Definizione di arte
Cos’è l’arte nella storia dell’umanità? Arte deriva dalla parola sanscrita Ar- che significa andare verso. In latino assunse il significato di adattare, fare, produrre (ars, artis). La sua origine però è andare oltre. Ma andare dove?
Nella tradizione antica e soprattutto nella storia dell’oriente non esiste una storia dell’arte separata dalla vita e dalla crescita personale individuale. L’arte è il mezzo di comunicazione per esprimere amore, verità e bellezza. L’arte serve, attraverso le Muse, a raggiungere i piani superiori dell’esistenza e ad espandere la consapevolezza. L’opera d’arte riuscita quindi prevede una comunicazione riuscita dove da una parte c’è l’artista, capace di suggerire attraverso la sua opera un’ispirazione superiore, e dall’altra c’è un pubblico in grado attraverso la sua cultura e la sua sensibilità di leggere e recepire l’ispirazione. Se non avviene questa comunicazione l’opera d’arte non esiste, se non c’è uno slancio che ispira non si tratta di vera arte: è solo una forma di espressione.
Arte e mezzi di comunicazione di massa
Mentre i mezzi di comunicazione di massa intrattengono in modo superficiale, spaventano, cercano continuamente di venderti prodotti e confondono la tua identità, l’arte al contrario è in grado di dare un senso alla tua vita. Attraverso L’arte è possibile comprendere significati che altrimenti ti sfuggirebbero. L’arte è ciò che ispira e crea una consapevolezza. I mezzi di comunicazione di massa funzionano come un flusso unilaterale, da uno a tanti. C’è qualcuno che propone i messaggi e molte persone che ascoltano passivamente. I mezzi di comunicazione di massa sono un panopticon. L’opera artistica invece si attiva attraverso una comunicazione reciproca: l’artista ha creato l’opera, spetta al fruitore leggerla e codificarla, anche in base alle sue esperienze personali. Il fruitore diventa il secondo creatore dell’opera d’arte: sei tu che gli assegni significati, riflessioni, emozioni.
La vera opera d’arte però per esistere deve soddisfare due condizioni. Deve sia essere veicolo di ideali e valori elevati, sia trovare un pubblico che sia in grado di percepirla e attivare la comunicazione. Se una di queste due condizioni viene a mancare l’opera d’arte non esiste. Magari raggiunge livelli di ispirazione molto alti ma non esiste un pubblico pronto a recepire i messaggi. Forse perché il contesto sociale non è adatto, forse perché in quel momento ci sono altri artisti promossi attraversi il marketing e la propaganda che hanno saturato già tutto il mercato. Ma l’opera d’arte senza comunicazione con il pubblico è come un albero senza terreno.
La forma nell’arte
La vera arte sospende le preoccupazioni quotidiane e ti trasporta in un’altra dimensione. Anche un’arte primitiva di un popolo vissuto migliaia di anni fa ma realizzata attraverso certe forme può ispirare attraverso le sue forme una contemplazione di verità e bellezza. Sono forme che esprimono bellezza, serenità, equilibrio: la geometria sacra. Certe proporzioni, certe geometrie, certe forme risvegliano nell’essere umano qualcosa di misterioso in modo quasi matematico. L’arte orientale antica, l’arte rinascimentale europea si è ispirata in gran parte alla geometria sacra per realizzare le proprie opere d’arte.
Ma ecco una questione molto interessante: un’antica maschera mostruosa, una scultura inquietante, un quadro pieno di paura ed orrore, un film pieno di scene di sangue e violenza si possono considerare vera arte? A questa domanda tutti gli storici dell’arte ed il pubblico occidentale rispondono senza dubbi. Si, l’arte serve anche a mettere in scena i conflitti più estremi, l’orrore e la violenza. Ma la tradizione orientale e classica ha un’idea diversa: concepisce l’arte come qualcosa di sacro.
Cos’è l’arte e cosa no?
Per determinare cos’è arte e cosa no ti fa una domanda: appenderesti nella tua casa quell’opera? Mostreresti ad un bambino che sta crescendo un film pieno di violenza? Porteresti all’ospedale ad una persona malata in cerca di ispirazioni un quadro che riproduce un volto mostruoso? Per le persone più fragili sarebbero regali quantomeno inopportuni, da evitare. Per le persone che cercano di andare oltre, che cercano l’ispirazione, sarebbero regali inutili.
La tradizione antica afferma che questo tipo di opere che veicolano messaggi di disperazione, autodistruzione, annichilimento non sono arte perché non sono fonte di un’ispirazione superiore. Con questo concetto gran parte della storia dell’arte occidentale, in particolare quella moderna, viene declassata da arte a semplice espressione, e la maggior parte degli artisti mitizzati negli ultimi secoli scompare. Questa scuola di pensiero considera l’arte come uno degli strumenti più potenti per ispirare la crescita della civiltà: se non ci sono dentro i valori necessari l’opera d’arte contribuisce alla regressione e alla distruzione e non è considerata arte.
