I Film Fantasy da Vedere Assolutamente

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Il cinema fantasy, nella sua incarnazione più potente, è la macchina dei sogni definitiva. L’immaginario collettivo è segnato da epopee che hanno definito intere generazioni: le battaglie campali de Il Signore degli Anelli, la magia di Harry Potter, le meraviglie visive di Avatar. Queste opere, con i loro budget faraonici, hanno creato esperienze culturali condivise, offrendo una fuga spettacolare dalla realtà.

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Esiste però un’altra cartografia del fantastico, un territorio sommerso che si muove ai margini, dove il linguaggio del mito e della magia non serve per fuggire dalla realtà, ma per scandagliarla. Qui, il regista diventa un “autore”, un moderno mitografo. Gli archetipi del genere – la magia, il folklore – diventano un alfabeto simbolico per articolare questioni filosofiche e psicologiche.

Le restrizioni di budget di queste produzioni indipendenti non sono un limite, ma un catalizzatore: costringono a innovare, a fare della visione e dello stile l’asset principale. In questo fertile terreno nascono i “cult movie”. Questa guida è un viaggio attraverso l’intero spettro. Esploreremo come il fantastico cessa di essere evasione e si trasforma in uno specchio oscuro in cui la realtà si riflette in forme nuove, inquietanti e rivelatrici.

🆕 Il Meglio del Fantasy Recente

Povere Creature! (Poor Things) (2023)

POOR THINGS Official Trailer (2023)

Il film segue la storia di Bella Baxter (Emma Stone), una giovane donna riportata in vita dal geniale e disturbato scienziato Dr. Godwin Baxter (Willem Dafoe), che le trapianta il cervello di un feto. Partendo da uno stato mentale infantile, Bella intraprende un viaggio di scoperta attraverso il mondo, desiderosa di conoscenza ed esperienze, culminando in un’odissea di liberazione sessuale ed emotiva che la porta a scontrarsi con le ipocrisie e le costrizioni della società vittoriana.

Vincitore del Leone d’Oro a Venezia e di numerosi Oscar, il capolavoro di Yorgos Lanthimos è un Frankenstein in chiave post-femminista, un mix grottesco e surreale di fantascienza e commedia nera. Il film è una meraviglia visiva, con scenografie barocche e una fotografia sbalorditiva, che usa la fantasia per dissezionare temi seri come l’identità, il patriarcato e la libertà. È il tipo di cinema d’autore audace e anticonformista che definisce Indiecinema.

Dune: Parte Due (Dune: Part Two) (2024)

Dune: Part Two | Official Trailer

Paul Atreides (Timothée Chalamet) si unisce al popolo Fremen e stringe una relazione spirituale con Chani (Zendaya) per vendicare la sua famiglia e impedire un futuro che solo lui riesce a vedere. Il film espande il mondo del deserto, spingendo Paul ad abbracciare il suo destino messianico e a guidare i Fremen in una guerra santa contro la Casa Harkonnen e l’Imperatore.

Più che un semplice film fantasy/sci-fi, l’opera di Denis Villeneuve è un’epopea di fantascienza politica e religiosa. Il film eccelle per la sua scala monumentale, il sound design immersivo e le coreografie di battaglia spettacolari. È un esempio perfetto di come si possa fare un blockbuster che sia contemporaneamente grandioso per il pubblico di massa e tematicamente complesso per la critica, ponendo domande fondamentali su leadership, profezie e potere.

Il Ragazzo e l’Airone (The Boy and the Heron) (2023)

The Boy and the Heron Trailer #1 (2023)

Mahito, un ragazzo che ha perso la madre durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, si trasferisce in una villa in campagna con il padre. Lì, viene attirato in una torre abbandonata da un airone parlante e si avventura in un mondo magico popolato da creature fantastiche e spiriti. Il viaggio interdimensionale di Mahito diventa una discesa nel proprio subconscio per affrontare il lutto e trovare una nuova comprensione del mondo.

L’ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki e Studio Ghibli è un testamento visivo: un film disegnato a mano di una bellezza struggente, che fonde il fantastico puro con il dramma storico e autobiografico. È un saggio poetico sul dolore, sulla creazione e sul dovere di onorare il passato, che dimostra la potenza e l’eleganza dell’animazione tradizionale nel veicolare le emozioni umane più complesse.

Wonka (2023)

FAN TRAILER: Wonka (2023) | Teaser Trailer | Timothée Chalamet | Concept Version

Il film esplora le origini del leggendario cioccolatiere Willy Wonka (Timothée Chalamet), mostrando la sua giovinezza ambiziosa e sognatrice e la sua missione di aprire il primo negozio di cioccolato in una città dominata da un cartello avido e cinico. Tra numeri musicali fantasiosi e un’energia inarrestabile, Wonka affronta la burocrazia corrotta e i suoi rivali industriali per realizzare il suo sogno di condividere la magia del cioccolato.

Sebbene sia un fantasy per famiglie, Wonka è un’opera di puro escapismo e meraviglia visiva. Con una messa in scena ricca, coreografie elaborate e un’atmosfera generale di ottimismo, il film offre un’alternativa leggera e colorata alle distopie cupe. È un successo commerciale che dimostra il potere duratario delle fiabe e della fantasia nel superare la realtà.

Una visione curata da un regista, non da un algoritmo

In questo video ti spiego la nostra visione

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High Fantasy: Il Fantasy Epico

Ecco 10 capolavori che definiscono il genere High Fantasy (o Fantasy Epico). Questo sottogenere si distingue per l’ambientazione in un “mondo secondario” (un universo immaginario con le sue regole, geografia e storia), la presenza di razze non umane, l’uso diffuso della magia e una lotta su vasta scala tra forze del Bene e del Male che minaccia l’esistenza stessa del mondo.

Excalibur (1981)

Excalibur (1981) - Arthur's Knighthood Scene (1/10) | Movieclips

Uther Pendragon riceve dal mago Merlino la mistica spada Excalibur, ma la sua lussuria porta il regno alla rovina. Anni dopo, suo figlio Artù estrae la spada dalla roccia, unifica la Britannia e fonda la Tavola Rotonda a Camelot. Tuttavia, le macchinazioni della strega Morgana e il tradimento amoroso tra Lancillotto e la regina Ginevra corrompono l’armonia del regno, costringendo un Artù ormai stanco a inviare i suoi cavalieri alla ricerca del Santo Graal per risanare la terra morente prima dello scontro finale con il figlio illegittimo Mordred.

John Boorman realizza quello che è considerato il vertice estetico e tematico del fantasy arturiano. Sebbene basato su leggende “terrene”, il film è puro High Fantasy per come tratta la magia e il mondo: un luogo sospeso nel tempo dove le armature brillano di una luce irreale (il famoso “verde smeraldo” della fotografia di Alex Thomson) e la natura è intimamente connessa alla salute del Re. L’analisi del film rivela una brutalità viscerale e sessuale che lo distanzia dalle fiabe disneyane; Boorman condensa l’intero ciclo de La morte di Artù di Malory in un’opera wagneriana, dove la magia è una forza antica e terrificante (“il Drago”) che sta svanendo per lasciare spazio all’era degli uomini. È un’epopea tragica, violenta e visivamente sontuosa.

Dark Crystal (The Dark Crystal) (1982)

The Dark Crystal (1982) Trailer #1

Nel mondo di Thra, un cristallo nero scheggiato ha causato la divisione di una razza antica in due specie: i pacifici Mistici e i crudeli Skeksis, che dominano il pianeta succhiando la vitalità dalla terra e dagli esseri viventi. Jen, l’ultimo sopravvissuto della razza elfica dei Gelfling, viene incaricato dal suo maestro morente di trovare la scheggia perduta del cristallo e ricomporlo prima della “Grande Congiunzione” dei tre soli, unico modo per porre fine al regno del male e restaurare l’equilibrio del mondo.

Jim Henson e Frank Oz compiono un miracolo artigianale creando il primo film live-action senza neanche un essere umano sullo schermo. Dark Crystal è l’esempio definitivo di “world-building” visivo: ogni pianta, roccia e creatura è stata progettata da zero, ispirandosi alle illustrazioni di Brian Froud. L’analisi dell’opera evidenzia toni molto più oscuri e filosofici di quanto ci si aspetterebbe dai creatori dei Muppets. Il film esplora temi complessi come la dualità, l’ecologia e la ciclicità della vita, rifiutando il manicheismo semplice: il male (Skeksis) e il bene (Mistici) sono in realtà due metà incomplete della stessa entità divina. È un’esperienza immersiva che ha mostrato le potenzialità mature dell’animatronica nel creare mondi alieni credibili.

La storia infinita (The NeverEnding Story) (1984)

The NeverEnding Story (1984) Official Trailer - Childhood Fantasy Movie HD

Bastian, un bambino timido e bullizzato che ha da poco perso la madre, si rifugia nella soffitta della scuola per leggere un misterioso libro rubato. La storia narra del regno di Fantàsia, minacciato dal “Nulla”, una forza oscura che cancella l’esistenza stessa. Il giovane guerriero Atreyu viene incaricato dall’Infanta Imperatrice di trovare una cura per la sua malattia e salvare il regno. Man mano che Bastian legge, si rende conto di non essere solo uno spettatore, ma di essere parte integrante della storia, e che la sopravvivenza di Fantàsia dipende dalla sua immaginazione.

Wolfgang Petersen adatta (solo la prima metà del) romanzo di Michael Ende creando un meta-fantasy che riflette sulla natura stessa della narrazione. A differenza di altri film del genere, qui il nemico non è un signore oscuro, ma l’apatia umana e la perdita della speranza (il Nulla). L’analisi del film si concentra sulla sua straordinaria scenografia e sulle creature pratiche (il Fortunadrago Falkor, il gigante di pietra), che conferiscono a Fantàsia una tangibilità fisica. Il film è un potente inno al potere creativo della mente umana: i mondi fantastici esistono finché noi crediamo in essi. La struttura narrativa, che abbatte la quarta parete tra lettore e libro, lo rende un capolavoro unico di coinvolgimento emotivo.

Legend (1985)

Legend (1985) ORIGINAL TRAILER [HD 1080p]

In un bosco incantato e senza tempo, il Signore delle Tenebre (Darkness) trama per far calare una notte eterna sul mondo uccidendo gli ultimi due unicorni, custodi della luce. Jack, un “ragazzo della foresta” che vive in armonia con la natura, porta incautamente la principessa Lili a vedere le creature sacre, permettendo ai goblin di Darkness di ucciderne uno e rapire l’altro insieme alla ragazza. Jack deve quindi scendere nel mondo sotterraneo, armato di una spada e di uno scudo lucente, per salvare Lili e l’ultimo unicorno prima che il sole tramonti per sempre.

Ridley Scott, dopo la fantascienza di Alien e Blade Runner, applica la sua maniacale cura visiva al genere High Fantasy. Legend è un film dove la trama è ridotta all’osso archetipico (Luce contro Tenebra) per lasciare spazio a un’esperienza puramente sensoriale. L’analisi non può prescindere dal trucco prostetico di Rob Bottin: il Signore delle Tenebre, interpretato da un irreperibile Tim Curry, è visivamente il diavolo cinematografico definitivo, una figura imponente e seducente che domina lo schermo. L’ambientazione, interamente ricostruita negli studi 007 di Londra, è un trionfo di petali, polline e luci diffuse che crea un’atmosfera onirica e fiabesca, rendendo il film un quadro in movimento di ineguagliabile bellezza estetica.

Ladyhawke (1985)

Ladyhawke (1/10) Movie CLIP - Encounter at the Inn (1985) HD

Philippe “il Topo”, un ladruncolo evaso dalle prigioni di Aguillon, si imbatte nello strano cavaliere Etienne Navarre e nel suo falco. Scopre presto che Navarre e la bellissima Isabeau d’Anjou sono vittime di una terribile maledizione lanciata dal vescovo corrotto della città: di giorno lei è un falco e lui un uomo, di notte lui diventa un lupo e lei torna donna. I due amanti sono condannati a stare sempre insieme ma eternamente divisi, senza mai potersi toccare nella loro forma umana. Philippe decide di aiutarli a rompere l’incantesimo.

Richard Donner dirige un fantasy medievale che si distingue per il suo romanticismo tragico e per un sistema magico originale e straziante. Sebbene l’ambientazione sia pseudo-storica (l’Italia medievale), gli elementi sono puro High Fantasy: la maledizione, il vescovo-stregone, l’eclissi solare come evento magico risolutivo. L’analisi del film evidenzia la chimica tra Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer, che riescono a trasmettere un amore disperato pur condividendo pochissime scene insieme in forma umana. La scelta controversa della colonna sonora synth-pop degli Alan Parsons Project data il film, ma ne sottolinea anche l’energia moderna. Ladyhawke rimane una delle fiabe cinematografiche più amate per la sua capacità di intrecciare l’avventura con una potente storia d’amore impossibile.

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Willow (1988)

Willow Official Trailer #2 - Val Kilmer, Warwick Davis Movie (1988) HD

Una profezia annuncia che una bambina con una voglia sul braccio causerà la caduta della malvagia strega regina Bavmorda. La bambina, Elora Danan, viene salvata e finisce in un villaggio di Nelwyn (una razza di contadini nani e pacifici). Willow Ufgood, un aspirante stregone e padre di famiglia, viene incaricato di riportare la neonata al mondo degli umani. Nel suo viaggio si allea con Madmartigan, un guerriero mercenario canaglia, per proteggere la bambina dagli eserciti e dalla magia nera della regina.

Nato da un’idea di George Lucas e diretto da Ron Howard, Willow è un High Fantasy che mescola l’epica tolkieniana con lo spirito avventuroso di Star Wars. Il film è fondamentale per l’evoluzione degli effetti speciali: è qui che la Industrial Light & Magic (ILM) perfeziona il “morphing” digitale. L’analisi narrativa mostra come il film ribalti i cliché: l’eroe non è il guerriero possente (Madmartigan, interpretato da Val Kilmer, è efficace ma goffo e vanitoso), ma il piccolo uomo comune che usa l’ingegno e il cuore. Warwick Davis offre una performance toccante, dando dignità e profondità al protagonista. Willow bilancia perfettamente i toni cupi della minaccia con un umorismo caldo e familiare, incarnando lo spirito dell’avventura fantastica degli anni ’80.

Stardust (2007)

Stardust (2007) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

Il giovane Tristan Thorn vive nel villaggio di Wall, che confina con il regno magico di Stormhold, separato da un muro di pietra invalicabile. Per conquistare il cuore della bella Victoria, Tristan promette di portarle una stella cadente che ha visto precipitare oltre il muro. Entrato nel regno magico, scopre che la stella non è una roccia, ma una donna di nome Yvaine. Tristan deve proteggerla da tre streghe che vogliono mangiare il suo cuore per ottenere l’eterna giovinezza e dai figli del re morente di Stormhold, che cercano la stella per reclamare il trono.

Matthew Vaughn adatta il romanzo di Neil Gaiman creando un High Fantasy moderno, ironico e brillantemente sovversivo. A differenza della solennità di Tolkien, Stardust gioca con i tropi del genere mescolando avventura, romanticismo e commedia nera. L’analisi del film evidenzia la sua struttura picaresca e il cast eccezionale (da Robert De Niro pirata del cielo a Michelle Pfeiffer strega vanitosa). La magia qui è capricciosa e ha regole precise (le candele di Babilonia, il rubino del re). È un film che celebra il viaggio e la scoperta, ricordando che il fantasy può essere divertente e intelligente senza perdere la sua capacità di incantare e costruire mondi complessi.

Baahubali: The Beginning (2015)

Baahubali - The Beginning | Official Trailer | Prabhas, Rana Daggubati, SS Rajamouli

Nell’antico regno di Mahishmati, un uomo di forza erculea di nome Shivudu, cresciuto da una tribù ai piedi di una cascata gigantesca, scala la montagna spinto dal desiderio di conoscere le sue origini. In cima scopre di essere Mahendra Baahubali, figlio di un leggendario re ucciso a tradimento. Coinvolto nella lotta per liberare la regina madre Devasena prigioniera del tiranno Bhallaladeva, Shivudu deve abbracciare il suo destino e guidare una rivoluzione, mentre un lungo flashback svela la storia epica di suo padre.

S.S. Rajamouli porta l’High Fantasy a un livello di grandiosità che fa impallidire molte produzioni occidentali. Baahubali è un kolossal indiano (Tollywood) che attinge al Mahabharata e al Ramayana, creando un mondo mitologico originale di scala ciclopica. L’analisi delle scene d’azione e di guerra rivela un’immaginazione sfrenata: formazioni di scudi a “tartaruga” che volano, statue giganti abbattute, carri falcati. Non c’è ricerca del realismo fisico, ma di quello emotivo e simbolico; ogni inquadratura è costruita per esaltare l’eroismo divino dei protagonisti. È un’opera massimalista che dimostra come il linguaggio dell’High Fantasy sia universale, capace di fondere melodramma, azione sovrumana e world-building visivo in un’esperienza cinematografica travolgente.

Sword and Sorcery (Fantasy Eroico)

Se l’High Fantasy riguarda la salvezza del mondo e la lotta tra Bene e Male assoluti, lo Sword and Sorcery (Spada e Stregoneria) scende nel fango per raccontare storie di pura sopravvivenza, avidità e muscoli. Nato sulle pagine delle riviste pulp degli anni ’30 grazie a visionari come Robert E. Howard e Fritz Leiber, questo sottogenere si concentra sull’individuo piuttosto che sull’esercito, sul mercenario piuttosto che sul cavaliere prescelto. In questi film non troverete elfi eterei o consigli di saggi che discutono il destino delle nazioni; troverete invece ladri, barbari e guerrieri solitari che si fanno strada in un mondo ostile con la sola forza del loro acciaio e della loro astuzia.

Conan il barbaro (1982)

"Conan The Barbarian (1982)" Theatrical Trailer

Rimasto orfano dopo che il malvagio stregone Thulsa Doom ha distrutto il suo villaggio e ucciso i suoi genitori, il giovane Conan viene ridotto in schiavitù. Costretto a spingere la “Ruota del Dolore” per anni, cresce sviluppando una muscolatura e una forza sovrumane. Divenuto gladiatore e infine uomo libero, intraprende un viaggio attraverso le terre dell’era Hyboriana per cercare vendetta, accompagnato dal ladro Subotai e dalla guerriera Valeria, fino allo scontro finale nel tempio del culto del serpente.

John Milius non si limita a dirigere un film d’avventura, ma crea un’opera wagneriana intrisa di filosofia nietzschiana. Conan il barbaro è la pietra angolare del genere, il film che ha codificato l’immaginario visivo dello Sword and Sorcery per decenni. Arnold Schwarzenegger, con la sua presenza scenica monolitica e i dialoghi ridotti all’osso, incarna l’archetipo dell’eroe cimmero che “non prega gli dei perché non ascolterebbero”. La regia solenne, unita alla colonna sonora monumentale di Basil Poledouris, eleva quella che poteva essere una semplice storia pulp a mito cinematografico, dove l’acciaio non è solo metallo, ma l’unica verità in cui credere in un mondo caotico.

