120 film horror cult da vedere assolutamente

Indice dei contenuti

La paura è l’emozione più antica e potente dell’umanità, e il cinema horror è il suo tempio. Ma ridurre questo genere a semplici “salti sulla sedia” è un errore. L’horror è uno strumento di esplorazione sociale e psicologica: i mostri sullo schermo non sono altro che le proiezioni delle nostre ansie collettive, dai traumi storici alle fobie personali.

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Dai classici espressionisti agli slasher degli anni ’80, fino alla rinascita del “New Horror” d’autore contemporaneo, questa guida non è solo un elenco di spaventi. È un viaggio nell’oscurità diviso per atmosfere, perché ogni spettatore ha un incubo diverso che lo attende.

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Il genere horror è una foresta immensa e intricata. Sotto la stessa etichetta convivono il sangue viscerale dello splatter e le inquietudini invisibili delle storie di fantasmi, la brutalità dei mostri e l’eleganza del gotico. Non esiste un solo modo di avere paura.

Per orientarti, devi chiederti: cosa voglio provare? Cerchi la repulsione fisica, l’angoscia mentale, o il brivido soprannaturale? Vuoi vedere mostri classici o demoni moderni? Di seguito abbiamo analizzato le correnti vitali del genere per guidarvi verso lo specifico tipo di brivido che state cercando.

🆕 I Migliori Horror Recenti

Longlegs (2024)

LONGLEGS | Official Trailer | In Theaters July 12

Lee Harker, una giovane agente dell’FBI con doti di chiaroveggenza, viene assegnata a un caso irrisolto di un serial killer che opera da decenni senza mai essere stato visto sulla scena del crimine. Il killer, noto come “Longlegs”, manipola i padri di famiglia affinché sterminino le proprie famiglie, lasciando dietro di sé solo lettere criptiche. L’indagine trascina l’agente in un abisso di occultismo e satanismo, fino a scoprire un legame personale terrificante con l’assassino.

Diretto da Osgood Perkins, questo film è diventato un fenomeno virale per la sua atmosfera opprimente. Non è un semplice poliziesco, ma un incubo a occhi aperti che ricorda Il silenzio degli innocenti filtrato attraverso un’estetica demoniaca e ipnotica. Nicolas Cage offre una delle performance più grottesche e spaventose della sua carriera, in un film che lavora sull’angoscia pura piuttosto che sullo spavento facile.

When Evil Lurks (2023)

WHEN EVIL LURKS Official Trailer (2023)

In un remoto villaggio rurale dell’Argentina, due fratelli scoprono che un vicino di casa è un “Incarnato” (un uomo posseduto da un demone che sta per “nascere”). Nel tentativo di sbarazzarsi del corpo seguendo regole imprecise, commettono l’errore fatale di spostarlo, scatenando un’epidemia di possessione che si diffonde come un virus inarrestabile. Non ci sono preti, crocifissi o esorcismi che tengano: il male qui è una forza della natura che corrompe tutto ciò che tocca, compresi animali e bambini.

Questo film argentino è l’horror più brutale e senza compromessi degli ultimi anni. Il regista Demián Rugna riscrive le regole del film di possessione eliminando ogni speranza religiosa. È un’opera nichilista, violenta e scioccante, che colpisce lo spettatore allo stomaco rompendo tabù che Hollywood non oserebbe mai toccare. Un capolavoro di tensione e gore per chi ha lo stomaco forte.

Late Night with the Devil (2023)

Late Night With The Devil | Official Trailer

Halloween, 1977. Jack Delroy è il conduttore di un talk show notturno in crisi di ascolti. Per la puntata speciale di Halloween, decide di fare il colpo grosso: invita in studio una parapsicologa e la giovane superstite di una setta satanica per tentare una possessione demoniaca in diretta televisiva nazionale. Quello che inizia come uno spettacolo di intrattenimento cinico si trasforma lentamente in un massacro soprannaturale che sfonda la barriera tra il pubblico e l’inferno.

Un gioiello indie che gioca magistralmente con il formato del “Found Footage”. Il film è presentato come se fosse la registrazione ritrovata di quella trasmissione maledetta, con un’estetica anni ’70 perfetta e granulosa. È un horror intelligente che satira la fame di successo e lo sfruttamento del dolore, mantenendo una tensione crescente fino a un finale psichedelico e disturbante. David Dastmalchian è straordinario nel ruolo del conduttore disperato.

In a Violent Nature (2024)

IN A VIOLENT NATURE Official Trailer (2024)

Un gruppo di ragazzi profana un medaglione in una torre di guardia abbandonata nei boschi, risvegliando Johnny, uno spirito vendicativo e inarrestabile. La premessa sembra quella di un classico Venerdì 13, ma il film ribalta completamente la prospettiva: la camera non segue le vittime che scappano, ma segue il mostro. Vediamo il film quasi interamente da dietro le spalle dell’assassino mentre cammina placidamente attraverso la natura meravigliosa, interrotto solo dai momenti in cui massacra brutalmente chi incontra.

È un esperimento di “Ambient Slasher” o “Slow Cinema Horror”. Il regista Chris Nash crea un’opera ipnotica, quasi contemplativa, dove la bellezza dei paesaggi canadesi contrasta con una violenza grafica estrema (gli effetti pratici sono disgustosi e creativi). È un film d’arte mascherato da film dell’orrore, dedicato a chi ama il cinema che decostruisce i generi. Unico nel suo genere.

Una visione curata da un regista, non da un algoritmo

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Oddity (2024)

ODDITY Official Trailer (2024)

Dopo il brutale omicidio della sorella Dani nella casa di campagna che stava ristrutturando, la sensitiva cieca e collezionista di oggetti occulti Darcy decide di indagare per conto proprio. Si presenta alla porta del cognato (il marito della vittima) e della sua nuova compagna con un regalo inquietante: un manichino di legno a grandezza naturale proveniente dal suo negozio di curiosità, che sembra avere una vita propria e la capacità di rivelare la verità su quella notte.

Un horror irlandese tesissimo e pieno di atmosfera, che dimostra come si possa fare paura con pochi mezzi e una grande regia. Il film costruisce la tensione attraverso gli spazi vuoti, i silenzi e la presenza minacciosa dell’oggetto inanimato. È una storia di vendetta soprannaturale che mescola il genere “Home Invasion” con il racconto di fantasmi, regalando alcuni dei momenti più spaventosi dell’anno senza abusare di effetti digitali.

Carnival of soul

Carnival of soul
Ora disponibile

Horror, di Herk Harvey, Stati Uniti, 1962.
Mary Henry esce indenne da un incidente automobilistico che ha causato la morte dei suoi due compagni, e parte per una strana avventura a Salt Lake City, dove si ritrova attratta da un fatiscente padiglione in riva al lago e perseguitata da una figura spettrale (interpretata dallo stesso regista). Capolavoro horror a basso budget ($ 30.000) passato inosservato all'epoca della sua uscita, è diventato un film cult negli Stati Uniti dalla fine degli anni '80. Suoni e immagini che hanno ispirato registi come George Romero e David Lynch (l'uomo mascherato di "Strade perdute"). Mai doppiato e distribuito nelle sale cinematografiche in Italia.

LINGUA: inglese
SOTTOTITOLI: italiano

The Substance (2024)

THE SUBSTANCE | Official Trailer | In Theaters & On MUBI Now

In un futuro prossimo distopico ossessionato dall’immagine e dalla giovinezza, viene lanciato sul mercato nero un nuovo prodotto biochimico rivoluzionario: “The Substance. Iniettandosela, l’utente può generare una versione più giovane, bella e “migliore” di se stesso, che esce letteralmente dal proprio corpo come una muta. C’è però una regola ferrea per mantenere l’equilibrio: i due corpi devono condividere la vita alternandosi coscientemente ogni sette giorni esatti, senza eccezioni. Quando una celebrità televisiva in declino, licenziata per la sua età, inizia a usare la sostanza per recuperare la fama perduta attraverso il suo alter ego giovane, l’equilibrio si rompe. L’abuso di tempo da parte della versione giovane porta a un invecchiamento accelerato e a un decadimento fisico mostruoso del corpo originale, innescando una spirale di invidia, odio e body horror estremo.

Inseriamo in questa classifica un titolo recentissimo che, secondo critica e pubblico , si è già imposto come un cult istantaneo destinato a definire il decennio. The Substance porta il “body horror” a nuovi livelli di eccesso satirico e visivo, criticando ferocemente l’industria della bellezza, l’ageismo di Hollywood e la pressione sociale sulle donne affinché rimangano eternamente giovani e perfette. Il film è un incubo al neon, stilizzato, rumoroso e grottesco, che ricorda l’audacia del miglior Cronenberg, di Verhoeven e di Kubrick.   

Strange Darling (2024)

Strange Darling Exclusive Trailer (2024)

In una zona remota degli Stati Uniti, fatta di strade isolate e silenzi sospesi, prende forma un confronto spietato tra due persone che sembrano essersi incrociate per caso. Strange Darling si apre con una fuga concitata, un inseguimento serrato che diventa subito un enigma: chi sta davvero scappando e chi sta dando la caccia? La storia viene svelata attraverso una serie di segmenti temporali che si incastrano come frammenti distorti, rivelando progressivamente intenzioni, inganni e impulsi nascosti. La verità si modifica di continuo, facendo crollare ogni certezza e ribaltando il senso di ciò che si è visto pochi minuti prima.

Tra i titoli più discussi dell’ultimo periodo, questo film è già stato elevato a “rivelazione” grazie alla sua capacità di rinnovare il thriller con un approccio incisivo e privo di artifici. Strange Darling rilegge il tema della vittima e dell’aggressore con una precisione chirurgica, trasformando la narrazione in un duello mentale che richiama certe opere indipendenti americane più radicali, ma con una forza visiva moderna e penetrante.

L’Horror Indie e i Cult Movies

Lontano dalle logiche commerciali di Hollywood, l’horror indipendente è il luogo dove il genere si rinnova e morde davvero. Senza la censura dei grandi studios, questi film possono permettersi di essere radicali, grotteschi e politicamente scorretti. Qui troverai le opere “Cult” e le nuove voci che stanno riscrivendo le regole della paura.

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Horror Psicologici e della Mente

Qui il mostro non ha zanne, ma vive dentro la testa del protagonista. L’horror psicologico non cerca lo spavento facile, ma il disagio profondo. Ambientati spesso in luoghi chiusi o in manicomi, questi film esplorano la follia, la paranoia e il crollo della realtà. È il sottogenere perfetto per chi vuole un’esperienza che lascia un senso di inquietudine addosso per giorni.

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Dementia

Dementia
Ora disponibile

Horror, noir, di John Parker, Stati Uniti, 1955.
E' notte. Una donna si sveglia improvvisamente da un incubo in uno squallido hotel dei sobborghi di Los Angeles. Esce dalla stanza e vaga nel quartiere. Incontra un nano che vende giornali con il titolo "Misterioso accoltellamento". In un vicolo buio, un ubriacone la molesta e un poliziotto la salva. Poi incontra un uomo vestito elegantemente con baffi sottili. L'uomo le regala un fiore e la convince a salire sulla limousine con un tizio ricco e grasso. Mentre attraversano la città in automobile l'uomo ripensa ai suoi traumi infantili e al padre violento che lo pugnalò con un coltello dopo che aveva sparato alla madre infedele. Il ricco la porta a divertirsi in diversi locali notturni e poi nel suo appartamento. Prima ignora la donna mentre si ingozza con un pasto abbondante. Lei lo seduce, e lui si avvicina a lei eccitato.

Un incubo visionario ed allucinato, senza dialoghi, durante una notte di una donna sola a Los Angeles. Tra horror, film noir e film espressionista, concepito inizialmente come un cortometraggio da Parker basandosi su un sogno raccontatogli dalla sua segretaria, Barrett, che è diventata anche l'interprete del film. Il film è stato bloccato dal New York State Film Board prima di poter uscire nelle sale cinematografiche nel 1955. Successivamente Jack H. Harris lo ha acquistato e ne ha creato una nuova versione, con un diverso taglio di montaggio, aggiungendo anche una voce fuori campo e cambiando il titolo. Questa è la versione originale.

Senza dialoghi

Il Soprannaturale: Fantasmi, Streghe ed Esorcismi

È il regno dell’invisibile e dell’inspiegabile. Che si tratti di case infestate, possessioni demoniache o antiche maledizioni, questo filone tocca la nostra paura ancestrale della morte e dell’aldilà. Dalle storie di fantasmi più classiche ai film sulle streghe e l’esoterismo, qui la tensione nasce dall’attesa di vedere ciò che non dovrebbe esistere.

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I Mostri: Zombie, Vampiri e Creature

La paura prende forma fisica. Questo è il cinema della “creatura”, dove l’umanità è minacciata da predatori letali. Dagli Zombie (metafora del contagio e della massa) all’eleganza decadente dei Vampiri, fino alla brutalità dei Lupi Mannari e degli Alieni. È il genere che unisce l’azione alla paura, spesso con effetti speciali che hanno fatto la storia del cinema.

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Splatter, Body Horror e Cannibali

Per gli stomaci forti. Qui la paura diventa fisica, viscerale, tattile. Il “Body Horror” esplora la mutazione e la distruzione del corpo umano, mentre lo Splatter e il filone dei Cannibali portano la violenza grafica all’estremo. Non è cinema per tutti, ma per chi cerca un’esperienza shockante che rompa ogni tabù sulla carne e sulla morte.

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Folk Horror, Gotico e Atmosfere

La paura qui viene dal paesaggio, dal passato e dalle tradizioni. Il Gotico (specialmente quello italiano) lavora sulle atmosfere, sui castelli e sulle ombre. Il Folk Horror ci porta nelle campagne isolate, tra riti pagani e comunità chiuse. È un orrore elegante, lento, che ti avvolge come nebbia.

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Faust

Faust
Ora disponibile

Horror, di F. W. Murnau, Germania, 1926.
Faust è un anziano studioso che ha perso la fede nella vita. È sconfitto dalla sua incapacità di aiutare gli altri e dalla sua consapevolezza della propria mortalità. Un giorno, Faust incontra Mefistofele, che gli offre un patto: in cambio della sua anima, Mefistofele gli darà eterna giovinezza e potere. Faust accetta il patto e Mefistofele lo porta in un mondo di lusso e piacere. Faust si innamora di Gretchen, una giovane donna innocente, ma il loro amore è ostacolato da Mefistofele.

Faust è considerato uno dei più grandi film muti mai realizzati. È un film visivamente sbalorditivo, con l'uso da parte di Murnau di immagini e simboli espressionistici per creare un mondo oscuro e pieno di atmosfere spettrali. Il film presenta anche alcune delle scene più iconiche della storia del cinema, come la sequenza in cui Faust e Mefistofele volano su un tappeto magico. Oltre ai suoi meriti artistici, Faust è stato uno degli ultimi grandi film tedeschi prodotti prima dell'ascesa dei nazisti. Lo stile oscuro e espressionista del film ha poi influenzato registi come Orson Welles e Fritz Lang. È un film visivamente sbalorditivo e stimolante che esplora i temi della tentazione, della redenzione e della condizione umana.

LINGUA: tedesco
SOTTOTITOLI: italiano

Horror dal Mondo (Giappone, Corea, Spagna)

La paura parla lingue diverse. L’horror asiatico (J-Horror e Coreano) è celebre per i suoi spiriti vendicativi e le atmosfere gelide. L’horror spagnolo mescola spesso il dramma storico con il soprannaturale. Esplorare queste cinematografie significa scoprire nuovi modi di spaventarsi, lontani dai cliché americani.

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Horror per Occasioni Speciali (Halloween e Commedie)

A volte la paura è una festa. La notte di Halloween richiede film specifici, fatti di zucche, maschere e atmosfere autunnali. E non dimentichiamo che la paura è cugina della risata: l’Horror Comedy mescola sangue e gag per un intrattenimento più leggero ma sempre pungente.

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Le Decadi d’Oro: Anni 80 e 90

Se cerchi un sapore nostalgico o vuoi recuperare i classici, la divisione temporale è fondamentale. Gli anni ’80 sono stati l’epoca d’oro degli effetti pratici e degli slasher; gli anni ’90 hanno introdotto l’ironia e il meta-cinema.

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I film horror da vedere alle origini del cinema

Il cinema Horror inizia quasi con L’invenzione stessa del Cinematografo. Il primo film horror viene attribuito a Georges Melies s’intitolava Le manoir du diable, seguito da un altro cortometraggio del regista-mago francese La caverna maledetta. 

I film horror più belli dell’epoca del muto hanno segnato la storia del cinema come Nosferatu il vampiro di Murnau, Vampyr di Dreyer, o Il gabinetto del dottor Caligari, il film che ha avviato il movimento dell’espressionismo del cinema. In quegli anni il cinema Horror avrebbe avuto una grande fioritura presso i registi tedeschi

Oltre al cinema di avanguardia anche Hollywood produce capolavori horror che sarebbero rimasti scolpiti nella memoria, come Frankenstein di James Whale e Dracula di Tod Browning. Negli anni 20 ci fu l’apparizione del primo mostro deforme della storia del cinema, Il gobbo di Notre Dame. Nel 1925 Hollywood produsse un altro film indimenticabile Il fantasma dell’opera, con l’attore Lon Chaney.

Halloween - La notte delle streghe

Halloween - La notte delle streghe
Ora disponibile

Horror, di John Carpenter, Stati Uniti, 1978.
31 ottobre 1963, in una piccola città della provincia americana, Haddonfield, Il piccolo Michael Myers uccide a coltellate la sorella Judith. Viene ricoverato in un istituto psichiatrico ma 15 anni dopo, riesce a scappare ed a tornare nella sua città. Il dottor Sam Loomis, lo psichiatra che ha seguito Michael nel corso degli anni, lo conosce molto bene e sa quali potranno essere le sue mosse. Michael uccide un meccanico, indossa i suoi vestiti e torna nella sua fatiscente casa natale, ora abbandonata. Poi cerca di uccidere Laurie Strode e la sua amica Annie, dopo averle pedinate. Intanto il dottor Loomis arriva a Haddonfield. Prova a convincere lo sceriffo che la situazione è pericolosa e deve prendere precauzioni ma l'uomo pensa che sia allarmismo inutile. Durante la serata Laurie ed Annie vanno a fare le babysitter da due bambini in case diverse. Michael spia Annie attraverso la finestra della casa dei Wallace, pronto ad ucciderla.

Film indipendente girato con un piccolissimo budget, ha incassato nel mondo oltre 80 milioni di dollari dell'epoca. E' lo slasher movie di maggior successo e uno dei 5 film più redditizi della storia del cinema, diventato un cult con innumerevoli sequel e reboot. Carpenter descrive in maniera straordinaria la remota provincia americana e fa salire la tensione per oltre un'ora, senza che accada nulla, con una regia lineare ed efficacie, e con musiche ipnotiche realizzate da lui stesso. Un regista geniale che riesce, con pochi e semplici elementi e una piccola produzione, a realizzare un horror destinato a rimanere nell'immaginario cinematografico mondiale.

LINGUA: inglese
SOTTOTITOLI: italiano

Il Golem: Come venne al mondo (1920)

DER GOLEM (Masters of Cinema) New & Exclusive HD Home Video Trailer

Il Golem: Come venne al mondo è un film muto del 1920 diretto da Carl Boese e da Paul Wegener, che ne è anche interprete. Il film è basato sul romanzo omonimo di Gustav Meyrink, pubblicato nel 1915.

Il film racconta la storia di un rabbino di Praga del XVI secolo che crea un golem, un essere di argilla animato dalla magia, per proteggere il suo popolo dai pogrom. Il golem è inizialmente un servo fedele, ma presto diventa pericoloso e incontrollabile. Il rabbino è costretto a distruggere il golem per salvare la città.

Nel ghetto ebraico di Praga del XVI secolo, il rabbino Löw (Paul Wegener) è preoccupato per la sicurezza del suo popolo, che è sempre più minacciato dai pogrom. Löw decide di creare un golem, un essere di argilla animato dalla magia, per proteggere il suo popolo.