Se un artista esterna Il suo disagio psichico, la sua rabbia, si fa portavoce dei malesseri della società in cui vive, si compiace nel mettere in scena gli aspetti peggiori dell’animo umano secondo la scuola di pensiero orientale e classica, non è un artista. Questo è diventato particolarmente evidente negli ultimi decenni con l’arte moderna. Un tipo di arte che cerca nella trasgressione, nella bizzarria e nell’ esibizionismo la sua chiave vincente. Basta una macchia di colore su una tela per affermare che quella è arte, costruendoci intorno campagne di marketing e sale di esposizione. Attraverso la propaganda si costruiscono falsi miti, falsi artisti, e false opere d’arte. Un’opera d’arte che non ispira una dimensione superiore della vita ma che risveglia e inasprisce i conflitti, le divisioni, le angosce, è da considerarsi solo una forma espressiva. Se l’intera società va in crisi probabilmente produrrà arte ed espressioni di basso livello.
Che cos’è l’arte contemporanea
L’arte quindi, che doveva servire ad indicare la strada da seguire ad andare oltre, ad ispirare la popolazione verso una società più etica, diventa fonte di una confusione ancora più grande. La grande confusione della civiltà occidentale accelera negli ultimi periodi la sperimentazione di ogni tecnica artistica possibile. Anche gli artisti stessi si smarriscono nelle tecniche e nelle forme, contraddicendosi continuamente: una macchia di colore, un dipinto quasi fotografico, una tela strappata vengono trasformate in opere di fama internazionale.
Cos’è l’arte? L’intellettuale occidentale ti risponde che ogni sperimentazione è arte, e che l’arte cresce grazie alla sperimentazione. Ma costui ignora il vero significato della parola arte, il motivo per cui è stata creata: dal sanscrito Ar-, andare oltre. L’arte nasce per essere il principale faro che illumina la strada verso lo sviluppo della civiltà. Si può dire che la l’arte moderna, il cinema faccia questo? Nella maggior parte dei casi assolutamente no. Ma sicuramente molte opere d’arte contemporanee, molti film svolgono questa funzione.
Un uomo, dopo una giornata di lavoro cerca ristoro e ispirazione nella contemplazione di un’opera d’arte, e trova una esposizione di spazzatura e di angoscia. Molte persone sono disposte a tormentarsi anche dopo una giornata faticosa perché credono in ciò che viene definito arte dal mainstream. Quando l’opera d’arte ispira il suo pubblico e rende la tua vita migliore esce dalla moda passeggera e diventa immortale. Le Muse sono coloro che indirizzano l’opera d’arte verso le dimensioni superiori.
L’opera d’arte che non si esaurisce mai
A molte persone un discorso del genere sembrerà assurdo. Sono le stesse che hanno nella propria camera da letto l’urlo di Munch appeso al muro, e lo contemplano notte e giorno. Una cosa è fruire di un’opera d’arte per una volta, in modo superficiale, un’altra cosa è il matrimonio con un’opera d’arte. Ci sono certi film che diventano per te ispirazione per tutta la vita, devi guardarlo almeno una volta all’anno. Quando un film da effimero intrattenimento da guardare una volta per provare emozioni diventa una fonte di continua ispirazione avviene qualcosa di magico: i valori di quel film si materializzano nella tua vita, ti sembra di viverla ogni giorno. Quell’opera d’arte ispira la tua esistenza.
La funzione dell’arte come guida spirituale è andata perduta ma una domanda diventa fondamentale: cos’è necessario? Di cosa abbiamo bisogno? Dell’arte che risveglia in noi paura, disagio, istinti suicidi o di soluzioni etiche? Cosa cerca un uomo nella contemplazione di un’opera d’arte? L’artista è qualcuno che vomita Il suo disagio fuori di sé attraverso la padronanza di una tecnica o è più simile ad un mistico che illumina la strada della vita? L’artista è qualcuno che rappresenta la negatività della società in cui vive o ne rimane addirittura vittima? Oppure è come uno sguardo esterno ed imparziale che è in grado di indicare delle soluzioni?
Arte e marketing
Quando ci piace un artista capita di voler conoscere anche i suoi colleghi dello stesso periodo storico, della stessa corrente artistica. E a volte ci si trova davanti a scoperte sconvolgenti. Quel particolare stile pittorico non era il tratto unico e distintivo di quell’artista. I suoi contemporanei dipingevano allo stesso modo, con la stessa qualità, a volte perfino meglio. Ma perché allora un nome è diventato famoso in tutto il mondo e altri 100 no? Perché un regista che fa film mediocri è acclamato in tutto il mondo e vince premi prestigiosi mentre un filmmaker indipendente è conosciuto da poche persone? Perché un artista finisce nei libri di storia dell’arte, un poeta nella storia della letteratura, e molti altri, più bravi di lui no?
