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I film sui cannibali

Indice dei contenuti

I film sui cannibali sono un genere cinematografico che ha affascinato e disturbato il pubblico per decenni. Questi film, che spesso mostrano scene di violenza e cannibalismo, esplorano temi come la natura umana, l’alienazione e la paura dell’ignoto.

La storia

Il genere dei film sui cannibali ha origine negli anni ’60, con film come Il paese del sesso selvaggio (1969) di Ruggero Deodato e Cannibal Holocaust (1980) dello stesso regista. Questi film, che erano spesso girati in condizioni estreme e con attori non professionisti, suscitarono scalpore per la loro violenza e realismo.

Negli anni ’70 e ’80, il genere dei film sui cannibali conobbe un periodo di grande popolarità, con film come La montagna del dio cannibale (1978) di Sergio Martino, Il cibo degli dei (1979) di Ruggero Deodato e La casa degli orrori (1981) di Umberto Lenzi. Questi film, spesso realizzati con budget limitati, erano caratterizzati da scene di violenza e gore sempre più estreme.

Negli anni ’90, il genere dei film sui cannibali iniziò a declinare, a causa della crescente attenzione del pubblico verso altri generi, come l’horror soprannaturale. Tuttavia, negli ultimi anni, il genere ha vissuto un nuovo interesse, con film come The Green Inferno (2013) di Eli Roth e Raw (2016) di Julia Ducournau.

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Lo stile

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I film sui cannibali sono spesso caratterizzati da uno stile crudo e realistico. I registi di questo genere spesso utilizzano tecniche come la telecamera a mano, il montaggio frenetico e la fotografia sporca per creare un senso di realismo e di immersione nello spettatore.

I film sui cannibali sono anche spesso caratterizzati da scene di violenza e gore estrema. Queste scene, che spesso sono accompagnate da suoni forti e immagini raccapriccianti, sono utilizzate per provocare una reazione emotiva nello spettatore.

I temi

I film sui cannibali esplorano una serie di temi, tra cui:

  • La natura umana: I film sui cannibali spesso esplorano la natura oscura e violenta dell’uomo. Questi film pongono la domanda se l’uomo sia naturalmente portato al cannibalismo o se sia una tendenza che può essere repressa.
  • L’alienazione: I film sui cannibali spesso esplorano il tema dell’alienazione. I protagonisti di questi film sono spesso persone che si trovano in situazioni estreme, come essere persi nella giungla o essere catturati da una tribù cannibale. In queste situazioni, i protagonisti si ritrovano isolati e senza un punto di riferimento.
  • La paura dell’ignoto: I film sui cannibali spesso esplorano la paura dell’ignoto. I protagonisti di questi film si trovano spesso in luoghi sconosciuti e pericolosi, dove le regole della civiltà non valgono. In queste situazioni, i protagonisti devono affrontare la loro paura dell’ignoto e della morte.

I film sui cannibali sono un genere controverso e affascinante. Questi film, che spesso sono violenti e disturbanti, esplorano temi profondi e inquietanti. I film sui cannibali sono un genere che continuerà a suscitare interesse e dibattito per molti anni a venire.

I film sui cannibali da vedere

Ecco una lista completa dei film sui cannibali da vedere, suddivisi in base all’anno di uscita. 

Il paese del sesso selvaggio – Man From Deep River (1969) 


Il paese del sesso selvaggio
(Man From Deep River), è un film del 1969 diretto da Umberto Lenzi. Il film è ambientato in una remota giungla della Birmania e racconta la storia di un fotografo inglese, John Bradley, che viene catturato da una tribù cannibale.

Trama

John Bradley è un fotografo inglese che viene inviato in Birmania per documentare la vita delle tribù indigene. Durante un viaggio nella giungla, John uccide un uomo per legittima difesa. Inseguito dalla polizia, John si rifugia nelle foreste selvagge, dove viene catturato da una tribù cannibale.

Inizialmente, la tribù è intenzionata a divorare John. Tuttavia, la figlia del capo tribù, Anya, si innamora di John e lo salva dalla morte. John inizia a vivere con la tribù e si adatta alle loro usanze. Tuttavia, il suo rapporto con Anya è ostacolato dai membri maschi della tribù, che sono gelosi di lui.

Un giorno, John viene catturato da un’altra tribù cannibale. Questa volta, John è costretto a partecipare a un rituale di morte in cui viene sacrificato a una divinità. Tuttavia, Anya riesce a salvarlo e i due fuggono dalla giungla.

Critica

Il paese del sesso selvaggio è un film controverso, che ha suscitato polemiche per la sua violenza e la sua rappresentazione sessualmente esplicita. Il film è stato accusato di sfruttare gli indigeni e di promuovere stereotipi razziali.

Nonostante le critiche, Il paese del sesso selvaggio è un film importante nella storia del cinema exploitation. Il film è stato uno dei primi esempi di film cannibali, un sottogenere che ha raggiunto il suo picco di popolarità negli anni ’70.

Cast

  • Ivan Rassimov: John Bradley
  • Me Me Lai: Anya
  • Pratitsak Singhara: Capo tribù
  • Naing Htoo: Ular
  • Kyaw Myo: Thong
  • Khin Myo: Thu

Cannibal Holocaust (1980) 

Cannibal Holocaust (1980) è un film horror italiano diretto da Ruggero Deodato. Il film è ambientato nella foresta pluviale amazzonica e racconta la storia di un gruppo di documentaristi che vengono uccisi da una tribù cannibale.

Trama

Un gruppo di documentaristi guidati dal professor Harold Monroe (Robert Kerman) si reca nella foresta pluviale amazzonica per filmare una tribù cannibale. I documentaristi sono accompagnati da una guida, Fiore (Ruggero Deodato), e da un tecnico del suono, Alan Yates (Perry Pirkanen).