Löw crea il golem usando un rituale cabalistico. Il golem è inizialmente un servo fedele, ma presto diventa pericoloso e incontrollabile. Il golem inizia a uccidere i nemici del popolo ebraico, ma presto inizia a uccidere anche gli innocenti.

Il Golem: Come venne al mondo è un film che esplora il tema del conflitto tra il bene e il male. Il golem rappresenta il lato oscuro della natura umana. È un essere potente e distruttivo, che può essere usato sia per il bene che per il male. Il film esplora anche il tema della creazione e delle sue conseguenze. Il golem è un’opera di creazione, sia da parte del rabbino Löw che da parte di Dio. Il film esplora il tema della creazione e delle sue conseguenze. Il film è stato girato in un stile espressionista, che enfatizza le forme e le linee angolari. Il film è caratterizzato da un’atmosfera cupa e inquietante, che contribuisce a creare un senso di suspense e di paura.

Il carretto fantasma (1921)

THE PHANTOM CARRIAGE (1921) Original Trailer - Victor Sjöström, Hilda Borgström, Tore Svennberg

Il carretto fantasma (Körkarlen; letteralmente “Il carrettiere”) è un film muto del 1921 diretto da Victor Sjöström, tratto dall’omonimo romanzo di Selma Lagerlöf pubblicato nel 1912.

La storia inizia con David Holm, un giovane operaio che vive a Stoccolma. David è un uomo violento e sregolato, che trascura la moglie Edit e il figlioletto. Una notte, mentre è ubriaco, David uccide un uomo. Il giorno successivo, David si risveglia nel cimitero, dove incontra un misterioso carrettiere. Il carrettiere gli dice che David è destinato a guidare il suo carro fantasma, che raccoglie le anime dei morti che hanno vissuto una vita di peccato. David cerca di fuggire dal carrettiere, ma è invano. Il carrettiere lo conduce in un mondo di ombre e di terrore, dove David deve affrontare le conseguenze delle sue azioni.

Il carretto fantasma è un film che esplora il tema del peccato e della redenzione. David è un uomo che ha commesso un grave peccato, ma ha ancora la possibilità di essere redento. Il film è ambientato in un mondo oscuro e inquietante, che rappresenta il mondo interiore di David. Il carrettiere rappresenta la coscienza di David, che lo costringe a confrontarsi con le sue azioni. Il film ha un finale aperto, che lascia il pubblico con una sensazione di speranza. David ha la possibilità di essere redento, ma deve affrontare un lungo e difficile percorso.

Il dottor Mabuse (1922)

Doktor Mabuse, der Spieler (Trailer)

Il dottor Mabuse (Dr. Mabuse, der Spieler) è un film muto del 1922 diretto da Fritz Lang, tratto dal romanzo omonimo di Norbert Jacques.

Il film racconta la storia di Mabuse, un genio del crimine che controlla la città di Berlino attraverso una rete di criminali e corruzione. Mabuse è un personaggio complesso e sfaccettato, che rappresenta il lato oscuro della natura umana. Il film inizia con la fuga di Mabuse da un manicomio. Mabuse è un genio del crimine che ha controllato la città di Berlino attraverso una rete di criminali e corruzione. Mabuse è stato internato in un manicomio, ma è riuscito a evadere.

Il dottor Mabuse è un film che esplora il tema del male e del bene. Mabuse rappresenta il male, mentre il commissario von Wenk rappresenta il bene. Il film è ambientato in una Berlino cupa e inquietante, che rappresenta il mondo interiore di Mabuse. Mabuse è un genio del crimine, e i suoi piani sono sempre ben congegnati.

Nosferatu il vampiro (1922)

Nosferatu (1922) - Trailer

Thomas Hutter, un agente immobiliare della città fittizia di Wisborg, viene inviato in Transilvania per concludere la vendita di una casa con il misterioso Conte Orlok. Hutter scoprirà presto che il Conte è un vampiro millenario che viaggia portando con sé casse piene di terra sconsacrata e una pestilenza inarrestabile, con l’obiettivo di raggiungere la moglie di Hutter, Ellen, l’unica forza pura in grado di fermarlo.

. Ciò che rende Nosferatu ancora oggi un’esperienza terrificante, a oltre un secolo dalla sua uscita , è la sua capacità di visualizzare la malattia e la decadenza in modo tangibile. A differenza del Dracula aristocratico e seducente che verrà codificato da Hollywood con Bela Lugosi, l’Orlok interpretato da Max Schreck è un abominio biologico, una creatura scheletrica simile a un ratto antropomorfo che incarna la paura atavica del contagio e della peste, un tema risonante in un’Europa appena uscita dalla Spagnola.   

Haxan, la stregoneria attraverso i secoli

Haxan, la stregoneria attraverso i secoli
Ora disponibile

Documentario, di Benjamin Christensen, Svezia, 1922.
Profanazione di tombe, torture, suore indemoniate e sabba di streghe: Haxan, La stregoneria attraverso i secoli è un film incredibilmente originale e fuori dagli schemi che nel tempo è diventato leggendario. Tra documentario e finzione drammatica il film ci guida attraverso l'ipotesi scientifica che le streghe del Medioevo soffrivano degli stessi mali dei malati di mente dell'era moderna. Un horror gotico spaventoso e allo stesso tempo umoristico, con la creazione di sequenze documentaristiche e saggistiche che anticipano le innovazioni della Nouvelle Vague. Qualcosa di assolutamente unico nella storia del cinema.

Spunto di riflessione
In sanscrito Diavolo e Divino provengono dalla stessa radice, dev. La follia è la parte oscura dell'uomo ed è naturale come la parte luminosa. Quando sei in grado di dire a un matto che non solo lui è matto ma che lo sei anche tu, immediatamente si crea un ponte, ed è possibile aiutarlo. La natura della vita non è logica né razionale. La vita è illogica, selvaggia e contraddittoria.

LINGUA: inglese, svedese
SOTTOTITOLI: italiano

Il Fantasma dell’Opera (1925)

"Phantom Of The Opera" Unmasking Scene: Two Versions (1925-29)

Il fantasma dell’opera (1925) è un film muto diretto da Rupert Julian. È basato sul romanzo omonimo di Gaston Leroux, che racconta la storia di Erik, un musicista geniale ma sfigurato che vive nascosto nei sotterranei dell’Opéra di Parigi; pronto a tutto pur di portare al successo la giovane cantante Christine, di cui è segretamente innamorato.

Il film inizia con Christine Daaé, una giovane soprano, che fa un’audizione per il ruolo di protagonista nell’Opéra di Parigi. Inizialmente viene respinta, ma il Fantasma, una figura misteriosa che infesta il teatro, la sente cantare e ne è impressionato dal talento. Inizia a darle lezioni di canto in segreto, e lei diventa rapidamente una delle cantanti più popolari del teatro.

Il fantasma dell’opera è un film complesso e sfaccettato che può essere interpretato in molti modi. Un’interpretazione è che il film è un monito sui pericoli dell’ossessione. Il Fantasma è un musicista di talento, ma la sua ossessione per Christine lo porta alla follia. È disposto a tutto pur di possederla, anche se significa farle del male o ad altri.

I Film horror da vedere negli anni ‘30 e ‘40

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Negli anni 30 la Universal si specializzò in film horror dando vita ad una lunga galleria di mostri. Dopo Dracula e Frankenstein produssero film come La mummia, L’uomo invisibile. Gli altri studi come la Paramount e la Warner Brothers produssero meno film horror, ma con qualche buon risultato come La maschera di cera e il dottor Jekyll. 

Negli anni 40 l’Universal si concentra  sui lupi mannari con film come L’uomo lupo, e su una lunga serie di film su Frankenstein. La RKO produce invece L’uomo leopardo, Ho camminato con uno zombie, il bacio della pantera, con la regia di Jacques Tourneur

Frankenstein (1931)

Frankenstein Official Trailer #1 - (1931) HD

Frankenstein (1931) è un classico film horror diretto da James Whale e interpretato da Colin Clive nel ruolo di Henry Frankenstein e Boris Karloff nel ruolo della creatura. Il film è basato sull’omonimo romanzo del 1818 di Mary Shelley.

Il dottor Henry Frankenstein è un brillante scienziato ossessionato dalla creazione della vita. Riesce ad assemblare una creatura da parti di cadaveri, ma la creatura è deforme e mostruosa. Frankenstein è orrigliato dalla sua creazione e la abbandona. La creatura è lasciata a se stessa e impara rapidamente di non essere accettata dalla società. È temuta e disprezzata da tutti coloro che incontra. La creatura diventa arrabbiata e vendicativa, e inizia a uccidere le persone che l’hanno offesa.

Frankenstein è uno dei film horror più influenti mai realizzati. È stato rifatto e adattato innumerevoli volte, e ha ispirato innumerevoli altri film, libri e serie televisive. Le immagini e i personaggi iconici del film sono diventati parte della cultura popolare.

Dracula (1931)

Dracula (1931) Official Trailer #1 - Bela Lugosi Movie

Dracula (1931) è un classico film horror americano diretto da Tod Browning e interpretato da Bela Lugosi nel ruolo del conte Dracula. Il film è basato sull’omonimo romanzo del 1897 di Bram Stoker.

Il film inizia con un giovane avvocato inglese, Renfield (Dwight Frye), che si reca in Transilvania per vendere un castello al conte Dracula (Bela Lugosi). Renfield viene avvertito dai locali di Dracula, che è noto per essere un vampiro, ma ignora i loro avvertimenti. Quando Renfield arriva al castello di Dracula, viene accolto dal Conte in persona. Dracula è un uomo affascinante e sofisticato, ma ha anche un lato oscuro. Ipnotizza Renfield e lo trasforma nel suo schiavo.

Dracula è uno dei film horror più influenti mai realizzati. È stato rifatto e adattato innumerevoli volte, e ha ispirato innumerevoli altri film, libri e serie televisive. Le immagini e i personaggi iconici del film sono diventati parte della cultura popolare. Dracula è considerato un classico del cinema horror. È un film ben fatto e stimolante che esplora importanti temi come la natura del bene e del male, i pericoli della lussuria e della tentazione, e l’importanza della fede. Il film ha avuto un impatto duraturo sulla cultura popolare e continua ad essere apprezzato dal pubblico oggi.

Dato curioso: Bela Lugosi indossava denti finti nel film, ma erano così scomodi che riusciva a malapena a parlare con loro.

Il cervello che non voleva morire

Il cervello che non voleva morire
Ora disponibile

Horror, fantascienza, di Joseph Green, Stati Uniti, 1962.
Il dottor Bill Cortner salva un paziente che era stato dichiarato morto, ma il chirurgo anziano, il padre di Bill, condanna i metodi non ortodossi e le teorie del trapianto di suo figlio. Durante la guida verso la casa della sua famiglia, Bill e la sua attraente futura moglie Jan Compton vengono coinvolti in un incidente automobilistico in cui la moglie rimane decapitata. Costs recupera la testa e si affretta al laboratorio nella cantina della sua casa. Lui e il suo aiutante mutilato Kurt fanno tornare in vita la testa in un vassoio pieno di liquido. La nuova esistenza di Jan è insopportabile e la donna supplica Bill di lasciarla morire, ma lo scienziato si rifiuta: vuole trovare un nuovo corpo per Jan. Cerca una donna adatta in un locale di burlesque, per strada e in un concorso di bellezza.

Diretto da Joseph Green e scritto da Green e Rex Carlton il film fu terminato nel 1959 con il titolo The Black Door, ma non fu lanciato nelle sale fino al 3 maggio 1962, con il suo nuovo titolo come doppio lungometraggio con Invasion of the Star Creatures. Il particolare strumento narrativo di un medico pazzo che scopre un modo per mantenere in vita una testa umana era già stato utilizzato in precedenza in letteratura, con varie altre versioni su questo tema. Condivide numerosi elementi della storia con il film dell'orrore della Germania occidentale The Head (1959).

LINGUA: inglese
SOTTOTITOLI: italiano

Dr. Jekyll e Mr. Hyde (1931)

Dr Jekyll and Mr. Hyde (1931) - YouTube

E’ un film dell’orrore americano del 1931, diretto da Rouben Mamoulian e interpretato da Fredric March, che interpreta un medico esperto che scopre una nuova formula che può scatenare le forze sataniche nelle persone.

Il film è un adattamento de Lo strano caso del dottor Jekyll e anche di Mr Hyde, la storia di Robert Louis Stevenson del 1886 di un uomo che prende una cura che lo trasforma da un mite uomo di scienza in un pazzo assetato di sangue. Il film è stato un successo al momento del suo lancio. Scelto per 3 premi Oscar, March ha vinto il premio come miglior attore.

Il dottor Henry Jekyll (Fredric March), un tranquillo medico inglese nella Londra vittoriana, sostiene che in ogni uomo si nascondono impulsi sia cattivi che buoni. È pazzo della sua futura moglie Muriel Carew (Rose Hobart) e desidera sposarla.

Suo padre, il generale di brigata Sir Danvers Carew (Halliwell Hobbes), ordina loro di aspettare. Una sera, mentre passeggia a casa con il suo collega, il dottor John Lanyon (Holmes Herbert), Jekyll conosce una cantante da bar, Ivy Pierson (Miriam Hopkins), che viene colpita da un uomo fuori dalla sua casa. Jekyll allontana l’uomo e porta Ivy nella sua casa per prendersi cura di lei.

La mummia (1932)

The Mummy Official Trailer #1 - Boris Karloff Movie (1932) HD

È un film horror americano del 1932 diretto da Karl Freund. La sceneggiatura del film di John L. Balderston è stata adattata da una sceneggiatura scritta da Nina Wilcox Putnam e da Richard Schayer.

Lanciato da Universal Studios come parte del franchise di Universal Classic Monsters, il film è interpretato da Boris Karloff, Zita Johann, David Manners, Edward Van Sloan e Arthur Byron.

Nel film, Karloff interpreta Imhotep, una antica mummia egiziana che è stata eliminata per aver cercato di rianimare la sua defunta amante, Ankh-esen-amun. Dopo essere stato scoperto da un gruppo di scavatori, si traveste da un moderno egiziano chiamato Ardeth Bey e cerca Ankh-esen-amun, che pensa si sia reincarnata nel mondo contemporaneo.

Pur essendo molto meno incisivo dal punto di vista culturale rispetto ai suoi precursori Dracula e Frankenstein, il film è stato comunque un buon successo, generando numerosi follow-up, remake, e spin-off.

Freaks (1932)

Freaks (1932) Movie Trailer

Freaks (1932) è un film horror diretto da Tod Browning e prodotto da MGM. .

Il film racconta la storia di Hans (Ford), un nano che si innamora di Cleopatra (Hyams), un’artista trapezista. Cleopatra è interessata solo ai soldi di Hans e complotta per ucciderlo con l’aiuto del suo amante, Ercole (Harry Earles). Gli altri artisti del circo, che sono tutti freaks, vengono a conoscenza del piano di Cleopatra e decidono di vendicarsi. Lurano Hans e Cleopatra nella casa dei divertimenti del circo, dove li attaccano.

Freaks è stato un fallimento di critica e commerciale al momento dell’uscita. Il film è stato bandito in molti paesi a causa del suo contenuto disturbante. Tuttavia, il film è stato successivamente rivalutato ed è ora considerato un classico del cinema horror. Freaks ha avuto un profondo impatto sul genere horror. Il film è uno dei primi film horror a presentare artisti con disabilità. Il film è stato anche elogiato per i suoi temi oscuri e sovversivi.

L’uomo invisibile (1933)

The Invisible Man (1933) Official Trailer | Fear: Classic Monsters

È un film horror di fantascienza americano del 1933 diretto da James Whale basato sul romanzo The Invisible Man di H. G. Wells del 1897, prodotto dalla Universal Pictures, e interpretato da Gloria Stuart, Claude Rains e William Harrigan.

Il film vede protagonista il Dr. Jack Griffin (Rains) ricoperto di cerotti e con gli occhi coperti da occhiali scuri, frutto di un esperimento segreto che lo rende invisibile, che prende alloggio nella cittadina di Iping, fino a quando la sua padrona di casa non scopre il segreto.

Lion torna al laboratorio di ricerca del dottor Cranley (Henry Travers), e rivela la sua invisibilità al dottor Kemp (William Harrigan) e alla moglie Flora Cranley (Gloria Stuart) che scoprono che Griffin è diventato pericoloso, fino a commettere omicidi.

Il film è rimasto in promozione per la Universal già nel 1931, quando Richard L. Schayer e Robert Florey hanno raccomandato che il romanzo di Wells sarebbe stato un eccellente seguito del film dell’orrore Dracula. La Universal scelse piuttosto di realizzare Frankenstein nel 1931. Ciò ha causato una serie di aggiustamenti della sceneggiatura del film, nonché una varietà di potenziali registi

Il gabinetto del dottor Caligari

Il gabinetto del dottor Caligari
Ora disponibile

Horror, fantasy, di Robert Wiene, Germania, 1920.
Il film simbolo dell'espressionismo cinematografico. Francis racconta una storia a un uomo: nel 1830, in un piccolo paese, un tizio di nome Caligari, fa l'imbonitore alla fiera per presentare la sua attrazione, un sonnambulo che tiene sotto ipnosi in una cassa da morto. Il dottore sostiene che il sonnambulo è in grado di conoscere il passato e di predire il futuro. Atmosfere irreali e scenografie deformate, recitazione stilizzata, sdoppiamento di personalità, confusione tra sogno e realtà.

Spunto di riflessione
Personalità dal greco persona significa maschera. Persona deriva dalla parola personalità. L'individualità è un dono dell'esistenza, la personalità è imposta dalla società. La personalità segue il gregge di pecore, l'individualità è un leone che si muove da solo. Finché non lasci andare la tua personalità non sarai in grado di trovare la tua individualità.

LINGUA: tedesco (didascalie)
SOTTOTITOLI: italiano

La maschera di cera (1933)

LA MASCHERA DI CERA (1933) - Un classico dell'horror che torna in vita

È un film horror di mistero americano del 1933 diretto da Michael Curtiz e interpretato da Lionel Atwill, Fay Wray, Glenda Farrell e Frank McHugh. È stato lanciato dalla Warner Bros. e registrato in Technicolor a due colori.

Ivan Igor (Lionel Atwill) è uno scultore che gestisce un museo delle cere a Londra. È un uomo crudele e sadico che si diverte a torturare le sue vittime. Il socio di Igor, Joe Worth (Edwin Maxwell), vuole bruciare il museo e incassare i soldi dell’assicurazione. Igor rifiuta, quindi Worth dà fuoco al museo da solo. Igor è intrappolato all’interno del museo in fiamme e il suo viso è gravemente sfigurato.

Il mistero del museo delle cere è stato un successo di critica e commerciale. È stato uno dei primi film horror ad essere distribuito a colori. Il film ha influenzato innumerevoli altri film horror, tra cui La casa di cera (1953) e Camera of Horrors (1966). Il mistero del museo delle cere è considerato un classico del cinema horror. È un film ben fatto e suspense con personaggi memorabili e immagini iconiche. Il film ha avuto un impatto duraturo sulla cultura popolare e continua ad essere apprezzato dal pubblico oggi.

Curiosità: Il film era originariamente previsto per essere girato in 3D, ma il processo era troppo costoso all’epoca.

Il bacio della pantera (1942)

Cat People (1942) Trailer - Row House Cinema

Cat People è un film horror del 1942 diretto da Jacques Tourneur. Il film racconta la storia di Irena Dubrovna, una giovane donna che è maledetta a trasformarsi in una pantera ogni volta che si sente eccitata o minacciata. Irena si innamora di Oliver Reed, un zoologo, ma ha paura di rivelargli il suo segreto. Quando l’ex fidanzata di Oliver, Alice Moore, arriva in città, Irena diventa gelosa e il suo lato oscuro inizia a emergere.

