Il pianeta, come ogni essere vivente, ha la sua spiritualità ma la maggior parte della società sembra non accorgersene affatto. Ogni persona ma anche ogni organizzazione e ogni Stato ha una sua vita spirituale, che ha un impatto fondamentale sulla propria crescita personale. Ma l’approccio politico ed economico di chi detiene il potere sembra tenere conto solo della materia.
Le politiche degli Stati di tutto il mondo sono una lunga serie di fallimenti. Sembrano concepite apposta per seminare paure e frustrazione. . Dopo un breve periodo di ripresa nel dopoguerra l’umanità è sprofondata di nuovo nel grigiore, mascherato questa volta da democrazia.
Il vero volto delle democrazie sembra essere solo una consapevolezza dei potenti di non poter esercitare più direttamente la dittatura. Una maschera indossata per evitare la ribellione totale e il fallimento di tutte le politiche più oscure. Guerre, fanatismi, repressione, discriminazioni e crack finanziari: ce n’è per tutti i gusti.
Il contrario della spiritualità: il materialismo globalizzato

L’orientamento del potere e dei media è di negare completamente l’esistenza della spiritualità. La tv, i giornali e la politica non se ne occupano affatto, tranne qualche piccola rubrica in ultima pagina. Il loro è un atteggiamento di superiorità nei confronti di qualcosa che sembra non utile per risolvere i problemi pratici della società. Cresciuti in uno stile di vita prettamente materialista cerchiamo di soddisfare esclusivamente i nostri bisogni materiali e non riusciamo a interpretare i nostri malesseri.
La finanza e l’economia sembrano togliere sempre di più qualsiasi possibilità ai singoli individui e alle piccole organizzazioni locali. La loro idea è quella di imporre pochi prodotti e poche linee guida a tutti senza possibilità di scelta. Si concentrano tutti sullo scontro di civiltà tra Occidente e Islam provocando guerre e conflitti uno dopo l’altro, mentre la povertà dilaga nei paesi poveri in Occidente si diffondono altri tipi di malattia come la depressione, l’infelicità e la paura continua della crisi economica. Ma perché accade tutto questo? La catastrofe è davvero così globale è inevitabile?
Perché questa energia negativa sembra possedere il potere praticamente di ogni stato del pianeta? Il materialismo cerca di imporsi ovunque come unica realtà: delle forze spirituali che governano i destini del pianeta non si parla affatto nei media mainstream. La televisione e i giornali propongono un flusso di notizie sembra concepito apposta per farci sprofondare in una specie di sonno profondo.
La ripetizione quotidiana e ossessiva di notizie tragiche, eventi drammatici e pessimismo ci colpisce ogni giorno. Attraverso questa ripetizione ossessiva che si protrae nei decenni e racconta solo le vicende più tragiche del materialismo, le nostre energie spirituali si colorano di nero. Lo stordimento audiovisivo di certi film pieni di effetti speciali sembra realizzato proprio sul modello di come il mondo ci viene presentato il mondo dai mezzi di informazione: esplosioni, sensazionalismi, tragedie una dopo l’altra senza la base di nessuna sceneggiatura.
Film spirituali da vedere
Questa guida è un viaggio attraverso l’intero spettro della ricerca spirituale. È un percorso che unisce i grandi capolavori che hanno definito il genere alle più profonde visioni indipendenti. Esploreremo film che sono meditazioni sulla vita, sulla morte, sulla connessione e sulla consapevolezza, opere che non si limitano a raccontare, ma che mirano a trasformare chi guarda.
Samsara
Completato in un periodo di 5 anni in 25 diverse nazioni in tutto il mondo, è stato girato in 70 mm in formato elettronico. Il film è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival 2011 e ha ottenuto un’uscita limitata nell’agosto 2012. Il sito Web principale descrive il film: “Espandendosi sui temi che hanno trattato in Baraka (1992) e Chronos (1985), Samsara scopre le meraviglie di il nostro mondo dal mondano al trascendente, considerando i limiti incomprensibili della spiritualità dell’umanità e anche l’esperienza umana. Né un documentario convenzionale né un diario di viaggio, Samsara sembra di più una meditazione guidata non verbale.
Inner Worlds, Outer Worlds
C’è una vibrazione campo che collega tutte le cose. È stato chiamato Akasha, Logos, l’OM primordiale, la musica delle sfere, il campo di Higgs, l’energia oscura e mille altri nomi nel corso della storia. È il legame comune tra tutte le religioni, tutte le scienze , e il legame tra i nostri mondi interiori e i nostri mondi esterni
Primavera, Estate, Autunno, Inverno … E ancora Primavera
Nel mezzo di una selvaggia terra coreana, un maestro buddista aiuta pazientemente un giovane ragazzo a maturare in saggezza e compassione, attraverso l’esperienza e innumerevoli esercizi. Una volta che lo studente trova il suo desiderio legato al sesso, sembra perso nella vita contemplativa e segue anche il suo amore, ma presto non riesce ad adattarsi al mondo moderno, finisce in prigione per un’attività criminale e torna dal maestro alla ricerca per la redenzione spirituale e la riconciliazione con il karma.
