L’angelo sterminatore

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L’angelo sterminatore è stato realizzato da Luis Bunuel in Messico nel 1962 ed è considerato uno dei maggiori capolavori della storia del cinema del regista spagnolo. Un gruppo di ricchi borghesi, senza regioni spiegabili e razionali, rimane intrappolato nella villa dove hanno partecipato ad una cena mondana. Nessun ostacolo impedisce realmente loro di uscire dalla casa, ma uno strano sortilegio li costringe a rimanere prigionieri. Inizieranno lentamente a sprofondare in un degrado inesorabile, fatto di sopraffazioni e istinti brutali, che li autodistruggerà. Secondo il New York Times è tra i migliori 100 film mai realizzati.

La non-trama

L'angelo-sterminatore

Durante una cena mondana di un gruppo di ricchi borghesi in una villa la servitù lasciano misteriosamente il loro posto di lavoro i loro posti. Dopo cena gli invitati ascoltano una di loro, Blanca, suonare al pianoforte. Poi, inspiegabilmente, invece di tornare a casa, si addormentano sul pavimento e sui divani del grande salone. Il mattino dopo un sortilegio sembra essersi scagliato contro di loro. Nessuno è in grado di lasciare la casa, con il passare del tempo diventano litigiosi, aggressivi, sofferenti.

Un ospite più anziano muore, Blanca sembra ammalarsi gravemente, due amanti si suicidano rinchiusi in un armadio. Iniziano a distruggere i muri per trovare l’acqua e non morire di sete, mentre nella casa si aggira un gregge di pecore e un orso. Difficile definire trama quella dell’Angelo sterminatore. Si tratta più che altro di una situazione che diventa una geniale metafora surreale, e permette di osservare al microscopio la follia della ricca borghesia dal punto di vista di Bunuel.

I borghesi sono intrappolati dai loro stessi rituali da cui non riescono a fuggire, condannati all’autodistruzione e al conflitto tra loro stessi. Invano cercano di dare la colpa ad elementi esterni. L’orso, ad esempio, che appare davanti ai loro occhi come una bestia satanica che li tiene prigionieri.

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L’angelo sterminatore: apparizioni misteriose

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Una delle scene più suggestive del film è quella in cui una mano si anima e si avvicina minacciosamente ad una delle protagoniste. La donna è già gravemente malata e da qualche ora sembra sprofondare lentamente nella pazzia. La visione della mano le fa perdere definitivamente il controllo della propria mente. Cerca di difendersi e di colpirla con una penna, inchiodandola al pavimento. Una vera e propria scena horror con un effetto grottesco a cui si è ispirato il regista Sam Raimi, in uno dei suoi sequel del film La casa.

Un altra inquietante e misteriosa presenza è l’orso che si aggira nella villa. Si aggira nelle camere da letto al piano superiore, verso il finale del film sembra diventare anche lui aggressivo e si arrampica sui muri. In una delle versioni del film gli ospiti lo guardano e commentano terrorizzati: “E’ lui che ci tiene prigionieri. E’ la Bestia!” Ma l’orso è inquadrato dalla cinepresa come un animale innocente che sta giocando, e anche qui è l’effetto grottesco e beffardo. I borghesi prigionieri della villa si rivelano degli inetti che proiettano fuori di loro il male che portano dentro essi stessi.

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Significati

Forse gli invitati sono la classe dirigente della Spagna di Franco, incapace di porre fine al banchetto strappato dalle mani degli operai. O in un senso più universale, forse, sono i ricchi incapaci di comprendere la prigione nella quale sono rinchiusi. Incapace di aprire la loro mente ad orizzonti più ampi. Una prigione pericolosa che genera aggressioni reciproche, malattie e morte. Quella stessa prigione da dove il proletariato è riuscito a fuggire in tempo, rinunciando al lavoro e al proprio sostentamento, pur di non subire lo stesso destino.

Dettagli di produzione

  • Titolo originale: El ángel exterminador
  • Paese di produzione: Messico
  • Anno di produzione: 1962
  • Genere: commedia, drammatico, grottesco, surreale
  • Durata: 95 minuti
  • Regia: Luis Buñuel
  • Sceneggiatura: Luis Alcoriza, Luis Buñuel
  • Fotografia: Gabriel Figueroa
  • Montaggio: Carlos Savage

Il budget per L’angelo sterminatore era di circa 1 milione di pesos messicani (circa 80.000 dollari USA nel 1962). Il film non fu un successo commerciale al momento della sua uscita, incassando solo circa 200.000 dollari USA in tutto il mondo. Tuttavia, la sua reputazione è cresciuta nel tempo ed è ora considerato uno dei più grandi film mai realizzati.

È difficile dire quanto denaro avrebbe incassato il film se fosse stato rilasciato oggi, poiché il mercato cinematografico è cambiato drasticamente dal 1962. Tuttavia, è probabile che il film avrebbe realizzato un profitto più significativo, data la sua acclamata critica e il suo status di classico di culto.

Accoglienza

L’angelo sterminatore fu un film controverso all’epoca della sua uscita, ma è oggi considerato un classico del cinema surrealista. Fu presentato in concorso al Festival di Cannes del 1962, dove vinse il premio per la miglior regia. Il film fu accolto con reazioni contrastanti dalla critica, con alcuni che lo elogiarono per la sua audacia e originalità, mentre altri lo trovarono offensivo e provocatorio.

Regista

Luis Buñuel (1900-1983) fu un regista cinematografico spagnolo naturalizzato messicano, considerato uno dei maestri del cinema surrealista. La sua filmografia include film come Un chien andalou (1929), L’angelo sterminatore (1962), Viridiana (1961), Belle de jour (1967) e Il fascino discreto della borghesia (1972).

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