La spada e la stregoneria (1982)

The Sword And The Sorcerer (1982) - Official Trailer

Il mercenario Talon, armato di una straordinaria spada a tre lame che può sparare proiettili, torna nel regno di Eh-Dan per vendicare la morte della sua famiglia e il furto del trono da parte del tiranno Titus Cromwell e dello stregone non-morto Xusia. Talon viene assoldato dai ribelli per salvare la principessa Alana e guidare la rivolta, navigando tra tradimenti, torture nelle segrete e duelli all’ultimo sangue.

Diretto da Albert Pyun, La spada e la stregoneria (The Sword and the Sorcerer) è l’esempio perfetto del lato più giocoso, “sleazy” e divertente del genere. Uscito lo stesso anno di Conan, ne rappresenta l’alternativa scanzonata: meno filosofico e più concentrato sull’azione acrobatica e sugli effetti speciali pratici. Il film è diventato un cult per la sua inventiva bizzarra (la spada-proiettile è iconica) e per l’atmosfera da B-movie di lusso, catturando perfettamente lo spirito delle copertine dei romanzi fantasy da edicola, dove l’eroismo si mescola con un pizzico di orrore e sensualità.

Kaan principe guerriero (1982)

The Beastmaster (1982) Original Trailer [FHD]

Dar, il figlio non ancora nato di un re, viene trasferito magicamente dal grembo della madre morente a quello di una mucca per salvarlo dall’assalto dei seguaci del sacerdote Maax. Cresciuto in un villaggio contadino e dotato del potere telepatico di comunicare con gli animali, Dar intraprende una missione di vendetta quando il suo villaggio adottivo viene distrutto. Accompagnato da un’aquila, due furetti e una tigre nera, combatte per liberare il regno dalla teocrazia sanguinaria di Maax.

Don Coscarelli firma con Kaan principe guerriero (The Beastmaster) un classico intramontabile che ha goduto di una vita lunghissima grazie ai passaggi televisivi. Il film si distingue per l’uso originale dei compagni animali, che non sono effetti speciali ma vere bestie addestrate, conferendo all’azione una naturalezza unica. Pur avendo un budget inferiore rispetto ai blockbuster dell’epoca, riesce a costruire un mondo coerente e affascinante, popolato da streghe, guerrieri occhi-di-notte e creature alate inquietanti. È una fiaba barbara che esplora il tema della natura contro la corruzione della civiltà religiosa.

Fire and Ice – Fuoco e ghiaccio (1983)

Fire and Ice (1983) ORIGINAL TRAILER [HD 1080p]

Nel mondo preistorico, la regina Juliana e suo figlio Nekron, signore del ghiaccio, scatenano un’era glaciale per conquistare le terre del sud, dominate dal re Jarol e dal potere del fuoco. Quando la principessa Teegra viene rapita dai sub-umani di Nekron, il giovane guerriero Larn, unico sopravvissuto del suo villaggio distrutto dai ghiacci, si lancia al suo inseguimento. Aiutato dal misterioso cavaliere mascherato Darkwolf, Larn deve infiltrarsi nella fortezza di ghiaccio per salvare la principessa e il mondo.

Nato dalla collaborazione tra il regista Ralph Bakshi e il leggendario illustratore Frank Frazetta, Fire and Ice è un capolavoro dell’animazione per adulti realizzato con la tecnica del rotoscope (ricalcando i movimenti di attori veri). Il risultato è un film che cattura la fluidità muscolare e la brutalità fisica dello Sword and Sorcery come nessun film live action potrebbe fare. L’estetica è quella pura di Frazetta: uomini possenti, donne voluttuose, mostri grotteschi e paesaggi primordiali. È un’opera d’arte in movimento che condensa l’essenza visiva del genere, spogliandola di ogni moralismo per offrire pura azione cinetica.

Yado (1985)

Red Sonja (1985) Original Trailer

La regina Gedren massacra le sacerdotesse di un tempio per rubare un talismano verde capace di creare e distruggere mondi. L’unica sopravvissuta è Red Sonja (Yado nella versione italiana), una guerriera benedetta da uno spirito che le ha donato invincibilità a patto che non giaccia mai con un uomo che non l’abbia prima sconfitta in duello. Sonja parte per vendicarsi, incrociando il cammino del possente Lord Kalidor e del giovane e viziato principe bambino Tarn.

Diretto da Richard Fleischer, Yado (Red Sonja) è spesso criticato, ma rimane un tassello fondamentale per capire l’epoca d’oro del genere. Basato sui personaggi di Robert E. Howard, il film mette al centro una protagonista femminile forte e indipendente, interpretata da Brigitte Nielsen, affiancata da uno Schwarzenegger che (per motivi contrattuali) interpreta un clone di Conan chiamato Kalidor. Nonostante i difetti, il film offre scenografie imponenti, costumi iconici e quella particolare atmosfera “pulp” anni ’80 fatta di mostri meccanici e duelli di spada pesanti, rappresentando l’apice e al contempo il canto del cigno di quel ciclo produttivo.

L’armata delle tenebre (1992)

Official Trailer - ARMY OF DARKNESS (1992, Sam Raimi, Bruce Campbell)

Ash Williams, commesso di un supermercato, viene risucchiato da un portale temporale e scagliato nel medioevo insieme alla sua auto e al suo fucile a canne mozze. Scambiato inizialmente per una spia nemica, deve recuperare il Necronomicon per tornare a casa. Sbagliando la formula magica per prendere il libro, risveglia l’Armata delle Tenebre, un esercito di scheletri guidato dal suo alter ego malvagio, e si ritrova costretto a guidare la difesa del castello di Lord Arthur.

Sam Raimi inietta nel genere Sword and Sorcery una dose massiccia di commedia slapstick e horror, creando un ibrido geniale. L’armata delle tenebre (Army of Darkness) decostruisce la figura dell’eroe: Ash non è un nobile guerriero, è un codardo arrogante e sfortunato che diventa leader suo malgrado. L’analisi del film mostra un amore sincero per gli effetti in stop-motion alla Ray Harryhausen (gli scheletri guerrieri) e per l’azione fisica. È un film che dimostra come il genere possa sopravvivere anche prendendosi in giro, sostituendo la solennità muscolare con la creatività anarchica e la motosega al posto della mano.

Kull il conquistatore (1997)

Kull the Conqueror (1997) - Trailer

Kull, un barbaro di Atlantide, diventa re di Valusia per caso dopo aver ucciso il vecchio sovrano impazzito. I nobili cospiratori, guidati dal malvagio Taligaro, tentano di detronizzarlo resuscitando Akivasha, una strega-demone millenaria dalla bellezza seducente. Kull, tradito e dato per morto, deve ritrovare il “Respiro di Valka”, l’unica arma in grado di spegnere la fiamma infernale della strega, per riconquistare il suo regno e salvare la donna che ama.

Originariamente concepito come il terzo film di Conan, Kull il conquistatore (Kull the Conqueror) ripesca un altro eroe di Robert E. Howard e lo affida a Kevin Sorbo, fresco del successo della serie TV Hercules. Il film abbraccia un tono più leggero e avventuroso rispetto al cupo Conan di Milius, introducendo una colonna sonora heavy metal anacronistica che ne sottolinea l’anima “rock”. Sebbene non sia un capolavoro di sceneggiatura, è un esempio onesto di Sword and Sorcery puro: intrighi di corte, mostri, seduzione magica e un eroe che risolve i problemi con l’ascia, mantenendo vivo il genere in un decennio dominato dalla fantascienza.

Il 13° guerriero (1999)

The 13th Warrior (1999) Trailer | Antonio Banderas | Diane Venora

Ahmed Ibn Fahdlan, un poeta arabo raffinato esiliato dalla sua terra, si imbatte in un gruppo di guerrieri vichinghi (i Rus’). Quando una minaccia antica e mostruosa si risveglia nelle nebbie del nord, un oracolo decreta che tredici guerrieri debbano andare a combatterla, e che il tredicesimo non debba essere un uomo del nord. Ahmed si unisce con riluttanza alla spedizione contro i “Wendol”, creature che divorano i morti e sembrano orsi, scoprendo il coraggio e la fratellanza nella battaglia.

John McTiernan dirige uno dei film più sottovalutati del genere, un’opera che si pone al confine tra Sword and Sorcery e Low Fantasy storico. Basato sul romanzo di Michael Crichton (una rilettura di Beowulf), Il 13° guerriero (The 13th Warrior) si distingue per il suo approccio realistico: la “magia” dei nemici viene razionalizzata, ma l’atmosfera rimane mitica e terrorizzante. L’analisi dell’azione rivela una brutalità sporca e fangosa; i vichinghi non sono supereroi, ma uomini che sanguinano e muoiono. Il film celebra l’incontro tra culture diverse unite dalla spada, offrendo un’epica virile e cupa che evita i cliché magici per concentrarsi sul valore umano di fronte all’orrore primordiale.

Il Re Scorpione (2002)

The Scorpion King (2002) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

5000 anni fa, prima delle piramidi, le tribù libere del deserto sono minacciate dall’esercito del tiranno Memnone, che vince ogni battaglia grazie alle visioni di uno stregone. Mathayus, l’ultimo dei mercenari accadici, viene assoldato per uccidere il veggente. Scoperto che lo stregone è in realtà una bellissima donna, Cassandra, Mathayus la rapisce per attirare Memnone nel deserto e affrontarlo in uno scontro finale che deciderà il destino dei popoli liberi.

Spin-off della saga de La Mummia, Il Re Scorpione (The Scorpion King) segna il debutto da protagonista di Dwayne “The Rock” Johnson e un ritorno consapevole alle radici pulp e divertenti del genere. Il film non si prende troppo sul serio, mescolando azione wrestling, one-liner (battute fulminanti) e scenografie esotiche. È un Sword and Sorcery distillato per il pubblico moderno: ritmo veloce, coreografie spettacolari e un eroe carismatico che domina lo schermo con la pura prestanza fisica. Pur lontano dalla complessità di Conan, rappresenta perfettamente la componente di intrattenimento escapista che è fondamentale per il sottogenere.

Solomon Kane (2009)

Solomon Kane Official Trailer 1 (2009) HD - US Release - http://film-book.com

Solomon Kane, un brutale capitano mercenario del XVI secolo, scopre che la sua anima è dannata all’inferno a causa delle sue violenze passate. Per redimersi, rinuncia alla violenza e si ritira in un monastero, ma viene costretto a tornare nel mondo. Quando una famiglia di puritani che lo ha accolto viene attaccata e la figlia rapita da uno stregone malvagio al servizio di un potere demoniaco, Kane deve riprendere le armi, accettando che per combattere il male assoluto deve essere disposto a dannarsi nuovamente.

Basato sul personaggio puritano creato da Robert E. Howard, Solomon Kane di Michael J. Bassett è un ritorno alle atmosfere cupe, piovose e “Dark” dello Sword and Sorcery letterario. Lontano dai deserti soleggiati e dai muscoli oliati, qui l’eroe è un uomo vestito di nero, armato di stocco e pistola, che combatte demoni interiori e reali nel fango dell’Inghilterra. L’analisi del film evidenzia un’estetica gotica e un tono serio che tratta la magia e la fede come forze tangibili e opposte. È un film visivamente potente che esplora il tema della redenzione attraverso la violenza necessaria, offrendo una versione matura e grintosa del genere per il nuovo millennio.

Dark Fantasy

Il Dark Fantasy è il luogo dove la meraviglia incontra l’incubo. Se l’High Fantasy aspira alla luce e all’ordine, e lo Sword and Sorcery celebra la forza bruta, il Dark Fantasy esplora le ombre, l’ambiguità morale e l’orrore insito nel soprannaturale. In questo sottogenere, la magia non è mai gratuita o benevola; ha sempre un prezzo terribile, spesso di sangue o di anima. Le creature fantastiche non sono i nobili elfi di Tolkien, ma mostri grotteschi, spiriti tormentati o entità antiche che vedono l’umanità come cibo o giocattoli.

Hausu (1977)

House (Hausu) Trailer - Subtitled (Nobuhiko Obayashi, 1977)

Poche esperienze cinematografiche sono paragonabili alla folle e gioiosa anarchia di Hausu. Opera prima del regista pubblicitario Nobuhiko Ōbayashi, il film è un’anomalia totale, un cult movie che sfida ogni tentativo di categorizzazione. Nata da un’idea della figlia preadolescente del regista, che immaginava una casa che divora le sue occupanti, la sceneggiatura fu inizialmente respinta dai dirigenti della Toho, sconcertati dalla sua natura anti-narrativa e delirante. Fu solo grazie all’insistenza di Ōbayashi che il progetto ottenne il via libera, a patto che includesse un cast di attrici esordienti. Il risultato è un’esplosione di creatività senza freni, un film che attacca frontalmente le convenzioni del genere horror con un arsenale di tecniche visive sperimentali.

Sette studentesse, ognuna con un nome che ne definisce la caratteristica principale (Gorgeous, Prof, Melody, Kung Fu), decidono di passare le vacanze estive nella villa di campagna della zia di Gorgeous. La casa si rivela presto essere un’entità maligna e famelica, che elimina le ragazze una a una nei modi più assurdi e fantasiosi: un pianoforte divora la musicista, un materasso soffoca la dormigliona, una lampada si trasforma in un demone danzante. Ōbayashi utilizza un linguaggio visivo che mescola deliberatamente animazione, collage, fondali dipinti e effetti speciali palesemente artificiali. Il suo stile non cerca il realismo, ma l’impatto emotivo e sensoriale, creando un’atmosfera da cartone animato sotto acido. Sotto la superficie di commedia horror psichedelica, però, si cela una riflessione toccante e malinconica sul trauma irrisolto del Giappone post-bellico.

Valerie and Her Week of Wonders (1970)

Valerie and Her Week of Wonders (Modern Trailer)

Capolavoro della Nová Vlna, la Nouvelle Vague cecoslovacca, Valerie a týden divů di Jaromil Jireš è una delle più pure e incantevoli espressioni del fantasy come favola surreale per adulti. Tratto dall’omonimo romanzo d’avanguardia di Vítězslav Nezval del 1935, il film abbandona ogni pretesa di realismo per abbracciare una logica squisitamente onirica, dove gli eventi fluiscono l’uno nell’altro con la coerenza di un’allucinazione.

La storia segue la tredicenne Valerie (una luminosa Jaroslava Schallerová) nella settimana del suo primo ciclo mestruale, un evento che funge da catalizzatore per un’esplosione di visioni gotiche e desideri proibiti. Il suo piccolo villaggio si trasforma in un palcoscenico di pericoli e seduzioni, popolato da figure archetipiche: una nonna vampirica ossessionata dalla giovinezza, un prete lussurioso con il volto di un demone-furetto, missionari sinistri e un giovane ladro che potrebbe essere suo fratello o il suo amante. Jireš utilizza il linguaggio del folklore e dell’orrore gotico – vampirismo, stregoneria, persecuzione religiosa – non per spaventare, ma come un potente strumento allegorico per esplorare il risveglio della sessualità femminile.

Nel fantastico mondo di Oz (1985)

Return To Oz (1985) - Trailer

Sei mesi dopo essere tornata dal regno di Oz, la piccola Dorothy è insonne e malinconica. Preoccupata per la sua salute mentale, la zia Emma la porta in una clinica per un trattamento di elettroshock. Salvata da una misteriosa ragazza durante un temporale, Dorothy si ritrova nuovamente a Oz, ma il regno è in rovina: la Città di Smeraldo è distrutta, i suoi amici sono pietrificati e il potere è nelle mani del malvagio Re degli Gnomi e della principessa Mombi, una strega che colleziona teste umane.

Walter Murch, celebre montatore e sound designer, dirige un sequel non ufficiale del classico del 1939 che è diventato un cult proprio per essere l’opposto del suo predecessore. Nel fantastico mondo di Oz (Return to Oz) è un incubo surreale che ha traumatizzato una generazione di bambini. L’analisi del film evidenzia un design delle creature disturbante e geniale: dai “Ruotanti” (Wheelers), ibridi uomo-ruota che ridacchiano maniacalmente, alle pareti di roccia che spiano. Il film cattura lo spirito più cupo e bizzarro dei libri originali di L. Frank Baum, trattando la fantasia come un rifugio psicologico che è tanto pericoloso quanto la realtà manicomiale da cui si fugge.

Angel’s Egg (1985)

ANGEL'S EGG 4K Restoration | Official Trailer - In Theatres November 19

Tenshi no Tamago è un’opera di una bellezza desolata e di una profondità quasi insondabile, un poema visivo che si colloca tra i vertici dell’animazione d’autore giapponese. Nato dalla collaborazione tra due giganti, il regista Mamoru Oshii (futuro autore di Ghost in the Shell) e l’artista Yoshitaka Amano (celebre per il suo lavoro sulla saga di Final Fantasy), questo Original Anime Video (OVA) del 1985 è un’esperienza contemplativa e quasi interamente priva di dialoghi, che affida il suo potere evocativo unicamente alle immagini e ai suoni. Il film ci introduce in un mondo post-apocalittico, oscuro e gotico, una città di architetture fatiscenti e ombre allungate. Qui, una bambina dai capelli bianchi custodisce gelosamente un grande uovo, proteggendolo sotto la sua veste. La sua routine solitaria viene interrotta dall’arrivo di un uomo, un soldato che porta sulle spalle un’arma a forma di croce.

L’interpretazione del film è notoriamente aperta, ma è ampiamente considerato come una complessa allegoria della crisi di fede personale di Oshii, che in gioventù aveva studiato per diventare un prete cristiano. L’uovo può rappresentare la fede, l’innocenza o un’anima non ancora nata; la bambina, la sua custode devota; l’uomo, il dubbio o la ragione che ne mette in discussione l’essenza. La narrazione è intessuta di un simbolismo cristiano denso e rielaborato in chiave pessimistica: la storia dell’Arca di Noè viene raccontata come una tragedia dell’abbandono, dove la colomba non ha mai fatto ritorno, e gli esseri viventi si sono trasformati in pietra.

Beetlejuice – Spiritello porcello (1988)

Beetlejuice (1988) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

Adam e Barbara Maitland, una giovane coppia felice, muoiono in un incidente d’auto e si ritrovano fantasmi intrappolati nella loro stessa casa. Quando una famiglia di yuppie insopportabili, i Deetz, acquista la villa e inizia a stravolgerla, i Maitland cercano invano di spaventarli. Disperati, invocano Betelgeuse, un “bio-esorcista” volgare e caotico dal mondo dei morti, scatenando forze che non riescono a controllare e mettendo in pericolo la figlia adolescente dei Deetz, Lydia, l’unica in grado di vederli.