Una visione curata da un regista, non da un algoritmo
In questo video ti spiego la nostra visione
I Am
I Am è un documentario americano del 2010 creato, guidato e narrato anche da Tom Shadyac. Il film pone la preoccupazione: “Cosa c’è che non va nel mondo, e cosa possiamo fare al riguardo?”, e scopre il viaggio individuale di Shadyac dopo un incidente in bicicletta nel 2007 che lo ha portato alle risposte “la natura dell’umanità”, “la dipendenza sempre crescente del mondo dal materialismo”, così come i “legami umani”. Girato con un gruppo di 4 persone, il film è in netto contrasto con le opere comiche più importanti del regista, come Ace Ventura: Pet Detective, Liar Liar e anche Bruce Almighty, ognuno dei quali ha lavorato insieme all’attore comico canadese Jim Carrey.
Home

Documentario, di Yann Arthus-Bertrand, Francia, 2009.
Documentario spettacolare su ambiente e cambiamenti climatici con la voce narrante di Glenn Close, prodotto da Luc Besson, Home ci mostra lo sfruttamento delle risorse naturali, gli stili di vita e le abitudini distruttive dell'uomo e le ripercussioni sul clima, indagando in modo affascinante i legami tra il pianeta e tutti gli esseri viventi. Girato in oltre diciotto mesi di tempo, il film è composto quasi interamente da riprese aeree realizzate in oltre cinquanta paesi del mondo.
LINGUA: inglese
SOTTOTITOLI: italiano
Tuning In (2008)
Carrying è una pratica che si riferisce ai momenti in cui una persona, normalmente in stato di trance, stabilisce un legame psichico con un essere spirituale. Il canalizzatore è quindi in grado di agire come intermediario dimensionale nel portare vari altri umani a toccare l’entità, insieme all’analisi dei messaggi dell’entità.
Per la prima volta in assoluto, sei dei più famosi canalizzatori americani sono presenti nello stesso film per ottenere la giusta comprensione della sensazione, insieme alle informazioni ottenute. Le entità che arrivano attraverso ciascuna con un carattere forte e distintivo sono state intervistate in dettaglio dal regista e il risultato è eccezionale: attraverso lo spazio e il tempo si scopre che le entità parlano come una sola, trasmettendo un messaggio chiaro e ampio di responsabilizzazione per l’umanità.
Awake: The Life of Yogananda
Awake: The Life of Yogananda è una biografia non convenzionale sullo Swami indù che portò lo yoga e la meditazione in Occidente negli anni ’20. Personalizzando la propria ricerca dell’illuminazione e condividendo le sue lotte lungo il sentiero, Yogananda ha reso gli antichi insegnamenti vedici accessibili a un pubblico moderno, attirando molti seguaci e ispirando milioni di persone che praticano yoga oggi.
Girato in 3 anni con la partecipazione di 30 nazioni in tutto il mondo, il documentario dà uno sguardo al mondo dello yoga, antico e moderno, orientale e occidentale e verifica anche perché milioni di persone oggi hanno trasformato il loro interesse verso il mondo interiore, limitando il mondo mondano in cerca di autorealizzazione.
Baraka
Baraka è un film documentario senza narrazione o commento. Esplora i motivi per mezzo di una raccolta di eventi naturali, vita, attività umane e fenomeni filmati in 24 paesi in 6 continenti in un periodo di 14 mesi. Il film prende il nome dall’idea sufi di baraka, che indica l’essenza, la benedizione o il respiro.
Il film è il seguito di Ron Fricke del film documentario non verbale Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio. Fricke è stato direttore della fotografia e collaboratore del film di Reggio, e per Baraka ha iniziato da solo a perfezionare e ampliare le strategie fotografiche utilizzate su Koyaanisqatsi. Girato in 70 mm, è costituito da un mix di stili fotografici composto da slow motion e time-lapse. Per raggiungere questo obiettivo sono stati utilizzati due sistemi di ripresa. Un sistema Todd-AO è stato utilizzato per riprendere i prezzi tradizionali, ma per realizzare la serie time-lapse del film Fricke ha costruito una videocamera speciale che integrava la fotografia digitale time-lapse con movimenti gestiti in modo impeccabile.
I Heart Huckabees
Un film “divertente esistenziale”, I Heart Huckabees racconta di alcuni investigatori (Dustin Hoffman e Lily Tomlin), che indagano sulla vita dei loro clienti (Jude Law, Jason Schwartzman, Mark Wahlberg e Naomi Watts). Mentre le diverse indagini si incrociano, sia la loro avversaria che Bane (Isabelle Huppert) cerca di trascinare i loro clienti verso significato delle loro vite.
Il giovane Albert Markovski dirige il team ecologico “Open Spaces Coalition”. Tra i loro lavori esistenti c’è l’abbandono della costruzione di un nuovo negozio outlet “big-box”, Huckabees. Albert è un rivale di Brad Stand, un dirigente di Huckabees. Brad si infiltra in Open Spaces e scavalca Albert come leader. Dawn Campbell è la fidanzata di Brad e il volto e la voce degli Huckabees; appare in tutti gli annunci del negozio.