Irena Dubrovna è una giovane donna che è perseguitata da un oscuro segreto: è maledetta a trasformarsi in una pantera ogni volta che si sente eccitata o minacciata. La maledizione di Irena è radicata nella storia della sua famiglia; sua madre era anche una donna pantera e sua nonna è stata uccisa da una pantera.

Irena diventa gelosa di Alice e della sua relazione con Oliver. Una notte, Irena segue Alice a casa e si arrabbia così tanto che si trasforma in una pantera. Alice viene attaccata e uccisa dalla pantera, ma Irena scappa. Cat People ha avuto un profondo impatto sul genere horror. Il film ha contribuito a rendere popolare il genere dell’horror psicologico ed è considerato uno dei film horror più influenti di tutti i tempi. Cat People è stato anche citato e parodiato in numerosi altri film, programmi televisivi e videogiochi.

I film horror da vedere anni ‘50 e ‘60

Negli anni 50, grazie alla tecnologia e agli effetti speciali il cinema horror incrocia la fantascienza per raccontare la cupa atmosfera della guerra fredda, con film come La cosa da un altro mondo di Howard Hawks e L’invasione degli Ultracorpi di Don Siegel. 

Tra la fine degli anni 50 e l’inizio degli anni 60 nasce la prima società di produzione specializzata esclusivamente in film horror, la Hammer film. Con il regista Terence Fisher produssero i prototipi di quelli che sarebbero diventati i moderni film horror. Alcuni titoli da ricordare sono La maschera di Frankenstein, Dracula il vampiro, il remake de La Mummia. 

Roger Corman produsse innumerevoli film horror, specializzandosi dei cosiddetti b movie, e portando sullo schermo diversi racconti di Edgar Allan Poe. Il suo primo film fu il divertente ed esoterico horror/fantasy La sopravvissuta. Negli anni 60 il cinema Horror diventa più esplicito e più violento. I film horror vengono utilizzati anche per descrivere le paure legate alla politica e allo sviluppo tecnologico e consumistico, ad esempio nel film Assalto alla Terra. 

Alla fine degli anni 60 i mostri classici passano in secondo piano e il cinema Horror diventa psicologico con film come Psycho di Alfred Hitchcock e l’occhio che uccide di Michael Powell. Vengono realizzati anche numerosi film indipendenti a basso costo come Blood Feast (1963) e Two Thousand Maniacs! (1964) che inaugurano il genere splatter più sanguinario. Nel 1968 George Romero porta alla ribalta il genere Zombie. Con budget bassissimo realizza uno dei più importanti horror dell’epoca La notte dei morti viventi. 

Assalto alla Terra (1954)

Them! (1954) Official Trailer #1 - Sci-Fi Horror Movie

È un film americano di fantascienza horror del 1954 della Warner Bros. scritto da David Weisbart, diretto da Gordon Douglas, e interpretato da James Whitmore, Edmund Gwenn, Joan Weldon e James Arness.

Il film è basato su un adattamento del racconto di George Worthing Yates, che in seguito è diventata la sceneggiatura di un film di Ted Sherdeman e adattata anche da Russell Hughes. Questo film è solo uno dei primi film sui mostri nucleari degli anni ’50, e anche il primo lungometraggio sul “grande insetto” a utilizzare i parassiti come mostri.

Un nido di enormi formiche irradiate viene scoperto nel deserto del New Mexico; diventano una minaccia nazionale quando si scopre che due giovani formiche regina sono scappati per costruire nuovi nidi. La ricerca a livello nazionale alla fine sfocia in una battaglia nel sistema di tubi di scarico di Los Angeles.

Il lupo mannaro di Washington

Il lupo mannaro di Washington
Ora disponibile

Horror, commedia, di Milton Moses Ginsberg, Stati Uniti, 1973.
Jack Whittier è un giornalista inviato a Washington D.C. come corrispondente da Budapest. Jack è infettato da un licantropo durante una festa e comincia a trasformarsi in un lupo mannaro. Nel frattempo, cerca di nascondere la sua nuova condizione e di mantenere il suo lavoro come giornalista. Mentre Jack cerca di controllare la sua trasformazione, si imbatte in una serie di eventi insoliti e spaventosi, come la scomparsa di un importante funzionario governativo e l'arrivo di una strana figura che sembra essere una strega. Jack deve affrontare anche la sua relazione con la sua fidanzata e con il suo capo, che cominciano a sospettare di lui. Mentre Jack lotta con la sua nuova condizione, viene invitato a una cena ufficiale presso la Casa Bianca, dove scopre che il presidente degli Stati Uniti è coinvolto in un complotto.

Commedia horror che unisce elementi di commedia nera, satira politica e horror, è stato girato a Washington D.C. e New York, con la regia di Milton Moses Ginsberg, che aveva precedentemente lavorato come regista e sceneggiatore in diversi film a basso budget. Il film è stato realizzato con un budget relativamente basso e ha sofferto di problemi di produzione, come ritardi e problemi con le scene che richiedevano effetti speciali. La performance di Stockwell è stata apprezzata dalla critica e la sua interpretazione del personaggio del licantropo è convincente e divertente. Il film è stato generalmente accolto con recensioni negative al momento della sua uscita e non ha avuto un grande successo commerciale. Tuttavia, è diventato un cult movie negli anni successivi e viene apprezzato per il suo umorismo nero e la sua critica sociale.

LINGUA: inglese
SOTTOTITOLI: italiano

I diabolici (1955)

Diabolique (1955) Trailer HD | Simone Signoret | Véra Clouzot

In un collegio maschile francese fatiscente, la fragile e malata di cuore Christina, moglie del dispotico e crudele direttore Michel, e Nicole, l’insegnante amante dell’uomo, stringono un’improbabile alleanza per liberarsi del loro aguzzino. Dopo averlo drogato e annegato in una vasca da bagno, gettano il corpo nella piscina della scuola, attendendo che riaffiori come un incidente. Tuttavia, quando la piscina viene svuotata, il corpo è sparito, innescando una spirale di paranoia, apparizioni spettrali e terrore psicologico.

Henri-Georges Clouzot, spesso definito l’Hitchcock francese (e che soffiò i diritti di questo romanzo proprio al maestro inglese), confeziona con Les Diaboliques un meccanismo a orologeria perfetto, un thriller psicologico che scivola inesorabilmente nell’horror puro. Il film è una lezione magistrale sulla costruzione della tensione attraverso l’assenza e il dubbio: la paura non deriva da ciò che si vede, ma da ciò che non c’è, ovvero il cadavere di Michel. L’atmosfera del collegio, con i suoi corridoi bui, l’acqua stagnante e le pareti scrostate, riflette lo stato mentale delle protagoniste, intrappolate in un purgatorio di senso di colpa che assume contorni soprannaturali.   

I vampiri (1957)

The Devil's Commandment aka I vampiri (1957) German trailer

I Vampiri è un film horror italiano del 1957 diretto da Riccardo Freda e terminato dal direttore della fotografia del film, Mario Bava. Nel cast Gianna Maria Canale, Carlo D’Angelo e Dario Michaelis.

Il film ha a che fare con una serie di omicidi di ragazze che vengono scoperte con tubi di drenaggio del sangue. I giornali parlano di un serial killer chiamato il Vampiro, che motiva il giovane giornalista Pierre Lantin a indagare sui delitti.

All’epoca della sua uscita il film fu percepito come un oggetto originale e strano per seguaci del genere horror. Le scene davvero spaventose si riducono a poche sequenze. Il film stabilì il requisito di un design estetico che sarebbe stato la struttura per molti film horror italiani simili: ragnatele, porte che cigolano, degenerazione e un’illuminazione fantastica. Qualsiasi individuo curioso di cinema horror italiano dovrebbe vederlo: un film ignorato e sottovalutato, con suggestioni dal cinema neorealista.

La maschera del demonio (1960)

La maschera del demonio (Black Sunday) (1960) Trailer

Nella Moldavia del XVII secolo, la principessa Asa Vajda, sospettata di stregoneria, viene condannata dall’Inquisizione e muore maledicendo la sua stessa famiglia, responsabile del suo destino. Nel diciannovesimo secolo, i medici Kruvajan e Gorobec, mentre si recano a una conferenza medica, trovano la bara di Asa lungo il tragitto e la svegliano accidentalmente. Lei si propone sistematicamente di vendicarsi…

Il film fu stroncato dalla critica italiana mentre fu subito apprezzato in Francia come opera d’arte “pittorica”. E’ sicuramente uno dei migliori film di Mario Bava con sequenze di grande fascino e orrore. La versione inglese è stata devastata da un doppiaggio mediocre.

La critica inglese lo ha apprezzato relativamente a causa della sua produzione a basso costo. Negli successivi il film fu rivalutato e considerato tra i migliori film horror mai realizzati: un festival del proibito che libera un interesse adolescenziale per il mondo soprannaturale, acclamato come il capolavoro dell’horror gotico italiano. La cinematografia in chiaroscuro meravigliosamente composta, lo stile espressionistico e la regia forniscono al film un atmosfera unica. Il cinema nella sua forma più abbondante e grandiosa, traboccante di immagini altisonanti.

Psycho (1960)

Psycho (1960) Theatrical Trailer - Alfred Hitchcock Movie

Psyco (1960) è un film horror psicologico americano diretto da Alfred Hitchcock e interpretato da Janet Leigh, Anthony Perkins, John Gavin e Vera Miles. Il film è basato sul romanzo omonimo di Robert Bloch del 1959.

Marion Crane (Janet Leigh), una segretaria di Phoenix, Arizona, ruba 40.000 dollari dal suo datore di lavoro e guida in California per iniziare una nuova vita con il suo ragazzo, Sam Loomis (John Gavin). Lungo la strada, si ferma in un motel remoto gestito da Norman Bates (Anthony Perkins), un giovane uomo che vive con sua madre oppressiva.

Psyco è considerato uno dei film horror più influenti mai realizzati. È stato uno dei primi film a concentrarsi sulle motivazioni psicologiche di un assassino. La scena della doccia del film è una delle scene più iconiche della storia del cinema. È un film ben fatto e suspense con personaggi complessi e immagini iconiche. Il film ha avuto un impatto duraturo sulla cultura popolare e continua ad essere apprezzato dal pubblico oggi.

Curiosità: La scena della doccia è stata girata in soli 45 secondi, ma ci sono voluti sette giorni per montarla. Questo film horror basato su una storia vera di Ed Gein e dagli omicidi nel Wisconsin.

La notte dei morti viventi

La notte dei morti viventi
Ora disponibile

Horror, di George A. Romero, Stati Uniti, 1968.
Ben e Barbara Huss, insieme ad altre cinque persone, restano intrappolati nella casa colonica di un cimitero della Pennsylvania pieno di "morti viventi". La notte dei morti viventi è stato il primo film della saga di Romero, a cui hanno avuto seguito numerosi remake. Alla sua uscita incassò 18 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando un film di culto.

LINGUA: inglese
SOTTOTITOLI: italiano, spagnolo, frencese

Occhi senza volto (1960)

Eyes Without a Face (1960)

Il brillante e ossessivo chirurgo Dr. Génessier, consumato dal senso di colpa per aver orribilmente sfigurato la figlia Christiane in un incidente d’auto da lui causato, rapisce giovani donne con l’aiuto della sua assistente Louise. Il suo obiettivo è prelevare i loro volti intatti e tentare di trapiantarli chirurgicamente sulla ragazza. Christiane, costretta a vivere reclusa nella villa del padre indossando una maschera bianca inexpessiva che aderisce come una seconda pelle, vaga come uno spettro tra le stanze, testimone silenziosa e complice riluttante dei crimini atroci commessi in nome del suo “recupero”.

Georges Franju realizza con Occhi senza volto (Les yeux sans visage) un’opera di una bellezza lirica e disturbante, un horror poetico che mescola la fiaba nera con il gore chirurgico più esplicito. Il film è visivamente dominato dal contrasto stridente tra l’eleganza formale della messa in scena, la fotografia eterea in bianco e nero, e la brutalità grafica e clinica dell’operazione di rimozione del volto. Questa sequenza, che all’epoca fece svenire numerosi spettatori in sala, mantiene ancora oggi intatta la sua forza disturbante per il suo realismo freddo e metodico.   

L’occhio che uccide (1960)

Peeping Tom (1960) Trailer | Director: Michael Powell

L’occhio che uccide è un film horror psicologico britannico del 1960 diretto da Michael Powell. È interpretato da Karlheinz Böhm, Moira Shearer, Anna Massey e Esmond Knight.

Il film racconta la storia di Mark Lewis, un operatore cinematografico che uccide delle donne e registra le loro reazioni con una telecamera nascosta. Mark è un uomo tormentato dal trauma infantile, e la sua ossessione per il cinema è un modo per controllare e dominare le sue vittime. Il film è noto per la sua atmosfera inquietante e per l’uso innovativo della telecamera. Powell utilizza la telecamera per creare un senso di suspense e di voyeurismo, e per esplorare la psicologia del protagonista.

L’occhio che uccide è un film che esplora il lato oscuro della mente umana. Mark Lewis è un uomo tormentato dal trauma infantile, e la sua ossessione per il cinema è un modo per controllare e dominare le sue vittime. Il film può essere interpretato come un’allegoria della violenza della società moderna. Mark è un prodotto della sua cultura, e la sua violenza è un riflesso della violenza che lo circonda.

I tre volti della paura (1963)

Black Sabbath (1963) ORIGINAL TRAILER [HD 1080p]

I tre volti della paura (1963) è un film horror a episodi diretto da Mario Bava con lo pseudonimo di John Old. Il film è composto da tre storie separate, ciascuna con una propria ambientazione e un proprio cast:

La lama nel corpo: Una giovane donna viene perseguitata da un misterioso uomo che le lancia una lama in faccia. La frusta e il corpo: Un uomo viene coinvolto in una storia di vampirismo. La maschera del demonio: Un gruppo di amici si reca in un castello infestato.

La lama nel corpo

Una giovane donna di nome Mary (Barbara Steele) è in vacanza con il suo fidanzato, John (John Saxon). Una notte, Mary viene svegliata da un incubo in cui un uomo le lancia una lama in faccia.

La frusta e il corpo

Un uomo di nome Paul (John Richardson) è in viaggio per raggiungere la sua fidanzata, Elizabeth (Luana Anders). Lungo la strada, Paul incontra una donna di nome Irina (Barbara Steele).

La maschera del demonio

Un gruppo di amici, composto da un regista, un produttore, un attore e un’attrice, si reca in un castello infestato per girare un film horror.

La caratteristica più inquietante del film è la sua scenografia, in particolare gli interni pittoricamente fantastici. La sceneggiatura e il doppiaggio sono metodi sopra la media”. L’episodio “La goccia d’acqua” è il migliore delle 3 storie ed è stata definita “l’opera più spaventosa di Bava”.

6 donne per l’assassino (1964)

Blood And Black Lace (6 Donne Per L'Assassino) - Opening Scene (1964)

Sei donne per l’assassino (1964) è un film giallo italiano diretto da Mario Bava. Il film è ambientato in una casa di moda di Roma, dove un assassino misterioso inizia a uccidere le modelle. L’ispettore Silvestri indaga sul caso, ma si trova coinvolto in un gioco di bugie e segreti.

Massimo Morlacchi e la contessa Cristiana Cuomo sono i proprietari di un’alta casa di moda di Roma. Una delle loro modelle, Isabella, viene trovata assassinata nel suo appartamento. L’ispettore Silvestri viene chiamato sul posto per indagare sul caso.

Sei donne per l’assassino è un film giallo classico, con una trama avvincente e una serie di personaggi ambigui. Il film è anche noto per le sue scene di omicidio, che sono spesso violente e splatter. Bava è un maestro della suspense e del brivido, e il film è pieno di momenti che terranno lo spettatore col fiato sospeso. Il film è anche visivamente impressionante, con una fotografia curata e un design di produzione dettagliato.

La piccola bottega degli orrori

La piccola bottega degli orrori
Ora disponibile

Horror, di Roger Corman, Stati Uniti, 1960.
Il geniale Roger Corman, regista e produttore che ha lavorato spesso con budget ridicoli, consentendo il debutto di Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Joe Dante, gira il film dove il suo stile è più riconoscibile. Un budget di 30mila dollari, lo sfruttamento di una scenografia già esistente, due giorni di riprese, inedita contaminazione tra noir, commedia, horror, surreale e grottesco. Seymour è un ragazzo timido ed imbranato, oppresso da una madre ipocondriaca, che lavora come garzone nel negozio di fiori del signor Mushnick, situato nei bassifondi di New York, frequentato da gente piuttosto bislacca; la sua vita sembra cambiare in meglio quando inizia a dedicarsi con amore ad una strana pianta, che chiama con lo stesso nome della ragazza di cui è innamorato. Ma la pianta non è interessata al suo concime, le piace solo il sangue umano. Ispirato dal racconto del 1932 Green Thoughts.

LINGUA: inglese
SOTTOTITOLI: italiano, spagnolo, francese, tedesco

Onibaba – Le assassine (1964)

Onibaba | Trailer | Indiecinema

Onibaba (1964) è un film horror giapponese diretto da Kaneto Shindō. Il film racconta la storia di una suocera e di una nuora che sopravvivono alla guerra Genpei del XII secolo uccidendo e derubando soldati samurai. Quando la nuora inizia una relazione con un disertore, il rapporto tra le due donne viene messo alla prova.

Durante la guerra Genpei, una suocera (Nobuko Otowa) e una nuora (Kei Satō) vivono in una capanna nel mezzo di una palude. I loro mariti sono partiti per combattere nella guerra, e le due donne sono costrette a sopravvivere da sole. Per sbarcare il lunario, le donne uccidono e derubano i soldati samurai che passano attraverso la palude. Indossano maschere per nascondere la loro identità e lasciano i corpi nella palude per essere divorati dai granchi.

Onibaba è un film horror unico e indimenticabile. Il film è visivamente sbalorditivo, con una fotografia atmosferica e immagini forti. Le interpretazioni sono tutte eccellenti, in particolare quelle di Nobuko Otowa e Kei Satō. L’esplorazione di temi oscuri del film è sia stimolante che disturbante. Onibaba è un film che ti rimarrà impresso a lungo dopo averlo visto.

Kwaidan (1968)

KWAIDAN (Masters of Cinema) New & Exclusive Trailer

Kwaidan (1968) è un film horror antologico giapponese diretto da Masaki Kobayashi. È basato su racconti da Lafcadio Hearn’s collezioni di racconti popolari giapponesi, principalmente Kwaidan: Stories and Studies of Strange Things (1904), da cui prende il nome.

Kwaidan è un film visivamente sbalorditivo, con una ricca cinematografia e un elaborato design del set. È anche un film profondamente atmosferico, con un senso di angoscia e suspense che pervade ogni fotogramma. Le quattro storie del film sono tutte ben narrate e genuinamente spaventose, e ti rimangono impresse a lungo dopo che i titoli di coda sono stati chiusi.

Kwaidan è stato distribuito in Giappone nel 1964 e negli Stati Uniti nel 1968. È stato un successo di critica e commerciale ed è ora considerato uno dei più grandi film horror giapponesi mai realizzati. È stato nominato per un Academy Award per il miglior film in lingua straniera nel 1969 e ha vinto il Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1965.

L’ora del lupo (1968)

Hour of The Wolf - Modern Trailer

L’ora del lupo (1968) è un film horror psicologico svedese diretto da Ingmar Bergman e interpretato da Max von Sydow e Liv Ullmann. Il film racconta la storia di un artista e sua moglie che si ritirano in un’isola remota per lavorare a un nuovo dipinto, ma l’artista inizia a soffrire di strane allucinazioni e incubi.

Johan Borg (Max von Sydow) e sua moglie, Alma (Liv Ullmann), sono artisti che si ritirano in un’isola remota per lavorare a un nuovo dipinto. Johan sta lottando per trovare ispirazione e inizia ad avere strane allucinazioni e incubi. Nelle sue visioni, Johan vede un gruppo di persone misteriose che stanno cercando di fargli del male. Vede anche Alma, ma è trasformata in una creatura terrificante.