I documentaristi si perdono presto nella giungla e vengono separati da Fiore. Vengono infine catturati dalla tribù cannibale e sottoposti a torture e mutilazioni.

Una squadra di soccorso guidata dalla moglie del professor Monroe, Faye (Lorena Cacciapaglia), viene inviata a trovare i documentaristi. La squadra di soccorso trova il campo base dei documentaristi e il loro equipaggiamento cinematografico, ma i documentaristi stessi non si trovano da nessuna parte.

Fiore viene infine trovato e racconta alla squadra di soccorso che i documentaristi sono stati uccisi e mangiati dai cannibali. Tuttavia, la squadra di soccorso non è convinta e continua la ricerca.

La squadra di soccorso alla fine trova il villaggio dei cannibali. Trovano i resti dei documentaristi, ma trovano anche Fiore vivo e vegeto. Si scopre che Fiore aveva tradito i documentaristi ai cannibali.

Accoglienza critica

Cannibal Holocaust è stato un successo di critica e commerciale al momento del suo rilascio. Il film è stato elogiato per la sua rappresentazione realistica del cannibalismo e per la sua violenza disturbante. Tuttavia, il film è stato anche molto controverso per il suo contenuto grafico.

Il film è stato bandito in molti paesi, tra cui l’Italia, dove è stato ritirato dalla circolazione per diversi anni. Il film è stato anche pesantemente censurato in altri paesi, come gli Stati Uniti e il Regno Unito.

Eredità

Cannibal Holocaust è considerato uno dei film horror più influenti mai realizzati. La violenza grafica del film e la sua realistica rappresentazione del cannibalismo hanno contribuito a definire il genere del found footage.

Il film è stato anche citato come un’influenza su altri film horror, come The Blair Witch Project (1999) e Hostel (2005).

La montagna del dio cannibale (1978) 

La montagna del dio cannibale (1978) è un film horror cannibale italiano diretto da Sergio Martino. Il film è interpretato da Ursula Andress, Stacy Keach e Claudio Cassinelli.

Trama

Susan Stevenson (Ursula Andress) e suo fratello Arthur (Claudio Cassinelli) viaggiano in Papua Nuova Guinea alla ricerca del marito scomparso, Henry (Tom Felleghy), che guidava una spedizione per studiare le tribù locali. [Immagine di Susan Stevenson (Ursula Andress) in La montagna del dio cannibale (1978)]

Al loro arrivo in Papua Nuova Guinea, Susan e Arthur si uniscono a una guida di nome Martin (Stacy Keach). I tre partono nella giungla, dove presto incontrano un gruppo di cannibali. [Immagine di Stacy Keach in La montagna del dio cannibale (1978)]

I cannibali catturano Susan e Arthur e li portano al loro villaggio. Nel villaggio, Susan scopre che Henry è stato ucciso dai cannibali e che il suo corpo è adorato come un dio.

Susan e Arthur sono costretti a partecipare ai rituali dei cannibali, incluso il sacrificio umano. Tuttavia, alla fine riescono a fuggire e a tornare alla civiltà.

Accoglienza critica

La montagna del dio cannibale è stato un successo di critica e commerciale al momento del suo rilascio. Il film è stato elogiato per la sua trama suspense, la sua violenza grafica e le sue interpretazioni. Tuttavia, il film è stato anche criticato per lo sfruttamento dei popoli indigeni.

Eredità

La montagna del dio cannibale è considerato uno dei film horror cannibali più influenti mai realizzati. La violenza grafica del film e la sua rappresentazione realistica del cannibalismo hanno contribuito a definire il genere.

Il film è stato anche citato come un’influenza su altri film horror, come Cannibal Holocaust (1980) e The Green Inferno (2013).

Il cibo degli dei (1979)

Il cibo degli dei (1979) è un film horror cannibale italiano diretto da Antonio Margheriti. Il film è interpretato da John Richardson, Ivan Rassimov e Mel Ferrer.

Trama

Un gruppo di archeologi inglesi si reca in Amazzonia per trovare le rovine di una civiltà perduta. Il gruppo è guidato da un professore di nome John Bradley (John Richardson), che è convinto che la civiltà perduta praticasse il cannibalismo.

Il gruppo presto trova le rovine della civiltà perduta, ma viene rapidamente attaccato dai cannibali. I cannibali catturano il gruppo e li portano al loro villaggio.

Nel villaggio, i cannibali sacrificano uno degli archeologi, un giovane di nome Alan Yates (David Hess). Gli altri archeologi riescono a fuggire dal villaggio, ma vengono inseguiti dai cannibali.

Il gruppo alla fine riesce a fuggire dall’Amazzonia, ma non prima di aver vissuto un’esperienza traumatica.

Accoglienza critica

Il cibo degli dei è stato un successo di critica e commerciale al momento del suo rilascio. Il film è stato elogiato per la sua trama suspense, la sua violenza grafica e le sue interpretazioni. Tuttavia, il film è stato anche criticato per lo sfruttamento dei popoli indigeni.

Eredità

Il cibo degli dei è considerato uno dei film horror cannibali più influenti mai realizzati. La violenza grafica del film e la sua rappresentazione realistica del cannibalismo hanno contribuito a definire il genere.

Cannibal Ferox (1981) 

Cannibal Ferox (1981) è un film horror cannibale italiano diretto da Umberto Lenzi. Il film è interpretato da Giovanni Lombardo Radice, Lorraine De Selle e Danilo Mattei.

Trama

Mike Logan (Giovanni Lombardo Radice), un piccolo spacciatore di droga a New York City, ruba una grande somma di denaro da una banda di Brooklyn. Per cercare rifugio dalla banda, Mike si reca nella foresta pluviale amazzonica con la sua ragazza Gloria (Lorraine De Selle) e il suo amico Rudy (Danilo Mattei) alla ricerca di smeraldi.