Io sono nulla

Dramma, thriller, di Fabio Del Greco, Italia, 2015.
La storia ruota intorno a Vasco, un costruttore romano che, all’età di 74 anni, gode di una vita di assoluta agiatezza. La sua parabola umana subisce una svolta drammatica quando un misterioso incontro lo conduce a un agguato. Sopravvissuto, ma segnato da un lungo coma, Vasco si risveglia con una nuova sensibilità, sviluppando un legame intimo e poetico con la natura. Questo nuovo rapporto con il mondo che lo circonda lo porta a esplorare profondamente se stesso, in un viaggio interiore ed esteriore. attraverso l’Italia, gli Stati Uniti e l’India, alla ricerca di un significato più alto e di una cura. In parallelo, la minaccia di un cataclisma planetario aggiunge una dimensione epica alla vicenda.
Io sono nulla esplora temi universali come il tempo, la memoria, l’oblio e la connessione con la natura. Fabio Del Greco realizza un dramma esistenziale ricco di spunti di riflessione. Il regista combina sapientemente materiali visivi diversi, mescolando immagini di repertorio a fotografie della natura e visioni oniriche. Questa sperimentazione visiva si traduce in un montaggio che cattura l’attenzione dello spettatore, guidandolo attraverso un ciclo di creazione e distruzione. Le sequenze che alternano i palazzi, orgoglio di Vasco, a discariche indiane e a paesaggi naturali creano un ritmo ipnotico, sottolineando la bellezza e la fragilità della vita. Il viaggio esistenziale di Vasco è un inno alla trasformazione e alla rinascita. L’evoluzione del protagonista, dal lusso sfrenato alla riscoperta della purezza, rappresenta una potente metafora sul significato della vita e sulla necessità di riconnettersi con valori autentici. Io sono nulla si distingue per la sua capacità di unire introspezione e sperimentazione visiva, offrendo una narrazione suggestiva e coinvolgente. È un film che invita a riflettere sulla condizione umana, sulla nostra relazione con il potere e con la natura, e sulla possibilità di ritrovarsi attraverso il cambiamento. Un’opera che lascia il segno e si presta a molteplici letture.
LINGUA: italiano
The Fountain
Tomás Verde nella Nuova Spagna combatte i Maya per entrare in una piramide, dove viene attaccato da un pastore Maya. La storia si interrompe con un uomo dall’aspetto simile. Un terzo uomo, il chirurgo estetico Tom Creo, sta perdendo sua moglie Izzi per un tumore al cervello. Tom sta lavorando con un rimedio utilizzando campioni di un albero trovato durante la spedizione in Guatemala, che vengono controllati per l’uso medico per condizioni degenerative del cervello nel suo laboratorio. Scrive un racconto intitolato “La fontana” sulla regina Isabella che cede il suo regno all’Inquisizione e che offre un pagamento a Tomás Verde per cercare l’albero della vita nella foresta centroamericana nel territorio Maya.
Happy (2012)
Happy è un film documentario del 2011 diretto, scritto e co-prodotto da Roko Belic. Indaga sulla felicità umana con incontri con persone di tutti i ceti sociali in 14 diversi paesi, intrecciando le ultime scoperte della psicologia positiva.
Roko Belic è stato ispirato a creare il film dopo che il produttore/regista Tom Shadyac gli ha mostrato un articolo sul New York Times intitolato “Una nuova misura di benessere da un piccolo regno felice”. L’articolo classifica gli Stati Uniti come il 23° paese più felice del mondo.
I Origins (2014)
Un ragazzo che sta fracendo un dottorato di ricerca, Ian Gray, sta studiando lo sviluppo dell’occhio con il compagno di studio di ricerca, Kenny, così come l’assistente di laboratorio del primo anno, Karen. Durante una festa di Halloween, Gray incontra Sofi, una giovane donna con occhi blu appena chiazzati di nocciola. Successivamente lo conduce direttamente in bagno per fare l’amore prima di andarsene rapidamente.
Sincronicità mistiche, come il numero ricorrente 11, proiettano Gray su un cartello su cui riconosce gli occhi di Sofi. Alla fine la vede su un treno. Iniziano una relazione anche se il suo razionalismo si scontra con la sua spiritualità. Alla fine decidono di sposarsi, ma dovrebbero aspettare un giorno per una licenza.
Dark City (1998)
Il protagonista riceve una telefonata dal dottor Daniel Schreber, che lo esorta a fuggire dall’hotel per sfuggire a un gruppo di uomini pallidi che lo inseguono. Fugge dalla scena, proprio mentre arriva il gruppo di uomini, in seguito identificato come “gli Stranieri”.