L’ora del lupo è un cult classic del cinema horror. È stato elogiato per la sua fotografia atmosferica, le sue immagini disturbanti e la sua complessa esplorazione di temi psicologici. Il film ha influenzato una serie di altri film horror, tra cui Shining (1980) e Dark Water (2005).

Rosemary’s Baby (1968)

Rosemary's Baby (1968) - Modern Trailer (2019)

Rosemary’s Baby (1968) è un film horror americano diretto da Roman Polanski e interpretato da Mia Farrow, John Cassavetes, Ruth Gordon e Sidney Blackmer. Il film racconta la storia di una giovane coppia che si trasferisce in un nuovo edificio di appartamenti a New York City e si ritrova presto circondata da vicini strani e eventi inquietanti. Quando Rosemary rimane incinta, inizia a sospettare che i suoi vicini siano parte di un covo satanico e che stiano pianificando di rapire il suo bambino.

Rosemary’s Baby è un cult classico del cinema horror. È stato elogiato per la sua atmosfera suspense, le sue immagini disturbanti e la sua esplorazione di temi oscuri. Il film ha influenzato una serie di altri film horror, tra cui L’esorcista (1973) e L’Omen (1976). Il film è basato sul romanzo omonimo di Ira Levin ed è stato nominato a due premi Oscar, tra cui Miglior attrice per Mia Farrow e Migliore sceneggiatura non originale per Roman Polanski. Il film è stato diretto da Roman Polanski, che all’epoca era sposato con Sharon Tate. Tate fu brutalmente assassinata dalla famiglia Manson nel 1969.

La sopravvissuta

La sopravvissuta
Ora disponibile

Horror, fantastico, di Roger Corman, Stati Uniti, 1957.
Una storia di ipnosi, viaggi nel tempo e stregoneria stranamente contemporanea. Quintus, uno scienziato sensitivo che ha trascorso 7 anni in Tibet, intende inviare qualcuno indietro nel tempo in una vita precedente. Offre 500 dollari ad una prostituta, Diana Love, per ipnotizzarla per 48 ore in modo che possa accedere alla sua vita precedente. Quintus mette Diana in trance ipnotica e la rimanda nel Medioevo, dove condivide il corpo di una sua precedente incarnazione, Helene, che è in prigione e sarà punita con la pena di morte all'alba poiché sospettata di essere una strega. Su suggerimento di Diana, Helene scappa di prigione, portando l'attenzione su Livia, una strega per i cui crimini Helene è stata condannata, e su Satana stesso.

La sopravvissuta arriva all'inizio della carriera da regista di Corman, tratto da una sceneggiatura di Charles Griffith e Mark Hana. Il regista mantiene il film molto suggestivo, anche se potrebbe apparire come un film sperimentale studentesco. Hai mai visto le ancelle di satana fare una danza contemporanea in un cimitero? Il film vale solo per questa scena? Sì. I protagonisti facevano parte della scuderia di celebrità ricorrenti del regista. Il racconto è affascinante e decisamente speciale quando assume alcune suggestioni molto complesse e moderne, in particolare nella parte finale. La sopravvissuta percorre una linea precaria tra sogno, scienza e narrativa horror. Non è il classico film dell'orrore. La storia entra in contatto con il lato oscuro dei personaggi, ma è solo nel terzo atto che le cose cambiano in un modo irreale, lasciando precise sensazioni allo spettatore. Alla fine, vedere La sopravvissuta è un'esperienza insolita e porta una piacevole sensazione di assurdità.

Kuroneko (1968)

Kuroneko | Trailer | Indiecinema

Diretto dal maestro Kaneto Shindō, questo capolavoro del J-Horror reinterpreta una classica storia di fantasmi del periodo Heian attraverso un’estetica visiva ipnotica. La trama segue il tragico destino di una suocera e una nuora che, dopo essere state brutalmente violentate e uccise da un gruppo di samurai sbandati, ritornano dal regno dei morti sotto forma di spiriti vendicativi. Legate a un patto demoniaco, le due entità seducono e massacrano i samurai di passaggio, finché il loro cammino di sangue non si incrocia dolorosamente con il figlio e marito tornato dalla guerra, creando un straziante conflitto tra dovere, amore e orrore soprannaturale.

L’opera si distingue per l’uso magistrale del chiaroscuro e per la fotografia atmosferica in bianco e nero, che conferisce alle apparizioni spettrali una qualità onirica e teatrale, richiamando le tradizioni del teatro Kabuki e Noh. Più che un semplice horror, il film è un’eleganza disperata che esplora la natura della violenza e il dolore della perdita, influenzando profondamente il cinema di genere successivo. La tensione non deriva da spaventi improvvisi, ma dalla costruzione di un’atmosfera di ineluttabile tristezza e terrore, rendendolo un cult imprescindibile per gli amanti del cinema d’autore.

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The Devil Rides Out (1968)

The Devil Rides Out (1968) - Official Trailer

Tratto dal romanzo di Dennis Wheatley e sceneggiato dal leggendario Richard Matheson, questo film rappresenta una delle vette più alte della produzione Hammer, distaccandosi dai consueti mostri gotici per abbracciare un thriller esoterico di grande tensione. La storia vede il Duca di Richleau, interpretato da un magnifico Christopher Lee in un raro ruolo da protagonista positivo, lottare per salvare l’anima del giovane amico Simon, caduto nelle grinfie di una setta satanica guidata dal sinistro Mocata. La battaglia tra le due fazioni si trasforma presto in un duello di volontà e magia rituale, culminando in una notte di assedio soprannaturale che mette a dura prova la fede e la razionalità dei protagonisti.

Il film è considerato un classico del cinema horror britannico proprio per la serietà con cui tratta il tema dell’occultismo, evitando eccessi camp per costruire una minaccia tangibile e inquietante. La regia di Terence Fisher gestisce con maestria il ritmo narrativo, bilanciando l’azione con dialoghi densi sul conflitto tra bene e male. Grazie a una messa in scena raffinata e a effetti speciali artigianali ma efficaci per l’epoca, l’opera rimane un punto di riferimento per il genere, offrendo una visione del satanismo cinematografico che appare al contempo elegante e terrificante.

La notte dei morti viventi (1968)

NIGHT OF THE LIVING DEAD Original Theatrical Trailer [1968]

Barbra e suo fratello Johnny si recano in un cimitero della Pennsylvania per visitare la tomba del padre, quando vengono improvvisamente attaccati da un uomo strano e pallido che uccide Johnny. Barbra riesce a fuggire in una fattoria isolata dove trova rifugio insieme a Ben, un uomo afroamericano intraprendente, e ad altre persone nascoste in cantina (la famiglia Cooper e una giovane coppia). Mentre fuori i morti tornano in vita affamati di carne umana, all’interno della casa le tensioni razziali, sociali e generazionali minacciano di distruggere il gruppo prima ancora che gli zombie riescano a entrare.

Con un budget irrisorio e pellicola in bianco e nero sgranata, George A. Romero non ha solo creato il moderno film di zombie, ma ha realizzato forse il film horror politico più importante di sempre. Prima di quest’opera, gli zombie erano legati al folklore vudù haitiano; Romero li ha trasformati in “ghoul”, una massa anonima di consumatori di carne, una forza della natura inarrestabile che funge da catalizzatore per il collasso delle sovrastrutture sociali. La vera minaccia nel film non sono i morti viventi, che si muovono lenti e goffi, ma l’incapacità degli esseri umani di cooperare e superare i propri pregiudizi.   

I film horror da vedere anni ‘70

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Negli anni 70 invece il tema predominante del genere horror sembra essere la possessione demoniaca di bambini e adolescenti. Alcuni titoli sono Rosemary Baby di Roman Polanski, L’esorcista di William Friedkin, Audrey Rose, Il presagio. Un sottogenere horror che continuerà nei decenni successivi. Anche la guerra in Vietnam influenza film come Non aprite quella porta e l’ultima casa a sinistra. 

Il fenomeno sempre più dilagante del consumismo e del cambiamento dello stile di vita ispirò numerosi horror, come il film di David Cronenberg Il demone sotto la pelle e il sequel de La notte dei morti viventi di George Romero intitolato Zombie, in cui i protagonisti rimangono intrappolati in un centro commerciale. 

In Italia il maestro del brivido è Dario Argento. Il regista italiano realizza molti film horror di grande impatto, esportati in tutto il mondo. Intanto si cimenta con il genere anche il giovane e geniale regista Brian De Palma che realizza uno dei più grandi capolavori horror della storia del cinema: Carrie lo sguardo di Satana. Anche John Carpenter tra la fine degli anni 70 ed i primi anni 80 realizzerà diversi horror. Uno di essi diventa il più grande successo del genere slasher, un sottogenere dell’horror che ha come protagonisti un gruppo di giovani perseguitati da un serial killer. Si tratta di Halloween – La notte delle streghe

Del 1979 il genere horror torna a fondersi con la fantascienza nel capolavoro di Ridley Scott Alien. Intanto in Europa nasce una nuova fertile produzione di film horror di serie B con registi italiani come Mario Bava, Lucio Fulci, Ruggero Deodato. Registi spagnoli come Paul Naschy, Amando de Ossorio e Jesús Franco. Anche il cinema di Hong Kong è molto prolifico nel genere horror. 

Le mani dell'altro

Le mani dell'altro
Ora disponibile

Orrore, poliziesco, di Robert Wiene, Austria 1925.
Orlac, pianista famoso, è su un treno che deraglia e perde le sue preziose mani nell'incidente. Si tenta un rimedio estremo: un trapianto di due mani nuove. Sfortunatamente esse appartengono ad un assassino. Una volta venuto a conoscenza di chi erano le sue nuove mani Orlac inizia con loro un rapporto conflittuale e si rifiuta di usarle. A complicare la situazione c'è l'assassinio del padre, a cui sua moglie si era rivolta per un prestito di denaro. Le mani dell'altro è uno degli ultimi capolavori del cinema espressionista di cui Robert Wiene aveva realizzato il film manifesto, Il gabinetto del dottor Caligari. Film sulla doppia personalità, interpretato dal volto spettrale di Conrad Veidt, ebbe un ottimo successo di pubblico alla sua uscita.

Spunto di riflessione
Se non usi la tua energia in modo creativo quella stessa energia diventerà dannosa e distruttiva. Un uomo che ha una grande energia e non la può esprimere in modo creativo crea distruzione. Se non permetti al tuo lato più prezioso di crescere precipita nell'oscurità. Adolf Hitler voleva fare il pittore ma gli fu rifiutato l'ingresso alla scuola d'arte.

LINGUA: inglese (didascalie)
SOTTOTITOLI: italiano

L’uccello dalle piume di cristallo (1970)

The Bird with the Crystal Plumage | Official Trailer | 4K

È un film Giallo horror italiano del 1970 diretto da Dario Argento, nel suo lancio alla regia. Il film è il capostipite della classifica cinematografica italiana Giallo.

L’esordio alla regia di Dario Argento segna la nascita del thriller all’italiana moderno, codificando un genere che avrebbe dominato il decennio successivo. Il protagonista, Sam Dalmas, è uno scrittore americano a Roma che assiste casualmente a un’aggressione in una galleria d’arte, rimanendo intrappolato tra due vetrate mentre la vittima sanguina. Ossessionato dal ricordo dell’evento e convinto che un dettaglio cruciale gli sfugga, Sam inizia un’indagine personale che lo porta nel mirino di un serial killer psicopatico, mentre la polizia brancola nel buio.

L’opera è un meccanismo a orologeria che unisce tensione hitchcockiana a una violenza stilizzata e visivamente potente. Argento gioca con la percezione dello spettatore, utilizzando la memoria visiva come chiave per risolvere l’enigma e costruendo sequenze di suspense magistrali accompagnate dalla colonna sonora dissonante di Ennio Morricone. Più che un semplice giallo, il film è un’indagine sulla fallibilità dello sguardo umano e sull’alienazione urbana, caratteristiche che, unite a una regia innovativa e audace, lo hanno reso un caposaldo del cinema mondiale.

L’ultima casa a sinistra (1972)

The Last House on the Left (1972) ORIGINAL TRAILER [HD]

Diretto da Wes Craven, questo film seminale ha ridefinito i limiti della violenza cinematografica, ispirandosi liberamente a “La fontana della vergine” di Ingmar Bergman per creare un incubo moderno e nichilista. La vicenda narra il rapimento di due adolescenti, Mari e Phyllis, da parte di una banda di criminali evasi che le sottopongono a torture e umiliazioni brutali nei boschi. Il destino vuole che, dopo l’orrore, gli aguzzini cerchino rifugio proprio nella casa dei genitori di una delle vittime, innescando una spirale di vendetta ferina che cancella ogni confine morale tra carnefici e persone civili.

L’opera è cruda, girata con uno stile quasi documentaristico che amplifica il disagio dello spettatore, rifiutando qualsiasi estetizzazione della violenza. Nonostante le numerose controversie e censure subite all’epoca, il film è riconosciuto come una potente critica sociale sull’America dell’era del Vietnam, mostrando come la violenza possa infettare anche la famiglia borghese apparentemente più tranquilla. È un’esperienza visiva disturbante che ha gettato le basi per il genere rape-and-revenge e per lo slasher, rimanendo ancora oggi un pugno nello stomaco per la sua ferocia emotiva.

Images (1972)

Images (1972) Trailer


Robert Altman si avventura nel territorio dell’horror psicologico con un film complesso e visivamente straordinario che esplora la frammentazione della mente umana. La protagonista, Cathryn, è un’autrice di libri per bambini che si ritira in una casa di campagna isolata per lavorare, ma viene presto assediata da allucinazioni sempre più vivide del marito defunto e di altre presenze inquietanti. La linea tra realtà e follia si dissolve progressivamente, lasciando lo spettatore e la protagonista incapaci di distinguere ciò che è vero da ciò che è proiezione della sua psiche fratturata.

Grazie alla straordinaria performance di Susannah York (premiata a Cannes) e alla fotografia innovativa di Vilmos Zsigmond, il film costruisce un senso di paranoia tangibile, utilizzando suoni e immagini come armi sensoriali. Non è un horror convenzionale fatto di spaventi, ma un dramma disturbante sull’identità e sulla schizofrenia, arricchito da una colonna sonora sperimentale di John Williams. È un’opera d’arte enigmatica che sfida lo spettatore a ricomporre i pezzi di un puzzle mentale terrificante.

Le due sorelle (1972)

Sisters (1973) Trailer | Margot Kidder | Jennifer Salt

Brian De Palma firma un elegante omaggio al cinema di Hitchcock, intriso di voyeurismo e ossessioni psicologiche. La storia ruota attorno a Danielle, una modella canadese, e alla sua gemella siamese separata, Dominique, la cui presenza oscura sembra perseguitarla. Quando una giornalista assiste dalla finestra del suo appartamento a un brutale omicidio compiuto nell’appartamento di Danielle, si innesca un’indagine che porta alla luce segreti medici agghiaccianti e una dualità patologica, con l’aiuto di un investigatore privato scettico.

Il film è un trionfo di stile, caratterizzato dall’uso pionieristico dello split-screen che permette di seguire contemporaneamente due prospettive dell’orrore, aumentando la tensione in modo esponenziale. La colonna sonora di Bernard Herrmann sottolinea il clima di angoscia gotica trasportato in un contesto urbano moderno. De Palma esplora temi come il doppio e la soppressione della personalità con una maestria tecnica che rende la pellicola non solo un thriller avvincente, ma anche un saggio visivo sulla natura del guardare e dell’essere guardati.

L'ultimo uomo sulla terra

L'ultimo uomo sulla terra
Ora disponibile

Horror, sci-fi, di Ubaldo Ragona, Sidney Salkow, Stati Uniti/Italia, 1964.
Robert Morgan (Vincent Price) è uno scienziato, unico sopravvissuto a una pandemia globale che ha sterminato l’intera umanità. Ma il virus non uccide soltanto: trasforma le persone in morti viventi vampiri. Morgan trascorre le giornate uscendo solo di giorno e andando a caccia degli zombie quando sono inoffensivi a causa della luce solare. Li uccide con dei paletti di legno che egli stesso costruisce. Tenta continuamente di trovare altri esseri umani sopravvissuti tramite la sua stazione radio, ma nessuno risponde ai suoi messaggi. Di notte gli zombie escono dai loro rifugi e vagano per la città, in cerca di carne umana. Morgan si chiude in casa sigillando porte e finestre e cerca di dormire mentre i vampiri affamati tentano di entrare. Gli incubi del passato lo ttormentano. Morgan era uno scienziato in cerca di un vaccino per sconfiggere la pandemia del virus. L'esercito proibisce di seppellire normalmente i corpi che invece devono essere portati in una fossa comune e bruciati. Sam Corman, il suo giovane assistente è convinto che le autorità bruciano i cadaveri per impedire che essi tornino in vita come vampiri, ma Morgan non gli crede. Cambierà idea quando il virus ucciderà sua moglie e sua figlia. Nei giorni seguenti Morgan trova un cane con cui lenire la propria solitudine. Ma anche l'animale è contagiato dal virus ed è costretto ad ucciderlo. Poi finalmente incontra una donna.

Inosservato al tempo della sua uscita e considerato oggi un film cult, è il primo e migliore adattamento cinematografico del racconto Io sono leggenda di Richard Matheson, uscito nel 1954. Dallo stesso romanzo sono stati tratti in seguito altri film horror: nel 1975 Occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega Man, 1971), nel 2007 Io sono leggenda e I Am Omega. Girato nel 1964, a Roma, con una co-produzione italo-americana, questo film è il capostipite del filone dei film sugli zombie, e precede il successivo e più celebre "La notte dei morti viventi".

LINGUA: inglese
SOTTOTITOLI: italiano, spagnolo, tedesco, portoghese

L’esorcista (1973)

THE EXORCIST - Trailer - (1973) - HQ

Diretto da William Friedkin, questo film ha cambiato per sempre la percezione dell’horror nel pubblico di massa, trattando il soprannaturale con un realismo documentaristico agghiacciante. La trama segue la discesa all’inferno della giovane Regan McNeil, la cui innocenza viene corrotta dalla possessione del demone Pazuzu, e la disperata lotta di sua madre per salvarla. Di fronte al fallimento della scienza medica e della psichiatria, l’unica speranza risiede in due sacerdoti: l’anziano ed esperto Padre Merrin e il tormentato Padre Karras, che deve affrontare i propri dubbi di fede per combattere il male assoluto.

La forza del film risiede nella sua capacità di costruire un terrore che è tanto fisico quanto spirituale, supportato da effetti speciali pratici ancora oggi impressionanti e da un sound design rivoluzionario. Oltre alle scene iconiche e scioccanti, l’opera è un profondo dramma teologico sulla vulnerabilità umana e sul sacrificio. L’atmosfera opprimente e la tensione crescente trasformano la camera da letto di Regan in un campo di battaglia universale tra luce e oscurità, rendendo il film un’esperienza visiva ed emotiva indelebile nella storia del cinema.

Il mostro è in tavola… barone Frankenstein (1973)

Andy Warhol's Frankenstein - restored trailer

Questa rilettura prodotta da Andy Warhol e diretta da Paul Morrissey stravolge il mito di Frankenstein trasformandolo in un’opera grottesca, erotica e satirica. Il Barone, interpretato con gelida follia da Udo Kier, è ossessionato dalla creazione di una razza superiore serba e assembla due creature, un maschio e una femmina, con l’intento di farle procreare. Il risultato è un mix di horror viscerale e commedia nera, dove i corpi sono trattati come carne da macello e la scienza è solo un pretesto per la depravazione e il delirio di onnipotenza.

Girato originariamente in 3D per accentuare l’effetto “camp” e gore, il film si distingue per la sua critica dissacrante all’aristocrazia e alle convenzioni sociali. Le performance sopra le righe e l’abbondanza di scene esplicite lo rendono un titolo unico nel panorama horror degli anni ’70, capace di disgustare e affascinare allo stesso tempo. È un esempio perfetto di cinema trasgressivo che utilizza il mostruoso per esplorare le perversioni del potere e del desiderio.