Nella foresta pluviale, il gruppo incontra una tribù di cannibali. I cannibali catturano Mike, Gloria e Rudy e li portano al loro villaggio. Nel villaggio, i cannibali torturano e uccidono Mike e Gloria. Rudy riesce a fuggire, ma viene infine inseguito e ucciso dai cannibali.

Accoglienza critica

Cannibal Ferox è stato un fallimento critico e commerciale al momento del suo rilascio. Il film è stato criticato per la sua violenza estrema e per le sue scene di crudeltà sugli animali reali. Il film è stato bandito in molti paesi, tra cui l’Italia, dove è stato bandito per oltre 20 anni.

Eredità

Cannibal Ferox è considerato uno dei film horror più controversi e estremi mai realizzati. La violenza grafica del film e le sue scene di crudeltà sugli animali reali lo hanno reso un cult classico tra gli appassionati di horror estremo.

Emanuelle e gli ultimi cannibali (1977)

Emanuelle e gli ultimi cannibali è un film del 1977, scritto e diretto da Joe D’Amato. Quinto film della serie Emanuelle nera, rientra, per i temi trattati, nel filone cannibal movie.

La storia segue le vicende di Emanuelle, una fotoreporter di successo che, durante un viaggio in Brasile, si imbatte in una tribù cannibale. La donna decide di documentare la storia di questi ultimi cannibali, ma si troverà a dover lottare per la sua stessa sopravvivenza.

Il film è caratterizzato da scene di violenza e gore piuttosto esplicite, che hanno contribuito a renderlo uno dei titoli più controversi della serie Emanuelle. Nonostante ciò, il film ha riscosso un discreto successo commerciale, e ha contribuito a consolidare la fama di Laura Gemser come icona del cinema erotico.

Trama

Emanuelle è una fotoreporter di successo che, durante un viaggio in Brasile, si imbatte in una tribù cannibale. La donna decide di documentare la storia di questi ultimi cannibali, ma si troverà a dover lottare per la sua stessa sopravvivenza.

Emanuelle viene contattata dal dottor Mark Lester, un antropologo che sta studiando una tribù cannibale nell’Amazzonia. La donna accetta di accompagnarlo nella spedizione, e i due partono per la foresta pluviale.

Durante il viaggio, Emanuelle e Lester incontrano diversi pericoli, tra cui una tribù di indigeni ostili e una banda di contrabbandieri. I due riescono a raggiungere il villaggio della tribù cannibale, ma vengono catturati e costretti a partecipare a un rituale sacrificale.

Emanuelle riesce a fuggire dal villaggio, ma viene inseguita dai cannibali. La donna riesce a sopravvivere grazie all’aiuto di un gruppo di indigeni, e alla fine riesce a tornare alla civiltà.

Recensione

Emanuelle e gli ultimi cannibali è un film controverso, ma anche un prodotto di intrattenimento efficace. Il film è caratterizzato da scene di violenza e gore piuttosto esplicite, che possono risultare disturbanti per alcuni spettatori. Tuttavia, il film è anche ben realizzato, e vanta una buona fotografia e una colonna sonora coinvolgente.

Laura Gemser è la vera star del film, e la sua interpretazione è magnetica e sensuale. La Gemser è in grado di trasmettere al pubblico la paura e la determinazione di Emanuelle, e le sue scene di nudo sono tra le più memorabili della serie.

Cannibal Holocaust 2 – Il ritorno (1988)

Cannibal Holocaust 2 – Il ritorno, noto anche come Cannibal Holocaust 2, è un film del 1988 diretto da Ruggero Deodato. È il sequel del film cult del 1980 Cannibal Holocaust.

Il film racconta la storia di un gruppo di documentaristi che si avventurano nella foresta amazzonica per trovare i nativi cannibali che hanno ucciso la troupe del film precedente. Il gruppo è composto da un professore di antropologia, un cameraman, un giornalista e un’ex-modella.

Il gruppo viene presto attaccato dai nativi, che li catturano e li torturano. Il professore, l’unico a sopravvivere, viene salvato da un gruppo di soldati.

Cannibal Holocaust 2 è un film controverso, come il suo predecessore. È stato criticato per la sua violenza e per le accuse di uso di animali reali.

Trama

Sono passati cinque anni dalla fine di Cannibal Holocaust. Il professor Harold Monroe, antropologo e protagonista del primo film, viene contattato da una stazione televisiva di New York per indagare sulla scomparsa di un gruppo di documentaristi che si sono recati nella foresta amazzonica per girare un film sulla popolazione indigena.

Monroe si reca in Amazzonia con un cameraman, un giornalista e un’ex-modella. Il gruppo si imbatte presto in una tribù di nativi cannibali, che li attaccano.

Monroe, l’unico a sopravvivere, viene salvato da un gruppo di soldati. Il professore racconta ai soldati di aver visto i nativi cannibali uccidere e mutilare i documentaristi.

Critica

Cannibal Holocaust 2 è stato un film controverso, come il suo predecessore. È stato criticato per la sua violenza e per le accuse di uso di animali reali.

Il film è stato accusato di essere un falso documentario, in quanto alcune scene di violenza sono state girate con effetti speciali. Il regista Ruggero Deodato ha negato queste accuse, affermando che tutte le scene di violenza sono state girate con attori e animali veri.

Eredità

Cannibal Holocaust 2 è considerato un film cult del genere exploitation. Il film è stato citato e parodiato in numerose opere cinematografiche e televisive.

Apocalisse cannibale (1980) 

Apocalisse cannibale (noto anche come Apocalisse domani e Invasione dei cacciatori di carne) è un film horror cannibale italiano del 1980 diretto da Antonio Margheriti (con lo pseudonimo di “Anthony M. Dawson”). Il film è interpretato da John Saxon e Giovanni Lombardo Radice nei panni di due veterani della guerra del Vietnam che tornano a casa con un virus che li trasforma in cannibali.