Seguendo le idee, Murdoch impara il proprio nome e scopre anche di avere una moglie chiamata Emma; Anche l’ispettore di polizia Frank Bumstead vuole che Murdoch sia un sospetto in un’indagine di omicidi compiuti in giro per la città, anche se non può eliminare nessuno. Ricercato dagli Stranieri, Murdoch scopre di avere la psicocinesi – la capacità di cambiare la verità a piacimento – che gli Stranieri possiedono e descrivono anche come “sintonizzazione”. Si occupa di utilizzare questi poteri per scappare.
I racconti della luna pallida d'agosto

Dramma, fantasy, di Kenji Mizoguchi, Giappone, 1953.
Giappone, fine del XVI secolo: il vasaio Genjurō e suo fratello Tobei, vivono con le loro mogli Miyagi e Ohama in un villaggio della regione di Omi; Genjurō, convinto di poter guadagnare molti soldi vendendo la propria merce nella città vicina, si reca nella contea di Omizo insieme a Tobei, che si unisce a lui col solo scopo di poter diventare un samurai. Ritornati a casa con un bel guadagno, i due lavorano duramente per poter fare ancora più denaro; Tobei sempre più ossessionato dall’ambizione di diventare samurai ha bisogno dei soldi per comprare un’armatura e una lancia mentre Genjurō preso dall’avidità cerca in una sola notte di cuocere una partita di vasellame insieme al fratello. Leggenda e innovazione del linguaggio cinematografico, un mondo meraviglioso accanto ad un mondo brutale e crudele. Film misterico che apre un discorso con i piani invisibili dell'esistenza, fantasmi e incursioni nel fantastico, realizzato da Kenji Mizoguchi in un Giappone ancora raggelato dalle due bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. Opera fondamentale di Mizoguchi, riconosciuta una delle massime espressioni della Settima Arte. Una altissima lezione di regia che crea meraviglia con un drammatico racconto di avidità e brama di possesso. Una donna che è un demone tentatore e una moglie abbandonata a un destino di guerra e miseria, Mizoguchi usa la macchina da presa per entrare in "un altro mondo".
Spunto di riflessione
Secondo antiche tradizioni orientali oltre il piano fisico esistono altri piani non fisici. Il piano eterico avvolge il corpo fisico, gli dona energia vitale e fa da tramite con i livelli superiori. Oltre il piano eterico c'è il piano astrale dove possono esistere entità che non sono state in grado di rassegnarsi alla perdita del proprio corpo e vagano alla ricerca di sensazioni. Sono quelli che vengono definiti comunemente "fantasmi". Queste entità sono in cerca di corpi che hanno piani eterici in disequilibrio a cui "agganciarsi" per poter vivere attraverso di loro la soddisfazione dei sensi.
LINGUA: giapponese
SOTTOTITOLI: italiano, inglese
Planetary (2015)
Planetary ci chiede di ripensare a chi siamo veramente, di riconsiderare il nostro rapporto con noi stessi, gli altri e il mondo che ci circonda – di ricordarlo. In una straordinaria esplorazione visiva, il film intreccia le immagini delle missioni Apollo della NASA con visioni della Via Lattea, i monasteri buddisti sull’Himalaya e i suoni cacofonici del centro di Tokyo e Manhattan, con interviste intime di rinomati esperti tra cui gli astronauti Ron Garan e Mae Jemison (la prima donna afroamericana nello spazio), il celebre ambientalista Bill McKibben, il vincitore del National Book Award Barry Lopez, l’antropologo Wade Davis, l’esploratrice del National Geographic Elizabeth Lindsey e il capo della scuola buddista tibetana Kagyu, il 17° Karmapa. Gettano nuova luce sui modi in cui la nostra visione del mondo sta influenzando profondamente la vita sul nostro pianeta.
Kymatica (2009)
Kumatica è un documentario su quando inizi a pensare che ci sia un’élite di controllo, una mano dietro le tende che porta il pianeta alla distruzione.
Quando pensi che la fine sia vicina, l’apocalisse, l’Armageddon, e quando pensi che come specie siamo condannati, è non sono loro, sei tu che hai causato questo, e per un’ottima ragione. Smettila di farti prendere dal panico per la tirannia globale e il disastro naturale e fai attenzione, perché il mondo ti sta dicendo qualcosa; ti dice esattamente cosa c’è che non va in te e come risolverlo.
Zeitgeist: Addendum (2008)
Zeitgeist: Addendum è un film del 2008 diretto da Peter Joseph, ed è un sequel del film del 2007, Zeitgeist: The Movie. È stato presentato in anteprima al 5th Annual Artivist Film Festival di Los Angeles, in California, il 2 ottobre 2008.
Il film inizia e finisce con estratti di un discorso di Jiddu Krishnamurti. Il resto del film è narrato da Peter Joseph e diviso in 4 parti, che sono precedute da citazioni sullo schermo rispettivamente di Krishnamurti, John Adams, Bernard Lietaer e Thomas Paine. Il film suggerisce che la cultura viene manipolata fino alla schiavitù economica attraverso piani finanziari basati sul debito, richiedendo alle persone di lavorare per saldare il proprio debito finanziario.