Ganja & Hess (1973)

GANJA & HESS - Trailer

Diretto da Bill Gunn, questo film è un’opera d’arte sperimentale che utilizza il vampirismo come metafora complessa per esplorare l’identità afroamericana, la dipendenza e l’assimilazione culturale. La storia segue il dottor Hess Green, un antropologo che diventa immortale e dipendente dal sangue dopo essere stato ferito con un antico pugnale cerimoniale africano. La sua esistenza si intreccia con quella di Ganja, la moglie del suo assistente, in una relazione intensa e distruttiva che sfida le convenzioni del genere horror tradizionale.

Lungi dall’essere un semplice film di “blaxploitation“, l’opera è meditativa, visivamente ricercata e accompagnata da una colonna sonora ipnotica. Gunn decostruisce il mito del vampiro per parlare di religione, sessualità e del peso della storia, creando un film che è allo stesso tempo un dramma psicologico e un horror onirico. Incompreso alla sua uscita, è oggi rivalutato come un capolavoro visionario che trascende le etichette di genere.

Non aprite quella porta (1974)

The Texas Chainsaw Massacre (1974) - Original Trailer (4K)

Tobe Hooper dirige un incubo su pellicola che ha definito l’estetica dello slasher rurale, basandosi sull’idea che il vero orrore risieda nella follia umana piuttosto che nel soprannaturale. Un gruppo di amici in viaggio nel Texas finisce per incrociare la strada di una famiglia di ex macellai cannibali, tra cui spicca la figura iconica di Leatherface. Ciò che segue è una discesa inarrestabile nel terrore puro, dove la logica e la speranza vengono annientate dalla brutalità insensata e meccanica dei killer.

Il film è celebre per la sua atmosfera malsana, sporca e soffocante, resa vivida da una fotografia granulosa e da un montaggio sonoro disturbante. Contrariamente alla sua fama, mostra pochissimo sangue, affidandosi invece alla suggestione e all’intensità delle performance per scioccare il pubblico. È una critica feroce al disfacimento della famiglia nucleare americana e al lato oscuro del profondo sud, un’opera seminale che trasmette un senso di pericolo reale e tangibile dal primo all’ultimo fotogramma.

Nosferatu

Nosferatu
Ora disponibile

Horror, di F. W. Murnau, Germania, 1922.
Quando un giovane agente immobiliare, Thomas Hutter, si reca nel castello per concludere un affare, Orlok viene attratto dal suo sangue e decide di seguirlo nella sua città natale. L'arrivo del conte provoca una serie di morti misteriose e seminando il panico tra gli abitanti.

Murnau, attraverso immagini evocative e atmosfere inquietanti, crea un'opera che va ben oltre il semplice adattamento del romanzo di Stoker. Il film esplora temi universali come la paura della morte, l'isolamento e la perdita dell'umanità. La produzione di Nosferatu fu caratterizzata da alcune difficoltà legali a causa dei diritti d'autore del romanzo di Bram Stoker. Nonostante ciò, Murnau e la sua troupe riuscirono a realizzare un film di grande impatto visivo. La scelta di Max Schreck per interpretare il conte Orlok fu geniale. Il suo aspetto cadaverico e i suoi movimenti innaturali hanno reso il personaggio di Orlok uno degli iconici mostri della storia del cinema. Negli anni, Nosferatu è diventato un cult movie, influenzando generazioni di cineasti e diventando un punto di riferimento per il genere horror. L'immagine del conte Orlok, con le sue unghie allungate e gli occhi infossati, è diventata un'icona del cinema horror.

Profondo rosso (1975)

Profondo Rosso - Trailer | HD

Dario Argento raggiunge l’apice della sua espressione artistica con questo giallo che è un trionfo di estetica e tensione. Il pianista Marc Daly assiste all’omicidio di una medium e viene trascinato in un vortice di morti violente mentre cerca di scoprire l’identità dell’assassino, i cui crimini sono legati a una nenia infantile e a un trauma del passato. La narrazione si muove tra architetture metafisiche e interni barocchi, dove ogni dettaglio visivo può essere un indizio o un inganno.

La regia virtuosa, caratterizzata da movimenti di macchina fluidi e prospettive insolite, si fonde perfettamente con la colonna sonora aggressiva e progressive rock dei Goblin. Il film non è solo una sequenza di omicidi elaborati, ma un’esperienza sensoriale che esplora la fallacia della memoria e l’onnipresenza del passato. Con sequenze entrate nella leggenda e un finale scioccante, rimane il punto di riferimento assoluto per il thriller italiano e internazionale.

Carrie, lo sguardo di Satana (1976)

Carrie (1976) - Official Trailer (HD)

Brian De Palma adatta il primo romanzo di Stephen King trasformandolo in una tragedia operistica sulla solitudine e la vendetta. Sissy Spacek offre un’interpretazione straziante di Carrie White, un’adolescente emarginata e bullizzata dai compagni, oppressa a casa da una madre fanaticamente religiosa. La scoperta dei suoi poteri telecinetici coincide con il risveglio della sua sessualità e della sua rabbia repressa, portando a un climax devastante durante il ballo di fine anno che è entrato nella storia del cinema.

Il film è un capolavoro di stile, che utilizza split-screen, ralenti e colori saturi per enfatizzare l’emozione e l’orrore. Oltre allo spargimento di sangue, De Palma costruisce una potente allegoria sulle difficoltà dell’adolescenza e sulla crudeltà sociale. La scena finale non è solo uno spavento gratuito, ma il sigillo su un dramma psicologico in cui la vera mostruosità risiede nell’intolleranza e nel fanatismo, rendendo Carrie un’icona tragica ed eterna.

La casa con le finestre che ridono (1976)

The House of the Laughing Windows • 1976 • Theatrical Trailer

Pupi Avati firma il capolavoro del “gotico padano”, un horror atipico immerso nella luce solare della campagna italiana piuttosto che nelle tenebre. Un giovane restauratore arriva in un piccolo villaggio per lavorare su un affresco macabro di un pittore folle morto suicida, ma si trova presto avvolto in una rete di omertà, minacce e leggende locali inquietanti. L’atmosfera placida e sonnolenta della provincia nasconde segreti perversi e una malvagità antica che permea l’intera comunità.

Il film costruisce la tensione attraverso i non detti, i silenzi e le facce ambigue degli abitanti, portando lo spettatore verso un finale scioccante e nichilista. Avati dimostra come l’orrore possa nascondersi nella quotidianità e nei luoghi più familiari, creando un senso di angoscia che non abbandona mai lo spettatore. È un giallo rurale inquietante che scava nelle radici del folklore e della follia umana con una precisione chirurgica.

Suspiria (1977)

Official Trailer: Suspiria (1977)

Dario Argento crea una fiaba nera visivamente travolgente, ambientata in una prestigiosa accademia di danza a Friburgo che cela una congrega di streghe. La giovane Suzy Bannion si ritrova immersa in un mondo dove la logica narrativa lascia spazio all’esperienza sensoriale pura: colori primari innaturali, scenografie geometriche e una colonna sonora dei Goblin che martella i nervi. È il primo capitolo della trilogia delle Tre Madri e rappresenta l’apice dello stile visionario del regista.

Il film è un assalto ai sensi, dove ogni inquadratura è composta come un quadro in movimento e la violenza è coreografata con un’estetica quasi pittorica. Non si cerca il realismo, ma l’immersione in un incubo technicolor in cui la magia è una forza terrificante e onnipresente. Suspiria rimane uno dei vertici dell’horror mondiale per la sua capacità di creare un universo autonomo fatto di pura atmosfera, terrore irrazionale e bellezza visiva.

Notte silenziosa, notte di sangue

Notte silenziosa, notte di sangue
Ora disponibile

Horror, di Theodore Gershuny, Stati Uniti, 1972.
Slasher americano del 1972 inedito in Italia, è un horror cult precursore del genere diversi anni prima di Halloween di Carpenter, con una sceneggiatura complessa e le riprese in soggettiva del killer, che hanno ispirato molti film successivi. La sua originalità e la sua narrazione sono ciò che riescono a renderlo una piccola e poco conosciuta perla del genere. Una serie di omicidi in una piccola città del New England alla vigilia di Natale dopo che un uomo eredita una tenuta di famiglia che una volta era un manicomio. Molti dei membri del cast e della troupe erano ex superstar di Warhol: Mary Woronov, Ondine, Candy Darling, Kristen Steen, Tally Brown, Lewis Love, il regista Jack Smith e la laureata Susan Rothenberg.

LINGUA: inglese
SOTTOTITOLI: italiano, francese, spagnolo

House (1977)

HOUSE [Hausu] (Masters of Cinema) New & Exclusive Trailer

Il film di Nobuhiko Obayashi è un delirio psichedelico che sfida ogni classificazione, nato come risposta giapponese a “Lo squalo” ma trasformatosi in qualcosa di totalmente unico. Sette ragazze, ognuna caratterizzata da un tratto specifico (Bella, Fantasia, Prof, ecc.), visitano la casa di una zia isolata, dove vengono divorate una a una da oggetti d’arredo posseduti, spiriti vendicativi e un gatto demoniaco. Gli effetti speciali sono volutamente artigianali, grezzi e surreali, mescolando animazione, collage e trucchi ottici.

Sotto la superficie folle e colorata, il film nasconde una malinconia legata alla perdita dell’innocenza e ai traumi della guerra (la zia aspetta ancora il fidanzato morto nel conflitto). È un tripudio di inventiva visiva che anticipa l’estetica dei videoclip e degli anime, offrendo un’esperienza di visione gioiosa e terrificante allo stesso tempo. Un cult assoluto che trasforma la casa stregata in un parco giochi mortale e allucinatorio.

The Fury (1978)

The Fury (1978) ORIGINAL TRAILER [HD 1080p]

Brian De Palma torna sul tema dei poteri telecinetici con un thriller d’azione che mescola spionaggio e horror soprannaturale. Kirk Douglas interpreta un ex agente governativo disperato che cerca di salvare il figlio, dotato di poteri psichici, dalle grinfie di un’organizzazione segreta che vuole trasformarlo in un’arma umana. La sua strada si incrocia con quella di Gillian, un’altra giovane sensitiva che sta imparando a controllare le sue doti terrificanti e che diventa l’unica speranza per fermare il complotto.

Il film è un esercizio di stile sfarzoso, con sequenze d’azione complesse e un finale esplosivo (letteralmente) che è entrato nella storia degli effetti speciali. De Palma spinge sull’acceleratore della tensione e del melodramma, supportato da una colonna sonora maestosa di John Williams. Pur essendo meno intimista di Carrie, offre una visione cinica del potere e della manipolazione governativa, confezionata in un intrattenimento di altissimo livello tecnico e visivo.

Zombi (1978)

Dawn of the Dead (1978) | Original Trailer [HD] | Coolidge Corner Theatre

George A. Romero perfeziona la sua visione dell’apocalisse non morta con questo sequel che è al contempo un film d’azione splatter e una satira sociale tagliente. Quattro sopravvissuti si rifugiano in un enorme centro commerciale, barricandosi dentro un tempio del consumismo mentre fuori il mondo crolla. Mentre i morti viventi assediano le vetrine mossi da un istinto residuo di acquisto, all’interno del gruppo esplodono tensioni che si rivelano pericolose quanto i mostri all’esterno.

Con gli effetti speciali rivoluzionari di Tom Savini, il film offre scene di gore memorabili, ma è il sottotesto a renderlo un capolavoro: gli zombi non sono solo mostri, sono lo specchio grottesco della società di massa. Il ritmo incalzante, la musica dei Goblin e la regia dinamica creano un affresco pessimista sull’umanità, suggerendo che anche di fronte alla fine del mondo, l’uomo è destinato all’autodistruzione e all’avidità.

Halloween – La notte delle streghe (1978)

Halloween (1978) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

Quindici anni dopo aver ucciso brutalmente la sorella maggiore nella notte di Halloween del 1963, all’età di sei anni, Michael Myers fugge dal manicomio criminale di Smith’s Grove e torna nella sua tranquilla città natale di Haddonfield, Illinois. Mentre il suo psichiatra, il Dottor Loomis, cerca disperatamente di avvertire la polizia locale del pericolo imminente, Michael inizia a perseguitare silenziosamente la liceale Laurie Strode e i suoi amici, trasformando la notte di festa in un bagno di sangue metodico e privo di movente.

John Carpenter ha distillato l’essenza del male in Halloween, creando lo slasher definitivo basato sulla semplicità assoluta e sulla suspense. Michael Myers, accreditato nei titoli di coda semplicemente come “The Shape” (La Forma), non ha motivazioni psicologiche complesse, non ha personalità, non ha volto (celato da una maschera inespressiva del Capitano Kirk dipinta di bianco). È una forza della natura, un vuoto nero inarrestabile e privo di pietà. Carpenter utilizza il formato panoramico Panavision per creare ampie inquadrature dei viali suburbani autunnali, dove il killer può essere ovunque, spesso visibile ai margini dello schermo o sullo sfondo senza che i protagonisti se ne accorgano, aumentando il senso di vulnerabilità dello spettatore.   

Zombi (Dawn of the Dead) (1978)

Dawn of the Dead (1978) - Trailer

Mentre l’apocalisse zombie devasta il mondo e la società civile collassa rapidamente sotto il peso del panico e della legge marziale, quattro sopravvissuti – due agenti SWAT disertori (Peter e Roger) e una coppia che lavora in una stazione televisiva (Stephen e Fran) – fuggono in elicottero. Cercando rifugio, atterrano sul tetto di un enorme centro commerciale in Pennsylvania. Qui, dopo averlo ripulito dai morti viventi, si barricano all’interno, circondati da ogni bene di consumo immaginabile, cercando di costruire una parvenza di vita normale e lussuosa, mentre fuori (e presto dentro) i morti premono incessantemente per entrare.

Se La notte dei morti viventi era un film sul razzismo, Dawn of the Dead (uscito in Italia come Zombi, montato da Dario Argento con musiche dei Goblin) è una satira feroce, colorata e sanguinolenta sul consumismo e sul capitalismo americano. George Romero dipinge gli zombie non come mostri alieni, ma come noi stessi: masse che vagano stordite tra le vetrine dei negozi, guidate da un istinto residuo che li porta nel luogo che era importante nella loro vita passata. “Perché vengono qui?” chiede un personaggio. “Era un posto importante nelle loro vite”, risponde l’altro.   

Alien (1979)

Alien (1979) Trailer

Ridley Scott ridefinisce i canoni della fantascienza e dell’horror con un’opera claustrofobica che trasforma l’immensità dello spazio in una trappola soffocante. La narrazione si distacca dall’epica spaziale per abbracciare il realismo sporco di un equipaggio di “camionisti dello spazio” a bordo della Nostromo, lavoratori stanchi e sottopagati che si imbattono in un segnale di soccorso sconosciuto. La grandezza del film risiede nella sua capacità di costruire una tensione insostenibile non attraverso l’azione frenetica, ma tramite l’atmosfera opprimente e il design biomeccanico e sessualizzato dello Xenomorfo, nato dal genio visionario di H.R. Giger. La creatura non è un semplice mostro, ma un organismo perfetto, privo di coscienza e mosso da puro istinto predatorio, che viola l’integrità fisica e psicologica dell’equipaggio.

Il film è celebre anche per aver sovvertito le gerarchie di genere del cinema d’azione, elevando il personaggio di Ellen Ripley, interpretata da una formidabile Sigourney Weaver, a icona assoluta di resilienza e sopravvivenza. Oltre alla paura primordiale dell’ignoto, Alien esplora sottotesti inquietanti legati alla maternità distorta, alla fallibilità della tecnologia e alla freddezza delle corporazioni, rappresentate dall’ambiguo androide Ash. È un capolavoro di design, suono e regia che ha creato un universo visivo indelebile, dove nel silenzio dello spazio l’orrore assume una forma fisica letale ed elegante.

Brood – La covata malefica (1979)

The Brood (1979) - Trailer HD 1080p

In una delle sue opere più personali e viscerali, scritta durante un doloroso divorzio, David Cronenberg utilizza il genere horror per dissezionare la disintegrazione della famiglia nucleare e le conseguenze devastanti dei traumi repressi. Al centro della vicenda c’è la controversa terapia della “psicoplasmia” del dottor Raglan, capace di far somatizzare i disturbi mentali in escrescenze fisiche. La rabbia della protagonista Nola, segregata nella clinica, non rimane un concetto astratto ma si incarna letteralmente in una “covata” di creature mostruose e asessuate, estensioni letali del suo subconscio che colpiscono chiunque minacci il suo nucleo affettivo.

Il film è un esempio magistrale di “body horror” che trascende il semplice spavento per diventare una tragedia psicologica, dove la mente e la carne sono inestricabilmente legate in un ciclo di violenza. Oliver Reed e Samantha Eggar offrono performance intense in un racconto che evita facili manicheismi: non ci sono mostri classici, ma solo la manifestazione fisica di un odio puro e materno. Cronenberg costruisce un’atmosfera gelida e clinica che contrasta con il calore del sangue versato, offrendo una metafora agghiacciante su come il risentimento possa generare mostri reali, capaci di distruggere tutto ciò che toccano.

La vendetta è mia (1979)

Vengeance Is Mine (1979) ORIGINAL TRAILER [HD 1080p]

Shōhei Imamura firma un capolavoro del “true crime” basato sulla vera storia del serial killer Akira Nishiguchi, offrendo un ritratto antropologico e spietato della società giapponese contemporanea. Il film abbandona la struttura classica del giallo per seguire, attraverso una narrazione frammentata e salti temporali, la fuga di 78 giorni di Iwao Enokizu, un truffatore e assassino carismatico quanto amorale. Imamura non cerca di spiegare o giustificare le azioni del protagonista con traumi facili, ma lo osserva come una forza della natura inarrestabile, un uomo che rifiuta ogni etica sociale e vive seguendo solo i propri impulsi vitali e distruttivi.

L’opera è densa, complessa e intrisa di un umorismo nerissimo, che mette a nudo l’ipocrisia delle istituzioni, la repressione sessuale e le dinamiche familiari tossiche, in particolare il rapporto irrisolto e conflittuale tra Iwao e suo padre cattolico. Ken Ogata offre un’interpretazione monumentale, incarnando un male che è al contempo banale e affascinante. La vendetta è mia è un film crudo e vitalista che sfida lo spettatore a guardare negli abissi dell’animo umano senza offrire consolazioni morali, culminando in un finale surreale che lascia sospesa ogni possibilità di catarsi.

I film horror da vedere anni ‘80

film-horror-nightmare

Negli anni 80 i film horror diventano successi commerciali con un linguaggio meno originale e con registi con meno personalità. Escono film horror come Poltergeist, Venerdì 13, Nightmare, Hellraiser e molti altri. Fa eccezione il capolavoro di Stanley Kubrick, Shining, film d’autore al 100% che riesce anche ad avere anche un grande successo. John Carpenter realizza un horror fantascientifico bellissimo, ambientato tra i ghiacci del polo, che però non riscuote grande successo. Si tratta de La cosa, del 1982. 

L’home video contribuì alla crescita di un florido mercato in VHS con film commerciali horror e b-movie di diversi genere. Molti registi realizzano film indipendenti horror con budget bassissimo destinato al mercato home video senza passare dalla distribuzione cinematografica. Film come Motel Hell, del 1980, e  Basket case, del 1982, riprendevano temi del cinema horror precedente ma con un tono più ironico e grottesco. Alcuni registi come Sam Raimi e Peter Jackson creano un nuovo tipo di film horror comici con titoli come La casa 2 e Fuori di testa, entrambe film indipendenti low-budget.

La produzione indipendente a basso costo del cinema horror degli anni 80 dà vita alla creazione di diversi generi per diverse nicchie di pubblico. Quello che riscontra il maggior successo è il genere splatter, che mostra nella maniera più esplicita e truculenta sangue e violenza. Nascono una serie di personaggi che non erano stati utilizzati prima del cinema horror, come i Gremlins, gli elfi cattivi e le bambole assassine.