C’è qualcuno che si diverte a complicare le cose. Leggi bene quello che segue perché questo è un passaggio fondamentale per comprendere l’arte e il cinema. È il museo che fa l’opera d’arte, è l’editore che fa la letteratura, e la distribuzione cinematografica che fa la storia del cinema. Supportate dalla società, dalle mode, dal potere e dalla critica in cui sono inserite. La propaganda scrive articoli che fanno conoscere l’opera al pubblico. Il marketing, i premi, le presentazione e le promozioni sui mass media fanno il resto. Prendi un film mediocre, lo distribuisci in migliaia di cinema, ci crei una campagna pubblicitaria con centinaia di critici cinematografici che affermano che è una grande opera d’arte ed hai creato un business che può fruttare diversi milioni di dollari. Nel settore dell’arte e del cinema questo fenomeno oggi è la norma. Il marketing e la critica creano mode ed interpretazioni che influenzano le masse. Ma questo grande zoo di artisti celebrati in tutto il mondo producono arte? Portano l’uomo ad andare oltre alzando la consapevolezza, fornendo soluzioni per il miglioramento etico della civiltà? Dietro l’opera d’arte ci sono le Muse pronte a accompagnarci per mano dove tutto può diventare migliore?
Arte e vita
Le Muse in realtà non sono mai andate via e continuano a svolgere la loro funzione. Ma le persone ormai, da diverse generazioni, non sono più in grado di capire cos’è l’arte. È curioso sapere che in Oriente non esiste la storia dell’arte, non c’è distinzione tra arte e vita. L’arte serve a migliorare la vita e la massima ispirazione e fare della propria vita un’opera d’arte. In Occidente non esiste nulla di tutto questo. L’arte è percepita essenzialmente come un momento di svago e di evasione. Il cinema poi che potenzialmente è l’arte più completa di tutte, è stato usato quasi sempre come fenomeno da baraccone e Luna Park. Intrattenimento. Un occidentale si sofferma sull’idea che lui stesso può diventare un’opera d’arte? Ma la funzione originaria dell’arte era proprio questa.
Le aziende che pubblicano spot e inserzioni pubblicitarie sono oggi i padroni dello scenario artistico. Un’attrice famosa, un critico d’arte polemico che dice parolacce fanno audience. La grande audience rende proficui gli spot nel blocco pubblicitario che segue. Le aziende diventano promotrici della falsa arte che serve a vendere i loro prodotti, insieme agli intellettuali. Le aziende, le televisioni, gli spot, gli intellettuali e gli artisti corrono tutti dietro alla stessa cosa: l’audience. Accadde oggi anche in molti musei, luoghi che dovrebbero essere deputati alla celebrazione della vera arte.
Ci sono stati moltissimi artisti che si sono saputi muovere, che erano maestri del marketing e avevano una forte personalità. Essi sono riusciti a prosperare con la loro arte nell’epoca in cui vivevano. Altri invece che producevano un’arte più ispirata non hanno avuto alcun riconoscimento, addirittura qualcuno si è suicidato, schiacciato dall’annullamento dei valori della propagande della sua epoca.
Quindi è il marketing che determina un’opera d’arte? No, il marketing determina l’arte di massa, le mode. Proprio come sta succedendo oggi con certe serie televisive propagandate come arte cinematografica. Ma L’arte è il marketing sono due cose completamente distinte. La vera arte anche se prodotta in epoche oscure propone visioni luminose e positive. Visioni che indicano le soluzioni. L’arte non è bravura tecnica. Ci sono bravissimi artigiani capaci di produrre cose affascinanti. Ma questo non significa che siano opere d’arte. Certe linee e certe forme sono in equilibrio e ispirano. Sono forme che vengono recepite da qualsiasi cultura, a qualsiasi latitudine. La geometria sacra.
L’arte è la disciplina del togliere, selezionare. Dalla materia grezza che esiste in natura l’artista toglie ciò che non serve ed eleva la materia ad un livello più alto. Con una prospettiva più ampia è la stessa cosa che accade ad una società che si nutre di vere opere d’arte. L’opera d’arte può cambiare completamente la società. Se un’opera d’arte ti ispira tanto che ogni volta che sei sconfortato torni a contemplarla significa che quella opera ti sta indicando la strada per migliorare la tua vita, ti sta guidando sul percorso giusto. La vera opera d’arte ti indica come fare di te stesso un’opera d’arte, proprio come fanno molte forme esistenti in natura. E se quello opera raggiunge milioni di persone che saranno altrettanto ispirate la società inevitabilmente si trasforma. In meglio.
Fabio Del Greco