Life in a Day (2011)
Life in a Day è un film documentario crowd-sourced che compone una serie organizzata di video selezionati tra 80.000 clip inviate al sito Web di condivisione video di YouTube, le clip che mostrano eventi particolari da tutto il mondo in un giorno, il 24 Luglio 2010.
Il film dura 94 minuti e 53 secondi e include anche scene tratte da 4.500 ore di riprese video da 192 paesi. Il film completato ha debuttato al Sundance Film Festival il 27 gennaio 2011 e anche la prima è stata trasmessa in streaming su YouTube.
La montagna sacra

Fantastico, drammatico, di Alejandro Jodorowsky, 1973, Messico.
Un uomo, soprannominato il ladro, che rappresenta la carta del Matto nei Tarocchi, giace privo di sensi in un deserto, tra sciami di mosche. Quando si sveglia incontra un nano senza piedi e senza mani, che rappresenta il Cinque di Spade. I due diventano amici vanno nella città più vicina dove guadagnano soldi intrattenendo i turisti. Il ladro somiglia a Gesù Cristo, e dopo una lite con un prete, mangia la faccia di una statua di cera che raffigura il Cristo, mangiando simbolicamente il suo corpo e offrendo "se stesso" al Cielo. Dopo molte disavventure arriva in cima ad una torre che è il laboratorio di un misterioso alchimista. Partecipa a vari riti iniziatici, l'alchimista gli presenta le sette persone più potenti della Terra, che lavorano nelle industrie del benessere, delle armi, dell' arte, dell'intrattenimento, della forze dell'ordine, delle costruzioni e dell'economia. Insieme dovranno raggiungere la Montagna Sacra, una leggendaria montagna su un'isola inesistente, dove vi sono nove saggi che conoscono il segreto dell'immortalità. Il loro scopo è di eliminarli e di prendere il loro posto.
Spunto di riflessione
In India chiamano la realtà del mondo intorno a noi Maya, che significa illusione. La verità è nascosta: è come uno schermo cinematografico su cui proietti i tuoi sogni e i tuoi desideri. I fisici hanno indagato su quello che è la materia e sono arrivati alla conclusione che essa non esiste. Allora da cosa è fatta la materia delle cose? E' soltanto energia condensata, che vibra ad altissima velocità, apparenza. Ad un livello profondo la materia non esiste.
LINGUA: inglese
SOTTOTITOLI: italiano
Surviving Progress (2011)
Il film è strutturato come una serie di interviste provenienti da tutto il mondo. Si dice che il film sia “ispirato” dalle lezioni di Wright: il documentario si concentra sull’influenza del mondo attuale, consistente nell’impatto della ricchezza. Il messaggio di fondo è che l’attuale sviluppo finanziario non hanno collegamenti pratici con il mondo reale. Vale a dire, l’assenza di un fondamento morale nei moderni metodi economici globali è direttamente responsabile del consumo eccessivo e dello sfruttamento delle risorse naturali al livello che il futuro crollo della popolazione sempre più possibile porterebbe sicuramente alla fine della società moderna.
Finding Joe (2011)
Se non ti dispiace essere tenuto a conferenze per 80 minuti, Finding Joe di Patrick Takaya Solomon offre un’eccezionale introduzione ai mentori critici e alle esplorazioni del defunto mitologo Joseph Campbell. Sullo schermo compaiono solo alcune vecchie foto della famosa professoressa Sarah Lawrence e il film non consiste in un solo incontro con lui. Piuttosto Solomon rintraccia 20 “appassionati” per condividere le ricerche significative di Campbell nel suo studio della mitologia.
Questi volti straordinariamente radiosi, a volte persino esultanti, affermano riguardo alla saggezza di Campbell, spesso completando le reciproche frasi. Gran parte di questo è tratto dalla pubblicazione critica di Campbell, The Hero’s Journey, pubblicata nel 1949. Un’introduzione di base alla teoria standard dietro gran parte del lavoro del famoso scrittore e docente Joseph Campbell, il viaggio dell’eroe, la struttura di tutta la narrazione mitologica.
The Dhamma Brothers (2008)
Ambientato nella prigione di sicurezza più importante nello stato dell’Alabama, un uomo afroamericano racconta. Mostra le scritte Donaldson Prison Bessemer Alabama, maggio 2002. File di ragazzi che si allenano camminando in linea retta avanti e indietro con le mani ammanettate dietro di loro. Una voce maschile su inquadrature delle porte delle celle dei detenuti che si aprono con le mani dei prigionieri ammanettate dietro la schiena “Donaldson è un’area piuttosto dannosa.
La violenza fisica e gli accoltellamenti sono un evento tipico”. Il dottor Ron Cavanaugh, direttore del trattamento per il dipartimento di correzione dell’Alabama, ha deciso di tentare qualcosa di straordinario. L’Alabama è una parte fortemente cristiana del Paese, con una delle peggiori prigioni degli Stati Uniti. Per la prima volta in un carcere di massima sicurezza, i detenuti parteciperebbero alla meditazione Vipassana: una pratica antica basata sul Dhamma, gli addestramenti del Buddha.