Tim Burton definisce la sua estetica con un’opera che mescola l’aldilà burocratico con la commedia nera e il fantasy gotico. Beetlejuice ribalta la prospettiva classica delle storie di fantasmi: qui i morti sono i protagonisti “normali” e i vivi sono gli intrusi mostruosi. L’analisi si concentra sulla scenografia e sul trucco: l’aldilà è un labirinto espressionista di corridoi distorti e colori acidi, popolato da anime deformate dal modo in cui sono morte. Michael Keaton offre una performance esplosiva, incarnando un trickster (imbroglione divino) moderno, sporco e marcio, che rappresenta il lato anarchico e grottesco della morte, rendendo l’oltretomba un luogo paradossalmente vitale.

Il corvo (1994)

The Crow (1994) Official Trailer - Brandon Lee Movie HD

Eric Draven, un musicista rock, e la sua fidanzata Shelly vengono brutalmente assassinati da una banda di criminali la notte prima delle loro nozze, la “Notte del Diavolo”. Un anno dopo, un corvo misterioso riporta in vita Eric. Dotato di invulnerabilità e guidato dall’uccello, Eric attraversa una Detroit perennemente piovosa e oscura per vendicarsi dei suoi aguzzini uno ad uno, prima di potersi ricongiungere con la sua amata nell’aldilà.

Alex Proyas dirige il film “maledetto” per eccellenza (segnato dalla tragica morte sul set di Brandon Lee), creando il manifesto del Dark Fantasy urbano e dell’estetica gothic-rock degli anni ’90. Il corvo (The Crow) non è un film di supereroi, ma una ghost story violenta e romantica. L’analisi visiva mostra una città che è essa stessa un personaggio: un plastico gotico in miniatura, bagnato da una pioggia costante, dove le uniche luci sono i fuochi della distruzione. La performance di Lee è struggente, un Pierrot funebre che si muove con grazia letale. La magia qui è dolore puro; il ritorno dalla morte non è un dono, ma una condanna temporanea necessaria per ristabilire un equilibrio morale in un mondo senza speranza.

La città perduta (1995)

The City of Lost Children Trailer

Dopo il successo cult di Delicatessen, il duo francese Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro si spinse ancora più in là nell’elaborazione del loro universo visivo unico con La città perduta. Il risultato è una favola steampunk oscura e meravigliosamente grottesca, un’opera che consolida il loro status di visionari del cinema europeo. Il film ci trasporta in una città portuale senza tempo, un labirinto di vicoli umidi, architetture arrugginite e canali verdastri, avvolta in una perenne penombra. L’estetica è un trionfo di design: la fotografia di Darius Khondji, con la sua dominante cromatica rosso-verde, crea un’atmosfera da incubo fiabesco; i costumi retro-futuristici di Jean-Paul Gaultier definiscono personaggi indimenticabili; e la colonna sonora malinconica di Angelo Badalamenti, collaboratore storico di David Lynch, avvolge il tutto in un’aura di mistero.

In questo mondo surreale, un geniale e infelice scienziato di nome Krank, incapace di sognare, invecchia precocemente. Convinto che i sogni dei bambini possano salvarlo, li rapisce con l’aiuto di un culto di uomini ciechi (i Ciclopi) e dei suoi cloni, per rubare le loro fantasie attraverso una macchina infernale. Quando il fratellino di Miette, una scaltra orfana, viene rapito, la ragazza si allea con One, un forzuto da circo dal cuore d’oro (interpretato da un memorabile Ron Perlman), per salvarlo. La narrazione è un’avventura picaresca che mescola elementi di Charles Dickens, Jules Verne e il cinema espressionista tedesco. Jeunet e Caro popolano il loro mondo di personaggi bizzarri e indimenticabili: due gemelle siamesi, un cervello parlante in un acquario, un domatore di pulci assassine.

Il mistero di Sleepy Hollow (1999)

Sleepy Hollow (1999) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

Nel 1799, Ichabod Crane, un detective di New York che crede nella scienza e nella deduzione, viene inviato nel villaggio isolato di Sleepy Hollow per indagare su una serie di decapitazioni. La gente del posto attribuisce gli omicidi al fantasma di un Cavaliere Senza Testa, un mercenario hessiano brutale morto anni prima. Crane, inizialmente scettico, si trova faccia a faccia con il soprannaturale e scopre che il cavaliere è controllato da qualcuno in carne e ossa che usa la stregoneria per vendette terrene.

Tim Burton omaggia i film horror della Hammer con questo sontuoso Dark Fantasy. Il mistero di Sleepy Hollow è un trionfo di scenografia: il villaggio, il Bosco degli Spiriti e l’Albero dei Morti sono costruzioni fisiche che trasudano atmosfera gotica. L’analisi narrativa mostra il contrasto tra l’illuminismo razionale di Crane (Johnny Depp) e la realtà magica e irrazionale del mondo antico che sopravvive nelle campagne. Il Cavaliere (Christopher Walken/Ray Park) è una forza della natura inarrestabile, un mostro senza volto che agisce con una fisicità brutale. Il film fonde perfettamente l’indagine poliziesca con la stregoneria, creando un mondo dove la nebbia e il sangue sono gli elementi primari.

Constantine (2005)

Constantine (2005) Official Trailer # 1 - Keanu Reeves Movie HD

John Constantine è un esorcista cinico e fumatore accanito che ha il dono (e la maledizione) di vedere angeli e demoni che camminano sulla terra travestiti da umani. Dannato all’inferno per un tentativo di suicidio in gioventù, deporta demoni nel tentativo di “comprare” il suo accesso al paradiso. Quando la detective Angela Dodson gli chiede aiuto per provare che la morte della sorella gemella non è stata un suicidio, Constantine scopre un complotto che coinvolge il figlio di Satana e l’arcangelo Gabriele per scatenare l’apocalisse sulla Terra.

Tratto dal fumetto Hellblazer, Constantine è un perfetto esempio di “Religious Noir” o Fantasy Occulto. Il film immagina una Los Angeles che è un campo di battaglia neutrale tra Paradiso e Inferno. L’analisi degli effetti visivi è notevole, specialmente nella rappresentazione dell’Inferno: non una caverna di fuoco, ma una versione post-nucleare e decadente della città stessa, spazzata da venti di calore e demoni spazzini. Keanu Reeves interpreta un antieroe magicamente potente ma fisicamente morente (cancro ai polmoni), spostando il focus dalla battaglia epica alla lotta per la propria anima. La magia qui è ritualistica, fatta di simboli, reliquie e regole burocratiche divine.

Il labirinto del fauno (2006)

Pan's Labyrinth (2006) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

Spagna, 1944. La guerra civile è finita, ma i ribelli si nascondono ancora nei boschi. La piccola Ofelia si trasferisce con la madre incinta nel campo militare del suo nuovo patrigno, il sadico Capitano Vidal. Mentre Vidal dà la caccia ai partigiani con brutalità fascista, Ofelia scopre un antico labirinto e incontra un Fauno inquietante che le rivela di essere la reincarnazione di una principessa sotterranea. Per tornare nel suo regno, dovrà superare tre prove terrificanti, tra cui recuperare una chiave dalla tana di un mostro che mangia i bambini, l’Uomo Pallido.

Guillermo del Toro firma il capolavoro assoluto del Dark Fantasy moderno, un’opera che intreccia la storia reale più crudele con la fiaba più nera. Il labirinto del fauno (Pan’s Labyrinth) utilizza il fantastico non come fuga, ma come strumento per codificare e affrontare l’orrore della guerra. L’analisi mette in parallelo i due mostri del film: l’Uomo Pallido, creatura cieca e divoratrice che siede a una tavola imbandita, e il Capitano Vidal, che banchetta mentre tortura innocenti. Entrambi rappresentano un potere cieco e distruttivo. Il finale ambiguo e straziante eleva il film a tragedia poetica, ricordando che nel Dark Fantasy l’innocenza ha spesso un costo di sangue e che la disobbedienza è la virtù suprema.

Coraline e la porta magica (2009)

Coraline (2009) Official Trailer - Dakota Fanning, Teri Hatcher Movie HD

Coraline Jones, una ragazzina annoiata e trascurata dai genitori impegnati, trova una porta segreta nella sua nuova casa che conduce a un mondo parallelo. Qui incontra l'”Altra Madre”, una versione idealizzata della sua vera madre che le offre cibo delizioso, giochi e attenzioni costanti. Tuttavia, tutti in questo mondo hanno bottoni cuciti al posto degli occhi. Quando l’Altra Madre le chiede di farsi cucire i bottoni per restare lì per sempre, Coraline scopre che il mondo perfetto è una trappola mortale creata da un’antica strega ragno che si nutre delle anime dei bambini.

Henry Selick (regista di Nightmare Before Christmas) adatta il racconto di Neil Gaiman realizzando il primo film in stop-motion in 3D stereoscopico. Coraline è un Dark Fantasy per ragazzi che non ha paura di essere genuinamente terrorizzante. L’analisi visiva mostra come il “mondo altro” sia inizialmente più colorato e dinamico della realtà grigia, per poi degradarsi in un vuoto bianco e minaccioso man mano che l’illusione crolla. Il film tocca paure primordiali: la paura di essere abbandonati, la paura che i genitori non siano chi dicono di essere e l’orrore della violazione corporea (i bottoni sugli occhi). È una lezione magistrale su come usare l’animazione per esplorare l’uncanny valley.

Il racconto dei racconti (2015)

Tale Of Tales [2015] Official Trailer

In tre regni vicini, tre sovrani sono consumati dalle loro ossessioni. Una regina sterile sacrifica la vita del marito per mangiare il cuore di un drago marino cucinato da una vergine, al fine di concepire un figlio. Un re lussurioso viene ingannato da due sorelle anziane che cercano di ringiovanire magicamente per sedurlo. Un altro re nutre una pulce finché non diventa gigante, e per errore dà la figlia in sposa a un orco brutale che la trascina nella sua caverna.

Matteo Garrone attinge a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, la raccolta di fiabe del XVII secolo che ha ispirato i fratelli Grimm, restituendo al genere la sua natura originaria: viscerale, grottesca e priva di moralismi borghesi. Il racconto dei racconti (Tale of Tales) è un Dark Fantasy barocco e carnale. L’analisi del film evidenzia l’uso di effetti speciali pratici e location reali italiane per creare un mondo tangibile e decadente. Non c’è la magia scintillante di Hollywood, ma una magia terrena, fatta di sangue, metamorfosi dolorose e mostri patetici. Il film esplora il desiderio umano nelle sue forme più patologiche (maternità ossessiva, lussuria, egoismo), trattando il fantastico con un realismo crudo che inquieta e affascina.

Sette minuti dopo la mezzanotte (2016)

A Monster Calls Official Trailer 1 (2016) - Felicity Jones Movie

Conor, un ragazzino di dodici anni, sta affrontando la malattia terminale della madre e il bullismo a scuola. Ogni notte, sette minuti dopo la mezzanotte, riceve la visita di un mostro: un gigantesco albero di tasso antropomorfo che prende vita dal cimitero vicino. Il mostro non è lì per fargli del male, ma per raccontargli tre storie antiche e difficili, in cambio delle quali Conor dovrà raccontare la quarta storia: la sua verità, l’incubo che nasconde e che lo fa sentire colpevole.

Juan Antonio Bayona dirige un film struggente che usa il Dark Fantasy come metafora dell’elaborazione del lutto. Sette minuti dopo la mezzanotte (A Monster Calls) si distingue per come visualizza le storie del mostro: sequenze animate in stile acquerello che contrastano con il realismo cupo della vita di Conor. L’analisi si concentra sulla figura del Mostro (doppiato da Liam Neeson): non è un cattivo, ma una forza della natura antica e distruttiva, necessaria per scuotere Conor dalla sua negazione. Il film insegna che la verità è spesso l’unica magia che può guarire, anche se fa male, e che le fiabe non servono a fuggire dalla realtà, ma a sopravviverle.

Possum (2018)

Possum - UK Trailer | Out now on DVD & Digital HD

Possum è un’immersione lenta e inesorabile nell’orrore psicologico, un film che dimostra come il fantastico possa essere lo strumento più efficace per dare forma all’indicibile. Opera prima di Matthew Holness (noto nel Regno Unito per la sua serie comica di culto Garth Marenghi’s Darkplace), il film è l’antitesi della sua precedente produzione: un’opera cupa, quasi muta e permeata da un’atmosfera di desolazione e decadimento. La storia segue Philip, un burattinaio per bambini caduto in disgrazia, che torna nella sua fatiscente casa d’infanzia dopo un non specificato scandalo. Con sé porta una valigia di pelle che contiene il suo unico e terrificante compagno: Possum, un fantoccio grottesco con il corpo di un ragno gigante e una testa umana pallida e inespressiva.

Holness costruisce un’atmosfera opprimente, quasi soffocante. Il film, girato in una Norfolk desaturata e spettrale, funziona come un “film muto moderno”. Il dialogo è ridotto all’osso, e l’orrore è veicolato interamente dalle immagini, dalla performance fisica di Sean Harris (che interpreta un Philip tormentato e fragile) e dalla colonna sonora stridente del Radiophonic Workshop della BBC. Il fantoccio, Possum, è una perfetta incarnazione del concetto freudiano di “perturbante” (unheimlich): un oggetto familiare (un giocattolo) reso terrificante e alieno. È la manifestazione fisica e tangibile dell’abuso infantile represso che Philip ha subito per mano del suo viscido e manipolatore zio Maurice, con cui è costretto a convivere. Il film è un’allegoria straziante del ciclo del trauma.

Urban Fantasy (Fantasy Contemporaneo)

L’Urban Fantasy è il genere che risponde alla domanda: “E se la magia esistesse qui e ora, tra i grattacieli, le stazioni della metropolitana e i vicoli bui delle nostre città?” A differenza dell’High Fantasy, che trasporta lo spettatore in mondi alternativi, l’Urban Fantasy porta il soprannaturale nel nostro quotidiano. Vampiri che gestiscono nightclub, maghi che lavorano come detective privati, troll che vivono sotto i ponti autostradali: in queste storie, il fantastico non è un altrove lontano, ma un segreto nascosto dietro la facciata della normalità (il cosiddetto “Masquerade”).

Grosso guaio a Chinatown (1986)

Big Trouble In Little China (1986) - Official Trailer

Jack Burton, un camionista americano spaccone e non particolarmente sveglio, si ritrova coinvolto in una guerra millenaria nel quartiere di Chinatown a San Francisco. Quando la fidanzata del suo amico Wang Chi viene rapita da una gang locale, i due scoprono che la ragazza è stata scelta dallo stregone Lo Pan, un fantasma millenario che ha bisogno di sposare una donna con gli occhi verdi per recuperare la sua carne e dominare l’universo. Jack si tuffa in un mondo sotterraneo fatto di mostri, magia nera e arti marziali.

John Carpenter realizza un capolavoro di sovversione dei generi. Grosso guaio a Chinatown (Big Trouble in Little China) è un Urban Fantasy che mescola il folklore cinese con l’estetica del camionista americano. L’analisi del film è celebre per il ribaltamento dei ruoli: Jack Burton crede di essere l’eroe, ma in realtà è la spalla comica (il “sidekick”), mentre il vero eroe competente è l’amico cinese Wang Chi. Carpenter mostra un mondo magico segreto che esiste letteralmente sotto i piedi dei turisti ignari, un ecosistema vibrante di luci al neon e fumo mistico che rende San Francisco la porta dell’inferno orientale.

Highlander – L’ultimo immortale (1986)

Highlander (1986) Original Trailer [FHD]

Connor MacLeod è un immortale nato nelle Highlands scozzesi nel 1518. Dopo secoli di vita e battaglie, si ritrova nella New York del 1985, dove lavora come antiquario sotto falso nome. Il tempo del “Ritrovo” è giunto: gli immortali rimasti devono convergere in città per decapitarsi a vicenda e assorbire il potere degli sconfitti, fino a quando ne rimarrà solo uno che otterrà il “Premio”. MacLeod deve affrontare il suo antico nemico, il barbaro Kurgan, in uno scontro finale tra i grattacieli.

Russell Mulcahy definisce l’estetica dell’Urban Fantasy moderno. Highlander vive del contrasto visivo tra i flashback epici e naturali della Scozia e la realtà sporca, piovosa e industriale della New York notturna. L’analisi del film si concentra su come la magia (l’immortalità, i duelli) sia integrata nel tessuto urbano: i combattimenti avvengono in garage sotterranei, vicoli e sopra insegne al neon pubblicitarie che esplodono al passaggio dell’energia della “Reminiscenza”. È un’opera malinconica che usa il fantasy per esplorare la solitudine nella folla della metropoli moderna.

Cabal (1990)

Nightbreed (1990) Original Trailer [HD]

Aaron Boone è un giovane tormentato da incubi di mostri e convinto dal suo psichiatra, il dottor Decker, di essere un serial killer responsabile di atroci omicidi. Boone cerca rifugio a Midian, una città leggendaria nascosta sotto un cimitero, dove vivono i “Notturni”, creature mostruose ma pacifiche che si nascondono dall’umanità. Boone viene morso e diventa uno di loro, trovandosi a dover difendere la sua nuova famiglia dall’attacco della polizia e dal vero mostro, il dottor Decker.

Clive Barker scrive e dirige un film (titolo originale Nightbreed) che ribalta completamente la prospettiva: i mostri sono gli eroi perseguitati, gli umani (poliziotti, preti, dottori) sono i villain intolleranti. Midian è la quintessenza dell’Urban Fantasy sotterraneo: una necropoli tribale che coesiste sotto la società civile. L’analisi delle creature è fondamentale: il make-up prostetico crea una varietà incredibile di esseri, ognuno con una storia e un design unico. Il film è una metafora potente della diversità e della persecuzione delle minoranze, dove la magia è l’unico rifugio contro la “normalità” distruttiva.

Blade (1998)

Blade Official Trailer #1 - (1998) HD

Blade è un “Diurno”, un ibrido uomo-vampiro che possiede tutti i punti di forza dei vampiri ma nessuna delle loro debolezze, tranne la sete di sangue che controlla con un siero. In una metropoli moderna dove i vampiri controllano segretamente l’economia e la politica, Blade conduce una guerra solitaria per proteggere gli umani. Deve fermare il vampiro ribelle Diacono Frost, che intende risvegliare il dio del sangue “La Magra” per schiavizzare l’umanità.

Prima di Matrix e del MCU, Blade ha dimostrato che i fumetti potevano essere cinema adulto e stiloso. Stephen Norrington dirige un Urban Fantasy che vira decisamente verso l’action-horror. L’analisi del “world-building” è affascinante: i vampiri non vivono in castelli, ma in attici di lusso, frequentano rave party illegali (la celebre scena della doccia di sangue) e usano la tecnologia. Blade usa spade antiche e gadget hi-tech, incarnando perfettamente la fusione tra mito e modernità. Il film ha ridefinito l’estetica dei vampiri, togliendo loro i mantelli e vestendoli di pelle nera e occhiali da sole.

