Home, il documentario sui cambiamenti climatici

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Nel documentario “Home”, uno dei migliori documentari sui cambiamenti climatici in assoluto, immagini aeree spettacolari che ci accompagnano attraverso una meditativa riflessione sui 200.000 anni di esistenza della razza umana sulla Terra, che invece esisteva indisturbata da ben 4.000 milioni di anni fa. Finché non è arrivato lui: l’uomo. Il catastrofico cambiamento climatico del pianeta sono frutto dell’impressionante progresso della nostra civiltà dell’ultimo secolo. Un battito di ciglia rispetta alla storia della Terra ma sufficiente a metterci in una situazione di emergenza drammatica per il nostro futuro.

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Home, di Yann Arthus-Bertrand

il documentario Home è una grande produzione girata in 50 paesi. In giro per il mondo per 18 mesi con i suoi 2 cameraman, il regista, come nei suoi progetti precedenti, ha scelto di filmare sempre dall’alto, a bordo di un elicottero, per porre la nostra attenzione di fronte al grande problema che ogni essere umano non può più ignorare per salvaguardare la Natura che ci ospita.

Le riprese sono state effettuate utilizzando telecamere “Cineflex” ad alta definizione che sono state messe in azione da una sfera giroscopica dai binari alla base dell’elicottero.  Queste fotocamere, inizialmente prodotte per strumenti di tiro militari, riducono le vibrazione aiutando a registrare immagini fluide che sembrano essere state filmate da bracci di gru o carrelli. Il video filmato prima del montaggio ammontava a 488 ore.

Il film è stato prodotto da Luc Besson e la voce narrante inglese è quella di Glenn Close. Il regista ha già utilizzato con grande successo questo modo di raccontare con riprese aeree in La Terre vue du Ciel, un libro fotografico composto da fotografie aeree del nostro pianeta. La sua prima esperienza in questo campo nasce in Africa, nel Masai Mara, dove comprende le grandi potenzialità delle immagini scattate dall’alto a cui decide di dedicarsi negli anni successivi.

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Il film è frutto di una collaborazione con il regista Luc Besson per la Giornata Mondiale dell’Ambiente, ed emoziona per il grande impegno e la sincerità che i realizzatori hanno messo per scuotere le coscienze su uno dei temi più importanti della nostra epoca. Un problema che deve essere affrontato con urgenza per evitare un disastro irreparabile.

Il regista di Home

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Yann Arthus-Bertrand (nato il 13 marzo 1946) è un ambientalista, lobbista, reporter e fotografo francese. Ha diretto film riguardanti l’influenza delle persone sulla terra. È popolare per la sua pubblicazione Earth from Above (1999) e per i suoi film Home (2009) e Human (2015).  Yann Arthus-Bertrand è stato nominato Ambasciatore di Buona Volontà per il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente in occasione della Giornata della Terra il 22 aprile 2009.

Nel 1963, quando aveva 17 anni, divenne assistente regista, poi attore nei film. Ha recitato insieme a star famose come Michèle Morgan in Dis-moi qui tuer (1965) di Etienne Perier e in OSS 117 prend des vacances (1970) di Pierre Kalfon. Ha lasciato l’industria cinematografica nel 1967 per dirigere il parco faunistico Château de Saint Augustin a Château-sur-Allier nel centro della Francia. 

Quando aveva 30 anni ha vissuto in Kenya nella Riserva Nazionale del Masai Mara. Ha vissuto con il popolo Maasai per 3 anni per esaminare il comportamento dei membri della famiglia di un leone e ha scattato loro immagini tutti i giorni durante quegli anni. Osservando dall’alto in mongolfiere e compreso esattamente come utilizzare questi metodi, ha scoperto un nuovo interesse per la fotografia e il fascino dei paesaggi.

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Fotografia aerea

Tornò in Francia nel 1981, dove diventò un reporter, giornalista e fotografo esperto di documentari su attività sportive, animali selvatici e fotografia aerea per pubblicazioni francesi come Paris Match e GEO. Ha fotografato 10 rally Parigi-Dakar e anche dei gorilla in Ruanda. Ha fondato l’Altitude Agency nel 1991, che è stata la prima agenzia di stampa mondiale di fotografia digitale aerea con 500.000 immagini catturate in più di 100 paesi da più di 100 fotografi professionisti. 

Nel 1994 Arthus-Bertrand iniziò una ricerca completa sullo stato della Terra finanziata dall’UNESCO. Come parte dello studio di ricerca, ha realizzato una fornitura di immagini dei paesaggi più belli del mondo, realizzate da elicotteri e mongolfiere. Guida da questo lavoro, Earth from Above ha distribuito oltre 3 milioni di copie ed è stato tradotto in 24 lingue. Successivamente ha fatto un tour in tutto il mondo da Lione a Montreal in 110 città ed è stato visto da 120 milioni di persone. 

Accoglienza del film

Il film è stato elogiato per le sue immagini, ma ha ricevuto critiche per la narrazione. Home fa parte dei grandi documentari ambiziosi e di impatto, che ci porta anche alla scoperta delle meraviglie della Natura, costretta a subire trasformazioni artificiali che ne hanno alterato seriamente gli equilibri.

Un film da condividere e che sicuramente devono vedere più persone possibili. Un grande gesto di impegno ambientalista che speriamo contribuisca negli anni a maggiore consapevolezza di cittadini e governi e ad un cambiamento di direzione nello sfruttamento delle risorse sempre più deciso.

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L’approccio complessivo del documentario Home è sicuramente positivo: viene sempre messo in risalto non che il 50% delle foreste sia scomparso, ma che il 50% ci sia ancora. Il messaggio che ci arriva è che tutti abbiamo la nostra parte di responsabilità e anche il cambiamento delle piccole abitudini quotidiane può essere molto importante.

Dice il produttore Luc Besson. “Sono sempre stato un amante del Pianeta, e più volte ho provato a mostrare alle persone i suoi aspetti più belli attraverso i miei film, Le Grand Bleu, Atlantis e Arthur and the Minimoys. È stato quindi naturale per me unirmi a Yann nella produzione di questo fantastico progetto.”
Filmato in 54 paesi e circa 120 location. Riprese filmate per oltre 500 ore in 18 mesi.

Il consumo sfrenato di ogni risorsa negli ultimi decenni ha messo il pianeta ed il suo clima in serio pericolo, ma non è tardi per invertire la rotta. E questo film documentario è uno dei tanti contributi importanti che ci può far capire come stanno veramente le cose e quale sia la strada da percorrere.

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