Altri approfondimenti sulla spiritualità
Di seguito alcuni spunti di riflessione per approfondire alcuni temi legati alla spiritualità.
La Quinta Stagione

Dramma, di Peter Brosens, Jessica Woodworth, Belgio, 2012.
In un piccolo paese delle Ardenne vive una comunità che sta per festeggiare la fine dell'inverno con il tradizionale falò. Un ragazzo ed una ragazza stanno scoprendo l'amore ed il desiderio. Nel villaggio arriva anche Pol, un apicoltore nomade, che si insedia al centro del paese nella sua roulotte, insieme al figlio disabile. L'allegria della festa svanisce quando avviene un fatto strano, interpretato dai paesani come un cattivo presagio: il fuoco del rogo non si accende. Il villaggio diventa in breve tempo a una terra desolata, la natura sembra impazzita. Le api di Pol scompaiono, il terreno non produce più i suoi frutti, gli alberi muoiono e cadono. I galli non cantano più e le vacche non fanno più latte. Gli uomini cercano invano i germogli affondando le mani nella terra. L'esercito tenta di porre rimedio salvando il bestiame. I paesani, disperati, incolpano il nuovo arrivato, Pol, e non ascoltano il consiglio dell'apicoltore che vorrebbe dividere equamente le provviste per garantire la sopravvivenza di tutti. Il panico e l'aggressività dilagano e il villaggio si trasforma in un inferno.
Di fronte ad una natura che si ribella e non vuole più seguire il ciclo delle stagioni, i protagonisti de La quinta stagione sono intrappolati in un eterno inverno. Uno scenario apocalittico, nel quale le api rifiutano di produrre miele, le mucche non danno più latte. Tutto sembra immobile, congelato, destinato a rimanere sotto l'ombra della stagione fredda. Terzo capitolo di una trilogia nata nel 2006 con Khadak, girato in Mongolia, e Altiplano, girato in Perù, La quinta stagione è ambientato in un villaggio rurale del Belgio, luogo di provenienza dei due registi. L'idea di partenza è geniale. Ne viene fuori un film antropologico e filosofico, diviso in quattro capitoli, con una splendida fotografia ispirata ai dipinti fiamminghi. La neve ricopre ogni cosa, anche le chiacchiere dei paesani, che lasciano spazio a lunghi silenzi metafisici. La quinta stagione è un film allegorico, carico di simboli e metafore potenti, nel quale la natura è la vera protagonista. Essa guarda minacciosa gli uomini, pieni di contraddizioni e arroganza. Una situazione umana, metafora di una realtà globale, senza via di uscita, che ci porta a vivere emozioni antiche ed ancestrali legate alla Terra.
LINGUA: italiano
La materia e la casualità degli eventi

La cultura dominante ci impone fin dalla scuola la filosofia della casualità. Non esiste uno scopo o un disegno preciso delle nostre vite. Gli eventi che si succedono uno dopo l’altro sono solo accadimenti fortuiti, azioni senza collegamento, anarchiche forze della natura che operano senza un fine preciso. I caratteri di una persona, di una famiglia, di un luogo sono casuali, così come le guerre, gli incidenti, il gioco d’azzardo o i flussi migratori.
La reazione di molti a questa mancanza di senso è quella di prendere per sé più roba possibile, accumulare benessere per se stessi e costruire muri per difendersi dall’esterno. Guadagnare tutto quello che c’è da guadagnare con qualsiasi mezzo, fregando gli altri. Buttarsi nella competizione e uscirne vincenti, senza nessuna etica. E’ accaduto nell’alta finanza ai lupi di Wall street di Martin Scorsese e in molti altri settori. Con questa filosofia di vita i disastri si amplificano sempre di più, e non si vede mai la luce in fondo al tunnel.
Tutto questo ci rende schiavi di una vita priva di significato. La spiritualità è quello che serve per tornare liberi: comprendere l’universo nel quale ci troviamo, qual è il suo significato e quali possono essere i nostri veri obiettivi. Come possiamo mettere a fuoco i nostri pensieri, le nostre azioni, i nostri sentimenti in un contesto dove tutto abbia significato? Come possiamo avere ben chiaro in mente quali sono gli obiettivi degni di essere perseguiti?
Se fino ad un certo punto della nostra vita abbiamo avuto l’impressione di commettere solo errori a cui dover poi faticosamente porre rimedio, un approccio spirituale può offrirci una visione più chiara di quello che è davvero importante. E’ necessario andare oltre lo sguardo alla superficie piatta delle cose e prendere consapevolezza che esistono molte dimensioni e connessioni che sono dietro le apparenze.
La spiritualità e i suoi canali

Gli scienziati che credono nell’analisi della materia sostengono che per analizzare qualcosa bisogna selezionarla in unità sempre più piccole. Ma cosa succede alla fine quando arriviamo a qualcosa di infinitamente piccolo e non più analizzabile? Succede che quella cosa sparisce, non esiste più. Scopriamo che in profondità è solo energia. Abbiamo l’intuizione che la materia proviene da qualche altra parte, da un’altra dimensione.