Dogma (1999)

Dogma (1999) Trailer #1

Due angeli caduti, Bartleby e Loki, sono confinati nel Wisconsin da millenni. Scoprono una scappatoia teologica che permetterebbe loro di rientrare in Paradiso passando sotto l’arco di una chiesa nel New Jersey durante una celebrazione giubilare. Tuttavia, se ci riuscissero, proverebbero che Dio ha sbagliato, cancellando l’intera esistenza per paradosso logico. Una discendente di Gesù, Bethany, viene incaricata da Metatron di fermarli, aiutata da due profeti improbabili (Jay e Silent Bob), la tredicesima apostola e una musa spogliarellista.

Kevin Smith porta la sua sensibilità irriverente nell’Urban Fantasy religioso. Dogma immagina un mondo dove il divino è burocratico, fallibile e assurdamente banale. L’analisi del film mostra come il soprannaturale sia integrato nella quotidianità più squallida: i demoni nascono dagli escrementi, gli angeli bevono al bar, Dio gioca a Skee-Ball. Nonostante l’umorismo volgare, il film costruisce una mitologia coerente e offre riflessioni sorprendentemente profonde sulla fede moderna, trattando angeli e demoni come impiegati stanchi di un’azienda cosmica.

Underworld (2003)

Underworld (2003) Official Trailer 1 - Kate Beckinsale Movie

Da secoli è in corso una guerra segreta tra i Vampiri, aristocratici e tecnologicamente avanzati, e i Lycan (lupi mannari), bestiali e ribelli. Selene, una “Dealer di Morte” vampira, scopre che i Lycan stanno dando la caccia a un umano, Michael Corvin, per un motivo misterioso. Indagando, scopre una cospirazione che affonda le radici nelle origini delle due specie e che minaccia di rovesciare l’ordine stabilito dagli Anziani.

Len Wiseman dirige un film che, pur prendendo molto in prestito dall’estetica di Matrix e dai giochi di ruolo come Vampire: The Masquerade, ha definito l’immaginario Urban Fantasy degli anni 2000. Underworld è puro stile: trench di pelle, armi automatiche caricate con proiettili d’argento o nitrato liquido, pioggia costante e architetture gotico-industriali. L’analisi narrativa evidenzia la modernizzazione del mito: la licantropia e il vampirismo sono trattati quasi come virus genetici piuttosto che come maledizioni magiche. Il film costruisce una società sotterranea credibile e complessa, nascosta nelle fogne e nelle ville di una metropoli europea senza nome.

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Hellboy (2004)

Hellboy (2004) Official Trailer 1 - Ron Perlman Movie

Evocato dai nazisti nel 1944 ma salvato dagli Alleati, Hellboy è un demone rosso con una mano di pietra che lavora per il “Bureau of Paranormal Research and Defense” (B.P.R.D.) degli Stati Uniti. Insieme all’anfibio Abe Sapien e alla pirocinetica Liz Sherman, Hellboy combatte le minacce soprannaturali che il governo tiene nascoste al pubblico. Deve affrontare lo stregone Rasputin, tornato per completare il rito che scatenerà l’apocalisse e libererà i Sette Dei del Caos.

Guillermo del Toro adatta il fumetto di Mike Mignola con un amore viscerale per i mostri. Hellboy è il perfetto Urban Fantasy procedurale: il B.P.R.D. è un’agenzia governativa con budget, mensa e problemi di gestione del personale, solo che gli agenti sono “freaks”. L’analisi del film si concentra sul contrasto tra l’aspetto demoniaco di Hellboy e la sua personalità da operaio americano medio che ama i gatti, i sigari e la birra. Del Toro ancora il fantastico nella realtà attraverso set tangibili e trucchi prostetici incredibili, rendendo la magia una questione di meccanismi antichi che si scontrano con la burocrazia moderna.

I guardiani della notte (2004)

Night Watch (2004) - Trailer HD 1080p

Nella Mosca contemporanea, due fazioni di esseri soprannaturali (“Gli Altri”) mantengono un precario armistizio da secoli: i Guardiani della Notte (le forze della Luce) sorvegliano i vampiri e le streghe dell’Oscurità, mentre i Guardiani del Giorno (le forze delle Tenebre) controllano che i Maghi della Luce non abusino del loro potere. L’equilibrio sta per rompersi a causa della comparsa di un “Grande Altro” il cui destino deciderà la vittoria di una delle due parti. Anton Gorodetsky, un veggente riluttante, si trova al centro del conflitto.

Timur Bekmambetov porta l’Urban Fantasy fuori dall’America, offrendo una visione russa sporca, caotica e visivamente rivoluzionaria. I guardiani della notte (Night Watch) usa un’estetica frenetica, con sottotitoli animati che interagiscono con la scena e un uso creativo della CGI a basso budget. L’analisi del mondo è affascinante: la magia non è elitaria, ma operaia. I veicoli di servizio sono furgoni della manutenzione elettrica, la magia si pratica in cucine squallide tra vodka e caffè solubile, e le armi magiche sembrano lampadine al neon o pezzi di rottami. È un fantasy che puzza di asfalto e sigarette economiche, unico nel suo genere.

Ink (2009)

Ink (2009) ORIGINAL TRAILER [HD 1080p]

Ink è un fulgido esempio di come l’ambizione creativa e la passione possano trionfare sulle limitazioni di budget, un piccolo miracolo del cinema indipendente che ha trovato il suo pubblico attraverso percorsi non convenzionali. Realizzato con soli 250.000 dollari dalla coppia di cineasti Jamin e Kiowa Winans, che hanno ricoperto quasi tutti i ruoli chiave della produzione (regia, sceneggiatura, montaggio, musica, scenografia), il film è stato inizialmente ignorato dalla distribuzione tradizionale. La sua fortuna è nata paradossalmente dalla pirateria: dopo essere stato caricato illegalmente sui siti di file-sharing, un passaparola virale ne ha decretato un successo di culto, spingendo gli stessi autori a “abbracciare la pirateria” e a chiedere donazioni volontarie. La forza di Ink risiede nella sua complessa e originale mitologia, che intreccia due piani narrativi.

Nel mondo reale, seguiamo la storia di John, un uomo d’affari arrogante e ossessionato dal lavoro che ha perso la custodia della figlia Emma dopo la morte della moglie. Nel mondo dei sogni, assistiamo a una guerra invisibile tra due fazioni di spiriti: i Narratori, esseri luminosi che portano sogni felici, e gli Incubi, entità oscure che seminano disperazione. Quando la piccola Emma cade in coma, la sua anima viene rapita da Ink, una creatura deforme e grottesca che intende offrirla agli Incubi per diventare uno di loro. I Narratori si lanciano al suo inseguimento per salvare la bambina. Il film alterna con abilità la cruda realtà del dramma familiare di John e l’universo fantastico della battaglia onirica. Jamin Winans dimostra un’incredibile inventiva nel creare effetti visivi efficaci con mezzi limitati, come le sequenze di combattimento in cui il tempo si riavvolge, o l’uso di lenti e luci per distinguere i due mondi.

Scott Pilgrim vs. the World (2010)

Scott Pilgrim Vs. The World - Official Trailer

Scott Pilgrim, un ventiduenne bassista di Toronto, si innamora della misteriosa Ramona Flowers. Ma per poter uscire con lei, scopre di dover sconfiggere in combattimento i suoi “Sette Malvagi Ex”, una lega di super-cattivi che controlla la vita amorosa della ragazza. Scott si ritrova a combattere battaglie che sfidano la fisica tra concerti rock, set cinematografici e parchi pubblici, in un mondo che opera secondo le regole dei videogiochi.

Edgar Wright dirige un capolavoro di “Realtà Magica Pop”. Sebbene tecnicamente diverso dal fantasy classico, Scott Pilgrim è Urban Fantasy allo stato puro per la generazione digitale: nel mondo di Toronto, nessuno si stupisce se qualcuno evoca demoni hipster, se le persone esplodono in monete quando vengono sconfitte o se si aprono portali nel subspazio. L’analisi del film mostra come Wright fonda il linguaggio cinematografico con quello dei fumetti e dei videogame, creando un’esperienza sinestetica. La magia qui è la metafora letterale del bagaglio emotivo delle relazioni passate, resa visibile attraverso effetti grafici e combattimenti musicali.

Border (2018)

BORDER - Official Trailer - In Theaters 10.26

Tratto da un racconto di John Ajvide Lindqvist, l’autore di Lasciami entrare, Gräns (Confine) è un’opera unica e inclassificabile, un film che fonde con maestria il noir nordico, il body horror, il dramma romantico e il folklore scandinavo. . La protagonista è Tina, un’agente della dogana svedese con un aspetto fisico insolito, quasi ferino, e un dono straordinario: un olfatto così sviluppato da poter letteralmente “fiutare” le emozioni umane come la paura, la vergogna e la colpa. Questa sua abilità la rende infallibile nel suo lavoro, ma la condanna a una vita di solitudine, ai margini di una società che la guarda con sospetto. La sua esistenza viene sconvolta dall’incontro con Vore, un viaggiatore che le assomiglia in modo impressionante e che, per la prima volta, lei non riesce a “leggere”.

Il film è un trionfo di performance e di tecnica. Eva Melander e Eero Milonoff, irriconoscibili sotto un trucco prostetico da Oscar, offrono interpretazioni di una vulnerabilità e di una forza commoventi. Abbasi dirige con uno stile sobrio e realistico, che fa risaltare ancora di più l’irruzione del fantastico nel quotidiano. Border è una potente allegoria sulla condizione dell’outsider, che sia per etnia, identità di genere o orientamento sessuale. È un film che ci interroga sui confini che tracciamo tra noi e gli “altri”, tra natura e civiltà, tra umano e bestiale, e ci mostra come l’accettazione della propria vera identità possa essere al tempo stesso un atto di gioia e una fonte di profondo dolore.

Science Fantasy

Il Science Fantasy è il figlio illegittimo e ribelle nato dall’unione tra la Fantascienza e il Fantasy. Se la fantascienza “hard” si preoccupa della plausibilità tecnologica e delle leggi della fisica, e il fantasy classico si rifugia nel passato mitico, il Science Fantasy getta tutto nel calderone creando universi ibridi e affascinanti. Qui, le astronavi coesistono con i draghi, i robot con gli stregoni, e le armi laser con le spade incantate. Non c’è bisogno di spiegare come funzioni un motore a curvatura; ciò che conta è il viaggio dell’eroe, il destino e il mistero.

Fantastic Planet (1973)

Fantastic Planet (1973) - Trailer HD 1080p

Capolavoro dell’animazione d’autore, La Planète Sauvage è un’opera di fantascienza filosofica che utilizza la sua premessa allegorica per condurre una profonda riflessione sulla natura del potere, della conoscenza e dei diritti. Frutto di una coproduzione franco-cecoslovacca, il film porta i segni della sua travagliata storia produttiva. Il regista René Laloux, per via dei costi contenuti, scelse di lavorare con gli animatori dello studio di Praga, ma la produzione, iniziata nel 1968, fu bruscamente interrotta dall’invasione sovietica della Cecoslovacchia. Questa esperienza reale di oppressione si riversò inevitabilmente nell’anima del film, conferendo alla sua narrazione una risonanza politica ancora più potente.

Basato sul romanzo “Oms en série” di Stefan Wul, il film ci trasporta sul pianeta Ygam, dominato dai Draag, giganteschi umanoidi blu dalla tecnologia e spiritualità avanzatissime, che considerano i piccoli esseri umani, gli Om, alla stregua di animali domestici o parassiti da sterminare. La storia segue il percorso di Terr, un Om adottato da una giovane Draag, che riesce ad accedere alla conoscenza dei suoi padroni e a guidare una ribellione per la libertà del suo popolo. L’elemento più iconico del film è il suo stile visivo, curato dall’artista surrealista Roland Topor. Realizzato con la tecnica dell’animazione a passo uno su ritagli di carta (cutout animation), il mondo di Ygam è un paesaggio onirico e bizzarro, popolato da una flora e una fauna che sembrano uscite da un dipinto di Hieronymus Bosch. Questa estetica unica, unita alla colonna sonora psichedelica e jazz-funk di Alain Goraguer, crea un’atmosfera ipnotica e straniante.

Flash Gordon (1980)

Flash Gordon • Theme Song • Queen

Flash Gordon, giocatore di football dei New York Jets, e la giornalista Dale Arden vengono trascinati dallo scienziato pazzo Dr. Zarkov su un razzo diretto verso il pianeta Mongo. Lì scoprono che l’imperatore Ming lo Spietato sta giocando con la Terra, scatenando disastri naturali per noia. Flash deve unire i popoli divisi di Mongo – gli uomini falco, gli uomini della foresta e gli abitanti sottomarini – per rovesciare il tiranno galattico e salvare la Terra prima che sia troppo tardi.

Mike Hodges dirige un tripudio di estetica “camp” che omaggia le radici pulp del genere. Flash Gordon è Science Fantasy allo stato puro e psichedelico: il cielo di Mongo è un vortice di colori liquidi, le astronavi sembrano giocattoli art déco e la colonna sonora dei Queen pompa energia rock in ogni scena. L’analisi visiva mostra un rifiuto totale del realismo: è un’opera lirica pop dove i costumi sfarzosi e le scenografie barocche contano più della logica. Ming è lo stregone-imperatore archetipico, e Flash è l’eroe fisico che risolve i problemi lanciando palle ovali contro le guardie. È un film che celebra la gioia infantile e l’esuberanza visiva del fumetto originale di Alex Raymond.

Heavy Metal (1981)

HEAVY METAL The movie 1981 opening audio sequence animated (JiM SWEET)

Un astronauta porta a casa una sfera verde luminescente, il Loc-Nar, che si rivela essere la somma di tutti i mali dell’universo. La sfera uccide l’uomo e terrorizza sua figlia raccontandole diverse storie di corruzione e violenza attraverso il tempo e lo spazio. Le storie spaziano da un tassista in una New York futuristica noir a un guerriero che cavalca bestie alate, fino all’ultima sopravvissuta di una razza guerriera che cerca vendetta contro un tiranno barbarico.

Prodotto da Ivan Reitman e basato sulla rivista a fumetti omonima, Heavy Metal è un’antologia animata che esplora il lato adulto, violento ed erotico del Science Fantasy. L’analisi del film evidenzia la sua natura ibrida: l’episodio “Taarna”, in particolare, è un capolavoro muto che fonde scenari post-apocalittici con creature mutanti e misticismo barbarico. La colonna sonora rock e lo stile visivo, che cambia da segmento a segmento (dal rotoscope all’animazione classica), catturano perfettamente lo spirito ribelle e “sporco” del genere, dove la tecnologia è spesso arrugginita e la magia è una forza malvagia e contaminante.

Krull (1983)

Krull • Main Theme • James Horner

Sul pianeta Krull, l’unione tra il principe Colwyn e la principessa Lyssa, destinata a unire due regni rivali, viene interrotta dall’invasione della Bestia e dei suoi Slayers, soldati alieni in armatura biomeccanica. Lyssa viene rapita e portata nella Fortezza Nera, un’astronave-castello che si teletrasporta ogni giorno in un luogo diverso. Colwyn, unico sopravvissuto, deve recuperare il Glaive, un’antica arma magica a cinque lame, e guidare un gruppo di banditi, un ciclope e un mago per salvare la sua amata.

Peter Yates dirige uno dei film più sottovalutati e rappresentativi del genere. Krull è l’ibrido perfetto: inizia come un film medievale, prosegue come un’avventura fantasy mitologica e finisce in un delirio fantascientifico all’interno di una fortezza aliena surreale. L’analisi tecnica deve lodare la colonna sonora epica di James Horner e il design del Glaive, divenuto un’icona cult. Il film mescola senza vergogna raggi laser e spade d’acciaio, cavalli e teletrasporto, creando un mondo coerente nella sua incoerenza, un luogo dove la tecnologia aliena è indistinguibile dalla stregoneria nera.

Nausicaä della Valle del vento (1984)

Nausicaä of the Valley of the Wind - Official Trailer

Mille anni dopo i “Sette Giorni di Fuoco”, una guerra termonucleare che ha distrutto la civiltà industriale, la Terra è coperta da una foresta tossica abitata da insetti giganti. La principessa Nausicaä, che vola su un aliante a reazione (il Moeve) e comunica con gli insetti, cerca di fermare una guerra tra due regni che vogliono risvegliare un antico “Guerriero Invincibile” (un gigante biomeccanico) per bruciare la foresta. Nausicaä scopre che la giungla tossica sta in realtà purificando il pianeta.

Hayao Miyazaki firma un capolavoro che fonde l’ecologismo con il Science Fantasy post-apocalittico. Il mondo di Nausicaä è un trionfo di design ibrido: ci sono aerei a vapore, armi da fuoco e antiche tecnologie perdute, ma anche spore magiche, poteri psichici e creature che sembrano divinità della natura. L’analisi del film mostra come la tecnologia sia vista come una forza ambivalente: distruttiva nelle mani degli stolti (il Guerriero Invincibile), ma armoniosa se usata con rispetto (l’aliante di Nausicaä). È un’opera che eleva il genere, trasformando mostri e astronavi in veicoli per un messaggio filosofico profondo.

Dune (1984)

Nell’anno 10.191, l’universo è un impero feudale controllato da nobili casate che si contendono il pianeta desertico Arrakis, unica fonte della “Spezia”, una sostanza che estende la vita e permette i viaggi interstellari piegando lo spazio. Il giovane Paul Atreides, erede di una nobile famiglia tradita dall’Imperatore e dai rivali Harkonnen, fugge nel deserto. Lì, unendosi ai nativi Fremen e bevendo l’Acqua della Vita, risveglia poteri latenti che lo trasformano nel Kwisatz Haderach, il messia profetizzato capace di piegare la realtà e guidare una jihad galattica.

David Lynch tenta l’impossibile adattando il romanzo denso di Frank Herbert in un film onirico e grottesco. Sebbene imperfetto, il Dune di Lynch è visivamente indimenticabile e profondamente Science Fantasy. L’analisi si concentra sull’assenza di computer e robot (banditi dalla storia) e sulla sostituzione della tecnologia con l’evoluzione biologica e mentale: i Mentat sono calcolatori umani, le Bene Gesserit sono streghe spaziali che usano la “Voce” per controllare gli altri. Le scenografie barocche e industriali, unite ai mostruosi vermi delle sabbie, creano un’atmosfera di antichità futura, dove la politica machiavellica si scontra con il misticismo religioso.

On the Silver Globe (1988)

Na Srebnym Globie (On the Silver Globe) Official Mondo-Vision Trailer

Definirlo un film è quasi riduttivo; Na srebrnym globie è un frammento, un’opera mutilata, un grido interrotto che, proprio nella sua incompletezza, raggiunge una potenza espressiva quasi insostenibile. È il capolavoro maledetto di Andrzej Żuławski, un progetto di un’ambizione smisurata che doveva essere la più grande produzione cinematografica polacca della sua epoca. Basato sulla “Trilogia Lunare” scritta dal suo prozio Jerzy Żuławski all’inizio del ‘900, il film racconta la storia di un gruppo di astronauti che, naufragati su un pianeta simile alla Terra, danno origine a una nuova civiltà. Generazioni dopo, un altro esploratore terrestre giunge sul pianeta e viene acclamato come il Messia, destinato a liberare l’umanità dalla tirannia dei Szern, creature indigene simili a uccelli.

