Amir Naderi

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Vita di Amir Naderi

Amir Naderi nasce ad Abadan, nel Golfo Persico, il 15 agosto 1946. Non conosce mai il padre e perde la madre quando ha 5 anni. Rimasto orfano sopravvive a Teheran vivendo per strada e facendo i lavori più umili. Riesce da adolescente a trovare lavoro come fotografo e assistente alla regia nel cinema. Questa esperienza di vita segnerà tutta la sua filmografia. 

Il suo punto di riferimento nella fotografia è Henri Cartier Bresson. Nel cinema ama il Neorealismo perché rispecchia la sua esperienza di vita e la sua visione del mondo. Molti dei suoi film infatti saranno realizzati con attori non professionisti e racconteranno storie della classe operaia più povera dell’Iran. 

I film di Amir Naderi

La filmografia di Amir Naderi si può dividere in due parti ben distinte: i film iraniani fino al 1988, ed i film successivi realizzati fuori dall’Iran, la maggior parte negli Stati Uniti. In entrambe i casi la sua coerenza e la sua urgenza di fare cinema rimane immutabile e straordinaria. Nei suoi film c’è sicuramente una consistente parte autobiografica. Dai i ragazzini dell’Iran senza casa che vagano nel deserto ai trentenni alienati nella metropoli di New York. 

Negli anni 70 Amir Naderi realizza 11 film in Iran, iniziando a lavorare come regista di film commerciali. Successivamente affina il suo stile e diventa sempre più un autore, creando film personali con un linguaggio di avanguardia, sempre restando nel suo paese d’origine. 

Goodbye Friend

Il suo primo film da regista è una produzione indipendente, Goodbye Friend, del 1971. Il film mostra i problemi delle classi più povere e dei loro conflitti con le classi superiori con un linguaggio sobrio. Il riesce ad uscire in Iran senza essere bloccato dalla censura del governo pre-rivoluzione. Si tratta della storia di tre giovani amici che decidono di derubare una gioielleria. L’avidità distruggerà la loro amicizia e provocherà vendette e tradimenti. 

Tangna

Nel 1973 realizza Tangna, un film indipendente che racconta la vicenda di Ali Khoshdast, un uomo che uccide per errore in una rissa un altro uomo ed è costretto a scappare dai suoi parenti che vogliono vendicarsi. 

Tangsir

Sempre nel 1973 dirige una delle sue opere destinate a diventare un film cult, Tangsir, un film basato sul racconto di Sadeq Chubak, ambientato nella provincia costiera iraniana sudoccidentale di Bushehr intorno al 1935. La storia tratta i temi di giustizia, onore, patriottismo e vendetta. Tangsir ha un ottimo successo di critica. 

L’armonica

L’armonica è un film impietoso sulla crudeltà dell’infanzia, ambientato nella assolata costa sud iraniana da cui proviene Amir Naderi. Un ragazzino riceve in regalo un armonica e diventa il leader del suo gruppo. I suoi amici lo invidiano e si avvicinano a lui perché desiderano lo strumento musicale. 

Entezar

Entezar racconta l’incontro tra un ragazzo ed una donna che lo accoglie in una casa dell’alta borghesia. Con questo film Naderi approda ad un cinema più sperimentale, un cinema esplicitamente non narrativo, dove i dialoghi sono ridotti al minimo e viene data fondamentale importanza alle immagini ed ai suoni. 

Altri film iraniani

Tra i vagabondi e i poveri è ambientato Requiem, girato nel 1976, che precede Fatto in Iran, Fatto in America, del 1978, nel quale il personaggio principale è un pugile. All’inizio degli anni 80 Naderi gira I due film: La ricerca 1, nel 1980, e La ricerca 2, nel 1982. I due film raccontano le conseguenze sociali della rivoluzione iraniana. 

Nel 1984 realizza un film cult che avrebbe influenzato lo stile dei film d’essai iraniani successivi alla rivoluzione, The Runner. È un film da cui si può intuire guardandolo che Amir Naderi era arrivato, come molti altri artisti, ad un punto di rottura con il suo paese e che da lì a poco sarebbe emigrato. 