Con un approccio spirituale diventa possibile dare una risposta all’infinitamente piccolo, a quelle particelle che sembrano uscire fuori dal nulla. La spiritualità è appunto lo strumento per mettersi in contatto con questa dimensione. E’ la stessa dimensione del nostro pensiero nella forma più nobile e positiva. Il pensiero è un frequentatore abituale dei mondi spirituali dove tutto ciò che è materia viene progettato e creato.
Incominciando a capire che tutto quello che viene all’esterno nasce nel mondo interiore e che anche gli eventi collettivi e sociali hanno origine dal mondo spirituale allora la prospettiva cambia nettamente. Ogni tanto ecco che ci vengono incontro delle strane intuizioni. Coincidenze, momenti di luce, nuove comprensione che fanno nascere in noi il sospetto che la vita materiale non sia tutto.
Qualcuno ignora questi segnali e se ne dimentica subito dopo. Qualcun altro inizia a cercarne di nuovi e a seguire le loro indicazioni. La vita spirituale sta avendo in questi ultimi anni una crescita in molti paesi del mondo senza precedenti. Una grossa parte dell’umanità non è più disposta a credere alle bugie del materialismo.
La verità è che ogni evento della vita non va interpretato solo attraverso la materia. Malessere, dolore o malattia andrebbe interpretati in un’ottica spirituale, perché è da lì che vengono le cause. Moltissima gente sta incominciando a capire che è l’anima a pilotare gli eventi del mondo materiale e che molti problemi possono essere risolti alla radice solo guardando dentro il mondo spirituale.
Il mondo della spiritualità influenza la materia

Ci sono terapeuti spirituali in grado di identificare le vere cause di una malattia nell’aura spirituale che cieconda ogni essere umano, attraverso i Chakra, i punti del nostro corpo collegati all’energia spirituale. Quando il chakra è soffocato o assorbe energia negativa questa disfunzione si manifesta nel corpo fisico come malattia.
Riconoscendo le cause spirituali è possibile estirpare la malattia alla radice. Ma la medicina occidentale si occupa poco o nulla di questi metodi. Anche in questo settore l’approccio è quasi esclusivamente materialista. Si identifica il pezzo del corpo malato e si cerca di curarlo. Se la diagnosi è grave si cerca di cambiarlo completamente con un pezzo nuovo. Ma gli sforzi di riconoscere le radici spirituali di una malattia e di curarla con questo approccio sono una pratica riconosciuta solo in Oriente.
L’energia spirituale dentro di noi opera attraverso i suoi canali di collegamento al corpo fisico. Bloccando questi canali si può ottenere un indebolimento dell’individuo e la sua totale incapacità di reagire a certe situazioni. I poteri negativi usano sistematicamente la loro conoscenza del mondo spirituale per ottenere certi effetti. Il mondo spirituale invisibile non dirige solo le esistenze individuali, ma anche quelle dei territori, delle città e delle nazioni. L’anima individuale diventa un’anima collettiva nelle organizzazioni sociali ad ogni livello.
La crescita della spiritualità oggi

Da circa vent’anni c’è un esplosione di interesse verso le tematiche spirituali che si sta esprimendo sotto svariate forme. New Age, yoga, libri, seminari, meditazione. Un grande risveglio di coscienza sta avvenendo un po’ ovunque nel mondo. Più il teatro dei media e del potere diventa drammatico e violento più un numero crescente di persone decide di dire basta.
La reazione sbagliata al materialismo è che ogni tanto qualcuno decide di fare un cambiamento radicale, e se ne va in una grotta su una montagna a fare l’asceta. Oppure abbandona la famiglia per dedicarsi al volontariato in Africa. E lì, lontano da tutto, finisce per inaridire il suo cuore. Non è allontanandosi dal proprio lavoro, dalla propria famiglia e dalla quotidianità che si ottiene il contatto vero con la propria spiritualità.
Si tratta invece di fare un cambiamento interiore di incominciare a guardare la quotidianità con occhi diversi. Di agire in maniera diversa. Il mondo materiale non ha molto significato se non lo osserviamo da una prospettiva spirituale. La strategia migliore è quella di rimanere in equilibrio, tra spirito e materia. Improvvisamente ci accorgiamo che esiste un senso generale delle cose, che esiste un piano positivo e che possiamo crearlo nella nostra vita di tutti i giorni, integrando il nostro lato materiale e quello spirituale.
Questa percezione si diffonde sempre di più a livello individuale ma non ancora ha successo a livello collettivo. La vita interiore di ognuno di noi non appartiene a nessuna religione organizzata. Qualsiasi religione in cui crediamo può esserci di grande aiuto se la nostra ricerca è individuale. La spiritualità nasce e si trasforma nel nostro mondo interiore. Gli eventi esterni possono fungere solo da catalizzatore, se li sappiamo interpretare.
Mistero di un impiegato

Film drammatico, thriller, di Fabio Del Greco, Italia, 2019.