Le riprese, iniziate nel 1976, si svolsero in location esotiche e impervie, dal deserto del Gobi alle montagne del Caucaso. Żuławski e il suo direttore della fotografia, Andrzej Jaroszewicz, svilupparono uno stile visivo febbrile, con una macchina da presa costantemente in movimento, lenti grandangolari deformanti e una palette di colori desaturata e malata. Gli attori, spinti al limite della performance fisica ed emotiva, urlano, si contorcono e declamano dialoghi filosofici in uno stato di trance perenne. Nel 1977, con l’80% del film girato, il Ministero della Cultura polacco, insospettito dai possibili sottotesti anti-totalitari e dalla natura blasfema dell’opera, ordinò l’interruzione immediata della produzione e la distruzione di tutti i materiali. Miracolosamente, gran parte del girato fu salvato. Un decennio dopo, con la caduta del regime comunista, Żuławski poté finalmente montare ciò che restava.

Il quinto elemento (1997)

The Fifth Element - Official Movie Trailer

Nel XXIII secolo, il tassista ed ex forze speciali Korben Dallas si vede piombare nel taxi Leeloo, una donna sintetica creata in laboratorio che è in realtà l’incarnazione del “Quinto Elemento”, l’unica arma capace di fermare una sfera di male puro che minaccia la Terra ogni 5000 anni. Inseguiti da alieni mercenari, dal governo e dal malvagio industriale Zorg, Korben e Leeloo devono recuperare quattro pietre elementali in una crociera spaziale per attivare l’arma mistica.

Luc Besson inietta nel Science Fantasy una dose massiccia di estetica europea, moda (costumi di Jean-Paul Gaultier) e umorismo. Il quinto elemento è visivamente abbagliante e narrativamente audace: mescola la New York futuristica alla Blade Runner con la struttura di una quest magica classica (i quattro elementi, il salvatore divino, il male assoluto). L’analisi evidenzia come la tecnologia futuristica serva solo da cornice per una storia che parla di amore come forza cosmica. La scena dell’Opera, dove l’aliena Plavalaguna canta una miscela di musica classica e techno mentre Leeloo combatte, è l’emblema della fusione di generi che rende questo film un cult unico e inclassificabile.

Avatar (2009)

Avatar | Official Trailer (HD) | 20th Century FOX

Nel 2154, l’umanità sta esaurendo le risorse della Terra e cerca di estrarre un prezioso minerale sulla luna Pandora, abitata dai Na’vi, umanoidi giganti e blu che vivono in simbiosi con la natura. Jake Sully, un ex marine paraplegico, usa un avatar biologico Na’vi per infiltrarsi nella tribù locale. Tuttavia, si innamora della principessa Neytiri e scopre che la “magia” dei nativi è in realtà una connessione neuro-biologica con l’intero ecosistema del pianeta, finendo per guidare la rivolta contro gli invasori umani.

James Cameron utilizza la tecnologia più avanzata della storia del cinema per raccontare una storia che celebra la natura contro la tecnologia stessa. Avatar è Science Fantasy perché razionalizza il misticismo: Eywa, la dea madre, è una rete neurale planetaria, ma la sua funzione narrativa è quella di una divinità magica che risponde alle preghiere e manda gli animali in battaglia. L’analisi visiva di Pandora, con le sue montagne fluttuanti e le piante bioluminescenti di notte, richiama i paesaggi dei sogni e delle copertine degli album prog-rock degli anni ’70. È un film che usa la fantascienza per riscoprire il sacro e il selvaggio, creando un’esperienza immersiva totale.

Beyond the Black Rainbow (2010)

Beyond The Black Rainbow (2011) Trailer - HD Movie

Opera prima di Panos Cosmatos, Beyond the Black Rainbow è un’esperienza cinematografica ipnotica e quasi impenetrabile, un viaggio allucinatorio nell’estetica e nelle paranoie della fine degli anni ’70 e dei primi anni ’80. Ambientato nel 1983, il film è un “sogno febbrile dell’era Reagan”, un’opera che sembra essere stata riesumata da una videocassetta dimenticata, con la sua grana spessa, i colori saturi e il ritmo deliberatamente lento. La trama è volutamente scarna e criptica. All’interno del misterioso Istituto Arboria, un centro di ricerca New Age che promette di raggiungere la felicità attraverso la scienza e la spiritualità, la giovane Elena è tenuta prigioniera. Dotata di potenti abilità psichiche, la ragazza è sottoposta a continui esperimenti dal Dottor Barry Nyle, un terapista sinistro e controllante.

Cosmatos costruisce un’atmosfera di oppressione clinica e terrore psicologico, fondendo la freddezza glaciale del cinema di Stanley Kubrick (in particolare 2001: Odissea nello spazio e THX 1138) con l’eccesso cromatico e sensoriale dei thriller di Dario Argento. La narrazione procede per quadri statici e lunghe sequenze quasi mute, in cui la tensione è generata dalla composizione geometrica dell’inquadratura, dal sound design inquietante e dalla colonna sonora martellante di Sinoia Caves, realizzata interamente con sintetizzatori analogici d’epoca. Il film è un’esplorazione tematica del controllo, della fallita utopia contro-culturale e della ricerca di una trascendenza che si rivela mostruosa.

Fairy Tale (Fiabesco)

Il sottogenere Fairy Tale (Fiabesco) rappresenta le radici più profonde e antiche della narrazione fantastica. A differenza dell’High Fantasy, che si preoccupa di costruire mondi geograficamente coerenti e sistemi politici complessi, il Fiabesco opera secondo la logica del sogno e dell’inconscio collettivo. È il regno del “C’era una volta”, un luogo fuori dal tempo dove gli archetipi – la principessa, la strega, il lupo, l’orco, l’oggetto magico – si muovono in una narrazione che ha lo scopo primario di insegnare una lezione morale o di esplorare le tappe della crescita emotiva.

La bella e la bestia (1946)

La Belle et la bête (1946) - Trailer

Per salvare il padre che ha colto una rosa nel giardino di un castello misterioso, la dolce Belle accetta di prendere il suo posto come prigioniera del padrone del castello, una Bestia dal volto felino e dai modi nobili ma tormentati. Vivendo nel maniero incantato, dove le statue hanno occhi che si muovono e braccia umane reggono i candelabri, Belle impara a vedere oltre l’aspetto mostruoso del suo carceriere, scoprendo un’anima gentile che attende solo di essere amata per spezzare un’antica maledizione.

Jean Cocteau realizza un’opera d’arte totale che trascende il cinema per diventare poesia visiva. La Belle et la Bête è il punto di riferimento assoluto per ogni adattamento fiabesco successivo. L’analisi del film si concentra sulla qualità onirica e artigianale degli effetti speciali: non c’è CGI, solo trucchi di montaggio, make-up prostetico e scenografie viventi che respirano. Cocteau non cerca il realismo, ma il “meraviglioso” nel senso più puro del termine. La Bestia di Jean Marais non è un animale spaventoso, ma una figura tragica e sensuale, e la trasformazione finale in Principe Azzurro (che ha lo stesso volto del pretendente vanesio di Belle) è una sottile ironia sulla natura del desiderio femminile. È una fiaba gotica e surrealista di ineguagliabile eleganza.

Pelle d’asino (1970)

Donkey Skin (1970) DVD release trailer | Catherine Deneuve, Jean Marais

Un Re morente promette alla Regina di risposarsi solo con una donna più bella di lei. Purtroppo, l’unica persona in grado di eguagliare tale bellezza è la loro stessa figlia. Per sfuggire all’incesto, la Principessa, consigliata dalla Fata dei Lillà, chiede al padre doni impossibili: abiti color del tempo, della luna e del sole, e infine la pelle dell’asino magico che produce monete d’oro. Ottenuti i doni, la principessa fugge coperta dalla pelle dell’animale, nascondendosi come sguattera in un regno vicino.

Jacques Demy porta sullo schermo la fiaba più controversa di Charles Perrault trasformandola in un musical pop psichedelico e anacronistico. Pelle d’asino (Peau d’âne) è un trionfo di colori saturi e design kitsch che nasconde un sottotesto psicanalitico disturbante. L’analisi visiva è fondamentale: Demy mescola il medioevo con elementi moderni (un elicottero nel finale, la Fata che parla al telefono), suggerendo che la fiaba è una struttura eterna che si ripete nel tempo. Catherine Deneuve incarna la purezza fiabesca, mentre il film tratta temi tabù con una leggerezza surreale, dimostrando che il genere può essere allo stesso tempo incantevole per i bambini e intellettualmente stimolante per gli adulti.

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971)

Willy Wonka & The Chocolate Factory (1971) Official Trailer - Gene Wilder, Roald Dahl Movie HD

Il recluso ed eccentrico cioccolataio Willy Wonka nasconde cinque biglietti d’oro nelle sue tavolette di cioccolato, offrendo ai fortunati bambini che li troveranno una visita guidata alla sua misteriosa fabbrica e una fornitura di dolci a vita. Il povero e onesto Charlie Bucket trova l’ultimo biglietto e si unisce ad altri quattro bambini viziati nel tour. La fabbrica si rivela essere un luogo di meraviglie zuccherose ma anche di trappole morali, dove i difetti caratteriali dei bambini vengono puniti in modi bizzarri e crudeli.

Mel Stuart adatta il libro di Roald Dahl creando una fiaba morale moderna. Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato struttura la narrazione come una serie di prove iniziatiche: ogni stanza della fabbrica testa l’avidità, la gola o l’arroganza dei partecipanti. Gene Wilder offre una performance iconica, oscillando tra il mentore benevolo e il trickster sociopatico e pericoloso. L’analisi del film evidenzia il lato oscuro della fiaba: la fabbrica è un luogo seducente ma minaccioso (la scena del tunnel psichedelico), e le punizioni inflitte ai bambini cattivi sono definitive e grottesche. È un’opera che insegna che la bontà d’animo è l’unica vera magia in un mondo dominato dal consumismo.

La storia fantastica (1987)

Official Trailer THE PRINCESS BRIDE (1987, Cary Elwes, Robin Wright, Peter Falk, Rob Reiner)

Un nonno legge a un nipote malato, inizialmente scettico e annoiato, un libro che contiene “scherma, combattimenti, torture, veleni, vero amore, miracoli e giganti”. La storia segue la bella Buttercup e il garzone Westley, che diventa il temibile Pirata Roberts. Westley deve salvare Buttercup dal malvagio Principe Humperdinck, alleandosi con lo spadaccino spagnolo Inigo Montoya (in cerca dell’uomo con sei dita che uccise suo padre) e il gigante Fezzik.

Rob Reiner dirige il capolavoro meta-narrativo del genere. La storia fantastica (The Princess Bride) è contemporaneamente una parodia affettuosa e un esempio perfetto di fiaba. Il film decostruisce tutti i tropi del genere (la damigella in pericolo, il vero amore, la vendetta) pur rispettandoli e facendoli funzionare emotivamente. L’analisi della struttura a cornice è essenziale: le interruzioni del nipote rappresentano il pubblico moderno, cinico verso il romanticismo, che viene progressivamente conquistato dalla potenza del racconto. È un film citabile all’infinito che celebra il potere delle storie di unire le generazioni.

MirrorMask (2005)

Mirrormask (2005) - Trailer

Nato da una richiesta della Jim Henson Company di creare un nuovo film fantasy per famiglie sulla scia di classici come Labyrinth e The Dark Crystal, MirrorMask è il frutto della collaborazione tra due menti creative eccezionali: lo scrittore Neil Gaiman e l’artista visivo Dave McKean. Il risultato è un’opera che, pur rivolgendosi a un pubblico giovane, non rinuncia alla complessità tematica e a un’estetica visiva sofisticata e a tratti inquietante, tipica del lavoro dei due autori. Il film racconta la storia di Helena, un’adolescente di quindici anni che lavora nel circo di famiglia ma sogna una vita normale. Dopo un litigio con la madre, che poco dopo viene ricoverata in ospedale per una grave malattia, Helena, consumata dal senso di colpa, si ritrova catapultata in un mondo onirico.

Dave McKean, alla sua prima regia, traduce il suo inconfondibile stile da illustratore e copertinista (celebre il suo lavoro sulla serie a fumetti The Sandman di Gaiman) in un universo cinematografico. Realizzato con un budget modesto, il film mescola abilmente live-action, animazione CGI, pupazzi e collage digitali per dare vita a un mondo che è una diretta emanazione dei disegni e del subconscio della protagonista. Le creature sono maschere fluttuanti, i libri diventano mezzi di trasporto, i giganti sono fatti di roccia e le sfingi parlano per enigmi. MirrorMask è una rilettura post-moderna di classici come Alice nel Paese delle Meraviglie e Il Mago di Oz, un viaggio di formazione in cui la protagonista deve navigare attraverso le sue stesse creazioni artistiche per affrontare le sue paure, il suo senso di colpa e il complesso rapporto con la madre. Un’opera visivamente ricca e immaginifica, che celebra il potere dell’arte come strumento per comprendere e riordinare il caos del mondo interiore.

Into the Woods (2014)

Into the Woods Official Trailer #1 (2014) - Anna Kendrick, Johnny Depp Fantasy Musical HD

Un fornaio e sua moglie, maledetti da una strega che impedisce loro di avere figli, devono avventurarsi nel bosco per recuperare quattro oggetti magici (una mucca bianca, un mantello rosso, capelli gialli, una scarpa d’oro) in tre notti. Le loro storie si intrecciano con quelle di Cenerentola, Jack (del fagiolo magico), Raperonzolo e Cappuccetto Rosso. Dopo aver ottenuto il loro “lieto fine”, i personaggi scoprono che le conseguenze delle loro azioni nel bosco sono disastrose e devono affrontare la minaccia di una Gigantessa furiosa.

Rob Marshall adatta il musical di Stephen Sondheim, offrendo una decostruzione adulta e cupa delle fiabe dei Grimm. Into the Woods esplora cosa succede dopo il “vissero felici e contenti”. L’analisi tematica è profonda: il bosco rappresenta la vita con la sua ambiguità morale e i suoi pericoli. Il film critica il desiderio egoistico (i “wishes”) e la mancanza di responsabilità dei protagonisti. Non ci sono eroi puri o cattivi assoluti; persino la Strega ha le sue ragioni valide. È un’opera corale che usa la musica per esplorare la genitorialità, la perdita e l’importanza di stare attenti a ciò che si racconta ai bambini.

La forma dell’acqua (2017)

THE SHAPE OF WATER Trailer (2017)

Nel 1962, durante la Guerra Fredda, Elisa Esposito, una donna delle pulizie muta che lavora in un laboratorio governativo segreto a Baltimora, scopre un “Uomo Anfibio” catturato in Amazzonia e tenuto prigioniero per esperimenti militari. Elisa stabilisce una connessione profonda e silenziosa con la creatura, riconoscendo in lui la sua stessa solitudine e diversità. Con l’aiuto di un vicino omosessuale e di una collega afroamericana, organizza un’audace evasione per salvare l’essere che ama dal sadico colonnello Strickland.

Guillermo del Toro vince l’Oscar con una fiaba moderna che è una variazione politica e sessuale de La bella e la bestia e Il mostro della laguna nera. La forma dell’acqua (The Shape of Water) è un Fairy Tale per adulti che celebra gli “altri”, gli emarginati. L’analisi del film evidenzia l’uso del colore (il verde dell’acqua e del laboratorio, il rosso dell’amore e del cinema) e la delicatezza con cui tratta la mostruosità come bellezza. Non c’è trasformazione magica del mostro in principe: la creatura è perfetta così com’è. È una fiaba sulla comunicazione non verbale e sull’amore che trascende la forma, radicata in un contesto storico realistico ma elevata dalla magia del cinema.

Low Fantasy

Il Low Fantasy è il cugino sporco, cinico e realista dell’High Fantasy. Se quest’ultimo si svolge in mondi secondari completamente slegati dalla nostra realtà, pieni di magia pervasiva e con una chiara distinzione tra Bene e Male, il Low Fantasy riporta tutto a terra. Può svolgersi nel nostro mondo (reale o storico) dove la magia è un’intrusione rara e spesso spaventosa, oppure in un mondo immaginario ma governato da regole fisiche e sociali estremamente realistiche e crudeli.

Monty Python e il Sacro Graal (1975)

Monty Python and the Holy Grail (1975) Trailer #1

Re Artù e i suoi cavalieri della Tavola Rotonda vagano per un’Inghilterra medievale sporca e miserabile alla ricerca del Santo Graal su incarico divino. Il loro viaggio episodico li porta ad affrontare ostacoli assurdi: contadini anarco-sindacalisti, un Cavaliere Nero che non si arrende nemmeno dopo aver perso tutti gli arti, un castello pieno di giovani donne vogliose e un coniglio assassino che custodisce una grotta.

Sebbene sia una commedia satirica, il film dei Monty Python è paradossalmente uno degli esempi più visivamente accurati di “Low Fantasy” medievale. Terry Gilliam e Terry Jones hanno creato un mondo tangibile fatto di fango, nebbia e povertà, spogliando il ciclo arturiano di ogni romanticismo vittoriano. L’analisi del film rivela come la magia sia trattata con scetticismo ridicolo (la strega che pesa come un’anatra) o con improvvisa, scioccante violenza (il coniglio di Caerbannog). È un capolavoro che decostruisce la solennità del genere epico, mostrando quanto il “fantastico” possa apparire ridicolo se calato in una realtà storica brutale.

Jabberwocky (1977)

Guardians of the Galaxy Vol. 2 Official Trailer 1 (2017) - Chris Pratt Movie

Nel Medioevo, un villaggio è terrorizzato dal Jabberwocky, un mostro orribile che devasta le campagne. Dennis Cooper, un apprendista bottaio ingenuo e diseredato, arriva in città per fare fortuna e conquistare la sua amata Griselda (che in realtà lo disprezza). Per una serie di equivoci grotteschi, Dennis si ritrova scambiato per un eroe e viene inviato dal Re Bruno il Discutibile ad affrontare la bestia.

Terry Gilliam esordisce alla regia solista con un film che è l’estensione estetica del Sacro Graal, ma con un tono più cupo e “creature feature”. Ispirato alla poesia nonsensical di Lewis Carroll, Jabberwocky è il trionfo dello squallore medievale: tutto è sporco, decadente e marcio. L’analisi si concentra sul design del mostro: un uomo in costume che però, grazie all’uso sapiente delle luci e delle angolazioni, appare come una creatura da incubo geronimiano. Gilliam usa il fantasy per fare satira sulla burocrazia e sul commercio (i mercanti non vogliono che il mostro muoia perché fa bene agli affari), ancorando il mostro a una realtà economica cinica.