Il film inizia con un gruppo di soldati americani catturati dai Viet Cong. Uno dei soldati, Hopper (Saxon), viene sottoposto a una serie di esperimenti dai Viet Cong, che stanno cercando di sviluppare un nuovo tipo di arma biologica. Hopper viene infine salvato dai suoi commilitoni, ma è stato infettato da un virus che lo trasforma in un cannibale.

Hopper torna negli Stati Uniti, dove diffonde il virus al suo amico e compagno di guerra, George (Radice). I due uomini iniziano ad attaccare e mangiare persone, e il virus inizia presto a diffondersi in tutto il paese.

Il governo cerca di contenere l’epidemia, ma è troppo tardi. Il virus si è già diffuso troppo e il paese è presto invaso dai cannibali. Il film si conclude con Hopper e George che guidano una folla di cannibali in un attacco a una città.

Apocalisse cannibale è un film controverso, noto per la sua violenza e il suo gore estremi. Il film è stato bandito in diversi paesi ed è stato criticato per lo sfruttamento della guerra del Vietnam e la sua rappresentazione negativa delle persone con disabilità.

Nonostante la sua controversia, Apocalisse cannibale è considerato un cult classico tra gli appassionati di cinema horror. Il film è lodato per i suoi effetti speciali realistici e la sua rappresentazione senza paura della depravazione umana.

Temi

Apocalisse cannibale esplora una serie di temi, tra cui gli orrori della guerra, i pericoli della guerra biologica e la capacità del male umano. Il film esamina anche il collasso della società e la perdita dell’umanità di fronte a una crisi.

Ricezione critica

Apocalisse cannibale è stato accolto con recensioni contrastanti al momento della sua uscita. Alcuni critici hanno elogiato il realismo del film e la sua rappresentazione senza paura della depravazione umana, mentre altri hanno criticato la sua violenza e lo sfruttamento.

Negli ultimi anni, il film è stato rivalutato dalla critica ed è ora considerato un cult classico tra gli appassionati di cinema horror. Il film è lodato per i suoi effetti speciali realistici e la sua rappresentazione senza paura della depravazione umana.

Confronto con Cannibal Holocaust

Apocalisse cannibale è spesso paragonato a Cannibal Holocaust, un altro film cannibale italiano del 1980. Entrambi i film sono noti per la loro violenza e il loro gore estremi. Tuttavia, ci sono anche alcune differenze tra i due film.

Cannibal Holocaust è un film documentario fittizio che racconta la storia di una troupe di documentaristi che vengono uccisi da una tribù cannibale. Apocalisse cannibale è un film più tradizionale che racconta la storia di due veterani della guerra del Vietnam che tornano a casa come cannibali.

Cannibal Holocaust è stato girato in modo più realistico, mentre Apocalisse cannibale utilizza più effetti speciali. Cannibal Holocaust è stato anche più controverso, in quanto è stato accusato di utilizzare animali reali per le scene di violenza.

Delicatessen (1991) 

Delicatessen (1991) è un film commedia nera post-apocalittica francese del 1991 diretto da Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro. È interpretato da Dominique Pinon nei panni di Louison, un clown da circo disoccupato che prende un lavoro come tuttofare in un fatiscente edificio di appartamenti gestito da un macellaio cannibale, Clapet (Jean-Claude Dreyfus). Louison si innamora presto della figlia di Clapet, Julie (Marie-Laure Dougnac), e insieme escogitano un piano per fuggire dall’edificio.

Il film è noto per il suo umorismo nero, le sue immagini bizzarre e il suo cast eclettico di personaggi. Fu un successo di critica e commerciale al momento dell’uscita e da allora è diventato un cult.

Il film è ambientato in un mondo post-apocalittico in cui il cibo è scarso e la carne è un bene di lusso. L’edificio di appartamenti di Clapet è un microcosmo di questo mondo, con i suoi inquilini che vivono in costante paura di essere mangiati.

Louison è un’anima gentile e gentile, e si fa rapidamente amico di molti inquilini, tra cui Julie. Julie è una giovane donna ribelle che è determinata a fuggire dalle grinfie di suo padre. Insieme, escogitano un piano per contrabbandare Louison fuori dall’edificio in una cassa di carne.

Tuttavia, il loro piano è complicato dal fatto che Clapet sta diventando sempre più sospettoso di Louison. Deve anche affrontare un gruppo di trogloditi che vive nelle fogne sotto l’edificio.

Il film è un’esplorazione visivamente sbalorditiva e cupamente divertente di temi come la fame, la sopravvivenza e l’amore. È un film unico e indimenticabile che ha qualcosa da offrire a tutti.

Accoglienza critica

Delicatessen è stato accolto con grande plauso dalla critica al momento dell’uscita. È stato elogiato per il suo umorismo nero, le sue immagini bizzarre e il suo cast eclettico di personaggi. Il film è stato nominato a diversi premi, tra cui il César Award per il miglior film e la Palma d’Oro al Festival di Cannes.

Incassi

Delicatessen è stato un successo commerciale in Francia, incassando oltre 100 milioni di franchi. È stato anche un modesto successo negli Stati Uniti, incassando oltre 1 milione di dollari.

Il silenzio degli innocenti (1991)

Il silenzio degli innocenti (1991) è un film thriller psicologico americano diretto da Jonathan Demme e interpretato da Jodie Foster, Anthony Hopkins, Scott Glenn e Ted Levine. Il film è basato sull’omonimo romanzo di Thomas Harris del 1988 e segue la storia di Clarice Starling, un’agente dell’FBI alle prime armi che è incaricata di interrogare Hannibal Lecter, un pericoloso serial killer cannibale, per ottenere informazioni su un altro serial killer noto come Buffalo Bill.