Shining (1980)

The Shining - Official Trailer [1980] HD

“Shining” è un film del 1980 diretto da Stanley Kubrick e basato sul romanzo omonimo di Stephen King. Il film è considerato un classico del genere horror e viene spesso citato come uno dei migliori film di tutti i tempi.

La storia segue Jack Torrance, interpretato da Jack Nicholson, che accetta un impiego come guardiano invernale in un grande hotel isolato in montagna. Con sua moglie Wendy (interpretata da Shelley Duvall) e il loro figlio Danny (interpretato da Danny Lloyd), Jack si stabilisce nell’hotel durante la stagione invernale, ma presto inizia a sperimentare visioni allucinanti e a perdere la propria sanità mentre l’hotel è attanagliato da forze soprannaturali.

Shining” è famoso per la sua eccellente regia, la cinematografia mozzafiato e la musica spaventosa di Kubrick. Jack Nicholson fornisce un’interpretazione iconica e intensa come Jack Torrance, e il film è diventato un simbolo della sua carriera. La scena in cui Jack rompe la porta della stanza di Danny con un ascia è diventata un’immagine iconicamente spaventosa nella cultura popolare.

Inferno (1980)

Inferno (1980) - International Trailer [HD]

Inferno è un film horror italiano di genere soprannaturale del 1980 scritto e diretto da Dario Argento e interpretato da Irene Miracle, Leigh McCloskey, Eleonora Giorgi, Daria Nicolodi e Alida Valli.

La trama segue l’indagine di una ragazza sulla scomparsa di sua sorella, che viveva in un appartamento di New York City che fungeva anche da casa per una strega secolare.

Un seguito tematico di Suspiria (1977), il film è la seconda parte della trilogia delle Tre Madri di Argento, sebbene sia la prima in assoluto nella trilogia a esplicitare il concetto delle Tre Madri. Tutti e 3 i film sono in parte originati dall’opera di Thomas de Quincey del 1845 Suspiria de Profundis, una raccolta di poesie in prosa in cui propone il principio di 3 “Ladies of Sorrow ” (Mater Lachrymarum, Mater Suspiriorum e Mater Tenebrarum), in concomitanza con le 3 Parche e Grazie nel folklore greco.

Un lupo mannaro americano a Londra (1981)

An American Werewolf in London (1981) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

John Landis realizza un miracolo di equilibrio tonale, fondendo la commedia nera con l’horror viscerale in un modo che non ha eguali. La storia di David e Jack, due autostoppisti americani il cui viaggio nelle brughiere dello Yorkshire si trasforma in un incubo, è un pretesto per esplorare lo scontro culturale e la tragedia dell’ineluttabile. Landis non rinuncia all’ironia tagliente, ma rispetta profondamente il dramma del protagonista, costretto a vivere una metamorfosi che è tanto fisica quanto psicologica, portando il mito della licantropia nella modernità urbana di Piccadilly Circus.

Il film è entrato nella leggenda grazie agli effetti speciali rivoluzionari di Rick Baker, che per la prima volta ha mostrato una trasformazione in tempo reale, dolorosa e anatomica, sotto la luce impietosa di una lampadina elettrica piuttosto che nelle ombre gotiche. Oltre alla tecnica, la pellicola brilla per una sceneggiatura intelligente che gioca con le aspettative del pubblico e per una colonna sonora fatta di canzoni “lunari” che contrappuntano l’orrore con un’allegria macabra, rendendolo un caposaldo del cinema di genere.

La casa (1981)

The Evil Dead (1981) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

L’esordio folgorante di Sam Raimi è un esercizio di stile brutale e inventivo che ha ridefinito il concetto di horror low-budget. Cinque ragazzi in una baita isolata risvegliano inavvertitamente forze demoniache tramite il “Naturon Demonto” (il Libro dei Morti), scatenando un inferno di possessioni e violenza. Ciò che distingue il film non è tanto la trama, quanto la regia frenetica e aggressiva: l’uso della “shaky cam” per rappresentare il punto di vista del male che corre nel bosco e l’atmosfera claustrofobica creano un’esperienza sensoriale opprimente e inarrestabile.

Bruce Campbell, nel ruolo di Ash, inizia qui la sua trasformazione in icona del cinema cult, subendo torture fisiche e psicologiche in un crescendo di gore artigianale ma efficacissimo. Il film è un assalto ai nervi che mescola terrore puro e un grottesco quasi surreale, dimostrando come la creatività e la gestione sapiente della tensione possano sopperire alla mancanza di mezzi, influenzando generazioni di registi a venire.

Scanners (1981)

Scanners (1981) ORIGINAL TRAILER [HD 1080p]

David Cronenberg porta la fantascienza e il thriller cospirativo nel territorio del body horror, immaginando una sottocultura di individui dotati di poteri telepatici devastanti, gli “Scanner”. Il film segue Cameron Vale, un emarginato reclutato da una corporazione di sicurezza per fermare Darryl Revok, un leader rinnegato che intende usare i suoi simili per dominare l’umanità. La narrazione si muove tra spionaggio industriale e orrore biologico, esplorando il tema della mente che trascende e distrugge la carne.

Celebre per la scioccante sequenza della testa che esplode, l’opera va ben oltre il sensazionalismo grafico. Cronenberg costruisce un mondo freddo e asettico dove il dono della telepatia è vissuto come una maledizione isolante, una “malattia” che connette dolorosamente gli individui. Con un Michael Ironside magnetico nel ruolo del villain e una colonna sonora elettronica inquietante, il film è una riflessione potente sul controllo, sull’identità e sull’evoluzione umana deviata dalla tecnologia e dalla chimica.

L’ululato (1981)

THE HOWLING (1981 Full-Length Extended Theatrical Trailer)

Joe Dante rivisita il mito del licantropo con un approccio satirico e moderno, basato sul romanzo di Gary Brandner. La protagonista, una giornalista televisiva traumatizzata, cerca riposo in una remota colonia terapeutica, solo per scoprire che la comunità nasconde un segreto bestiale. Dante utilizza l’horror per ironizzare sulle mode della new age e delle terapie di gruppo californiane, creando un contrasto affascinante tra la civiltà apparente e l’istinto primordiale che ribolle sotto la superficie.

Gli effetti speciali di Rob Bottin competono in maestria con quelli di Baker dello stesso anno, offrendo trasformazioni pulsanti e mostruose che avvengono in piena luce. Il film è disseminato di riferimenti cinefili e mantiene un ritmo incalzante che bilancia perfettamente suspense e humour nero. Il finale, nichilista e mediatico, sigilla l’opera come una critica tagliente alla società dell’immagine, dove anche l’orrore più vero rischia di essere consumato come semplice intrattenimento. L’ululato è stato un successo di critica e commerciale ed è considerato uno dei migliori film sui lupi mannari mai realizzati. Il film è stato elogiato per gli effetti speciali, l’atmosfera suspense e l’umorismo dark.

Possession (1981)

Possession (1981) ORIGINAL TRAILER [HD 1080p]

Andrzej Żuławski dirige un incubo viscerale ambientato in una Berlino divisa dal Muro, dove la disintegrazione di un matrimonio assume contorni mostruosi e soprannaturali. Mark torna a casa per trovare la moglie Anna cambiata, distante e coinvolta in una relazione che va oltre l’umana comprensione. Ciò che inizia come un dramma domestico implacabile scivola presto nel delirio, con la nevrosi dei personaggi che si manifesta fisicamente in creature tentacolari e doppelgänger inquietanti.

Isabelle Adjani offre una delle performance più intense e disturbanti della storia del cinema (premiata a Cannes), incarnando la follia con una fisicità estrema, culminante nella celebre scena della metropolitana. Il film è un urlo di dolore lungo due ore, una metafora complessa sulla separazione, sul possesso emotivo e sulla schizofrenia politica e personale. Non è un horror facile, ma un’esperienza artistica devastante che scava nelle parti più oscure dell’inconscio.

La cosa (1982)

The Thing (1982) - Trailer HD 1080p

John Carpenter firma il capolavoro definitivo sulla paranoia, rifacendo il classico di Howard Hawks con uno spirito fedele al racconto originale di Campbell. In una base antartica isolata, un gruppo di ricercatori si scontra con un organismo alieno capace di assimilare e imitare perfettamente qualsiasi forma di vita. La minaccia non è solo esterna ma interna: chiunque, anche l’amico o il collega più fidato, potrebbe essere “la cosa”. Il gelo esterno riflette il gelo nei rapporti umani, che si sgretolano sotto il peso del sospetto.

Gli effetti pratici di Rob Bottin sono un trionfo di carne deforme e surrealismo biologico, creando immagini che sono entrate nell’incubo collettivo. Ma è la regia di Carpenter, supportata dalla colonna sonora minimalista di Ennio Morricone, a creare una tensione insostenibile. Senza eroi trionfanti, il film è uno studio nichilista sulla sopravvivenza, dove la vittoria è incerta e la fiducia è la prima vittima. Un cult assoluto che migliora a ogni visione.

Videodrome (1983)

Videodrome (1983) - Trailer HD 1080p

Cronenberg profetizza l’era digitale e la fusione tra uomo e media in questo allucinante viaggio nel body horror. Max Renn, proprietario di una piccola tv via cavo alla ricerca di contenuti estremi, incappa in un segnale pirata che trasmette torture reali. L’esposizione al segnale “Videodrome” inizia a alterare la sua percezione della realtà e la sua stessa biologia, trasformando il suo corpo in un videoregistratore vivente. “Lunga vita alla nuova carne” diventa il mantra di una rivoluzione in cui la tecnologia non è più uno strumento, ma un’estensione dell’organismo.

Il film è un’esperienza visiva potente e disturbante, con effetti speciali che fondono metallo, plastica e carne in modi repellenti e seducenti. James Woods e Debbie Harry sono perfetti in questo noir tecnologico che esplora il voyeurismo, la manipolazione mediatica e la perdita del sé. Videodrome rimane un’opera filosofica e visionaria, la cui pertinenza è cresciuta esponenzialmente nel mondo dominato dagli schermi di oggi.

Miriam si sveglia a mezzanotte (1983)

The Hunger Official Trailer #1 - Susan Sarandon Movie (1983) HD

L’esordio alla regia di Tony Scott è un horror gotico patinato ed elegante che tratta il vampirismo come una dipendenza e una maledizione eterna. Catherine Deneuve è Miriam, una creatura immortale che promette la vita eterna ai suoi amanti, ma non l’eterna giovinezza, condannandoli a un decadimento orribile ma cosciente. Quando il suo compagno John (David Bowie) inizia a invecchiare rapidamente, la donna posa gli occhi su una scienziata interpretata da Susan Sarandon, innescando un triangolo di seduzione e morte.

Il film si distingue per la sua estetica raffinata, tipica degli anni ’80, con un uso suggestivo delle luci, delle tende fluttuanti e della musica (indimenticabile l’apertura con i Bauhaus). Più che sul sangue, Scott si concentra sull’atmosfera malinconica e sull’erotismo, trasformando il mostro in una figura tragica e manipolatrice. È un’opera stilosa che esplora la paura della solitudine e dell’invecchiamento con un tocco chic e crudele.

Nightmare – Dal profondo della notte (1984)

A Nightmare on Elm Street (1984) Official Trailer - Wes Craven, Johnny Depp Horror Movie HD

Wes Craven rivitalizza lo slasher introducendo una variabile terrificante: l’inevitabilità del sonno. Freddy Krueger non è un killer mascherato muto, ma uno spirito vendicativo e sadico che colpisce le sue vittime dove sono più vulnerabili: nei loro sogni. La linea tra realtà e incubo si assottiglia fino a sparire, creando un terreno di caccia surreale dove le leggi della fisica non valgono e le paure subconscie diventano armi mortali.

Il film gioca magistralmente con la tensione dell’attesa, trasformando l’atto naturale di addormentarsi in una condanna a morte. Robert Englund crea un’icona del male, mentre la giovane Nancy si distingue come una “final girl” intraprendente che decide di portare il mostro nel mondo reale per affrontarlo. Con immagini oniriche memorabili e un concetto di base geniale, Craven ha creato non solo un franchise, ma un nuovo linguaggio per la paura cinematografica.

La mosca (1986)

The Fly (1986) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

David Cronenberg trasforma un classico B-movie in una tragedia romantica e disgustosa di proporzioni epiche. Jeff Goldblum è Seth Brundle, uno scienziato geniale che, nel tentativo di teletrasportarsi, fonde il proprio DNA con quello di una mosca. Ciò che segue non è una semplice trasformazione mostruosa, ma un lento e doloroso decadimento fisico e mentale, osservato con orrore e pietà dalla donna che lo ama, interpretata da Geena Davis.

Il film è una potente metafora della malattia degenerativa e dell’invecchiamento, dove il corpo tradisce la mente. Gli effetti speciali di Chris Walas (vincitore dell’Oscar) sono repellenti e magnifici, mostrando ogni stadio della disumanizzazione di Brundle. Eppure, al cuore del film rimane una storia d’amore straziante; Cronenberg riesce a farci piangere per un mostro che vomita enzimi digestivi, rendendo La mosca uno dei film horror più emotivamente complessi mai realizzati.

Aliens (1986)

Aliens (1986) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

James Cameron compie l’impossibile realizzando un sequel che eguaglia l’originale cambiando completamente registro: dall’horror da casa stregata al film di guerra sci-fi. Ripley si risveglia 57 anni dopo e torna sul pianeta LV-426 scortata da un plotone di Marines Coloniali. Il film espande la mitologia introducendo la Regina Aliena e trasformando Ripley da sopravvissuta a guerriera materna, disposta a tutto pur di proteggere la piccola orfana Newt.

Il ritmo è un crescendo inarrestabile di adrenalina, azione tattica e terrore. Cameron non sacrifica la tensione per l’azione, ma le fonde, creando sequenze memorabili supportate da effetti pratici straordinari e un design sonoro avvolgente. Aliens è un modello di narrazione cinematografica, dove ogni personaggio è ben delineato e la posta in gioco è sempre altissima, culminando in uno scontro finale che è pura storia del cinema.

La casa 2 (1987)

Evil Dead 2: Dead by Dawn (1987) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

Sam Raimi torna nella baita nel bosco con un film che è in parte remake e in parte sequel, spingendo l’acceleratore sulla follia e sulla commedia slapstick (o “splatstick”). Ash Williams, unico sopravvissuto, viene nuovamente tormentato dai demoni in un tour de force di violenza fisica che ricorda i cartoni animati dei Looney Tunes, ma immersi nel sangue. Bruce Campbell dimostra un talento comico e fisico eccezionale, combattendo contro la sua stessa mano posseduta e oggetti inanimati che ridono di lui.

Il film è un tripudio di creatività visiva, con movimenti di macchina impossibili e un ritmo che non dà tregua. Raimi abbandona la serietà del primo capitolo per abbracciare il grottesco, trasformando Ash da vittima a eroe riluttante armato di motosega e fucile a canne mozze. È un’opera delirante ed energica che ha cementato lo status cult della saga, perfetta fusione di risate e brividi.

Essi vivono (1988)

They Live 1988 - MOVIE TRAILER

ESotto la veste di un film d’azione fantascientifico, John Carpenter nasconde una delle critiche più feroci al consumismo e all’era reaganiana. Un vagabondo scopre, grazie a speciali occhiali da sole, che la classe dominante è in realtà composta da alieni scheletrici che ci controllano attraverso messaggi subliminali nascosti nella pubblicità e nei media. “OBBEDISCI”, “CONSUMA”, “NON PENSARE” sono i veri comandi dietro le immagini patinate della società.

Il film è famoso per la lunghissima rissa tra i due protagonisti, metafora della difficoltà di costringere qualcuno a vedere la verità, e per la battuta iconica di Roddy Piper sulle gomme da masticare. Carpenter utilizza la fantascienza pulp per smascherare l’ideologia del capitalismo sfrenato, creando un’opera sovversiva che diverte mentre invita alla ribellione. È cinema politico travestito da B-movie, profetico e ancora tremendamente attuale.

Il mistero della donna scomparsa (1988)

DUTCH MASTERPIECES: The Vanishing - Spoorloos (1988)

George Sluizer dirige un thriller psicologico olandese (titolo originale Spoorloos) che è uno studio agghiacciante sulla banalità del male e sull’ossessione. Rex passa anni a cercare la fidanzata Saskia, svanita nel nulla durante una sosta in autostrada, fino a quando il rapitore stesso non lo contatta. Non ci sono inseguimenti o sparatorie, solo un lento, inesorabile avvicinamento alla verità, guidato dalla curiosità morbosa del protagonista e dalla fredda logica sociopatica dell’antagonista.

Il film è terrificante proprio perché realistico: il “mostro” è un uomo di famiglia apparentemente normale che compie il male per testare i propri limiti morali. La struttura narrativa svela presto l’identità del colpevole, spostando la tensione sul “cosa è successo” e sul “fino a dove ti spingerai per saperlo”. Il finale è uno dei più scioccanti e desolanti mai filmati, un pugno nello stomaco che lascia lo spettatore con un senso di claustrofobia e terrore che dura ben oltre i titoli di coda.

Tetsuo: The Iron Man (1989)

Tetsuo The Iron Man - trailer

Shinya Tsukamoto firma un manifesto cyberpunk viscerale e allucinatorio che ha ridefinito l’estetica del body horror e del cinema underground giapponese. Girato in un bianco e nero granuloso a 16mm, il film è un assalto sensoriale che narra la metamorfosi di un impiegato ordinario (“salaryman”) in una macchina di distruzione, in seguito a un incidente con un “fetishista del metallo”. La narrazione lineare lascia presto spazio a un montaggio frenetico e ipercinetico, accompagnato da una colonna sonora industrial martellante, che trasforma la città di Tokyo in un incubo di carne e ruggine.

L’opera è una potente metafora sulla disumanizzazione tecnologica e sulla fusione, erotica e dolorosa, tra l’uomo e la macchina. Tsukamoto utilizza effetti pratici a basso budget, stop-motion e trucco prostetico per creare immagini disturbanti e surreali che colpiscono lo spettatore allo stomaco. Tetsuo non è solo un film, ma un’esperienza fisica che anticipa le ansie della società post-industriale, rimanendo un capolavoro di energia pura e rabbia creativa che ha influenzato registi come Tarantino e i fratelli Wachowski.

I film horror da vedere anni ‘90

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Negli anni 90 il cinema Horror non produce grandi novità. Continuano i sottogeneri ed i prototipi sperimentati degli anni 80. Vengono girati molti sequel, tra cui quelli di Halloween e di Nightmare. Il regista John Carpenter continua la sua attività con film horror con implicazioni sociali e politiche molto interessanti, come Il seme della follia. Il film Scream propone di nuovo il sottogenere del film horror comico. 

Una delle poche produzioni originali, nel 1997, è il film canadese Il cubo che racconta le paure collegate a temi sociali come la burocrazia. Negli anni 90 il cinema horror passa in secondo piano rispetto ad altri generi. Troppi film mediocri prodotti per l’home video, splatter eccessivamente sanguinolenti, avevano saturato il mercato e avevano stufato il pubblico di adolescenti. I giovani cominciarono a preferire i film di fantascienza, sempre più spettacolari grazie anche all’impiego dei moderni effetti speciali digitali.

Fa eccezione il Dracula di Francis Ford Coppola che riporta l’horror alla tradizione classica della Hammer film. Nel 1999 il film indipendente The Blair Witch Project, girato con poche migliaia di euro da un gruppo di ragazzi americani, diventa un successo mondiale incassando più di 200 milioni di dollari in tutto il mondo. Si tratta in realtà di un film mediocre, ma lanciato attraverso innovative strategie di marketing attraverso internet ad un pubblico di adolescenti.