Il drago del lago di fuoco (1981)

Dragonslayer (1981) ORIGINAL TRAILER

Il regno di Urland è tenuto in ostaggio da Vermithrax Pejorative, un drago antico a cui il re offre vergini in sacrificio per placarne l’ira, scelte tramite una lotteria truccata. Un giovane apprendista stregone, Galen, decide di sfidare la bestia credendo di poter usare la magia del suo defunto maestro. Tuttavia, scopre presto che la magia è un’arte morente e che il drago è una forza biologica terrificante, non una creatura delle fiabe.

Il drago del lago di fuoco (Dragonslayer) è forse il film Low Fantasy definitivo degli anni ’80. È cupo, realistico e privo di eroi scintillanti. Il drago Vermithrax, animato con la tecnica “go-motion” dalla ILM, rimane uno dei migliori draghi mai visti al cinema: è un animale vecchio, malato, cattivo e incredibilmente reale. L’analisi del film evidenzia il tema del passaggio delle ere: il Cristianesimo sta arrivando per spazzare via sia la magia che i draghi. Non c’è gloria nella lotta, solo fango, fuoco e la triste consapevolezza che il mondo magico sta morendo per lasciare posto alla razionalità e alla fede organizzata.

Dragonheart – Cuore di drago (1996)

Dragonheart Official Trailer #1 - Dennis Quaid Movie (1996) HD

Bowen, un cavaliere dell’Antico Codice, diventa un cacciatore di draghi cinico e mercenario dopo che il suo allievo, il principe Einon, è diventato un tiranno crudele nonostante il cuore di drago che gli è stato donato per salvargli la vita. Bowen incontra Draco, l’ultimo drago rimasto, e invece di uccidersi a vicenda, i due stringono un patto truffaldino: inscenano finti combattimenti per estorcere denaro ai villaggi terrorizzati.

Sebbene abbia toni più leggeri, Dragonheart rientra nel Low Fantasy per come demistifica la figura del cavaliere e del drago. Bowen non combatte per l’onore (l’ha perso), ma per sopravvivere. L’analisi si concentra sulla relazione “buddy movie” tra uomo e mostro e sulla CGI pionieristica che dà a Draco (doppiato da Sean Connery) un’espressività umana. Il film esplora l’idea che la nobiltà non risieda nel sangue blu o nei titoli, ma nelle azioni, e che la magia dei draghi sia un legame morale più che un potere di distruzione. È una parabola sulla disillusione politica e sulla riconquista della fede negli ideali.

Il patto dei lupi (2001)

Brotherhood of the Wolf Official Trailer #1 - Vincent Cassel Movie (2001) HD

Francia, 1764. Il Cavaliere de Fronsac, naturalista e libertino, e il suo compagno Irochese Mani, esperto di arti marziali e misticismo, vengono inviati dal Re nel Gévaudan per indagare su una bestia misteriosa che sta massacrando donne e bambini. I due scoprono che la “Bestia” non è un semplice lupo, ma uno strumento mostruoso manovrato da una setta segreta di nobili locali che intende destabilizzare la monarchia agendo contro l’Illuminismo.

Christophe Gans dirige un cult assoluto che mescola dramma storico, arti marziali wuxia, horror e cospirazionismo politico. Il patto dei lupi (Le Pacte des loups) è Low Fantasy perché inserisce un elemento mostruoso (una bestia africana modificata e corazzata) in un contesto storico rigoroso. L’analisi del film è affascinante per come gestisce lo scontro culturale: la razionalità scientifica di Fronsac e la spiritualità sciamanica di Mani si scontrano con l’oscurantismo religioso della provincia francese. È un film visivamente barocco che usa il fantastico per spiegare un vero mistero storico irrisolto.

Il regno del fuoco (2002)

Reign of Fire (2002) ORIGINAL TRAILER

Nei giorni nostri, durante uno scavo della metropolitana di Londra, viene risvegliato un drago antico. Vent’anni dopo, il mondo è post-apocalittico: i draghi si sono moltiplicati e hanno bruciato la civiltà umana, nutrendosi di cenere. Quinn, leader di una piccola comunità di sopravvissuti in un castello inglese, cerca di mantenere in vita la sua gente nascondendosi. L’equilibrio viene rotto dall’arrivo di Van Zan, un marine americano fanatico che guida una colonna di carri armati e ha un piano folle per uccidere l’unico drago maschio e fermare la specie.

Rob Bowman realizza un film sottovalutato che trasforma il fantasy in un film di guerra crudo e sporco. Qui i draghi non sono creature magiche intelligenti, ma predatori alfa biologici che sputano napalm naturale. Il regno del fuoco (Reign of Fire) spoglia il genere di ogni misticismo: è “Mad Max con i draghi”. L’analisi si sofferma sulla fisicità dell’azione: gli umani combattono i mostri non con spade magiche, ma con elicotteri, asce antincendio e paracadutismo. È un Low Fantasy futuristico che immagina come la tecnologia moderna soccomberebbe di fronte al ritorno di un mito primordiale.

Beowulf (2007)

Beowulf (2007) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

Il guerriero geata Beowulf giunge in Danimarca per uccidere il mostro Grendel, che tormenta la sala dell’idromele del re Hrothgar. Dopo aver sconfitto la bestia a mani nude, Beowulf viene sedotto dalla madre di Grendel, un demone acquatico dorato, che gli promette potere e gloria in cambio di un figlio. Beowulf accetta, diventando re e vivendo nella menzogna del suo eroismo, fino a quando il passato non torna a presentare il conto sotto forma di un drago dorato.

Robert Zemeckis utilizza la performance capture per rileggere il poema epico, umanizzando (e involgarindo) il mito. Beowulf è Low Fantasy nel suo approccio decostruzionista: l’eroe non è un santo, ma un fanfarone bugiardo e lussurioso. L’analisi narrativa, basata sulla sceneggiatura di Neil Gaiman, mostra come i mostri siano generati dai peccati dei padri (Hrothgar prima, Beowulf poi). La magia è presente ma è legata alla sessualità e alla corruzione del potere. Il film toglie la patina dorata della leggenda per mostrare l’uomo fallibile e ubriaco che si nasconde sotto l’armatura.

Black Death – …un viaggio all’inferno (2010)

Black Death Trailer 2010(HD)

Nel 1348, mentre la Peste Nera devasta l’Inghilterra, il giovane monaco Osmund si unisce a un gruppo di mercenari inviati dal vescovo a investigare su un villaggio isolato nella palude che si dice sia immune al contagio grazie alla stregoneria. Guidati dal fanatico cavaliere Ulric, raggiungono il villaggio e trovano una comunità pagana guidata dalla misteriosa Langiva, che sembra capace di riportare in vita i morti.

Christopher Smith dirige un horror medievale che gioca magistralmente con l’ambiguità del Low Fantasy. La domanda centrale è: la magia è reale o è solo trucco, droghe e suggestione collettiva? L’analisi del film è un trattato sul fondamentalismo religioso contro il fanatismo pagano. Non ci sono eroi: i cristiani sono torturatori brutali, i pagani sono manipolatori assassini. Il film è sporco, deprimente e visivamente realistico. La “magia” (la negromanzia) viene infine spiegata razionalmente, ma l’orrore psicologico rimane soprannaturale nella mente dei protagonisti. È un film sulla paura della morte e su cosa gli uomini sono disposti a credere per evitarla.

Troll Hunter (2010)

Troll Hunter - Official Trailer

Un gruppo di studenti universitari norvegesi decide di girare un documentario su un presunto bracconiere di orsi, Hans. Seguendolo nella foresta di notte, scoprono che Hans è in realtà un dipendente governativo incaricato di monitorare e controllare la popolazione segreta di Troll che vive nelle riserve naturali della Norvegia. Gli studenti documentano l’esistenza di diverse specie di troll (Ringlefinch, Tosserlad, Jotnar), le loro abitudini biologiche e il modo burocratico con cui il governo copre la loro esistenza.

André Øvredal gira un “mockumentary” (finto documentario) geniale che inserisce il folklore nordico in un contesto iper-realistico e burocratico. Troll Hunter (Trolljegeren) è Low Fantasy perché tratta le creature magiche come animali selvatici pericolosi: puzzano, hanno la rabbia, mangiano sassi e esplodono se esposti ai raggi UV (spiegato scientificamente come reazione del calcio nelle ossa). L’analisi del film loda la combinazione di riprese “verità” con CGI di alto livello, rendendo i giganti parte integrante del paesaggio norvegese. È una satira intelligente che normalizza il fantastico rendendolo un problema di gestione della fauna selvatica.

A Dark Song (2016)

A Dark Song - Official Trailer I HD I IFC Midnight

Film d’esordio dell’irlandese Liam Gavin, A Dark Song si distingue nel panorama dell’horror indipendente per il suo approccio quasi documentaristico e procedurale al soprannaturale. Più che un film di spaventi improvvisi, è un dramma psicologico claustrofobico che esplora i recessi più oscuri del dolore e della fede, utilizzando l’occultismo come una potente metafora del processo di elaborazione del lutto. La trama è essenziale e si svolge quasi interamente all’interno di una remota e fatiscente villa nel Galles. Sophia, una donna consumata dal dolore per la morte del suo giovane figlio, affitta la casa per un anno e ingaggia Joseph Solomon, un occultista burbero e disilluso, per guidarla attraverso un complesso e pericoloso rituale di magia nera. Il suo obiettivo, dichiara, è contattare il suo angelo custode per poter parlare un’ultima volta con il figlio.

Il film descrive con una meticolosità quasi inedita la preparazione e l’esecuzione del rituale, basato sugli insegnamenti del Libro di Abramelin. Non c’è nulla di glamour o di facile: il processo è estenuante, ripetitivo e psicologicamente brutale. Sophia e Solomon devono sottoporsi a digiuni, privazioni sessuali, preghiere incessanti e complessi disegni di sigilli, sigillando la casa dal mondo esterno con un cerchio di sale. La forza del film risiede nella tensione crescente tra i due protagonisti. La loro convivenza forzata si trasforma in una battaglia di volontà, in cui emergono i rispettivi traumi, le bugie e le vere motivazioni. Sophia, infatti, non cerca solo consolazione, ma vendetta contro gli assassini del figlio. Questa impurità di intenti corrompe il rituale, aprendo le porte non solo agli angeli, ma anche a entità demoniache che iniziano a tormentarli.

Mandy (2018)

MANDY Trailer (2018)

Dopo l’esordio cerebrale di Beyond the Black Rainbow, Panos Cosmatos torna a esplorare l’estetica degli anni ’80 con Mandy, un film che eleva la sua visione a un livello di perfezione quasi assoluta, creando un’opera destinata a diventare un classico di culto istantaneo. Il film è un “acid western” moderno, un racconto di vendetta che fonde l’immaginario dell’heavy metal, le copertine dei romanzi fantasy e l’horror psichedelico in un’esperienza sensoriale unica e travolgente. La struttura narrativa è nettamente divisa in due parti. La prima metà è un idillio sognante e malinconico.

Nelle foreste delle Shadow Mountains, nel 1983, il taglialegna Red Miller (Nicolas Cage) e la sua compagna Mandy Bloom (Andrea Riseborough), un’artista che ama il fantasy e il metal, vivono un’esistenza tranquilla e isolata. Cosmatos dipinge il loro amore con una tavolozza di colori caldi, lenti movimenti di macchina e un’atmosfera quasi eterea, punteggiata da sequenze animate che visualizzano i mondi fantastici disegnati da Mandy. Questa pace viene brutalmente spezzata quando Mandy attira l’attenzione di Jeremiah Sand, il leader di una setta di hippie falliti chiamata “I Figli della Nuova Alba. Ossessionato dalla sua bellezza, Jeremiah invoca una banda di motociclisti demoniaci per rapirla. Da questo momento, il film precipita in un incubo. La seconda parte è un’esplosione di violenza catartica e allucinata. Dopo aver assistito impotente alla morte di Mandy, Red, consumato dal dolore e dalla rabbia, si lancia in una missione di vendetta.

Sir Gawain e il Cavaliere Verde (2021)

The Green Knight | Official Trailer HD | A24

Durante il Natale a Camelot, un gigantesco Cavaliere Verde, simile a un albero, irrompe nella corte e lancia una sfida: chiunque riuscirà a colpirlo potrà tenere la sua ascia, ma dovrà ricevere lo stesso colpo un anno dopo. Il giovane e dissoluto Gawain, nipote di Artù ma non ancora cavaliere, accetta e decapita il mostro, che però si rialza e gli ricorda l’appuntamento. Un anno dopo, Gawain intraprende un viaggio psichedelico e misero attraverso una terra desolata per andare a morire onorevolmente.

David Lowery adatta il poema cavalleresco trasformandolo in un’odissea Low Fantasy esistenzialista e visivamente sontuosa. The Green Knight non è un film di duelli eroici, ma di fallimenti umani. Gawain è un codardo, un uomo che cerca la grandezza senza capirne il sacrificio. L’analisi visiva mostra un mondo dove la magia è strana, naturale e inquietante (giganti che vagano nella nebbia, volpi parlanti, funghi che crescono rapidamente). Il film decostruisce l’idea di onore cavalleresco, mostrando che la vera prova non è uccidere il mostro, ma accettare la propria mortalità e imperfezione in un mondo vasto e indifferente.

Realismo Magico

Il Realismo Magico è il sottogenere più sottile, poetico e filosofico del fantasy. A differenza dell’High Fantasy o dello Sword and Sorcery, che ci trasportano in mondi altri, il Realismo Magico resta saldamente ancorato al nostro mondo, alla nostra storia e alla nostra quotidianità. In queste storie, l’elemento soprannaturale non è un sistema di regole magiche da spiegare, né un’invasione di mostri da combattere; è un’anomalia gentile, un miracolo inspiegabile o un paradosso che i personaggi accettano spesso come parte della vita o come metafora resa carne.

Il Realismo Magico demolisce il confine tra ciò che è reale e ciò che è immaginato, suggerendo che la realtà oggettiva è molto più permeabile e meravigliosa di quanto ammettiamo. È il genere per chi cerca la magia non nelle esplosioni di luce, ma nelle pieghe della vita di tutti i giorni. Ecco i dieci film che meglio rappresentano questa fusione indissolubile tra il banale e il miracoloso.

La vita è meravigliosa (1946)

IT'S A WONDERFUL LIFE | Official Trailer | Paramount Movies

George Bailey, un uomo onesto e altruista che ha sacrificato i suoi sogni di viaggio per aiutare la comunità di Bedford Falls, si trova sull’orlo della bancarotta e del suicidio la vigilia di Natale. In risposta alle preghiere di amici e familiari, il Paradiso invia Clarence Odbody, un angelo di seconda classe (senza ali), per salvargli la vita mostrandogli una realtà alternativa terrificante: come sarebbe stato il mondo se George non fosse mai nato.

Frank Capra dirige il classico natalizio per eccellenza, che è, nella sua essenza, un potente film di Realismo Magico. L’elemento sovrannaturale (l’angelo e la visione distopica di Pottersville) irrompe in un dramma sociale estremamente realistico e a tratti cupo sulla Grande Depressione e le frustrazioni della classe media. L’analisi del film mostra come la magia serva da strumento terapeutico: non risolve i debiti finanziari di George (che rimangono reali), ma cambia la sua percezione della realtà, rivelando l’interconnessione invisibile tra le vite umane. È la dimostrazione che il vero miracolo è l’impatto che abbiamo sugli altri.

Harvey (1950)

Harvey Official Trailer #1 - James Stewart Movie (1950) HD

Elwood P. Dowd è un uomo di mezza età amabile, gentile e costantemente brillo, il cui migliore amico è un Pooka di nome Harvey: un coniglio bianco alto quasi due metri che solo lui può vedere (e forse qualche altro ubriaco). La sua famiglia, imbarazzata da questa “allucinazione”, cerca di farlo internare in un sanatorio, ma la presenza benevola e inspiegabile di Harvey inizia a influenzare e confondere medici e infermieri, sollevando il dubbio se il coniglio sia reale o meno.

Henry Koster adatta una commedia teatrale creando un manifesto della gentilezza come forma di magia. Harvey gioca costantemente sull’ambiguità: Harvey è frutto dell’alcolismo di Elwood o è un antico spirito celtico che ha scelto di accompagnare un uomo buono? L’analisi del film propende per la seconda ipotesi (porte che si aprono da sole, oggetti che si spostano), trattando il fantastico con una naturalezza disarmante. James Stewart offre una performance iconica, dimostrando che la sanità mentale è un concetto sopravvalutato se paragonato alla semplice felicità e cortesia verso il prossimo.

City of Pirates (1983)

La ville des pirates (1983) | Trailer

Entrare nel cinema di Raúl Ruiz significa abbandonare ogni certezza narrativa e lasciarsi trasportare in un labirinto di sogni, specchi e doppi. La Ville des Pirates è forse l’opera che meglio incarna la sua poetica surreale e barocca, un film che non si guarda, ma si sperimenta. Realizzato durante il suo esilio in Francia, il film fu scritto da Ruiz giorno per giorno, utilizzando tecniche di scrittura automatica per attingere direttamente al subconscio. Il risultato è un’odissea ipnotica e priva di una trama lineare, un flusso di coscienza visivo che evoca lo spirito di Luis Buñuel, Salvador Dalí e il surrealismo letterario.

La “città” del titolo non esiste; l’azione si svolge su un’isola desolata, dominata da un castello spettrale. Qui si incontrano i destini di personaggi enigmatici: Isidore, una giovane donna sonnambula e tormentata da visioni; Malo, un bambino di dieci anni (interpretato da un giovanissimo e straordinario Melvil Poupaud) che afferma di aver violentato e ucciso tutta la sua famiglia; e Toby, l’unico abitante del castello, un uomo che condivide il suo corpo con una sorella immaginaria. Questi personaggi si muovono in un paesaggio mentale più che fisico, un mondo governato da una logica onirica dove il significato è costantemente differito e le identità sono fluide e intercambiabili. Ruiz costruisce un’esperienza cinematografica che disorienta e affascina, utilizzando inquadrature complesse con oggetti in primo piano che deformano la prospettiva, passaggi improvvisi dal colore al bianco e nero e dialoghi poetici e assurdi.

Ricomincio da capo (1993)

Groundhog Day (1993) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

Phil Connors, un meteorologo televisivo arrogante e cinico, viene inviato a Punxsutawney per coprire il Giorno della Marmotta. Una bufera di neve lo blocca nella cittadina e, al suo risveglio, scopre che è di nuovo lo stesso giorno. Condannato a rivivere le stesse 24 ore in eterno, Phil passa dall’incredulità all’edonismo, alla disperazione suicida, fino a cercare di migliorare se stesso e aiutare gli altri per conquistare la sua collega Rita e spezzare il ciclo temporale.