In Acqua, vento, sabbia, del 1988 i protagonisti sono di nuovo un gruppo di ragazzini che cercano di sopravvivere contro le difficoltà della vita e i terribili disastri sociali e naturali. I film di questo periodo sono opere di cinema puro, dove i dialoghi sono quasi assenti. Amir Naderi racconta, come fa nelle sue fotografie, esclusivamente attraverso le immagini ed i suoni, con una grande energia vitale. 

Amir Naderi negli Stati Uniti

Dopo questo film chiude definitivamente i rapporti col suo paese di origine e si trasferisce a New York City. Uno dei temi principali del cinema di Amir Naderi è la solitudine negli spazi urbani, la mancanza di radici e la ricerca di un proprio posto nel mondo. Il cinema di Naderi è rappresentativo della diaspora iraniana. 

Alla fine degli anni 80, a New York, frequenta l’ambiente del cinema indipendente e continua a lavorare come fotografo. Vuole essere considerato ad ogni costo un regista indipendente americano e dimenticare l’Iran. 

Nel 1993 realizza Manhattan in numeri, ambientato nel quartiere di Manhattan a New York. Successivamente, nel 1997, realizza A, B, C Manhattan, con l’attrice Lucy Knight. Amir Naderi e anche produttore del film, continuando a preferire un cinema totalmente indipendente. Poi nel 2002 realizza Maratona, e nel 2005 Barriera del suono. Questi due film concludono Il suo periodo newyorkese

Il film successivo è Vegas: Basato su una storia vera, del 2008. Amir Naderi ha finanziato il film giocando davvero nei Casinò di Las Vegas, rischiando in prima persona. Una affascinante poetica dove cinema e vita del regista procedono in parallelo specchiandosi una dentro l’altra, con un autenticità totale. 

Las Vegas, oasi artificiale nel deserto, causa dei miraggi di ricchezza e materialismo della moderna società occidentale. La famiglia Parker è succube di una strana caccia al tesoro, una corsa verso l’avidità dentro delle luci di Las Vegas. 

Successivamente gira un film in Giappone e uno in Italia: Cut nel 2011, Monte nel 2016

Lanterna Magica

Poi ritorna negli Stati Uniti e ambienta a Los Angeles Lanterna magica, che realizza nel 2018. È la storia di Mitch, un proiezionista che sta preparando l’ultimo spettacolo nel cinema d’essai che verrà trasformato in multisala, un omaggio alla storia del cinema. Sul grande schermo attraverso la piccola finestra della sala di proiezione Mitch vede scorrere immagini della sua vita, quando da ragazzino tentava di vendere oggetti usati per strada. Poi arriva una misteriosa ragazza che svanisce quando va a rispondere ad una telefonata. Mitch tenterà di ritrovarla in ogni modo. 

Lanterna magica è un film-omaggio al cinema fatto con la pellicola ed a un mondo che non esiste più. Per Amir Naderi Il cinema è la vita quotidiana, il cinema è la rappresentazione dell’amore. Cinema, sogno e vita si confondono in questa pellicola ambientata in una Los Angeles spersonalizzata dall’evoluzione della società. Anche in questo film Amir Naderi cura quasi tutti gli aspetti creativi, compreso il sonoro, a cui attribuisce un valore fondamentale. 

L’ultimo film del 2021 si intitola Bahram Beyzaie: un viaggio alla ricerca dell’identità

La maggior parte dei film di Amir Naderi è poco conosciuta in Occidente. Solo alcuni suoi lavori hanno avuto una distribuzione internazionale. Nonostante questo le sue retrospettive cinematografiche e le sue mostre fotografiche sono tenute in vari festival ed eventi nel mondo. Il Lincoln Center di New York e il Torino film festival di Torino hanno organizzato alcune retrospettive sul suo lavoro. È diventato produttore di film di giovani registi. 

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