sookee è incaricata di sedurre Lady Hideko e alla fine sposarla. Tuttavia, Sookee è in realtà parte di un complotto ideato da un truffatore di nome Fujiwara per truffare Lady Hideko della sua fortuna.
La cameriera esplora temi di desiderio, tradimento e il potere della narrazione. Il film è anche un commento al clima sociale e politico della Corea durante l’occupazione giapponese.
Oltre la nebbia (2017)
Oltre la nebbia (Beyond the Mist) è un film del 2017 diretto da Giuseppe Varlotta e interpretato da Pippo Delbono, Corinne Clery, Cosimo Cinieri, Luca Lionello, Vincent Nemeth, Joe Capalbo, Frédéric Moulin. Il film è ambientato in Svizzera e racconta la storia di un uomo che, dopo aver perso la moglie, si ritira in una baita di montagna per cercare la pace interiore.
Una settimana prima di Pasqua un grande attore scompare dal set dove si gira un film storico. Un investigatore privato viene discretamente incaricato del fatto. Fin dall’inizio egli prova l’inquietante percezione di essere in qualche modo coinvolto nelle vicende trascorse dello scomparso. I luoghi, tra cui un’ex fabbrica di cioccolato, dove anni prima una bambina era morta in circostanze misteriose, sono intrisi di segni esoterici.
Guarda Oltre la nebbia
Mio figlio (2017)
Mio figlio (My Son) è un film del 2017 diretto da Christian Carion e interpretato da Guillaume Canet, Mélanie Laurent, Olivier de Benoist, Marc Robert, Joe Capalbo, Frédéric Moulin. Il film è ambientato in Francia e racconta la storia di un uomo che, dopo la scomparsa del figlio di sette anni, si mette sulle sue tracce.
Julien è sempre in viaggio per lavoro. Le sue continue assenze da casa e l’incapacità di occuparsi di suo figlio Mathys hanno distrutto il suo matrimonio con Marie. Mentre si trova in Francia riceve un’inquietante chiamata dalla sua ex moglie: il loro bambino, che ora ha sette anni, è scomparso mentre faceva un campeggio sulle Alpi. Julien raggiunge subito il luogo della scomparsa e inizia con grande tenacia e determinazione a cercare suo figlio, indagando personalmente.
Partendo da uno spunto narrativo ben consolidato nel genere thriller, Mio figlio del regista francese Christian Carion è un film da non perdere soprattutto per lo stile con cui è stato girato. Concepito fin dall’inizio come un film da realizzare quasi in tempo reale, nell’arco di 6 giorni di riprese, il regista utilizza con il suo attore protagonista Guillaume Canet un metodo di improvvisazione radicale.
Guarda Mio figlio
L’affido – una storia di violenza (2017)
L’affido – una storia di violenza (Jusqu’à la garde) è un film del 2017 diretto da Xavier Legrand e interpretato da Denis Ménochet, Léa Drucker, Thomas Gioria, Mathilde Auneveux, Mathieu Saikaly. Il film è ambientato in Francia e racconta la storia di Miriam e Antoine Besson, una coppia divorziata che si contende l’affidamento del figlio Julien, undici anni.
Miriam Besson e Antoine Besson sono una coppia divorziata. Hanno una figlia che sta per compiere diciotto anni, Joséphine, e un figlio di undici anni, Julien. Miriam vuole tenere il figlio più piccolo lontano da suo padre, che lei accusa di essere un uomo violento. Chiede l’affidamento esclusivo di Julien: il bambino è traumatizzato non vuole più rivedere il padre.
In L’affido – una storia di violenza Xavier Legrand racconta i personaggi con grande umanità. Una vicenda drammatica in cui il piccolo Julien è destinato a perdere l’ingenuità della sua fanciullezza in una battaglia di sopravvivenza. Il film, girato con una stile sobrio ed intimista, mette in luce una visione amara e senza speranza della natura umana, con gli uomini che pur di sfuggire alla solitudine ed al fallimento, diventano persecutori violenti e assassini.
Guarda L’Affido – Una storia di violenza
Slow Life (2021)
Slow Life è un film commedia-drammatico italiano del 2021 scritto e diretto da Fabio Del Greco e interpretato da Fabio Del Greco, Rimi Beqiri, Mariagrazia Casagrande, Chiara Pavoni. Il film racconta la storia di Lino Stella, un impiegato che prende una vacanza per rilassarsi e perseguire la sua passione per il disegno di fumetti. Tuttavia, i suoi piani per un ritiro pacifico vengono interrotti dai suoi eccentrici vicini e dalle richieste del suo lavoro.
Lino Stella prende un periodo di ferie dal suo alienante lavoro per dedicarsi al relax e alla sua passione: disegnare fumetti. Ma non ha previsto certi elementi di disturbo: l’invadente amministratrice del palazzo dove vive, il postino che consegna multe e cartelle esattoriali pazze, una vigilessa prepotente, un agente immobiliare molto intraprendente, la vecchia signora del piano di sotto che alleva la colonia felina del condominio. Questi personaggi renderanno la sua vacanza un inferno.
Un film indipendente anarchico e ambizioso, del regista Fabio del Greco. In Slow life vengono trattati temi importanti della quotidianità di ogni cittadino: lo Stato e la burocrazia che diventano spietati oppressori, il meccanismo di interazione sociale che si trasforma in una trappola, le proprie passioni e la creatività che vengono soffocate. Un film thriller, con sfumature di commedia nera, dramma e grottesco, da non perdere.
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The Dark Web (2022)
The Dark Web (2022) è un avvincente cortometraggio thriller drammatico di Andres Di Bono prodotto negli Stati Uniti nel 2022. Un padre disperato esplora le profondità del famigerato Dark Web per trovare un nuovo cuore per il figlio malato che sembra avere ormai i giorni contati. Di fronte alla perdita della sua famiglia e forse di più, deve rispondere alla domanda: “Fino a che punto è disposto ad andare?”.
Un thriller serrato e condensato in un film breve che racconta una vicenda che mette seriamente a dura prova il personaggio protagonista, un padre lasciato solo a fare i conti con le proprie risorse interiori e che non riceve nessun aiuto dal mondo “legale” che lo circonda.
Fino a che punto è possibile affidarsi al mondo illegale del dark web? Che cosa succede quando ci troviamo di fronte ad un bivio che può significare vita o morte? C’è un punto in cui si è chiamati a scommettere tutto quello che si ha, e anche di più, su un unico giro di roulette, e per farlo serve un coraggio enorme.