Harold Ramis usa un espediente fantascientifico/magico (il loop temporale) per costruire una commedia filosofica perfetta. Ricomincio da capo (Groundhog Day) è Realismo Magico perché l’anomalia temporale non viene mai spiegata (non ci sono macchine del tempo o maledizioni esplicite), è semplicemente un dato di fatto esistenziale che Phil deve accettare. L’analisi del film mostra un percorso di illuminazione quasi buddhista: l’inferno è la ripetizione senza significato, il paradiso è trovare significato nella ripetizione. È una parabola sulla crescita personale che usa il fantastico per costringere un uomo a guardarsi davvero allo specchio.

The Fall (2006)

The Fall (2006) Trailer

In un’epoca dominata dalla computer-generated imagery, The Fall di Tarsem Singh si erge come un monumento al potere tangibile dell’immagine cinematografica. È un’opera di una bellezza visiva sbalorditiva, un atto di fede quasi folle nella capacità del cinema di creare mondi fantastici senza ricorrere (o quasi) all’artificio digitale. La sua produzione è leggendaria quanto il film stesso: un’impresa durata quattro anni, girata in oltre venti paesi, dall’India alla Namibia, dalla Turchia all’Argentina, e in gran parte autofinanziata dal regista, frustrato dal disinteresse degli studios. Tarsem, proveniente dal mondo dei videoclip e della pubblicità, ha riversato in questo progetto tutta la sua passione per l’estetica, componendo ogni inquadratura come un dipinto rinascimentale.

La storia, basata sul film bulgaro del 1981 Yo Ho Ho, è una meta-narrazione sul potere curativo del racconto. In un ospedale di Los Angeles degli anni ’20, Roy Walker, uno stuntman rimasto paralizzato dopo una caduta, stringe amicizia con Alexandria, una piccola immigrata rumena con un braccio rotto. Per convincerla a rubargli della morfina con cui intende suicidarsi, Roy inizia a raccontarle una storia epica. Questo racconto fantastico, che prende vita sullo schermo, è popolato da un gruppo di eroi improbabili – un bandito mascherato, uno schiavo fuggito, un esperto di esplosivi, un naturalista e un mistico indiano – uniti nella loro sete di vendetta contro il malvagio Governatore Odious. La genialità del film risiede nel modo in cui il mondo reale e quello fantastico si influenzano a vicenda. I personaggi della storia di Roy sono interpretati dalle persone che popolano l’ospedale, viste attraverso gli occhi ingenui di Alexandria. Quando la disperazione di Roy si intensifica, la sua narrazione diventa più cupa e violenta, e la piccola Alexandria interviene, cercando di salvare i suoi eroi.

Midnight in Paris (2011)

Midnight in Paris Trailer 2011

Gil Pender, uno sceneggiatore di Hollywood disilluso che aspira a diventare un vero romanziere, è in vacanza a Parigi con la fidanzata materialista. Una notte, passeggiando da solo, accetta un passaggio su un’auto d’epoca allo scoccare della mezzanotte e si ritrova trasportato nella Parigi degli anni ’20. Lì incontra i suoi idoli: Hemingway, Fitzgerald, Dalí, Picasso e Gertrude Stein. Gil inizia a vivere una doppia vita, innamorandosi del passato e di una musa di Picasso, Adriana, mentre cerca di capire cosa vuole dal suo presente.

Woody Allen torna al Realismo Magico con una favola leggera e colta sulla “sindrome dell’epoca d’oro”. In Midnight in Paris, il viaggio nel tempo non richiede macchine: basta la città giusta, l’ora giusta e la giusta predisposizione d’animo. L’analisi del film rivela come la magia sia una proiezione della nostalgia di Gil. Il film decostruisce romanticamente l’idea che “si stava meglio prima”: anche gli abitanti degli anni ’20 sognano la Belle Époque, e quelli della Belle Époque sognano il Rinascimento. È una meditazione elegante sul fatto che l’insoddisfazione per il presente è una costante umana, risolta con un tocco di magia parigina.

Fantasy Mitologico

Il Fantasy Mitologico (spesso sovrapposto al “Peplum Fantastico”) è il genere che attinge direttamente alle cosmogonie, alle religioni antiche e al folklore epico dell’umanità. A differenza dell’High Fantasy, che inventa nuovi dei e nuovi mondi, questo sottogenere gioca con gli dei che l’uomo ha realmente venerato per millenni: Zeus, Odino, Anubi, i Geni d’Oriente. È il cinema del “Fato”, dove l’uomo non è artefice del proprio destino, ma una pedina su una scacchiera cosmica manovrata da divinità capricciose, vanitose e potentissime.

Il ladro di Bagdad (1940)

The Thief of Bagdad (1940) - Theatrical Trailer

Ahmad, il giovane Sultano di Bagdad, viene spodestato e imprigionato dal suo malvagio Gran Visir Jaffar, uno stregone potente. In prigione incontra il piccolo ladro Abu, con cui riesce a fuggire a Basra. Lì Ahmad si innamora della principessa locale, ma Jaffar la vuole per sé e usa la magia nera per accecare Ahmad e trasformare Abu in un cane. Per rompere l’incantesimo e sconfiggere lo stregone, i due dovranno intraprendere un viaggio fantastico che coinvolge un Genio gigante in una bottiglia, un tappeto volante e l’occhio onniveggente di un idolo sacro.

Questa pellicola è la “Mille e una notte” definitiva del cinema. Prodotto dai fratelli Korda, Il ladro di Bagdad è un trionfo di Technicolor e immaginazione che ha influenzato tutto, dal Aladdin della Disney a Guerre Stellari. L’analisi del film evidenzia l’uso pionieristico del “blue screen” (allora processo a vapori di sodio) per creare il Genio gigante, un effetto speciale che regge ancora oggi per la sua integrazione cromatica. È un fantasy mitologico puro, dove la magia è onnipresente e meravigliosa, e il destino è scritto nelle stelle ma riscritto dal coraggio degli umili.

Ulisse (1954)

Ulysses (1954) -Trailer.

Dopo aver conquistato Troia, l’astuto re di Itaca, Ulisse, offende il dio del mare Nettuno e viene condannato a vagare per il Mediterraneo per dieci anni prima di poter rivedere la sua isola e la fedele moglie Penelope. Durante il viaggio affronta il ciclope Polifemo, resiste al canto delle Sirene e subisce l’incantesimo della maga Circe, mentre a casa i Proci occupano la sua reggia sperperando i suoi beni.

Mario Camerini (con la collaborazione non accreditata di Mario Bava) dirige il kolossal italiano che ha definito il genere Peplum. Ulisse tratta l’Odissea non come un dramma storico, ma come un’avventura fantastica. L’analisi si sofferma sulla rappresentazione del mostruoso: il Polifemo è un capolavoro di prospettiva forzata e trucco, e l’atmosfera dell’isola di Circe è intrisa di un mistero magico tangibile. Kirk Douglas offre un’interpretazione muscolare ma cerebrale dell’eroe omerico, un uomo che usa l’intelligenza per sconfiggere forze soprannaturali che la forza bruta non potrebbe scalfire.

Gli Argonauti (1963)

Jason and the Argonauts (1963) ORIGINAL TRAILER [HD 1080p]

Giasone, protetto dalla dea Era, naviga verso la fine del mondo per conquistare il Vello d’Oro e reclamare il trono di Tessaglia. L’equipaggio dell’Argo deve superare le prove poste dagli dei: il gigante di bronzo Talos, le Arpie che tormentano il profeta cieco, le rocce che si scontrano e l’Idra a sette teste. Il viaggio culmina nello scontro con l’esercito di scheletri nati dai denti del drago, seminati dal re della Colchide.

Questo film è il manifesto visivo della mitologia greca al cinema. Ray Harryhausen, il maestro della stop-motion, è il vero autore dell’opera. L’analisi della scena degli scheletri è obbligatoria: è considerata una delle sequenze di effetti speciali più complesse e perfette mai realizzate, con sette scheletri che combattono in sincrono contro tre attori reali. Il film cattura perfettamente la natura capricciosa degli dei dell’Olimpo, mostrati mentre giocano una partita a scacchi con le vite dei mortali, rendendo il fantastico non solo un ostacolo, ma il motore stesso della narrazione epica.

Scontro di titani (1981)

Clash of the Titans (1981) Official Trailer - Laurence Olivier, Harry Hamlin Movie HD

Perseo, figlio mortale di Zeus, si innamora della principessa Andromeda. Per salvarla da una maledizione lanciata dalla dea Teti, che ha promesso la ragazza in sacrificio al mostruoso Kraken (l’ultimo dei Titani), Perseo deve intraprendere una quest pericolosa. Deve trovare le Stree per scoprire come uccidere il Kraken, catturare il cavallo alato Pegaso e infine decapitare la Gorgone Medusa, il cui sguardo pietrifica ogni essere vivente, per usare la sua testa come arma.

L’ultimo film di Ray Harryhausen è il canto del cigno dell’animazione a passo uno e un classico indiscusso. Scontro di titani (Clash of the Titans) mescola liberamente diverse mitologie (il Kraken è nordico, non greco), ma crea un’atmosfera di “favola mitica” ineguagliabile. L’analisi si concentra sulla sequenza di Medusa: illuminata dal solo bagliore del fuoco in un tempio oscuro, la Gorgone non è solo un mostro, ma un personaggio che caccia con intelligenza. La tensione creata dal suono della sua coda a sonagli rende questa scena uno dei momenti più alti del fantasy/horror mitologico.

300 (2006)

300 - Official Trailer [HD]

Nel 480 a.C., il re spartano Leonida, sfidando l’oracolo corrotto e le leggi della sua città, guida una guardia personale di 300 opliti alle Termopili per fermare l’avanzata dell’esercito persiano del “Re-Dio” Serse. I 300 combattono contro forze numericamente infinite, inclusi mostri, maghi e guerrieri d’élite (gli Immortali), in un sacrificio che mira a risvegliare la Grecia intera contro l’invasore.

Zack Snyder adatta la graphic novel di Frank Miller trasformando la storia in mito visivo. 300 non è un film storico, è un Fantasy Mitologico raccontato da un narratore spartano inaffidabile. L’analisi stilistica è fondamentale: i nemici non sono umani, ma mostri fantasy (esecutori con chele al posto delle mani, giganti deformi, rinoceronti da guerra). Serse è un dio dorato alto tre metri. Il film utilizza la tecnica del “crush” sui neri e il rallentatore (speed ramping) per rendere ogni combattimento un quadro vivente, celebrando l’estetica della guerra e del destino in modo stilizzato e sovrumano.

Thor (2011)

Thor - Trailer (OFFICIAL)

Thor, il potente ma arrogante dio del tuono, viene bandito da Asgard dal padre Odino e spedito sulla Terra privato dei suoi poteri e del suo martello Mjolnir, per imparare l’umiltà. Mentre Thor cerca di adattarsi alla vita tra gli umani in New Mexico, il fratellastro Loki, dio dell’inganno, scopre le sue vere origini e complotta per usurpare il trono di Asgard, inviando il Distruttore, un automa magico, sulla Terra per uccidere Thor.

Kenneth Branagh porta la mitologia norrena nel Marvel Cinematic Universe trattandola con la gravitas di un dramma shakespeariano. Thor è un Science-Fantasy Mitologico: Asgard è un regno alieno dove “magia e scienza sono la stessa cosa”, ma visivamente è puro fantasy epico (il ponte arcobaleno Bifrost, i palazzi d’oro). L’analisi del film loda la capacità di bilanciare il tono aulico degli dei con l’umorismo “pesce fuor d’acqua” sulla Terra. È il film che ha sdoganato l’idea che divinità antiche con mantelli e martelli potessero coesistere credibilmente con il mondo moderno.

Immortals (2011)

Immortals (2011) Amazing New Trailer #3 - HD Movie

Il brutale Re Iperione, alla ricerca dell’Arco di Epiro (un’arma perduta di potenza inimmaginabile), dichiara guerra all’umanità e agli dei dell’Olimpo, con l’intento di liberare i Titani imprigionati nel Monte Tartaro. Zeus sceglie Teseo, un contadino mortale addestrato segretamente dal dio stesso, per guidare la resistenza umana. Teseo deve abbracciare il suo destino e guidare un piccolo gruppo di reietti per impedire l’apocalisse divina.

Tarsem Singh dirige il film visivamente più audace e pittorico del genere. Immortals rinuncia a qualsiasi pretesa di realismo per abbracciare un’estetica ispirata alla pittura rinascimentale (Caravaggio, Michelangelo). L’analisi visiva è sbalorditiva: gli dei indossano armature dorate che sembrano gioielli, i Titani sono prigionieri in una scatola geometrica astratta, e la violenza è stilizzata come un balletto gore. Il film tratta il mito non come storia, ma come arte sacra in movimento, dove la fisica è sottomessa alla composizione dell’immagine e gli dei intervengono con una potenza cinetica devastante (la scena delle teste che esplodono a rallentatore).

The Northman (2022)

THE NORTHMAN - Official Trailer - Only In Theaters April 22

Il giovane principe Amleth assiste all’omicidio del padre, il re Aurvandil, per mano dello zio Fjölnir. Fuggito e giurato vendetta, Amleth cresce come un brutale guerriero berserker. Anni dopo, fingendosi uno schiavo, si infiltra nella fattoria dello zio in Islanda per compiere la sua vendetta. Il suo cammino è guidato da visioni mistiche, incontri con veggenti, la scoperta di una spada magica che può essere sguainata solo di notte e la profezia ineluttabile delle Norne.

Robert Eggers realizza la versione “hard” e filologica della mitologia norrena. The Northman è un Fantasy Mitologico viscerale che immerge lo spettatore nella mentalità dell’epoca vichinga, dove il soprannaturale era reale quanto la fame o il freddo. L’analisi del film mostra come la magia sia ambigua ma presente: Amleth combatte un Draugr (non-morto) nel tumulo, vede le Valchirie cavalcare verso il Valhalla e ha visioni dell’albero genealogico come Yggdrasil. Non è il fantasy pulito della Marvel, ma un mito sporco di fango e sangue, che esplora la natura ciclica e distruttiva della vendetta e del fato.

Bangsian Fantasy (Fantasy dell’Oltretomba)

Il Bangsian Fantasy (che prende il nome dall’autore John Kendrick Bangs) è il sottogenere che si occupa di esplorare l’aldilà, non come luogo di terrore o punizione eterna, ma come un’estensione fantastica della vita, dotata di una propria geografia, società e burocrazia. In queste opere, la morte non è la fine, ma solo un cambio di residenza. I protagonisti sono defunti, spiriti guida o viaggiatori vivi che esplorano i regni dell’Oltretomba (Paradiso, Inferno, Purgatorio o varianti laiche) interagendo con figure storiche o celebri del passato.

Scala al paradiso (1946)

A Matter of Life and Death - official trailer - 4K restoration

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il pilota britannico Peter Carter si lancia dal suo aereo in fiamme senza paracadute, rassegnato a morire. Tuttavia, a causa di un errore burocratico nei cieli (il “Conduttore 71” lo perde nella nebbia), Peter sopravvive e si sveglia su una spiaggia, innamorandosi della radioperatrice americana June. Quando l’Inviato Celeste torna per reclamare la sua anima e correggere l’errore, Peter richiede un appello al tribunale supremo dell’Aldilà, sostenendo che l’amore nato nel tempo “rubato” gli dà diritto alla vita.

Michael Powell ed Emeric Pressburger firmano un capolavoro assoluto di audacia visiva. Scala al paradiso (A Matter of Life and Death) inverte la logica cromatica del cinema: il mondo reale è in un Technicolor sfolgorante e vibrante, mentre l’Aldilà è in un bianco e nero perlato, ordinato e tecnocratico (“Lassù manca il Technicolor”, dice un personaggio). L’analisi del film evidenzia la magnificenza delle scenografie, come la gigantesca scala mobile che collega terra e cielo. È un’opera che celebra la vitalità disordinata dell’esistenza umana contro la perfezione sterile dell’eternità, usando il fantasy per difendere il diritto all’amore contro il destino.

Orfeo (1950)

Orpheus (1950) - Theatrical Trailer

Nella Parigi contemporanea, il celebre poeta Orfeo diventa ossessionato da una misteriosa Principessa che in realtà è l’incarnazione della Morte. Quando la Morte si innamora di lui e invia i suoi scagnozzi motociclisti a uccidere la moglie di Orfeo, Euridice, per toglierla di mezzo, il poeta decide di attraversare lo specchio (il portale tra i mondi) per scendere nell’Oltretomba. Lì deve affrontare un tribunale infernale per riavere la sua amata, a patto di non guardarla mai finché non saranno tornati alla luce.

Jean Cocteau rilegge il mito greco trasformandolo in una fantasia poetica e surrealista. Orfeo (Orphée) immagina l’aldilà (“La Zona”) non come una caverna, ma come le rovine bombardate di una città moderna, dove il tempo si muove a scatti e i messaggi segreti arrivano tramite l’autoradio. L’analisi tecnica si sofferma sugli effetti speciali artigianali: specchi che diventano liquidi (vasche di mercurio), guanti che si infilano da soli e sequenze in reverse-motion. È un film sull’immortalità dell’arte e sul corteggiamento tra il Poeta e la Morte, che rende l’aldilà un luogo di malinconia burocratica e fascino onirico.

Ghost – Fantasma (1990)

Ghost (1990) Trailer #1 | Movieclips Classic Trailers

Sam Wheat, un banchiere innamorato, viene ucciso durante una rapina apparentemente casuale. Il suo spirito rimane sulla terra, scoprendo che la sua morte è stata orchestrata dal suo migliore amico e collega, che ora minaccia la sua fidanzata Molly. Incapace di interagire con la materia, Sam cerca l’aiuto di una ciarlatana sensitiva, Oda Mae Brown, che scopre con orrore di poterlo sentire davvero. Sam deve imparare a canalizzare le sue emozioni per muovere oggetti e proteggere Molly prima di passare oltre.

Jerry Zucker dirige il film che ha definito l’immaginario popolare dei fantasmi moderni. Ghost è un Bangsian Fantasy urbano che stabilisce regole precise per i defunti: possono attraversare i muri ma non toccarli, e imparano a interagire con la realtà solo attraverso la concentrazione emotiva. L’analisi evidenzia la rappresentazione manichea dell’aldilà: luci angeliche per i buoni, ombre demoniache urlanti che trascinano via i cattivi. Nonostante la cornice romantica, il film esplora con efficacia la frustrazione dell’incorporeità e il desiderio di un ultimo contatto, rendendo la scena del vaso di creta un’icona del cinema sentimentale.

Prossima fermata: paradiso (1991)

Defending Your Life (1991) Official Trailer - Albert Brooks, Meryl Streep Movie HD

Daniel Miller, un pubblicitario nevrotico, muore in un incidente d’auto appena dopo aver comprato la sua macchina dei sogni. Si risveglia a Judgment City, una città purgatorio che assomiglia a una Los Angeles pulita e burocratica, dove si mangia cibo delizioso che non fa ingrassare. Qui deve sottoporsi a un processo in cui si visionano clip della sua vita per determinare se ha superato le sue paure. Se sì, avanzerà al livello successivo di esistenza; se no, sarà reincarnato sulla Terra. Nel frattempo, si innamora di Julia, una donna coraggiosa destinata sicuramente alla promozione.