Il film è stato un successo di critica e commerciale, vincendo cinque premi Oscar, tra cui miglior film, miglior regista, miglior attrice protagonista, miglior attore non protagonista e miglior sceneggiatura non originale. È stato anche un successo commerciale, incassando oltre 273 milioni di dollari in tutto il mondo.

Trama

La storia inizia con Clarice Starling, una giovane agente dell’FBI alle prime armi, che viene assegnata al caso di Buffalo Bill, un serial killer che uccide donne giovani e formose, scuoiandole e indossando le loro pelli. Il capo di Clarice, Jack Crawford, le chiede di interrogare Hannibal Lecter, un pericoloso serial killer cannibale detenuto in un istituto psichiatrico di massima sicurezza.

Clarice si reca a Baltimora e incontra Lecter per la prima volta. Lecter è un uomo intelligente e manipolatore che si diverte a giocare con Clarice. Tuttavia, Clarice è determinata a ottenere le informazioni di cui ha bisogno da Lecter, e alla fine riesce a farlo.

Lecter le rivela che Buffalo Bill è un uomo che è stato mutilato da bambino. Buffalo Bill crede che indossando le pelli delle sue vittime potrà finalmente sentirsi completo. Clarice usa questa informazione per rintracciare Buffalo Bill e fermarlo.

Critica

Il silenzio degli innocenti è stato accolto con grande plauso dalla critica. Il film è stato elogiato per le sue interpretazioni, la regia e la sceneggiatura. Jodie Foster ha ricevuto elogi per la sua interpretazione di Clarice Starling, e Anthony Hopkins ha vinto l’Oscar per la sua interpretazione di Hannibal Lecter.

Il film è stato anche elogiato per il suo ritratto inquietante della mente di un serial killer. Il film è un thriller psicologico che esplora temi come la natura del male, l’identità e la sopravvivenza.

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Manhunter (1986)

Manhunter (1986) è un film thriller psicologico americano del 1986 diretto da Michael Mann e interpretato da William L. Petersen, Brian Cox, Tom Noonan e Kim Greist. È basato sul romanzo Red Dragon di Thomas Harris del 1981 e segue la storia di Will Graham, un profiler criminale dell’FBI in pensione che viene richiamato in servizio per aiutare a catturare un serial killer noto come il Dente di Fata.

Trama

Will Graham è un profiler criminale dell’FBI in pensione che sta vivendo una vita tranquilla con sua moglie, Molly, e suo figlio. Tuttavia, viene richiamato in servizio quando l’FBI ha bisogno del suo aiuto per catturare un serial killer noto come il Dente di Fata.

Il Dente di Fata è un killer sadico che uccide famiglie nelle loro case. Graham usa le sue abilità di profiling per identificare l’assassino come Francis Dollarhyde, un uomo disturbato ossessionato dal dipinto di William Blake Il grande drago rosso e la donna vestita di sole.

Graham contatta Dollarhyde e inizia un gioco psicologico di gatto e topo con lui. Dollarhyde è inizialmente divertito da Graham, ma alla fine ne diventa ossessionato. Graham è in grado di usare l’ossessione di Dollarhyde a suo vantaggio e alla fine lo cattura.

Accoglienza critica

Manhunter ha ricevuto recensioni contrastanti al momento dell’uscita. Alcuni critici hanno elogiato il tono cupo e atmosferico del film, la rappresentazione realistica del profiling criminale e le interpretazioni. Tuttavia, altri critici hanno criticato la violenza del film e il suo finale cupo.

Nonostante la sua accoglienza contrastante, Manhunter è stato riconosciuto come un classico del genere thriller psicologico. Il film è elogiato per l’uso innovativo dell’immagine visiva, i personaggi complessi e l’esplorazione disturbante della psiche umana.

Hannibal (2001)

Hannibal (2001) è un film thriller psicologico americano del 2001 diretto da Ridley Scott e interpretato da Anthony Hopkins e Julianne Moore. È basato sul romanzo omonimo di Thomas Harris del 1999 ed è il sequel del film del 1991 Il silenzio degli innocenti.

Trama

Il film segue la storia della dottoressa Clarice Starling, un’agente dell’FBI che è ancora perseguitata dal suo incontro con il dottor Hannibal Lecter, un brillante e manipolatore psichiatra cannibale. Lecter è fuggito di prigione e si è rifugiato in Europa, dove vive sotto una nuova identità.

Starling viene assegnata a un nuovo caso che coinvolge un ricco uomo d’affari italiano di nome Mason Verger, vittima di una serie di agghiaccianti attacchi. Verger crede che Lecter sia responsabile degli attacchi e assume una squadra di cacciatori di taglie per catturarlo.

Starling è anche incaricata di rintracciare Lecter e alla fine lo trova a Firenze, in Italia. Lecter è inizialmente riluttante a collaborare con Starling, ma alla fine accetta di aiutarla a catturare Verger in cambio del suo aiuto per scappare dall’Europa.

Accoglienza critica

Hannibal ha ricevuto recensioni contrastanti al momento dell’uscita. Alcuni critici hanno elogiato lo stile visivo del film, le interpretazioni e la trama tesa. Tuttavia, altri critici hanno criticato la violenza del film e il suo finale cupo.

Nonostante la sua accoglienza contrastante, Hannibal è stato riconosciuto come un cult del genere thriller psicologico. Il film è elogiato per il suo tono cupo e atmosferico, i personaggi complessi e l’esplorazione disturbante della psiche umana.

Hannibal Rising (2007)

Hannibal Rising (2007) è un film thriller psicologico franco-britannico del 2007 diretto da Peter Webber e interpretato da Gaspard Ulliel nel ruolo di Hannibal Lecter. È basato sul romanzo omonimo di Thomas Harris del 2001 ed è un prequel della serie di film Hannibal.

