Intervista a LeiKiè

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Il lungometraggio Pap Music – Animation for Fashion è in concorso ad Indiecinema Film Festival, nella sezione Animazione & Videoclip

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In concorso alla 4a edizione di Indiecinema Film festival, l’originale lungometraggio di animazione Pap Music – Animation for Fashion di Leikiè, artista a 360 gradi, che del film è autrice, regista, doppiatrice ed interprete di quasi tutte le canzoni, anche in collaborazione con nomi noti come Marco Mazzoli e Jake La Furia. Il film, che è stato anche distribuito in sala nell’autunno 2024, unisce il mondo della moda e quello della musica in una sorta di docu-reality rosa, tra baruffe amorose e il lancio di una nuova casa di moda.

Abbiamo intervistato per il nostro blog la poliedrica autrice Leikiè.

L’origine del progetto

Il film ha avuto una gestazione lunga; come è nata l’idea iniziale? È rimasto fedele all’idea iniziale o l’idea stessa è cambiata e si adattata nel tempo?

L’idea iniziale è nata da un video musicale della canzone, “Baciami Ba” che ho realizzato in 2D e che mi ha portato a immaginare un progetto multimediale, nel quale prevedevo, tra i vari potenziali sviluppi nel settore musicale e moda, anche un film animato. L’idea si è evoluta nel tempo. Infatti, il progetto multimediale si è realizzato direttamente nel film che è diventato un connubio tra moda, musica, design e patrimonio artistico italiano. Inoltre inizialmente si preveda di realizzarlo in 2D e successivamente è stato realizzato in 3D. Ma non solo. Ad esempio, il personaggio del Bruco che ormai è diventato un’icona di PAPmusic, non era previsto in sceneggiatura, è nato per scherzo mentre creavamo la scena in cui il coprotagonista Max corre in bicicletta in Piazza Duomo.

Il doppiaggio italiano vanta collaborazioni importanti, Luca Ward in primis ma anche Rudy Zerbi, Marco Mazzoli, Jake La Furia, Sergio Sylvestre, Tamara Donà. Come sono nate? Conoscenze personali, amicizie comuni, convergenza di idee? E per quanto riguarda invece il doppiaggio inglese?

Il ricco cast delle celebri voci che hanno doppiato il film si è potuto realizzare grazie all’amicizia del nostro produttore esecutivo Massimo Zoara con gli interpreti cantanti e speaker radiofonici. Invece un nostro consulente di Roma ci ha messo in contatto con il grande Luca Ward. Siamo onorati che l’opera prima di PAPmusic abbia conquistato la loro attenzione per i colori, l’estetica, il patrimonio artistico ricreato in 3D, per le tematiche del made in Italy, per la libertà di espressione e per l’indipendenza della produzione.

In merito al doppiaggio inglese invece, abbiamo eseguito una ricerca capillare sul web, ascoltando migliaia di voci, selezionandole e successivamente contattandole per poter lavorare con loro in remoto.

Creatività a 360°

Sei un’artista a tutto tondo; Pap Art (PAPmusic) è un progetto che unisce il tuo talento come cantautrice, regista, narratrice e attrice al tuo interesse nella moda, nell’arte visiva e nell’animazione. Quale parte ti ha coinvolto di più, e quale ha dato inizio al progetto stesso?

In questo film è difficile discernere le parti artistiche che mi hanno coinvolta maggiormente proprio perché PAPmusic è caratterizzato dalla connessione e fusione tra i vari settori coinvolti: moda, musica, design, sceneggiatura, recitazione, animazione. L’esigenza artistica personale che mi ha portata a creare questo film, nasce sicuramente dal mondo del teatro che è stata la mia prima espressione creativa. Non mi sarei aspettata di parlare del mondo della moda, ma ho accolto questa ispirazione ascoltandola e divertendomi mentre si amalgamava con gli altri miei mondi, musicali e di design, in maniera naturale. Sono felice che questo film mi abbia permesso di toccare più corde artistiche.

Pap Music – Animation for Fashion è un film, un documentario, un reality show; perché non farne invece una serie animata? Seguire le avventure di Lei e Lui, di Chiara e Max, dell’Intuitivo creatore della casa di moda e degli altri compagni d’avventura potrebbe avere risvolti inaspettati ed intriganti anche per i telespettatori.