Fuoco cammina con me (1992) 

Twin Peaks: Fire Walk with Me [1992] Trailer

David Lynch realizza quello che è forse il suo film più incompreso e straziante, un prequel della serie cult Twin Peaks che abbandona le eccentricità da soap opera per immergersi nell’orrore psicologico puro. Il film racconta gli ultimi sette giorni di vita di Laura Palmer, interpretata da una straordinaria Sheryl Lee, svelando il volto tragico dietro l’icona della reginetta del liceo. Lynch costringe lo spettatore a confrontarsi con la brutale realtà dell’abuso domestico e della dipendenza, mescolando il dramma familiare con il surrealismo oscuro della Loggia Nera.

Massacrato dalla critica all’epoca per la sua cupezza e per la mancanza di risposte facili, il film è stato oggi ampiamente rivalutato come un capolavoro fondamentale per comprendere l’universo lynchiano. La narrazione è un vortice di disperazione e terrore onirico, dove il mostruoso (rappresentato da BOB) si sovrappone al reale in modo inscindibile. È un’opera potente e disturbante che dà voce e dolore alla vittima, trasformando un mistero televisivo in una tragedia umana profonda e indimenticabile.

Dracula di Bram Stoker (1992) 

Bram Stoker's Dracula (1992) Trailer

Francis Ford Coppola reinventa il mito del vampiro trasformandolo in un’opera sontuosa, barocca ed erotica, dove l’orrore si fonde con il romanticismo tragico. Gary Oldman offre una performance camaleontica e magnetica nei panni di un Conte millenario che attraversa gli oceani per ritrovare la reincarnazione della sua amata Elisabeta nella giovane Mina Harker. Il film si distingue per la scelta coraggiosa di utilizzare esclusivamente effetti speciali artigianali e trucchi ottici “in-camera”, rifiutando la nascente CGI per omaggiare la magia del cinema delle origini.

Visivamente sbalorditivo grazie ai costumi del premio Oscar Eiko Ishioka e a una fotografia lussureggiante, il film esplora il sangue non solo come fonte di vita, ma come simbolo di passione eterna e contagiosa. Pur prendendosi libertà narrative rispetto al romanzo epistolare di Stoker, Coppola ne cattura l’essenza gotica e sensuale come pochi altri. È un grandguignol raffinato che tratta il mostro come un eroe dannato, avvolgendo lo spettatore in un incubo febbrile di rara bellezza estetica.

Tesis (1996)

Tesis |1996| - Trailer (HD)

“Thesis” è un film horror spagnolo del 1996 diretto da Alejandro Amenábar. È un thriller che esplora il mondo accademico e le conseguenze che possono derivare da una ricerca universitaria. L’esordio alla regia di Alejandro Amenábar è un thriller serrato e intelligente che indaga il fascino morboso dell’essere umano per la violenza e la morte. La protagonista, Angela, è una studentessa che sta scrivendo una tesi sulla violenza audiovisiva e si ritrova accidentalmente coinvolta in un giro di “snuff movies” (filmati di vere torture e omicidi) all’interno della sua università. Ciò che segue è un gioco del gatto col topo hitchcockiano, dove il pericolo si nasconde dietro i volti rassicuranti dei compagni di studio e dove la curiosità può essere letale.

Vincitore di 7 premi Goya, il film è una riflessione meta-cinematografica lucida e inquietante sul voyeurismo e sulla responsabilità dei media nel trasformare il dolore in spettacolo. Amenábar costruisce la tensione con maestria, evitando il gore gratuito per puntare sulla suggestione e sulla paranoia claustrofobica. Tesis rimane un’opera attualissima che sfida lo spettatore a interrogarsi sui propri limiti morali e su quanto siamo disposti a guardare pur di soddisfare la nostra scoptofilia.

Cure (1997)

Cure (1997) Original Trailer [FHD]

Una serie di omicidi bizzarri e apparentemente scollegati scuote Tokyo: le vittime vengono trovate con una grande “X” incisa chirurgicamente sulla gola, ma gli assassini sono persone comuni (un insegnante, un poliziotto, un medico) che confessano subito il crimine senza saper spiegare il perché, sembrando in uno stato di trance o confusione. Il detective Takabe, stressato dalla malattia mentale della moglie, indaga e collega i crimini a un misterioso ex studente di psicologia, Mamiya, che soffre di amnesia a breve termine e che sembra capace di manipolare la volontà altrui attraverso semplici conversazioni ripetitive e l’uso ipnotico di elementi naturali come acqua e fuoco.

Kiyoshi Kurosawa è uno dei maestri del J-Horror e Cure (Kyua) è il suo capolavoro atmosferico e filosofico. Non ci sono “jump scare” qui, ma un senso pervasivo di malessere, decadimento sociale e vuoto esistenziale. Il film è un thriller psicologico che flirta con il soprannaturale, esplorando il concetto di mesmerismo e la fragilità dell’identità umana. Mamiya non è un killer che agisce direttamente, ma un catalizzatore, un virus mentale che libera gli impulsi oscuri e repressi nelle persone che incontra; egli espone il vuoto morale della società moderna giapponese, dove la repressione delle emozioni è la norma.   

Ringu (1998)

Ringu (1998) ORIGINAL TRAILER [SUB]

Una leggenda metropolitana si diffonde tra gli adolescenti giapponesi: esiste una videocassetta maledetta che, se guardata, porta alla morte entro sette giorni esatti dopo una misteriosa telefonata. La giornalista Reiko Asakawa, indagando sulla morte inspiegabile di sua nipote e dei suoi amici, trova la cassetta in un cottage e la guarda. Con il tempo che scorre inesorabilmente verso la sua fine, Reiko e il suo ex marito Ryuji, un professore universitario con poteri sensitivi, devono scoprire l’origine del video e della maledizione, legata a una ragazza di nome Sadako gettata in un pozzo anni prima, per salvare se stessi e il loro figlio.

Hideo Nakata ha lanciato il fenomeno globale del J-Horror con Ringu, un film che ha terrorizzato il mondo usando la tecnologia analogica quotidiana come veicolo di morte soprannaturale. La genialità del film sta nel rendere spaventoso un oggetto banale come una VHS e uno schermo televisivo statico. L’atmosfera è cupa, umida, opprimente; la paura non è data dall’azione, ma dall’attesa inesorabile della scadenza dei sette giorni e dall’indagine che svela una tragedia familiare orribile.   

Audition (1999)

Audition International Trailer (Takashi Miike, 1999)

Shigeharu Aoyama, un vedovo di mezza età solo da anni, decide di cercare una nuova moglie su consiglio del figlio adolescente. Con l’aiuto di un amico produttore cinematografico, organizza una finta audizione per un film inesistente come pretesto per esaminare le candidate ideali. Rimane immediatamente affascinato da Asami Yamazaki, una giovane donna ex ballerina, timida, educata e misteriosa. Inizia a frequentarla, ignorando deliberatamente i segnali d’allarme e le incongruenze sul suo passato oscuro, fino a quando la relazione prende una svolta terrificante rivelando la vera natura traumatizzata e sadica della donna.

Takashi Miike è noto per il suo cinema estremo e prolifico, e Audition (Ōdishon) è il suo inganno più crudele e brillante. Per la prima ora, il film si maschera da melodramma sentimentale o commedia romantica un po’ malinconica sulla solitudine maschile. Poi, improvvisamente, il tono cambia drasticamente, precipitando in un incubo claustrofobico di tortura e dolore. Questo cambio di registro è fondamentale per disarmare lo spettatore, fargli abbassare le difese e rendere la violenza finale ancora più scioccante e insopportabile.   

I film horror da vedere anni 2000

Negli anni 2000 il genere horror peggiora ulteriormente e cerca di inseguire il successo al botteghino con un interminabile serie di remake e sequel. I videogiochi spingono le case di produzione a investire in nuovi film sugli zombie producendo solo risultati mediocri. Vengono prodotti una lunga serie di film horror commerciali senza personalità come Amityville horror, The Ring, L’esorcista – la genesi, Freddy versus Jason, Resident Evil, Final Destination, The Exorcism of Emily Rose, Saw, L’enigmista, Hostel, Rec

Un’eccezione all’omologazione crescente del cinema horror degli anni 2000 è il cinema di Rob Zombie, come il film La casa dei 1000 corpi. Rob Zombie è uno dei pochi registi a nutrire il suo cinema horror con interessanti riferimenti sociali e politici, come nel cinema di John Carpenter. Non ci sono distinzioni tra bene e male, tra buoni e cattivi. I mostri sono spesso delle vittime di un ingranaggio sociale mostruoso e violento.

Pulse (Kairo) (2001)

Pulse / Kairo (2001) Original Trailer [4K]

A Tokyo, gruppi di giovani iniziano a suicidarsi inspiegabilmente o a svanire nel nulla lasciando solo macchie nere simili a ombre sulle pareti. I sopravvissuti, tra cui l’impiegata di un vivaio Michi e lo studente di economia Kawashima, scoprono che i fantasmi stanno invadendo il mondo dei vivi attraverso internet e la rete telefonica. L’aldilà è diventato sovraffollato e gli spiriti, spinti dalla solitudine eterna, stanno tracimando nel nostro mondo. Mentre la società si disgrega silenziosamente e la città si svuota, i protagonisti cercano disperatamente un senso o una via di fuga in un mondo che sta diventando una terra desolata e grigia.

Kiyoshi Kurosawa realizza con Pulse (Kairo) il film definitivo sull’alienazione dell’era digitale, catturando la paradossale solitudine che accompagna l’iper-connessione. Non è un film di mostri che saltano fuori all’improvviso per uccidere, ma un’apocalisse lenta, malinconica e virale. I fantasmi in Kairo non sono aggressivi nel senso tradizionale; la loro semplice presenza induce una disperazione esistenziale così profonda e contagiosa che i vivi perdono la voglia di esistere (“La morte è una solitudine eterna”, dice uno spettro).   

Oldboy (2003)

Oldboy - Trailer [HD]

Diretto da Park Chan-wook, questo thriller sudcoreano è la punta di diamante della “Trilogia della vendetta” e un’opera fondamentale che ha ridefinito il cinema d’azione contemporaneo. La storia segue Oh Dae-su, un uomo imprigionato misteriosamente per 15 anni in una stanza d’albergo e poi rilasciato senza spiegazioni, armato solo di un martello e di una sete inesauribile di risposte. Ciò che inizia come una caccia all’uomo si trasforma presto in una tragedia greca moderna, visivamente sbalorditiva e narrativamente crudele, dove la violenza è coreografata con un’eleganza brutale, come nella celebre sequenza del combattimento in corridoio girata in piano sequenza.

Vincitore del Grand Prix a Cannes, il film trascende il genere grazie alla sua profonda indagine filosofica sulla memoria, il peccato e la natura autodistruttiva della vendetta. Choi Min-sik offre un’interpretazione viscerale e straziante, incarnando un antieroe tragico intrappolato in un gioco perverso orchestrato dal suo antagonista. Oldboy è un labirinto emotivo che colpisce lo spettatore con colpi di scena scioccanti e uno stile barocco, lasciando un senso di inquietudine che persiste ben oltre i titoli di coda. Se stai cercando di trovare un classico horror coreano, guarda questo intramontabile thriller di vendetta del 2003 di Park Chan-Wook “Oldboy”.

La casa del diavolo (2005)

The Devil's Rejects (2005) - Official Trailer

E’ un film splatter del 2005 diretto da Rob Zombie che abbandona le atmosfere gotiche e fumettistiche del suo esordio per confezionare un road movie sporco, nichilista e intriso di sudore, ispirato al cinema exploitation degli anni ’70. Sequel de La casa dei 1000 corpi, il film ribalta la prospettiva trasformando la famiglia di serial killer Firefly in protagonisti braccati da uno sceriffo in cerca di vendetta, non di giustizia. La regia è ruvida, caratterizzata da fermo immagine, zoom improvvisi e una colonna sonora southern rock che detta il ritmo di un viaggio verso l’inferno.

L’opera è un esercizio di stile audace che sfida lo spettatore a provare empatia per dei mostri, esplorando la violenza senza filtri morali o censure. Il finale, sulle note di “Free Bird“, è una delle sequenze più iconiche e potenti dell’horror moderno, elevando il massacro a una forma di poesia macabra. Più che un semplice horror, è un western crepuscolare e sanguinario che ha consacrato Zombie come autore visionario e senza compromessi.

The Descent – Discesa nelle tenebre (2005)

The Descent (2005) ORIGINAL TRAILER [HD 1080p]

Un anno dopo un tragico incidente stradale in cui ha perso marito e figlia, Sarah si unisce a cinque amiche (tra cui l’avventurosa Juno) per un’escursione speleologica estrema in una grotta inesplorata sugli Appalachi, sperando di superare il trauma. Quando un crollo blocca l’unica via d’uscita nota, il gruppo si ritrova intrappolato nel buio profondo, con le provviste che scarseggiano e le tensioni personali che esplodono. Presto scoprono di non essere sole: la grotta è l’habitat di una colonia di creature umanoidi cieche, pallide e carnivore, i “Crawler”, che si sono evolute per cacciare nell’oscurità usando l’ecolocalizzazione.

Neil Marshall realizza un horror magistrale che funziona perfettamente su due livelli paralleli: quello psicologico e quello mostruoso. La prima metà del film è un capolavoro di tensione claustrofobica; la paura di restare incastrati nella roccia, il buio totale, il disorientamento e la fatica fisica sono palpabili. Quando arrivano i mostri, il film esplode in una violenza primordiale, frenetica e sanguinosa. The Descent è notevole per il suo cast interamente femminile, evitando però i cliché della “damsel in distress”; le donne qui sono personaggi complessi, fisici, imperfetti e combattono per la sopravvivenza con una ferocia brutale.   

Martyrs (2008)

Martyrs | Official Trailer | 2008 | Horror

Caposaldo del movimento “New French Extremity”, il film di Pascal Laugier è un’esperienza cinematografica estrema che divide il pubblico e la critica per la sua brutalità filosofica. La trama inizia come un revenge movie, con la giovane Lucie che rintraccia i suoi aguzzini anni dopo essere fuggita da una prigionia traumatica, ma si evolve presto in qualcosa di molto più oscuro e metafisico. Laugier utilizza la violenza non come fine a se stessa, ma come strumento per esplorare i limiti della sopportazione umana e il confine tra vittima e martire.

Il film è diviso nettamente in due parti: la prima è frenetica e viscerale, la seconda è clinica, fredda e insostenibile. Attraverso un calvario fisico e psicologico, l’opera interroga il significato della sofferenza e la ricerca della trascendenza, sfidando lo spettatore a non distogliere lo sguardo. Martyrs è un film nichilista e doloroso che lascia cicatrici emotive, un’opera che usa l’orrore per porre domande teologiche a cui forse non esiste risposta.

Lasciami entrare (2008)

Let the Right One In Official HD Trailer

Nella periferia innevata e grigia di Blackeberg, Stoccolma, nei primi anni ’80, Oskar, un dodicenne solitario, sensibile e vittima di bullismo violento a scuola, colleziona ritagli di giornale su omicidi e sogna vendetta contro i suoi tormentatori. Una notte incontra Eli, una ragazzina pallida e strana che si è appena trasferita nell’appartamento accanto con un uomo anziano. Tra i due nasce un’amicizia profonda, tenera e necessaria, ma Oskar scopre presto che Eli non è una ragazza normale: è un vampiro che ha bisogno di sangue fresco per sopravvivere e che la sua presenza è legata a una serie di omicidi brutali e dissanguamenti che stanno terrorizzando il quartiere.

Tomas Alfredson adatta il romanzo di John Ajvide Lindqvist creando un horror che è al contempo una delicata e commovente storia di formazione e amore preadolescenziale. Let the Right One In (Låt den rätte komma in) reinventa la mitologia del vampiro spogliandola del glamour gotico o dell’azione hollywoodiana e inserendola nel realismo sociale svedese, fatto di palazzoni di cemento, silenzio e solitudine. Il vampirismo qui è una maledizione sporca, triste, parassitaria e necessaria per la sopravvivenza, non una fonte di potere seducente.   

Thirst (2009)

THIRST Official Int'l Main Trailer

Park Chan-wook rivisita il mito del vampiro fondendolo con il naturalismo di Émile Zola (il film è liberamente ispirato a Teresa Raquin), creando un ibrido unico tra horror, melodramma erotico e commedia nera. Il protagonista, un prete cattolico devoto che si sottopone a un esperimento medico fallito, si ritrova trasformato in una creatura della notte, costretto a bilanciare la sua fede con una sete di sangue irrefrenabile e una passione proibita per la moglie del suo amico d’infanzia.

Visivamente sontuoso e registicamente impeccabile, il film esplora il peccato, la colpa e la repressione attraverso immagini potenti e simboliche. Non c’è romanticismo patinato qui, ma una carnalità disperata e grottesca; il vampirismo diventa una metafora delle pulsioni umane più oscure. Con interpretazioni intense e un finale surreale, Thirst è una riflessione provocatoria sulla natura del male e sul prezzo della dannazione eterna.

I film horror da vedere anni 2010 – 2020

Negli anni 2010 c’è una rinascita del cinema horror d’autore con opere molto interessanti come Scappa – Get out di Jordan Peele ed i film del regista Ari Aster come Hereditary – le radici del male e Midsommar – il villaggio dei dannati.

Shutter Island (2010)

"Shutter Island" - Official Trailer [HD]

Leonardo DiCaprio recita in questo thriller horror ambientato in un manicomio degli anni 2000. Shutter Island di Martin Scorsese è un film intrigante pieno di cospirazioni e paura che lascia in sospeso la verità. Martin Scorsese omaggia il cinema noir e l’horror gotico degli anni ’50 con questo thriller psicologico ambientato in un manicomio criminale su un’isola spazzata da un uragano. Leonardo DiCaprio interpreta l’agente federale Teddy Daniels, giunto per indagare sulla scomparsa di una paziente, ma che si ritrova presto intrappolato in una ragnatela di cospirazioni, allucinazioni e traumi passati. La maestria di Scorsese risiede nel creare un’atmosfera di paranoia tangibile, dove ogni dettaglio scenografico e ogni movimento di macchina suggeriscono che nulla è come sembra.

Il film è un puzzle complesso che gioca con la percezione della realtà, supportato da una colonna sonora di musica classica contemporanea che amplifica il senso di disagio. Più che sugli spaventi, la tensione si basa sul crollo psicologico del protagonista e sull’ambiguità morale delle istituzioni psichiatriche. È un viaggio labirintico nella mente umana, visivamente potente e narrativamente denso, che richiede visioni multiple per essere pienamente decifrato.

Il cigno nero (2010)

Black Swan (2010) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

Darren Aronofsky dirige un incubo psicologico ambientato nel mondo spietato del balletto classico, trattando la danza come uno sport di contatto brutale. Natalie Portman, in una performance da Oscar, è Nina, una ballerina tecnicamente perfetta ma emotivamente frigida, che deve abbracciare il suo lato oscuro per interpretare il doppio ruolo nel Lago dei Cigni. La sua discesa nella follia è raccontata con uno stile viscerale, quasi da body horror, dove le ferite fisiche e le allucinazioni diventano la manifestazione esteriore della sua frammentazione psichica.

Il film esplora il tema del doppelgänger e l’ossessione autodistruttiva per la perfezione artistica. La regia frenetica e la fotografia granulosa immergono lo spettatore nella claustrofobia mentale della protagonista, oppressa da una madre invadente e da un direttore artistico manipolatore. Il cigno nero è un melodramma horror febbrile e sensuale che mostra come il sacrificio richiesto dall’arte possa consumare l’anima e il corpo fino alla metamorfosi finale.

La pelle che abito (2011)

The Skin I Live In (2011) Movie Trailer HD - NYFF

Pedro Almodóvar si cimenta con il thriller fantascientifico ispirandosi al classico Occhi senza volto, ma infondendolo con la sua tipica sensibilità per il melodramma e le questioni di identità sessuale. Antonio Banderas interpreta un chirurgo plastico brillante e psicopatico che tiene prigioniera una donna misteriosa, usandola come cavia per creare una pelle sintetica indistruttibile. Sotto la superficie di un racconto “mad scientist”, si nasconde una storia complessa di vendetta, trasformazione e ossessione.