Trama

Il film racconta la storia dell’infanzia e dell’adolescenza di Hannibal Lecter in Lituania durante la seconda guerra mondiale. Lecter assiste all’omicidio brutale dei suoi genitori da parte di soldati nazisti, e lui e la sua sorellina Mischa vengono presi in custodia da un gruppo di cannibali che li uccidono e li mangiano.

Lecter sopravvive al massacro, ma è traumatizzato dall’esperienza. Sviluppa un gusto per la carne umana e un profondo odio per i nazisti. Dopo la guerra, Lecter viene adottato da ricchi parenti francesi, ma continua ad essere perseguitato dal suo passato.

Da adolescente, Lecter inizia a vendicarsi dei nazisti che hanno ucciso i suoi genitori. Inizia anche a sviluppare le sue abilità da serial killer. Il film segue Lecter mentre si trasforma da bambino traumatizzato in un assassino a sangue freddo.

Accoglienza critica

Hannibal Rising è stato accolto negativamente al momento dell’uscita. I critici hanno criticato la trama del film, i suoi personaggi e la sua regia. Il film è stato anche un fallimento al botteghino.

Nonostante la sua accoglienza negativa, Hannibal Rising è stato poi riconosciuto come un film di culto da alcuni fan della serie di film Hannibal. Il film è elogiato per il suo tono cupo e atmosferico, le sue immagini disturbanti e la performance di Gaspard Ulliel nel ruolo di Hannibal Lecter.

The Green Inferno (2013) 

The Green Inferno (2013) è un film horror cannibale americano diretto da Eli Roth e interpretato da Lorenza Izzo, Ariel Levy e Aaron Yoo. Il film segue un gruppo di studenti universitari americani che si recano nella foresta pluviale amazzonica per protestare contro un’azienda che sta distruggendo la foresta pluviale. Tuttavia, il loro aereo precipita e vengono catturati da una tribù di cannibali.

Il film è stato ispirato ai film cannibali italiani degli anni ’70 e ’80, come Cannibal Holocaust e I Cannibals. È noto per la sua violenza grafica e le immagini disturbanti.

Accoglienza critica

The Green Inferno ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica. Alcuni hanno elogiato la regia, le interpretazioni e il realismo del film, mentre altri hanno criticato la sua violenza e lo sfruttamento delle culture indigene.

Lega

The Green Inferno è diventato un film di culto tra gli appassionati di cinema horror. È lodato per la sua rappresentazione senza indugi del cannibalismo e il suo commento sulla distruzione ambientale.

Alcuni dettagli aggiuntivi sul film

  • Il film è stato girato in Perù e nella Repubblica Dominicana.
  • Il film è stato distribuito negli Stati Uniti il 24 settembre 2015.
  • Il film è stato distribuito da Dimension Films.
  • Il film è stato classificato R dalla Motion Picture Association of America per “violenza e sangue forti, immagini disturbanti, linguaggio e alcuni contenuti sessuali”.
  • Il film è stato un fallimento al botteghino, incassando solo 3,3 milioni di dollari in tutto il mondo.

The Bad Batch (2016) 

The Bad Batch (2016) è un film distopico post-apocalittico scritto e diretto da Ana Lily Amirpour. Il film è interpretato da Suki Waterhouse nel ruolo di Arlen, una giovane donna che viene bandita dalla sua comunità e costretta a vagare nel deserto. Alla fine incontra Miami Man (Jason Momoa), un misterioso sconosciuto che la aiuta a sopravvivere.

Il film è stato elogiato per il suo stile visivo unico e la sua esplorazione di temi come genere, violenza e comunità. È stato anche criticato per il suo ritmo lento e la sua mancanza di trama.

Trama

Il film si apre con Arlen che viene bandita dalla sua comunità per un motivo sconosciuto. Viene lasciata a vagare nel deserto da sola, dove viene infine attaccata da un gruppo di cannibali. Viene salvata da Miami Man, che la porta a casa sua in una città vicina.

La città è un luogo strano e pericoloso, dove sembra prevalere la legge della giungla. Arlen presto impara che deve essere dura e intraprendente per sopravvivere. Inizia anche a sviluppare una relazione con Miami Man, che è attratto dalla sua forza e indipendenza.

Un giorno, Arlen e Miami Man scoprono un gruppo di bambini che sono tenuti prigionieri dai cannibali. Decidono di salvare i bambini e portarli in un luogo sicuro. Tuttavia, vengono presto inseguiti dai cannibali, che sono determinati a fermarli.

Accoglienza critica

The Bad Batch ha ricevuto recensioni contrastanti da parte dei critici. Alcuni hanno elogiato lo stile visivo unico del film e la sua esplorazione di temi come genere, violenza e comunità. Altri hanno criticato il ritmo lento del film e la sua mancanza di trama.

The Bad Batch è diventato un film di culto tra gli appassionati di cinema indipendente. È elogiato per la sua visione unica e la sua volontà di correre rischi.

Alcuni dettagli aggiuntivi sul film

  • Il film è stato girato in Texas e Nuovo Messico.
  • Il film è stato distribuito negli Stati Uniti il 19 agosto 2016.
  • Il film è stato distribuito da Neon.
  • Il film è stato classificato R dalla Motion Picture Association of America per “violenza forte, immagini disturbanti, linguaggio, alcuni contenuti sessuali e nudità grafica”.
  • Il film è stato un fallimento al botteghino, incassando solo 72.000 dollari in tutto il mondo.

Raw (2016)

Raw (2016) è un film drammatico e body horror francese scritto e diretto da Julia Ducournau, con Garance Marillier, Ella Rumpf e Rabah Nait Oufella. Racconta la storia di Justine, una giovane donna vegetariana che cede ai suoi istinti cannibali dopo essersi iscritta alla scuola di veterinaria.