Albert Brooks scrive, dirige e interpreta una commedia geniale che immagina il dopovita come un gigantesco sistema corporativo di auto-miglioramento. Prossima fermata: paradiso (Defending Your Life) è un’analisi satirica della condizione umana. L’Aldilà non giudica i peccati morali, ma la mancanza di coraggio. L’analisi del film mostra un world-building delizioso: gli avvocati difensori, gli hotel per le anime, i padiglioni delle vite passate. È un fantasy filosofico che suggerisce che la paura è l’unico vero ostacolo all’evoluzione spirituale, trattando la morte con un umorismo leggero e intelligente.

Sospesi nel tempo (1996)

The Frighteners Official Trailer #1 - Michael J. Fox Movie (1996) HD

Frank Bannister è un architetto diventato “investigatore psichico” dopo la morte della moglie. Frank ha il dono reale di vedere i fantasmi, ma lo usa per truffare la gente: manda i suoi amici spettri (un gangster anni ’70, un nerd anni ’50 e un giudice del vecchio West) a infestare le case per poi farsi pagare per “disinfestarle”. Il gioco finisce quando un vero spirito maligno, che appare come un Tristo Mietitore incappucciato, inizia a uccidere i vivi (e i morti), costringendo Frank a diventare un vero eroe.

Peter Jackson, prima del Signore degli Anelli, realizza questa gemma che mescola commedia nera e horror soprannaturale. Sospesi nel tempo (The Frighteners) è un Bangsian Fantasy che esplora la società dei fantasmi: gli spettri invecchiano, marciscono, hanno faide e gerarchie. L’analisi tecnica loda l’uso massiccio della CGI per creare fantasmi traslucidi che interagiscono con l’ambiente. Il film passa abilmente dalla farsa alla tragedia, rappresentando l’aldilà come un limbo in cui le anime irrisolte rimangono incastrate, vulnerabili a predatori spirituali ancora più oscuri.

Al di là dei sogni (1998)

What Dreams May Come Official Trailer #1 - Robin Williams Movie (1998) HD

Chris Nielsen muore in un incidente e si ritrova in un Paradiso che ha l’aspetto dei quadri dipinti dalla sua amata moglie Annie: un mondo di pittura a olio vivente, fluido e coloratissimo. Quando Annie, distrutta dal dolore, si suicida, finisce all’Inferno. Chris, sfidando le regole eterne che separano i suicidi dagli altri, decide di intraprendere una discesa stile Orfeo negli abissi infernali per trovare la sua anima e salvarla, anche a costo di perdere la propria mente e rimanere intrappolato con lei.

Vincent Ward crea il film visivamente più ambizioso sul tema dell’aldilà. Al di là dei sogni (What Dreams May Come) utilizza tecnologie digitali pittoriche per visualizzare un Paradiso soggettivo (ognuno crea il proprio) e un Inferno dantesco e psicologico (un oceano di facce, navi rovesciate). L’analisi del film si concentra sulla potenza emotiva del colore: il Paradiso è vibrante e saturo, l’Inferno è grigio, freddo e statico. Robin Williams offre una performance drammatica intensa in una storia che esplora il potere dell’amore coniugale come unica forza capace di trascendere le leggi divine e la disperazione eterna.

La sposa cadavere (2005)

Corpse Bride (2005) Official Trailer - Tim Burton Animated Musical HD

Victor Van Dort, un giovane timido promesso sposo nell’Europa vittoriana, fugge nel bosco per provare le sue promesse nuziali. Infila per errore l’anello in quello che crede un ramo, ma che si rivela essere il dito scheletrico di Emily, una Sposa Cadavere assassinata che reclama Victor come suo legittimo marito e lo trascina nel Mondo dei Morti. Victor si trova diviso tra la sua fidanzata viva, Victoria, e la dolce ma morta Emily.

Tim Burton torna all’animazione stop-motion con una fiaba macabra che inverte i canoni estetici. L’analisi visiva è il cuore del film: il Mondo dei Vivi è grigio, noioso, represso e monocromatico; il Mondo dei Morti è colorato, jazz, caotico e pieno di gioia. Burton usa il Bangsian Fantasy per suggerire che la vera vita (passione, musica, divertimento) inizia solo dopo la morte, liberati dalle convenzioni sociali. I personaggi scheletrici sono disegnati con un amore grottesco e toccante, rendendo la morte non uno stato da temere, ma una comunità accogliente ed eccentrica.

Wristcutters – Una storia d’amore (2006)

Wristcutters: A Love Story (2007) / Official Trailer

Zia si taglia i polsi dopo essere stato lasciato dalla fidanzata e si risveglia in un aldilà riservato esclusivamente a chi si è suicidato. È un mondo simile al nostro ma leggermente peggiore: il cielo è sempre grigio, non ci sono stelle, nessuno può sorridere e tutto è un po’ squallido. Quando scopre che anche la sua ex si è suicidata, Zia parte per un road trip attraverso questo purgatorio desolato insieme a un musicista russo e una ragazza che sostiene di essere lì per errore, alla ricerca dell’amore e di un senso.

Goran Dukić dirige un film indie diventato cult per la sua premessa originale e il tono agrodolce. Wristcutters evita i cliché religiosi per costruire un “anti-paradiso” burocratico e deprimente. L’analisi del film evidenzia come il fantastico sia usato per esplorare la depressione e l’apatia: i personaggi sono morti, ma devono ancora imparare a vivere. Il viaggio attraverso questo paesaggio assurdo (dove c’è un “Buco Nero” sotto il sedile dell’auto che inghiotte le cose) diventa un percorso di guarigione emotiva, suggerendo che l’inferno è solo la nostra incapacità di apprezzare le piccole cose.

Storia di un fantasma (2017)

A Ghost Story | Official Trailer HD | A24

Un musicista (C) muore in un incidente d’auto e si risveglia come un fantasma classico: un lenzuolo bianco con due buchi per gli occhi. Rifiutando di passare oltre, torna nella sua casa suburbana per osservare la moglie (M) nel suo lutto. Mentre lei alla fine va avanti con la sua vita e trasloca, il fantasma rimane ancorato alla casa, viaggiando attraverso il tempo per decenni e secoli, testimoniando i futuri inquilini, la distruzione della casa e il passaggio delle ere, in un’attesa eterna e silenziosa.

David Lowery dirige un film d’autore che è l’antitesi di Ghost. Storia di un fantasma (A Ghost Story) è un’esperienza meditativa sul tempo, la memoria e l’attaccamento. L’analisi stilistica è fondamentale: girato in formato 4:3 con angoli arrotondati (come una vecchia diapositiva), il film intrappola lo spettatore nella prospettiva limitata e claustrofobica dello spettro. Non ci sono effetti speciali vistosi, solo un uomo sotto un lenzuolo che riesce a trasmettere una tristezza cosmica. È un Bangsian Fantasy esistenzialista che esplora cosa significa rimanere indietro quando l’universo va avanti, trasformando la figura del fantasma in un osservatore malinconico della transitorietà umana.

Wuxia / Xianxia (Fantasy Orientale)

Il Fantasy Orientale, specificamente quello di matrice cinese (ma con forti influenze in tutto l’est asiatico), rappresenta una tradizione narrativa millenaria completamente distinta dal canone tolkieniano occidentale. Se in Occidente la magia è spesso esterna (bacchette, anelli, incantesimi), qui la magia è interna: è la coltivazione dell’energia spirituale (“Qi” o “Chi”). Questo universo si divide principalmente in due filoni: il Wuxia (“Eroe Marziale”), che racconta di guerrieri umani che tramite l’addestramento raggiungono abilità sovrumane come il volo (“Qinggong”) e la camminata sull’acqua; e lo Xianxia (“Eroe Immortale”), che introduce divinità, demoni, spiriti e piani di esistenza celesti, avvicinandosi all’High Fantasy.

A Touch of Zen – La fanciulla cavaliere errante (1971)

AKIRA | Official Trailer

Ku, un pittore e studioso povero che vive con la madre in un villaggio infestato dai fantasmi, incontra la misteriosa Yang, una fuggitiva nobile ricercata dalla polizia segreta imperiale (le Guardie dell’Est). Ku si trova coinvolto in un intrigo politico e militare, aiutando Yang e i suoi alleati monaci guerrieri a tendere una trappola strategica agli inseguitori tra le rovine di un forte abbandonato, fino a uno scontro trascendentale in una foresta.

King Hu è il padre nobile del Wuxia cinematografico e A Touch of Zen è il suo capolavoro assoluto (primo film di arti marziali premiato a Cannes). L’analisi del film rivela una fusione perfetta tra azione, filosofia Zen e bellezza pittorica. La celebre battaglia nella foresta di bambù non è solo coreografia, ma un’esperienza spirituale che utilizza il montaggio e l’uso dei trampolini per creare un senso di leggerezza sovrannaturale. Il film trascende la violenza nel finale, dove l’intervento di un abate buddista trasforma il sangue in oro (metaforicamente e visivamente), portando il genere verso l’astrazione mistica.

Zu: Warriors from the Magic Mountain (1983)

The Matrix 1999 Official Trailer

Un soldato disertore, inseguito da eserciti rivali, si rifugia nella misteriosa montagna di Zu. Lì scopre un mondo fantastico dove maestri spadaccini e monaci combattono contro un Demone di Sangue che minaccia di distruggere l’universo. Il soldato si unisce a un giovane apprendista per trovare le Spade Gemelle (Viola e Verde), le uniche armi capaci di fermare l’entità maligna prima che possieda i guardiani celesti.

Tsui Hark porta la rivoluzione degli effetti speciali americani (portando tecnici di Star Wars) nel cinema di Hong Kong, creando il capostipite del moderno Xianxia. Zu è un delirio visivo frenetico, colorato e caotico. L’analisi tecnica mostra un uso innovativo di “wire-work” (cavi), animazione ottica e scenografie surreali. Il ritmo è parossistico: i personaggi non camminano, volano costantemente; le armi non tagliano, emettono raggi laser. È un fantasy puro che mescola folklore cinese e velocità da videogioco, gettando le basi per tutto il cinema fantastico asiatico degli anni successivi.

Storia di fantasmi cinesi (1987)

A Chinese Ghost Story (1987) Original Trailer [FHD]

Ning, un esattore delle tasse timido e imbranato, costretto a passare la notte in un tempio abbandonato (il tempio Lan Re), si innamora di Nie Xiaoqian, una bellissima ragazza che suona la cetra. Scopre presto che lei è un fantasma, schiava di un demone arboreo millenario che la costringe a sedurre gli uomini per nutrirsi della loro essenza vitale (Yang). Ning si allea con un eccentrico spadaccino taoista per liberare l’anima dell’amata e permetterle di reincarnarsi.

Ching Siu-tung dirige una pellicola che fonde horror, romanticismo, commedia e azione wuxia in un equilibrio miracoloso. Storia di fantasmi cinesi (A Chinese Ghost Story) è visivamente sontuoso: l’uso di veli, fumo, luci blu e movimenti di macchina fluidi crea un’atmosfera eterea e sensuale. L’analisi del film evidenzia la natura tragica e romantica del fantasy orientale: l’amore tra umano e spettro è impossibile, ma proprio per questo eterno. Gli effetti speciali pratici (la lingua gigante del demone albero, gli scheletri animati) conferiscono al film un fascino artigianale e grottesco indimenticabile.

Swordsman II (1992)

Crouching Tiger, Hidden Dragon - Trailers (Upscaled HD) (2000)

Linggu, un guerriero della scuola del Monte Hua, scopre che il temibile Asia l’Invincibile, capo di una setta oscura, ha acquisito il “Sacro rotolo del girasole”, un manuale di arti marziali che dona potere divino al prezzo dell’autocastrazione. Divenuto ora un essere che trascende i generi (uomo e donna insieme), Asia l’Invincibile trama per dominare il mondo delle arti marziali, ma il suo incontro con Linggu crea una complicata attrazione sentimentale che potrebbe essere la sua unica debolezza.

Prodotto da Tsui Hark e diretto da Ching Siu-tung, questo film è celebre per l’iconica interpretazione di Brigitte Lin nel ruolo di Asia l’Invincibile. Swordsman II è l’apice del “wire-fu” esagerato: i combattimenti sono esplosioni di energia dove gli aghi da ricamo diventano proiettili letali e i corpi si muovono come fantasmi. L’analisi tematica è affascinante per la sua fluidità di genere e per la rappresentazione del potere come forza trasformativa e solitaria. Visivamente barocco e politicamente denso (il caos del Jianghu rispecchia le ansie di Hong Kong), è un cult del fantasy d’azione.

The Bride with White Hair (1993)

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Zhuo Yihang, erede riluttante del clan di spada Wudang, si innamora di Lien Ni-chang, una guerriera orfana allevata dai lupi e servitrice di un culto malvagio guidato da due gemelli siamesi mostruosi. Il loro amore proibito scatena una guerra tra le fazioni. Quando Zhuo esita a credere nell’innocenza di Lien, accusata di un massacro, il dolore di lei è tale da farle imbiancare i capelli istantaneamente, trasformandola in una strega vendicativa che uccide chiunque incontri.

Ronny Yu dirige una versione wuxia di Romeo e Giulietta intrisa di un’estetica dark fantasy lussureggiante. La fotografia è un trionfo di contrasti cromatici estremi e scenografie teatrali barocche. L’analisi del film si concentra sulla figura della “Sposa”: non una damigella in pericolo, ma una forza della natura distruttiva nata dal tradimento maschile. L’azione è stilizzata, violenta e operistica, servendo come veicolo per un melodramma esasperato. È un film visivamente ipnotico che esplora il lato oscuro e ossessivo dell’amore nel contesto fantastico.

Ashes of Time (1994)

Ashes of Time (1994) - Original Trailer (HD Upscale)

In una locanda isolata ai margini del deserto, Ouyang Feng lavora come intermediario per assassini a pagamento. Attraverso la locanda passano spadaccini tormentati, principesse schizofreniche e guerrieri che stanno perdendo la vista, tutti legati da un passato di amori non corrisposti, gelosie e memoria. Mentre le stagioni passano, Ouyang riflette sulla sua solitudine e sulle scelte che lo hanno portato a rifiutare l’amore per orgoglio.

Wong Kar-wai decostruisce il genere wuxia trasformandolo in un film d’autore sulla memoria e sul tempo. Ashes of Time è un fantasy impressionista: l’azione è ripresa con la tecnica dello “step-printing” (immagini sfocate e mosse), rendendo i combattimenti simili a pennellate di colore astratto piuttosto che a duelli fisici. L’analisi del film mostra come il deserto sia uno spazio della mente, un limbo dove gli eroi delle leggende sono ridotti a esseri umani feriti dai propri sentimenti. È un’opera filosofica e malinconica, visivamente rivoluzionaria grazie alla fotografia di Christopher Doyle.

Hero (2002)

Hero (2002) Official Trailer 1 - Jet Li Movie

Durante il periodo degli Stati Combattenti, un guerriero senza nome giunge alla corte del Re di Qin (il futuro primo imperatore) sostenendo di aver ucciso i tre leggendari assassini che minacciavano la vita del sovrano: Cielo, Neve che Vola e Spada Spezzata. Il Re chiede di ascoltare la storia di come li ha sconfitti. Il racconto viene narrato in diverse versioni (Rashomon style), ognuna caratterizzata da un colore dominante (rosso, blu, bianco), rivelando progressivamente una verità più complessa sul sacrificio e sull’unificazione della Cina.

Zhang Yimou dirige un kolossal epico che è pura teoria del colore applicata al cinema. Hero eleva il Wuxia a installazione artistica monumentale. L’analisi visiva è sbalorditiva: ogni combattimento è un dialogo tra elementi (acqua, foglie, calligrafia, musica). La sequenza del combattimento mentale sul lago o quella delle frecce che oscurano il sole sono immagini di potenza iconica. Il film esplora il concetto filosofico di “Tianxia” (tutto sotto il cielo), ponendo l’unità collettiva al di sopra della vendetta individuale. È un’opera maestosa che celebra l’estetica marziale come forma suprema di ordine e bellezza.

Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma (2010)

Detective Dee and the Mystery of the Phantom Flame | trailer US (2011)

Alla vigilia dell’incoronazione della prima imperatrice della Cina, Wu Zetian, una serie di misteriose morti per autocombustione colpisce i funzionari di corte. L’Imperatrice fa scarcerare il leggendario Detective Dee (Di Renjie), un dissidente politico ma genio investigativo, per risolvere il caso. Dee scopre un complotto che coinvolge veleni mistici trasformati da scarabei, un mercato nero sotterraneo (“Ghost Market”) e un monaco cervo parlante, in una corsa contro il tempo per salvare l’Imperatrice.

Tsui Hark torna al genere mescolando lo storico con il fantasy investigativo alla Sherlock Holmes. Detective Dee è uno spettacolo steampunk-wuxia: la statua gigante del Buddha in costruzione domina la città come un grattacielo antico, piena di ingranaggi e meccanismi. L’analisi del film evidenzia la ricchezza del world-building: il mondo sotterraneo dei fantasmi, i maestri che possono modificare la loro fisionomia con l’agopuntura e le coreografie acrobatiche creano un universo denso e immaginifico. È un blockbuster intelligente che unisce il mistero procedurale con la meraviglia del soprannaturale taoista.

Journey to the West: Conquering the Demons (2013)

Journey To The West Official Trailer #1 (2013) - Stephen Chow Movie HD

Il giovane Xuan Zang è un cacciatore di demoni idealista che rifiuta la violenza, cercando di “esorcizzare” i mostri con le filastrocche di un libro di canzoni per bambini per risvegliare la loro bontà. Deriso dagli altri cacciatori e aiutato dalla violenta e innamorata Miss Duan, Xuan Zang deve affrontare un demone pesce, un demone maiale e infine il leggendario Re Scimmia Sun Wukong, imprigionato da Buddha, per trovare l’illuminazione e iniziare il suo viaggio verso Ovest.

Stephen Chow (regista di Shaolin Soccer) rilegge il classico della letteratura cinese “Il viaggio in Occidente” con il suo stile inconfondibile, che mescola comicità slapstick, horror grottesco e misticismo buddhista sincero. Il film è un Xianxia esuberante e folle. L’analisi si concentra sul design dei demoni: spaventosi, mostruosi e spesso patetici. Chow riesce a passare dalla risata alla commozione profonda in un istante (il finale è straziante), usando la CGI per creare combattimenti di scala cosmica (Buddha vs Scimmia nello spazio). È un film che cattura lo spirito caotico e spirituale della mitologia cinese meglio di qualsiasi adattamento serioso.

Una visione curata da un regista, non da un algoritmo

In questo video ti spiego la nostra visione

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Immagine di Fabio Del Greco

Fabio Del Greco