L’estetica del film è asettica, elegante e fredda, in netto contrasto con le passioni violente che muovono i personaggi. Almodóvar costruisce una narrazione a incastri che svela progressivamente una verità sconvolgente, sfidando le convenzioni del genere e la morale dello spettatore. È un’opera disturbante e raffinata che riflette sulla malleabilità del corpo e sulla persistenza dell’identità, dimostrando che la scienza può cambiare l’aspetto, ma non l’anima.

Quella casa nel bosco (2011)

The Cabin in the Woods Official Movie Trailer [HD]

Cinque amici universitari – che sembrano incarnare perfettamente i classici stereotipi da film horror: l’atleta, la sgualdrina, lo studioso, il buffone strafatto e la vergine – partono per passare un weekend di relax in una baita isolata di proprietà di un cugino. Quando arrivano e leggono inavvertitamente una formula latina da un diario trovato in cantina, risvegliano una famiglia di zombie torturatori. Ma presto lo spettatore scopre che nulla è casuale: i ragazzi sono costantemente monitorati, drogati e manipolati da una misteriosa organizzazione governativa sotterranea che sta orchestrando la loro morte come se fosse un copione, parte di un rituale sacrificale globale necessario per placare “Gli Antichi”, dei giganti che dormono sotto terra.

Drew Goddard e Joss Whedon hanno creato con The Cabin in the Woods la decostruzione definitiva, intelligente e divertente del film horror. È una meta-commedia nera che analizza, smonta e satirizza i meccanismi narrativi del genere slasher, spiegando diegeticamente perché i personaggi prendono decisioni stupide (“separiamoci”), perché i cellulari non prendono e perché devono morire in un ordine specifico (la Vergine deve essere l’ultima, ma può sopravvivere se soffre). Il film è una lettera d’amore ai fan dell’horror e allo stesso tempo una critica feroce all’industria cinematografica che richiede sempre lo stesso sangue e gli stessi cliché ripetitivi.   

Babadook (2014)

The Babadook Official Trailer #1 (2014) - Essie Davis Horror Movie HD

L’esordio alla regia di Jennifer Kent è un horror psicologico che trascende i semplici spaventi per esplorare gli abissi del lutto e della depressione materna. La storia ruota attorno ad Amelia, una vedova esausta, e al figlio Samuel, il cui comportamento problematico peggiora dopo la scoperta di un inquietante libro pop-up intitolato “Mister Babadook”. Quella che inizia come una suggestione infantile si trasforma presto in una presenza oscura e tangibile che infesta la casa, diventando una potente metafora del dolore non elaborato che consuma dall’interno.

Il film si distingue per la sua estetica espressionista e per la straordinaria performance di Essie Davis, che dipinge il ritratto straziante di una donna sull’orlo del collasso nervoso. Più che sui “jump scare”, Babadook costruisce una tensione soffocante, culminando in un confronto iconico che non offre soluzioni facili, ma suggerisce che i propri demoni non possono essere semplicemente distrutti, ma devono essere addomesticati e integrati nella quotidianità per poter sopravvivere.

The Witch (2015)

The Witch | Official Trailer HD | A24

New England, 1630. Una famiglia di coloni puritani viene bandita dalla sua piantagione a causa dell’orgoglio religioso del padre William e si stabilisce ai margini di un bosco fitto e minaccioso per costruire una fattoria. Quando il figlio neonato Samuel sparisce misteriosamente sotto la sorveglianza della figlia maggiore adolescente Thomasin (che stava giocando a “bubu-settete”), la famiglia precipita nella paranoia e nella disperazione. Tra raccolti di mais falliti, capre che sembrano possedute (in particolare il caprone nero Black Phillip) e sospetti crescenti di stregoneria, la fede e l’unità della famiglia si sgretolano, lasciandoli vulnerabili a un male molto antico e reale che vive nel bosco.

Robert Eggers ha creato un “folk horror” di un rigore storico impressionante, utilizzando dialoghi tratti direttamente da diari e verbali di processi dell’epoca e illuminando le scene solo con luce naturale o candele. The Witch (The VVitch) non si basa su spaventi improvvisi, ma su un’atmosfera di “dread” (terrore e presagio) costante, lenta e soffocante. Il film esplora il fanatismo religioso, l’isolamento e la repressione puritana come terreno fertile per il male. La strega è reale (la vediamo fare unguenti con il grasso del bambino non battezzato), ma il vero danno alla famiglia è causato dalla sfiducia, dalla misoginia, dall’orgoglio e dalla paura del peccato che li distruggono dall’interno prima ancora che la strega attacchi.   

Thomasin, interpretata da una magnifica Anya Taylor-Joy al suo debutto, diventa il capro espiatorio di tutte le sventure domestiche, costretta in un angolo dalla madre vendicativa e dal padre ipocrita, fino a quando l’unica via di fuga diventa abbracciare l’oscurità di cui è ingiustamente accusata. Il finale è provocatorio, estatico e liberatorio: la scelta del male e la firma sul libro del Diavolo diventano un atto di emancipazione femminile paradossale in un mondo patriarcale che non offre alternative di potere per una donna. È un film visivamente splendido, pittorico e profondamente inquietante che scava nelle radici oscure del folklore americano.   

The Love Witch (2016)

THE LOVE WITCH Trailer (2016)

Anna Biller scrive, dirige e cura ogni dettaglio visivo di questo omaggio sfarzoso al cinema technicolor degli anni ’60 e all’horror erotico stile Hammer. La protagonista Elaine è una strega moderna che usa la magia sessuale per far innamorare gli uomini, lasciando però dietro di sé una scia di vittime consumate dalla passione. Sotto la superficie patinata e i costumi vintage, il film è una satira tagliente sulle dinamiche di genere, sul desiderio femminile e sul narcisismo patologico.

L’opera è un trionfo estetico che utilizza il “female gaze” per ribaltare i cliché della femme fatale. Con una fotografia lussureggiante che ricorda i film di Dario Argento e Russ Meyer, The Love Witch ipnotizza lo spettatore attraverso un uso deliberato del camp e dell’ironia. Samantha Robinson è perfetta nel ruolo, offrendo una recitazione stilizzata che si sposa magnificamente con l’atmosfera onirica e artificiale creata dalla regista, rendendolo un cult istantaneo per la sua unicità visiva e tematica.

The Handmaiden (2016)

THE HANDMAIDEN Official Int'l Special Trailer

. La trama, ricca di colpi di scena, segue il piano di un truffatore che assolda la giovane borseggiatrice Sook-hee come serva della ricca ereditiera Hideko per rubarle l’eredità. Tuttavia, il piano si sgretola quando tra le due donne nasce un’intensa e inaspettata complicità che sfida le convenzioni sociali e i ruoli imposti dagli uomini.

Visivamente sontuoso, il film è un capolavoro di scenografia e movimenti di macchina, dove ogni inquadratura nasconde dettagli cruciali per la narrazione a incastro. Park orchestra un gioco di specchi e inganni diviso in tre parti, esplorando temi come il colonialismo, il voyeurismo e l’emancipazione femminile. The Handmaiden non è solo un esercizio di stile, ma una storia d’amore appassionata e crudele che tiene lo spettatore incollato fino all’ultimo ribaltamento di prospettiva.

La cura dal benessere (2016)

A CURE FOR WELLNESS (2017) Korean Trailer (HD) Gore Verbinski, Dane DeHaan

Gore Verbinski confeziona un horror gotico moderno, visivamente ambizioso, che omaggia i classici del genere ambientati nei sanatori, come la “Montagna Incantata” in versione da incubo. Il giovane dirigente Lockhart viene inviato in un’esclusiva clinica svizzera per recuperare il CEO della sua azienda, ma si ritrova prigioniero di un luogo dove la ricerca della purezza nasconde esperimenti grotteschi e segreti secolari. L’atmosfera è densa di un senso di malessere clinico, accentuato da una fotografia fredda e geometrica.

Nonostante un’accoglienza critica mista dovuta alla sua durata e alle svolte narrative barocche, il film ha guadagnato lo status di cult per la sua audacia estetica e le sue immagini disturbanti (come la celebre scena delle anguille). È un thriller psicologico che privilegia l’atmosfera sulla logica, immergendo lo spettatore in un delirio febbrile che riflette le ansie contemporanee sul corpo, la salute e l’ambizione aziendale, il tutto avvolto in una confezione visiva di inquietante bellezza.

The Wailing (2016)

The Wailing Official Trailer 1 (2016) - Korean Thriller HD

Nel tranquillo villaggio rurale di Gokseong, in Corea del Sud, scoppia improvvisamente un’epidemia di follia omicida: i residenti impazziscono, uccidono le loro famiglie e si coprono di pustole e bolle ripugnanti. La gente del posto sospetta che la causa sia un misterioso uomo giapponese che vive solitario nei boschi. L’inetto e codardo sergente di polizia Jong-goo indaga, ma quando sua figlia inizia a mostrare i sintomi della stessa possessione e malattia, la sua ricerca della verità diventa disperata. Si trova intrappolato in un conflitto spirituale e fisico tra uno sciamano costoso chiamato per un esorcismo, una misteriosa donna in bianco che appare e scompare, e lo straniero giapponese, non sapendo più chi sia il bene e chi il male.

Na Hong-jin ha diretto un’epopea horror massimalista di due ore e mezza che mescola thriller poliziesco procedurale, commedia nera, esorcismo sciamanico, zombie movie e dramma familiare, mantenendo una tensione costante e crescente. The Wailing (Goksung) è un film sulla fede, sul dubbio, sul pregiudizio e sulla confusione umana di fronte al male. Lo spettatore, esattamente come il protagonista, viene costantemente manipolato, depistato e portato a credere a una versione dei fatti per poi vederla ribaltata nella scena successiva.   

Madre! (2017)

Mother! Trailer (2017) | 'Experience' | Movieclips Trailers

Darren Aronofsky dirige un’opera allegorica e divisiva che funziona come un crescendo di ansia pura. Jennifer Lawrence interpreta una donna che dedica la sua vita a ristrutturare la casa del marito poeta (Javier Bardem) in un paradiso isolato, finché l’arrivo di sconosciuti invadenti non trasforma la loro esistenza in un caos biblico. Il film abbandona la logica narrativa tradizionale per diventare una metafora potente e violenta sul rapporto tra Dio, l’umanità e la Madre Terra, oltre che una riflessione sul narcisismo dell’artista che cannibalizza la propria musa.

L’esperienza di visione è volutamente soffocante, con la macchina da presa incollata al volto della protagonista mentre il mondo intorno a lei collassa in un’orgia di fanatismo e distruzione. Madre! è un film che non lascia indifferenti: è un urlo cinematografico viscerale che attraversa generi diversi, dal dramma da camera all’home invasion fino all’apocalisse surrealista, sfidando il pubblico a decifrare i suoi densi simbolismi religiosi e sociali.

Scappa – Get Out (2017)

Get Out Official Trailer 1 (2017) - Daniel Kaluuya Movie

Chris Washington, un giovane e talentuoso fotografo afroamericano, accetta di andare a conoscere i genitori della sua fidanzata bianca, Rose Armitage, nella loro isolata tenuta di campagna per il weekend. Inizialmente, Chris interpreta il comportamento eccessivamente accomodante e “progressista” della famiglia (il padre che voterebbe Obama una terza volta) come un imbarazzante tentativo di gestire la relazione interrazziale. Ma una serie di scoperte inquietanti – inclusi i domestici neri che si comportano come automi sorridenti e uno strano garden party – lo porta a realizzare che è stato attirato lì per un motivo molto più sinistro: una mostruosa operazione chirurgica di trapianto di coscienza e furto del corpo.

Jordan Peele, noto fino ad allora come comico, ha ridefinito l’horror moderno con questo “thriller sociale” che usa i tropi del genere (l’invasione di corpi, la setta, la “mad scientist”) per esplorare il razzismo sistemico e l’appropriazione culturale nell’America liberale post-Obama. La genialità di Get Out sta nel non mostrare il razzismo come odio palese e violento (niente cappucci del KKK), ma come un’appropriazione benevola e invidiosa: i bianchi non odiano i neri, ma invidiano, feticizzano e vogliono “essere” loro per le loro qualità fisiche o artistiche, privandoli però della loro coscienza e voce (relegata nel terrificante “Sunken Place”, il Mondo Sommerso).   

Suspiria (2018)

SUSPIRIA Official Trailer 2 (2018) Dakota Johnson, Chloë Grace Moretz Horror Movie HD

A più di quarant’anni dalla sua uscita, il classico dei film horror italiani di Dario Argento ha un remake. Luca Guadagnino compie un’operazione rischiosa reinventando il capolavoro di Dario Argento non come un remake diretto, ma come una “cover” malinconica e politica. Ambientato nella Berlino divisa del 1977, durante l’Autunno Tedesco, il film segue la ballerina americana Susie Bannion mentre entra in una prestigiosa accademia di danza che funge da copertura per una congrega di streghe. A differenza dell’originale dai colori neon, questa versione è dominata da toni grigi, pioggia e un’atmosfera di pesantezza storica e senso di colpa.

Il film eleva la danza a rituale magico e violento: i movimenti dei corpi non sono solo espressione artistica ma incantesimi che spezzano ossa e manipolano la carne. Con una colonna sonora ipnotica di Thom Yorke e una Tilda Swinton in triplo ruolo, Suspiria è un horror d’autore complesso che esplora le dinamiche del potere femminile, la maternità oscura e l’eredità del nazismo, offrendo un finale grandguignolesco e mistico completamente diverso dalla fonte originale. Uno straordinario film d’autore.

Hereditary – Le radici del male (2018)

Hereditary Trailer #1 (2018) | Movieclips Trailers

L’esordio di Ari Aster è un dramma familiare devastante travestito da horror soprannaturale. Dopo la morte della matriarca, la famiglia Graham inizia a sgretolarsi sotto il peso di segreti oscuri e di un destino ineluttabile. Toni Collette offre una performance monumentale nel ruolo di Annie, un’artista che sublima il trauma attraverso inquietanti diorami in miniatura, mentre la sua famiglia viene manipolata come pedine in un gioco occulto molto più grande di loro.

Il terrore in Hereditary non deriva da mostri improvvisi, ma da un senso di condanna lenta e inesorabile e dalla rappresentazione cruda del lutto. Aster utilizza un linguaggio cinematografico preciso e disturbante, fatto di movimenti di macchina lenti e dettagli nascosti nell’ombra, per costruire un climax che è al contempo scioccante e perfettamente coerente con la tragedia greca che si è consumata. È un capolavoro moderno che indaga come i traumi generazionali possano essere una maledizione da cui è impossibile fuggire.

A Quiet Place (2018)

A Quiet Place Final Trailer (2018) | Movieclips Trailers

John Krasinski dirige e interpreta un high-concept horror dove il silenzio è l’unica arma di sopravvivenza. In un mondo post-apocalittico invaso da creature aliene cieche ma dotate di un udito ipersensibile, la famiglia Abbott deve vivere un’esistenza muta per non essere predata. Il film trasforma ogni rumore quotidiano in una potenziale condanna a morte, creando un’esperienza cinematografica in cui il sound design diventa il vero protagonista narrativo.

Oltre alla tensione costante, il cuore del film è un dramma familiare sulla genitorialità e sul disperato bisogno di proteggere i propri figli in un ambiente ostile. L’uso della lingua dei segni e la performance intensa di Emily Blunt e della giovane Millicent Simmonds ancorano la storia a una realtà emotiva tangibile. A Quiet Place è un thriller di sopravvivenza teso e commovente che ha saputo rinnovare il genere mostrandoci quanto possa essere assordante la paura nel silenzio assoluto.

Midsommar (2019)

Midsommar Trailer #1 (2019) | Movieclips Trailers

Ari Aster porta l’horror alla luce del sole in questa fiaba macabra ambientata durante un festival di mezza estate in Svezia. La protagonista Dani, traumatizzata da una tragedia familiare recente, segue il fidanzato distante e i suoi amici in una comunità isolata che sembra un paradiso bucolico. Tuttavia, i rituali ancestrali e i sorrisi accoglienti nascondono una cultura pagana che richiede sacrifici di sangue e una condivisione emotiva totale e forzata.

Il film è un “break-up movie” (film sulla rottura sentimentale) travestito da folk horror. Visivamente abbagliante, con i suoi fiori colorati e le vesti bianche che contrastano con la violenza grafica, Midsommar disorienta lo spettatore immergendolo in un incubo psichedelico a cielo aperto. Florence Pugh offre un’interpretazione straordinaria, guidando il pubblico attraverso un percorso di catarsi perversa in cui l’orrore diventa, paradossalmente, uno strumento di liberazione emotiva e di appartenenza.

Saint Maud (2019)

Saint Maud International Trailer #1 (2020) | Movieclips Trailers

Rose Glass firma un debutto folgorante con questo studio psicologico intimo e disturbante sulla solitudine e il fanatismo religioso. Maud è una giovane infermiera palliativista, recentemente convertita a un cattolicesimo estremo, che si convince di dover salvare l’anima della sua paziente terminale, un’ex ballerina edonista. Quella che inizia come dedizione professionale scivola in un’ossessione delirante, mentre il confine tra la realtà, la malattia mentale e l’estasi divina diventa sempre più labile.

Morfydd Clark è magnetica nel ruolo principale, trasmettendo una fragilità che si trasforma in terrificante determinazione. Il film utilizza un’atmosfera claustrofobica e immagini viscerali per esplorare come la fede possa diventare un rifugio tossico per chi è emarginato dalla società. Con un finale fulmineo e indimenticabile, Saint Maud si afferma come un gioiello dell’horror religioso moderno, che lascia lo spettatore a interrogarsi sulla natura della salvezza e della pazzia.

Wedding 93 (2021)

WEDDING 93 (OFFICAL TRAILER 2)

Questo documentario-horror offre uno sguardo unico e agghiacciante su come il trauma storico possa manifestarsi attraverso il soprannaturale. Ambientato in Cambogia due anni dopo la caduta dei Khmer Rossi, il film utilizza filmati reali e ricostruzioni per narrare la storia di Rah, una giovane donna costretta a un matrimonio combinato che inizia a mostrare segni di possessione. Le videocassette originali del 1993 mostrano eventi inspiegabili durante la cerimonia, fondendo la realtà documentaristica con l’orrore puro.

L’opera è potente perché ancora il paranormale nel contesto culturale e storico del genocidio cambogiano. Le “visioni” di Rah non sono solo spaventi cinematografici, ma l’eco di un dolore collettivo e personale (la perdita del primo amore) che riemerge violentemente. Wedding 93 è un’esperienza disturbante che esplora la resilienza umana e suggerisce che i fantasmi più terrificanti sono spesso quelli della memoria e della storia non risolta.

Talk to Me (2022)

Talk to Me Trailer #1 (2023)

I fratelli Philippou, noti youtuber, esordiscono al cinema con un horror fresco e adrenalinico che cattura perfettamente l’energia della Gen Z. Un gruppo di adolescenti scopre come evocare spiriti utilizzando una mano imbalsamata, trasformando la possessione in una pericolosa droga da sballo da filmare e condividere sui social. Quando la protagonista Mia infrange le regole del rituale per cercare un contatto con la madre defunta, apre le porte a forze che non possono più essere controllate.

Il film si distingue per la sua brutalità fisica e per l’assenza di spiegazioni barocche, preferendo un approccio diretto e viscerale. Talk to Me funziona come una metafora efficace sulle dipendenze e sulla pressione sociale, ma è soprattutto un horror che fa paura davvero, grazie a un sound design aggressivo e a effetti pratici realistici. È una discesa nel caos che rinnova il filone delle possessioni con uno stile moderno, cinico e tragico.

Una visione curata da un regista, non da un algoritmo

In questo video ti spiego la nostra visione

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Immagine di Fabio Del Greco

Fabio Del Greco

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