Il film è stato elogiato per la sua interpretazione unica e disturbante della storia di formazione, nonché per le sue forti interpretazioni e le immagini viscerali. È stato anche un successo critico e commerciale, vincendo il Premio FIPRESCI al 69° Festival di Cannes e incassando oltre 1,5 milioni di dollari al botteghino.

Trama

Justine è una giovane donna vegetariana che è stata appena ammessa alla scuola di veterinaria. Proviene da una famiglia di vegetariani e i suoi genitori sono entrambi veterinari. Justine è entusiasta di iniziare la sua nuova vita, ma è anche nervosa per le sfide che la attendono.

Il suo primo giorno di scuola, Justine è costretta a partecipare a un rito di iniziazione che prevede l’assunzione di carne cruda. Inizialmente si rifiuta, ma alla fine viene pressata a mangiare un pezzo di coniglio crudo. Questo atto di cannibalismo risveglia gli istinti cannibali dormienti di Justine e lei inizia a bramare carne umana.

La discesa di Justine nel cannibalismo è parallela al suo crescente risveglio sessuale. È attratta dalla sua compagna di classe Émilie, una giovane donna sicura di sé e ribelle. Justine ed Émilie iniziano una relazione appassionata, ma gli istinti cannibali di Justine minacciano di distruggere il loro legame.

Accoglienza critica

Raw è stato accolto con applausi dalla critica al momento dell’uscita. I critici hanno elogiato la interpretazione unica e disturbante del film della storia di formazione, nonché le sue forti interpretazioni e le immagini viscerali. Il film è stato anche un successo critico e commerciale, vincendo il Premio FIPRESCI al 69° Festival di Cannes e incassando oltre 1,5 milioni di dollari al botteghino.

Bone Tomahawk (2015) 

Bone Tomahawk (2015) è un film western horror scritto e diretto da S. Craig Zahler, con Kurt Russell, Patrick Wilson, Matthew Fox e Richard Jenkins. Segue un gruppo di cowboy che si mettono in viaggio per salvare una donna rapita da una tribù di cannibali trogloditi.

Il film è stato elogiato per la sua miscela unica di generi western e horror, il suo realismo crudo e le sue forti interpretazioni. È stato anche un successo critico e commerciale, incassando oltre 2 milioni di dollari al botteghino.

Trama

Nel vecchio West, due fuorilegge, Purvis (David Arquette) e Buddy (Sid Haig), vengono catturati da un gruppo di cannibali. Purvis viene ucciso, ma Buddy riesce a scappare.

Nel frattempo, Bright Hope, una piccola città nella frontiera americana, viene attaccata dallo stesso gruppo di cannibali. Rapiscono diverse persone, tra cui Samantha O’Dwyer (Lili Simmons), la moglie dello sceriffo Franklin Hunt (Kurt Russell).

Lo sceriffo Hunt si unisce al suo vice Chicory (Patrick Wilson), al pistolero John Brooder (Matthew Fox) e ad Arthur O’Dwyer (Richard Jenkins), il padre di Samantha, per salvare i cittadini rapiti.

Il gruppo si mette in viaggio in un pericoloso viaggio attraverso il deserto per rintracciare i cannibali. Lungo la strada, devono affrontare gli elementi avversi, le tribù native americane ostili e i cannibali stessi.

Accoglienza critica

Bone Tomahawk è stato accolto con applausi dalla critica al momento dell’uscita. I critici hanno elogiato la miscela unica di generi western e horror del film, il suo realismo crudo e le sue forti interpretazioni. Il film è stato anche un successo critico e commerciale, incassando oltre 2 milioni di dollari al botteghino.

Non aprite quella porta (2003)

Non aprite quella porta (2003) è un film horror diretto da Marcus Nispel, remake del film del 1974 dello stesso nome. Il film segue un gruppo di cinque amici che intraprendono un viaggio in Texas per visitare la tomba di uno dei loro antenati. Lungo la strada, si imbattono in una famiglia di cannibali che li perseguitano e uccidono uno per uno.

Il film è stato elogiato per la sua violenza realistica e la sua atmosfera inquietante. È stato anche un successo commerciale, incassando oltre 107 milioni di dollari in tutto il mondo.

Trama

Erin (Jessica Biel), suo fratello Morgan (Eric Balfour), i loro amici Andy (Jonathan Tucker), Holden (Andrew Bryniarski) e Pepper (Erica Leerhsen) sono in viaggio in Texas per visitare la tomba di un antenato. Lungo la strada, si fermano a fare rifornimento di benzina in una stazione di servizio gestita da un uomo inquietante di nome Thomas Hewitt (Andrew Bryniarski).

Thomas è in realtà uno dei membri di una famiglia di cannibali che vive nelle vicinanze. Quando Erin e i suoi amici scoprono la verità, sono costretti a lottare per la loro vita.

Accoglienza critica

Non aprite quella porta (2003) è stato elogiato per la sua violenza realistica e la sua atmosfera inquietante. I critici hanno anche elogiato le interpretazioni di Jessica Biel e Andrew Bryniarski.

Il film è stato un successo commerciale, incassando oltre 107 milioni di dollari in tutto il mondo.

Non aprite quella porta (2003) è diventato un film di culto tra gli appassionati di horror. È stato seguito da un sequel, Non aprite quella porta – The Texas Chainsaw Massacre: The Beginning (2006), e da un reboot, Non aprite quella porta (2022).

Alcuni dettagli aggiuntivi sul film

  • Il film è stato girato in Texas e Louisiana.
  • Il film è stato distribuito negli Stati Uniti il 18 ottobre 2003.
  • Il film è stato distribuito da New Line Cinema.
  • Il film è stato classificato R dalla Motion Picture Association of America per “violenza forte, immagini disturbanti e linguaggio”.
  • Il film è stato un successo commerciale, incassando oltre 107 milioni di dollari in tutto il mondo.