Effettivamente l’idea di fare una serie TV e di raccontare le dinamiche del mondo della moda attraverso degli episodi, era stata valutata inizialmente. Per fare questo in un film animato in 3D, avremmo dovuto inserire molti meno asset, ridurre notevolmente le molteplici complicazioni tecniche, ossia avremmo dovuto avere un numero minimo di personaggi, vestiti statici, pochissime ricostruzioni del patrimonio artistico, pochi set, meno texture e via dicendo… ho preferito non rinunciare alla bellezza e alla ricchezza degli scenari. Comunque sia, abbiamo mantenuto l’idea di raccontare le dinamiche del mondo della moda attraverso diversi film a puntate. La domanda che mi pongo è: riuscirò a fare PAPmusic 2?

Pap Music – Animation for Fashion ha un ritmo frenetico come Milano, la capitale della moda dove tutto è incentrato, cui si contrappongono i ritmi più compassati dei partner commerciali romano e campano. Quale ritmo ti si confà maggiormente?

Il ritmo frenetico di PAPmusic rispecchia sicuramente il ritmo che devo utilizzare per riuscire a fare troppe cose insieme, visto che per ora non me le ritrovo già fatte, mi riferisco alla parte che meno amo, ossia, a quella organizzativa, di monitoraggio produttivo, amministrativo e del lavoro extra da svolgere per l’autofinanziamento. Forse non a caso, nel film Twilight mi hanno catalizzata e riempita di desiderio di avere quel potere, le scene nelle quali i vampiri si muovono ad una velocità supersonica facendo mille azioni in un secondo. Avrei voluto essere loro, mantenendo però la mia dentatura e il mio tipo di alimentazione. Per contro, c’è un’altra parte di me che ha un ritmo opposto alla velocità dei vampiri di Twilight, è il ritmo del fuori lavoro che mi dedico immergendomi nella meditazione e introspezione, o nell’improvvisare la quotidianità senza alcuna organizzazione. È un ritmo più lento di quelli dei bradipi del film Zootropolis. Un bel match! Una partita giocata tra poli opposti senza vincitori. Senza il bisogno di dover ottenere alcun punteggio. Un caos primordiale interiore necessario per evolvere e creare nuove forme e linguaggi? Ci potranno rispondere solo i partner commerciali di PAPmusic: il romano, il campano e lo staff dei milanesi!

Dalla Russia con amore

Tu hai studiato in Russia nell’era comunista, hai intessuto un rapporto di frequentazione con la grande Alda Merini; cosa hai assorbito da queste esperienze, e come le trasmetti nelle tue opere, dalle canzoni a questo film?

Sono stati due momenti di vita fondamentali per il mio percorso che non avrei mai voluto abbandonare per l’intensità emotiva, formativa, emozionale, artistica e trascendentale. Di sicuro porto questo bagaglio ricco e immenso, di cui non parlo di solito, dentro di me nel più profondo e, proprio da quel luogo, nasce tutto ciò che creo, anche se lo esprimo in chiave comica o surrealista. E vi assicuro che Alda Merini aveva un’innata e spiccata ironia!

Quanto ti diverte il tuo lavoro? E quale aspetto ti piace di più? Comporre musica, scrivere, dedicarti all’arte visuale, fare i video, interpretare le tue canzoni in lingue differenti? O cos’altro?

Creare artisticamente dà la possibilità di toccare le corde della propria anima, come in un’estasi. Per quanto mi riguarda, si tratta di un grande amore. Tra l’altro, non ci rischio manco il divorzio. Scherzi a parte, non c’è un aspetto creativo che prevale sull’altro, anzi poter spaziare tra molte forme espressive mi arricchisce e stimola perché ognuna arricchisce ed ispira l’altra, ognuna ha i suoi punti di incontro con le altre e questo stimola idee e soluzioni, inoltre consente di non fossilizzarsi su un aspetto, ma di portare avanti un progetto in modo totale, senza alcun pericolo di annoiarsi, o stancarsi.

Dove ti vedi tra dieci anni?

Al mare a cantare ai pesci, ai gabbiani e al cielo con un costume colorato e PAPizzato!

Michela Aloisi

Una visione curata da un regista, non da un algoritmo

In questo video ti spiego la nostra visione

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Immagine di Stefano Coccia

Stefano Coccia

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