Qualcuno vuole controllare la vita dell’impiegato Giuseppe Russo: i prodotti che acquista, la sua fede politica e religiosa, la sua vita privata, persino i suoi sogni. Ma farà di tutto per sfuggire al controllo e trovare il suo vero io. Giuseppe è un uomo sui 45 anni, sposato, con un lavoro stabile e una casa di proprietà. La sua vita scorre apparentemente tranquilla, quando incontra un vagabondo misterioso gli consegna delle vecchie videocassette VHS. Giuseppe inizia a vedere i nastri video in cui è filmato in alcuni momenti della sua vita fin da bambino, poi da adolescente e da giovane. Chi ha girato quei video di cui non ricorda nulla? Giuseppe ha la strana sensazione di essere costantemente osservato e inizia a indagare su ciò che sta accadendo. Attraverso la sua indagine, inizia a riscoprire la sua vera identità e a prendere coscienza di chi è veramente.
Mistero di un impiegato è un film mette in luce il pericolo del controllo sociale e mostra una società in cui tutti sono costantemente sorvegliati e condizionati nel loro io più profondo. Il film è anche un'analisi della natura umana e sull'identità. Fabio Del Greco, che interpreta Giuseppe, offre una performance coinvolgente. Altrettanto brava è Chiara Pavoni, nel ruolo di Giada Rubin e Roberto Pensa nel ruolo del vagabondo. Mistero di un impiegato è un film che affronta temi importanti in modo originale, un thriller psicologico che mantiene lo spettatore incollato allo schermo fino alla fine: una metafora della società contemporanea, in cui le persone sono sempre più sorvegliate e condizionate dai media e dalle tecnologie. E' un un'opera coraggiosa e provocatoria, che affronta temi importanti in modo originale.
LINGUA: italiano
SOTTOTITOLI: inglese, spagnolo, francese, tedesco, portoghese
Film spirituali
Il fatto interessante è che il cinema ci ha consentito di scoprire i mondi sconosciuti della spiritualità orientale che da un po’ di tempo ha sommerso come una grande onda anche l’Occidente. Abbiamo finalmente potuto vedere le immagini, i volti e i luoghi di quella spiritualità lontana di cui avevamo letto solo nei libri. Come spesso accade le produzioni mainstream hanno trattato l’argomento nella maniera più superficiale possibile, ricorrendo ai cliché e alle idee confezionate per il pubblico di massa.
Ma ci sono autori, cineasti e documentaristi che esplorano la realtà spirituale in modo più approfondito. C’è una vastissima letteratura sul tema della spiritualità che possiamo trovare nelle librerie. Ma il cinema se n’è occupato molto meno, preferendo i grandi temi con cui è più facile reperire il budget necessario per la produzione. Oppure raccontando storie di leader spirituali che però non hanno un impatto diretto sul bisogno di spiritualità delle persone.
Film spirituali e filmmakers

Uno dei film moderni più significativi sulla spiritualità che siano stati girati è Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders, un film che sviluppa un concetto fondamentale del mondo invisibile: il collegamento tra materia e spirito. Cosa significa essere un angelo e assistere alle sofferenze degli uomini, sperando che riescano a cavarsela? Quanto è terribile assistere impotenti alla vittoria del male? E quanto è attraente tornare a vivere in quel mondo dei sensi e delle passioni per un angelo? Secondo Wenders i nostri angeli custodi ci guardano amorevolmente e tifano per noi, ma non intervengono: è nostra responsabilità fare un salto di qualità e acquisire consapevolezza.
Il grande cinema della spiritualità appartiene sicuramente a grande parte della filmografia di Robert Bresson e di Ingmar Bergman. Il primo è autore di uno stile scarno ed essenziale, un cinema con una forte componente religiosa, Cristiano e giansenista, alla costante ricerca della Grazia. I suoi temi sono la perdita dell’innocenza, la ribellione a Dio, la distruzione sociale ad opera dell’uomo, la solitudine che incontra il Male. Il secondo ha raccontato in modo esemplare la crisi esistenziale dell’uomo con film di amore e morte, viaggi tormentati alla ricerca di Dio. Un cinema filosofico ed esistenzialista, capace di risvegliare la coscienza, votato alla solitudine e alla ricerca in sé stessi.
In tempi più recenti anche alcuni documentari stanno dando un grande contributo alla conoscenza della spiritualità. Film che ci trasportano nelle pratiche dello Yoga o che ci fanno conoscere la filosofia Zen, girati con l’intento di portare queste conoscenze ad un pubblico più vasto possibile, con la possibilità anche di applicare queste discipline alla vita quotidiana.
E’ il momento giusto per usare il cinema per raccontare la spiritualità nel modo giusto, per creare più consapevolezza. Non c’è più bisogno di star o effetti speciali per convincere un pubblico che vuole saperne di più in maniera più autentica. La spiritualità è la luce che illumina le cose e il cinema è l’arte della luce, e non a caso i suoi inventori si chiamavano Lumière.
Una visione curata da un regista, non da un algoritmo
In questo video ti spiego la nostra visione