Le colline hanno gli occhi (2006) 

Le colline hanno gli occhi (2006) è un film horror diretto da Alexandre Aja, remake del film del 1977 dello stesso nome. Il film segue una famiglia che si ritrova intrappolata in una zona di test nucleari abbandonata, dove viene attaccata da una famiglia di mutanti cannibali.

Il film è stato elogiato per la sua violenza realistica e la sua atmosfera inquietante. È stato anche un successo commerciale, incassando oltre 97 milioni di dollari in tutto il mondo.

Trama

La famiglia Carter, composta da Big Bob (Ted Levine), Ethel (Kathleen Quinlan), Brenda (Emilie de Ravin), Bobby (Dan Byrd), Lynn (Vinessa Shaw) e Brenda Jr. (Bailee Madison), è in viaggio per il Messico. Lungo la strada, si fermano a fare rifornimento di benzina in una piccola città.

Dopo aver fatto rifornimento, la famiglia si dirige verso il deserto. Tuttavia, si perdono e finiscono per entrare in una zona di test nucleari abbandonata.

La famiglia Carter viene presto attaccata da una famiglia di mutanti cannibali. I mutanti iniziano a uccidere i membri della famiglia uno per uno, lasciando solo Big Bob, Ethel e Lynn a combattere per la loro vita.

Accoglienza critica

Le colline hanno gli occhi – The Hills Have Eyes (2006) è stato elogiato per la sua violenza realistica e la sua atmosfera inquietante. I critici hanno anche elogiato le interpretazioni di Ted Levine, Kathleen Quinlan e Vinessa Shaw.

Il film è stato un successo commerciale, incassando oltre 97 milioni di dollari in tutto il mondo.

L’ultima casa a sinistra (2009) 

L’ultima casa a sinistra (2009) è un film horror psicologico del 2009 diretto da Dennis Iliadis e interpretato da Tony Goldwyn, Monica Potter, Sara Paxton, Garrett Dillahunt e Spencer Treat Clark. È un remake del film del 1972 omonimo.

Il film segue la storia di una giovane donna di nome Mari Collingwood (Sara Paxton) che viene rapita da due criminali evasi, Krug (Garrett Dillahunt) e Justin (Spencer Treat Clark). Mari viene torturata e violentata dai due uomini, e la sua amica Phyllis (Martha MacIsaac) viene uccisa. Mari alla fine riesce a fuggire e torna a casa, dove i suoi genitori, John (Tony Goldwyn) ed Emma (Monica Potter), si stanno preparando per festeggiare il suo compleanno.

Quando John ed Emma vengono a conoscenza dell’incubo di Mari, sono consumati dal dolore e dalla rabbia. Decidono di vendicarsi di Krug e Justin, e attirano i due uomini a casa loro. John ed Emma torturano e uccidono Krug e Justin in modo brutale e sadico.

Il film è stato elogiato per le sue interpretazioni convincenti, in particolare quelle di Sara Paxton e Tony Goldwyn. È stato anche elogiato per la sua rappresentazione realistica della violenza e per la sua esplorazione senza sconti di temi come la vendetta, il dolore e il trauma. Tuttavia, il film è stato anche criticato per la sua violenza estrema e il suo tono cupo e nichilista.

Accoglienza critica

L’ultima casa a sinistra (2009) ha ricevuto recensioni contrastanti dalla critica. Alcuni hanno elogiato le interpretazioni forti del film e la rappresentazione realistica della violenza, mentre altri hanno criticato la sua violenza estrema e il tono cupo.

Il film ha un punteggio del 52% sul sito web di recensioni Rotten Tomatoes, basato su 130 recensioni. Il consenso critico recita: “L’ultima casa a sinistra è un remake ben recitato e tecnicamente competente, ma è anche incredibilmente brutale e cupo, e offre poco per riscattare se stesso.”

Il film è stato anche un successo commerciale, incassando oltre 46 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget di 15 milioni di dollari.

The Human Centipede (2009) 

The Human Centipede (2009) è un film body horror olandese-tedesco-britannico scritto e diretto da Tom Six. Il film segue un dottore tedesco di nome Josef Heiter (Dieter Laser) che rapisce tre persone e le unisce chirurgicamente bocca a ano per creare un centopiedi umano.

Il film è stato un fallimento critico e commerciale, ma da allora è diventato un cult tra gli appassionati di horror estremo. È noto per la sua violenza grafica e la sua premessa disturbante.

Trama

Josef Heiter è un ex chirurgo tedesco che è diventato ossessionato dalla creazione di un centopiedi umano. Rapisce tre turisti: una coppia americana, Lindsay (Ashley C. Williams) e Jenny (Ashlynn Yennie), e un uomo giapponese di nome Katsuro (Akihiro Kitamura).

Heiter porta le sue vittime nella sua villa remota, dove le droga e esegue l’intervento chirurgico. Li unisce insieme in modo lineare, con la bocca di Lindsay collegata all’ano di Katsuro e la bocca di Katsuro collegata all’ano di Jenny.

Heiter poi costringe il centopiedi umano a strisciare per la sua casa e mangiare le sue feci. Li abusa anche sessualmente.

Accoglienza critica

The Human Centipede (primo episodio) è stato accolto con una condanna critica diffusa. I critici sono stati disgustati dalla violenza grafica del film e dalla sua premessa disturbante. Molti critici hanno anche accusato il film di essere sfruttatore e misogino.

Il film è stato anche un fallimento commerciale, incassando solo 1,3 milioni di dollari in tutto il mondo contro un budget di 1 milione di dollari.

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